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AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P
NUMERO
1760
DI
LUNEDI
12
DICEMBRE
2016 A
Assistente capo di polizia
aggredito da un detenuto
CURA
DELLA
SEGRETERIA GENERALE
penitenziaria
AD USO INTERNO
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
ufficiale e lesioni aggravate. La polizia afferma che otto anni fa
l'uomo, allora detenuto a Sanremo (Imperia) per l’espiazione di
un'altra pena, durante un accesso all’infermeria si sarebbe
scagliato contro gli agenti della polizia penitenziaria, colpendoli
ripetutamente con calci e pugni. L’uomo è stato, quindi, portato in
carcere a Lucca.(Il Tirreno)
I sindacati della Polizia penitenziaria
sospendono lo stato di agitzione , dopo i
segnali di collaborazione da parte della
Direzione di Pisa
Ha dovuto far ricorso alle cure del pronto Soccorso cittadino
l’assistente capo di polizia penitenziaria aggredito l’altro giorno
nel nuovo complesso della Casa Circondariale di Contrada
Cavadonna a Siracusa . Ad aggredirlo un detenuto ad Alta
Sicurezza che lo ha colpito ripetutamente con calci e pugni,
provocandogli un trauma cranico e facciale All’ assistente capo di
Polizia penitenziaria coinvolto nell’ aggressione la Segreteria
Generale Alsippe invia gli auguri di una pronta guarigione
Segreteria Generale
Aggredì e picchio’ due agenti penitenziari,
arrestato per l'esecuzione della condanna
di otto mesi, per oltraggio a pubblico
ufficiale e lesioni aggravate
Aveva aggredito e
picchiatogli agenti
penitenziari: torna
in
prigione.La
polizia
ha
rintracciato
e
arrestato
un
pietrasantino
residente
a
Camaiore per un
episodio risalente al
2008 .VIAREGGIO.
Un pietrasantino ma residente a
Camaiore - è stato
arrestato dalla polizia per un episodio risalente al 2008, quando
l'uomo si trovava in carcere in Liguria. Secondo quanto riferisce la
polizia A.B., 49 anni, ha aggredito e ferito alcuni poliziotti della
Penitenziaria.Nel pomeriggio di giovedì 1, il personale della
Squadra Anticrimine del commissariato di Viareggio ha dato
esecuzione all'ordine di carcerazione emesso nei confronti
dell'uomo.L'uomo è stato rintracciato a Camaiore e arrestato per
l'esecuzione della condanna di otto mesi, per oltraggio a pubblico
Carcere Don Bosco: sospeso lo stato di agitazione.I sindacati
Osapp, Sappe e Uilpa hanno notato, nel corso di un incontro, la
volontà di collaborare per la risoluzione dei problemi da parte
della direzione dell'istituto pisano.E' stato sospeso lo stato di
agitazione che era stato proclamato dalle tre organizzazioni
sindacali Sappe, Osapp e Uilpa all'interno del carcere Don Bosco
di Pisa per le condizioni in cui versa l'istituto penitenziario pisano
e la mancata sicurezza in cui gli agenti di Polizia Penitenziaria
sono costretti a lavorare. Si è infatti svolto oggi, giovedì 8
dicembre, presso la stessa Casa Circondariale di Pisa, alla presenza
dei rappresentanti delle segreterie regionali dei tre sindacati,
l'incontro di raffreddamento dei conflitti con il direttore, tenuto
dallo stesso su delega del Provveditore. "L'incontro, durato un
paio d'ore - affermano dai sindacati - ha toccato i vari punti che
hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione ed i
motivi che hanno portato all'abbandono del tavolo delle
contrattazioni lo scorso 23 novembre. La nostra non è mai stata
una chiusura alle trattative, noi abbiamo sempre avuto la volontà
di lavorare per cercare di migliorare le vostre e le nostre
condizioni lavorative, e la presenza odierna sia nostra che dei
nostri vertici regionali, ne è stata la palese dimostrazione"."A tal
proposito - proseguono Sappe, Osapp e Uilpa - abbiamo chiesto di
valutare una sospensione dell'OdS con cui si assegnava
stabilmente la sentinella 4 al reparto femminile, almeno fino alla
prossima riunione sindacale, nel contempo condividevamo la
gestione dell'ufficio servizi ai coordinatori delle UU.OO. Abbiamo
inoltre chiesto un resoconto sull'attuale organizzazione del lavoro,
al fine di cominciare a lavorare sul Protocollo d'Intesa Locale, in
atto inesistente presso la Casa Circondariale di Pisa"."Notando
una fattiva collaborazione della direzione - concludono - queste
organizzazioni sindacali, pur continuando a monitorare
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l'operatodell'amministrazione, dichiarano sospeso lo stato di
agitazione.(Pisa Today)
Colpisce con un pugno agente della Polizia
Penitenziaria che lo accompagnava e
scappa per lanciarsi
da una finestra
,detenuto muore durante sopralluogo
Il killer di Stefania Garattoni si lancia da una finestra e muore
suicida.Secondo le prime informazioni, Lorenzini - detenuto nel
carcere di Ferrara, con una condanna a 30 anni di carcere per
omicidio - avrebbe convinto la polizia giudiziaria di avere
informazioni per il
recupero di una
refurtiva.Si
è
lanciato dal quinto
piano del vecchio
sanatorio in disuso
di Acquapartita. E’
morto
così
mercoledì mattina,
intorno alle 12,
Luca
Lorenzini
l’omicida della ex
fidanzata Stefania
Garattoni.
La
giovane venne uccisa il 9 marzo 2011: stava uscendo da un ente di
formazione dove aveva appena terminato una lezione, in viale
Mazzoni, per ritrovarsi sotto le coltellate dell’allora compagno con
cui aveva “rotto”. La vita della ragazza fu interrotta a 21 anni.
Quella del killer, invece, è terminata mercoledì mattina a 33 anni,
ad oltre 5 anni da quell’episodio che cambiò irrimediabilmente
l’esistenza di vittima e carnefice. Secondo le prime informazioni,
Lorenzini – detenuto nel carcere di Ferrara, con una condanna a
30 anni di carcere per omicidio – avrebbe convinto la polizia
giudiziaria di avere informazioni per il recupero di una refurtiva di
una rapina. Per questo è stato condotto nel luogo da lui indicato, il
vecchio sanatorio abbandonato di Acquapartita, nella zona di
Bagno di Romagna, in quanto sul posto avrebbe dovuto indicare il
luogo esatto in cui sarebbe stato occultato il bottino.Il detenuto,
invece, non trovandosi ammanettato, avrebbe colpito con un
pugno un agente della Polizia Penitenziaria che lo accompagnava,
per guadagnare alcuni secondi preziosi e buttarsi così dalla
finestra. Il 33enne è morto sul colpo dopo un lungo volo dal quinto
piano. Inutile il tentativo di soccorso del 118. Sul caso indaga la
Procura. Riportano la notizia i quotidiani in edicola giovedì
mattina.(Cesena Today)
Era evaso nel 2015 ,arrestato a Verona
LATITANTE EVASO
DALL’ELBA
ARRESTATO
A
VERONA.Incarcerat
o per traffico di
cocaina,
Oltian
Herri evase dalla
struttura
penitenziaria
di
Porto Azzurro, è
stato acciuffato dalle
Fiamme Gialle di
LeccoTorna dietro le
sbarre, questa volta
quelle
del
casa
circondariale di Verona, Oltian Herri, cittadino albanese, evaso dal
carcere di Porto Azzurro nel 2015.Già autore di una precedente
evasione nel 2009, Herri era considerato un pezzo da 90
del traffico internazionale di stupefacenti. La prima volta
venne assicurato alla giustizia nel 2008 quando venne ritenuto
responsabile di una raffineria di cocaina ed eroina scoperta in un
appartamento a Pisa. Dopo la prima evasione era stato arrestato
nuovamente per reati legato al traffico di sostanze stupefacenti e
detenzione di armi da fuoco e trasferito all’Elba. Da Porto Azzurro
è evaso nuovamente ma la sua latitanza è stata interrotta daun
blitz degli agentidel Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza di Lecco.Ieri sera, come riporta la cronaca locale di
Leccoonline.com, gli uomini del Tenente Colonnello Mario Leone
Piccinni, coordinati
dal
Sostituto
Procuratore Alessandro
Pepè, sono riusciti a catturare l’evaso a Verona sorprendendolo a
bordo di un SUV di grossa cilindrata lungo le vie centrali della
città veneta. Accompagnato da due donne, sue connazionali,
l’albanese avrebbe perfino tentato di sottrarsi alla cattura esibendo
documenti d’identità falsiintestati ad un soggetto ungherese.
Soppressione della Scuola di Polizia
Penitenziaria di Aversa, il Minstro
Orlando risponde ad un interrogazione
presentata dall’Onorevole Paolo Russo
Atto Camera Risposta scritta pubblicata Lunedì 28
novembre 2016 nell'allegato B della seduta n. 7104-06743
presentata da RUSSO Paolo
RISPOSTA. — Il tema della soppressione della scuola di polizia
penitenziaria di Aversa, sollevato dagli interroganti con
l'interrogazione in esame, rientra nel più ampio disegno
perseguito dal Governo di razionalizzazione e riduzione della
spesa pubblica, realizzato con priorità con riguardo ai casi in cui
si è riscontrata la sovrapposizione di enti con funzioni e compiti
analoghi. Nel caso delle scuole di formazione, in particolare, è
stata effettuata una valutazione complessiva, che ha tenuto
conto di fattori oggettivi, quali: la contrazione delle assunzioni
di nuovo personale, contenute in due decimi (e – ma solo per
deroga – in cinque decimi) delle unità cessate nell'anno
precedente; la riduzione a 6 mesi della durata del corso di
formazione degli allievi agenti ed il conseguente accorciamento
del periodo di utilizzo delle strutture formative; la
razionalizzazione e la riduzione dei corsi di aggiornamento,
legate
alle
esigenze
di
contenimento
dei
costi.
Già dal 2010 la competente articolazione ministeriale, nel
procedere ad una ricognizione complessiva delle strutture
destinate alla formazione del personale, aveva prospettato
l'opportunità di ridurne il numero, risultando l'offerta
sovradimensionata
rispetto
alle
effettive
esigenze
dell'amministrazione.
Sulla scorta di tale analisi, nel 2012 era stata proposta al
Ministro allora in carica una bozza di decreto che, pertanto,
prevedeva la soppressione di tre delle nove strutture formative
ed, in particolare, quelle di Monastir e di Portici. In un secondo
momento, quando vennero istituiti nel 2013 i nuovi
Ufficigiudiziari di Napoli nord, si impose l'esigenza di
coordinare e comporre necessità diverse, che si trovarono a
concorrere. La Scuola di Aversa, in tale contesto, venne
sostituita a quella di Portici, in ragione della sua materiale
ubicazione. La stessa si trovava, infatti, situata in una struttura
che si prestava, logisticamente e geograficamente, ad accogliere
adeguatamente i nuovi uffici giudiziari, essendo localizzata in
un'area cruciale per il contrasto alla criminalità organizzata,
come peraltro segnalato anche dal Presidente del Tribunale e
dal Procuratore della Repubblica territorialmente competenti.
L'azione di razionalizzazione, cui si è accennato in premessa, è
successivamente proseguita, attraverso la previsione contenuta
nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 84 del
2015, recante il «Regolamento di riorganizzazione del Ministero
della Giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle
dotazioni organiche», con cui è stato ridotto a 300 unità
l'organico della dirigenza penitenziaria. In coerenza con la scelta
operata, il successivo decreto ministeriale 2 marzo 2016, in
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materia di riorganizzazione dell'amministrazione penitenziaria,
con l'obiettivo di riconoscere priorità funzionale agli istituti
penitenziari, ha destinato a questi ultimi le risorse dirigenziali,
prima assegnate ai provveditorati soppressi, nonché quelle
recuperate dalla riduzione dei posti di funzione dirigenziale a
livello centrale e delle Scuole. All'esito di tale complessiva
rivisitazione dell'assetto organizzativo, sono state mantenute le
Scuole di San Pietro Clarenza, Cairo Montenotte, Portici e
Roma, è sono state previste come articolazioni ministeriali non
dirigenziali della Direzione generale della formazione le
strutture formative di Verbania, Parma e Sulmona.
Il Ministro della giustizia: Andrea Orlando.
Dal 10 dicembre al 23 gennaio 2017 mostra
di Uniformi Storiche delle Forze di Polizia.
L'esposizione al Palazzo del Capitano del Perdono a Santa Maria
degli Angeli Sarà inaugurata sabato 10 dicembre alle 15.30 presso
il
palazzo
del
Capitano
del
Perdono la “Mostra
di Uniformi Storiche
delle
Forze
di
Polizia“:
all’inaugurazione,
parteciperanno
l’Arma
dei
Carabinieri,
la
Guardia di Finanza,
la Polizia di Stato e
la
Polizia
Penitenziaria.
La
mostra
rimarrà
aperta fino al 23
gennaio 2017.“Una
mostra di uniformi
storiche delle forze
di polizia – è il
messaggio
della Presidente
della Regione Umbria Catiuscia Marini, che si legge nella brochure
di presentazione – è innanzitutto un percorso affascinante perché
permette al visitatore di intraprendere un viaggio nei vari periodi
storico-sociali che permettono di rivivere momenti del proprio
passato. Grazie agli organizzatori, la mostra rappresenta anche un
segno tangibile di gratitudine verso le forze dell’ordine, da sempre
impegnate nella difesa della legalità e a garantire l’adeguata
sicurezza ai nostri territori”.“Il grande pregio dell’uniforme –
aggiunge Donatella Porzi, Presidente del consiglio regionale
dell’Umbria – è quello di testimoniare e confermare visivamente,
attraverso molte generazioni, il valore della difesa attiva della
popolazione civile e della collaborazione leale allo sviluppo
pacifico delle comunità in cui le forze dell’ordine operano. Grazie
agli organizzatori della Mostra di Uniformi Storiche delle Forze di
Polizia, in particolare all’Associazione Priori del Piatto di
Sant’Antonio e ai Priori Serventi 2017 di Santa Maria degli Angeli,
che hanno il merito di questo grande gesto di riconoscimento
verso le forze dell’ordine”.“Forza, Onore e coraggio” sono le parole
con cui il sindaco di Assisi Stefania Proietti, descrive il “ruolo
fondamentale delle forze dell’ordine, una storia fatta di impegno,
sacrificio e alte virtù. Al servizio degli altri per garantire sicurezza
e legalità. Assisi – continua Proietti – è il luogo migliore per
onorare e rendere omaggio a questi eroi del nostro tempo, Assisi è
medaglia d’oro al Merito Civile. Grazie a chi serve e a chi ha
sempre servito i nostri territori, al loro impegno e al loro coraggio.
Complimenti per un’iniziativa importante come la Mostra di
Uniformi Storiche delle Forze di Polizia”.Gratitudine per la
realizzazione della mostra viene espressa dai Priori Serventi 2017
del
Piatto
di
Sant’Antonio:
il presidente
Giovanni
Granato ringrazia “i corpi dell’Arma, della Guardia di Finanza,
della Polizia e della Polizia Penitenziaria che hanno concesso
l’importante possibilità. Un gesto di ammirazione verso chi dà
tanto per la comunità. Grazie anche all’amministrazione comunale
e a chi ha dato vita a tutto ciò”.
Sfumata l'assunzione di 1.000 cancellieri e
880 agenti di Polizia penitenziaria
Giustizia.
Sfumata
l'assunzione di
1.000
cancellieri.Il
ministro aveva
presentato un
pacchetto
di
emendamenti a Montecitorio, stoppato da Renzi con la promessa
di esaminarlo al Senato. La crisi di governo blocca le modifiche del
ministro Orlando già proposte alla Camera ma rinviate al Senato
dai Rapporti con il Parlamento.Le dimissioni di Matteo Renzi e il
conseguente varo della legge di Bilancio con la fiducia tecnica
hanno avuto un forte contraccolpo sulla Giustizia, lasciando sul
terreno misure essenziali per la funzionalità e l'efficienza del
servizio, come quelle dirette a implementare i ranghi del personale
amministrativo, la cui carenza negli uffici giudiziari sta creando da
tempo situazioni di quasi paralisi (a fine 2015, c'erano 34.656
cancellieri su un organico di 43.702 posti, vale a dire una
scopertura di 9.046 posti, pari al 20,7%).È sfumata infatti la
possibilità di assumere altre 1.000 unità di cancellieri, nonostante
ci fossero i fondi disponibili: un emendamento del ministro della
Giustizia Andrea Orlando era stato presentato già alla Camera,
durante il lavoro preparatorio alla Legge di Bilancio, ma la
ministra dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi gli ha
sbarrato la strada seppure con la promessa di riparlarne al
Senato.Stessa cosa per altri emendamenti a firma Orlando, tutti
destinati a ridare ossigeno alla Giustizia: ridurre del 50% l'attuale
spesa per le intercettazioni telefoniche; assumere 880 poliziotti
penitenziari, con una norma in deroga per sbloccare lo
scorrimento dalle graduatorie degli idonei; accelerare l'assunzione
dei 340 magistrati vincitori di concorso; assumere 125 funzionari
contabili per coprire i vuoti nell'amministrazione penitenziaria;
assumere un congruo numero di assistenti sociali per rendere
funzionante ed efficace l'esecuzione penale esterna al carcere;
escludere dalla sospensione dei termini processuali e sostanziali,
prevista dal decreto terremoto, alcuni comuni non colpiti
particolarmente dal sisma, come Rieti, Teramo, Ascoli Piceno,
Macerata, Fabriano e Spoleto.Al di là degli eventi successivi
all'esito referendario, lo stop al pacchetto-efficienza presentato da
Orlando è un'ulteriore vittima del braccio di ferro politico
ingaggiato dal premier Matteo Renzi con il guardasigilli, che aveva
già lasciato sul campo una riforma "qualificante" come quella sul
processo penale, bloccata dal presidente del Consiglio in attesa del
referendum ed ora davvero in alto mare. Con la riforma e
soprattutto con il pacchetto-efficienza, Orlando si sarebbe
legittimamente intestato il merito di aver dato una boccata
d'ossigeno al processo e al servizio giustizia: una medaglia che
Renzi, di fatto, non gli ha voluto concedere, sebbene il
guardasigilli si sia speso molto in prima persona su questi versanti
e su quello del carcere.In via Arenula facevano affidamento
soprattutto su due emendamenti, quelli riguardanti l'assunzione di
1.000 unità di personale amministrativo e di 880 unità di polizia
penitenziaria. Ma entrambi, alla Camera, erano stati trasformati in
ordini del giorno. Il primo partiva dalla presa d'atto della "grave
inadeguatezza dell'attuale contingente di personale in servizio
presso gli uffici", sia quantitativa che qualitativa, poiché a causa
del tempo trascorso dall'ultimo concorso, negli organici mancano
proprio "quelle specifiche professionalità che il mutamento del
fabbisogno gestionale oggi impone di acquisire", manca, cioè,
personale munito di competenze informatiche, ingegneristiche e
statistiche. Né le procedure di mobilità hanno consentito di far
fronte alle scoperture. E così, incassata già l'assunzione di 1.000
persone, si è puntato all'assunzione di altre 1.000 utilizzando i
fondi stanziati per la mobilità (che non ci sarà o avrà numeri
inferiori rispetto agli stanziamenti disponibili). Nulla di fatto,
però.Discorso più o meno analogo per gli 880 poliziotti
penitenziari. La Giustizia aveva chiesto una norma in deroga
all'ordinamento militare, per sbloccare lo scorrimento delle
graduatorie dei vincitori di concorsi già espletati fino al 2014 e,
per i posti residui, quelle degli idonei non vincitori, per consentire
un piano di assunzioni efficiente nel Corpo di polizia penitenziaria.
Ma anche qui la risposta è stata un no. A chiedere interventi
urgenti sul personale amministrativo, oltre a tutte le sigle
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sindacali, era stata anche l'Associazione nazionale magistrati,
dopo aver raccolto (in un'assemblea romana in Cassazione) il
grido d'allarme di tutti i capi degli uffici giudiziari. La richiesta era
stata girata anche a Renzi in un incontro a Palazzo Chigi con
Orlando. Erano seguite promesse, poi, però, non mantenute.(Il
Sole 24 Ore)
Accolto il ricorso del Ministero, stop alla
riapertura del carcere
Il Consiglio di Stato ha accettato il ricorso del Ministero della
Giustizia congelando la sentenza del Tar di Salerno che aveva
annullato il provvedimento di
chiusura
della
casa
circondariale
di
Sala
Consilina. I giudici hanno
depositato nella giornata di
ieri il provvedimento ed
hanno fissato per il terzo
trimestre del 2017, ovvero tra
i mesi di luglio e settembre, il
periodo durante il quale ci
sarà la discussione nel merito.
La
data
precisa
sarà
Circolari ministeriali e note
D.A.P. dicembre 2016
comunicata nelle prossime settimane alle parti in causa. Fino a
questa data, quando ci sarà la sentenza definitiva, il carcere di Sala
resterà chiuso.All'udienza ha preso parte anche il sindaco di Sala
Consilina Francesco Cavallone."È accaduto quello che ci
aspettavamo - dice il primo cittadino - e siamo certi che l'anno
prossimo, quando ci sarà la discussione nel merito, riusciremo a
far valere le nostre ragioni. Noi chiediamo che il carcere venga
riaperto non per un capriccio, ma per una questione di buonsenso
visto che nel circondario del tribunale di Lagonegro, da un anno a
questa parte, non esiste più un carcere e detenuti, familiari e
avvocati sono costretti a fare centinaia di chilometri per poter
raggiungere il penitenziario più vicino".Intanto nei giorni scorsi
degli ispettori del Ministero sono stati a Sala Consilina per fare
delle verifiche all'interno del carcere chiuso un anno fa. Il decreto
fu firmato dal ministro della Giustizia Orlando il 27 ottobre del
2015. Secondo il Guardasigilli la soppressione del carcere è stata la
naturale conseguenza della soppressione del tribunale di
Sala."Argomento fallace - si legge nella sentenza del Tar - se si
tiene mente all'unicità del carcere di Sala Consilina, anche nel
circondario del tribunale di Lagonegro". Attualmente vengono
utilizzate strutture penitenziarie tutte esterne al circondario del
tribunale: Castrovillari, distante circa 75 km, Potenza, oltre 100
km, Vallo, distante circa 100 km, Eboli, distante 100 km. (La Città
di Salerno)
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Ministeriale n. 0404556 del 7.12.2016
Personale di Polizia Penitenziaria F.E.S.I. Anno 2017 - Convocazione
12.12.2016
Ministeriale n. 0403234 del 6.12.2016
Organico del Corpo di Polizia
Penitenziaria - Anticipo riunione al
12.12.2016 ore 14.30.
Ministeriale
5.12.2016
GDAP-0401039
del
Gruppo di lavoro Nuovo Accordo
Nazionale Quadro - Convocazione per
il giorno 14 dicembre 2016 ore 10.00
Segreteria Generale
Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
La Segreteria Generale Alsippe , informa i
responsabili delle Segreterie Alsippe sul
territorio che i gadget natalizi saranno
inviati agli indirizzi da voi forniti e
saranno recapitati tramite Corriere
Espresso dalla giornata di martedì 6
dicembre . Qualora vi fossero variazioni
degli indirizzi da voi forniti per il recapito
dei gadget oppure la mancata consegna
si prega di comunicarlo tempestivamente
alla Segreteria Generale
La Segreteria Generale in collaborazione
con i rappresentanti regionali provinciali e
locali presenti sul territorio ha stipulato una
serie di convenzioni per gli iscritti Alsippe e
Segreteria Generale
Segreteria Generale
i propri familiari , per usufruire di servizi
con sconti particolari. Per usufruire dei
predetti sconti bastera’ esibire la
Tessera
Servizi Alsippe che potra’ essere richiesta ai
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