Con David Bell è tutta un`altra Dinamo

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Transcript Con David Bell è tutta un`altra Dinamo

Con David Bell è tutta un'altra Dinamo
Il nuovo play ha dato più incisività alla squadra e ha alleggerito la pressione sugli altri esterni: può essere la svolta
di Andrea Sini
» SASSARI
Metti un nuovo albero di trasmissione nel motore, e tutto
girerà alla perfezione, o quasi.
Il nuovo pezzo, usato sicuro e
collaudatissimo, si chiama David Bell e da quando è arrivato
a Sassari ha cambiato volto alla
Dinamo.
Diciotto
punti
all'esordio contro Trento, 31 segnati martedì sera contro lo
Szolnoki Olaj, con un contributo decisivo a livello di leadership per invertire un trend che
si stava facendo pericoloso.
Un nuovo corso. Quando è atterrato in Sardegna, poco più di
una settimana fa, la squadra di
Federico Pasquini era avvitata
su se stessa, reduce da otto
sconfitte in nove gare na campionato e coppa: adirata ma
spaventata, propositiva ma arrendevole, anche dopo ottime
prestazioni la Dinamo trovava
il "modo" di perdere. La società
ha deciso di aprile il portafogli
e di intervenire sull'asse
play-pivot e in due settimane
sono arrivati prima il centro Gani Lawal e poi, appunto, David
Bell. Se Lawal è al momento fermo (le notizie sulle sue condizioni iniziano a preoccupale),
la presenza dell'ex giocatore
dei Phoenix Hagen inizia a farsi
sentire pesantemente.
Non solo punti. Alla faccia
dell'età, 35 anni, Bell appare
perfettamente integro a livello
fisico e per prendere il rittno
partita ha impiegato metà partita, ovvero il primo tempo contro Trento. La sua pericolosità a
livello balistico (6/9 da3 contro
Szolnok) e la varietà di soluzioni (sa attaccare il canestro, sa
costruirsi una soluzione da solo con un arresto e tiro molto
rapido e spesso letale) vanno di
pari passo con la propensione
a metterci la faccia nei momenti caldi, un elemento che lo differenzia dal suo predecessore.
A proposito: Johnson Odom al
momento resta formalmente
nel roster biancoblù ma martedì non ha neppure preso parte
al giro di campo finale (Lawal
sì) ed è di fatto un separato in
casa. La Dinamo ci ha guadagnato dunque in carattere e leadership, ma non solo. Con lui
accanto, Trevor Lacey sembra
rinato e anche l'accoppiata con
Stipcevic funziona: martedì i
raddoppi avversari sono stati
regolarmente puniti, perché
anche quando il play croato ha
guidato le manovre Bell si è appostato nell'angolo per ricevere gli scarichi. Resta da lavorare
di più e meglio, come ha sottolineato Pasquini a fine gara, per
coinvolgere i lunghi nel gioco,
ma anche da questo punto di
vista nell'ultimo quarto di mar-
SERIE A
tedì si è visto qualche passo
avanti.
Chi è costui? Non ha mai giocato con squadre di alto livello, né
in campionati stellari; ha avuto
esperienze in Svizzera, Finlandia, nelle leghe minori americane e in Germania, dove ha militato nelle ultime quattro stagioni. David Bell non ha un curriculum da lustrarsi gli occhi ma
è un onestissimo play, dotato
di mani buone ma non eccellenti, di gambe forti ma non così esplosivi (da questo punto di
vista Johnson Odom è il top,
nel ruolo, mai visto a Sassari) e
di un buonissimo ritmo a livello di regia. È un discreto difensore, un ottimo attaccante e
sembrerebbe anche un gran
bel passatore. Impossibile fare
paragoni con i pari ruolo passati a Sassari negli ultimi anni:
per provaici bisogna andare indietro (a qualcuno ricorda Jason Rowe) o molto indietro (un
Jonathan Haynes meno agile
ma più solido). Lui è felice di somigliare soprattutto a se stesso.
«Mi piace il pubblico, mi piace
la squadra, mi piace il gruppo ha detto l'altra sera - . Ma quello che mi ha colpito di più è
l'impegno e la passione che i
miei compagni ci mettono».
Alla Dinamo serviva un leader: forse stavolta è arrivato
davvero l'uomo giusto.
L'IMPATTO
CON SASSARI
Mi piace il tifo,
mi piace anche lasquadra
Malacosachemiha
colpito di più sono
l'impegno e la passione
dei miei compagni
Il play americano David Bell. In alto, Darius Johnson Odom in tribuna
SERIE A