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15 dicembre 2016 delle ore 16:03
Fino al 20.XII.2016
Andrea Chisesi, 4 levels
Palazzo Velli Expo, Roma
Dopo aver rivisitato l’antichità greco-romana,
dopo aver più volte giocato con il tema sacro,
abusato delle gocce di Pollock per i suoi
"fuochi” cromatici, Andrea Chisesi, in mostra
per la prima volta a Roma, rispolvera anche i
décollage di Rotella, ma con l’utilizzo di più
strati di carta e pittura e con manifesti originali
degli anni ’50 ritrovati per caso. Fino al 20
dicembre tra le sale del trecentesco Palazzo
Velli c’è un artista che rivolge e sovrappone le
icone della storia dell’arte degli ultimi secoli.
Oltre agli artisti del XX, si rifà alla scultura
dell’antica Grecia (camuffata nella scelta di
soggetti come il Discobolo, il Satiro e la ninfa,
o l’Ercole Farnese) riprende le teste fiorite
dell’Arcimboldo e profili cari al Pollaiolo,
passando dalla sensualità barocca di Bernini
(Medusa, Beata Ludovica Albertoni) fino alla
sognante delicatezza del francese Bougoureau.
L’antologica "4 levels”, dietro ai pattern fiorati
e al dripping di ultima generazione, sotto i
décollage materici, oltre alle "fusioni” unione
di pittura e fotografia, svela alla scena romana
un contemporaneo "inattuale” che guarda al
passato senza lasciarsi condizionare dal suo
peso.
2016
Dal 6 al 20 dicembre 2016 Andrea Chisesi, 4
levels Palazzo Velli Expo Piazza di
Sant’Egidio,10, Roma Orari: da lunedì a sabato
dalle 10,00 alle 22,00 Info: www.palazzovelliexpo.
it
Cinquanta, le opere scandite in quattro sezioni,
in quattro livelli (sta qui il senso del titolo) si
cercano l’una con l’altra per condensare nel
breve frangente di un’esposizione effimera il
lavoro di tutta una vita. La mostra racconta
molto della produzione di Chisesi, permettendo
di avvicinarsi in modo quasi completo a questo
artista nato a Roma (1972), formatosi come
fotografo a Milano che a un certo punto scopre
il sud Italia. Nel 2013 apre lo studio a Ortigia
(Siracusa) dove tuttora vive. Il suo lavoro
accoglie diverse tecniche espressive, alcune più
accademiche necessitano di precisione e
accuratezza, altre invece danno libero sfogo a
quella istintività del gesto rintracciate nelle sue
performance. Rigore filologico e bisogno
irrazionale di portare in superficie istinti, ricordi
(come i fuochi d’artificio visti da bambino a
Palermo), desideri, ma anche incubi relegati nel
profondo dell’essere, segnano un percorso
artistico che in Chisesi è articolato e che prevede
anche momenti di revival irriverenti come
quello rivolto alla vecchia lira (nella sezione
My money). L’operazione di Chisesi indaga
tutte le varianti espressive possibili, in cerca di
un eclettismo che non predilige nessuna forma.
Maria Pelluco mostra visitata il 6 dicembre
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