A Campobasso la manifestazione a sostegno della Cattolica

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anno i - n° 0 VenerDì 16 Dicembre 2016
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Mario Pietracupa
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Mario Pietracupa. Il presidente della
Fondazione Neuromed, ha firmato un
protocollo d’intesa con il Comune di
Pozzilli e l’Istituto ‘Pilla’ per la messa
in campo di una serie di iniziative
volte ai più giovani, per corretti stili di
vita. capaci di far star bene se stessi e
di conseguenza star bene con gli altri.
L’Ardire
Meno posti letto
più barelle
e viaggi
di Giuseppe Saluppo
V
iviamo mediamente di più ma
l’8% di noi rinuncia alle cure
perché costano troppo. Spendiamo di tasca nostra per la
salute, dalla riabilitazione alle visite,
agli accertamenti specialistici. La sanità
molisana arranca e i suoi pazienti pagano
un doppio svantaggio di cure che mancano e di costi in più grazie alle super addizionali e ai ticket. I tagli a colpi
d’accetta continuano a lasciarci un sistema che è una grande incompiuta.
L’unico effetto reale del taglio dei posti
letto sarà che d’ora in poi avremo meno
letti e più barelle e che dovremo attendere mesi per essere curati.
Oggi, dopo i tagli agli ospedali pubblici,
si colpiscono i privati e intanto si abbassa l’asticella delle prestazioni. Tagli
alla sanità accreditata che interviene
sulle specialità in cui maggiori sono le
liste d’attesa. Passaggio che non farà che
peggiorare ulteriormente una situazione
in molti casi già estremamente critica.
Col risultato, però, che tra un colpo d’accetta e l’altro di margini per altri interventi per risparmiare non ce ne sono più
così tanti. Aumenteranno le liste d’attesa
e con i molisani che andranno, conseguentemente, a curarsi fuori dalla nostra
regione con un aumento consistente
della spesa. Domanda: i soldi tagliati ai
privati non è meglio lasciarli in Molise?
Mentre i segnali di riduzione dei servizi
e delle prestazioni sono appunto forti e
pesanti. Ed è inutile girarci intorno perché i tagli non sono soltanto una questione di bilancio: sono in parte
responsabili dei decessi anzitempo. I
tagli feriscono indirettamente la dignità
dei malati, ma uccidono direttamente le
persone che non hanno i mezzi per curarsi, che aspettano in lunghe liste di attesa, e quando arriva il momento della
diagnosi per loro è ormai troppo tardi. A
dispetto dei trend di salute, di aspettativa
di vita, di crescita del sistema. Un ginepraio.
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Pietro Maio
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro
Maio. A Campobasso si sta vivendo
un vero e proprio caos a seguito della
situazione che si è venuta a determinare per la chiusura di plessi scolastici e per i doppi turni. Così, per
l’ipotizzato spostamento di classi da
una scuola a un’altra. Giri di valzer
negativi per il sistema scolastico.
A Campobasso la manifestazione
a sostegno della Cattolica
Difficoltà anche per Neuromed
ed altri centri accreditati
Servizio a pagina 3
IL FATTO
pagina 5
I problemi del Molise sotto la lente della Uil
Presente, il segretario nazionale Barbagallo
Il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo sarà domani
mattina a Campobasso per la Conferenza di Organizzazione. “Sarà
una giornata importante per la Uil del Molise - così Boccardo- con la
certezza che la discussione e il dibattito forniranno importanti spunti
per la nostra azione futura, orientata verso i tanti problemi del Molise”
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16 dicembre 2016
Con il Patto per il Sud addio alla “Questione meridionale”
Ciascuno per sé, e Dio per tutti!
Il consigliere regionale, Michele Petraroia, rilancia la necessità di una programmazione unitaria per il Mezzogiono
E’ nuovamente il consigliereregionale, Michele Petraroia, a rilanciare la necessità di una
programmazione unitaria per il
Sud dopo i Patti firmati dal presidente Renzi. Ciascuna realtà
territoriale sarà alle prese con la
dote finanziaria rivenuta dai
fondi per lo sviluppo e la coesione, e dai fondi strutturali europei 2014-2020.
Ciascuna
realtà territoriale chiusa nel suo
egoismo politico e amministrativo, coi progetti e gli investimenti da mettere in cantiere.
Ciascuna, per migliorare se
stessa, ignara delle necessità
delle altre, impegnata a celebrare
di fatto la cancellazione della
Programmazione nazionale per il
Mezzogiorno. Ciascuno per sé, e
Dio per tutti! Con la profondissima inconfessata riconoscenza
del Governo nazionale, sollevato
dal dovere storico, peraltro mai
risolto e forse irrisolvibile, di saturare la ferita inferta al Sud. Per
Renzi, ormai la “Questione meridionale” non esiste più, ma 16
realtà meridionali, con obiettivi
strategici di sviluppo diversi, con
diverse capacità di amministrare
e di crescere, alle quali, coi soldi,
ha distribuito il suo sorriso beffardo e la sua sfacciataggine politica a sollievo di non poche
mortificazioni: al Molise la sottrazione di 145 milioni di euro
dal fondo per lo sviluppo e la
coesione 2014/2020. Sicché, capitoli di storia meridionalista,
analisi e approfondimenti, studi,
confronti, valutazioni, diritti
consacrati e rivendicazioni mai
rinunciate, si sono sfarinati. La
proposta di programmazione nazionale per il Mezzogiorno più
recente in ordine di tempo la ricorda il consigliere regionale di
“Uniti a sinistra per un nuovo
Ulivo”, Michele Petraroia. E’
quella di Fabrizio Barca, economista di sinistra, elaborata a
metà degli Anni ’90, quando era
al vertice del dipartimento per le
Politiche di coesione. Ci ripetiamo, ma sarà il caso che i lettori de La Gazzetta del Molise,
al pari del cronista, si abituino
alle esternazioni del consigliere
ex assessore regionale, e ne fac-
L’intervento
di Massimo Dalla Torre
Senza voler apparire “i prezzemoli usati
in quasi tutti i cibi”, la nostra curiosità è
stata attratta dal “muro contro muro” tra i
vertici della Regione e quelli della Fondazione Giovanni Paolo Secondo. Questione spinosa che potrebbe, usiamo il
condizionale, spersonalizzare, cosa di cui
dubitiamo, l’Istituto di Ricerca che fino a
qualche anno era, ma lo è ancora, il vanto
della realtà sanitaria locale tanto da attrarre numerosi pazienti provenienti da
fuori regione. Questione che, a quanto si
legge nei piani, vedrà la fusione con
l’Ospedale Cardarelli, che porterà benefici ai molisani senza alcun allarmismo
che giunge da parte della società civile,
cui sta particolarmente a cuore la vita
delle strutture ospedaliere esistenti sul territorio. “Querelle” che ha assunto toni
anche aspri ma che si spera si trasformi in
azioni positive il prossimo 22 dicembre
quando ci sarà l’incontro tra il commissario ad acta della sanità regionale e la go-
ciano uso opportuno per comparare la sua loquacità con il silenzio delle istituzioni territoriali e
degli schieramenti politici, di
maggioranza e d’opposizione,
ormai assemblati in unico modello: la propria convenienza. A
quanto pare, non sarebbe più
conveniente battersi per una programmazione nazionale per il
Mezzogiorno, ma ciascuna Regione alla ricerca del consenso
elettorale. Sul punto la riflessione di Petraroia fotografa ancora una volta la realtà che
abbiamo davanti agli occhi e la
lasciamo scorrere. “Velocizzare
la spesa su un elenco di opere
pubbliche o di progetti scoordinati tra loro, potrà al massimo
consentire un parziale recupero
di efficienza per micro-aree territoriali, ma dagli obblighi del
Governo intanto scompare il
progetto sulle macro - infrastrutturazioni logistiche del Mezzogiorno connesse ai corridoi
europei verso il Mediterraneo o
in direzione dei Balcani”. A noi
molisani toccherà di accontentarci della Metropolitana leggera
Matrice-Boiano. Dice Petraroia
(e avrebbe potuto dirlo anche da
assessore), “se l’unica programmazione è lo <spezzatino> dei
16 Patti per il Sud, dove e
quando si discuterà dell’Alta velocità lungo la dorsale adriatica
o tra Napoli e Bari? Dove si rifletterà su collegamenti rapidi tra
gli stabilimenti Fiat-Fca di Valdisangro, Cassino, Termoli, Foggia, Melfi, Pratola Serra e
Pomigliano d’Arco?
In quale occasione si potrà ragionare sulla terza corsia autostradale dell’A 14 ferma ad
Ancona, o dei porti, degli interporti, degli aeroporti, della
banda ultralarga, dei poli di innovazione e ricerca, o degli investimenti sui distretti produttivi
e della conoscenza?
Dove si discuterà del dare e
avere sull’acqua del Molise o
della Basilicata, nel mentre alcuni centri di queste regioni
hanno dispersioni idriche o lamentano carenze bibliche nel
servizio?
Del collegamento ferroviario da
Bojano a Benevento, per collegarsi alla linea ad alta velocità
Napoli – Bari, o del miglioramento del collegamento stradale
Foggia – Campobasso, o Isernia
– Aquila, dove se ne potrà parlare? In quale sede si rifletterà
sulle università del Sud e sul
ruolo dei centri di ricerca e di innovazione scientifica, tecnologica
e
digitale
del
Mezzogiorno?”. Domande, insieme a tante altre, senza risposta perché gli amministratori
che hanno firmato i 16 Patti per
il Sud hanno accettato, di fatto,
di seppellire la “Questione Meridionale”.
Ne renderanno mai conto a qualcuno?
Regione Fondazione-Giovanni Paolo II° :
non necessitano i contrasti
vernance dell’Istituzione sanitaria romana. Un incontro che coniughi definitivamente le azioni e soprattutto le idee
come fossero le dita di una sola mano affinché si possa guardare con fiducia al futuro senza dover affrontare i “viaggi della
speranza” verso altri nosocomi non Molisani. Un qualcosa che porti a remare a favore di corrente ma anche contro se
necessita, a dimostrazione che il Molise
vuole, anzi pretende, che ci sia una sanità
di qualità, senza il timore di licenziamenti
o di distruzione delle basi che affannosamente si sono poste in anni d’impegno
collettivo. Basi che permettano in modo
definitivo la cancellazione dell’appellativo di “deserto sanitario”. Il quale, costringe, questa porzione di Paese a essere
guardata con sospetto per le sfaccettature
non sempre favorevoli che presenta. Basi
che speriamo siano incrementate e fortifi-
cate se si vuole uscire dall’isolamento che
ci penalizza da troppo tempo. Basi di una
costruzione che ci auguriamo possa continuare a reggere, anche se trasformata,
senza alcuna crepa, altrimenti è destinata
a crollare causando danni irreparabili per
l’intera collettività. Basi che devono essere il punto fermo di un qualcosa che rimanga a dimostrazione che la “fusione di
strutture” necessita per la crescita e lo sviluppo del Molise. Ecco perché ora più che
mai bisogna sgombrare la mente da inutili congetture che penalizzano le azioni
che si vogliono mettere in atto. Le quali,
sicuramente, ci faranno camminare anche
con l’ausilio di un “tutore” che favorisce
senza danneggiare quello che esiste sul
territorio.
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16 dicembre 2016
Ieri sera a Campobasso la manifdestazione organizzata dopo il taglio del budget
CAMPOBASSO. "In due anni
alla Cattolica la Regione ha
tagliato 5 milioni e mezzo di
euro, portati i posti letto da
180 a 106 e, oggi, taglia ancora il budget per l'anno in
corso di oltre due milioni e
mezzo di euro. Così, la struttura sanitaria di Campobasso
è costretta a chiudere". Così,
gli intervenuti alla manifestazione a sostegno delle ragioni
della Fondazione Giovanni
Paolo II alla luce del decreto
del commissario ad acta,
Paolo Frattura, che tagli il
budget alle strutture private
accreditate. Si è parlato "di errore strategico da parte della
Regione. Invece di dare vita e
forma all'integrazione tra il
Cardarelli e la Cattolica, per
garantire cure e prestazioni di
eccellenza per i cittadini, si va
smontando il sogno
per i molisani di potere contare su una
struttura efficiente e
in grado di garantire l'eccellenza.
Invece di favorire
la serenità e, dunque,
garantire
prestazioni
di
qualità si procede con i tagli
che minano il
sistema sanitario regionale.
A chi dovranno rivolgersi
i
molisani per curarsi? A
fronte di quali spese per le famiglie e per la stessa sanità
molisana? A fronte di quali
cure?". Del resto, la Cattolica
a Campobasso ha mantenuto i
480 dipendenti attraverso la
riorganizzazione e l'efficientamento del sistema interno
senza tagliare posti di lavoro
“La Cattolica non va smontata
La Regione corregga il tiro
per evitare la chiusura del Centro”
nonostante i soldi
in meno ricevuti dalla Regione Molise. Ora, però, non
ci sarebbero più spazi di manovra dinanzi al taglio di due
milioni e 600mila euro inferti
attraverso il nuovo decreto regionale. La struttura ha al-
Una convenzione tra Comune di
Pozzilli, Fondazione Neuromed e
Istituto Comprensivo Leopoldo
Pilla per la promozione non solo di
seminari di formazione e informazione agli studenti sui corretti stili
di vita e sulla cultura della prevenzione ma che garantirà consulenze
sanitarie e screening gratuiti nei
settori cardiologico, oculistico, fisiatrico e neurologico. A firmare
oggi il protocollo il Sindaco Stefania Passarelli, Mario Pietracupa,
Presidente della Fondazione Neuromed e la professoressa Maria Pia
Tomassetti, Dirigente scolastico
dell’Istituto Pilla.Un progetto in
l’attivo 100 mila ricoveri, circa 5 milioni di
prestazioni
ambulatoriali,
vanta un migliaio di pubblicazioni scientifiche e un centinaio di progetti di ricerca.
Se chiude la Cattolica, il
Molise perderà alcune
specialità cliniche fondamentali , quali la cardiochirurgia, la radioterapia e
molte altre. E allora bisognerà andare fuori regione
per curarsi. Il presidente della
Giunta regionale e commissario ad acta della sanità, Paolo
Frattura, intervenendo nel dibattito ha dichiarato: "Noi lavoriamo per una sanità di
qualità, appropriata e sostenibile da garantire a tutti i molisani: è il nostro obiettivo, la
nostra priorità. Questa sera un
confronto con i dipendenti
della Fondazione Giovanni
Paolo II e tanti cittadini per
spiegare le ragioni di un per-
corso definito da tempo.
Siamo qui a promuovere l'integrazione, la strada giusta per
raggiungere il risultato che ci
interessa, la qualità dell'assistenza. Non c'è nessun muro
contro muro. Oggi siamo finalmente titolari del nostro futuro: costruiamolo insieme
nella più collaborativa condivisione e nel rispetto delle regole che valgono per tutti".
Ma i tempi stringono e bisogna fare i conti con l'ennesimo
taglio del budget ad anno finito. Il 22 dicembre si avrà il
Consiglio di amministrazione
della Cattolica chiamato a decidere il futuro del Centro in
Molise.
Buoni stili di vita per i giovani,
convenzione Neuromed, Pilla e Comune
Il progetto è finalizzato alla crescita culturale
linea con l’impegno della Fondazione Neuromed di promozione
della ricerca biomedica e scientifica legata alla prevenzione. Un
esempio di fattiva collaborazione
tra Enti locali, Istituzioni e mondo
della scuola. Il fine ultimo: donare
alle future generazioni tutte le possibilità di una crescita culturale a
360 gradi.
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16 dicembre 2016
Il consigliere regionale, Salvatore Ciocca, sottolinea la bontà del lavoro svolto
per arrivare alla conclusione dei lavori e qassicurare l’acqua potabile al basso Molise
“Acquedotto molisano centrale,
la prima consegna provvisoria”
Il 21 dicembre prossimo
l’Azienda speciale “Molise
Acque” consegnerà ai Comuni di
Ururi, San Martino in Pensilis,
Portocannone e Campomarino il
secondo troncone dell’acquedotto
molisano centrale; già terminate,
invece, le operazioni di consegna
del primo tratto che comprendevano le infrastrutture necessarie
al sistema acquedottistico (Galleria di Rio Freddo A e B, derivazioni di galleria per il Molisano
Destro e per il Molisano centrale
e opere di interconnessione).
“Il rilevante lavoro compiuto in
Terza Commissione – che ha dedicato due sedute (22 febbraio e
1 agosto) e altrettante audizioni
relative all’argomento, incontrando l’assessore regionale ai
Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni,
i vertici della Molise Acque, il
commissario straordinario per la
realizzazione dell’opera e i sindaci degli undici Comuni interessati –, le richieste che quasi un
anno fa avanzammo al fine di ottenere il cronoprogramma di consegna dei lavori già ultimati, la
costante attenzione sull’iter degli
stessi stanno finalmente portando,
anche se con notevole ritardo
come è evidente, all’obiettivo
della realizzazione, e quindi al
conseguente utilizzo, dell’infrastruttura”. Lo sottolinea il consigliere regionale, Salvatore
Ciocca. “Per la consegna parziale
prevista per il 21 dicembre, sono
in corso dal 18 novembre le prove
di funzionalità e di pulizia delle
condotte dello schema idrico
“Basso Molise: le infrastrutture
interessate dalla consegna di questo secondo tratto dell’Acquedotto Molisano Centrale sono, tra
le altre, i serbatoi di Guglionesi,
Colle di Breccia e Termoli.
Saranno discusse nella prossima seduta di
Consiglio Comunale, prevista probabilmente per fine mese, due mozioni presentate
dai
Consiglieri
Pilone,
Cancellario e Tramontano in merito alla
questione cimiteri nella Frazione di Santo
Stefano a Campobasso.
La prima mozione verte essenzialmente
sulla necessità di andare ad una rapida soluzione in merito alla mancanza di loculi
nel cimitero della Frazione, costruito
negli anni settanta/ottanta del secolo
scorso sul tratturo Lucera - Castel Di Sangro, ed ormai saturo per la sepoltura di feretri, al punto che gli ultimi decessi, sono
stati costretti ad essere seppelliti nel cimitero di Campobasso.
Tenuto conto che da oltre due anni i residenti della Frazione sollecitano l’Amministrazione Comunale affinché la stessa
si adoperi per affrontare con solerzia la
problematica e per evitare che i propri
cari defunti siano sepolti lontano dalla
Comunità di appartenenza e considerato
che il Comune avrebbe a disposizione all’interno del cimitero un’area di circa 300
metri quadri dove potrebbero essere realizzati 150 nuovi loculi sufficienti a soddisfare le esigenze della Frazione per i
A seguire, quindi, sarà consegnato il terzo tratto, con tempi
previsti entro la fine del mese di
gennaio; tracciato, questo, interessato dal movimento franoso di
Fossalto. Tale consegna parziale
è legata ai tempi per ottenere il
certificato di regolare esecuzione;
l’ultimo sopralluogo effettuato il
26 novembre scorso ha avuto
esito positivo.
Alla fine di febbraio potrà essere
consegnato anche il quarto troncone che coinvolge l’infrastrut-
tura di connessione con l’acquedotto molisano destro e con il sinistro.
Alla fine di marzo si procederà
alla consegna del serbatoio di
Guardialfiera, per la fine di aprile
sarà possibile avviare il sistema
acquedottistico in tutti i Comuni
interessati con la consegna finale
dell’infrastruttura completamente
terminata che comprende i serbatoi di Termoli, Petacciato Centrale e Larino.
A fine aprile, nella speranza che
tutto proceda come da crono programma, resteranno da consegnare
il
manufatto
di
sovravelocità “Villa Livia”, l’impianto di sollevamento per Guglionesi e quello di Greppe di
Pantano che serviranno ai Comuni di Termoli, Guglionesi, San
Giacomo degli Schiavoni, Petacciato e Montenero di Bisaccia.
Non posso esimermi, però, dal
sottolineare come questa infrastruttura, che riveste da un decennio carattere di prioritaria
importanza per migliaia di molisani, sia nata sotto una cattiva
stella: me ne occupai fin dal 2007
quando cominciò a vedere la luce
la predisposizione progettuale
dell’opera e la Molise Acque ne
gestì direttamente le fasi per la
realizzazione.
Una battaglia, la mia, che si è rivelata assolutamente fondata: la
commissione interna che allora
giudicò i progetti non era adeguata, per titoli e competenze,
alla valutazione degli appalti e
quindi all’attribuzione dei punteggi. Lo hanno stabilito prima il
Tar e poi il Consiglio di Stato.
E la stessa Azienda speciale è
stata condannata al pagamento di
una maxi ammenda da 2 milioni,
148mila 834 euro all’associazione temporanea di imprese che
avrebbe invece dovuto aggiudicarsi la stessa gara per la realizzazione. Somma regolarmente
versata nel 2010.
Suona come una beffa ricordare
che, fra i motivi per ottenere maggiore punteggio utile quindi all’aggiudicazione dei lavori
milionari, c’era proprio la tempistica per la realizzazione dell’opera!!! Continuerò a seguire,
come consigliere regionale e
come presidente della competente
Terza Commissione consiliare,
l’evolversi delle consegne parziali con nuove sedute dedicate
alla realizzazione dell’infrastruttura. Chi mi conosce sa bene che
andrò fino in fondo, anche questa
volta”.
“Santo Stefano, vietato morire
Al cimitero non ci sono più loculi”
prossimi 20 anni con la certezza del rientro del capitale investito, la mozione fa
voti affinchè il Sindaco e la Giunta si attivino nel più breve tempo per prevedere
nel piano delle opere pubbliche interventi
mirati di costruzione, utilizzando l’area a
disposizione, e sufficiente a soddisfare le
esigenze della popolazione ivi residente.
La seconda mozione, invece, impegna il
Governo cittadino ad attivarsi nel più
breve tempo possibile per ridare decoro e
dignità al vecchio cimitero della Frazione
sito in Contrada Cancello, garantendo
una sistemazione degna e almeno un’ade-
guata recinzione che eviti l’ingresso non
controllato di malintenzionati e di animali
di qualsiasi genere pronti a saccheggiare
e profanare l’area.
“Nonostante la presenza di decine di spoglie mortali all’interno” – ha dichiarato il
Capogruppo di DP Francesco PILONE –
“il luogo santo, edificato successivamente all’editto di Saint Cloud del 1804,
è ormai ridotto ad un cumulo di macerie
lasciate alle intemperie, a visite malintenzionate e alle razzie di animali domestici e selvatici che saccheggiano l’area.
Risulta fondamentale garantire un’adeguata sistemazione del luogo ancora custode di feretri e spoglie anche in
considerazione del fatto” – ha Concluso
PILONE – “che epidemie, terremoti,
guerre e carestie, come hanno sostenuto
più volte i residenti, non sono riusciti nel
corso dei secoli a recidere il legame creatosi tra la popolazione stessa di Santo Stefano, il culto dei morti e il proprio
territorio”.
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15 dicembre 2016
La Uil apre il confronto sui problemi del Molise
alla presenza del segretario nazionale, Barbagallo
Domani la manifestazione a Campobasso
Domani mattina Carmelo Barbagallo sarà a
Campobasso per la nostra Conferenza di Organizzazione. Ad annunciarlo la Segretaria della
Uil Molise, Tecla Boccardo, che ha aggiunto
“Siamo felici di poter avere ancora una volta in
Molise il nostro Segretario generale, che ha voluto presenziare ad un appuntamento così importante per la nostra Uil. E con lui una folta
delegazione della Segreteria nazionale e di Dirigenti nazionali di categoria che parteciperà ai
nostri lavori, durante i quali si presenteranno,
ai circa 300 delegati già confermati, le molteplici attività svolte, qualche numero raggiunto,
alcuni traguardi ottenuti dal punto di vista organizzativo e le linee programmatiche che intendiamo perseguire nel restante biennio, che ci
separa dal Congresso regionale.
Sarà una giornata importante per la Uil del Molise, con la certezza che la discussione e il dibattito che stiamo preparando offrirà importanti
spunti per la nostra azione futura, orientata
verso i tanti problemi del Molise e sui quali
Carmelo Barbagallo sicuramente metterà a disposizione il suo sostegno”.
Per la sicurezza devono valere i numeri e non le parole
Edilizia scolastica, l’anagrafe
degli edifici è indispensabile
Numeri, non parole. Dei numeri,
tralasciando le parole, s’avvale il
consigliere regionale (ex Pd) Michele Petraroia per rappresentare
il quadro complessivo delle strutture scolastiche nel Molise e per
inchiodare gli interlocutori istituzionali, i comitati dei genitori e
chiunque, per motivi validi, ha titolo a intervenire, a stare ai fatti.
E i fatti dicono: nel Molise sono
375 gli edifici scolastici censiti,
di cui 281 comunali e 76 provinciali. Al 2015 sono 13.466 i
bimbi della scuola dell’infanzia;
15.189 delle elementari; 7.242
delle medie e 5.389 delle superiori, per un totale di 41.286. Gli
edifici scolastici ubicati in aree a
rischio sismico sono 364 e di
questi, 80 sono collocati in aree
anche a rischio idrogeologico. La
metà degli edifici scolastici è
stata costruita tra il 1921 ed il
1960 e solo il 40 per cento risulta
edificato dopo il 1976 anno in cui
si sono avute le prime disposizioni antisismiche. Centosettantacinque (175) edifici scolastici
sono privi di certificato di collaudo statico, 241 sono privi di
certificati di agibilità/abilità, 217
sono privi di omologazione della
centrale termica, 145 sono privi
di certificato di impianto elettrico, 227 sono privi di certificato
antincendio, 200 edifici non
hanno denunciato l’impianto di
messa a terra, e in 97 sussistono
problemi di accessibilità per i diversamente abili. Poi, però, col
93,7 per cento il Molise supera
la media nazionale
dell’89,9 per cento, delle scuole
dotate di un documento di valutazione rischi, ma di questo van-
taggio purtroppo sconta il ritardo
nella immissione dei dati da parte
degli enti proprietari (comuni e
province) sulla piattaforma digitale nazionale dell’Anagrafe
degli edifici scolastici del Ministero dell’istruzione. I numeri
sopra elencati sono stati resi accessibili dall’efficace collaborazione fornita alla Regione Molise
dalla Regione Toscana e dalla
Provincia di Pisa nella costituzione di un sistema di monitorag-
gio regionale che ha dato vita all’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Lasciati però sulla carta, i
dati rilevati hanno solo un funzione statistica e documentale,
mentre se fossero riassunti in
programmi e proposte operativi,
diventerebbero la discriminante
invalicabile delle priorità per “la
messa in sicurezza o la realizzazione di scuole sicure sul territorio in base alle reali esigenze
degli alunni e non alle spinte lo-
calistiche artatamente sostenute
da amministratori poco avveduti
e da tecnici ed imprese pronti a
speculare su qualsiasi finanziamento pubblico”. Virtuosità
sprecata, purtroppo, se, come è
accaduto, il Governo assegna i finanziamenti dell’ultimo biennio
sul capitolo “Scuole belle” o
“Scuole innovative” in base a criteri discutibili, unanimemente
contestati da tutti gli assessori regionali all’Istruzione. Diversamente, implementando i dati
dell’Anagrafe regionale, le Province e i Comuni accerterebbero
dove andrebbero fatti gli interventi più urgenti, destinando a
essi i finanziamenti disponibili.
Riflessione di Petraroia in proposito, da incasellare:
“Chi non si muoverà in questo
solco potrà continuare a commettere errori a Roma, a Campobasso o nel proprio Comune, e
probabilmente alimenterà un circuito affaristico e clientelare che
gli darà forza per conservare il
proprio potere, ma alla prossima
calamità naturale sappia che nessuno è al sicuro, nemmeno chi
specula su materie di tale delicatezza”.
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16 dicembre 2016
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