Santa Teresa Gallura. Quali controlli in campo edilizio?

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Santa Teresa Gallura. Quali controlli in campo edilizio?
Non è nostra intenzione generare delle polemiche con gli argomenti che tratteremo riguardo
alcuni aspetti della vita amministrativa di Santa Teresa. Gioco forza, infatti, solleveremo
aspetti che, per certi versi, potrebbero suscitare possibili risentimenti da parte di coloro
che si sentiranno toccati nel vivo. Ma ciò, se dovesse accadere, altro non è che il rifiuto di
una realtà che, in paese, giornalmente, è sotto gli occhi di tutti. A questo proposito, però,
è bene premettere, anche, che il nostro vuole essere un discorso generale sugli aspetti di
quanto avviene a Santa Teresa nel corso dell’anno. E lo faremo citando aspetti e situazioni
che, dal punto di vista legale, appaiono in contrasto con leggi, regolamenti e normative
nazionali, regionali e locali.
Quest’aspetto, tra l’altro, genera una vera e propria discriminazione tra cittadini, dal
momento che non tutti usufruiscono dello stesso trattamento, proprio nell’applicazione delle
normative vigenti in diverse materie. Si tratta di “distrazioni”, clientelismo o privilegi di
parte? Non si è di fronte, si badi bene, ad interrogativi privi di eventuali riscontri
oggettivi.
A generarli sono, soprattutto, le troppe incongruenze che, girando per il paese, si
riscontrano su più fronti e dove emergono, in proposito, situazioni che suscitano infinite
perplessità. Comprendiamo bene che nel corso della stagione turistica, gli oneri e gli impegni
degli amministratori, dei vigili urbani e del personale di particolari settori
dell’amministrazione comunale, vedi edilizia, sono tali e tanti che, molto probabilmente,
assorbono le intere ore lavorative. Va da sé, però, che il discorso in materia edilizia e
urbanistica, non può passare in secondo piano, specialmente di fronte all’esistenza di uffici
con compiti di vigilanza.
Va tenuto conto, tra l’altro, che in una realtà territoriale come la nostra, la vigilanza
sulle costruzioni e sulle destinazioni d’uso non va trascurata e tanto meno ignorata, poiché,
in tal caso, si lascia campo libero non solo alla speculazione edilizia, ma anche al libero
arbitrio.
Alla fine dei lavori, che tipo di controlli si esercitano per verificare la rispondenza al
progetto approvato? E quale controllo è posto in atto per constatare, anche a distanza di
tempo dalla fine dei lavori, se i garage siano stati trasformati in unità abitabili? Di casi
del genere, nell’intero territorio comunale, non ne mancano.
E che dire, poi, di edifici le cui pendenze del tetto, almeno a vista d’occhio, non rispettano
le inclinazioni regolamentari? Si tratta di un’accortezza, questa, posta in essere per rendere
il sotto-tetto abitabile e ricavarne, magari, uno o più appartamenti. E i casi, in tutto il
paese, non mancano. Identico discorso vale per gli interrati e i semi-interrati, anche essi
trasformati in unità abitative.
E che dire, poi, a proposito di cantieri e lavori edili privi del relativo “cartello di
cantiere”? Come non tener conto, infatti, che l’omessa esposizione può anche significare che
sono in corso dei lavori abusivi?
D’altronde, l’articolo 20.1 del Regolamento Edilizio Comunale recita testualmente: “Nel
cantiere dovrà essere affissa, in posizione visibile a tutti, una tabella, delle dimensioni di
125×80 centimetri, nella quale siano indicati l’oggetto delle opere, il titolare della
concessione, o dell’autorizzazione, il costruttore, il progettista, il direttore dei lavori,
il tipo di provvedimento abilitativi (concessione o autorizzazione) con data e numero”.
Sempre a proposito dei controlli sui lavori, l’articolo 22 dello stesso regolamento precisa:
“Il Sindaco ed il Responsabile del servizio esercitano, ogni qualvolta ne abbiano
l’opportunità, i controlli necessari ad assicurare la rispondenza dei lavori alle norme
dettate dalle leggi vigenti, dal Regolamento Edilizio, nonché ai disegni di progetto. A tal
fine, tutti gli addetti alla vigilanza sulle costruzioni hanno diritto al libero accesso ai
cantieri e ad eseguire qualsiasi operazione di controllo”.
Quest’estate, ad esempio, in paese si sentivano tante “campane” secondo le quali, a Capo
Testa, in alcuni casi, si stavano svolgendo lavori edili di una certa consistenza senza
l’esposizione, ben visibile, del prescritto “cartello di cantiere”. Naturalmente non sono
mancati, in proposito, i più disparati commenti”: lavori abusivi, difformità rispetto al
progetto approvato” ? Da parte degli uffici competenti, ci sono stati dei sopralluoghi per
accertare se i lavori fossero regolarmente autorizzati o meno?
C’è la necessità inderogabile, ormai, di esercitare i controlli in maniera costante, per
evitare che i “furbetti degli abusi” (e non solo nel campo edile), oltre a farla sempre
franca, continuino ad agire impunemente, in barba a leggi e regolamenti. Si cominci, insomma,
ad esercitare la vigilanza edilizia con rigore ed imparzialità.