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Latina
Il giornale di
IL FATTO
GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
Il procedimento viaggia verso la prescrizione
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Galardo, processo
rinviato di nuovo
Corruzione e ricette false, udienza aggiornata al 27 settembre
dell’anno prossimo per l’ex vicesindaco e medico della mutua
di PAOLO DE SIMONE
E
nnesimo e probabilmente fatale rinvio
del processo per corruzione e ricette false che
vede tra gli imputati l’ex vicesindaco e medico della
mutua Maurizio Galardo. Il
procedimento è quello relativo a una presunta truffa
con prescrizioni mediche di
farmaci che sarebbero state
intestate a ignari invalidi civili per ottenere il rimborso
e alla vicenda del parcheggio
dell’Università di Latina.
L’udienza fissata ieri mattina davanti al collegio del
Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis, è stata aggiornata al 27 settembre
2017; un rinvio di quasi un
anno. Lo stesso era accaduto
il 13 aprile scorso, data
dell’ultima seduta, mentre il
17 settembre 2015, dunque
oltre un anno fa, era stato
conferito l’incarico al dottor
Fratangeli per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. La vicenda risale
al 2008 e prosegue nel 2009:
il processo si avvia dunque
verso la prescrizione e questo rinvio, come detto l’ennesimo, non può non incidere sull’esito del procedimento. Maurizio Galardo è
accusato di truffa sulla prescrizione di alcuni farmaci e
I fatti contestati
risalgono
al lontano 2008
corruzione e turbativa d’asta per la realizzazione di un
parcheggio all’università
pontina. Assieme a lui erano
stati ritenuti dal pubblico
ministero che aveva coordinato le indagini, Raffaella
Falcione, coinvolti negli illeciti altri otto imputati. Secondo gli inquirenti molte
ricette firmate da Galardo e
intestate a ignari invalidi di
guerra, in quanto esenti dal
ticket, sarebbero state in
realtà sfruttate da alcuni pazienti del medico-politico.
Sul banco degli imputati, accusati di truffa al servizio sanitario nazionale, oltre a
Galardo, anche la segretaria
Silvana Federici, la figlia
Giulia, farmacista, e i pre-
sunti beneficiari delle prescrizioni fasulle: Cinzia Crisano, Lidia Del Villano, Monia Rizzo e Ornella Luongo.
L’ex vicesindaco è inoltre accusato anche di corruzione,
assieme all’imprenditore
romano Antonio Amore e al
dipendente comunale Silverio Polidoro, per turbativa
d’asta. In particolare l’accu-
sa è convinta che Galardo,
quale assessore all’Università di Latina, si sarebbe fatto promettere dall’imprenditore edile la somma di
10mila euro per assicurare
alla Slp unipersonale l’aggiudicazione della gara di
appalto per la realizzazione
del vialetto di collegamento
e illuminazione del par-
cheggio del campus universitario, per l’importo complessivo di 38mila euro. Assieme a lui avrebbe inoltre
turbato la gara indetta per
l’aggiudicazione dei lavori
invitando alla stessa altre
sei ditte di cui tre non interessate, per far apparire l’aggiudicazione più che regolare.
INFLITTI UN ANNO E OTTO MESI CON PENA SOSPESA PER OMICIDIO COLPOSO E GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI SOSTANZE STUPEFACENTI
È stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione
con pena sospesa l’uomo
accusato di omicidio colposo e guida sotto l’effetto di
sostanze stupefacenti in relazione alla morte della
60enne Filomena Di Micco.
L’incidente stradale ha avuto luogo l’11 maggio 2014
in via Carrara, all’incrocio
con via Fontana Murata, nel
capoluogo pontino. Così ha
deciso ieri pomeriggio il
giudice monocratico del
Tribunale di Latina, Nicola
Iansiti, mentre il pubblico
ministero aveva chiesto per
l’imputato una condanna a
due anni di carcere. Quest’ultimo, Oscar Cessari, è
un 40enne nato a Napoli ma
residente e con domicilio a
Sermoneta. La sentenza per
l’uomo, difeso in aula
dall’avvocato del foro di Latina, Giancarlo Vitelli, può
essere ritenuta tutto sommato mite visto che dal 25
marzo scorso è entrata in
vigore la nuova legge sull’o-
Incidente mortale, condannato un 40enne
Era accusato di aver provocato il sinistro in cui perse la vita Filomena Di Micco
micidio colposo stradale,
che prevede pene molto più
severe arrivando fino ad otto anni di reclusione.
L’imputato, secondo la ricostruzione compiuta dagli
inquirenti, quel giorno stava percorrendo con la propria Opel Corsa via Carrara
quando, all’incrocio con via
Fontana Murata, avrebbe
provocato il sinistro per imprudenza. Secondo le accuse rivoltegli dal pubblico
ministero, infatti, il 40enne
di origini campane viaggiava al doppio della velocità
consentita in quel tratto di
strada (100 km/h invece dei
50 chilometri orari consentiti), per di più guidando in
uno stato di alterazione psico-fisica causata dall’assunzione di sostanze can-
nabinoidi; così come accertato in seguito all’ospedale
Santa Maria Goretti di Latina. L’imputato avrebbe perso il controllo del veicolo
mentre era in procinto di
svoltare a destra, abbandonando la propria corsia di
marcia; proseguendo dritto
e tagliando la curva verso
sinistra.
In questo modo avrebbe urtato la Citroen C1 condotta
da una giovane al quinto
mese di gravidanza che
giungeva dal senso opposto
di marcia. In quest’auto, seduta sul posto riservato al
passeggero, c’era la donna
di 60 anni, madre di chi era
alla guida, morta per le lesioni riportante nell’incidente stradale.
P.d.S.