BOA - Approccio ortopedico orientato alla razza (PDF

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59° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
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Boa: appr occio or t opedico or ient at o alla r azza
Carlo Maria Mortellaro
Med Vet, Milano
Massimo Petazzoni
Med Vet, Milano
Aldo Vezzoni
Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona
PRESUPPOSTI, DEFIN IZION E
E SIGN IFICATO
BOA significa “Breed-oriented Orthopaedic Approach”:
acronimo inglese di “approccio ortopedico orientato alla razza”, coniato dagli autori della presente relazione nel 2001, in
occasione del primo simposio internazionale IOVA (Innovet
Osteoarthritis Veterinary Association) sull’artrosi del cane1.
Lo scopo era quello di proporre ai medici veterinari una
specifica metodologia di diagnosi applicata all’ortopedia del
cane, e basata sull’assunto che il fattore “razza” (breed) costituisce uno dei più importanti elementi di supporto alla diagnosi ortopedica. Studi di cinognostica hanno, infatti, dimostrato che la selezione delle razze operata dall’uomo ha di
pari passo determinato un’aumentata incidenza delle malattie
ortopediche, tanto più accentuata quanto più marcato è il
divario tra morfotipo dei canidi ancestrali e quello delle attuali razze canine2,3. Inoltre, fattori come taglia, peso, età e/o
destinazione funzionale del cane (es. cani da compagnia, cani
atletici, da caccia e da lavoro) influenzano la suscettibilità
delle singole razze canine a specifiche malattie osteoarticolari. Esempi paradigmatici sono rappresentati dalle patologie
che colpiscono le articolazioni di anca e gomito. Se nei cani
di razza toy e di piccola taglia l’anca è frequentemente interessata da involuzioni ischemiche (es. necrosi asettica della
testa del femore), nei soggetti appartenenti a razze di grossa
taglia l’articolazione coxo-femorale va principalmente incontro a displasia. Trovandoci, invece, di fronte ad un cane di
taglia piccola o di razza toy con zoppia anteriore e dolore a
carico del gomito, è possibile già dall’inizio escludere le cause displasiche, nella più stretta accezione del termine, che, è
noto, prediligono cani di taglia grossa o gigante4, 5.
In sintesi, sfruttando la predilezione delle razze canine per
specifiche malattie ortopediche, il clinico può, già nella fase
iniziale di raccolta dei dati anamnestici, orientarsi verso le
patologie osteoarticolari di più frequente riscontro in una
determinata razza; ed escludere, altrettanto rapidamente,
quelle malattie che, pur con sintomatologia sovrapponibile,
non sono segnalate nella razza o nella fascia di età del soggetto in esame.
VAN TAGGI
Utilizzato nell’ambito di un’accurata visita ortopedica al
paziente con zoppia, l’approccio BOA permette di:
a) formulare una diagnosi precoce, grazie alla possibilità di
ricercare immediatamente quelle malattie osteoarticolari
considerate “marchio di razza” e, contemporaneamente,
di escludere quelle ritenute improbabili nel soggetto
appartenente alla razza in esame;
b) agevolare la diagnosi differenziale tra patologie a carico di un medesimo distretto articolare, in virtù di una
scala delle priorità che, sfruttando l’epidemiologia delle differenti condizioni ortopediche all’interno delle
razze canine, permette di partire da un circostanziato
sospetto diagnostico, anziché da una ricerca diagnostica “alla cieca”;
c) evidenziare fortuitamente eventuali lesioni “nascoste” e
asintomatiche, per l’attenzione che il clinico, in corso di
visita ortopedica, è chiamato a porre a quei distretti articolari che sono considerati a “rischio ortopedico”, a causa della razza di appartenenza del soggetto indagato;
d) migliorare la prognosi, grazie alla diagnosi precoce delle malattie ortopediche ed alla conseguente possibilità
di trattarle in modo tempestivo, in fasi, cioè, precedenti l’instaurarsi di gravi degenerazioni artrosiche e/o
lesioni irreversibili;
e) ridurre i tempi e i costi dell’indagine diagnostica, limitando il ricorso a metodiche strumentali, dispendiose per
il proprietario e, talora, anche invasive per il paziente.
APPLICAZION I PRATICHE IN CLIN ICA
ORTOPEDICA
Esempio 1
Dobermann in accrescimento con zoppia posteriore: le
diagnosi più probabili sono quelle di panosteite eosinofilica,
osteocondrite dissecante (OCD) del condilo femorale laterale o displasia dell’anca.
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Rottweiler in accrescimento con zoppia posteriore: è più
probabile che la zoppia posteriore dipenda, oltre che da displasia dell’anca, da OCD del garretto o da rottura del legamento crociato anteriore (LCA).
Esempio 2
Bovaro del Bernese in accrescimento con zoppia anteriore: le cause più probabili di zoppia anteriore possono essere
la frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna (FCP) e l’OCD della spalla.
Dobermann in accrescimento con zoppia anteriore: in
questa razza ci si deve orientare maggiormente verso la
panosteite eosinofilica o l’OCD della spalla.
Boxer in accrescimento con zoppia anteriore: in questa
caso, il problema ortopedico con più probabilità responsabile di zoppia anteriore è l’OCD della spalla. Nel boxer, come
nel Dobermann, non sono comunque da trascurare anche
altri distretti a rischio ortopedico (es. gomito).
Esempio 3
Rottweiler adulto con zoppia posteriore: la zoppia posteriore è con più probabilità legata a rottura del LCA, displasia dell’anca o OCD del garretto.
Boxer adulto con zoppia posteriore: oltre alla rottura del
LCA e alla displasia dell’anca, è da prendere in considerazione la lussazione della rotula.
Labrador Retriever adulto con zoppia posteriore: in questa razza, una delle cause più frequenti di zoppia posteriore
è l’OCD del garretto.
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DAL BOA ALL’ATLAN TE BOA®
Con l’intento di agevolare il medico veterinario nell’applicazione pratica dell’approccio BOA, gli autori della presente relazione hanno di recente realizzato una pubblicazione specifica: l’atlante BOA®. Si tratta di un manuale riccamente illustrato ed impostato sui due parametri utilizzati nell’approccio BOA: le razze canine e le malattie ortopediche.
Nell’atlante, un pratico indice elenca tutte le razze canine
considerate, riportando anche le malattie ortopediche maggiormente segnalate in ogni singola razza. Inoltre, ogni
malattia viene trattata da una scheda specifica, suddivisa in
paragrafi (definizione, eziopatogenesi, epidemiologia, manifestazioni cliniche, procedure diagnostiche e letture consigliate), e corredata di un riquadro che richiama la “predilezione di razza” della patologia in questione.
È opinione degli autori che, così configurato, l’atlante
BOA® possa rivelarsi di grande aiuto nella diagnostica ortopedica, sia di base che specialistica. Infatti, nell’ambito di
un’accurata e completa visita ortopedica, l’atlante può essere impiegato come una sorta di bussola durante il difficile
percorso che il medico veterinario deve seguire per arrivare
dal sospetto diagnostico alla diagnosi definitiva.
Bibliogr afia essenziale
1.
2.
3.
4.
Esempio 4
Cani di piccola taglia con zoppia posteriore: la zoppia
posteriore di un cane di piccola taglia (es. Yorkshire Terrier)
è, con più probabilità, legata a necrosi asettica della testa del
femore, lussazione della rotula o rottura del LCA, quest’ultima particolarmente frequente nei soggetti adulti/anziani.
Cani di grossa taglia con zoppia posteriore: in questi soggetti, il sospetto diagnostico per una zoppia posteriore deve
maggiormente orientarsi verso la displasia dell’anca, la rottura del LCA o l’OCD del garretto.
5.
Mortellaro CM, Petazzoni M, Vezzoni A, (2001), Diagnosi di artrosi
nel cane: visita ortopedica e approccio orientato alla razza, Inn Vet
Med, 1: 7-17.
Riser WH, Larsen JS, (1974), Influence of breed somatotypes on prevalence of hip dysplasia in the dog, J Am Vet Med Assoc, 165: 79-81.
Riser WH, (1997), Le variazioni biologiche del cane e la loro relazione con le sue malattie ortopediche, Cinologia, 2: 1-7.
LaFond E, Breur GJ, Austin CC, (2002), Breed susceptibility for
developmental orthopaedic diseases in dogs, J Am Anim Hosp Assoc
38: 467-477.
Demko J, McLaughlin R, (2005), Developmental orthopedic disease,
Vet Clin North Am Small Anim Pract, 35:1111-1135.
Indirizzi per la corrispondenza:
Carlo Maria Mortellaro, Professore Ordinario di Patologia
Chirurgica Veterinaria, Università degli Studi di Milano,
[email protected]
Massimo Petazzoni, Clinica Veterinaria Milano Sud,
Peschiera Borromeo (MI), [email protected]
Aldo Vezzoni, Clinica Veterinaria “Vezzoni”, Cremona,
[email protected]