Asl, il budget 2016 arriva a fine anno

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-MSGR - 05_LATINA - 39 - 14/12/16-N:
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Mercoledì 14 Dicembre 2016
www.ilmessaggero.it
Latina
Veneruso a giudizio: processo subito
Il giudice Mara Mattioli ha accolto le richieste
del pm Giancristofaro: prima udienza il 17 gennaio 2017
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LA PRELIMINARE
Inizierà il 17 gennaio prossimo
il processo a carico di Alberto
Veneruso, della compagna Giuseppina Pica e del commercialista napoletano Giorgio Di Mare. Lo ha deciso ieri pomeriggio
il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina
Mara Mattioli al termine di una
lunga udienza conclusasi con il
rinvio a giudizio dei tre indagati chiamati a rispondere di due
bancarotte fraudolente e di appropriazione indebita. A far
partire l’indagine “Speed Fly”,
condotta dalla Guardia di Finanza, un esposto presentato
nel 2014 dai dipendenti della
Aviointeriors che non avevano
ricevuto in busta paga i rimborsi dovuti dopo la presentazione
della dichiarazione dei redditi.
La denuncia ha dato il via ad
una serie di accertamenti coordinati dal sostituto procuratore
Marco Giancristofaro ed ha
consentito di scoprire una lunga serie di articolate operazioni
societarie (scissioni, cessioni
d’aziende o rami d’azienda e
dei beni immobili) che hanno
portato al fallimento di due società, la AGW e la Alfer. Secondo gli investigatori il complesso delle operazioni societarie
che si sono succedute nel tempo, e gli artifizi contabili che le
hanno supportate, hanno consentito all’amministratore di diritto e poi di fatto di sottrarsi illecitamente alle pretese creditorie, cautelando i beni immobili e quelli mobili delle società
fallite, lasciate morire in Lussemburgo, attraverso la destinazione finale degli stessi beni
ad altre società del proprio
gruppo; costituire una nuova
società in Latina con diversa denominazione, “ripulita” delle
passività e che continua l’attività di produzione e fabbricazione di interni per aerei, già svolta dalla società originaria utilizzando la denominazione ed il
marchio societario senza aver
sostenuto alcun costo. Reati
per i quali il 30 settembre scorso Veneruso è finito in carcere
mentre la compagna (intestata-
IL DIBATTIMENTO
INIZIA IL 17
DEL PROSSIMO MESE
I TRE IMPUTATI
RESTANO IN CARCERE
E AI DOMICILIARI
ria delle quote della società
Gran Gusto di Napoli) e il commercialista sono agli arresti domiciliari: i magistrati hanno
inoltro disposto il sequestro di
beni per complessivi 14 milioni
di euro, 2 dei quali sono stati
successivamente dissequestrati dal Riesame. Nell’udienza
preliminare di ieri, durata oltre
tre ore, l’imprenditore e la Pica
- assistiti dagli avvocati Leone
Zeppieri, Guglielmo Abbate,
Vittorio Bratti e Stefania D’Ermo che difendono anche Di Mare - hanno reso entrambi spontanee dichiarazioni difendendosi dalle accuse. La donna in
particolare ha detto di fidarsi
del marito e si è detta convinta
della buona fede del suo operato mentre Veneruso ha cercato
di difendere la donna rispetto
ai reati che le vengono contestati. La difesa ha ribadito l’inesistenza di episodi di distrazione
di denaro e la legittimità di tutte le operazioni effettuate per
poi chiedere il non luogo a procedere mentre da parte del pm
è stato sollecitato il rinvio a giudizio dei tre imputati, richiesta
accolta dal gup a conclusione
della camera di consiglio. Veneruso, Di mare e la Pica compariranno davanti al Tribunale di
Latina il 17 gennaio prossimo.
Sulla richiesta di una misura
cautelare meno afflittiva per
l’imprenditore, tuttora detenuto presso il carcere di Napoli, il
magistrato si è riservato di decidere.
Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’imprenditore napoletano accusato con la compagna
e il commercialista delle bancarotte fraudolente di Agw e Alfer
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Incendio a Sezze
Sopra
Alberto
Veneruso
arriva in
Tribunale
a Latina
dal carcere
napoletano di
Poggioreale
con la polizia
penitenziaria
A sinistra la
sua
compagna
Giuseppina
Pica
Fotoservizio
Il commercialista
napoletano
Giorgio Di Mare
in piazza Buozzi
GABRIELE
TAMBORRELLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Udienza rinviata a giugno, troppo tardi
Parentopoli in Provincia
prescrizione annunciata
GIUDIZIARIA
Condannati dalla Corte dei Conti
per danno erariale riusciranno a salvarsi dal processo penale davanti al
Tribunale di Latina grazie alla prescrizione dei reati. Questo il destino
di alcuni dei protagonisti dell’inchiesta sulla “parentopoli” all’amministrazione provinciale di Latina
relativa all’assunzione della figlia di
un dirigente senza concorso o selezione pubblica. Sergio Giovannetti,
Carmine Caputo, Aldo Silvestri e
Paola Papadia sono tutti accusati di
abuso d’ufficio in relazione all’assunzione di Sabrina Mellucci: a questa, figlia di un dipendente della Provincia, nel 2003 era stato affidato un
incarico di consulenza presso la segreteria tecnico-operativa dell’Ato4
di cui Giovannetti era direttore. Un
incarico rinnovato fino al 2005, poi
nel 2008 l’assunzione a tempo indeterminato a seguito della domanda
presentata dalla stessa Mellucci e di
un colloquio selettivo. Una vicenda
che divenne oggetto di un’inchiesta
della Procura condotta dalla Guardia di Finanza e che ha portato al
rinvio a giudizio degli indagati: la
Mellucci ha scelto il rito abbreviato
ed è stata condannata a un anno di
reclusione, pena sospesa mentre
per gli altri si profila una sentenza
di assoluzione per intervenuta prescrizione. Non essendoci disponibilità di udienza fino a quella data, il
processo è rinviato a giugno del
prossimo anno: in realtà il reato si
prescriverà a maggio quindi l’udienza servirà soltanto per prenderne atto e dichiarare la prescrizione. Il tutto mentre la Corte dei Conti aveva
già condannato alcuni di loro per
danno erariale: Sabrina Mellucci e
Sergio Giovannetti dovranno risar-
Asl, il budget 2016 arriva a fine anno
SANITÀ
Meglio tardi che mai, recita il vecchio adagio. Così la Asl di Latina
approva il budget del 2016 alla fine dell’anno. Nulla di scandaloso, per carità, le trattative con la
Regione vanno solitamente per
le lunghe, c’è di mezzo il commissariamento e comunque l’azienda non si blocca certo in assenza
del budget. Il problema è che nel
frattempo spende e rischia di
“sforarlo” senza avere tempo per
eventuali correttivi. Ma andiamo
per ordine: il direttore generale
Giorgio Casati (nella foto) ha approvato la delibera con il budget:
841 milioni 79.869 euro, qualche
decina di migliaia di euro meno
del consuntivo 2015 e comunque
tra saldi vari, oneri fiscali e altre
voci si arriva comunque a “zero”
Un incendio è divampato poco
dopo le 9,30 all’interno di una
baracca utilizzata come cucina
in un’abitazione sita in via
Montagna a Sezze. Tanta
paura, ma fortunatamente
nessuna grave conseguenza.
Per domare le fiamme è stato
necessario l’intervento dei
Vigili del Fuoco, la squadra 1a
di Latina, grazie all’ausilio di
un’autobotte, è riuscita a
spegnere le fiamme dopo
un’ora di lavoro. Avviati gli
accertamenti per capire le
cause dell’incendio che ha
richiamato l’attenzione dei
residenti della zona. I
proprietari della baracca
hanno chiesto l’intervento dei
soccorsi, ora si dovrà stabilire
se si è trattato di un corto
circuito per sovraccarico di
energia elettrica o se le fiamme
sono state causate da una
fuoriuscita di gas. Alla fine,
comunque, danni e baracca
distrutta, ma per fortuna
nessun ferito.
tra quanto speso nel 2015 e quanto è possibile spendere nel 2016.
Con qualche dato sul quale si deve riflettere. La mobilità passiva
resta un “nodo” di non poco conto: 142 milioni 614.123 euro spesi
lo scorso anno e inseriti nel budget di questo, con la speranza che
non aumenti il numero di cittadini che va a farsi curare altrove.
La Asl spenderà meno di personale - dopo una serie di pensionamenti rimpiazzati solo in parte con una riduzione di circa 3 milioni, ma aumenteranno le spese
per i prodotti farmaceutici ed
emoderivati (da 46 milioni
920.000 a 51 milioni) distribuiti
direttamente, ma scende la farmaceutica convenzionata. In aumento anche gli altri beni e servizi (da 124 a 129,5 milioni).
L’azienda riuscirà a non sfondare - anche qui in linea teorica -
DELIBERA DOPO L’INTESA
CON LA REGIONE
841 MILIONI DI EURO
MA RESTA ANCORA ALTA
LA MOBILITÀ E C’È
IL RISCHIO SFORAMENTO
grazie alla riduzione degli accantonamenti - per eventuali contenziosi, ad esempio - che scendono
da quasi 28 milioni a poco meno
di 13. Aumentano, invece, le prestazioni da privato che passano
da 168 milioni 688.000 a 172 milioni 753.000 euro. Se riduci i servizi pubblici... In ogni modo rispetto al possibile sforamento il
direttore, nella sua delibera, avverte che sia per i prodotti farmaceutici distribuiti in forma diretta sia per le “altre prestazioni” il
budget potrebbe non bastare. E
che «il relativo scostamento non
potrà essere attribuito all’azienda ai fini della verifica del conseguimento degli obiettivi». D’altro
canto, siamo a fine anno e il concordamento è del 25 ottobre. In
poco tempo, difficile fare meglio.
Giovanni Del Giaccio
PER L’ASSUNZIONE
NON PREVISTA
LA CORTE DEI CONTI
HA GIÀ CONDANNATO
A RISARCIRE
OLTRE 200.000 EURO
cire, in parti eguali, il danno, relativo agli stipendi percepiti, per un valore di 212.322,18 euro che secondo i
magistrati contabili l’ente ha pagato
ingiustamente. Assolti invece dai
giudici contabili i componenti della
commissione esaminatrice.
E.G.
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