versione in pdf

Download Report

Transcript versione in pdf

16 dicembre 2016 delle ore 20:04
Fino al 23.XII.2016
Michele Zaza, Opere/Works 1970-2016
FM Centro per l’arte contemporanea, Milano
Dal primo lavoro fotografico Simulazione
d'incendio (1970) rigorosamente in bianco e
nero di Michele Zaza (1948), che apre il
percorso espositivo della sua importante mostra
antologica personale della Galleria Giorgio
Persano di Torino a cura di Elena Re, fino al
video Infinito segreto (2016), ospitata nel
nuovo FM Centro Per l'Arte Contemporanea: il
corpo, per l'artista è il protagonista e il
linguaggio espressivo in continua evoluzione.
Dagli anni '70, Zaza come molti artisti della sua
generazione, dopo aver conseguito il diploma
nel 1971 all'Accademia di Belle Arti di Brera a
Milano, sperimenta la fotografia non come fine
della sua ricerca artistica bensì come strumento
del potenziale espressivo di messa in scena del
suo corpo in rapporto al tempo, spazio, identità
e memoria, come ricerca dell'essere nel mondo
e in tensione verso l'assoluto. La sua prima
mostra si tiene nel 1972 nella galleria
Diaframma/Inga-Pin a Milano, dove espone
Cristologia, un lavoro impegnativo contro i
poteri, centro di ricerche all'avanguardia più
ambito dagli artisti del tempo. La sua ricerca
artistica incentrata sulla condizione umana
coincide con la sua vita, esperienze, contatti,
viaggi, relazioni, processi di cambiamento di
modi di vivere che alimentano opera dopo opera
i codici di una poetica riconoscibile, in cui il
corpo in bilico tra intimità e cosmologia,
essenza e dissolvenza, realtà e mito, assume
significati misteriosi con figure totemiche
risolte in composizioni di forte impostazione
teatrale. Impressionano i suoi primi lavori in cui
il tema delle sue origini, della sua terra sono
dominati dalle figure archetipali del padre e la
madre. Immagini forti, in cui già prevale quel
suo taglio introspettivo del mezzo fotografico
capace di intrecciare storie di interni umili, dove
ogni singolo oggetto modesto che sembra
"abitare" lo spazio nella sua semplicità trasuda
di metafisica bellezza di aura sacrale.
primaria che valorizza l'elemento del femminile
assurto quasi a divinità sognante come trama di
comprensione di sé. Ipnotizza il Cielo abitato
(1985), una sequenza fotografica e il primo
video realizzato da Zaza. Nel 1977 e nel 1982
partecipa alla Documenta di Kassel, successivamente
seguirono partecipazioni a diverse Biennali e
numerose mostre che hanno consacrato l'artista
a livello internazionale. Spiccano tra altri suoi
lavori quelli degli anni '90, come Forma Sacra
(1996), anche in bianco e nero, dove il corpo è
scultura e il volto una maschera fuori dal tempo,
quando inserisce campiture di colore per
enfatizzare parti del volto: il naso, la fronte, le
mani come ready made, che evocano le funzioni
del corpo. Degli anni 2000 fino alle opere più
recenti, Zaza introduce la figlia e approfondisce
composizioni performative, anche se in realtà
queste non prevedono l'esposizione davanti a
un pubblico. Le opere di grandi dimensioni
inscenano dimensioni immersive, in cui ogni
singolo elemento assume un valore simbolico
e i volti dipinti, ieratici, diventano icone,
sembrano fluttuare nell'universo infinito. E per
chiudere questo viaggio dentro il mondo
incantevole di Zaza in in bilico tra mito e realtà
non perdetevi il video Infinito Segreto (2016),
dove l'io e l'altro, l'artista e l'attuale compagna
si inscrivono dentro a un'idea di infinitezza
davvero emozionante.
Jacqueline Ceresoli mostra visitata il 1
dicembre
Dal 27 ottobre al 23 dicembre 2016 Michele
Zaza, Opere/Works 1970-2016 FM Centro per
l’arte contemporanea, Via G. B Piranesi 1,
Milano Orari: da mercoledì a sabato dalle 14:00
alle 19:30 Info: www.fmcca.it
La mostra segue con Mimesi (1975), esposta
da Massimo Minini a Brescia e alla Annemarie
Verna Galerie di Zurigo, un lavoro carico di
significati evocativi nella sua essenzialità
compositiva e formale che apre la strada alla
carriera internazionale dell'artista, consolidata
dal suo rapporto con Leo Castelli e Yvon
Lambert. Seguono i lavori degli anni '80,
immagini perfomanti, ipnotici, cui Zaza
inserisce elementi scultorei, adotta il colore e
introduce il corpo della moglie: una figura
pagina 1