La Preghiera sia per voi vita!

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Transcript La Preghiera sia per voi vita!

Nov.-Dicembre 2016 - Edito da: Eco di Maria, Via Cremona, 28 - 46100 Mantova (Italia)
Anno 32, N°11-12, Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A. P. 70% - LO / MN / 2014
Immacolata Concezione 8 dicembre
Messaggio del 25 settembre 2016:
“Cari Figli, oggi vi invito alla
preghiera. La preghiera sia per voi vita.
Soltanto così il vostro cuore si riempirà
di pace e di gioia. Dio vi sarà vicino e
voi lo sentirete nel vostro cuore come
un amico. Parlerete con Lui come con
qualcuno che conoscete e, figlioli,
sentirete il bisogno di testimoniare
perché Gesù sarà nel vostro cuore e voi
sarete uniti in Lui. Io sono con voi e vi
amo tutti con il mio amore materno.
Grazie per aver risposto alla mia
chiamata”.
Don Angelo Mutti
fondatore Eco di Medjugorje
Messaggio, 25 ottobre 2016:
“Cari figli, oggi vi invito: pregate
per la pace! Abbandonate l'egoismo e
vivete i messaggi che vi do. Senza di
essi non potete cambiare la vostra vita.
Vivendo la preghiera avrete la pace.
Vivendo nella pace sentirete il bisogno
di testimoniare, perché scoprirete Dio
che adesso sentite lontano. Perciò,
figlioli, pregate, pregate, pregate e
permettete a Dio di entrare nei vostri
cuori. Ritornate al digiuno e alla
confessione, affinché possiate vincere
il male in voi e attorno a voi. Grazie
per aver risposto alla mia chiamata”.
La Preghiera sia per voi vita!
In un mondo, mai come oggi così
radicalmente diviso, risuonano forti e
preoccupanti le parole di Gesù: “D'ora
innanzi, se in una famiglia vi sono cinque
persone, saranno divisi tre contro due e due
contro tre; si divideranno padre contro figlio
e figlio contro padre, madre contro figlia e
figlia contro madre, suocera contro nuora e
nuora contro suocera”. Cfr (Lc 12, 52-53) in
“La Sacra Bibbia” (EDB 2009). Parole forti
che non investono solo la famiglia, non
solo l'Italia, ma tutte le realtà del nostro
pianeta, come ampiamente testimoniano
le cronache dei nostri media.
Siamo al centro di una crisi che non
riguarda solo alcuni ambiti sociali o zone
isolate del nostro pianeta, né alcuni aspetti
della nostra vita, ma investe l'uomo, la
creatura umana, e tutto ciò che la circonda
e mette a rischio l'esistenza della vita
sulla Terra, e forse anche oltre il nostro
pianeta.
In questo quadro si inserisce il breve
ma efficace Messaggio di Maria, fatto di
poche sollecitazioni ma chiare ed incisive
al punto da non esserci bisogno di ulteriori
chiarimenti. Il Suo invito è ridotto a poche
parole: Oggi vi invito alla preghiera. La
preghiera sia per voi vita. È questa la
Via, ed è una via che apre alla vita, anzi
alla Vita! Ma attenzione a non cadere in
nessun automatismo! Non è automatico
il risultato della preghiera: pregare per
ore ed ore con le labbra, mentre il cuore è
altrove, non ha alcun valore! La preghiera
alla quale Maria ci invita è quella che lei
ci raccomanda fin dai primi giorni della
Sua Presenza a Medjugorje: la preghiera
col cuore, cioè la preghiera che non è
movimento di labbra, ma sospiro, soffio
di vita, palpito d'amore! E, come l'aria
che inspiriamo è indispensabile alla vita
247
Permettete a Dio di entrare nei
vostri cuori!
Messaggio a Mirjana, 2 ottobre 2016
“Cari Figli, sono venuta a voi,
in mezzo a voi, perché mi diate le
vostre preoccupazioni, affinché possa
presentarle a mio Figlio e intercedere per
voi presso di lui per il vostro bene. So che
ognuno di voi ha le sue preoccupazioni,
le sue prove. Perciò maternamente vi
invito: venite alla Mensa di mio Figlio!
Egli spezza il pane per voi, vi dà se
stesso. Vi dà la speranza. Egli vi chiede
più fede, speranza e serenità. Chiede la
vostra lotta interiore contro l’egoismo,
il giudizio e le umane debolezze. Perciò
io, come Madre, vi dico: pregate, perché
la preghiera vi dà forza per la lotta
interiore.
Mio Figlio, da piccolo, mi diceva
spesso che molti mi avrebbero amata e
chiamata “Madre”. Io, qui in mezzo a voi,
sento amore e vi ringrazio! Per mezzo di
questo amore prego mio Figlio affinché
nessuno di voi, miei figli, torni a casa
così come è venuto. Affinché portiate
quanta più speranza, misericordia e
amore possibile; affinché siate i miei
apostoli dell’amore, che testimonino
con la loro vita che il Padre Celeste è
sorgente di vita e non di morte.
Cari figli, di nuovo maternamente vi
prego: pregate per gli eletti di mio Figlio,
per le loro mani benedette, per i vostri
pastori, affinché possano predicare
mio Figlio con quanto più amore
possibile, e così suscitare conversioni.
Continua a pag. 4, colonna 3 Vi ringrazio!”.
Ancora un Messaggio di fondamentale
importanza, questo che Maria oggi ci
dona. Le frasi brevi ed incisive facilitano la
comprensione, ma vanno lette e rilette per
cogliere anche ciò che non è esplicitato.
Questo vale soprattutto per l'esortazione
centrale di questo Messaggio:
Perciò, figlioli, pregate, pregate,
pregate, e permettete a Dio di entrare nei
vostri cuori.
Non è, questa, una frase ad effetto
fatta per suscitare l'attenzione del lettore.
Questa frase è il fondamento della nostra
fede cristiana: Dio si è fatto come noi per
farci come Lui! Se uno mi ama - dice Gesù
– osserverà la mia parola e il Padre mio lo
amerà e noi verremo a lui e prenderemo
dimora presso di lui (Gv 14, 23).
Dio è accanto a noi, anzi in noi e prima
o poi lo scopriremo e soffriremo per il
ritardo con cui lo abbiamo compreso, come
già S.Agostino: “Tardi ti amai, bellezza
così antica e così nuova, tardi ti amai.
Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori”
(Confessioni, X, 27.38). Dio si è rivelato in
Cristo: ora tocca a ciascuno di noi rivelarsi
figlio nel Figlio Suo Gesù. Vedete quale
grande amore ci ha dato il Padre per essere
chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
(1Gv 3,1).
Questa consapevolezza non può essere
archiviata senza trarne implicazione alcuna,
non può essere conoscenza incapace di
mutare radicalmente la nostra vita: redenti
dal Sangue di Cristo, battezzati nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
non siamo più solamente immagine di Dio:
ora siamo figli suoi. Ora in noi vive il suo
Spirito, ora possiamo - e dunque dobbiamo
- adorare il Padre in spirito e verità: così
infatti il Padre vuole che siano quelli che
Continua a pag. 4, colonna 2
2 Le Porte di Misericordia sono state
chiuse, ma non il Cuore di Gesù, che è
vera Porta di Misricordia
L'Omelia
di
Papa
Francesco
alla Chiusura del Giubelio:
“Oggi
proclamiamo questa singolare vittoria, con
la quale Gesù è divenuto il Re dei secoli, il
Signore della storia, con la sola onnipotenza
dell’amore. Con gioia condividiamo la
bellezza di avere come nostro re Gesù.
Sarebbe però poca cosa credere che Gesù
è Re dell’universo e centro della storia,
senza farlo diventare Signore della nostra
vita: tutto ciò è vano se non accogliamo
personalmente lui e il suo modo di
regnare.
Nel Vangelo odierno, oltre a Gesù,
compaiono tre figure: il popolo che guarda,
il gruppo che sta nei pressi della croce, e un
malfattore crocifisso accanto a Gesù.
Il popolo «stava a vedere», dice il
Vangelo (Lc 23), senza dire parola. Stava
lontano e guardava. È lo stesso popolo che
per le proprie necessità si accalcava attorno
a Gesù, ed ora tiene le distanze. Di fronte
alle circostanze della vita o alle nostre attese
non realizzate, anche noi possiamo avere
la tentazione di prendere le distanze dalla
regalità di Gesù. Invece, il popolo santo,
che ha Gesù come Re, è chiamato a seguire
la sua via di amore concreto; a domandarsi,
ciascuno, ogni giorno: “che cosa mi chiede
l’amore, dove mi spinge?”
Il secondo gruppo: i capi del popolo,
i soldati, e un malfattore, deridono e
provocano Gesù, e lo tentano con una
tentazione peggiore di quella del popolo
lontano. Tentano Gesù come fece il diavolo
agli inizi del Vangelo (cfr Lc 4), perché
regni secondo la logica del mondo. Qui
prevalga il loro IO. Ma di fronte a questo
attacco, Gesù non parla, né reagisce,
né si difende; ma continua ad amare. E
perdona. Per accogliere la regalità di Gesù,
siamo chiamati a lottare contro questa
tentazione... [e] ritornare all’essenziale.
Il terzo personaggio è il malfattore che
lo prega: «Gesù, ricordati di me quando
entrerai nel tuo regno». Egli ha creduto nel
regno di Gesù; e non si è chiuso in se stesso.
Invece, con i suoi sbagli, peccati e guai, ha
chiesto a Gesù di esser ricordato. E Dio è
sempre pronto a cancellare il peccato”, per
tenere a memoria non il male fatto, ma
l'amore che ha per la sua creatura.
“Chiediamo anche noi il dono di
questa memoria aperta e viva. Chiediamo
la grazia di non chiudere mai le porte della
riconciliazione e del perdono, ma di saper
andare oltre il male e le divergenze, aprendo
ogni possibile via di speranza. Come Dio
La virtù della vigilanza nel messaggio di Međugorje
Nel messaggio del 2 novembre scorso
la Madonna ha inserito un’affermazione
che per ogni cristiano costituisce una
grande responsabilità: «Figli miei, è tempo
di veglia. In questa veglia vi invito alla
preghiera, all’amore e alla fiducia».
L’invito a vegliare è ripetuto più volte
nel Vangelo, perché tante volte Gesù ha
esortato: «Vegliate dunque, perché non
sapete in quale giorno il Signore vostro
verrà» (Mt 24, 42); «Quello che dico a
voi lo dico a tutti: vegliate» (Mc 13,37);
«Vegliate e pregate per non entrare in
tentazione» (Mc 14,38). La parola che la
Madonna ha usato nel suo messaggio,
nella lingua originale ha un senso di
vigilare, di essere svegli, di essere quindi
in un’attesa molto attiva e cosciente. E
questo si collega al duplice significato che
la Chiesa attribuisce al termine veglia:
uno relativo alla liturgia, l’altro alla vita
spirituale.
La veglia liturgica è celebrazione di
attesa e di preparazione di una solennità,
come è evidente soprattutto nel significato
nella veglia più importante dell’anno che
è quella pasquale nella notte del sabato
santo. Ma vi è un secondo significato:
la tradizione spirituale considera tutta la
vita cristiana come una veglia continua.
La storia della Chiesa tra la
Resurrezione di Cristo e la sua venuta
finale, e quindi la vita di ogni fedele, è,
secondo alcuni Padri della Chiesa, un
unico grande giorno di veglia che non ha
tramonto, un «sabbatum sine vespere» (S.
Gerolamo).
Questo elemento della vigilanza trova
una bellissima espressione nella preghiera
dell’Appello, una celebrazione che si
svolge ogni sera nel santuario di Jasna
Gora a Czestochowa. Il canto che apre la
veglia ripete tre parole: «sono qui davanti
a te, mi ricordo, veglio», e il senso di questo
vegliare è stato approfondito da San
Giovanni Paolo II durante la meditazione
della Giornata Mondiale della Gioventù
del 1991: «che cosa vuol dire: veglio?
Vuol dire: mi sforzo di essere un uomo di
coscienza. Non soffoco questa coscienza e
non la deformo, chiamo per nome il bene
e il male, non li confondo; in me faccio
crescere il bene e cerco di correggermi dal
male. Questo è il problema fondamentale,
che non si potrà mai sminuire, né spostare
su un piano secondario». Essere nella veglia
e vigilare è quindi un aspetto essenziale
della fede.
Dicendo a tutti che siamo in un tempo
di veglia, la Madonna ci invita perciò
non soltanto ad una attesa ma anche ad
crede in noi stessi, infinitamente al di là dei
nostri meriti, così anche noi siamo chiamati
a infondere speranza e a dare opportunità
agli altri. Perché, anche se si chiude la
Porta santa, rimane sempre spalancata
per noi la vera porta della misericordia,
che è il Cuore di Cristo”.
www.vatican.va
una grande attività. Nei suoi messaggi
questo invito a vegliare è stato ripetuto
più volte ed ha avuto proprio questo
forte significato positivo di contrasto
al peccato e di responsabilità nell’avere
una coscienza attiva. Al gruppo di
preghiera aveva dato, già nel 1983, questo
avvertimento: «quando commettete un
peccato, la vostra coscienza si oscura.
Allora subentra in voi la paura di Dio e
di me. E quanto più a lungo rimanete nel
peccato, tanto più esso diventa grande
e la paura cresce in voi» (18.12.1983). E
negli anni successivi: «voi siete pronti a
commettere il peccato e a mettervi nelle
mani di satana, senza riflettere. Io invito
ciascuno di voi a decidersi coscientemente
per Dio e contro satana» (25.5.1987); «non
permettete che le falsità che escono dalle
vostre bocche facciano tacere la vostra
coscienza. Siate perfetti, io vi guido con
mano materna» (2.2.2010).
Ciò che contrasta di più questa
vigilanza è una specie di sonno dal quale
è necessario svegliarsi: «vi preoccupate
di tutto il resto e dell’anima e della vita
spirituale, il minimo. Svegliatevi dal
sonno stanco della vostra anima e dite
a Dio con tutta la forza: sì» (25.3.2001);
«voi siete così ciechi e legati alle cose della
terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha
mandato per guidarvi verso la vita eterna.
Io, figlioli, non sono stanca anche se vedo
i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto
ciò che è grazia e dono» (25.10.2006);
«svegliate anche voi le vostre anime con
la preghiera, affinché siano pronte ad
accogliere Gesù Risorto. Sia lui, figlioli,
ad avvicinarvi al suo Cuore affinché siate
aperti alla vita eterna» (25.3.2009).
Con questi messaggi la Madonna ha
toccato un punto che, con parole diverse,
ma altrettanto radicali, anche il Papa ha
richiamato, inserendolo tra le tentazioni
più pericolose per i cristiani di oggi: «si
sviluppa la psicologia della tomba, che poco
a poco trasforma i cristiani in mummie da
museo. Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o
da sé stessi, vivono la costante tentazione
di attaccarsi a una tristezza dolciastra,
senza speranza, che si impadronisce del
cuore come “il più prezioso degli elisir
del demonio” (Bernanos). Chiamati ad
illuminare e a comunicare vita, alla
fine si lasciano affascinare da cose che
generano solamente oscurità e stanchezza
interiore, e che debilitano il dinamismo
apostolico» (Evangelii Gaudium,83).
Il tempo di veglia è allora il tempo
in cui bisogna contrastare queste
tentazioni, e il modo per farlo è seguire
l’esempio di Maria così come ce la
presenta il Vangelo: «Maria, da parte sua,
custodiva tutte queste cose meditandole
nel suo cuore» (Lc 1,19). La vigilanza di
una coscienza attiva si forma ascoltando
e meditando le cose che il Signore ci
dice, ed Egli parla «col fatto stesso della
presenza e manifestazione di sé, con le
parole e con le opere, con i segni e con i
miracoli, e specialmente con la sua morte
e con la gloriosa resurrezione dai morti e
infine con l’invio dello Spirito di verità»
(Dei Verbum, 4).
Comprendiamo allora perché in tanti
messaggi la Madonna ha cercato di
insegnarci ad ascoltare il Signore non
limitandosi a «leggere la Sacra Scrittura»
come un libro qualsiasi, ma a leggerla per
«pregare» (18.10.1984), «evitare il peccato»
(12.7.1984), «scoprire il messaggio per
voi» (25.6.1991), «capire i segni di questo
tempo» (25.8.1993), «sperimentare la gioia
dell’incontro con Dio» (25.9.1999) e cercare
costantemente Gesù che «ha lasciato molti
segni del suo amore» (2.6.2016).
L’espressione «è tempo di veglia»
racchiude allora in breve quello che
la Madonna aveva sviluppato in un
precedente messaggio sull’efficacia delle
parole di suo Figlio, messaggio che è una
straordinaria sintesi del significato della
virtù della vigilanza cristiana: «i cuori
puri e umili ridanno vita alle parole
di mio Figlio: le vivono, le diffondono
e fanno in modo che tutti le odano. Le
parole di mio Figlio ridanno la vita a
coloro che le ascoltano, le parole di mio
Figlio riportano l’amore e la speranza.
Perciò, miei cari apostoli, figli miei, vivete
le parole di mio Figlio. Amatevi come lui
vi ha amato. Amatevi nel suo nome e in
memoria di lui. La Chiesa progredisce e
cresce grazie a coloro che ascoltano le
parole di mio Figlio, grazie a coloro che
amano, grazie a coloro che patiscono e
soffrono in silenzio e nella speranza della
redenzione definitiva. Perciò, miei cari
figli, le parole di mio Figlio ed il suo
amore siano il primo e l’ultimo pensiero
della vostra giornata» (2.1.2016).
Marco Vignati,
Comunità Casa di Maria, Roma.
PADRE SLAVKO
Cari amici, oggi
(24 nov.), dopo
16 anni dalla sua
nascita al Cielo,
lo ricordiamo con
tutto il cuore!
Quanti ricordi;
quanta amicizia;
quanto bene abbiamo ricevuto da
Lui!
Siamo certi che
l'instancabile Padre
Slavko lavora ancora intensamente, come prima. E
poiché la Gospa, che l'ha canonizzato il
giorno dopo, ha aggiunto che "intercede
per noi", gli chiediamo di ottenerci tutte
quelle grazie spirituali e corporali di cui
abbiamo bisogno.
Carissimo Padre Slavko, prega per
noi! Con affetto, Alberto Bonifacio; assieme al Direttivo di Eco: Giuseppe Ferraro,
Alberto Lanzani, Nuccio Quattrocchi, e
Pietro Squassabia; e Beverley Kay.
Medjugorje - “lavanderia spirituale dell'anima”
Nell'ultimo Festival dei Giovani,
tra le varie testimonianze c’era quella
di un italiano -Francesco Vaiasus- che
ha parlato della propria esperienza di
liberazione dall’ossessione diabolica.
Tra le altre cose, ha raccontato un episodio
molto significativo di come Satana si
sia terribilmente arrabbiato mentre lui
aveva deciso di mettere ordine in casa
e di preparare con particolare cura la
tavola per la cena con sua moglie. Questa
esperienza gli ha fatto capire quanto
Satana odi la pulizia e l'ordine, come
lui sia realmente uno "spirito immondo",
uno spirito che è causa e gode di ogni
tipo di impurità, disordine, irregolarità,
perversione. Infatti, nel Vangelo troviamo
più volte questo nome per Satana: "spirito
immondo"! (Cfr. Lc 3, 37 o Mc 1, 27)
Il Vangelo ci insegna, inoltre, che la
sporcizia viene prima di tutto dal cuore,
e che, mentre noi ci diamo da fare per
costruire e abbellire ciò che è fuori di noi,
il tipo di immagine, l'aspetto, o il mondo
che ci circonda, la sporcizia è in realtà
presente nel nostro cuore. (Cfr. Lc 11,3741)
È la stessa cosa che ci insegna
la Madonna qui a Medjugorje, un
principio che è, si potrebbe dire, un
elemento essenziale della spiritualità di
Medjugorje: che tutto parte dal cuore.
Quando nel cuore si stabilisce la pace
e l'ordine e quando si permette a Dio
di regnare nei cuori, allora si realizza il
trionfo sul male in noi e intorno a noi!
(Cfr. “Perciò, figlioli, pregate, pregate,
pregate e permettete a Dio di entrare nel
vostro cuore."(...) Tornate al digiuno e alla
confessione per poter superare il male in
voi e attorno a voi." (Mess. 25.10. 2016)
I veggenti testimoniano che una volta,
all'inizio delle apparizioni, la Madonna ha
permesso alla folla di toccarLa. La gente
non La vedeva, ma molti hanno toccato
il luogo in cui i veggenti indicavano fosse
presente la Madonna. I veggenti hanno
visto che nei punti dove la gente toccava il
manto della Madonna, restavano macchie
di sporco. E così hanno iniziato a piangere
e hanno chiesto alla Madonna che cosa
stesse succedendo. Lei ha spiegato che ciò
che sporcava la Sua veste erano i peccati
di coloro che l’avevano toccata, invitando
poi tutti ad accostarsi al sacramento
della confessione per purificarsi dai loro
peccati. Per questo Medjugorje è oggi il
"confessionale del mondo", o potremmo
dire, una grande "lavanderia spirituale
dell'anima!"
COMBATTENTE PER LA PUREZZA
Queste parole di Maria ci fanno capire
che in realtà ciò che ci sporca di più è il
peccato e che è la sporcizia spirituale
presente nei cuori che rende sporco anche
il mondo che ci circonda; si capisce allora
meglio perché Padre Slavko fosse da un
lato un grande e instancabile combattente
3
per la purezza dei cuori, ma si adoperasse
anche per la pulizia dell’ambiente
circostante. Ricogliendo i rifiuti dentro
e attorno a sé effettivamente cercava
anche di indicare una via per restituire
l'ordine originale della creazione. Perciò
si dedicava instancabilmente anche alla
pulizia e alla protezione della natura.
Ogni volta che saliva sulla collina, e lo
faceva ogni mattina, portava con lui il
sacchetto nero dove raccoglieva i rifiuti
che i pellegrini lasciavano dietro di sé.
Con questo suo agire: "Più fiori - meno
spazzatura", raccogliendo anche i rifiuti
lungo la strada e nel Giardino di San
Francesco, arricchendo e piantando nuovi
ulivi sotto la montagna della Croce, era
come se fra Slavko volesse trasmettere e
riversare nel mondo che lo circondava lo
stesso ordine, disciplina e completezza
che aveva in sé stesso, nel suo cuore.
Questa è la più alta regola della vita
spirituale: che siamo davvero quello
che ci portiamo nel cuore. Quanto più
progrediamo nella vita spirituale: nella
pace, nell’ordine, nella semplicità, nella
purezza, nell'amore... così tanto più ci
disturba e ci appesantisce l’assenza di
armonia tra la situazione interiore e
quella che incontriamo all’esterno.
Purtroppo, oggi guardando al mondo
che ci circonda: al modo con cui la
gente parla, si veste, sistema e arreda le
proprie case, costruisce le strade, i mezzi
di comunicazione... possiamo facilmente
riconoscere che su tutti governa lo "spirito
immondo" e che la gente stessa, portando
lo sporco in sé stessa, non è più in grado
di riconoscere la sporcizia e il disordine
in cui vive.
ESSERE DIVERSO
Guardando il mondo da questa
prospettiva di combattimento tra lo
Spirito di Dio (pace e armonia), e
lo “spirito immondo” (disordine e
divisione), diventa ancor più chiara la
dimensione e l'importanza, non solo per
la vita personale, ma per quella dell’intera
creazione, delle apparizioni della
Madonna a Medjugorje. Il suo instancabile
invito alla preghiera, che illumina
l'anima e rivela tutto lo sporco presente
all’interno dei cuori; la sua instancabile
chiamata al digiuno e alla confessione,
unico rimedio a questa lebbra spirituale,
capace di ripulire i cuori e di rigenerarli
radicalmente. Comprendiamo meglio
anche la sua instancabile chiamata a
testimoniare, perché è necessario che
il mondo "apra gli occhi" perché veda
in piena luce ciò che non è in accordo
con le leggi di Dio. (Cfr. "Vivendo nella
pace, sentirete il bisogno di testimoniare,
perché scoprirete Dio, dal quale ora vi
sentite lontani." (Messaggio 25.10.2016.)
Venire a Medjugorje e cominciare a
Continua a pag. 4, colonna 2
4
MESSAGGIO a MIRJANA
2 NOVEMBRE 2016
“Cari figli, venire a voi e
manifestarmi a voi è una grande
gioia per il mio Cuore materno. È
un dono di mio Figlio per voi e per
altri che verranno. Come Madre vi
invito: amate mio Figlio al di sopra di
tutto! Per amarlo con tutto il cuore,
dovete conoscerlo. Lo conoscerete
con la preghiera. Pregate col cuore e
i sentimenti.
Pregare vuol dire pensare al suo
amore e al suo sacrificio. Pregare
significa amare, dare, patire ed
offrire. Invito voi, figli miei, ad essere
apostoli della preghiera e dell’amore.
Figli miei, è tempo di veglia. In
questa veglia vi invito alla preghiera,
all’amore ed alla fiducia. Mentre mio
Figlio guarderà nei vostri cuori, il
mio Cuore materno desidera che egli
in essi veda fiducia incondizionata e
amore. L’amore unito dei miei apostoli
vivrà, vincerà e svelerà il male.
Figli miei, io sono stata il calice
dell’Uomo–Dio, sono stata strumento
di Dio. Perciò invito voi, miei
apostoli, ad essere calice dell’amore
sincero e puro di mio Figlio. Vi invito
ad essere uno strumento attraverso
il quale tutti coloro che non hanno
conosciuto l’amore di Dio, che non
hanno mai amato, comprenderanno,
lo accetteranno e si salveranno.
Vi ringrazio, figli miei!”
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Continua da pag. 1, colonna 1
lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo
adorano devono adorare in spirito e verità
(Gv 4, 23-24).
Aiutaci Maria, Madre del Sì, a dire
sì a questo Amore che trascende ogni
umana comprensione, ma che in questa
trascendenza eleva l'uomo a celestiale
grandezza! Grazie, Maria, per questo bel
Messaggio, grazie Gesù per essere venuto
nell'uomo a condividerne fatiche e dolori,
e così trasformarli in sacrifici di soave
odore.
Pace e gioia in Gesù e Maria! N.Q.
del corpo, così la preghiera è necessaria
alla vita e dell'anima e del corpo. “Cari
figli, se pregate col cuore, si scioglierà il
ghiaccio nei vostri fratelli e scomparirà
ogni barriera” ci assicura Maria, già il
23.01.1986, ed oggi la preghiera sia per
voi vita, ci dice, ribadendo la strettissima
connessione fra preghiera e vita. E si badi
bene a queste Sue parole; non sono un
auspicio ma realtà ancor oggi garantita
da Lei, viva e presente a Medjugorje!:
Soltanto così il vostro cuore si riempirà
di pace e di gioia, e così prosegue: Dio vi
sarà vicino e voi lo sentirete nel vostro
cuore come un amico. Ecco spiegato
divinamente l'effetto della preghiera: la
preghiera è vita e quindi riempie il cuore
di pace e di gioia e sentiremo Dio vicino
a noi, anzi lo sentiremo presente in cuore
come un amico!
Intrecceremo con Lui una relazione
di vera amicizia e di intimità tale da
consentire allo Spirito Santo di vivere
in noi a gloria ed onore di N.S. Gesù
Cristo, Figlio di Dio e Fratello nostro: è
la conversione del cuore e va condivisa
perché tutti possano sperimentarla e
viverla personalmente. Basta aspettare
inerti! Chiamati da Maria ad agire nella
vita per salvarla nella Vita, prendiamo
con la massima serietà questi Suoi
ammonimenti e viviamoli giorno dopo
giorno, ora dopo ora.
Vieni, Signore Gesù, vieni presto a salvarci!
Nuccio Quattrocchi
Continua da pag. 3, colonna 3
vivere i messaggi della Madonna in realtà
significa "cominciare a vedere"! Diventare
capaci di vedere la sporcizia che è in noi
ed intorno a noi. Iniziare a fare ordine
in sé ed intorno a sè. E, naturalmente,
tutto questo agli occhi del mondo ti
rende "diverso". Perché non rientri più
nei modelli culturali di chi “non vede”, di
coloro che, a causa dello sporco dei propri
peccati, non sono più in grado di vedere
la sporcizia presente negli spazi materiali
e spirituali in cui si muovono.
E così come Padre Slavko ha avuto
il coraggio di essere diverso, e con il
suo esempio ha indotto tantissime altre
persone ad attivarsi e a cominciare a porsi
al servizio dell’opera di purificazione
della natura e dei cuori umani, così anche
ciascuno di noi, sentendo il richiamo
della Madonna, è chiamato ad essere un
vero testimone, staccandosi dai modelli
culturali correnti, per divenire "luce del
mondo" e "sale della terra".
Perché se anche noi, che abbiamo
ricevuto la grazia della chiamata di Maria,
perdessimo luce e sapore, diventeremo
ancor più insipidi e ciechi degli altri...
e il buio e la sporcizia spirituale non
avrebbero più fine! Perciò, preparandoci
per un Natale ricolmo della purezza
e della luce di Dio, che si irradia da
Gesù Bambino, mettiamo davvero in
pratica quello che Madonna ci ha detto
nell’ultimo messaggio: "Lasciate ogni
egoismo e vivete i messaggi che io vi do!"
(Messaggio 25.10. 2016.)
Paula Tomić, Međugorje
ECO VIVE ESCLUSIVAMENTE DI
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La Redazione partecipa ai lettori
di ECO che Albina, amata moglie
di Gilberto Correia, caro amico e
stimato distributore e traduttore
di ECO in lingua Portoghese,
ha raggiunto dopo dura ed
inesorabile malattia la Casa
del Padre, ed esprime conforto
a Gilberto con la vicinanza
spirituale e con la preghiera.
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“Cari amici di ECO di
Medjugorje,
con il Messaggio del 25 ottobre
scorso, vengo anche io e vi dico:
vedete voi che il nostro popolo
è dispiaciuto? Vedete voi che
la rabbia rimonta? Vedete
avvicinarsi la guerra?
Io dico a voi: preghiamo per la
pace!
Ce lo chiede la Regina della
Pace!
Madre aiutaci! Dio Padre
misericordioso aiutaci! Signore
Gesù aiutaci! Spirito Santo
entra in tutti i cuori, aiutaci!
Io vi benedico nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen!”
Padre Massimo Rastrelli, S.J.
Mantova, dicembre 2016
Resp. Ing. Lanzani - Tip. DIPRO (Roncade TV)