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IMMIGRAZIONE, IL PAESE ANNASPA!
SERVONO MISURE DI SICUREZZA..
Rassegna stampa 10 dicembre 2016
Coisp: “La politica continua a litigare e noi ed il
Paese ad annaspare”
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 dicembre 2016
“La politica, tanto per cambiare, continua a litigare ed il Paese, tanto per cambiare, continua ad
annaspare, la sicurezza continua a risentirne e noi combattiamo contro i mulini a vento. Ieri il
referendum, oggi il futuro di chi deve conservare o trovare una poltrona e domani qualcos’altro, ma
problematiche serissime, prima fra tutte quella dell’immigrazione di massa senza controllo e senza
regole che compromette la sicurezza dei cittadini e porta le Forze dell’Ordine allo stremo ancora non
Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto CASU, Enrico IDOLO, Anna DE SIMONE
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trovano soluzioni, né alcuno che se ne preoccupi minimamente”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato
Indipendente di Polizia, all’indomani di notizie di cronaca che
dalla Sardegna, e non solo, parlano di una sfilza di arresti di
immigrati che, non appena arrivati sull’isola, hanno commesso
reati di ogni genere. “Questo – lamenta il leader del Coisp – mentre
gli sbarchi intanto proseguono e le Forze dell’Ordine sono sempre
più costrette a una lotta quasi impari nella gestione di un
fenomeno che devono arginare senza numeri e senza mezzi”.
Appena ieri i resoconti dei 13 arresti di algerini irregolari avvenuti
a Cagliari nelle 48 ore precedenti per furti, scippi e violenza
sessuale, cui sono seguiti altri due arresti della Polizia. Si tratta del
brillante risultato del lavoro dei poliziotti delle Volanti della
Questura di Cagliari, in seguito allo sbarco dei 167 algerini di
sabato e domenica scorsa. Sempre ieri, l’ultima notizia di un
ulteriore fermo di un altro cittadino algerino, anch’esso facente
parte del folto gruppo appena sbarcato ed immediatamente colpito
dall’ordine di espulsione emesso dalla Questura il 3 dicembre
scorso, anch’esso resosi responsabile del furto. E stamattina,
infine, ancora l’arresto di un altro algerino che dopo essersi
presentato nella notte al Pronto soccorso dell’ospedale Marino ha
dato di matto insultando medici e infermieri e tentando di
aggredire un addetto alla sicurezza (un Carabiniere è rimasto
contuso con una prognosi di 10 giorni). Notizie allarmanti anche
da Potenza dove un nigeriano e due gambiani ospiti di un centro di
accoglienza sono stati arrestati dalla Polizia per aver sequestrato il
responsabile della struttura ed un collaboratore di quest’ultimo
attuando una protesta violenta. I clandestini avevano chiuso in una
stanza le due vittime chiedendogli il denaro (“alcune migliaia di
euro”) che gli avevano visto maneggiare e minacciandoli “dateci
più soldi o vi decapitiamo”. “Notizie gravissime che passano quasi
inosservate nella bagarre politica, mentre molte regioni sono
letteralmente sature di immigrati e non riescono più a fronteggiare
i problemi che ne derivano, e mentre in tutta Italia la gente è
assillata da una delinquenza incalzante, a cui oltre tutto sul piano
giudiziario non corrisponde una risposta ferma e severa – incalza
Maccari -. Nelle stesse ore a Jesolo veniva arrestato un tunisino
irregolare che con un compare banchettava da giorni all’interno di
una villa privata. L’uomo è stato arrestato per resistenza e violenza
a pubblico ufficiale e furto in abitazione e denunciato in stato di
libertà per lesioni personali, concorso in violazione di domicilio,
furto di energia elettrica e ricettazione di uno smartphone. Il
clandestino ha numerosi precedenti di polizia per spaccio e furto,
era appena stato scarcerato dalla casa circondariale di Perugia
dove aveva finito di scontare una condanna per la quale era già
stato arrestato sempre a Jesolo, risulta non ottemperante
all’ordine del Questore di Perugia di abbandonare il territorio
Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto CASU, Enrico IDOLO, Anna DE SIMONE
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nazionale tanto che è stato per questo ulteriormente denunciato, ma il Giudice di Venezia, dopo aver
convalidato l’arresto condannando l’imputato ad un anno e otto mesi e 300 euro di multa, gli ha
concesso la sospensione della pena in base alla legge, applicandogli solo la misura del divieto di
dimora in Veneto. La domanda è ineludibile: ma così dove vogliamo andare? Ma così come possiamo
fare? Ma fare sicurezza in questo stato di cose come è possibile?”.
Immigrazione: COISP “servono misure di sicurezza”. Ieri a Cagliari 13 arresti - Di La
Redazione pubblicato il 7 dicembre 2016 - Sicurezza, a Cagliari e non solo sfilza di arresti di
clandestini, a Potenza immigrati sequestrano e minacciano di morte due persone, il Coisp:
“La politica continua a litigare e noi ed il Paese ad annaspare”. “La politica, tanto per
cambiare, continua a litigare ed il Paese, continua ad annaspare, la sicurezza continua a risentirne e noi
combattiamo contro i mulini a vento. Ieri il referendum, oggi il futuro di chi deve conservare o trovare
una poltrona e domani qualcos’altro, le problematiche serissime, prima fra tutte quella dell’immigrazione
di massa senza controllo e senza regole che compromette la sicurezza dei cittadini e porta le Forze
dell’Ordine allo stremo ancora non trovano soluzioni, né alcuno che se ne preoccupi minimamente”. Così
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani di notizie
di cronaca che dalla Sardegna, e non solo, parlano di una sfilza di arresti di immigrati che, non appena
arrivati sull’isola, hanno commesso reati di ogni genere. “Questo – lamenta il leader del Coisp – mentre
gli sbarchi intanto proseguono e le Forze dell’Ordine sono sempre più costrette a una lotta quasi impari
nella gestione di un fenomeno che devono arginare senza numeri e senza mezzi”. Appena ieri i resoconti
dei 13 arresti di algerini irregolari avvenuti a Cagliari nelle 48 ore precedenti per furti, scippi e violenza
sessuale, cui sono seguiti altri due arresti della Polizia. Si tratta del brillante risultato del lavoro dei
poliziotti delle Volanti della Questura di Cagliari, in seguito allo sbarco dei 167 algerini di sabato e
domenica scorsa. Sempre ieri, l’ultima notizia di un ulteriore fermo di un altro cittadino algerino,
anch’esso facente parte del folto gruppo appena sbarcato ed immediatamente colpito dall’ordine di
espulsione emesso dalla Questura il 3 dicembre scorso, anch’esso resosi responsabile del furto. E
stamattina, infine, ancora l’arresto di un altro algerino che dopo essersi presentato nella notte al Pronto
soccorso dell’ospedale Marino ha dato di matto insultando medici e infermieri e tentando di aggredire un
addetto alla sicurezza (un Carabiniere è rimasto contuso con una prognosi di 10 giorni). Notizie
allarmanti anche da Potenza dove un nigeriano e due gambiani ospiti di un centro di accoglienza sono
stati arrestati dalla Polizia per aver sequestrato il responsabile della struttura ed un collaboratore di
quest’ultimo attuando una protesta violenta. I clandestini avevano chiuso in una stanza le due vittime
chiedendogli il denaro (“alcune migliaia di euro”) che gli avevano visto maneggiare e minacciandoli
“dateci più soldi o vi decapitiamo”. “Notizie gravissime che passano quasi inosservate nella bagarre
politica, mentre molte regioni sono letteralmente sature di immigrati e non riescono più a fronteggiare i
problemi che ne derivano, e mentre in tutta Italia la gente è assillata da una delinquenza incalzante, a cui
oltre tutto sul piano giudiziario non corrisponde una risposta ferma e severa – incalza Maccari -. Nelle
stesse ore a Jesolo veniva arrestato un tunisino irregolare che con un compare banchettava da giorni
all’interno di una villa privata. L’uomo è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e
furto in abitazione e denunciato in stato di libertà per lesioni personali, concorso in violazione di
domicilio, furto di energia elettrica e ricettazione di uno smartphone. Il clandestino ha numerosi
precedenti di polizia per spaccio e furto, era appena stato scarcerato dalla casa circondariale di Perugia
dove aveva finito di scontare una condanna per la quale era già stato arrestato sempre a Jesolo, risulta
non ottemperante all’ordine del Questore di Perugia di abbandonare il territorio nazionale tanto che è
stato per questo ulteriormente denunciato, ma il Giudice di Venezia, dopo aver convalidato l’arresto
condannando l’imputato ad un anno e otto mesi e 300 euro di multa, gli ha concesso la sospensione della
pena in base alla legge, applicandogli solo la misura del divieto di dimora in Veneto. La domanda è
ineludibile: ma così dove vogliamo andare? Ma così come possiamo fare? Ma fare sicurezza in questo
stato di cose come è possibile?”.
Responsabile: Marcello PUSCEDDU - Componenti: Fabio PIGA, Giovanni CACISI, Roberto CASU, Enrico IDOLO, Anna DE SIMONE
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