Allegati POF 2016 2017 - Benvenuti all`Istituto Comprensivo di

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Istituto Comprensivo Castelmassa
Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI
Premessa
Il protocollo di accoglienza nasce per far fronte all'inserimento scolastico degli alunni
stranieri, in particolare di quelli che si iscrivono ad anno scolastico iniziato e intende
presentare un modello d'accoglienza che illustri procedure e modalità comuni, condivise e
pianificate sviluppate attraverso tre momenti fondamentali: accoglienza del singolo alunno
e della famiglia, sviluppo linguistico e approccio interculturale.
Gli obiettivi fondamentali sono l’apprendimento dell’italiano, l’integrazione e il successo
scolastico.
Il protocollo è opera della Commissione Intercultura e deve essere deliberato dal Collegio
dei Docenti. Costituisce uno strumento di lavoro e, come tale, può essere integrato e
rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola.
Prevede Ia costituzione di una Commissione d'Accoglienza e la designazione di un
Referente d’Istituto.
Fissa criteri e indicazioni riguardanti l'iscrizione e I' inserimento a scuola degli alunni
stranieri secondo il quadro normativo di riferimento.
Traccia fasi e modalità dell'accoglienza definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici
e di coloro che partecipano a questo processo.
Finalità
Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo il Collegio Docenti si propone di:





definire e attivare pratiche condivise all'interno dell'Istituto in tema d'accoglienza di
alunni stranieri
facilitare l'ingresso a scuola dei bambini stranieri e sostenerli nella fase di
adattamento al nuovo ambiente
favorire un clima d'accoglienza nella scuola
entrare in relazione con la famiglia immigrata
promuovere comunicazione e collaborazione tra scuole e tra scuola e territorio sui
temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale
La Commissione Accoglienza
È un'articolazione del Collegio dei Docenti, rappresenta l'Istituto ed è formata:
 dal Dirigente Scolastico e dalle Funzioni Strumentali dell’Area Intercultura
 nella sua veste allargata, dai Referenti di plesso
Ha il compito di:
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 coordinare i soggetti preposti alla messa in atto dei principi contenuti nel Protocollo
 predisporre e aggiornare il protocollo di accoglienza dell'Istituto
 seguire le varie fasi dell'inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione,
a partire dal momento della richiesta di iscrizione a scuola
 fissare i criteri di assegnazione degli alunni neo-arrivati alle classi secondo Ia
normativa vigente
 monitorare presenze ed esiti scolastici degli alunni stranieri per i quali è stato
richiesto l’intervento della Commissione
 coordinare i docenti di italiano come L2 in orario aggiuntivo e raccogliere il
materiale progettuale elaborato
 progettare ed organizzare iniziative interculturali d'Istituto anche in accordo con gli
EE.LL.
 predisporre, gestire ed aggiornare lo scaffale interculturale curando Ia diffusione
dei materiali tra i colleghi
 fare con i Referenti di plesso un bilancio per verificare positività e criticità delle
strategie adottate
 partecipare alla Rete dell’Altopolesine Progetto “Aree a rischio”
L’accoglienza
L'accoglienza si delinea con prassi di carattere:
1. amministrativo e burocratico che si esplicita nelle procedure di iscrizione
2. comunicativo e relazionale che prevede un primo contatto con la famiglia per
presentare l’offerta formativa e organizzativa della Scuola, eventualmente con il
supporto del mediatore linguistico-culturale
3. educativo - didattico (proposta di assegnazione alla classe e accoglienza
nella stessa e predisposizione di interventi di L2)
4. sociale (rapporti e collaborazione con il territorio)
1. Fase amministrativo - burocratica
Cosa
 Dare prime informazioni sulla
scuola
 Richiedere
la
documentazione
 Avvisare il plesso e le FF.SS.
 Procedere a un’iscrizione
provvisoria alla classe
in
base all’età anagrafica o alla
scolarità precedente in attesa
della scelta definitiva
Chi
Segreteria
Quando
Al momento del primo
contatto con la scuola
Come
Modulistica
informativa bilingue (moduli
iscrizione, carta dei servizi,
libretto assenze, indicazioni
per la mensa …)
Modulistica
delle
(scelta
dell'IRC,
opzionali....).
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opzioni
ore
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2. Fase comunicativo - relazionale: prima conoscenza
Cosa
 Effettuare
un
primo
colloquio con Ia famiglia
 Raccogliere informazioni su
bambino, famiglia, storia
scolastica,
progetto
migratorio dei genitori
 Reperire in Segreteria la
documentazione
relativa
alla biografia scolastica
dell'alunno
Chi
Quando
Materiali
 Referente di plesso,
eventualmente dopo
aver concordato con le
FF.SS. il supporto di
un
mediatore
linguistico
Su
appuntamento
nei
giorni
successivi
al
primo contatto con
Ia scuola.
Schede di rilevazione dati
3. Fase educativo-didattica: approfondimento della conoscenza
Cosa
Chi
Quando
 Rilevare Ia situazione di
partenza
tramite
test
d'ingresso
 Informare Dirigente e FF.SS.
 Referente di plesso
/Docenti della classe di
prima assegnazione
 Assegnare alla classe
 Dirigente
 FF.SS.
Una o più giornate nell'arco della
prima/seconda settimana
dall'ingresso a Scuola
Materiali
Prove
d'ingresso
4. Fase educativo - didattica: accoglienza nella classe
Cosa

Informa
re
gli
insegna
nti
di
classe
 Accogli
enza
dell'alu
nno in
classe
Chi
 Dirigente
 FF.SS.
 Referente di plesso
 Docenti di classe/plesso
 Docenti di classe
coadiuvati, se necessario, dal Referente di
plesso, dai Docenti in contemporaneità
e da eventuali ore di mediazione se
disponibili
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Quando
Dopo
l'assegnaz
ione alla
classe
definitiva
Materiali
Test d'ingresso eseguiti.
II
momento
dell'arrivo
in classe
del nuovo
alunno.
Può essere utile una cartina
geografica che indichi agli alunni il
Paese e la città di origine del
nuovo arrivato e il suo viaggio
verso l'Italia.
Primo
periodo di
inseriment
o
nella
classe
Schede bilingue
Nomi degli oggetti di uso comune
Testi
specifici
per
l'apprendimento
dell'italiano
come L2
Vocabolari in varie lingue
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Se nella classe vi sono altri alunni della
stessa nazionalità potrebbero essere di
valido aiuto

Prima
accogli
enza
della
famiglia
e
colloqui
o
 Docenti di classe
 Referenti di plesso coadiuvati
necessario dal mediatore
se
Su
appuntam
ento.
Eventuali altre comunicazioni sulla
scuola o sulla classe
( mensa, orario scolastico, attività
particolari…..)
Modulistica bilingue (gite,
colloqui,
ricevimento
docenti...)
5. Fase sociale
Cosa
 Contattare le associazioni
che operano sul territorio
 Stabilire contatti d'incontro
per favorire lo scambio e
affrontare tematiche concrete
 Attivare collaborazione
con le amministrazioni locali
per costruire percorsi comuni di
formazione e proporre servizi
Chi
Quando
Nel corso
dell’a. s.
 Dirigente
 FF.SS.
 Referenti
di plesso
Materiali
Iniziative interculturali
Partenariati
Trasporti
Centri di documentazione
Luoghi di aggregazione
Corsi aggiornamento
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
 Art. 38 a Lgs. 25 luglio 1998, n. 286
 Art. 45 D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394
 Linee-guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri del febbraio 2006

Criteri di inserimento nelle classi: secondo l'art. 45 del it DPR 31 agosto 1999 n. 394:
 i minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe
corrispondente all'età anagrafica;
 il Collegio dei Docenti può deliberare l'iscrizione ad una classe diversa,
tenendo conto:
- dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare
l'iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella
corrispondente all'età anagrafica;
- dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno;
- del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza;
- del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno.
Se l'alunno proviene da una Scuola italiana verrà inserito nella classe frequentata in
precedenza.
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II Dirigente Scolastico, in base alle informazioni raccolte e valutata la proposta della
Commissione, assegna l'alunno alla classe definitiva.
Art. 45 Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999 n. 394
1. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all'istruzione
indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle
forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all'obbligo scolastico
secondo le disposizioni vigenti in materia. L'iscrizione dei minori stranieri nelle scuote
italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori
italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell'anno scolastico. I minori
stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione
irregolare o incompleta sono iscritti con riserva.
2. L'iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di
studio delle scuole di ogni ordine e grado. In mancanza di accertamenti negativi
sull'identità dichiarata dell'alunno, il titolo viene rilasciato alI'interessato con i dati
identificativi acquisiti al momento dell'iscrizione.
I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente
all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi I'iscrizione ad una classe
diversa, tenendo conto:
a) dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare
l'iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella
corrispondente all'età anagrafica;
b) dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno;
c) del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza;
d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno.
3. II Collegio dei Docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle
classi: la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti
predominante la presenza di alunni stranieri.
Linee-guida del MIUR per l'accoglienza e I' integrazione degli alunni stranieri
febbraio 2014.
Chi sono gli alunni stranieri
Alunni con cittadinanza non italiana: alunni che hanno entrambi i genitori di nazionalità
non italiana. Una simile definizione va applicata anche agli alunni nati in Italia.
Alunni con ambiente famigliare non italofono: alunni che vivono in un ambiente
famigliare nel quale i genitori possiedono competenze limitare in lingua italiana tali da non
garantire un supporto adeguato nel percorso di acquisizione delle abilità di letto scrittura
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Minori non accompagnati: alunni che per qualsiasi motivi si trovino nel Pese privi di
assistenza e rappresentanza da parte dei genitori
Alunni figli di coppie miste: alunni che hanno cittadinanza italiana e vivono spesso
situazioni di bilinguismo
Alunni arrivati per adozione internazionale: per effetto dell’adozione questi alunni sono
cittadini italiani ma che per i quali si devono prevedere dei percorsi specifici di inserimento
scolastico.
Alunni rom, sinti e itineranti
Indicazioni operative
Un'equilibrata distribuzione della presenza degli alunni stranieri
NeII' ambito delle singole scuole, I'orientamento più diffuso è di favorire l'eterogeneità
delle cittadinanze nella composizione delle classi, piuttosto che formare classi omogenee
per provenienza territoriale o religiosa degli stranieri. Specifiche esigenze didattiche
possono richiedere la formazione temporanea di gruppi omogenei. E' importante che in
ciascuna fase ci sia il coinvolgimento dei genitori e delle famiglie, sia italiane che
straniere, anche in forma associata, al fine di promuovere scelte consapevoli e
responsabili.
Come accogliere gli alunni stranieri nella scuola
Con il termine accoglienza ci si riferisce all'insieme degli adempimenti e dei
provvedimenti attraverso i quali viene formalizzato il rapporto dell'alunno e della sua
famiglia con la realtà scolastica. Gli ambiti entro cui tale rapporto si sviluppa attengono a
tre aree distinte:
A. Area amministrativa
B. Area comunicativo-relazionale
C. Area educativo-didattica
E' utile riuscire ad accertare alcuni livelli di competenze ed abilità per definire
l'assegnazione alla classe. Rimane però fondamentale il criterio generale di inserire
l'alunno secondo l’età anagrafica (art. 45 del D.P.R. 394/99). Slittamenti di un anno su
classe inferiore vanno ponderati con molta attenzione in relazione ai benefici che
potrebbero apportare e sentita la famiglia. Scelte diverse andranno valutate caso per caso
dalle istituzioni scolastiche. Per un pieno inserimento è necessario che l'alunno trascorra
tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici specifici, ad
esempio I'apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio personalizzato.
L'immersione, in un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni, facilita
l'apprendimento del linguaggio funzionale.
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La Mediazione linguistico-culturale
Nella quotidianità dell'incontro multietnico il ruolo del mediatore linguistico si distribuisce
nella facilitazione, l'interpretariato, la traducibilità di meccanismi e formule di accesso ai
servizi. Nelle scuole in cui sono presenti, i mediatori sono indispensabili nella prima
accoglienza, per stabilire correttamente i primi livelli di comunicazione ed orientamento
non per sostituire le figure docenti. Sicuramente svolgono un ruolo positivo nella relazione
interculturale e per attivare pratiche di valorizzazione delle lingue d'origine, come risorsa
generale ed individuale di pensiero e riferimento alle proprie e/o comuni radici.
Difficilmente però sono coinvolti in maniera stabile e finalizzata nella progettazione, nella
scelta di metodologie e di materiali didattici. Nella maggior parte dei casi collaborano a
mantenere il rapporto con le famiglie e la realtà territoriale delle immigrazioni.
La valutazione degli alunni stranieri (dalle LINEE GUIDA del Ministero)
Predisporre per ciascun alunno un percorso individuale in cui si deve prevedere:
•
•
•
•
la rilevazione in ingresso di abilità, conoscenze, competenze, percorsi scolastici …
l’identificazione delle priorità di apprendimento e traguardi intermedi
(l’apprendimento dell’italiano);
i dispositivi di sostegno: corsi e laboratori, tutor (pari e/o docenti), doposcuola…
l’individuazione degli ambiti di partecipazione dell’alunno alle attività comuni della
classe.
CRITERI PER L'ADATTAMENTO DEI PROGRAMMI E OBIETTIVI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO PER ALUNNI STRANIERI NEO ARRIVATI IN ITALIA E/O CON
PERSISTENTI DIFFICOLTÀ IN LINGUA ITALIANA
Si ricorda che la programmazione e la successiva valutazione va effettuata tenendo
specificatamente conto del livello di competenza linguistica in base ai descrittori del
“Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue” (QCER)
A1
È in grado di capire e utilizzare espressioni familiari e quotidiane nonché frasi molto semplici per
soddisfare bisogni concreti.
È in grado di presentare se stesso o qualcun altro e porre a una persona domande che la riguardano
(p. es., su domicilio, conoscenti,oggetti che possiede, ecc.) e può rispondere allo stesso tipo di
interrogativi.
È in grado di comunicare in maniera semplice, a condizione che l'interlocutrice o l'interlocutore parli
lentamente, in modo chiaro e si mostri disposto ad aiutare chi parla.
A2
È in grado di capire frasi ed espressioni usate frequentemente e di senso immediato (p. es.,
informazioni sulla propria persona e sulla famiglia oppure su abitudini personali).
È in grado di comunicare in situazioni semplici e abituali che comportano uno scambio di
informazioni semplici su temi familiari.
È in grado di descrivere, con l'ausilio di mezzi linguistici semplici, la propria provenienza e
formazione, l'ambiente circostante e bisogni immediati.
B1
È in grado di capire i punti principali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara
e standard e che si tratti di argomenti familiari.
È in grado di esprimersi, in modo semplice e coerente, su argomenti familiari e inerenti alla sfera dei
suoi interessi.
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È in grado di riferire un’esperienza o un avvenimento, di descrivere una speranza o un desiderio.
B2
È in grado di capire il contenuto principale di testi complessi sua argomenti astratti e concreti. Sa
comunicare con scorrevolezza e spontaneità tali da permettere un'interazione normale con chi parla
la propria lingua madre. È in grado di esprimersi in modo chiaro e dettagliato su molti argomenti e di
esporre un punto di vista su un problema attuale.
C1
È in grado di capire testi esigenti e di una certa lunghezza. È in grado di esprimersi in modo
scorrevole e spontaneo, senza dover cercare le sue parole. È in grado di utilizzare la lingua con
efficacia nell'ambito dello studio. È in grado di esprimersi in modo chiaro e strutturato utilizzando in
modo adeguato mezzi linguistici per connettere le varie parti di un testo.
C2
È in grado di capire senza difficoltà tutto quello che legge o ascolta. È in grado di riassumere, in
un'esposizione coerente, informazioni provenienti da diverse fonti scritte e orali. È in grado di
esprimersi in modo spontaneo, molto scorrevole e preciso, pur se si tratta di fatti complessi.
CRITERI PER L’ADATTAMENTO DEI PROGRAMMI
(CONTENUTI DISCPLINARI )
DEVONO TENER CONTO DEI LIVELLI DI PADRONANZA DELLA LINGUA ITALIANA
SECONDO IL QCER.
CASI POSSIBILI:
1- Completamente differenziati: situazione di partenza distante dal resto della
classe;
2- Ridotti : i contenuti della programmazione di classe vengono quantitativamente
proposti in forma ridotta e qualitativamente adattati alla competenza linguistica in
modo da proporre un percorso realisticamente sostenibile;
3- Gli stessi programmati per la classe ma ogni docente, nell’ambito della propria
disciplina, dovrà selezionare i contenuti individuando i nuclei tematici fondamentali
per permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi disciplinari indicati;
CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione si riferisce al percorso individuale



Sospensione della valutazione per alcune discipline nel primo quadrimestre:
(Valutazione non espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase del percorso
scolastico);
Privilegiare la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” ( si prendono
in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la
motivazione e l’impegno e soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate);
Nel momento in cui si decide il passaggio o meno alla classe successiva o
all’esame di Stato fare riferimento ad una pluralità di elementi fra cui non può mancare
una previsione di sviluppo dell’alunno;
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Valutazione alunni stranieri: giudizio globale Scuola Primaria

APPROCCIO ALLA LINGUA
L’alunno è iscritto dal ………… proviene da ……………… (scuola italiana o paese
d’origine), frequenta la scuola italiana da ….. mesi/anni.
Segue un percorso individualizzato di approccio alla lingua, come previsto dal “quadro
comune europeo di riferimento per le lingue”, ma il livello di acquisizione della lingua
italiana non consente ancora una valutazione nelle discipline di studio; tali voti quindi si
riferiscono al livello di partenza dell’alunno, al processo di conoscenza, alla motivazione
che l’alunno ha verso la nuova esperienza scolastica, all’impegno e alle sue potenzialità
di apprendimento.
(Seguono poi i descrittori usati per tutti gli alunni: socializzazione, partecipazione,
interesse, capacità di ascolto, impegno, attenzione …).
 PRIMA ALFABETIZZAZIONE
L’alunno è iscritto dal ………… proviene da ……………… (scuola italiana o paese
d’origine), frequenta la scuola italiana da ….. mesi/anni.
Segue un percorso individualizzato di prima alfabetizzazione linguistica come
previsto dal “quadro comune europeo di riferimento per le lingue”.
I voti delle discipline di studio si riferiscono alla programmazione individualizzata che
tiene conto di: livello di partenza dell’alunno, processo di conoscenza, motivazione che
l’alunno ha verso la nuova esperienza scolastica, impegno e potenzialità di
apprendimento.
(Seguono poi i descrittori usati per tutti gli alunni: socializzazione, partecipazione,
interesse, capacità di ascolto, impegno e attenzione …).
 CONSOLIDAMENTO/RINFORZO
L’alunno è iscritto dal ………… proviene da ……………… (scuola italiana o paese
d’origine), frequenta la scuola italiana da ….. mesi/anni.
Segue un percorso individualizzato di consolidamento/rinforzo come previsto dal
“quadro comune europeo di riferimento per le lingue”.
I voti delle discipline di studio si riferiscono alla programmazione individualizzata.
(Seguono poi i descrittori usati per tutti gli alunni: socializzazione, partecipazione,
interesse, capacità di ascolto, impegno e attenzione …).
Valutazione alunni stranieri: giudizio globale Scuola Secondaria
Valutazione intermedia
(con differenziazione in tutte od
alcune discipline)
possibilità di:
-
usare la lingua
straniera, in un
Ipotesi A
Ipotesi B
Non valutato in alcune
discipline
con motivazione espressa:
Nel documento di valutazione
del
I° quadrimestre va riportato:
Valutazione espressa in
riferimento agli obiettivi
esplicitati
nel piano personalizzato:
Nel documento di valutazione
va
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-
primo tempo,
come lingua
veicolare;
sostituire la
seconda lingua
straniera con
insegnamento
italiano L2 (C.M.
4 del 15/01/09)
riportato:
“La valutazione non viene
espressa in quanto l’alunno si
trova nella prima fase di
alfabetizzazione in lingua
italiana”
“ La valutazione espressa si
riferisce al percorso personale
di
apprendimento in quanto
l’alunno
si trova nella fase di
alfabetizzazione in lingua
italiana”
Valutazione finale
Piano personalizzato
(con differenziazione in tutte od
alcune discipline)
- Indipendentemente da
lacune presenti, il Team
docenti valuta i positivi
progressi compiuti e le
potenzialità di sviluppo di
ciascun alunno
- Il raggiungimento del livello
A2 QCEL può essere
considerato uno degli
indicatori positivi, ma non
vincolanti, per la
continuazione del percorso
scolastico.
- Valutazione che rispetti
tempi di apprendimento/
acquisizione delle varie
discipline, come dal P.D.P
Valutazione espressa in
riferimento agli obiettivi
esplicitati nel piano
personalizzato:
Nel documento di valutazione va
riportato: “ La valutazione
espressa si
riferisce al percorso personale di
apprendimento in quanto
l’alunno si trova nella fase di
alfabetizzazione in lingua
italiana”
L’alunno viene
ammesso alla classe
successiva in base
agli obiettivi previsti
nel piano
personalizzato e
ai progressi
compiuti.
GLI ESAMI
La normativa d’esame non prevede di differenziare le prove per studenti stranieri. È
importante però che nella relazione di presentazione della classe all’esame di Stato vi sia
un'adeguata presentazione degli studenti stranieri e delle modalità con cui si sono svolti i
percorsi di inserimento scolastico e di apprendimento. In sede d’esame, nel caso di
notevoli difficoltà comunicative, è possibile prevedere la presenza di docenti o mediatori
linguistici competenti nella lingua d’origine degli studenti per facilitare la comprensione.
Nel colloquio orale possono essere valorizzati contenuti relativi alla cultura e alla lingua del
Pese d’origine, cosi come previsto dalle Linee guida del Ministero.
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PROTOCOLLO INCLUSIVITÀ
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Per rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni, l’Istituto Comprensivo elabora e
attua dei percorsi specifici nel rispetto della normativa di riferimento: Direttiva Ministeriale
del 27 dicembre 2012 e Circolare n.8 del 6 marzo 2013
1. Per gli alunni in particolare difficoltà di apprendimento, nell’organico d’Istituto figurano
n. 4 insegnanti di sostegno nella Scuola dell’Infanzia, n. 8 insegnanti di sostegno di
Scuola Primaria e n. 5 insegnanti di sostegno di Scuola Secondaria di I° Grado.
Gli insegnanti di sostegno sono contitolari con i docenti delle classi in cui operano
(Art. 6 comma 1° L.148/90), partecipano a pieno titolo alle attività di
programmazione e verifica. Essi collaborano con i colleghi nella conduzione della
classe, nel lavoro a gruppi e nelle modalità più idonee all’inserimento degli alunni
diversamente abili o appartenenti ad altra cultura.
I docenti utilizzano parte delle loro risorse di contemporaneità per garantire il diritto
allo studio ed uguali opportunità formative a favore degli alunni che hanno necessità
di interventi differenziati e non sono certificati.
Per ogni alunno diversamente abile, la L. 104/92 e il DPR 24/2/94 stabiliscono che
debbano essere formulati da tutti i docenti, in dialogo con i familiari e gli operatori
socio-sanitari, il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo
Individualizzato (PEI).
A livello di Istituto funziona un “Gruppo H” che si riunisce due volte l’anno ed è
composto da tutti gli insegnanti di sostegno con il compito di:
 Monitorare e valutare l’efficacia e le problematiche dei percorsi di
apprendimento predisposti a livello di Istituto;
 Proporre la distribuzione delle ore da assegnare ai singoli alunni,
 Provvedere all’acquisto di materiali specifici;

Curare ogni altra problematica a carattere generale riguardante l’inserimento
degli alunni.
2. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 8 ottobre 2010 n. 170 “Nuove
norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico” (Decreti
Attuativi n°5669 del 12/07/11) l’Istituto scolastico si è organizzato per tutelare e
sostenere gli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento Individuato, al fine di
garantire il loro successo formativo.
All’interno dell’Istituto sono previste diverse azioni atte a garantire il diritto allo
studio degli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento:
 Azione preventiva per l’Identificazione Precoce dei casi sospetti di DSA.
 Progetto di Ricerca-Azione “Tutti i bambini vanno bene a scuola” per la
Scuola Primaria.
 Azione di programmazione e predisposizione di un
Piano Didattico
Personalizzato (PDP) come precisano le Linee Guida del 12 luglio 2011.
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L’art. 5 della Legge 170/2010 ribadisce che “gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto
di fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica” e che
le istituzioni scolastiche garantiscono loro “ l’uso di una didattica individualizzata e
personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche
di caratteristiche peculiari dei soggetti, adottando una metodologia e una strategia
didattica adeguate”.
La valutazione scolastica, periodica e finale, deve essere coerente con gli interventi
pedagogico-didattici attivati durante l’anno e previsti nel PDP
Dal punto di vista operativo i docenti dovranno specificare nel PDP le modalità attraverso
le quali intendono valutare i livelli di apprendimento nelle diverse. discipline o ambiti di
studio evitando di attribuire valutazioni agli aspetti che costituiscono il disturbo stesso.
CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE
SEZIONE/CLASSI INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI I GRADO
SEZIONI della SCUOLA DELL’INFANZIA
Il Collegio dei Docenti, per la formazione delle sezioni della Scuola dell’Infanzia, ha approvato i
seguenti criteri:








formazione di sezioni eterogenee per età anagrafica ed omogenee tra di loro per
caratteristiche, ivi compreso il numero degli alunni per ogni sezione;
equa distribuzione fra le diverse età, semestre di nascita (Gennaio-Giugno; GiugnoDicembre);
distribuzione equilibrata rispetto alla provenienza degli alunni (nido integrato o asilo);
distribuzione equilibrata tra maschi e femmine;
equa distribuzione di alunni stranieri e italiani;
equa distribuzione di alunni con Bisogni Educativi Speciali;
inserimento in sezioni diverse di fratelli/gemelli frequentanti lo stesso plesso, salvo specifica
richiesta delle famiglie;
specifiche situazioni familiari segnalate e motivate.
CLASSI PRIME della SCUOLA PRIMARIA
Il Collegio dei Docenti, per la formazione delle classi prime della Scuola Primaria, ha approvato i
seguenti criteri:





suddivisione equilibrata secondo il genere;
equa distribuzione di alunni stranieri e italiani;
equa distribuzione nella classe in riferimento alle abilità, conoscenze e competenze
raggiunte;
equa distribuzione degli alunni con particolari problematiche relazionali e/o
comportamentali;
suddivisione degli alunni provenienti dai diversi comuni/scuole dell’Infanzia, mantenendo
preferibilmente all’interno della classe almeno un compagno dello stesso gruppo di
provenienza;
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




equa suddivisione degli alunni per periodo di frequenza alla Scuola dell’Infanzia (da 2 a 3
anni o per meno di due anni);
equa distribuzione degli eventuali alunni anticipatari;
equa distribuzione di alunni con Bisogni Educativi Speciali;
inserimento in classi diverse di fratelli/gemelli frequentanti lo stesso plesso, salvo specifica
richiesta delle famiglie;
specifiche situazioni segnalate e motivate dalla famiglia/gruppo o parentale.
L’eventuale inserimento di alunni in corso d’anno avverrà, sentita l’equipe docente di provenienza,
su indicazioni degli insegnanti i quali potranno individuare anche il gruppo di alunni che meglio
supporti il cambiamento. Il gruppo alunni sarà assegnato alle rispettive sezioni tramite sorteggio.
CLASSI PRIME della SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Il Collegio dei Docenti, per la formazione delle classi prime della Scuola Secondaria di I Grado, ha
approvato i seguenti criteri:








suddivisione equilibrata secondo il genere;
equa distribuzione di alunni stranieri e italiani;
equa distribuzione nella classe in riferimento alle abilità, conoscenze e competenze
raggiunte;
equa distribuzione degli alunni con particolari problematiche relazionali e/o
comportamentali;
suddivisione degli alunni provenienti dai diversi comuni/scuole primarie, mantenendo
preferibilmente all’interno della classe almeno un compagno dello stesso gruppo di
provenienza;
equa distribuzione di alunni con Bisogni Educativi Speciali;
inserimento in classi diverse di fratelli/gemelli frequentanti lo stesso plesso, salvo specifica
richiesta delle famiglie;
specifiche situazioni segnalate e motivate dalla famiglia/gruppo parentale.
L’eventuale inserimento di alunni in corso d’anno avverrà, sentita l’equipe docente di provenienza,
su indicazioni degli insegnanti i quali potranno individuare anche il gruppo di alunni che meglio
supporti il cambiamento. Il gruppo alunni sarà assegnato alle rispettive sezioni tramite sorteggio.
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CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE LISTE D’ATTESA ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
(come da delibera del Consiglio di Istituto del 30/06/2010)
Nel caso il numero delle domande di iscrizione fosse superiore alla capacità ricettiva della
scuola, saranno osservati i seguenti criteri per la formazione della lista d’attesa:
1.
alunni diversamente abili;
2.
comune di residenza;
3.
età anagrafica degli alunni (dai 5 ai 3 anni);
4.
alunni con un solo genitore (orfani o affidati ad un solo genitore);
5.
alunni con un fratello già frequentante;
6.
alunni con genitori entrambi lavoratori;
7.
età anagrafica degli alunni (per mese di nascita).
Nel caso di mancata frequenza per trenta giorni consecutivi, con assenza non
adeguatamente motivata, l’alunno sarà depennato dalla sezione e si procederà ad
assegnare il posto al primo alunno della lista d’attesa.
CRITERI PER L’INSERIMENTO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DEGLI ALUNNI
ANTICIPATARI
Secondo le disposizioni normative (DPR 89/09, art. 2, comma 2) su richiesta delle famiglie
sono iscritti alla scuola dell'infanzia, le bambine e i bambini che compiono tre anni di età
entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Al fine di garantire qualità pedagogica,
flessibilità e specificità dell'offerta educativa in coerenza con la particolare fascia di età
interessata, l'inserimento dei bambini ammessi alla frequenza anticipata è disposto alle
seguenti condizioni:
a) disponibilità dei posti;
b) accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste di attesa (C.M. 101/10);
c) disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell'agibilità e funzionalità, tali da
rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni;
d) valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle
modalità dell'accoglienza.
Visto che l’inserimento dei bambini anticipatari richiede una modifica dell’ assetto
organizzativo della scuola dell’ infanzia in base al criterio di flessibilità , per adeguarla alle
esigenze formative e psicologiche dei bambini di questa fascia di età e affinché l’intervento
educativo non si trasformi in mera assistenza, si deliberano , sentiti i docenti delle scuole
dell’infanzia dell’Istituto, le seguenti modalità di accoglienza:
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1. L’inserimento e la frequenza dei bambini anticipatari deve avvenire in maniera
graduale con costante monitoraggio da parte dei docenti in collaborazione con le
famiglie.
2. Non possono essere accolti in sezioni miste per fasce di età più di 3/4 bambini
(vista la complessità organizzativa).
3. Non possono essere accolti in sezioni omogenee per età più di 5/6 bambini.
4. La frequenza dei bambini che compiono i tre anni entro il 31 gennaio sarà limitata al
solo turno antimeridiano (8,00/12,00) per i mesi di settembre e ottobre, poi al turno
antimeridiano con refezione (8,00/13,30) fino al compimento dei 3 anni di età.**
5. La frequenza dei bambini che compiono i tre anni dopo il 31 gennaio sarà limitata al
solo turno antimeridiano (8,00/12,00) per i mesi di settembre, ottobre, novembre e
dicembre; da gennaio saranno ammessi al turno antimeridiano con refezione
(8,00/13,30) fino al compimento dei 3 anni di età.**
6. Dal compimento del terzo anno di età i bambini anticipatari potranno essere
ammessi alla frequenza dell’orario completo.
7. L’inserimento dei bambini anticipatari nelle sezioni di scuola dell’infanzia è
subordinato ad una loro sufficiente autonomia sia relativamente all’uso dei servizi
igienici che al pasto.
** Le insegnanti si riservano la possibilità di derogare, alla sopra riportata
regolamentazione della frequenza, solo dopo attenta valutazione dei singoli casi in
relazione all’autonomia personale.
DEROGHE ALLA FREQUENZA SCOLASTICA
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Richiesta dall'articolo 11, comma 1, del D. Lgs. n. 59 del 2004, e successive modificazioni,
ai fini della validità dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni
ex art. 2 D.P.R.122/09 e C.M. 20/2011
Il Collegio dei docenti ha deliberato quali circostanze consentono di derogare ai requisiti di
frequenza stabiliti dalla legge per la validità dell’anno scolastico:
-
gravi motivi di salute adeguatamente documentati;
-
situazioni di alunni stranieri immigrati che tornano al Paese natale per periodi mediolunghi. Sarà considerato valido l’anno scolastico solo per gli alunni stranieri che, al
ritorno dal proprio Paese, produrranno un certificato di frequenza in una scuola del
Paese ospite;
-
situazione di alunni sinti, rom che fanno registrare numerose assenze. Sarà
considerato valido l’anno scolastico solo per chi avrà conseguito elementi sufficienti
per essere valutato/scrutinato.
-
il Consiglio di classe, se valutata la necessità, predisporrà i materiali relativi al lavoro
che ciascun alunno dovrà svolgere durante il periodo di permanenza nel proprio
Paese natale o, nel caso di alunni itineranti, nel paese di domicilio provvisorio.
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ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO
RIFERIMENTI NORMATIVI
· Attività di insegnamento (art. 28 C.C.N.L. 2006/09)
· Attività funzionali all’insegnamento (art. 29 C.C.N.L. 2006/09)
_____________
Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in
attività funzionali alla prestazione di insegnamento.
Nell’ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale, l’attività di
insegnamento si svolge in 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia, in 22 ore
settimanali nella scuola elementare e in 18 ore settimanali nelle scuole e istituti
d’istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali.
Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti elementari, vanno
aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla
programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi
non coincidenti con l’orario delle lezioni.
Per il personale insegnante che opera per la vigilanza e l’assistenza degli alunni durante il
servizio di mensa o durante il periodo della ricreazione il tempo impiegato nelle predette
attività rientra a tutti gli effetti nell’orario di attività didattica.
L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione
docente e comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione,
progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione,
compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali e la partecipazione alle riunioni.
Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: alla preparazione delle
lezioni e delle esercitazioni; alla correzione degli elaborarti; ai rapporti individuali con le
famiglie.
Il comma 3 dell’art. 29 del C.C.N.L. 2006/2009 definisce invece la tipologia delle attività di
carattere collegiale e fissa i tetti orari per gli obblighi di servizio dei docenti.
Le attività collegiali sono sostanzialmente divise in tre blocchi:
a) • Collegi dei docenti;
• Attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno;
• Incontri collegiali con le famiglie sui risultati degli scrutini e sull’andamento delle attività
educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative.
Per tali attività il contratto prevede una quantificazione massima dell’orario annuale di
impegno “fino a 40 ore annue”; esse devono essere preventivamente programmate con
specifica delibera che il Collegio dei docenti deve adottare all’inizio dell’anno scolastico.
b) • Consigli di classe, interclasse e intersezione.
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La definizione degli obblighi derivanti dalla partecipazione ai consigli è demandata al
Collegio dei Docenti che ne deve determinare i criteri di programmazione. Nella delibera in
merito, il Collegio deve tenere conto dei vincoli dati dagli ordinamenti dei diversi ordini di
scuola e dell’indicazione quantitativa di 40 ore annue come limite di massima (dunque non
tassativo) di tali impegni, in particolare per i docenti con un numero di classi superiore a 6.
Nel caso di docente su cattedra orario esterna o con contratto part-time, gli obblighi relativi
a tali attività devono essere calcolati in proporzione alle ore di insegnamento che il
docente presta nell’istituto di servizio.
c) • Scrutini ed esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione; la
partecipazione è prevista come obbligo di servizio senza definizione di limite orario.
Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi
in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e ad assistere all’uscita degli alunni
medesimi.
PIANO DELLE ATTIVITÀ
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Codice di comportamento Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Adottato ai sensi dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e
secondo le linee guida del D.P.R. 16
aprile 2013, n. 62
Articolo 1
Disposizioni di carattere generale
1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato “codice”, definisce, ai fini
dell’articolo 54 comma 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri di
diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i dipendenti, incluso il personale con
qualifica dirigenziale, del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e le
categorie di personale di cui al successivo art. 2, di seguito denominati “dipendenti”, sono
tenuti ad osservare.
2. Le previsioni del presente codice integrano quelle previste dal D.P.R. 16 aprile 2013, n.
62, le quali trovano integrale applicazione.
Articolo 2
Ambito di applicazione
1. Il presente codice si applica al personale amministrativo con contratto a tempo
determinato e indeterminato, con rapporto di lavoro individuale, regolato contrattualmente,
nonché al personale, contrattualizzato e non, che presta servizio in posizione di comando,
distacco o fuori ruolo, alle dipendenze del Ministero dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, amministrazione centrale e periferica.
2. Gli obblighi di condotta previsti nel presente codice devono inoltre intendersi estesi a
tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi
titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione del Ministro,
nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi
e che realizzano opere in favore dell'amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei
contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, il Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca inserisce apposite disposizioni o clausole di
risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal
presente codice.
Articolo 3
Principi generali
1. Il dipendente osserva la Costituzione e si pone al servizio dello Stato, conformando la
propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Il
dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l'interesse
pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare.
2. Il dipendente rispetta, altresì, i principi di integrità, correttezza, buona fede,
proporzionalità, obiettività, trasparenza e agisce in posizione di indipendenza e
imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi.
3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio,
evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei
compiti o nuocere agli Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca interessi o
all'immagine della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono esercitati
unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti.
4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l'azione amministrativa alla massima
economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello
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svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi,
che non pregiudichi la qualità dei risultati.
5. Nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa, il dipendente assicura la piena p
trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano
effetti negativi sui destinatari dell'azione amministrativa o che comportino discriminazioni
basate su sesso, nazionalità, origine etnica, lingua, religione o credo, convinzioni personali
o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di
salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori.
6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre
pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e
dei dati in qualsiasi forma, anche telematica, nel rispetto della normativa vigente e delle
disposizioni in materia di tutela della privacy.
Articolo 4
Regali, compensi e altre utilità
1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità.
2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di
modico valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia e
nell'ambito delle consuetudini locali o internazionali. In ogni caso, indipendentemente dalla
circostanza che il fatto costituisca reato, il dipendente non chiede, per sè o per altri, regali
o altre utilità, neanche di modico valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver
compiuto un atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o
attività inerenti all'ufficio, nè da soggetti nei cui confronti è o sta per essere chiamato a
svolgere o a esercitare attività o potestà proprie dell'ufficio ricoperto.
3. Il dipendente non accetta, per sè o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o
indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore. Il dipendente non
offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo
quelli d'uso di modico valore.
4. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelle
di valore non superiore a 150 euro, anche sotto forma di sconto.
5. I regali e le altre utilità di modico valore possono essere ricevuti senza superare,
cumulativamente, il limite stabilito in relazione al singolo anno solare; qualora nell’anno
solare considerato i regali e le altre utilità dovessero superare il limite indicato il
dipendente dovrà immediatamente mettere a disposizione dell’Amministrazione la parte in
eccedenza affinché questa possa devolverli a fini istituzionali previa adeguata valutazione
del responsabile dell’ufficio.
6. Il dipendente non accetta incarichi di consulenza o collaborazione di qualsiasi natura,
gratuiti o retribuiti, da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente,
un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all'ufficio di
appartenenza del dipendente medesimo.
7. Al fine di preservare il prestigio e l'imparzialità dell'amministrazione, i dirigenti vigilano
sulla corretta applicazione del presente articolo da parte dei dipendenti assegnati al
proprio Ufficio. Sui dirigenti, la vigilanza compete al competente Direttore generale; sul
Direttore Generale la vigilanza compete ai rispettivi Capi Dipartimento. Per quanto attiene
agli uffici di diretta collaborazione per il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca.
Direttore generale e su coloro che svolgono funzioni economicamente e/o giuridicamente
equiparate a dirigente di prima e seconda fascia vigila il Capo di Gabinetto; sul Capo di
Gabinetto vigila il Ministro.
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Articolo 5
Partecipazione ad associazioni e organizzazioni
1. Il dipendente non intrattiene o cura relazioni con persone o organizzazioni vietate dalla
legge.
Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica
tempestivamente, e comunque non oltre 10 giorni dall’adesione all’associazione o
all’organizzazione, al dirigente di riferimento la sua partecipazione o appartenenza ad
associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui
ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio e della
struttura in cui opera. Per i dipendenti neoassunti la comunicazione di cui sopra viene
effettuata all’atto della sottoscrizione del contratto individuale di lavoro
2. Il dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni e ad
organizzazioni né esercita pressioni a tal fine, promettendo vantaggi o prospettando
vantaggi o svantaggi di carriera.
3. Il dirigente valuta, sulla base sia delle concrete attività dell’ufficio in cui opera il
dipendente che delle concrete attività delle associazioni o organizzazioni a cui il
dipendente eventualmente partecipa, la sussistenza di condizioni che integrino ipotesi di
incompatibilità anche potenziale, anche al fine di accertare la possibile insorgenza degli
obblighi di astensione di cui al successivo articolo 7. Tali valutazioni, nei confronti dei
dirigenti, sono effettuate dai rispettivi Direttori Generali; sul Direttore generale la
valutazione compete ai rispettivi Capi Dipartimento. Per quanto attiene agli uffici di diretta
collaborazione per il Direttore generale e su coloro che svolgono funzioni economiche e/o
equiparate a dirigente di prima e seconda fascia la valutazione è effettuata dal Capo di
Gabinetto, per il Capo di
Gabinetto la valutazione è effettuata dal Ministro.
4. Il presente comma non si applica all'adesione a partiti politici o a sindacati.
Articolo 6
Comunicazione degli interessi finanziari, conflitti d'interesse e incarichi del dipendente
1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il dipendente,
all'atto dell'assegnazione all'ufficio, informa per iscritto il dirigente dell'ufficio di tutti i
rapporti di collaborazione e finanziari, suoi, di suoi parenti o affini entro il secondo grado,
del coniuge o del convivente, con soggetti privati, in qualunque modo retribuiti e
intrattenuti negli ultimi tre anni, se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti
che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti al suo ufficio e limitatamente alle attività
a lui affidate.
2. Il dipendente avrà cura di astenersi dalle decisioni o dallo svolgimento di attività nei casi
previsti dall’art. 6, co. 2, del Dpr 62/2013. Presso ogni struttura organizzativa, Direzione
generale e Uffici dei Capi Dipartimento per il personale ivi in servizio, viene istituito un
“Registro delle astensioni per conflitto di interessi” in cui annotare i casi di astensione
rilevati e le tipologie degli stessi. Ciascun Capo dipartimento, Direttore generale, darà
contezza annualmente dei casi di astensione rilevati e delle tipologie degli stessi al
Responsabile della Prevenzione della Corruzione.
3. I dipendenti, compresi i dirigenti, i direttori generali e tutti coloro che ricoprono all’interno
dell’amministrazione un incarico economicamente e/o giuridicamente equiparato ad un
dirigente di Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca prima o seconda fascia,
non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente
autorizzati dall’amministrazione.
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4. Fermo restando che compete al dirigente di assegnazione/direttore generale, in caso di
dirigenti la valutazione in concreto dei singoli casi di conflitto di interesse, non sono
comunque consentite ai dipendenti, anche a tempo parziale, attività o prestazioni
lavorative, da svolgere a favore di enti o privati, che abbiano per oggetto consulenze,
attività istruttorie, rilascio di pareri o valutazioni di carattere tecnico, presentazione di
istanze, di comunicazioni, comunque denominate, dirette al Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca.
5. Per tutti i dipendenti, inclusi i dirigenti di prima e seconda fascia, i dirigenti tecnici, e il
personale con incarico economicamente e/o giuridicamente equiparato, la competenza ad
autorizzare gli incarichi è degli uffici come determinati dai regolamenti di organizzazione
del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca.
6. Il dipendente con rapporto di lavoro a tempo parziale, con prestazione lavorativa non
superiore al 50 per cento di quella a tempo pieno, può esercitare altre prestazioni di lavoro
purché non incompatibili o in conflitto, anche potenziale, con gli interessi
dell’Amministrazione. In tale caso, pur non essendo necessario il rilascio di una formale
autorizzazione, il dipendente, che intende svolgere un incarico o un’attività è comunque
tenuto a darne comunicazione. Tale comunicazione deve essere resa al dirigente, ove il
richiedente appartenga al personale delle Aree funzionali dei ruoli Miur o di altre
Amministrazioni in servizio presso il Miur, al Direttore Generale, ove il richiedente
appartenga al personale dirigenziale di seconda fascia, al Capo Dipartimento, ove il
richiedente rivesta l’incarico di
Direttore Generale o di dirigente di seconda fascia in servizio presso gli uffici di supporto al
Capo Dipartimento. Il dipendente, nella suddetta comunicazione, dovrà fornire tutti gli
elementi che risultino rilevanti ai fini della valutazione della insussistenza di ragioni di
incompatibilità e di conflitto, anche potenziale, di interessi connessi con l’incarico stesso.
7. Gli incarichi non possono interferire con i doveri e i compiti inerenti all’ufficio ricoperto,
né è consentito utilizzare strumenti, materiali o mezzi a disposizione dell’ufficio per il loro
assolvimento. Al dipendente con rapporto di lavoro a tempo parziale, con prestazione
lavorativa superiore al 50 per cento di quella a tempo pieno, che intenda svolgere altre
prestazioni lavorative si applicano i criteri previsti nel presente articolo per il personale a
tempo pieno.
8. Le disposizioni relative alle attività extra istituzionali si applicano anche al personale con
rapporto di lavoro a tempo determinato.
9. Il dipendente che non rispetta le procedure autorizzative incorre nella responsabilità
disciplinare, salve più gravi sanzioni previste dalla legge.
Articolo 7
Obbligo di astensione
1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che
possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado,
del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione
abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa
pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od
organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni
anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente
o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di
convenienza. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
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2. Il dipendente che nel rispetto del comma 1 si astiene comunica tale condizione per
iscritto al Responsabile dell’ufficio specificando la situazione di conflitto. Il responsabile
dell’ufficio, verificando il conflitto di interessi, prende gli opportuni provvedimenti,
sostituendo l’interessato.
3. Le astensioni saranno annotate nel “Registro delle astensioni per conflitto di interessi” di
cui all’art. 6 al fine di costituire una base informativa per il monitoraggio delle situazioni di
conflitto di interessi verificatesi presso ogni struttura.
4. Il dipendente che interviene per dovere d’ufficio o comunque a qualsiasi titolo partecipa
ad un procedimento, anche senza esserne il responsabile, rispetto al quale possano
essere coinvolti interessi propri ai sensi del precedente comma 1, ne dà immediata
comunicazione al dirigente della struttura di appartenenza che decide sulla astensione del
dipendente dalla partecipazione al procedimento in argomento.
Articolo 8
Prevenzione della corruzione
1. I dirigenti verificano che siano rispettate dai propri dipendenti le misure necessarie alla
prevenzione degli illeciti nell'amministrazione. In particolare, essi rispettano e fanno
rispettare le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione,
prestando la più ampia collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione.
2. Tutti i dipendenti collaborano con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione
segnalando, tramite il proprio superiore gerarchico:
a) le eventuali difficoltà incontrate nell’adempimento delle prescrizioni contenute nel Piano
della prevenzione della corruzione;
b) il diretto riscontro di ulteriori situazioni di rischio non specificatamente disciplinate nel
predetto piano.
3. Il dipendente, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnala al
dirigente della propria struttura di appartenenza o al Responsabile della prevenzione della
corruzione eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a
conoscenza.
4. Il dirigente della struttura di appartenenza del dipendente che abbia denunciato e/o
segnalato situazioni di illecito nell'amministrazione o il Responsabile della Prevenzione
della corruzione, cura e verifica la concreta applicazione di meccanismi di tutela del
dipendente previsti dall’art. 54bis del decreto legislativo n. 165/2001.
5. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere
rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia
fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, che l’Amministrazione
ha l’onere di intraprendere. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla
segnalazione, l'identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente
indispensabile per la difesa dell'incolpato. La denuncia è sottratta all'accesso previsto dagli
articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni e
integrazioni.
Articolo 9
Trasparenza e tracciabilità
1. I dirigenti assicurano l'adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo al
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca secondo le disposizioni normative
vigenti, prestando la Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca massima
collaborazione nell'elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all'obbligo
di pubblicazione sul sito istituzionale.
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2. Il dipendente, nell’ambito delle proprie attività, rispetta le procedure previste ai fini della
tracciabilità dei processi decisionali ed è tenuto a fornire, in modo regolare e completo, le
informazioni, i dati e gli atti oggetto di pubblicazione sul sito istituzionale secondo le
previsioni contenute nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità.
3. Il dipendente segnala al responsabile dell’Ufficio le eventuali esigenze di
aggiornamento, correzione e integrazione delle informazioni, dei dati e degli atti oggetto di
pubblicazione, attinenti alla propria sfera di competenza.
Articolo 10
Comportamento nei rapporti privati, riservatezza e rapporti con i mezzi di informazione
1. Nei rapporti privati, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre
nell'amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro
comportamento che possa nuocere all'immagine dell'amministrazione.
2. I dipendenti rispettano il segreto d’ufficio e mantengono riservate le notizie e le
informazioni apprese nell’ambito dell’attività svolta.
3. I rapporti con i mezzi di informazione, sugli argomenti istituzionali, sono tenuti dal
Ministro e dagli organi e uffici di diretta collaborazione a ciò deputati, nonché dai
dipendenti espressamente incaricati. L’orientamento del Ministero sulle materie di
competenza è espresso mediante comunicati ufficiali.
4. Nel rispetto dei principi costituzionali posti a tutela della libertà di espressione, i dirigenti
o i dipendenti, prima di rilasciare interviste o giudizi di valore su attività
dell’amministrazione, diffuse attraverso organi di informazione rivolti alla generalità dei
cittadini, si assicurano che ne sia data preventiva informazione, da parte della testata
giornalistica o dell’emittente radio televisiva, all’Ufficio Stampa del Ministro. Nel caso ciò
non sia avvenuto provvederà a dare egli stesso la preventiva informativa.
5. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti
sindacali e politici, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei
confronti dell'amministrazione.
Articolo 11
Comportamento in servizio
1. I dipendenti, consapevoli delle funzioni assegnate dalla legge al Ministero, svolgono i
loro compiti con elevato impegno ed ampia disponibilità, svolgendo gli incarichi loro affidati
e assumendo lealmente le connesse responsabilità.
2. Il dipendente rispetta gli obblighi di servizio anche con riferimento all’orario di lavoro e
all’orario di servizio.
3. Il dipendente adempie correttamente agli obblighi previsti per la rilevazione delle
presenze.
4. I dipendenti, in relazione alla funzione svolta, curano costantemente il proprio
aggiornamento professionale nelle materie di competenza anche attraverso l’offerta
formativa del Ministero.
5. Nelle relazioni con i colleghi, i collaboratori e i rispettivi responsabili, il dipendente
assicura costantemente la massima collaborazione, nel rispetto delle reciproche posizioni
istituzionali; evita atteggiamenti e comportamenti che possano turbare il necessario clima
di serenità e concordia nell’ambito degli uffici. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca
6. Il dipendente segnala al proprio responsabile ogni evento in cui sia rimasto direttamente
coinvolto e che può avere riflessi sul servizio o relativo a situazioni di pericolo o di danno
per l’integrità fisica o psicologica propria o di altri.
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7. Il dipendente non altera, in alcun modo, le configurazioni informatiche predisposte
dall’amministrazione per tutelare l’integrità delle proprie reti e banche dati e per impedire la
visualizzazione e l’acquisizione di contenuti non appropriati e, comunque, non pertinenti
all’attività lavorativa.
8. Il dipendente non utilizza la posta elettronica per dibattiti su temi estranei all’attività
istituzionale fatte salve le attività di informazione/consultazione delle rappresentanze dei
lavoratori previste dai contratti collettivi.
9. Il dipendente si impegna a mantenere la funzionalità e il decoro dell’ufficio: si prende
cura degli oggetti e degli strumenti che utilizza mettendo in essere le accortezze
necessarie al mantenimento della loro efficienza ed integrità; in caso di inefficienza,
guasto o deterioramento delle risorse materiali e strumentali affidate ne dà immediata
comunicazione al responsabile dell’ufficio.
10. Il dipendente partecipa attivamente al programma di riduzione dei consumi di materiali
(ad esempio stampare, ogni volta che è possibile, utilizzando carta riciclata; utilizzare il
fronte retro), al loro riciclo e al contenimento dei consumi di energia, ponendo in essere
attenzioni di uso quotidiano orientato all’efficienza energetica (ad esempio accendere solo
all’occorrenza personal computer, stampanti, climatizzatori, luci, e provvedere sempre a
spegnerli quando non sono necessari, soprattutto al termine dell’orario di servizio).
11. Negli uffici del Ministero è consentita la detenzione di oggetti di proprietà privata non
ingombranti e compatibilmente con le disponibilità e le capacità dei luoghi; è proibito
depositare o detenere oggetti o materiali illeciti, pericolosi, indecorosi, ingombranti, tossici
o, comunque, nocivi.
Articolo 12
Rapporti con il pubblico
1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso l'esposizione in
modo visibile del badge od altro supporto identificativo messo a disposizione
dall'Amministrazione, salvo diverse disposizioni di servizio, anche in considerazione della
sua sicurezza; opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia, disponibilità e
completezza anche laddove debba rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche
e ai messaggi di posta elettronica. Di norma al messaggio di posta elettronica, il
dipendente risponde con lo stesso mezzo, a meno che lo stesso contenga elementi per i
quali sia necessario utilizzare altre forme stabilite dall’amministrazione. Qualora non sia
competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l’istanza al funzionario o ufficio
competente del Ministero. Il dipendente, fatte salve le norme sul segreto d'ufficio, fornisce
le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri
dipendenti dell'ufficio dei quali ha la responsabilità od il coordinamento. Nelle operazioni
da svolgersi e nella trattazione delle pratiche, il dipendente rispetta, salvo diverse
esigenze di servizio o diverso ordine di priorità stabilito dall'amministrazione, l'ordine
cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto salvo specifiche motivazioni.
2. Il dipendente non assume impegni né anticipa l'esito di decisioni o azioni proprie o altrui
inerenti all'ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce informazioni e notizie relative ad
atti od operazioni amministrative, in corso o conclusi, nelle ipotesi previste dalle
disposizioni di legge e regolamentari in materia di accesso, informando sempre gli
interessati della possibilità di avvalersi anche dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico.
Rilascia copie ed estratti di atti o documenti, nel caso ciò rientri nella sua competenza, con
le modalità stabilite dalle norme in materia di accesso. Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
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3. Il dipendente osserva il segreto d'ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento
dei dati personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire informazioni, atti, documenti
non accessibili tutelati dal segreto d'ufficio o dalle disposizioni in materia di dati personali,
informa il richiedente dei motivi che ostano all'accoglimento della richiesta. Qualora non
sia competente a provvedere in merito alla richiesta cura, sulla base delle disposizioni
interne, che la stessa venga inoltrata all'ufficio competente dell’amministrazione.
Articolo 13
Disposizioni particolari per i dirigenti
1. Ferma restando l'applicazione delle altre disposizioni del codice, le norme del presente
articolo si applicano ai dirigenti del Ministero, ivi compresi i dirigenti tecnici e i soggetti con
incarico economicamente e/o giuridicamente, comunque denominato, equiparato a
dirigente di prima o seconda fascia.
2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all'atto di
conferimento dell'incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento
organizzativo adeguato per l'assolvimento dell'incarico.
3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all'Amministrazione le
partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di
interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il
secondo grado, coniuge o convivente che esercitano attività politiche, professionali o
economiche che li pongano in contatti frequenti con la struttura che dovrà dirigere o che
siano coinvolti nelle decisioni o nelle attività ad esse inerenti. Le predette comunicazioni
sono rese mediante autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000 e contengono altresì
l’impegno del dirigente medesimo a rendere edotta l’amministrazione in caso di eventuali
variazioni sopraggiunte.
4. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento
esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell'azione
amministrativa. Il dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano
utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.
5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo
nella struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i
collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla
formazione e all'aggiornamento del personale, all'inclusione e alla valorizzazione delle
differenze di genere, di età e di condizioni personali.
6. Il dirigente assegna l'istruttoria delle pratiche sulla base di un'equa ripartizione del
carico di lavoro, tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità del
personale a sua disposizione, nonché di quanto emerso dalle indagini in materia di
benessere organizzativo. Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla
professionalità e, per quanto possibile, secondo criteri di rotazione.
7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui è preposto
con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.
8. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a
conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il procedimento disciplinare,
ovvero segnala tempestivamente l'illecito all'ufficio per i procedimenti disciplinari,
prestando la propria collaborazione, quando richiesta , e provvede ad inoltrare tempestiva
denuncia all'autorità giudiziaria penale o segnalazione alla Corte dei conti per le rispettive
competenze, dandone comunicazione al direttore generale. Nel caso in cui riceva
segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotta ogni cautela di legge affinché
sia tutelato il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca segnalante e non sia
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indebitamente rilevata la sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell'articolo
54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, secondo quanto previsto nel precedente
articolo 8.
9. Il dirigente, per quanto di competenza, cura la regolare tenuta e la compilazione del
Registro delle astensioni per conflitto di interesse di cui agli artt. 6 e 7 del presente Codice
10. Il dirigente ha l’obbligo di osservare e vigilare sul rispetto delle regole in materia di
incompatibilità, cumulo degli impieghi e incarichi di lavoro da parte dei propri dipendenti, al
fine di evitare pratiche illecite di “doppio lavoro”.
Articolo 14
Disposizioni particolari per il corpo ispettivo e il personale impegnato in attività ispettive
1. Il dirigente tecnico e il personale impegnato in attività ispettive svolge tale attività
nell’ambito dei fini perseguiti dall’Amministrazione assumendo quali valori fondamentali
l’imparzialità, l’obiettività, l’efficienza, la riservatezza professionale e la trasparenza
attenendosi ai principi di onestà e integrità.
2. Il dirigente tecnico e il personale impegnato in attività ispettive si astiene da qualsiasi
azione arbitraria e da qualsiasi trattamento preferenziale.
3. L’operato di tale personale non deve essere in alcun caso influenzato da pressioni
indebite di qualsiasi tipo, da chiunque esercitate, né da interessi personali e finanziari.
4. Il dirigente tecnico e il personale impegnato in attività ispettive, nell’esercizio delle
proprie funzioni, si astiene dal manifestare, direttamente o indirettamente, orientamenti
politici o ideologici, tali da ingenerare dubbi sull’imparzialità della propria azione;
5. Il dirigente tecnico e il personale impegnato in attività ispettive garantisce il rispetto della
normativa vigente in materia di tutela della riservatezza e non utilizza a fini privati le
informazioni di cui dispone in ragioni di ufficio.
6. Il dirigente tecnico e il personale impegnato in attività ispettive garantisce la segretezza
delle ragioni che hanno dato origine all’accertamento, nei limiti indicati
dall’Amministrazione.
Articolo 15
Disposizioni particolari per i dipendente impegnato in attività di revisore dei conti
1. Il dipendente impegnato in attività di revisore dei conti esercita l’attività di controllo
amministrativo contabile in piena indipendenza ed autonomia utilizzando, nel rispetto delle
norme vigenti, le proprie conoscenze e la capacità di giudizio che gli provengono dalla
preparazione professionale e dalla conoscenza diretta ed approfondita di fatti e
circostanze.
2. Il Revisore dei conti ha un adeguato livello di competenza professionale specifica e
deve impegnarsi a ottemperare i propri doveri professionale anche nel rispetto delle
indicazioni fornite dal Ministero.
3. Il Revisore dei conti, nell’esercizio della professione, deve conformarsi a principi di
massima riservatezza evitando nel modo più assoluto di utilizzare o divulgare notizie o
informazioni acquisite nell’ambito o in conseguenza di un incarico.
4. Il dipendente incaricato dello svolgimento di attività di revisore dei conti in
rappresentanza del
Ministro rifiuta l’incarico qualora detenga relazioni di parentela o affinità entro il quarto
grado con il personale in servizio presso l’istituzione scolastica, l’università, l’ente di
ricerca o istituzione di alta formazione artistica musicale o coreutica presso cui è chiamato
a svolgere l’attività di revisore dei conti; Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della
Ricerca ovvero che direttamente o indirettamente, tramite parente o affine entro il quarto
grado, con l’Istituzione o l’Ente destinatario di tale attività detenga relazioni finanziarie,
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d’affari, di lavoro o di altro genere, comprese quelle derivanti dalla prestazioni di servizi
diversi dalla revisione contabile, per le quali risulti compromessa l’indipendenza del
revisore stesso.
5. Al Revisore dei conti si richiede senso di correttezza verso i colleghi. Egli deve sempre
astenersi dall’esprimere giudizi sull’attività professionale svolta da altro revisore dei conti
ed assumere comportamenti nei confronti dei colleghi, anche se appartenenti ad altri ruoli
od elenchi, tali da favorire il dialogo e la collaborazione.
Articolo 16
Disposizioni particolari per il personale in servizio presso le Autorità di Audit
1. L’internal auditor deve operare con integrità:
a) deve operare con onestà, diligenza e senso di responsabilità.
b) deve rispettare la legge e divulgare all’esterno solo se richiesto dalla legge e dai principi
della professione.
c) non deve essere consapevolmente coinvolto in nessuna attività illegale, né
intraprendere azioni che possano indurre discredito per la professione o per
l’organizzazione per cui opera.
d) deve rispettare e favorire il conseguimento degli obiettivi dell’organizzazione per cui
opera, quando etici e legittimi.
2. L’internal auditor deve operare con obiettività:
a) non deve partecipare ad alcuna attività o avere relazioni che pregiudichino o appaiano
pregiudicare l’imparzialità della sua valutazione. In tale novero vanno incluse quelle attività
o relazioni che possano essere in conflitto con gli interessi dell’organizzazione.
b) non deve accettare nulla che pregiudichi o appaia pregiudicare l’imparzialità della sua
valutazione.
c) deve riferire tutti i fatti significativi a lui noti, la cui omissione possa fornire un quadro
alterato delle attività analizzate.
3. L’internal auditor deve garantire la riservatezza:
a) deve acquisire la dovuta cautela nell’uso e nella protezione delle informazioni acquisite
nel corso dell’incarico.
b) non deve usare le informazioni ottenute né per vantaggio personale, né secondo
modalità che siano contrarie alla legge o di nocumento agli obiettivi etici e legittimi
dell’organizzazione.
4. L’internal auditor deve agire con competenza:
a) deve effettuare solo prestazioni per le quali abbia la necessaria conoscenza,
competenza ed esperienza.
b) deve prestare i propri servizi in pieno accordo con gli Standard internazionali per la
Pratica
Professionale dell’Internal Auditing
c) deve continuamente migliorare la propria preparazione professionale nonché l’efficacia
e la qualità dei propri servizi.
Articolo 17
Contratti, appalti ed altri atti negoziali
1. Ciascuna procedura di selezione deve essere espletata adottando le più ampie
condizioni di concorrenza e ogni eventuale deroga a tale principio deve essere autorizzata
e motivata, nel rispetto della normativa vigente. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca
2. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per conto
dell'amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente non
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ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di
intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o l'esecuzione del
contratto. Il presente comma non si applica ai casi in cui l'amministrazione abbia deciso di
ricorrere all'attività di intermediazione professionale.
3. Nei rapporti di appalto, di approvvigionamento e, in genere, di fornitura di beni e/o
servizi e di collaborazione e consulenza esterna, è fatto obbligo al personale che cura gli
approvvigionamenti ed al personale responsabile della gestione del contratto, oltre a
quanto previsto per i dipendenti e collaboratori in generale, in particolare di:
a) agire con imparzialità, garantire parità di trattamento ed evitare qualsiasi trattamento di
favore;
b) astenersi dal diffondere e dall’utilizzare, a scopo personale, le informazioni di cui
dispone per motivi d’ufficio, fermo restando il rispetto delle norme poste a tutela del diritto
di informazione e di accesso;
c) mantenere la riservatezza circa l’intera procedura di gara e sui nominativi dei
concorrenti fino all’aggiudicazione;
d) non svolgere alcuna attività contrastante con il corretto adempimento dei compiti
d’ufficio ed evitare situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di interessi;
e) segnalare tempestivamente al superiore gerarchico eventuali proposte, da parte del
concorrente e dell’aggiudicatario, di impiego e/o commerciali che comportino vantaggi
personali o offerte di denaro o doni per il dipendente o per i suoi parenti o affini entro il
secondo grado, o per il coniuge o il convivente;
f) acquisire da ciascun aggiudicatario espressa dichiarazione di assenza di conflitto di
interesse, anche potenziale, con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca,
dichiarazione che il soggetto non si trova in alcuna delle condizioni di cui all’art. 38 del
decreto legislativo n. 163/2006 nonché nelle condizioni di cui all’art. 53, comma 16-ter, del
decreto legislativo n. 165/2001 e dichiarazione che impegna al rispetto dei Codici di
comportamento e dei codici etici, di cui all’art. 54 del decreto legislativo n. 165/2001, dei
quali deve essere assicurata la diffusione tra i consulenti, collaboratori e prestatori d’opera
a qualunque titolo presso l’amministrazione.
4. Nelle attività finalizzate alla conclusione di contratti ed altri atti negoziali, il dipendente si
attiene rigorosamente alle procedure previste dai vigenti regolamenti, particolarmente in
materia di trasparenza e tracciabilità, seguendo le direttive impartite dal Piano triennale di
prevenzione della corruzione.
Articolo 18
Vigilanza, monitoraggio e attività formative
1. Ai sensi dell'articolo 54, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
vigilano sull'applicazione del presente codice i dirigenti, i Direttori generali, i Capo
Dipartimento e il Capo di Gabinetto per le rispettive competenze.
2. Ai fini dell'attività di vigilanza e monitoraggio previsti dal presente articolo,
l’Amministrazione si avvale dell'Ufficio procedimenti disciplinari.
3. Le attività dell’Ufficio si conformano alle eventuali previsioni contenute nel piano di
prevenzione della corruzione, adottato ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 6
novembre 2012, n.190.
4. L'Ufficio per i procedimenti disciplinari, oltre alle funzioni per esso individuate, cura
l'aggiornamento del codice di comportamento dell'amministrazione, l'esame delle
segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite
accertate e sanzionate, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
assicurando le garanzie di cui all'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001. Il
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Responsabile della prevenzione della corruzione cura la diffusione del codice di
comportamento nell'amministrazione anche attraverso la pubblicazione del codice sul sito
istituzionale del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca e la comunicazione
dei risultati del monitoraggio annuale, svolto con
l’Ufficio procedimenti disciplinari, all'Autorità nazionale anticorruzione, di cui all'articolo 1,
comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190.
5. Ai sensi di quanto previsto dal precedente comma, al personale del Ministero sono
rivolte attività formative in materia di trasparenza e integrità, che consentano ai dipendenti
di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento, nonché
un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni applicabili in tali
ambiti.
Articolo 19
Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice
1. La violazione degli obblighi previsti dal presente codice integra comportamenti contrari
ai doveri d'ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute
nel presente codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti dal Piano di prevenzione
della corruzione, dà luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile
del dipendente, essa è fonte di responsabilità disciplinare accertata all'esito del
procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle
sanzioni.
2. Ai fini della determinazione del tipo e dell'entità della sanzione disciplinare
concretamente applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso con riguardo alla
gravità del comportamento ed all'entità del pregiudizio derivatone al decoro o al prestigio
dell'amministrazione. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai
regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsive.
3. Le sanzioni espulsive possono essere applicate esclusivamente nei seguenti casi, da
valutare in relazione alla gravità:
a) quando vi sia stata violazione delle disposizioni di cui all’articolo 4 del presente codice
qualora concorra la non modicità del valore del regalo o delle altre utilità e l'immediata
correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di un'attività tipici dell'ufficio di
appartenenza del dipendente;
b) quando il dipendente abbia costretto altri dipendenti ad aderire ad associazioni od
organizzazioni esercitando pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospettando
svantaggi di carriera;
c) quando il dipendente abbia concluso, per conto dell'amministrazione, contratti di
appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia
stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, ad
eccezione di quelli conclusi ai sensi dell'articolo 1342 del codice civile.
4. Le sanzioni di cui al precedente comma 3 possono essere, altresì, applicate nei casi di
recidiva dei seguenti illeciti:
a) il dipendente abbia accettato incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano,
o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o
attività inerenti all'ufficio di appartenenza del dipendente medesimo;
b) il dipendente abbia preso decisioni o svolto attività inerenti alle sue mansioni in
situazioni di conflitto di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di
parenti e affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi
natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare
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pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici; Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
c) il dirigente che, nei limiti delle sue possibilità e avendone avuta preventiva conoscenza,
non abbia evitato che notizie non rispondenti al vero quanto all'organizzazione, all'attività e
ai dipendenti pubblici fossero diffuse.
5. Resta ferma la comminazione del licenziamento, senza preavviso, per i casi già previsti
dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.
Articolo 20
Disposizioni finali
1. Continuano a trovare applicazione le disposizioni, in materia di responsabilità
disciplinare, previste da norme di legge, di regolamento o dai contratti collettivi.
2. L’allegata tabella di raccordo tra le violazioni ai doveri e le sanzioni disciplinari vigenti,
costituisce parte integrante del presente codice di comportamento.
3. Il presente Codice, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del decreto del Presidente della
Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, è pubblicato sul sito internet istituzionale e nella rete
intranet ed è trasmesso tramite e-mail a tutti i dipendenti ed esperti in carica, nonché ai
collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di servizi in favore
dell'amministrazione.
4. Il Ministero, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza,
all'atto di conferimento dell'incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con
rapporti comunque denominati, copia del presente del presente Codice di comportamento.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
TABELLA DELLE VIOLAZIONI DEL CODICE DI COMPORTAMENTO E DELLE
RELATIVE SANZIONI DISCIPLINARI
VIOLAZIONE SANZIONE
Art. 3
- Abuso della posizione o dei poteri di cui il dipendente è titolare.
- Uso a fini privati di informazioni d’ufficio, ostacolo del corretto adempimento dei compiti o
nocumento agli interessi o all’immagine della P.A..
- Disparità di trattamento o esercizio di azioni arbitrarie o discriminatorie.
- Inosservanza delle disposizioni in materia di tutela della privacy.
Art. 4
- Richiesta o accettazione di regali o altre utilità che superino il modico valore.
- Omessa vigilanza dei dirigenti sulla corretta applicazione dell’art.4.
- Accettazione di incarichi di consulenza o collaborazione da soggetti privati che abbiano
avuto, nell’ultimo biennio, un significativo interesse economico in attività dell’ufficio
- Richiesta o accettazione di regali o altre utilità, di non modico valore a titolo di
corrispettivo per attività dovuta (sanzione espulsiva - v. art. 16)
Multa/sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Multa/sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Sospensione dal servizio da 3 a 6 mesi o Licenziamento con preavviso in caso di recidiva
Sospensione dal servizio da 3 a 6 mesi o Licenziamento con preavviso
Art.5
- Intrattenimento di relazioni con persone che operano nell’illegalità o organizzazioni
illegali, o partecipazione ad associazioni segrete
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- Omessa comunicazione al dirigente della partecipazione o appartenenza ad associazioni
aventi interesse nelle attività dell’ufficio
- Costrizione nei confronti di altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni o
esercizio di pressioni a tal fine, con promessa di vantaggi o svantaggi di carriera (sanzione
espulsiva – v. art.16)
Multa /sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio Sospensione
dal servizio da 3 a 6 mesi o Licenziamento con preavviso
Art.6
- Omessa informazione al dirigente di rapporti di collaborazione finanziari propri o di
parenti entro il II grado, con soggetti interessati ad attività del proprio ufficio.
- Svolgimento di incarichi retribuiti non conferiti o previamente autorizzati
dall’Amministrazione.
- Svolgimento di attività, anche a tempo parziale, in favore di enti o privati che svolgono
attività dirette al MIUR.
- Omessa comunicazione al dirigente di attività lavorative svolte da personale in posizione
part-time non superiore al 50%.
- Svolgimento di incarichi che comportano interferenza con i doveri d’ufficio o utilizzo di
strumenti e materiali a disposizione dell’ufficio stesso per il loro assolvimento.
- Assunzione di decisioni in situazioni di conflitto di interessi propri o di parenti entro il II
grado (v. art.16) Multa /sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Sospensione dal servizio da 3 a 6 mesi o Licenziamento con preavviso in caso Ministero
dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca di recidiva
Art.7
- Mancata astensione del dipendente da decisioni o attività che possono coinvolgere
interessi propri o di suoi parenti entro il II grado o relative soggetti od organizzazioni con
cui si trovi in situazione di grave inimicizia, abbia rapporti economici, ecc.
- Omessa comunicazione al dirigente, da parte del dipendente che partecipa ad un
procedimento, del coinvolgimento di interessi propri.
Multa/sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Art.8
- Divieto di rivelazione dell’identità del segnalante nei procedimenti disciplinari, ecc..
- Mancata osservanza degli obblighi finalizzati alla prevenzione della corruzione (rispetto
delle prescrizioni del piano per la prevenzione della corruzione, segnalazioni di eventuali
situazioni di illecito) Multa/sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal
servizio
Sospensione dal servizio
Art.9
- Mancata osservanza degli obblighi di trasparenza e tracciabilità delle informazioni e dei
dati oggetto di pubblicazione sul sito istituzionale Rimprovero scritto o multa
Sanzione pecuniaria per i dirigenti
Art.10
-Assunzione di comportamenti che possono nuocere all’immagine dell’Amministrazione,
ovvero rilascio di dichiarazioni agli organi di informazione senza preventiva autorizzazione
del dirigente ed esternazione di dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti
dell’Amministrazione Multa/sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal
servizio
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Art.11
- Violazione degli obblighi di servizio con particolare riferimento alla regolarità delle
presenze
- Comportamenti in violazione dei corretti rapporti di collaborazione, dei rapporti
interpersonali e in materia di sicurezza
- Uso scorretto o inappropriato delle risorse e dei mezzi messi a disposizione
dall’Amministrazione, con particolare riferimento agli strumenti informatici (internet, posta
elettronica, ecc,)
- Violazione dei doveri di economicità e riciclo dei materiali
Multa/sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Art.12
- Comportamento del dipendente scorretto, inefficiente, dilatorio e non collaborativo, nei
confronti del pubblico
- Assunzione di impegni e anticipazioni, da parte del dipendente, dell’esito di decisioni
inerenti l’ufficio
- Omessi adempimenti in materia di accesso agli atti o di rilascio di copie ed estratti di
documenti secondo la normativa vigente
- Violazione del segreto d’ufficio e della normativa in materia di tutela e trattamento dei dati
personali
Multa /sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Art.13
- Omessa comunicazione da parte del dirigente della propria situazione
- Assunzione, da parte del dirigente di atteggiamenti non imparziali, sleali e non trasparenti
nei confronti di colleghi, collaboratori e destinatari dell’azione amministrativa, o contrari al
perseguimento del benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto
- Inerzia o acquiescenza rispetto alla diffusione di notizie non rispondenti al vero quanto
all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici (v.art.16)
Sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
Sospensione dal servizio da 3 a 6 mesi o Licenziamento con preavviso in caso di recidiva
Art.17
- Mancato rispetto, da parte del dipendente che realizza attività finalizzate alla conclusione
di contratti e/o alla relativa gestione, di comportamenti conformi alle procedure previste dai
vigenti regolamenti, particolarmente in materia di trasparenza, correttezza e tracciabilità,
secondo le direttive impartite dal Piano triennale di prevenzione della corruzione
- Conclusione, da parte del dipendente di contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento o assicurazione, per conto dell’Amministrazione, con imprese con le quali
ha stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel triennio precedente, ad
eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’art.1342 c.c. (v. art. 16).
Sospensione dal servizio da 3 a 6 mesi
Sospensione dal servizio da 3 a 6 mesi o Licenziamento con preavviso
Art.18
- Omessa vigilanza, da parte dei dirigenti, sull’applicazione del codice di comportamento e
omessa attivazione delle iniziative di formazione.
Sanzione pecuniaria di importo variabile o Sospensione dal servizio
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IL D.LGS. 150/09 (DECRETO BRUNETTA)
1. PREMESSA. LA LEGGE 15/09
Il D.LGS. 150/09 trae origine dalla Legge Delega 15/09 in cui il Parlamento delega il
Governo a ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e l’efficienza e trasparenza
delle Pubbliche Amministrazioni.
Contiene, inoltre, alcune norme immediatamente esecutive. Stabilisce, per esempio, che
una norma in materia di lavoro può essere derogata da parte dei contratti ma solo
se espressamente previsto dalla norma stessa (art. 1 comma 1).
2. IL DECRETO BRUNETTA: D.LGS. 150/09
Attua una Riforma organica del rapporto di lavoro nelle P. A. attraverso l’introduzione di
nuove norme sulla performance, merito e premialità e di forti modifiche al D.LGS.
165/01 (norme sull’ordinamento del lavoro delle P.A.) come la valutazione delle
strutture e del personale delle P.A., la trasparenza; inoltre, prevede la revisione delle
norme sulla dirigenza pubblica, delle procedure di contrattazione collettiva, delle
responsabilità e sanzioni disciplinari dei dipendenti.
Il Decreto è in vigore dal 15.11.2009, si applica anche alle scuole che sono pubbliche
amministrazioni e al personale scolastico, ad esclusione dei docenti per quanto concerne il
Titolo II (misurazione della performance) e il Titolo III (merito e premi). Un DPCM
determinerà limiti e modalità di applicazione ai docenti dei suddetti titoli.
3. MISURAZIONE, VALUTAZIONE E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
I principi generali stabiliscono (art. 3) che ogni P.A. è tenuta a misurare e valutare la
performance in riferimento all’amministrazione nel suo complesso, alle unità o aree in cui
si articola e ai singoli dipendenti.
Il ciclo di gestione della performance (art. 4) definisce gli obiettivi derivanti da standard, il
collegamento tra obiettivi e risorse, il monitoraggio, misurazione e valutazione,
l’assegnazione di premi secondo i meriti, la rendicontazione.
I soggetti che intervengono nella misurazione e valutazione della performance (art. 12)
sono diversi e tra questi c’è il Dirigente Scolastico.
4. MERITO E PREMI
Vengono stabilite 3 di fasce di merito per i dipendenti (art. 19):
- alta (25% dipendenti; 50% risorse);
- media (50% dipendenti; 50% risorse);
- bassa (25% dipendenti; 0% risorse).
La contrattazione può modificare tali fasce, ma solo nel limite del 5%.
Vengono inoltre introdotti degli strumenti (art. 20) come il bonus annuale delle eccellenze,
il premio annuale per l’innovazione, le progressioni economiche e di carriera, ecc. Le
disposizioni su merito e premi (art. 29) sono norme imperative e non derogabili dalla
contrattazione collettiva.
5. PRINCIPI GENERALI SU LAVORO PUBBLICO E DIRIGENZA
Il Decreto 150/09 ha modificato ampiamente il Decreto 165/01 per quanto riguarda i
principi generali, la dirigenza, la contrattazione e le responsabilità disciplinari. I rapporti di
lavoro sono disciplinati dal capo I, titolo II, libro V del Codice Civile, fatte salve le
disposizioni contenute nel Decreto che sono a carattere imperativo. Nella Scuola, per
esempio, il Dirigente determina in via esclusiva con la capacità e i poteri del privato datore
di lavoro, l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di
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lavoro ed effettua la valutazione del personale assegnato nel rispetto del merito, ai fini
della progressione economica e della corresponsione di indennità e premi incentivanti.
6. LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Viene di fatto ridimensionata. Il nuovo testo stabilisce che la contrattazione collettiva
determina “i diritti e gli obblighi pertinenti al rapporto di lavoro”, mentre il vecchio sanciva
che si svolgeva “su tutte le materie relative al rapporto di lavoro” . Sono escluse dalla
contrattazione collettiva le materie attinenti all’organizzazione degli uffici e quelle
afferenti alle prerogative dirigenziali.
7. RESPONSABILITA’ E SANZIONI DISCIPLINARI
Il Decreto 150/09 modifica profondamente le norme sulla responsabilità disciplinare dei
pubblici dipendenti, tanto da poter affermare che si tratta di una vera e propria riforma. Il
D.LGS. 150/09 riscrive completamente l’art. 55 (Sanzioni disciplinari e responsabilità) del
D.LGS 165/01, aggiungendo altri 7 articoli fino al 55 octies. Le norme dell’art. 55 sono
imperative. Ai rapporti di lavoro, ferma restando la disciplina in materia delle varie
responsabilità, si applica sempre l’art. 2106 del codice civile e deve valere il principio
della proporzionalità tra infrazione e sanzione.
Per tutti i dipendenti ci sono gli obblighi di comportamento. Nel comparto scuola esiste il
codice di comportamento (allegato 2 al CCNL 2006-09) a cui bisogna attenersi per
evitare sanzioni. Per il personale ATA c’è il codice disciplinare sancito dall’art. 95 del
CCNL, mentre per il personale docente la norma contrattuale è stata rinviata e valgono
leggi e Codice civile (TU 297/94).
Nelle tabella seguente sono riassunte le sanzioni disciplinari:
Le vecchie norme stabilivano che il D.S. poteva infliggere sanzioni fino
all’avvertimento scritto per i docenti e fino alla multa per gli ATA.
Il Decreto Brunetta (art. 55 bis) ha aumentato i poteri del Dirigente che può irrogare
le sanzioni dal rimprovero verbale alla sospensione del servizio senza retribuzione
fino a 10 giorni (queste regole sono già in vigore dal 15 novembre 2009).
La procedura si apre sempre con il D.S. che fa la contestazione scritta degli addebiti al
dipendente, non oltre 20 gg. Da quando ha notizia del fatto da sanzionare. Quindi,
assegna al dipendente almeno 10 giorni, a partire dalla notifica dell’addebito, per la
presentazione di contro deduzioni a difesa e la convocazione di un contraddittorio. Il
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dipendente può avvalersi dell’eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un
rappresentante sindacale. Il procedimento deve concludersi entro 60 gg. Dalla
contestazione dell’addebito. Il docente può non presentarsi e inviare una memoria scritta e
può formulare una sola volta, in caso di grave e oggettivo impedimento, istanza di rinvio.
La violazione dei termini stabiliti comporta per l’amministrazione la decadenza dell’azione
disciplinare e per il dipendente la decadenza dell’esercizio del diritto di difesa.
Per sanzioni superiori a quelle irrogabili dal Dirigente Scolastico provvede l’Ufficio del
Direttore Scolastico regionale, a cui il D.S. trasmette gli atti entro 5 gg. dalla notizia del
fatto, dandone contestuale comunicazione all’interessato.
Per i casi più gravi è istituita la sanzione del licenziamento disciplinare (art. 55 quater). La
falsa attestazione della presenza in servizio è punita anche penalmente (art. 55
quinquies).
La contrattazione collettiva non può istituire procedure di impugnazione dei provvedimenti
disciplinari, ma solo procedure di conciliazione non obbligatoria, escluso il licenziamento. Il
Dirigente è responsabile per mancato esercizio o decadenza dell’azione disciplinare.
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NORME DEONTOLOGICHE DOCENTI
Comportamento
 In caso di assenza i docenti sono tenuti ad avvisare tempestivamente sia la Segreteria,
sia il Responsabile della sede di servizio e, successivamente, a comunicare il periodo di
assenza.
 Durante le lezioni i docenti sono tenuti a spegnere il telefono cellulare.
 Nel rapporto quotidiano con gli alunni il personale della scuola, al fine di facilitare il
conseguimento degli obiettivi formativi ed educativi stabiliti, agisce nel pieno rispetto della
dignità degli allievi assumendo comportamenti ed atteggiamenti di manifesta disponibilità
al dialogo, evitando forme di intimidazione o minaccia di punizioni mortificanti.
 I docenti sono tenuti, per legge, al rispetto del segreto d’ufficio.
Vigilanza degli alunni
 La vigilanza compete ai docenti, in base agli obblighi orari ed ai turni di assistenza
stabiliti ed al personale ausiliario per quanto previsto dai profili professionali.
 Gli insegnanti devono trovarsi a scuola con puntualità e almeno cinque minuti prima
dell'inizio delle lezioni ed accompagnare gli alunni all'uscita della porta al termine delle
lezioni.
 Durante il cambio dell'ora l'insegnante è tenuto a sorvegliare la classe fino all'arrivo del
docente dell'ora successiva. Lo scambio deve avvenire nel più breve tempo possibile. Il
personale ausiliario deve collaborare sia in questo caso, sia nelle momentanee assenze
del personale docente.
 Durante l'intervallo e l'interscuola la vigilanza compete al personale docente, secondo i
turni stabiliti, coadiuvato dal personale ausiliario.
 La sorveglianza degli alunni, all'interno dell'edificio scolastico ma fuori dalle rispettive
aule, spetta al personale ausiliario. Tale sorveglianza sarà svolta, nei limiti del possibile,
anche sugli spazi antistanti l'edificio scolastico.
 Durante le ore di lezione non è possibile allontanare, per motivi disciplinari, gli alunni
dalla classe senza sorveglianza.
 Durante i viaggi di istruzione e le visite guidate, la sorveglianza sarà attuata dai docenti
coadiuvati dal personale ATA, nel rapporto alunni-docenti previsto dalle norme vigenti.
Provvedimenti disciplinari
 I docenti sono invitati a non utilizzare in modo indiscriminato o eccessivo le note
disciplinari apposte sul registro di classe, al fine di non vanificarne l’effetto educativo.
 Si ricorda che ogni nota, posta sul registro di classe, va notificata nella sua estensione
completa, alla famiglia attraverso l’Ufficio di Segreteria, contattato secondo le norme
stabilite dal .Regolamento disciplinare d’Istituto.
 Alla seconda sanzione notificata alla famiglia, il coordinatore, sentiti i colleghi del
C.d.c., proporrà il tipo di sanzione da comminare.
 In caso di particolari problematiche emerse, ogni docente può liberamente convocare,
per un colloquio, i familiari dell’alunno.
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REGOLAMENTO DI ISTITUTO
SCUOLA DELL’INFANZIA
PREMESSA
La scuola è la sede di una comunità scolastica e in essa vivono e operano, con compiti funzioni e
prerogative proprie, i docenti, gli alunni, i genitori, il personale ATA e il Dirigente Scolastico.
Tutti i soggetti che realizzano la scuola sono titolari di diritti e di doveri che trovano come fonte
principale di riferimento la Costituzione Italiana nei suoi principi fondamentali di democrazia,
libertà, uguaglianza e solidarietà.
La scuola è aperta a tutti i bambini/e ragazzi/e senza nessuna distinzione ed è attenta ai loro
problemi e ai loro bisogni educativi e didattici.
L’istituto Comprensivo di CASTELMASSA è costituito dalla Scuola dell’Infanzia (plessi di
Castelmassa, Castelnovo/San Pietro Polesine, Bergantino e Melara), dalla Scuola Primaria (plessi
Castelmassa, Castelnovo, Bergantino, Ceneselli e Melara), dalla Scuola Secondaria di I grado (plessi
di Castelmassa, Castelnovo, Bergantino e Melara) per un totale di 1122 alunni e circa 170 persone
tra docenti e personale ATA (Assistenti Amministrativi e Collaboratori Scolastici).
Il presente Regolamento di Istituto è un insieme di regole di comportamento, alcune comuni ai tre
ordini di scuola, altre specifiche e riferite all’età dei giovani studenti e alla organizzazione delle
attività.
Collaborazione scuola-famiglia
La collaborazione tra scuola e famiglia favorisce la vita scolastica. Pertanto è indispensabile che
tutti i genitori:
 prendano visione ogni giorno delle eventuali comunicazioni scuola-famiglia;
 partecipino alle riunioni indette dalla scuola e abbiano colloqui con i docenti;
 accettino e sottoscrivano il Patto di Corresponsabilità Educativa impegnandosi a rispettarlo e a
 farlo rispettare ai propri figli;
 rispettino rigorosamente gli orari di entrata e di uscita.
Iscrizioni
Gli alunni sono iscritti secondo le disposizioni e modalità comunicate dal MIUR. I criteri di
formazione delle classi e l’inserimento dei bambini ad anno già avviato sono regolati dal
documento elaborato dal Collegio dei Docenti ed approvato dal Consiglio di Istituto ed inserito nel
POF.
Calendario Scolastico
Sulla base delle indicazioni nazionali e regionali, e nell’ambito dell’autonomia dell’Istituto, il
Calendario Scolastico è approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto entro giugno
dell’anno scolastico precedente.
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Entrata
I bambini entrano dalle ore 7.45 alle 9.30.
I genitori accompagnano i bambini all’interno della scuola e li affidano all’insegnante di turno, il
quale è tenuto a trovarsi nella scuola cinque minuti prima dell’inizio delle attività. Per non creare
confusione affinché questo momento sia il più sereno possibile, i genitori si soffermano solo il
tempo necessario.
I genitori devono comunicare telefonicamente entro le ore 9.00 l’eventuale ritardo.
I bambini che entrano in ritardo sono consegnati alla Collaboratrice Scolastica che li accompagnerà
in aula. I genitori non possono entrare in aula.
Uscita
 Plesso di Castelmassa: alle ore 16.00 escono i bambini che usufruiscono del servizio scuolabus;
tutti gli altri escono entro le 17.30;
 Plesso di Castelnovo/San Pietro: alle ore 16.00 escono i bambini che usufruiscono del servizio
scuolabus; tutti gli altri escono entro le 16.30;
 Melara: alle ore 16.00 escono i bambini che usufruiscono del servizio scuolabus; tutti gli altri
escono entro le 16.30;
 Bergantino: alle ore 16.00 escono i bambini che usufruiscono del servizio scuolabus; tutti gli
altri escono entro le 16.30.
I bambini escono solo se accompagnati dai genitori o da altre persone munite di delega scritta. Le
insegnanti possono affidare i bambini solo ai genitori o alle persone maggiorenni da loro incaricati
con delega scritta, i quali se non sono conosciuti dal docente, dovranno esibire un documento di
identità. Qualora ripetutamente i genitori non rispettino l’orario di uscita, verrà avvisato il
Dirigente Scolastico.
Nel caso che non ci siano familiari o persona delegata al ritiro alla fine delle attività didattiche, i
docenti o il personale ausiliario telefonano ai genitori. Nel caso con vi siano riscontri, gli
insegnanti o il personale ausiliari prenderanno in considerazione di avvisare la Polizia Locale.
Durante il periodo di ritiro dei bambini non è consentito l’ingresso nella scuola da parte di altre
persone. I bambini che non usufruiscono del servizio mensa escono alle 11.30-11.45, prelevati da
un genitore o da persona adulta incaricata con delega scritta.
I bambini che non usufruiscono del servizio mensa rientrano dalle ore 13.00 alle 13.30.
In caso di uscita straordinaria è necessario avvisare le insegnanti di sezione e saranno le
Collaboratrici Scolastiche a prelevare i bambini dall’aula.
I genitori non possono entrare nelle aule a ritirare il/la proprio/a figlio/a.
Assenze
Le assenze dei bambini devono essere comunicate alla scuola.
Dopo un mese di assenza ingiustificata del bambino, dietro segnalazione obbligatoria
dell’insegnante, la Segreteria chiederà alla famiglia i motivi di tale assenza.
Se tali giustificazioni non troveranno riscontro in motivazioni di salute o in un trasferimento della
famiglia, e la frequenza non riprenderà, gli alunni verranno depennati e la consistenza delle
sezioni verrà reintegrata con i bambini in lista di attesa.
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Variazioni di indirizzo e/o numero telefonico
E’ obbligatorio che siano tempestivamente comunicati alla scuola i numeri telefonici (di casa, di
lavoro, di cellulare) di entrambi i genitori o di persone di fiducia ai quali poter fare riferimento in
caso di necessità.
Abbigliamento e igiene personale
I genitori provvedono alla cura e all’igiene personale del/la proprio/a figlio/a. In caso di incuria si
segnalerà al Dirigente Scolastico e all’USL competente.
Somministrazione farmaci
Gli insegnanti e il personale ausiliario non possono somministrare medicinali agli alunni.
Con richiesta della famiglia e previa presentazione della documentazione medica al Dirigente
Scolastico e successivo incontro di informazione e formazione al personale possono essere
somministrati i farmaci salvavita dal personale della scuola (T.U. 81/2008).
Diete
In caso di allergie o intolleranze alimentari è indispensabile produrre certificazione medicospecialistica da consegnare all’Ufficio di Segreteria. Una copia della certificazione deve essere
consegnata ai docenti.
Giochi a scuola
E’ opportuno che i bambini non portino a scuola giochi personali. Gli insegnanti non si assumono
responsabilità riguardanti giocattoli smarriti o rovinati portati a scuola dai bambini.
Scuola pulita
E’ vietato gettare per terra, anche nei cortili e nei tratti adiacenti la scuola, carta, bucce e qualsiasi
altro rifiuto. E’ vietato entrare con cani e altri animali, nei cortili e nei tratti adiacenti la scuola.
Responsabilità e vigilanza
La responsabilità della scuola decorre dal momento dell’ingresso del/la bambino/a a scuola e fino
al momento dell’uscita del/la bambino/a dalla scuola. Il personale ausiliario è tenuto a collaborare
alla vigilanza alle porte di ingresso, sulle scale e nei corridoi.
L’insegnante ha la diretta responsabilità dei bambini affidati durante le ore di lezione, durante
l’orario di refezione scolastica e di attività ricreative che possono svolgersi sia all’interno
dell’edificio scolastico, sia all’aperto. L’insegnante non può lasciare i bambini se non in caso di
effettiva necessità, garantendo la vigilanza momentanea con altri insegnanti o con il personale
ausiliario.
L’insegnante non può allontanarsi dall’edificio scolastico senza preventiva autorizzazione del
Dirigente Scolastico.
In caso di assenza del docente titolare, qualora da parte dell’Ufficio di Presidenza, a fronte di
inderogabili esigenze di servizio, sia stata individuate la necessità di ricorrere al personale
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supplente, è fatto obbligo ai docenti delle classi vicine e al personale ausiliario di vigilare sui
bambini delle classi scoperte, fino all’arrivo dell’insegnante. Nel caso non sia possibile sostituire
l’insegnante assente, la classe verrà suddivisa in gruppi, ciascuno dei quali affidato ad altro
insegnante. La presenza dei minori nella scuola durante lo svolgimento di riunioni dei genitori e di
colloqui con gli insegnanti non è tutelata. Il personale ausiliario in servizio durante tali riunioni
svolge funzioni di custodia e di controllo dell’edificio scolastico.
E’ pertanto vietato ai genitori fare accedere i bambini nella scuola durante tali riunioni (colloqui,
intersezioni, assemblee ecc…).
Divieto di fumare
Nel rispetto della normativa vigente, è severamente vietato fumare a chiunque nei locali scolastici
e nelle aree adiacenti agli edifici scolastici (all’interno della recinzione). Sono previste sanzioni
pecuniarie da parte della scuola (legge 16 gennaio 2003 n. 3 art.51).
Personale ausiliario (Collaboratori Scolastici)
Il personale ausiliario è tenuto ad assistere le scolaresche durante l’entrata e l’uscita, ai servizi
igienici, durante l’intervallo e a collaborare con gli insegnanti per la vigilanza nei locali scolastici
durante l’orario scolastico e, se richiesto e con la preventiva autorizzazione del Dirigente
Scolastico, durante le uscite culturali e gli spostamenti fuori dell’edificio.
In caso di presenza di bambini in situazione di disabilità il personale è tenuto a collaborare con gli
insegnanti in ogni necessità.
Scioperi e Assemblee Sindacali
In caso di sciopero del personale docente il Dirigente Scolastico è tenuto ad informare mediante
avviso scritto, con almeno cinque giorni di anticipo, le famiglie dei bambini circa la possibilità che
le attività siano sospese e che, nel caso di presenza di un numero ridotto di insegnanti, sia
garantita soltanto l’assistenza. In caso di sciopero del personale ausiliario, il Dirigente Scolastico
comunica preventivamente alle famiglie, mediante avviso scritto, l’eventuale sospensione del
servizio. L’avviso scritto è altresì obbligatorio in caso di sospensione del servizio di trasporto
alunni. L’insegnante che intende aderire all’assemblea sindacale è tenuto ad informare il Dirigente
Scolastico che a sua volta avvisa per iscritto, con almeno cinque giorni di anticipo, le famiglie dei
bambini della sospensione delle lezioni. In caso di assemblea sindacale, le attività nelle sezioni in
cui gli insegnanti partecipano all’assemblea, sono sospese.
Il Dirigente Scolastico è tenuto a dare comunicazione scritta dell’indizione dello sciopero o della
sospensione delle lezioni per assemblea sindacale all’Amministrazione Comunale che organizza il
trasporto alunni e la refezione scolastica.
Accesso all’edificio scolastico
Gli accessi negli orari diversi da quelli di entrata e di uscita devono rimanere chiusi.
E’ fatto divieto a qualunque persona estranea alla scuola di accedere in orario di lezione, se non
autorizzata dal Dirigente Scolastico.
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I genitori che desiderano conferire con gli insegnanti hanno accesso nell’ora e nel giorno stabilito
per i colloqui. In caso di impossibilità in tale orario, dovranno essere presi accordi con gli
insegnanti. Il personale ausiliario è tenuto a far osservare le disposizioni del presente articolo.
Procedura dei reclami
La segnalazione dei disservizi e delle carenze può essere effettuata dagli interessati o con
segnalazione telefonica o con incontro con il Dirigente Scolastico (previo appuntamento) oppure
scrivendo direttamente al Dirigente. Tale segnalazione deve contenere le generalità, l’indirizzo e la
reperibilità di chi scrive.
Nella valutazione delle segnalazioni da parte del DS o, in sua assenza, da chi lo sostituisce, sono
adottati i seguenti criteri:
 non considerazione per le segnalazioni anonime;
 accertamento del fondamento della segnalazione;
 indicazioni precise al reclamante qualora la competenza non sia del Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico, dopo aver svolto ogni possibile indagine, risponde per iscritto, entro 15
giorni dal ricevimento della segnalazione. Al termine dell’anno scolastico il Dirigente Scolastico
informa il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto sui reclami ricevuti e sui provvedimenti
adottati.
Infortuni ed assicurazione
Gli insegnanti di ciascuna sezione, all’inizio dell’anno, compilano un elenco con il recapito di ogni
bambino, corredato del numero telefonico di reperimento di un genitore o di persona di fiducia. In
caso di incidente occorso ad un bambino durante l’orario scolastico, dopo aver prestato i primi
soccorsi, l’insegnante provvede ad avvertire tempestivamente i genitori o chi ne fa le veci e
l’Ufficio di Presidenza. Se il caso lo richiede l’insegnante stesso provvede a chiamare o a far
chiamare sollecitamente l’ambulanza. Subito dopo l’incidente l’insegnante stende un verbale in un
unico esemplare e compila l’apposito modulo. Nel verbale devono essere indicati con precisione:
 dati anagrafici del bambino, classe, luogo, ora, dinamica ed esito dell’incidente;
 nomi di eventuali testimoni;
 precisazione relativa alla presenza dell’insegnante al momento dell’incidente;
 soccorsi prestati e conseguenze riportate.
Nel caso di intervento medico ed ospedaliero, l’originale del certificato medico relativo deve
essere consegnato in Segreteria il più presto possibile.
Qualora l’incidente si verifichi durante il tragitto da casa a scuola e viceversa o in altri momenti
extrascolastici coperti da assicurazione, l’insegnante invita i genitori a presentare la relativa
documentazione. L’Istituto all’inizio dell’anno scolastico stipula un’assicurazione integrativa a
carico delle famiglie. Tale assicurazione copre i rischi derivanti da responsabilità civile e a risarcire
eventuali infortuni.
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Sussidi didattici
I sussidi didattici e le dotazioni librarie sono custoditi in appositi locali e armadi. Ciascun docente è
responsabile della loro conservazione. L’uso e il riordino sono regolamentati da disposizioni
interne. Di ogni danno arrecato ai sussidi è responsabile il docente che per ultimo ha utilizzato il
sussidio. Qualora, per esigenze didattiche, fosse necessario trattenere un sussidio per tempi
lunghi, il docente responsabile è tenuto a comunicarlo alla Segreteria. E’ vietato utilizzare i sussidi
a scopo privato e trasferirli al di fuori della scuola.
Uscite didattiche
Il rapporto docenti/accompagnatori - alunni deve essere di 1 a 15 anche per le uscite di breve
tragitto sul territorio del comune del plesso (ad es. cinema, centro sportivo, biblioteca, ecc…).
Per le uscite didattiche devono essere rispettate le seguenti fasi:
 elaborazione da parte degli insegnanti di ciascuna sezione di un motivazione educativodidattico che giustifichi la scelta della meta;
 delibera da parte del Consiglio di Istituto relativa alla scelta dell’agenzia di viaggio e della ditta
 cui affidare il servizio trasporto, qualora si tratti di pullman; compilazione ed invio all’Ufficio di
Presidenza da parte degli insegnanti, almeno dieci giorni prima dell’effettuazione del viaggio,
della seguente modulistica:
 richiesta di autorizzazione;
 autorizzazione alla partecipazione dei bambini rilasciata dai genitori
 elenchi dei partecipanti
 dichiarazione sottoscritta da ciascun insegnante accompagnatore
 consegna del tagliando di ricevuta del versamento sul conto corrente dell’Istituto delle quote
dei partecipanti al viaggio.
Gli insegnanti accompagnatori devono conservare per tutto il viaggio il modello di richiesta di
autorizzazione, l’elenco dei partecipanti e il tesserino di identificazione di tutti i partecipanti.
L’uscita deve attenersi scrupolosamente all’itinerario preventivato.
Gli insegnanti devono garantire in ogni momento dell’uscita la piena vigilanza sui bambini. In caso
di inconvenienti particolari devono inviare all’Ufficio di Presidenza una relazione dettagliata
dell’episodio. E’ auspicabile che tutti i bambini partecipino all’uscita.
Per le uscite nel territorio del comune del plesso, i genitori compilano l'apposito modulo, valido
per tutto l’anno.
Distribuzione di volantini e affissione di manifesti
All’interno della scuola è permessa la distribuzione di volantini solo se autorizzati dal Dirigente
Scolastico. Tale norma è valida anche per l’affissione di manifesti. Gli interessati devono
presentare al Dirigente Scolastico richiesta verbale o scritta di autorizzazione, allegando copia del
volantino da distribuire o del manifesto da affiggere.
Si considerano autorizzati a distribuire volantini e ad affiggere manifesti tutti quegli enti
patrocinati dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune. Gli enti, le associazioni, i gruppi e le
società sono autorizzati, purché la loro attività riguardi il pubblico interesse e non abbia alcuno
scopo di lucro e previa comunicazione al DS.
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Utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
L’utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche può essere concessa solo fuori dell’orario di
servizio scolastico. I locali e le attrezzature scolastiche non possono essere dati in uso quando ciò
pregiudica il regolare svolgimento delle attività didattiche.
Possono essere concessi in uso, a seconda delle richieste, i locali della scuola, ad eccezione della
sala docenti.
***
SCUOLA PRIMARIA
Collaborazione scuola-famiglia
La collaborazione tra scuola e famiglia favorisce la vita scolastica. Pertanto è indispensabile che
tutti i genitori:
 prendano visione ogni giorno delle eventuali comunicazioni scuola-famiglia;
 partecipino alle riunioni indette dalla scuola e abbiano colloqui con i docenti;
 accettino e sottoscrivano il Patto di Corresponsabilità Educativa impegnandosi a rispettarlo e a
farlo rispettare ai propri figli;
 rispettino rigorosamente gli orari di entrata e di uscita;
 abbiano cura di tenere custodito nello zaino del/la proprio/a flglio/a il Libretto Personale
distribuito all’inizio dell’anno scolastico.
Iscrizioni
Gli alunni sono iscritti secondo le disposizioni e modalità comunicate dal MIUR. I criteri di
formazione delle classi e l’inserimento degli/delle alunni/e ad anno già avviato sono regolati dal
documento elaborato dal Collegio dei Docenti ed approvato dal Consiglio di Istituto ed inserito nel
POF.
Calendario Scolastico
Sulla base delle indicazioni nazionali e regionali, e nell’ambito dell’autonomia dell’Istituto, il
Calendario Scolastico è approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto entro giugno
dell’anno scolastico precedente.
Comunicazioni
Le comunicazioni tra scuola e famiglia avvengono attraverso il Libretto Personale. Per emergenze e
comunicazioni di particolare rilevanza la scuola e le famiglie potranno comunicare
telefonicamente.
Inizio delle lezioni e ritardi
I bambini devono essere nell’atrio della scuola alle ore 7.55 (ad eccezione degli/delle alunni/e che
entrano anticipatamente previa richiesta scritta) e si recano accompagnati dal docente nella
classe. In caso di ritardo il genitore deve compilare la giustificazione. Gli alunni in ritardo, se sono
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sprovvisti della giustificazione, sono ammessi in classe con l’obbligo di giustificare il ritardo il
giorno successivo. I bambini che entrano in ritardo sono consegnati alla Collaboratrice Scolastica
che li accompagnerà in aula. I genitori non possono entrare in aula.
Termine delle lezioni
Le lezioni in tutti i plessi di scuola primaria dell’IC di Castelmassa terminano alle ore 13.00. Il
martedì le lezioni terminano alle ore 16.00.
I genitori aspettano i propri figli fuori dal cancello. I docenti accompagnano le classi fino al
cancello. È premura dei docenti affidare i bambini solo ai genitori o a persone maggiorenni da loro
incaricate con delega scritta ad accogliere i bambini. Se le persone delegate non sono conosciute
dal docente, dovranno esibire un documento di identità. Qualora, ripetutamente, i genitori non
rispettino l’orario di uscita verrà avvisato il Dirigente Scolastico.
Nel caso che non ci siano familiari o persona delegata al ritiro alla fine delle attività didattiche, i
docenti o il personale ausiliario telefonano ai genitori. Nel caso non vi siano riscontri, gli
insegnanti o il personale ausiliari prenderanno in considerazione di avvisare la Polizia Locale.
Durante il periodo di ritiro dei bambini non è consentito l’ingresso nella scuola da parte di altre
persone. Nella giornata di martedì i bambini che non usufruiscono del servizio mensa escono alle
ore 13.00, prelevati da un genitore o da persona adulta incaricata con delega scritta.
I bambini che, nella giornata di martedì, non usufruiscono del servizio mensa devono rientrare a
scuola alle ore 13.55 e non prima.
Per gli/le alunni/e che si avvalgono del servizio di trasporto, le insegnanti hanno cura di
accompagnarli/e fino ai cancelli dove sostano gli scuolabus.
In caso di uscita straordinaria è necessario avvisare le insegnanti di classe e saranno le
Collaboratrici Scolastiche a prelevare i bambini dall’aula. I genitori non possono entrare nelle aule
a ritirare il/la proprio/a figlio/a.
Estensione del servizio
La richiesta del servizio anticipato (7.30) è indicata nella modulistica fornita dalle Amministrazioni
Comunali, enti che erogano il servizio. L’Istituto, nei limiti delle proprie competenze, assicura
collaborazione al servizio.
Assenze e ritardi
Le assenze degli/delle alunni/e e i ritardi devono essere giustificate sul Libretto Personale.
L’insegnante della prima ora provvede a tale compito. Gli/le alunni/e in ritardo devono presentarsi
con giustificazione scritta. Se ne sono sprovvisti vengono ammessi in classe con l’obbligo di
giustificare il ritardo il giorno successivo. I genitori che accompagnano i figli non possono accedere
ai locali scolastici, salvo casi urgenti e/o autorizzati. Ripetute assenze o ritardi saranno segnalati
tempestivamente alla Segreteria Amministrativa e al Dirigente Scolastico. È opportuno avvisare
anticipatamente con comunicazione scritta le assenze di più giorni per motivi famigliari.
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Variazioni di indirizzo e/o numero telefonico
E’ obbligatorio che siano tempestivamente comunicati alla scuola i numeri telefonici (di casa, di
lavoro, di cellulare) di entrambi i genitori o di persone di fiducia ai quali poter fare riferimento in
caso di necessità.
Abbigliamento e igiene personale
I genitori provvedono alla cura e all’igiene personale del/la proprio/a figlio/a. In caso di incuria si
segnalerà al Dirigente Scolastico e all’USL competente.
Norme di comportamento alunni/e: spostamenti, intervalli, cambi di
lezione
Prima di recarsi a scuola ogni alunno/a è tenuto/a ad assicurarsi che nella cartella ci sia tutto il
materiale necessario per lo svolgimento delle lezioni della giornata. E' necessario arrivare a scuola
in orario. E' assolutamente vietato uscire dall'aula senza permesso, sia durante le lezioni, sia
durante il cambio delle attività. Le classi possono spostarsi da un'aula all'altra solo sotto la
sorveglianza del docente. Gli spostamenti devono avvenire con ordine, senza rumore per non
disturbare le lezioni.
Gli alunni sono tenuti a rispettare le strutture e gli arredi della scuola e della propria aula, che va
mantenuta e lasciata in ordine al termine delle lezioni. Le famiglie rispondono di eventuali danni
causati volontariamente dai propri figli.
Durante gli intervalli gli alunni possono accedere ai servizi e consumare la merenda nei locali
adibiti. E' vietato correre all’interno dell’edificio o fare giochi pericolosi per sé e per gli altri. E'
vietato spostarsi da un piano all'altro senza l’autorizzazione dell’insegnante incaricato alla vigilanza
(il docente incaricato è stabilito all’interno del Piano di Sorveglianza predisposto in ogni plesso).
Gli alunni non possono telefonare dalla scuola; in caso di malore o di altra emergenza, gli
insegnanti o i collaboratori scolastici provvedono ad informare le famiglie.
Al termine delle lezioni gli alunni escono in ordine, accompagnati dal proprio insegnante.
Oggetti di valore
Non si devono lasciare a scuola oggetti di valore nei cappotti appresi fuori dalle aule e negli zaini
che rimangono incustoditi. Ciascuno è responsabile di ciò che porta con sé. La scuola non è
responsabile di eventuali furti. Si consiglia pertanto ai genitori di non mandare a scuola i propri
figli con oggetti di valore e/o denaro.
Telefonini e smartphone
Gli alunni non possono utilizzare i telefonini cellulari e/o smartphone all’interno dell’edificio
scolastico. Qualora un/a alunno/a venga sorpreso ad utilizzare il telefono cellulare, esso sarà
ritirato dall’insegnante che provvederà a convocare i genitori ai quali sarà riconsegnato a
decorrere dal giorno successivo al ritiro.
Il personale docente e non docente non può utilizzare il telefono cellulare fatto salvo quei docenti
che sono figura di sistema all’interno dell’Istituto (ad es. docente con funzione vicaria,
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collaboratore del DS, Responsabile di Sede, Figura Strumentale o Referente di Istituto con specifici
ruoli).
Somministrazione farmaci
Gli insegnanti e il personale ausiliario non possono somministrare medicinali agli alunni.
Con richiesta della famiglia e previa presentazione della documentazione medica al Dirigente
Scolastico e successivo incontro di informazione e formazione al personale possono essere
somministrati i farmaci salvavita dal personale della scuola (T.U. 81/2008).
Diete
In caso di allergie o intolleranze alimentari è indispensabile produrre certificazione medicospecialistica da consegnare all’Ufficio di Segreteria. Una copia della certificazione deve essere
consegnata ai docenti.
Giochi a scuola
E’ opportuno che i bambini non portino a scuola giochi personali. Gli insegnanti non si assumono
responsabilità riguardanti giocattoli smarriti o rovinati portati a scuola dai bambini.
Scuola pulita
E’ vietato gettare per terra, anche nei cortili e nei tratti adiacenti la scuola, carta, bucce e qualsiasi
altro rifiuto. E’ vietato entrare con cani e altri animali, nei cortili e nei tratti adiacenti la scuola.
Responsabilità e vigilanza
La responsabilità della scuola decorre dal momento dell’ingresso del/la bambino/a a scuola e fino
al momento dell’uscita del/la bambino/a dalla scuola. Il personale ausiliario è tenuto a collaborare
alla vigilanza alle porte di ingresso, sulle scale e nei corridoi.
L’insegnante ha la diretta responsabilità dei bambini affidati durante le ore di lezione, durante
l’orario di refezione scolastica e di attività ricreative che possono svolgersi sia all’interno
dell’edificio scolastico, sia all’aperto. L’insegnante non può lasciare i bambini se non in caso di
effettiva necessità, garantendo la vigilanza momentanea con altri insegnanti o con il personale
ausiliario.
L’insegnante non può allontanarsi dall’edificio scolastico senza preventiva autorizzazione del
Dirigente Scolastico.
In caso di assenza del docente titolare, qualora da parte dell’Ufficio di Presidenza, a fronte di
inderogabili esigenze di servizio, sia stata individuate la necessità di ricorrere al personale
supplente, è fatto obbligo ai docenti delle classi vicine e al personale ausiliario di vigilare sui
bambini delle classi scoperte, fino all’arrivo dell’insegnante. Nel caso non sia possibile sostituire
l’insegnante assente, la classe verrà suddivisa in gruppi, ciascuno dei quali affidato ad altro
insegnante. La presenza dei minori nella scuola durante lo svolgimento di riunioni dei genitori e di
colloqui con gli insegnanti non è tutelata. Il personale ausiliario in servizio durante tali riunioni
svolge funzioni di custodia e di controllo dell’edificio scolastico.
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E’ pertanto vietato ai genitori fare accedere i bambini nella scuola durante tali riunioni (colloqui,
intersezioni, assemblee ecc…).
Divieto di fumare
Nel rispetto della normativa vigente, è severamente vietato fumare a chiunque nei locali scolastici
e nelle aree adiacenti agli edifici scolastici (all’interno della recinzione). Sono previste sanzioni
pecuniarie da parte della scuola (legge 16 gennaio 2003 n. 3 art.51).
Personale ausiliario (Collaboratori Scolastici)
Il personale ausiliario è tenuto ad assistere le scolaresche durante l’entrata e l’uscita, ai servizi
igienici, durante l’intervallo e a collaborare con gli insegnanti per la vigilanza nei locali scolastici
durante l’orario scolastico e, se richiesto e con la preventiva autorizzazione del Dirigente
Scolastico, durante le uscite culturali e gli spostamenti fuori dell’edificio. In caso di presenza di
bambini in situazione di disabilità il personale è tenuto a collaborare con gli insegnanti in ogni
necessità.
Scioperi e Assemblee Sindacali
In caso di sciopero del personale docente il Dirigente Scolastico è tenuto ad informare mediante
avviso scritto, con almeno cinque giorni di anticipo, le famiglie dei bambini circa la possibilità che
le attività siano sospese e che, nel caso di presenza di un numero ridotto di insegnanti, sia
garantita soltanto l’assistenza. In caso di sciopero del personale ausiliario, il Dirigente Scolastico
comunica preventivamente alle famiglie, mediante avviso scritto, l’eventuale sospensione del
servizio. L’avviso scritto è altresì obbligatorio in caso di sospensione del servizio di trasporto
alunni. L’insegnante che intende aderire all’assemblea sindacale è tenuto ad informare il Dirigente
Scolastico che a sua volta avvisa per iscritto, con almeno cinque giorni di anticipo, le famiglie dei
bambini della sospensione delle lezioni. In caso di assemblea sindacale, le attività nelle sezioni in
cui gli insegnanti partecipano all’assemblea, sono sospese.
Il Dirigente Scolastico è tenuto a dare comunicazione scritta dell’indizione dello sciopero o della
sospensione delle lezioni per assemblea sindacale all’Amministrazione Comunale che organizza il
trasporto alunni e la refezione scolastica.
Accesso all’edificio scolastico
Gli accessi negli orari diversi da quelli di entrata e di uscita devono rimanere chiusi.
E’ fatto divieto a qualunque persona estranea alla scuola di accedere in orario di lezione, se non
autorizzata dal Dirigente Scolastico.
I genitori che desiderano conferire con gli insegnanti hanno accesso ogni ultimo martedì del mese
dalle 17.00 alle 18.00 previo appuntamento. In caso di impossibilità in tale orario, dovranno essere
presi accordi con gli insegnanti. Il personale ausiliario è tenuto a far osservare le disposizioni del
presente articolo.
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Procedura dei reclami
La segnalazione dei disservizi e delle carenze può essere effettuata dagli interessati o con
segnalazione telefonica o con incontro con il Dirigente Scolastico (previo appuntamento) oppure
scrivendo direttamente al Dirigente. Tale segnalazione deve contenere le generalità, l’indirizzo e la
reperibilità di chi scrive.
Nella valutazione delle segnalazioni da parte del DS o, in sua assenza, da chi lo sostituisce, sono
adottati i seguenti criteri:
 non considerazione per le segnalazioni anonime;
 accertamento del fondamento della segnalazione;
 indicazioni precise al reclamante qualora la competenza non sia del Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico, dopo aver svolto ogni possibile indagine, risponde per iscritto, entro 15
giorni dal ricevimento della segnalazione. Al termine dell’anno scolastico il Dirigente Scolastico
informa il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto sui reclami ricevuti e sui provvedimenti
adottati.
Infortuni ed assicurazione
Gli insegnanti di ciascuna sezione, all’inizio dell’anno, compilano un elenco con il recapito di ogni
bambino, corredato del numero telefonico di reperimento di un genitore o di persona di fiducia. In
caso di incidente occorso ad un bambino durante l’orario scolastico, dopo aver prestato i primi
soccorsi, l’insegnante provvede ad avvertire tempestivamente i genitori o chi ne fa le veci e
l’Ufficio di Presidenza. Se il caso lo richiede l’insegnante stesso provvede a chiamare o a far
chiamare sollecitamente l’ambulanza. Subito dopo l’incidente l’insegnante stende un verbale in un
unico esemplare e compila l’apposito modulo. Nel verbale devono essere indicati con precisione:
 dati anagrafici del bambino, classe, luogo, ora, dinamica ed esito dell’incidente;
 nomi di eventuali testimoni;
 precisazione relativa alla presenza dell’insegnante al momento dell’incidente;
 soccorsi prestati e conseguenze riportate.
Nel caso di intervento medico ed ospedaliero, l’originale del certificato medico relativo deve
essere consegnato in Segreteria il più presto possibile.
Qualora l’incidente si verifichi durante il tragitto da casa a scuola e viceversa o in altri momenti
extrascolastici coperti da assicurazione, l’insegnante invita i genitori a presentare la relativa
documentazione. L’Istituto all’inizio dell’anno scolastico stipula un’assicurazione integrativa a
carico delle famiglie. Tale assicurazione copre i rischi derivanti da responsabilità civile e a risarcire
eventuali infortuni.
Sussidi didattici
I sussidi didattici e le dotazioni librarie sono custoditi in appositi locali e armadi. Ciascun docente è
responsabile della loro conservazione. L’uso e il riordino sono regolamentati da disposizioni
interne. Di ogni danno arrecato ai sussidi è responsabile il docente che per ultimo ha utilizzato il
sussidio. Qualora, per esigenze didattiche, fosse necessario trattenere un sussidio per tempi
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lunghi, il docente responsabile è tenuto a comunicarlo alla Segreteria. E’ vietato utilizzare i sussidi
a scopo privato e trasferirli al di fuori della scuola.
Uscite didattiche
Il rapporto docenti/accompagnatori - alunni deve essere di 1 a 15 anche per le uscite di breve
tragitto sul territorio del comune del plesso (ad es. cinema, centro sportivo, biblioteca, ecc…).
Per le uscite didattiche devono essere rispettate le seguenti fasi:
 elaborazione da parte degli insegnanti di ciascuna sezione di un motivazione educativodidattico che giustifichi la scelta della meta;
 delibera da parte del Consiglio di Istituto relativa alla scelta dell’agenzia di viaggio e della ditta
cui affidare il servizio trasporto, qualora si tratti di pullman;
 compilazione ed invio all’Ufficio di Presidenza da parte degli insegnanti, almeno dieci giorni
prima dell’effettuazione del viaggio, della seguente modulistica:
 richiesta di autorizzazione
 autorizzazione alla partecipazione dei bambini rilasciata dai genitori
 elenchi dei partecipanti
 dichiarazione sottoscritta da ciascun insegnante accompagnatore
 consegna del tagliando di ricevuta del versamento sul conto corrente dell’Istituto delle
quote dei partecipanti al viaggio.
Gli insegnanti accompagnatori devono conservare per tutto il viaggio il modello di richiesta di
autorizzazione, l’elenco dei partecipanti e il tesserino di identificazione di tutti i partecipanti.
L’uscita deve attenersi scrupolosamente all’itinerario preventivato.
Gli insegnanti devono garantire in ogni momento dell’uscita la piena vigilanza sui bambini. In caso
di inconvenienti particolari devono inviare all’Ufficio di Presidenza una relazione dettagliata
dell’episodio. E’ auspicabile che tutti i bambini partecipino all’uscita. I bambini che non
partecipano all’uscita sono inseriti in altra classe. Per le uscite nel territorio del comune del plesso,
i genitori compilano l'apposito modulo, valido per tutto l’anno.
Distribuzione di volantini e affissione di manifesti
All’interno della scuola è permessa la distribuzione di volantini solo se autorizzati dal Dirigente
Scolastico. Tale norma è valida anche per l’affissione di manifesti. Gli interessati devono
presentare al Dirigente Scolastico richiesta verbale o scritta di autorizzazione, allegando copia del
volantino da distribuire o del manifesto da affiggere.
Si considerano autorizzati a distribuire volantini e ad affiggere manifesti tutti quegli enti
patrocinati dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune. Gli enti, le associazioni, i gruppi e le
società sono autorizzati, purché la loro attività riguardi il pubblico interesse e non abbia alcuno
scopo di lucro e previa comunicazione al DS.
Utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
L’utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche può essere concessa solo fuori dell’orario di
servizio scolastico. I locali e le attrezzature scolastiche non possono essere dati in uso quando ciò
pregiudica il regolare svolgimento delle attività didattiche.
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Possono essere concessi in uso, a seconda delle richieste, i locali della scuola, ad eccezione della
sala docenti.
Scienze motorie e sportive
Il trasferimento alla palestra avviene sotto la sorveglianza del docente e deve avvenire in ordine e
in silenzio. Per le lezioni occorre che ciascun alunno/a abbia: tuta, scarpe da ginnastica, calzettoni
di cotone, maglietta di cotone, calzoncini.
Esonero (dall’insegnamento delle Scienze motorie e sportive)
I genitori sono tenuti a comunicare tempestivamente, all’inizio dell’anno scolastico o quando si
verifica la necessità, eventuali impedimenti di carattere fisico o l’assunzione di particolari farmaci.
In base alla C.M. n. 216 Prot. n. 1771/A, non è previsto l’esonero totale dalle lezioni. E’ invece
previsto un esonero parziale dalle esercitazioni pratiche, per periodi di tempo più o meno lunghi, a
seconda della causa che lo determina. La richiesta di esonero deve essere presentata al Dirigente
Scolastico, unitamente al certificato medico, che precisi la patologia che determina l’impedimento
e la limitazione all’attività motoria. L’alunno, anche se esonerato, è tuttavia tenuto a seguire la sua
classe in palestra e a partecipare alle lezioni teoriche e sarà pertanto valutato.
***
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Collaborazione Scuola- Famiglia
La collaborazione tra scuola e famiglia favorisce la vita scolastica. Pertanto è indispensabile che
tutti i genitori:
 comunichino tempestivamente alla scuola i numeri telefonici di casa, di lavoro, di cellulare
di entrambi i genitori o di persone di fiducia ai quali poter fare riferimento in caso di
necessità;
 comunichino, altresì, tempestivamente in Segreteria i cambi di residenza, anagrafica, ecc…;
 prendano visione ogni giorno delle eventuali comunicazioni scuola-famiglia;
 partecipino alle riunioni indette dalla scuola e abbiano colloqui con i docenti;
 accettino e sottoscrivano il Patto di Corresponsabilità Educativa impegnandosi a rispettarlo e a
farlo rispettare ai propri figli;
 rispettino rigorosamente gli orari di entrata e di uscita;
 abbiano cura di tenere custodito nello zaino del/la proprio/a figlio/a il Libretto Personale
distribuito all’inizio dell’anno scolastico.
I genitori non possono entrare in aula durante lo svolgimento delle lezioni, né recapitare materiale
scolastico dimenticato a casa dai propri figli. La scuola non è responsabile di eventuali furti. Si
consiglia, pertanto, i genitori di non mandare a scuola i propri figli con oggetti di valore e/o
denaro.
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Iscrizioni
Gli alunni sono iscritti secondo le disposizioni e modalità comunicate dal MIUR. I criteri di
formazione delle classi e l’inserimento degli/delle alunni/e ad anno già avviato sono regolati dal
documento elaborato dal Collegio dei Docenti ed approvato dal Consiglio di Istituto ed inserito nel
POF.
Calendario Scolastico
Sulla base delle indicazioni nazionali e regionali, e nell’ambito dell’autonomia dell’Istituto, il
Calendario Scolastico è approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto entro giugno
dell’anno scolastico precedente.
Comunicazioni
Le comunicazioni tra scuola e famiglia avvengono attraverso il Libretto Personale. Per emergenze e
comunicazioni di particolare rilevanza la scuola e le famiglie potranno comunicare
telefonicamente.
Inizio delle lezioni e ritardi
 Plessi di Castelmassa e Castelnovo: prima campanella ore 8.00. I/le ragazzi/e entrano nella
scuola e si fermano nell’atrio sorvegliati dai docenti (ad eccezione degli/delle alunni/e che
entrano anticipatamente previa richiesta scritta). Seconda campanella ore 8.05 iniziano le
lezioni.
 Plessi di Bergantino e Melara: prima campanella ore 7.55. I/le ragazzi/e entrano nella scuola e
si fermano nell’atrio sorvegliati dai docenti (ad eccezione degli/delle alunni/e che entrano
anticipatamente previa richiesta scritta). Seconda campanella ore 8.00 iniziano le lezioni.
Qualsiasi ritardo deve essere giustificato dal genitore sul Libretto Personale. Gli/le alunni/e in
ritardo, se sono sprovvisti della giustificazione, sono ammessi in classe con l’obbligo di giustificare
il ritardo il giorno successivo. Gli/le alunni/e che entrano in ritardo sono consegnati alla
Collaboratrice Scolastica che li accompagnerà in aula. I genitori non possono entrare in aula.
Termine delle lezioni e uscite anticipate
 Plessi di Castelmassa e Castelnovo: termine delle lezioni ore 13.05.
 Plessi di Bergantino e Melara: termine delle lezioni ore 13.00.
Le uscite anticipate devono essere giustificate al Dirigente Scolastico o al docente di classe.
L’alunno non può uscire anticipatamente se non è prelevato da un genitore o da una persona
maggiorenne delegata dalla famiglia.
Estensione del servizio
La richiesta del servizio anticipato (7.30) è indicata nella modulistica fornita dalle Amministrazioni
Comunali, enti che erogano il servizio. L’Istituto, nei limiti delle proprie competenze, assicura
collaborazione al servizio.
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Assenze e ritardi
Le assenze degli/delle alunni/e e i ritardi devono essere giustificate sul Libretto Personale.
L’insegnante della prima ora provvede a tale compito. Gli/le alunni/e in ritardo devono presentarsi
con giustificazione scritta. Se ne sono sprovvisti vengono ammessi in classe con l’obbligo di
giustificare il ritardo il giorno successivo. I genitori che accompagnano i figli non possono accedere
ai locali scolastici, salvo casi urgenti e/o autorizzati. Ripetute assenze o ritardi saranno segnalati
tempestivamente alla Segreteria Amministrativa e al Dirigente Scolastico. È opportuno avvisare
anticipatamente con comunicazione scritta le assenze di più giorni per motivi famigliari.
Biciclette e motorini
Le biciclette e i motorini devono essere posteggiate nelle apposite rastrelliere. Dentro il perimetro
della scuola la bicicletta deve essere accompagnata a mano e il motorino deve essere
rigorosamente spento.
Abbigliamento e igiene personale
L’abbigliamento delle persone adulte e degli/delle alunni/e deve essere consono alle attività
educative e didattiche e comunque sempre decoroso e rispettoso delle situazioni e delle
sensibilità di tutti.
Norme di comportamento alunni/e: spostamenti, intervalli, cambi di
lezione
Gli spostamenti da un’aula all’altra avvengono ordinatamente, sempre insieme al docente al quale
è affidata la classe. Gli/le alunni/e non possono uscire dall’aula senza il permesso dell’insegnante,
sia durante le lezioni, sia durante il cambio dell’ora. Per nessuna ragione e in nessun momento, si
grida, si corre o si fanno giochi pericolosi per sé e per gli altri.
Durante l’intervallo i/le ragazzi/e possono accedere ai servizi igienici e possono consumare la
merenda. Per l’utilizzo dei distributori automatici di vivande, gli/le alunni/e devono rispettare le
indicazioni che sono date dai docenti stessi. Gli/le allievi/e trascorrono il tempo dell’intervallo
davanti alla propria aula, senza allontanarsi troppo dal docente incaricato alla vigilanza. È vietato
spostarsi da un piano all’altro senza l’autorizzazione dell’insegnante incaricato alla vigilanza.
Durante le lezioni non possono uscire per andare in bagno, due o più ragazzi/e della stessa classe
contemporaneamente limitando, per quanto possibile, le uscite ai servizi alla 4° e alla 1° ora, fatte
salve le emergenze.
Oggetti di valore
Non si devono lasciare a scuola oggetti di valore nei cappotti appresi fuori dalle aule e negli zaini
che rimangono incustoditi. Ciascuno è responsabile di ciò che porta con sé e non può incolpare
nessuno di eventuali ammanchi se non quando vi è la certezza. La scuola non è responsabile di
eventuali furti. Si consiglia pertanto ai genitori di non mandare a scuola i propri figli con oggetti di
valore e/o denaro.
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Telefonini e smartphone
Agli/alle alunni/e è vietato l’uso dei telefonini cellulari e/o smartphone all’interno dell’edificio
scolastico. Qualora un/a alunno/a venga sorpreso ad utilizzare il telefono cellulare, esso sarà
ritirato dall’insegnante che provvederà a convocare i genitori ai quali sarà riconsegnato a
decorrere dal giorno successivo al ritiro.
Il personale docente e non docente non può utilizzare il telefono cellulare fatto salvo quei docenti
che sono figura di sistema all’interno dell’Istituto (ad es. docente con funzione vicaria,
collaboratore del DS, Responsabile di Sede, Figura Strumentale o Referente di Istituto con specifici
ruoli).
Somministrazione farmaci
Gli insegnanti e il personale ausiliario non possono somministrare medicinali agli alunni.
Con richiesta della famiglia e previa presentazione della documentazione medica al Dirigente
Scolastico e successivo incontro di informazione e formazione al personale possono essere
somministrati i farmaci salvavita dal personale della scuola (T.U. 81/2008).
Scuola pulita
E’ vietato gettare per terra, anche nei cortili e nei tratti adiacenti la scuola, carta, bucce e qualsiasi
altro rifiuto. E’ vietato entrare con cani e altri animali, nei cortili e nei tratti adiacenti la scuola. Si
raccomanda il corretto uso dei servizi igienici.
Responsabilità e vigilanza
Gli/le alunni/e sono tenuti a rispettare le strutture e gli arredi della scuola e della propria aula. Le
famiglie risponderanno di eventuali danni causati volontariamente dai propri figli. Il personale
ausiliario è tenuto a collaborare alla vigilanza alle porte di ingresso, sulle scale e nei corridoi. Esso
è tenuto ad assistere le scolaresche durante l’entrata e l’uscita e durante gli intervalli e a
collaborare con gli insegnanti per la vigilanza, nei locali scolastici, durante l’orario scolastico.
L’insegnante ha la diretta responsabilità della classe, dei gruppi o del singolo durante le ore di
lezione, durante l’orario della pausa mensa e durante l’intervallo. L’insegnante non può lasciare i
ragazzi se non in caso di effettiva necessità, garantendo la vigilanza momentanea con altri
insegnanti o col personale ausiliario.
L’insegnante non può allontanarsi dall’edificio scolastico, senza preventiva autorizzazione del
Dirigente Scolastico. In caso di assenza del docente titolare, qualora da parte dell’Ufficio di
Presidenza, a fronte di inderogabili esigenze di servizio, sia stata individuata la necessità di
ricorrere al personale supplente, è fatto obbligo al personale ausiliario di vigilare sugli allievi delle
classi scoperte, fino all’arrivo dell’insegnante. Nel caso non sia possibile sostituire l’insegnante
assente, la classe verrà suddivisa in gruppi, ciascuno dei quali affidato ad altro insegnante. La
presenza dei minori nella scuola durante lo svolgimento di riunioni dei genitori e di colloqui con
gli insegnanti non è tutelata.
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Sanzioni disciplinari
Le sanzioni hanno sempre un fine educativo e formativo. I comportamenti scorretti, gli
atteggiamenti non rispettosi, gli episodi di maleducazione sono sanzionati secondo il Regolamento
Disciplinare di Istituto (allegato al presente documento).
Divieto di fumare
Nel rispetto della normativa vigente, è severamente vietato fumare a chiunque nei locali scolastici
e nelle aree adiacenti agli edifici scolastici (all’interno della recinzione). Sono previste sanzioni
pecuniarie da parte della scuola (legge 16 gennaio 2003 n. 3 art.51).
Personale ausiliario (Collaboratori Scolastici)
Il personale ausiliario è tenuto ad assistere le scolaresche durante l’entrata e l’uscita, ai servizi
igienici, durante l’intervallo e a collaborare con gli insegnanti per la vigilanza nei locali scolastici
durante l’orario scolastico e, se richiesto e con la preventiva autorizzazione del Dirigente
Scolastico, durante le uscite culturali e gli spostamenti fuori dell’edificio.
In caso di presenza di bambini in situazione di disabilità il personale è tenuto a collaborare con gli
insegnanti in ogni necessità.
Scioperi e Assemblee Sindacali
In caso di sciopero del personale docente il Dirigente Scolastico è tenuto ad informare mediante
avviso scritto, con almeno cinque giorni di anticipo, le famiglie dei bambini circa la possibilità che
le attività siano sospese e che, nel caso di presenza di un numero ridotto di insegnanti, sia
garantita soltanto l’assistenza. In caso di sciopero del personale ausiliario, il Dirigente Scolastico
comunica preventivamente alle famiglie, mediante avviso scritto, l’eventuale sospensione del
servizio. L’avviso scritto è altresì obbligatorio in caso di sospensione del servizio di trasporto
alunni. L’insegnante che intende aderire all’assemblea sindacale è tenuto ad informare il Dirigente
Scolastico che a sua volta avvisa per iscritto, con almeno cinque giorni di anticipo, le famiglie dei
bambini della sospensione delle lezioni. In caso di assemblea sindacale, le attività nelle sezioni in
cui gli insegnanti partecipano all’assemblea, sono sospese.
Il Dirigente Scolastico è tenuto a dare comunicazione scritta dell’indizione dello sciopero o della
sospensione delle lezioni per assemblea sindacale all’Amministrazione Comunale che organizza il
trasporto alunni e la refezione scolastica.
Colloqui
Gli insegnanti comunicano alle famiglie il loro orario di ricevimento. I genitori che desiderano
conferire con gli insegnanti hanno accesso nell’ora e nel giorno stabilito per i colloqui. In caso di
impossibilità in tale orario, dovranno essere presi accordi con gli insegnanti.
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Accesso all’edificio scolastico
Gli accessi negli orari diversi da quelli di entrata e di uscita devono rimanere chiusi. E’ fatto divieto
a qualunque persona estranea alla scuola di accedere in orario di lezione, se non autorizzata dal
Dirigente Scolastico. Il personale ausiliario è tenuto a far osservare le disposizioni del presente
articolo.
Procedura dei reclami
La segnalazione dei disservizi e delle carenze può essere effettuata dagli interessati o con
segnalazione telefonica o con incontro con il Dirigente Scolastico (previo appuntamento) oppure
scrivendo direttamente al Dirigente. Tale segnalazione deve contenere le generalità, l’indirizzo e la
reperibilità di chi scrive.
Nella valutazione delle segnalazioni da parte del DS o, in sua assenza, da chi lo sostituisce, sono
adottati i seguenti criteri:
 non considerazione per le segnalazioni anonime;
 accertamento del fondamento della segnalazione;
 indicazioni precise al reclamante qualora la competenza non sia del Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico, dopo aver svolto ogni possibile indagine, risponde per iscritto, entro 15
giorni dal ricevimento della segnalazione. Al termine dell’anno scolastico il Dirigente Scolastico
informa il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto sui reclami ricevuti e sui provvedimenti
adottati.
Infortuni ed assicurazione
Gli insegnanti di ciascuna sezione, all’inizio dell’anno, compilano un elenco con il recapito di ogni
bambino, corredato del numero telefonico di reperimento di un genitore o di persona di fiducia. In
caso di incidente occorso ad un bambino durante l’orario scolastico, dopo aver prestato i primi
soccorsi, l’insegnante provvede ad avvertire tempestivamente i genitori o chi ne fa le veci e
l’Ufficio di Presidenza. Se il caso lo richiede l’insegnante stesso provvede a chiamare o a far
chiamare sollecitamente l’ambulanza. Subito dopo l’incidente l’insegnante stende un verbale in un
unico esemplare e compila l’apposito modulo. Nel verbale devono essere indicati con precisione:
 dati anagrafici del bambino, classe, luogo, ora, dinamica ed esito dell’incidente;
 nomi di eventuali testimoni;
 precisazione relativa alla presenza dell’insegnante al momento dell’incidente;
 soccorsi prestati e conseguenze riportate.
Nel caso di intervento medico ed ospedaliero, l’originale del certificato medico relativo deve
essere consegnato in Segreteria il più presto possibile. Qualora l’incidente si verifichi durante il
tragitto da casa a scuola e viceversa o in altri momenti extrascolastici coperti da assicurazione,
l’insegnante invita i genitori a presentare la relativa documentazione. L’Istituto all’inizio dell’anno
scolastico stipula un’assicurazione integrativa a carico delle famiglie. Tale assicurazione copre i
rischi derivanti da responsabilità civile e a risarcire eventuali infortuni.
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Sussidi didattici
I sussidi didattici e le dotazioni librarie sono custoditi in appositi locali e armadi. Ciascun docente è
responsabile della loro conservazione. L’uso e il riordino sono regolamentati da disposizioni
interne. Di ogni danno arrecato ai sussidi è responsabile il docente che per ultimo ha utilizzato il
sussidio. Qualora, per esigenze didattiche, fosse necessario trattenere un sussidio per tempi
lunghi, il docente responsabile è tenuto a comunicarlo alla Segreteria. E’ vietato utilizzare i sussidi
a scopo privato e trasferirli al di fuori della scuola.
Uscite didattiche
Il rapporto docenti/accompagnatori - alunni deve essere di 1 a 15 anche per le uscite di breve
tragitto sul territorio del comune del plesso (ad es. cinema, centro sportivo, biblioteca, ecc…).
Per le uscite didattiche devono essere rispettate le seguenti fasi:
 elaborazione da parte degli insegnanti di ciascuna sezione di un motivazione educativodidattico
che giustifichi la scelta della meta;
 delibera da parte del Consiglio di Istituto relativa alla scelta dell’agenzia di viaggio e della ditta
cui affidare il servizio trasporto, qualora si tratti di pullman;
 compilazione ed invio all’Ufficio di Presidenza da parte degli insegnanti, almeno dieci giorni
prima dell’effettuazione del viaggio, della seguente modulistica:
 richiesta di autorizzazione
 autorizzazione alla partecipazione dei bambini rilasciata dai genitori
 elenchi dei partecipanti
 dichiarazione sottoscritta da ciascun insegnante accompagnatore

consegna del tagliando di ricevuta del versamento sul conto corrente dell’Istituto
delle quote dei partecipanti al viaggio.
Gli insegnanti accompagnatori devono conservare per tutto il viaggio il modello di richiesta di
autorizzazione, l’elenco dei partecipanti e il tesserino di identificazione di tutti i partecipanti.
L’uscita deve attenersi scrupolosamente all’itinerario preventivato.
Gli insegnanti devono garantire in ogni momento dell’uscita la piena vigilanza sui bambini. In caso
di inconvenienti particolari devono inviare all’Ufficio di Presidenza una relazione dettagliata
dell’episodio. E’ auspicabile che tutti i bambini partecipino all’uscita. I bambini che non
partecipano all’uscita sono inseriti in altra classe. Per le uscite nel territorio del comune del plesso
o paesi viciniori, i genitori compilano l'apposito modulo, valido per tutto l’anno.
Distribuzione di volantini e affissione di manifesti
All’interno della scuola è permessa la distribuzione di volantini solo se autorizzati dal Dirigente
Scolastico. Tale norma è valida anche per l’affissione di manifesti. Gli interessati devono
presentare al Dirigente Scolastico richiesta verbale o scritta di autorizzazione, allegando copia del
volantino da distribuire o del manifesto da affiggere.
Si considerano autorizzati a distribuire volantini e ad affiggere manifesti tutti quegli enti
patrocinati dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune. Gli enti, le associazioni, i gruppi e le
società sono autorizzati, purché la loro attività riguardi il pubblico interesse e non abbia alcuno
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scopo di lucro e previa comunicazione al DS. È vietata ogni forma di vendita all’interno della
scuola.
Utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
L’utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche può essere concessa solo fuori dell’orario di
servizio scolastico. I locali e le attrezzature scolastiche non possono essere dati in uso quando ciò
pregiudica il regolare svolgimento delle attività didattiche.
Possono essere concessi in uso, a seconda delle richieste, i locali della scuola, ad eccezione della
sala docenti.
Scienze motorie e sportive
Il trasferimento alla palestra avviene sotto la sorveglianza del docente e deve avvenire in ordine e
in silenzio. Per le lezioni occorre che ciascun ragazzo abbia: tuta, scarpe da ginnastica, calzettoni di
cotone, maglietta di cotone, calzoncini; e per la propria igiene: asciugamano, saponetta e
deodorante non spray. La permanenza negli spogliatoi è limitata al tempo necessario per
indossare gli indumenti e per l’igiene personale. Gli indumenti per l’attività fisica vanno indossati
negli spogliatoi: maschile per i ragazzi, femminile per le ragazze. L’uscita e il rientro dallo
spogliatoio deve avvenire con tutto il gruppo di appartenenza. Chiunque volontariamente
danneggi o distrugga il materiale dovrà risarcire il danno provocato. E’ vietato lasciare oggetti di
valore o denaro negli spogliatoi.
Esonero (dall’insegnamento delle Scienze motorie e sportive)
I genitori sono tenuti a comunicare tempestivamente, all’inizio dell’anno scolastico o quando si
verifica la necessità, eventuali impedimenti di carattere fisico o l’assunzione di particolari farmaci.
In base alla C.M. n. 216 Prot. n. 1771/A, non è previsto l’esonero totale dalle lezioni. E’ invece
previsto un esonero parziale dalle esercitazioni pratiche, per periodi di tempo più o meno lunghi, a
seconda della causa che lo determina. La richiesta di esonero deve essere presentata al Dirigente
Scolastico, unitamente al certificato medico, che precisi la patologia che determina l’impedimento
e la limitazione all’attività motoria. L’alunno, anche se esonerato, è tuttavia tenuto a seguire la sua
classe in palestra e a partecipare alle lezioni teoriche e sarà pertanto valutato.
Il presente Regolamento è stato approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 13/12/2016
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REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
Scuola secondaria di primo grado
PREMESSA
Il documento intende rappresentare un criterio di riferimento per l’azione educativa della scuola e
deve essere interpretato come un punto di riferimento per costruire percorsi formativi, attraverso i
quali gli adulti/educatori coinvolgono gli studenti e le loro famiglie in processi consapevoli di
crescita personale e collettiva. Il regolamento deve quindi poggiare su criteri pedagogici
condivisibili che facciano da quadro di riferimento per tutti gli operatori della scuola primo fra tutti
la piena cognizione che le regole sono indispensabili all’interno di una comunità per star bene con
se stessi e con gli altri, in quanto la regola sollecita la libertà individuale che, se esercitata, fa
conquistare maggiore responsabilità e quindi aiuta a crescere.
1. Il Regolamento di Disciplina della Scuola Secondaria di I° grado, dell’Istituto Comprensivo di Castelmassa,
si ispira allo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, DPR n. 249/1998 ed alle successive modifiche
introdotte con il DPR n. 235/2007; esso, inoltre, si integra con il Patto di Corresponsabilità Educativa che
prevede disposizioni sui diritti e doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, gli alunni e le famiglie, al fine
di condividere i nuclei fondanti dell’azione educativa.
2. Poiché la scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni, i provvedimenti disciplinari hanno
finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità negli alunni ed alla ricostruzione di
una civile convivenza nella comunità scolastica, nonché al recupero dell’alunno con attività di carattere
sociale, culturale ed a vantaggio della comunità scolastica.
3. La comunità scolastica fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni
insegnante-studente laddove l’insegnante venga rispettato per il ruolo che ricopre anche come figura
istituzionale in quanto rappresentante dello Stato italiano.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che lo compongono, quale che sia la loro età e
condizione sociale e culturale.
5. Nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento dei doveri il comportamento deve essere quindi corretto
rispettoso e consono ai principi su cui si fonda l'Istituzione scolastica.
6. Gli alunni devono rispettare gli insegnanti, le istituzioni e le regole del vivere civile, devono inoltre
osservare i doveri scolastici e le norme che regolano la vita della comunità scolastica:
Osservanza delle norme e delle regole che tutelano la sicurezza e la salute e che assicurano
il regolare andamento della scuola
 Rispetto nei confronti dei docenti e del ruolo istituzionale che essi ricoprono
 Rispetto dei compagni
 Rispetto di tutti gli operatori scolastici
 Assolvimento degli impegni scolastici in quanto tappe fondamentali del percorso
didattico
 Utilizzo corretto delle strutture, delle attrezzature, dei sussidi, dell'arredo in quanto non
materiale proprio ma della scuola e utilizzato da tutti negli anni.
 Il comportamento deve essere tale da non arrecare danni a persone o cose
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7. Ogni Consiglio di Classe potrà, in autonomia, deliberare di applicare al singolo caso le norme che ritiene
più opportune ivi compresa la giusta sanzione davanti a comportamenti scorretti e irresponsabili per
evitare che gli stessi abbiano da ripetersi.
8. Qualora il Consiglio di classe lo ritenga opportuno, la sanzione disciplinare potrà essere finalizzata al
recupero dello studente anche attraverso attività di natura sociale o culturale che portino un reale
vantaggio all’intera comunità scolastica.
9. La successione delle sanzioni non è, né deve essere automatica: mancanze lievi possono rimanere
oggetto di sanzioni leggere anche se reiterate; mancanze più gravi sono oggetto di sanzioni o procedimenti
rieducativi commisurati.
10. La convocazione dei genitori non deve configurarsi come sanzione disciplinare ma come mezzo di
informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero: tale atto dovrà essere compiuto a
livello preventivo, quando possibile, dal singolo docente o dal Consiglio di Classe.
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI: PRINCIPI GENERALI
1. Gli alunni sono titolari di diritti ma anche di doveri poiché spetta loro un ruolo attivo nel processo di
apprendimento.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità a partire dalla consapevolezza del danno arrecato - morale o materiale - ed al ripristino di
rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
3. La sanzione disciplinare deve avere finalità educative, deve essere graduata, proporzionata alle
mancanze commesse e ispirata per quanto possibile al principio della riparazione del danno.
4. La sanzione deve essere irrogata in modo tempestivo per assicurarne la comprensione e quindi
l'efficacia.
5. Le sanzioni disciplinari influiscono sulla valutazione del comportamento prevista dal DPR n. 122/2009;
nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione degli
apprendimenti.
6. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le
proprie ragioni che devono tuttavia essere comprovate e non frutto di improbabili congetture.
7. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente, né indirettamente, la libera espressione di
opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
8. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica viene disposto dal Consiglio di
classe riunito per intero, in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari.
9. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre
adottati da un organo collegiale (Consiglio di Classe se inferiori a 15 giorni, Consiglio di Istituto se superiori
a 15 giorni).
10. L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano
stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità dei compagni in particolare e dell’utenza scolastica in
generale.
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI: INTERVENTI EDUCATIVI CORRETTIVI
Criteri dei provvedimenti disciplinari
I criteri disciplinari si ispirano ai seguenti criteri:
 hanno finalità educativa
 mirano alla responsabilizzazione personale dell’allievo e alla riparazione del danno
 sono temporanei
 tengono conto della situazione e del contesto in cui si è verificata la mancanza
 prevedono l’ascolto delle ragioni dell’alunno
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

influiscono sulla valutazione del comportamento
sono agiti insieme alle famiglie in modo il più possibile condiviso e trasparente.
Sono previsti i seguenti provvedimenti:
 richiami verbali da parte dei docenti e/ o del Dirigente scolastico
 richiami scritti sul libretto e/o sul registro di classe da parte dei docenti e/o del Dirigente scolastico
 convocazione dei genitori tramite libretto, telefonata, lettera personale
 riparazione del danno (i genitori dell’alunno che abbia volontariamente danneggiato arredi o strutture,
saranno chiamati a rifonderne il costo)
 sospensione dall’attività scolastica.
Quando utilizzare i provvedimenti disciplinari
Prima dei provvedimenti disciplinari viene agita l’azione educativa. L’insegnante che si relaziona per via
educativa con gli alunni sviluppa con loro una comunicazione costante tendente a guidarne i
comportamenti interpersonali (con gli adulti e con i pari) e le modalità di utilizzo di strutture, strumenti e
sussidi della scuola. Eventuali comportamenti negativi dovrebbero essere gestiti per via di relazione
educativa a diversi livelli, prima di ricorrere ai provvedimenti sanzionatori.
I diversi livelli possibili sono:
 rapporto personale con l’alunno volto a individuare le cause del comportamento negativo e a
consigliare strategie risolutive
 confronto con gli insegnanti del consiglio di classe per creare un contesto condiviso capace di
supportare le strategie individuate
 coinvolgimento della famiglia o di altri soggetti nel percorso formativo deciso
A questo punto, persistendo il comportamento negativo, si fa ricorso alle parti sanzionatorie del
Regolamento, come da tabella seguente.
Si ricorda inoltre che:
 le note disciplinari individuali, apposte sul registro di classe, saranno sempre notificate alle famiglie con
comunicazione scritta tramite segreteria.
 le note disciplinari assegnate all’intera classe saranno apposte dai docenti sul registro di classe e di
esse si terrà conto nei consigli di classe.
 alla seconda nota disciplinare apposta sul Registro di classe il Coordinatore, informato il Dirigente
scolastico, convocherà un Consiglio di classe straordinario - convocato per intero con la componente
genitori – per concordare sanzioni che prevedano l’allontanamento dalle lezioni per uno o più giorni.
 gli alunni o la classe sanzionata e in particolare gli studenti che hanno conseguito una valutazione del
comportamento equivalente a 5-6 non potranno partecipare ai viaggi di istruzione né alle uscite
didattiche.
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DOVERI
SANZIONI/ AZIONI DI RICHIAMO
MANCANZE
FREQUENZA REGOLARE
Assenze ripetute e non
motivate
PUNTUALITA’/RISPETTO DEGLI
ORARI
Non giustificazione di
assenza o ritardo
Richiamo scritto sul registro di
classe e sul libretto personale.
Comunicazione scritta e/o
telefonica alla famiglia.
Se reiterati:
Comunicazione al dirigente
scolastico
Permanenza nelle aule
durante l’intervallo
COMPORTAMENTO CORRETTO
DURANTE IL CAMBIO
D’ORA/INTERVALLO
Intervallo in classe sorvegliato dal
docente per i giorni stabiliti dal CdC
ORGANO
COMPETENTE
Docente
C.d. C.
C. d. C.
Compiti aggiuntivi
PORTARE A SCUOLA IL
MATERIALE SCOLASTICO
OCCORRENTE, IL DIARIO, IL
LIBRETTO PESONALE
Non porta il materiale
scolastico, non ha con sé il
libretto, non ha con sé il
diario
Se non autorizzate:
Scattare fotografie con
qualsiasi apparecchio o
effettuare riprese di
qualsiasi tipo
Se reiterato:
Docente
Interrogazioni/verifiche/produzioni
scritte che portino gli alunni a
riflettere sulle proprie mancanze
Docente
Nota disciplinare
Sospensione per 1 giorno
PRIVACY PROPRIA E ALTRUI
Utilizzo dei telefoni cellulari
Nota disciplinare con ritiro del
cellulare e riconsegna al genitore da
parte del docente il giorno seguente.
Docente
Consiglio di classe
convocato per intero
Docente
Se reiterato: sospensione 1 giorno
Consiglio di classe
INCOLUMINTA’ PERSONALE
Portare oggetti estranei
all’attività scolastica e/o
che possano costituire
pericolo a sé e/o agli altri
Atti che creino situazioni di
pericolo per l’incolumità
delle persone (es. incendio,
allagamento)
Nota disciplinare/Sospensione
Docente
Consiglio di classe
convocato per intero
Sospensione per un periodo fino a 15
gg.
Se reiterato sospensione per un
periodo superiore a 15 gg.
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Consiglio di Istituto
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Nota disciplinare
Danno materiale: i genitori
risarciscono il danno
COMPORTAMENTO
CORRETTO NEI CONFRONTI
DELL’AMBIENTE SCOLASTICO
Recare danno
intenzionalmente alle
strutture scolastiche,
all’arredo, ai materiali dei
compagni.
Nota disciplinare
Imbrattare pareti, banchi
arredi, incidere banchi
Utilizzare i servizi igienici in
modo improprio
COMPORTAMENTO
CORRETTO NEI CONFRONTI
DELLE PERSONE
IMPEGNO AD ESSERE DA
TRAMITE NELLE
COMUNICAZIONI
SCUOLA/FAMIGLIA
Consiglio di Classe
Consiglio di Classe
Se reiterato/intenzionalità
grave: sospensione fino a 15
gg.
Consiglio di Istituto
Abbigliamento non consono
(abiti succinti o che lascino
parti del corpo scoperte o con
scritte volgari, accessori
pericolosi)
Richiamo scritto sul registro di
classe e sul libretto personale
Docente
Atteggiamenti provocatori
minacciosi o di sfida,
esplicitazione di gesti volgari
Richiamo sul registro di classe
e Nota disciplinare/
sospensione
Docente
Sospensione per un periodo
fino a 15 gg.
Consiglio di Istituto
Atti di bullismo
Sospensione per un periodo
superiore a 15 gg.
Consiglio di Istituto
Mancanza di collaborazione
nell’accertare la verità e le
responsabilità
Richiamo scritto sul registro di
classe
Atti che violino la dignità
personale (violenza privata,
minaccia, percosse, ingiurie,
reati di natura sessuale)
COLLABORAZIONE
NELLA RICOSTRUZIONE
DELLA VERITÀ DEI FATTI
Nota disciplinare
Gli alunni affiancano le
collaboratrici nella pulizia per il
tempo stabilito dal CDC
Docente
Non far firmare e/o non
consegnare le
comunicazioni, i risultati
delle verifiche, ecc.
Falsificare la firma dei
genitori e/o docenti
Richiamo scritto sul registro
di classe e sul libretto
Richiamo scritto sul registro
di classe e sul libretto con
comunicazione alla famiglia
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Consiglio di classe
Docenti e D.S.
Docenti
Docenti
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scritta/telefonica
Se reiterato: sospensione di
1 giorno
Consiglio di classe
ASSOLVIMENTO DEGLI
IMPEGNI DI LAVORO
SCOLASTICO
Negligenza abituale
nell’assolvimento degli
impegni di lavoro scolastico
Richiamo scritto sul registro
di classe e sul libretto e
convocazione dei genitori
Docenti
COMPORTAMENTO
CORRETTO E
COLLABORATIVO NELLO
SVOLGIMENTO
DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA
Disturbo della lezione/attività,
rifiuto a svolgere il compito
assegnato,
rifiuto a collaborare,
dimenticanze ripetute del
materiale scolastico
Richiamo verbale e/o
scritto ed eventuale
convocazione dei genitori
Docenti coordinatori
RISPETTO DEI REGOLAMENTI
E DELLE NORME DI
SICUREZZA
Inosservanza non
occasionale e deliberata,
compreso l’allontanamento
senza permesso dall’aula o
dalla scuola
Richiamo scritto sul registro
di classe e sul libretto
Docenti e D.S.
Sospensione fino a 5 giorni
UTILIZZO SCORRETTO DI
SOCIAL NETWORKS
Inviare, anche da casa,
messaggi lesivi della
persona e della sua
sensibilità
D.S.
e Consiglio di classe
CORRESPONSABILITÀ NEL
RENDERE E NEL
MANTENERE ACCOGLIENTI
GLI AMBIENTI
Disimpegno nella cura degli
ambienti scolastici
Se reiterato: sospensione fino
a 15 gg.
Richiamo scritto sul registro
di classe e sul libretto
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Consiglio di Istituto
Docenti e D.S.
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REGOLAMENTO USCITE DIDATTICHE
PER I DIVERSI ORDINI SCOLASTICI
La presente materia è disciplinata dalla Nota Min. prot. 1385 del 13.02.09; CM n. 623 del
2.10.1996 e dalla CM n. 291 del 14.10.1992.
“Tutte le iniziative relative ai viaggi e alle visite di istruzione devono essere inquadrate nella
programmazione didattica dell’istituto ed essere coerenti con gli obiettivi didattici e formativi
propri di ciascun ordine scolastico, nella puntuale attuazione delle finalità istituzionali, volte alla
promozione personale e culturale degli allievi ed alla loro piena integrazione scolastica e sociale.”
(CM 623 p.2)
- Natura e caratteristiche
USCITE DIDATTICHE
Si intendono per Uscite Didattiche le attività compiute dalle classi al di fuori dell’ambiente
scolastico ma direttamente sul territorio circostante (per interviste, visite a mostre, a luoghi di
lavoro, a Istituti Culturali o altro che si trovano nel proprio Comune o nei Comuni facenti capo
all’IC), purché le uscite si svolgano con una durata non superiore all’orario scolastico giornaliero.
Le Uscite Didattiche sono parte integrante del Piano Annuale delle Uscite-Visite Guidate-Viaggi
d’Istruzione.
VISITE GUIDATE
Si intendono per Visite Guidate le visite che le scolaresche effettuano in comuni diversi da quello
dell’Istituto per una durata uguale o superiore all’orario scolastico giornaliero.
Le visite guidate si effettuano presso parchi naturali, località di interesse storico, artistico,
complessi aziendali e Città d’Arte.
VIAGGI D’ISTRUZIONE
Si intendono per Viaggi d’Istruzione tutti i viaggi che si svolgono per più di una giornata:
 viaggi di integrazione culturale (gemellaggi, scambi interscolastici ecc.)
 viaggi connessi ad attività sportive.
Visite guidate e viaggi d’Istruzione sono finalizzati a promuovere negli alunni una maggior
conoscenza del Paese sempre in coerenza con gli obiettivi didattici.
“Molte attività collegate ai viaggi d’istruzione possono rappresentare un rischio per l’incolumità
degli studenti [….]” Sarebbe perciò opportuno predisporre “procedure tali da comportare
un’attenta valutazione da parte dei docenti della capacità/abilità tecnica da parte degli studenti
coinvolti nell’attività [….]” (Nota min. prot. n° 1385/09).
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- Competenze e procedure
Affinché siano regolati tempestivamente e con efficacia gli aspetti didattici, organizzativi, finanziari
e di regolarità procedurale, il Piano annuale delle Visite e dei Viaggi deve essere predisposto dal
Collegio dei Docenti entro il mese di Novembre di ogni anno.
(Al piano delle Uscite-Visite guidate-Viaggi d’Istruzione, che è da intendersi vincolante, potranno
essere apportate delle modifiche in casi motivati ed eccezionali).
Competenze del Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione:
 propone, discute e programma le “uscite”
Competenze del Collegio dei Docenti:
 approva lo svolgimento delle Visite o dei Viaggi d’Istruzione.
 prepara il prospetto specifico.
Competenze del Consiglio d’Istituto
 determina i criteri per la programmazione e attuazione delle iniziative.
 controlla le condizioni di effettuazione delle singole Visite o Viaggi (particolarmente per
quanto riguarda le garanzie formali, la stipula dell’Assicurazione, le condizioni di sicurezza
delle persone, l’affidamento delle responsabilità, il rispetto delle norme, la compatibilità
finanziaria).
 delibera l’approvazione.
Competenze del Dirigente Scolastico
 riassume nella sua funzione tutte le responsabilità amministrative (verifica l’affidabilità
dell’agenzia di viaggio); il suo decreto costituisce l’atto finale del procedimento
amministrativo.
Competenze dell’Ufficio di Segreteria
 cura le operazioni di ricerca e assegnazione dell’incarico alla Ditta di trasporto.
 controlla la documentazione attestante la regolarità dei pullman. Il giudizio degli insegnanti
responsabili delle uscite sulla efficienza dei mezzi e sulla professionalità del personale della
ditta di autotrasporto incaricata, sarà tenuto in considerazione nell’aggiornamento
dell’elenco ditte fornitrici dell’IC.
Competenze delle famiglie
 esprimono il consenso in forma scritta alla partecipazione del figlio all’Uscita, Visita o al
Viaggio.
 sostengono economicamente il costo della Visita o del Viaggio d’Istruzione.
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- Regolamento uscite didattiche
SCUOLA DELL’INFANZIA
Per la Scuola dell’infanzia sono previste solo Uscite Didattiche. Data la particolare conformazione
del territorio dell’IC è possibile andare oltre i limiti del proprio Comune per raggiungere i Comuni
dell’IC o “sconfinare” in quelli viciniori alla Sede della scuola.
SCUOLA PRIMARIA
Per la Scuola primaria sono previste Uscite Didattiche e Visite guidate. Si raccomanda che le Visite
non abbiano come meta luoghi eccessivamente lontani dal Comune di residenza anche per
valorizzare la conoscenza del proprio territorio.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Sono ammessi Uscite e Visite nei limiti e nelle forme specificati dalle circolari 623/96 e 291/92; in
particolare si ricorda che gli spostamenti possono avvenire sull’intero territorio nazionale e, solo
per le classi terze e previa autorizzazione dell’USP, sono previsti viaggi in Europa.
PER TUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA:
1. Le Visite devono costituire iniziative complementari delle attività didattiche ed utili
occasioni per ampliare e approfondire esperienze e conoscenze.
2. E’ necessario che venga acquisito il consenso scritto dei genitori ai quali dovrà essere
comunicato il programma particolareggiato con indicazioni delle località.
3. Tutti gli alunni partecipanti alle Uscite Didattiche dovranno essere muniti di un cartellino di
riconoscimento.
4. I Viaggi d’Istruzione, di norma, non sono consentiti nella Scuola primaria: essi costituiscono
un’ipotesi eccezionale.
5. Il periodo massimo utilizzabile in un anno per le Visite Guidate e i Viaggi di Istruzione è di 6
giorni (da utilizzare in unica o più occasioni) per ciascuna classe; limite che può essere
superato solo in presenza di uno specifico progetto di attività formativa e di rilevante
interesse, previa consultazione dell’USP e delibera del Consiglio d’Istituto.
6. La realizzazione delle Uscite Didattiche non deve cadere in coincidenza con altre particolari
attività istituzionali della scuola (elezioni scolastiche, scrutini…). E’ opportuno evitare
“uscite” in periodi di alta stagione turistica o nei giorni prefestivi per evitare la grande
massa di turisti.
7. Le Uscite Didattiche devono essere predisposte per le classi intere e possono essere
effettuati con almeno 2/3 degli alunni della classe interessata
8. La partecipazione degli alunni alle Uscite Didattiche non deve gravare le famiglie di spese
troppo onerose.
9. Nessun alunno dovrà essere escluso dalle Uscite Didattiche per ragioni di carattere
economico.
10. In caso di adesione all’Uscita Didattica l’alunno impossibilitato a parteciparvi, anche per
giustificato motivo, dovrà comunque corrispondere la quota riferita al mezzo di trasporto
in quanto essa concorre alla determinazione della spesa globale della classe. Resta inteso
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Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
che gli alunni che non partecipano all’Uscita Didattica non sono tenuti a versare alcuna
quota e, qualora il plesso non avesse un docente a disposizione per garantire la
sorveglianza degli alunni NON PARTECIPANTI, gli stessi restano a casa GIUSTIFACANDO
L’ASSENZA PER MOTIVI FAMIGLIARI.
11. Tutti i partecipanti (alunni e docenti accompagnatori) devono essere garantiti da polizza
assicurativa contro gli infortuni.
12. Sul docente che accompagna gli alunni nel corso delle “uscite” didattiche gravano, pur nel
diverso contesto in cui si svolge l’attività scolastica, le medesime responsabilità che
incombono nel normale svolgimento delle lezioni. In concreto esse riguardano l’incolumità
degli alunni affidati alla sorveglianza e i danni eventualmente provocati a terzi a causa dei
comportamenti degli alunni stessi. La vigilanza deve attuarsi anche a tutela del patrimonio
artistico
13. Gli accompagnatori vanno individuati tra i docenti appartenenti alle classi degli alunni che
partecipano al viaggio. Gli accompagnatori dovranno essere non meno di uno ogni 15
alunni. In sede di programmazione dovranno essere individuati anche eventuali docenti
supplenti (almeno uno per classe).
14. Se il docente accompagnatore presta servizio in più scuole è tenuto a concordare con la
Dirigenza gli eventuali impegni.
15. Ai fini del conferimento dell’incarico il DS individua i docenti, tenendo conto della loro
effettiva disponibilità prima di procedere alle relative designazioni; stessa procedura per le
eventuali integrazioni.
16. Deve essere assicurato, di norma, l’avvicendamento dei docenti accompagnatori.
17. A supporto dei docenti accompagnatori può essere utilizzato anche il personale non
docente qualora il Dirigente lo ritenga utile per particolari motivi organizzativi.
18. La partecipazione alle Uscite Didattiche rimane limitata agli alunni e al relativo personale.
Non è consentita la partecipazione dei genitori (fatta eccezione per la scuola dell’infanzia)
19. Nel caso di partecipazione di alunni diversamente abili, è compito dei C.d.C. provvedere
alla designazione di un qualificato accompagnatore: uno ogni due alunni disabili, fatto
salvo il rapporto 1:1 per i casi più gravi; nonché predisporre ogni altra misura commisurata
alla gravità del disagio.
20. Il numero dei partecipanti all’Uscita” (alunni e accompagnatori) nel caso questa si effettui a
mezzo pullman, deve rigorosamente corrispondere al numero dei posti indicati dalla carta
di circolazione dell’automezzo.
21. Nel caso di Uscite Didattiche non prevedibili e ritenute didatticamente rilevanti, il CdC
potrà integrare la programmazione nel corso dell’anno.
22. I docenti accompagnatori, ad Uscita conclusa, sono tenuti ad informare gli OO.CC. o il DS
per interventi del caso, degli inconvenienti verificatesi nel corso del viaggio con riferimento
anche al servizio fornito dall’agenzia o dalla ditta di trasporto.
23. Per quanto riguarda le Uscite nel territorio si devono rispettare le seguenti condizioni:
 è necessario che gli insegnanti acquisiscano il consenso scritto dalle famiglie, che può
essere unico per tutte le uscite che si prevede di effettuare nell’anno scolastico;
l’autorizzazione va consegnata in segreteria;
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Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
 l’uscita viene decisa dagli insegnanti di classe e può essere effettuata in qualsiasi momento
della giornata scolastica;
 gli insegnanti devono informare per iscritto il Dirigente Scolastico con alcuni giorni di
anticipo indicando meta e orario previsti nonché le motivazioni educativo-didattiche;
24. Per quanto riguarda le Uscite Didattiche si devono rispettare le seguenti condizioni:
elenco nominativo degli alunni partecipanti, divisi per classe di appartenenza;
elenco nominativo degli alunni non partecipanti con motivazione della non partecipazione;
dichiarazione di consenso delle famiglie;
elenco nominativo degli accompagnatori e dichiarazione sottoscritta dagli stessi circa
l’impegno a partecipare alle Uscite, Visite guidate, Viaggi d’Istruzione con assunzione
dell’obbligo della vigilanza, breve programma del viaggio, descrizione degli obiettivi
culturali/didattico- educativo, preventivo di spesa, ecc… (vedi modelli predisposti da
Segreteria);
 tutta la documentazione prodotta deve essere sottoscritta dai docenti organizzatori e
accompagnatori;
 ogni uscita deve essere accompagnata da specifiche delibere.




Il presente regolamento dovrà essere distribuito per le parti di competenza al personale docente e
al personale di servizio.
Il C.d.I. dà mandato al DS di autorizzare Visite non previste nel Piano Annuale se si riferiscono ad
avvenimenti, opportunità, ecc. non prevedibili all’inizio dell’A.S. e ritenuti didatticamente
importanti.
Eventuali modifiche al presente regolamento potranno essere apportate dal C.d.I. a maggioranza
identificata in 2/3, sentito il parere, oltre che del DS, degli OO.CC.
Il presente Regolamento, approvato in via definitiva dal C.d.I. nella seduta del 26.11.2009
all’UNANIMITA’ delibera n. 3 è affidato al DS perché vigili sulla sua applicazione.
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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA PRIMARIA
DM 16 gennaio 2009, n. 5
DPR 22 giugno 2009, n. 122
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL GIUDIZIO DI COMPORTAMENTO
Secondo il DPR n. 122/2009 la valutazione, periodica e finale, spetta nella scuola primaria, al
docente o collegialmente ai docenti della classe, nella scuola secondaria al Consiglio di Classe, con
delibera assunta a maggioranza (art. 2). La valutazione del comportamento (art. 7) si pone le
seguenti finalità:

Favorire l’acquisizione di una coscienza civile e della consapevolezza che la libertà di
ognuno si realizza nell’adempimento dei propri doveri (intensità e continuità nel lavoro,
capacità di assumersi incarichi, responsabilità nella condotta e nella gestione degli impegni).

Infondere il Rispetto per le regole dell’istituzione scolastica e per i diritti altrui;
(valutazione del rispetto del regolamento d’istituto: frequenza, responsabilità delle proprie
intenzioni e azioni, senso critico, atteggiamento rispettoso delle persone e dell’ambiente).

Diffondere consapevolezza di diritti e doveri che corrispondono al riconoscimento dei
diritti e delle libertà altrui; (collaborazione con compagni e insegnanti – condivisione).
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GRIGLIA di VALUTAZIONE
Valutazione
OTTIMO
Rispetto delle regole
Comportamento corretto,
responsabile e controllato,
con rispetto del
regolamento scolastico
DISTINTO
Comportamento corretto,
responsabile ed educato
verso il personale scolastico
e i compagni
Impegno/interesse
Impegno costante e
vivo interesse per
tutte le attività
scolastiche.
Svolgimento
autonomo e
approfondito delle
consegne
Impegno costante e
regolare svolgimento
delle
consegne
scolastiche
Partecipazione
Partecipazione attiva
e costruttiva
all’interno della
classe, con
atteggiamenti maturi
e responsabili.
Frequenza assidua
Metodo di lavoro
Ha acquisito un
metodo di lavoro
organizzato e
strutturato
Buona socializzazione
e disponibilità alla
collaborazione
Partecipazione
propositiva al gruppo
classe.
Frequenza regolare
Positiva la
socializzazione ed
abbastanza attiva la
partecipazione
Frequenza regolare
Utilizza un metodo di
lavoro produttivo
Impegno abbastanza
continuo e interesse
per le attività
generalmente
costante; livello di
attenzione
accettabile Regolare
svolgimento delle
consegne
Comportamento non
sempre corretto con episodi
di mancato rispetto del
Regolamento (note
disciplinari sul diario e sul
registro)
Poco interesse per le
attività scolastiche.
Impegno incostante e
sempre su
sollecitazione.
Saltuario svolgimento
delle consegne
Poca e discontinua
partecipazione alla
vita della classe.
Utilizza un metodo di
lavoro non sempre
autonomo e
produttivo e necessita
del frequente
supporto
dell’insegnante.
Comportamento non
corretto e rifiuto delle
regole. Continue violazioni
del Regolamento scolastico.
Disinteresse per le
attività. Mancato
adempimento delle
consegne
Non partecipa alle
attività e arreca
disturbo alla lezione.
E’ dispersivo e
improduttivo
nell’esecuzione dei
lavori.
BUONO
Comportamento abbastanza
corretto verso i compagni e
il personale scolastico
Organizza il proprio
lavoro in modo
abbastanza produttivo
SUFFICIENTE
NON
SUFFICIENTE
La valutazione del comportamento concorre, con i voti delle discipline, a determinare il voto finale e, se inferiore alla sufficienza,
determina la non ammissione dell’alunno alla classe successiva. La votazione di insufficienza può essere assegnata solo in casi di
particolare e oggettiva gravità (art.4 DM 5/2009).
Pagina 73
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SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA DELL’INFANZIA

Ha stima e fiducia in sé

Sa controllare e manifestare le
proprie emozioni
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
SCUOLA PRIMARIA

Ha acquisito maggiore sicurezza e
fiducia in sé

Controlla la propria emotività sentendosi
a proprio agio con compagni e adulti
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
 Ha coscienza di sé; valuta le proprie caratteristiche:
riconosce i propri limiti e punti di positività


Gestisce il cambiamento corporeo ed emotivo e si rapporta con la
realtà
Sa riconoscere gli aspetti più importanti del proprio carattere
IDENTITÀ

- conoscenza di sé
- relazione con gli altri


- orientamento


Sa assumere piccoli incarichi
Sa gestire i propri bisogni in
autonomia
Sa collaborare e condividere con gli
altri
Interagisce con gli altri





Comunica e verbalizza le proprie
esperienze, pensieri ed emozioni

Sa assumersi incarichi e portarli a
termine in autonomia
Organizza/gestisce i propri impegni
scolastici
Si pone in relazione con gli altri
riflettendo sulle esperienze vissute ed è
disponibile all’aiuto e alla collaborazione
Esprime riflessioni sulla base di un
pensiero personale e critico
È consapevole dei propri punti di
forza/debolezza del percorso scolastico
compiuto
Pagina 74



Manifesta senso di responsabilità nell’esecuzione di compiti e
doveri anche extrascolastici
Sa porsi alcuni interrogativi sulle cose, su di sé, sul mondo e sulla
realtà
Si interessa ai grandi temi umani e sociali del nostro tempo
Sa valutare le proprie risorse di fronte a situazioni reali
(autovalutazione)

Formula un proprio progetto di vita

Confronta le proprie decisioni scolastiche con le figure di
riferimento

Si orienta in vista di scelte future

Sa gestire la propria emotività/sensibilità, confrontando le proprie
esperienze con quelle degli altri
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STRUMENTI
CULTURALI




CONVIVENZA
CIVILE
Individua alcuni semplici diritti
SCUOLA
DELL’INFANZIA
e doveri
nell’ambito
della
scuola
Partecipa ai giochi
rispettando le regole
Si avvia alla conoscenza di
regole e codici degli ambienti
vissuti
Rispetta l’ambiente che lo
circonda

Prende coscienza di alcuni
linguaggi specifici introdotti
nell’ambito delle Educazioni
(stradale, ambientale,
alimentare, affettiva sociorelazionale)

Si avvia ad interiorizzare
valori morali con valenza
universale (fratellanza,
solidarietà, amore per la vita,
pace)
SCUOLA
PRIMARIA dei
Si avvia alla
consapevolezza
propri diretti e doveri nell’ambito
della scuola
Riflette e mette in risalto corretti
comportamenti del vivere civile
Conosce e rispetta regolamenti
e codici degli “ambienti” che
frequenta
 È’ consapevole delle regole della vita
comunitaria
 Rispetta le regole delle convivenza civile
 Rispetta il Regolamento d’Istituto vigente
 Sviluppa e matura un atteggiamento di rispetto
reale nei confronti delle persone, delle cose e
del proprio ambiente

Conosce e rispetta i linguaggi e i
contenuti introdotti nell’ambito
delle Educazioni (stradale,
ambientale, alimentare, affettiva
socio-relazionale, legalità)
 Interiorizza i linguaggi e i contenuti introdotti
nell’ambito delle Educazioni (stradale,
ambientale, alimentare, affettiva sociorelazionale e sessuale, legalità…)
 Coglie il senso del “bello” trasmesso dai
linguaggi dell’arte, diventando protagonista
attivo nei
Concerti-saggio, nelle rappresentazioni teatrali,
nell’allestimento di Mostre ecc.

Interiorizza valori morali con
valenza universale (fratellanza,
solidarietà, amore per la vita,
pace)
Dimostra curiosità, interesse e
apertura verso l’interculturalità




Pagina 75
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
 Riconosce e rispetta i valori della legalità, della
pace, dell’integrazione culturale e dei diritti
umani
 Manifesta apertura al confronto interreligioso,
interetnico, interculturale
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
AUTONOMIA


METODO DI
LAVORO
UTILIZZO DI
PROCEDURE,
MODELLI
STRUTTURE

Utilizza consapevolmente
strumenti, tecniche e materiali vari
Realizza produzioni (individuali o
di gruppo) nei vari campi di
esperienza

Esegue le attività nel modo
richiesto e adeguato alla scopo

Utilizza le lingua per condividere e
raccontare esperienze di vario
genere
Ascolta e comprende messaggi,
istruzioni, consegne e domande
Verbalizza situazioni ed
esperienze attraverso semplici
frasi formalmente corrette
Riconosce i simboli della scrittura
Sa esprimersi con linguaggi non
verbali





Formula e propone soluzioni,
anche personali e creative
Esprime giudizi personali
Sa organizzare e portare a termine il proprio lavoro
secondo criteri di efficienza operativa e di efficacia
produttiva, sfruttando al meglio le proprie
potenzialità
Utilizza efficacemente le procedure
acquisite nei diversi ambiti
disciplinari, con consapevolezza
Realizza produzioni (individuali o di
gruppo, scritte o orali) in ambito
disciplinare )
In ambiti scolastici ed
extrascolastici, affronta e risolve
alcune problematiche utilizzando le
proprie conoscenze e modalità
esecutive adeguate allo scopo

Ha acquisito strumenti logico-formativi (sintesi,
mappe, grafi, tabelle, schemi…) per organizzare e
rielaborare contenuti/concetti di ogni disciplina
Realizza produzioni (individuali o di gruppo, scritte
o orali) in ambito disciplinare )

In ambiti scolastici ed extrascolastici, affronta e
risolve situazioni problematiche utilizzando modelli
e strutture cognitive adeguate allo scopo
Utilizza la lingua come mezzo di
comunicazione per garantire il
superamento di ogni forma di
discriminazione
Ascolta, legge e comprende
messaggi, istruzioni, consegne e
domande
Produce/rielabora testi richiesti dalle
varie situazioni comunicative (orali,
scritti, iconici, visivi)

Utilizza la lingua come mezzo di comunicazione e
come strumenti di raccordo delle varie discipline
Acquisisce progressivamente strategie di
linguistico-cognitive finalizzate al riconoscimento,
alla classificazione e alla rielaborazione di
conoscenze in uno o più campi disciplinari
Legge e ri-scrive per apprendere dai testi: insieme
delle strategie linguistico-cognitive finalizzate
all’assimilazione attiva di conoscenze (riconoscere,
concettualizzare, ri-usare)
Formula ipotesi e trova possibili
soluzioni e le verifica, anche con la
guida dell’insegnante
Esprime giudizi personali
Individua l’errore per giungere ad un
processo conclusivo adeguato al
problema

Sa organizzare e portare a termine il
lavoro scolastico senza l’intervento
dell’insegnante






STRATEGIE DI
PENSIERO




COMUNICAZIONE
ED ESPRESSIONE
È in grado di gestire i bisogni
primari da solo
È in grado i portare a termine il
lavoro assegnato


Pagina 76





Individua problemi, formula ipotesi, trova soluzioni
logico-cognitive e le verifica giungendo al una
conclusione, anche personale
Impara dall’errore, lo gestisce per consolidare e
procedere nelle conoscenze acquisite
Riutilizza abilità e conoscenze in situazioni nuove
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VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE EDUCATIVE E FORMATIVE (al termine della Scuola dell’Infanzia )
INDICATORI
 Impegno
DESCRITTORI – Il bambino dimostra:



 Attenzione

 Partecipazione


 Autonomia
 Metodo di
lavoro
 Rispetto delle
regole della
Cittadinanza e
della
Convivenza
civile






GIUDIZIO
partecipazione attiva e costruttiva all'interno della sezione e della scuola;
comportamento corretto, responsabile e rispettoso delle norme che regolano la vita della
sezione e della scuola;
consapevolezza del proprio dovere, rispetto delle consegne e impegno continuo e attenzione
costante;
autonomia sia nella gestione di sé sia nello svolgimento del lavoro assegnato;
Si
partecipazione non sempre attiva alla vita scolastica;
comportamento globalmente rispettoso delle regole dell'a scuola, ma a volte non sempre
corretto nel rapporto con i compagni, con gli insegnanti e con le altre figure operanti nella
scuola;
impegno abbastanza continuo nello svolgimento dei propri compiti e nel rispetto delle
consegne, attenzione non sempre costante.
parziale autonomia nella gestione di sé e nello svolgimento del lavoro assegnato;
In parte
partecipazione poco costruttiva alle attività scolastiche.
comportamento poco rispettoso delle regole dell'istituto e poco corretto nel rapporto con i
compagni, con gli insegnanti e con le altre figure operanti nella scuola;
impegno poco costante e/o settoriale, poca attenzione e consapevolezza del proprio dovere.
poca autonomia nella gestione di sé e prevalenza dell’aiuto dell’insegnante nello svolgimento
del lavoro assegnato.
No
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Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO (SCUOLA PRIMARIA)
GIUDIZIO
DESCRITTORI - Lo studente dimostra:
INDICATORI


OTTIMO


 Impegno
 Attenzione



 Partecipazione

 Interesse
DISTINTO
 Autonomia
 Metodo
BUONO
di
lavoro
 Rispetto
regole
delle






SUFFICIENTE


Comportamento corretto, responsabile e controllato, con rispetto del regolamento scolastico.
Impegno costante e vivo interesse per tutte le attività scolastiche. Svolgimento autonomo e
approfondito delle consegne.
Partecipazione attiva e costruttiva all’interno della classe, con atteggiamenti maturi e
responsabili. Frequenza assidua.
Ha acquisito un metodo di lavoro organizzato e strutturato.
Comportamento corretto, responsabile ed educato verso il personale scolastico e i compagni.
Impegno costante e regolare svolgimento delle consegne scolastiche.
Buona socializzazione e disponibilità alla collaborazione. Partecipazione propositiva al gruppo
classe. Frequenza regolare.
Utilizza un metodo di lavoro produttivo.
Comportamento abbastanza corretto verso i compagni e il personale scolastico.
Impegno abbastanza continuo e interesse per le attività generalmente costante; livello di
attenzione accettabile. Regolare svolgimento delle consegne.
Positiva la socializzazione ed abbastanza attiva la partecipazione. Frequenza regolare.
Organizza il proprio lavoro in modo abbastanza produttivo.
Comportamento non sempre corretto con episodi di mancato rispetto del Regolamento (note
disciplinari sul diario e sul registro).
Poco interesse per le attività scolastiche. Impegno incostante e sempre su sollecitazione.
Saltuario svolgimento delle consegne.
Poca e discontinua partecipazione alla vita della classe.
Utilizza un metodo di lavoro non sempre autonomo e produttivo e necessita del frequente
supporto dell’insegnante.
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GIUDIZIO
INDICATORI
DESCRITTORI - Lo studente dimostra:

NON
SUFFICIENTE



Comportamento non corretto e rifiuto delle regole. Continue violazioni del Regolamento
scolastico.
Disinteresse per le attività. Mancato adempimento delle consegne.
Non partecipa alle attività e arreca disturbo alla lezione.
E’ dispersivo e improduttivo nell’esecuzione dei lavori.
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GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO (SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO)
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IL GIUDIZIO GLOBALE, INTERMEDIO E FINALE
Legge 30 ottobre 2008, n. 169
DM 16 gennaio 2009, n. 5
DPR 22 giugno 2009, n. 122
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL GIUDIZIO ANALITICO NELLA SCUOLA
PRIMARIA
Art. 3 Comma 1. (…) nella scuola primaria la valutazione periodica e annuale degli
apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono
effettuate mediante l’attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio
analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.
Il giudizio sintetico, intermedio e finale, che accompagna le valutazioni delle
discipline, riassume il livello di maturazione, autonomia e formazione raggiunto dagli
alunni. Si tratta quindi di valutare insieme il rendimento raggiunto nelle materie e il
comportamento tenuto durante il quadrimestre.
Gli indicatori che l’Istituto ha elaborato e utilizzato comprendono quattro voci; esse sono
riportate anche sul Documento di valutazione e per ognuna è espresso un giudizio:
ATTENZIONE
AUTONOMIA
IMPEGNO
PARTECIPAZIONE
- è disponibile ad
apprendere
- si concentra sul
lavoro
- sa mantenere
l’attenzione e la
concentrazione per
il tempo richiesto
- porta a termine il
lavoro nei tempi
richiesti
- organizza il suo
lavoro
- tiene in ordine e
cura il proprio
materiale scolastico
- lavora senza
chiedere conferme o
incoraggiamenti
- dimostra sicurezza
operativa
- riesce a controllare
l’ansia derivante
dalle prestazioni
richieste
- porta a termine il
lavoro anche se
incontra difficoltà
- è preciso e
puntuale
nell’esecuzione dei
compiti
- tiene in
considerazione le
osservazioni
dell’insegnante per
migliorare il lavoro
- il suo rendimento è
costante
- è attivo e
propositivo nella vita
della classe
- partecipa alle
attività rispettando le
regole e gli altri
- è pronto a dare il
suo contributo al
gruppo
- si assume
responsabilmente dei
compiti
- è cosciente dei
propri diritti/doveri
- mantiene un
atteggiamento
rispettoso e corretto
La scala utilizzata per esprimere tali giudizi comprende le seguenti espressioni: ottimo –
distinto – buono – sufficiente – non sufficiente.
Pagina 81
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ATTENZIONE
AUTONOMIA
OTTIMO
Costante
Pienamente
raggiunta
Responsabile
Costruttiva
DISTINTO
Adeguata
Raggiunta
Costante
Propositiva
Accettabile
Accettabile
Apprezzabile
Attiva
Saltuaria
Modesta
Non sempre
costante
Superficiale
Discontinua
limitata
Scarsa
Scarso
inadeguato
Scarsa
BUONO
SUFFICIENTE
NON SUFF.
IMPEGNO
PARTECIPAZIONE
Alla determinazione del giudizio intermedio e finale concorrono tutti i docenti contitolari di
classe: il docente di sostegno partecipa alla valutazione di tutti gli alunni, mentre il
personale docente esterno e gli esperti di cui la scuola si avvale, compresi i docenti che
svolgono le attività alternative alla Religione Cattolica, forniscono ai docenti di classe
elementi conoscitivi sull’interesse e il profitto raggiunto da ciascun alunno (art.2 comma 5
DPR 122/2009).
La valutazione dell’insegnamento della Religione Cattolica è espressa con giudizio.Il livello
di maturazione raggiunto dagli alunni è il frutto di una valutazione formativa, e non solo
sommativa, dei progressi registrati nelle discipline e nel comportamento; pertanto alla
formulazione del giudizio intermedio e finale concorrono:





le osservazioni sistematiche sulle conoscenze e abilità acquisite dagli alunni;
gli esiti delle prove di verifica periodiche;
l’impegno e l’interesse dimostrati nell’affrontare l’esperienza scolastica;
la maturità nel comportamento e nell’atteggiamento;
il metodo di studio acquisito.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI Vedi pag. 10.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DSA E BES
La valutazione degli alunni DSA avviene sulla base del PDP, tenendo conto delle
specifiche difficoltà, verranno concordate:

verifiche orali programmate;

compensazioni di compiti scritti con prove orali;

uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe mentali, mappe
cognitive…);

valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e
collegamento con eventuali elaborazioni personali;
Pagina 82
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
eventuali prove informatizzate;

tempi più lunghi di esecuzione.
Anche per gli alunni con BES si utilizzeranno strumenti compensativi e dispensativi.
AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA: Scuola Secondaria di I Grado
Secondo la norma sono ammessi alla classe successiva, con decisione assunta a
maggioranza dal Consiglio di Classe, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore
a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline, compreso il voto di
comportamento. Tuttavia la valutazione non può sottovalutare quelle carenza gravi che
pregiudicano la prosecuzione lineare del percorso. Ogni studente deve disporre di
un’informazione appropriata anche per una processuale assunzione di responsabilità
rispetto al proprio progetto di progressione negli studi.
Il Regolamento sulla Valutazione prevede, a fronte di non compiuto raggiungimento degli
obiettivi previsti, che la scuola provveda “ad inserire una specifica nota al riguardo nel
documento individuale di valutazione e a trasmettere quest’ultimo alla famiglia”.
Criteri di ammissione/non ammissione alla classe successiva
L’ammissione alla classe successiva degli alunni è disposta previo accertamento della
prescritta frequenza ai fini della validità dell’ anno scolastico.
Premesso che si concepisce la non ammissione:
 come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con
tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali;
 come evento di cui:
 le famiglie devono essere tempestivamente informate;
 l’alunno deve essere accuratamente preparato;
 valutare la classe di futura accoglienza.
 quando siano stati adottai e documentati interventi di recupero e/o sostegno che
non si siano rivelati produttivi;
e premesso che:
 la norma stabilisce che sono ammessi alla classe successiva gli alunni che abbiano
conseguito 6 (sei/decimi) in ciascuna disciplina e nel comportamento;
 il CdD prevede che l’ammissione alla classe successiva possa essere deliberata,
con criteri e scopi pedagogici, anche in presenza di carenze relativamente al
raggiungimento degli obiettivi di apprendimento;
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 l’ipotesi della non ammissione deve essere formulata dal CdC entro il mese di
Marzo e comunicata per iscritto alla famiglia in modo da consentire la dovuta
preventiva informazione, così da poter condividere un eventuale piano di recupero
individuale delle competenze per le quali l’alunno appare carente.
Il verbale del CdC dovrà riportare l’elenco degli alunni ammessi con “sufficienze” non
oggettive, ma deliberate a maggioranza dal CdC. La decisione presa dal CdC di
“sanare” con un voto sufficiente eventuali carenze dello studente deve essere, quindi,
formalizzata analiticamente sul registro dei verbali, segnalata sul documento di
valutazione e notificata alla famiglia.
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL 1° CICLO DI ISTRUZIONE
Ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
L’ammissione all’esame degli alunni interni è disposta, previo accertamento della
prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, con decisione assunta a
maggioranza dal Consiglio di Classe, nei confronti degli alunni che hanno conseguito una
votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (valutate
queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.
Criteri di ammissione / non ammissione all’esame di Stato
conclusivo del primo ciclo
 Il CdC considera la valutazione conclusiva utile, anche e soprattutto, ad evidenziare
l’evoluzione, nonché il grado di maturazione realizzato dallo studente nel corso
degli studi;
 il CdC attribuisce rilevanza non solo agli esiti disciplinari conseguiti nel terzo anno,
ma al processo globale relativo al primo ciclo d’istruzione. Pertanto il giudizio di
idoneità sarà formulato tenendo conto del processo globale relativo al primo ciclo
d’istruzione.
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Criteri per la valutazione delle prove d’esame
Per la conduzione delle prove scritte e del colloquio d’esame si fa riferimento alla
normativa vigente:
 Direttiva n. 16 - 25 gennaio 2008
 Legge n. 169 - 30 ottobre 2008
 D.P.R. n. 122 - 22 giugno 2009
 Direttiva n. 76 - 6 agosto 2009
 Circolare Ministeriale n. 49 - 20 maggio 2010
 Circolare Ministeriale n. 46 - 26 maggio 2011
 Circolare Ministeriale n. 48 - 31 maggio 2012 (a carattere permanente)
 NOTA N.3587 - 3 GIUGNO 2014
Prova Scritta a carattere Nazionale
La prova scritta a carattere nazionale è volta a verificare i livelli generali e specifici di
apprendimento conseguiti dagli studenti in ITALIANO e in MATEMATICA. I testi relativi
alla suddetta prova sono scelti dal Ministro, tra quelli predisposti dall’INVALSI, e inviati alle
istituzioni scolastiche interessate (C.M. n. 45 – 16 maggio 2012).
La prova scritta nazionale, in quanto rilevazione della qualità degli apprendimenti in
italiano e matematica nell’intero Paese, verrà analizzata secondo le griglie di correzione
fornite direttamente dall’INVALSI.
Prova di italiano
Al fine di consentire al candidato una proficua scelta, maggiormente aderente ai propri
interessi, verranno proposte tre tracce, rispondenti alle seguenti tipologie:
 Esposizione in cui l’alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia
(diario, lettera, racconto, cronaca…)
 Trattazione di un argomento di interesse generale, culturale o sociale che consenta
l’esposizione di riflessioni personali
 Relazione su un argomento di studio attinente a qualsiasi disciplina.
Nella prova scritta si valuterà il livello raggiunto nei seguenti obiettivi:
- coerenza e organicità del pensiero
- capacità di espressione personale
- corretto ed appropriato uso della lingua
Prova di matematica
La prova dovrà riferirsi a più aree tematiche, in ambito scientifico e tecnologico, e a diversi
tipi di conoscenze; sarà articolata su tre o quattro quesiti che non comportino soluzioni
dipendenti l’uno dall’altro. Nell’ambito della prova gli argomenti verranno presentati in
modo graduato, al fine di consentire al gruppo più debole di risolvere la prima parte, al
gruppo medio di rispondere a quesiti più specifici e ai migliori di approfondire con
rielaborazione personale.
Indicatori per la valutazione:
- padronanza delle tecniche di calcolo
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- applicazione dei procedimenti risolutivi
- capacità di correlare dati e progettare soluzioni
- capacità di tradurre ed interpretare rappresentazioni grafiche
- chiarezza e correttezza nell’espressione grafica
Prove di lingua straniera (Inglese/Spagnolo/Tedesco)
La prova si articolerà su due tracce:
 Composizione di lettere personali su tracce date e riguardanti argomenti di carattere
familiare o di vita quotidiana
 Risposte a domande relative ad un brano che viene proposto per la lettura. Le
domande dovranno riferirsi non soltanto alle informazioni esplicitamente date nel testo,
ma anche a quanto è da esso implicitamente ricavabile, al fine di saggiare più
ampiamente le capacità di lettura da parte dell’allievo.
La lettera personale sarà valutata tenendo conto dei seguenti criteri:
- capacità di strutturare una lettera nelle sue parti essenziali;
- capacità di strutturare un messaggio comunicativo logico e comprensibile;
- correttezza grammaticale e lessicale
Le risposte a domande relative ad un brano saranno valutate secondo i seguenti indicatori:
- comprensione del testo
- capacità di formulare risposte coerenti ed appropriate, anche di carattere inferenziale,
rielaborando in modo personale il testo;
- correttezza grammaticale.
Criteri per la conduzione del Colloquio d’Esame
Premessa:
“Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera
Sottocommissione esaminatrice, verte sulle discipline di insegnamento dell’ultimo anno
(escluso l’insegnamento della religione cattolica), consentendo pertanto a tutte le
discipline di avere visibilità e giusta considerazione.
Il colloquio è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le competenze acquisite, ma
anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di esposizione e
argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero riflesso e critico, di valutazione
personale ecc.). Al colloquio interdisciplinare è attribuito un voto espresso in decimi.”
D.P.R. n. 122 - 22 giugno 2009 - C.M. n. 49 del 20 maggio 2010
Criteri Generali:
Considerato che nel lavoro svolto nel triennio i contenuti disciplinari sono stati utilizzati
come strumenti fondamentali per il conseguimento di obiettivi di più ampio valore
formativo, si ritiene di poter condurre il colloquio interdisciplinare previsto dalle disposizioni
ministeriali, come finalizzato fondamentalmente alla verifica di tali obiettivi. Ogni alunno
potrà svolgere approfondimenti personali su particolari argomenti da presentare come
spunto di discussione.
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Il colloquio prenderà avvio da un argomento o da un elaborato relativo ad una disciplina
scelta dal candidato. Gli interventi dei diversi insegnanti potranno susseguirsi e
concatenarsi secondo richiami contenutistici, se gli argomenti consentiranno naturali
passaggi, oppure secondo le metodologie seguite nel corso dell’anno e del triennio.
Data la presenza nella classe di livelli diversi di preparazione, il colloquio d’esame sarà
impostato in modo differenziato.

(COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE)
Per gli allievi più capaci (livello AVANZATO), il colloquio sarà condotto in modo da far
emergere le loro potenzialità, ponendo domande anche complesse relative agli obiettivi
più impegnativi e richiedendo opinioni e giudizi personali motivati. I docenti avranno così la
possibilità di stabilire, non solo il livello delle competenze scolastiche, ma anche il grado di
maturazione personale e sociale.

(COLLOQUIO DIALOGICO-DESCRITTIVO)
Per gli alunni (livello INTERMEDIO) che presentano un grado medio di conoscenze e di
abilità, una preparazione di base abbastanza omogenea ed una certa sicurezza
nell’esporre, il colloquio sarà impostato in modo da conferire preminenza all’aspetto
discorsivo e induttivo; esso potrà prendere l’avvio da un testo scritto, da un’opera pittorica,
dalla presentazione di un elaborato svolto e verificherà le capacità dell’alunno di stabilire
rapporti di causa-effetto, nonché il possesso di linguaggio specifico.

(COLLOQUIO GUIDATO)
Per gli alunni con carenze e difficoltà ad esporre i contenuti (livelli DI BASE E INIZIALE), il
colloquio potrà consistere in brevi e precise domande riferite ad esperienze dirette o ad
attività pratiche, svolte durante l’anno scolastico. Se l’emotività interferirà nel colloquio,
l’alunno sarà incoraggiato, con un dialogo amichevole, a riferire esperienze personali
relative ai suoi interessi extrascolastici.
Il Collegio Docenti ha deliberato le seguenti griglie per la valutazione delle prove d’esame:
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VALUTAZIONE DEL TESTO SCRITTO DI ITALIANO
A. PENSIERO E MATURITA’ PERSONALE
Coerenza ed organicità di pensiero - Capacità di espressione personale
A1. ORGANIZZAZIONE
1.50 Trattazione completa ed adeguata allo scopo, all’oggetto, al destinatario e alla tipologia testuale richiesta.
1.25 Idee disposte in una struttura adeguata e coerente.
1
Idee disposte in uno schema semplice ed abbastanza coerente.
0.75 Idee non sempre associate con coerenza; manca un’introduzione ed una conclusione. Poco armonico lo sviluppo
delle parti.
0.50 Idee debolmente associate e/o fuori tema.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A2. INFORMAZIONI – SVILUPPO DEL CONTENUTO
1.50 Idea centrale ed idee secondarie chiare e significative.
1.25 Idea centrale chiara ed idee secondarie abbastanza sviluppate.
1
Idea centrale ed idee secondarie chiare, ma poco significative o non ben sviluppate ed approfondite.
0.75 Mancano informazioni essenziali; divagazioni e ripetizioni.
0.50 Informazioni errate.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A3. CREATIVITA’ – ORIGINALITA’ – SENSO CRITICO
1
0.75
0.50
0.25
0.20
Lavoro ricco di considerazioni e osservazioni personali.
Lavoro con alcuni spunti originali.
Lavoro con pochi aspetti considerati e/o molti luoghi comuni.
Lavoro con considerazioni molto semplici.
Lavoro privo di riflessioni personali.
TOTALE (A1+A2+A3):
/4
B. COMPETENZA LINGUISTICA
Corretto ed appropriato uso della lingua
B1. STRUTTURA DEI PERIODI E DELLE FRASI
2
Esposizione molto curata e corretta. Stile chiaro, personale ed efficace.
1.50 Esposizione curata e corretta. Stile chiaro, anche se a volte ancora un po’ schematico.
1.25 Esposizione abbastanza corretta. Stile un po’ faticoso e non sempre sciolto e chiaro.
0.75 Esposizione con diverse scorrettezze. Stile spesso contorto e non sempre chiaro.
0.50 Esposizione con gravi e diffuse scorrettezze. Stile molto contorto.
Nel caso si siano evidenziate carenze al precedente punto, si segnalano i più evidenti errori:
uso eccessivo della coordinazione (e, poi…)  uso scorretto delle congiunzioni
 periodi senza frase reggente o in sospeso
 periodi poco chiari o contorti
 punteggiatura scorretta o mancante
 frasi incomplete
 uso scorretto di modi e tempi verbali
 mancata concordanza soggetto/verbo/nome/aggettivo
 uso scorretto di pronomi, preposizioni, articoli  altro:
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------B2. ORTOGRAFIA
2
Scrittura corretta.
1.50 Scrittura con qualche occasionale errore.
1
Scrittura con alcuni errori.
0.75 Scrittura con numerosi errori.
0.50 Scrittura con numerosissimi e gravi errori.
Nel caso si siano evidenziate carenze al precedente punto, si segnalano i più evidenti errori:
plurali
 doppie
 accenti
 apostrofi
 divisione in sillabe
 maiuscole
altro:
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------B3. LESSICO
2
Lessico appropriato, ricco ed efficace.
1.50 Lessico adeguato ed abbastanza vario.
1.25 Lessico ancora un po’ povero, generico e ripetitivo.
0.75 Lessico povero, ripetitivo, ed uso non sempre adeguato di termini.
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0.50
Lessico molto povero ed uso non adeguato di termini. Inflessioni dialettali
TOTALE (B1+B2+B3):
/
VALUTAZIONE COMPLESSIVA e GIUDIZIO DEL DOCENTE
Rispetto alle richieste della traccia, l’elaborato presenta uno sviluppo:…………………………………
Il contenuto appare:…………………………………………………………………………………………..
La forma espressiva risulta:………………………………………………………………………………….
SCHEMA DI RIFERIMENTO PER IL GIUDIZIO DEL DOCENTE
Rispetto alle
richieste della
traccia, l’elaborato
presenta uno
sviluppo…
Il contenuto
appare…
La forma
espressiva
risulta…
Giudizio
Livello
Non attinente
4
Debolmente / Parzialmente attinente
5
Sostanzialmente attinente
6
Abbastanza coerente
7
Coerente / Attinente
8
Organico e coerente
9
Organico e pertinente
10
Superficiale / Elementare / Confuso
4
Poco personale / Poco elaborato
5
Accettabile
6
Adeguato / Abbastanza articolato
7
Significativo / Ben elaborato
8
Ampio / Personale / Approfondito
9
Esauriente ed originale
10
Scorretta / Contorta / Confusa
4
Elementare / Abbastanza scorretta / …contorta / …confusa
5
Sufficientemente corretta / …scorrevole / …chiara
6
Abbastanza corretta / Nel complesso corretta / …scorrevole
7
Corretta / Scorrevole / Chiara
8
Corretta, curata e chiara
9
Corretta, curata, chiara, personale ed efficace
10
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VALUTAZIONE COMPLESSIVA: ………………………………………………………………………………..
SCHEMA PER LA VALUTAZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI MATEMATICA
4
disordinato/
IL COMPITO
scorretto nella
forma e nei
grafici
5
parzialmente
ordinato/
6-7
8
nel complesso ordinato e
ordinato/
chiaro/
con alcune
scorrettezze
formali e
grafiche
con alcune
imprecisioni
nella forma e
nei grafici
corretto nei
grafici/
con qualche
imprecisione
nullo o appena errori numerosi qualche errore svolto
PRESENTA/
affrontato
e/o gravi
interamente
in qualche
con qualche
SI PRESENTA
quesito
imprecisione
parziale
svolto nelle
formale/
risultati
conseguimento parti essenziali
sporadici/
di qualche
senza gravi
di calcolo
parziali
risultato
errori
È/
DIMOSTRA/
EVIDENZIA
conoscenze
parziali/
conoscenze
conoscenze
frammentarie / discrete/
conoscenze
molto limitate/
settoriali/
scorrettezze
nel calcolo/
non in tutti i
quesiti
affrontati
limitata
conoscenza di
formule/
imprecisioni
nella
limitata
applicazione
capacità di
delle formule
utilizzo degli
strumenti del
calcolo
9-10
ordinato e
chiaro,
formalmente
corretto,
grafici precisi
e curati
svolto
interamente
senza errori o
imprecisioni
conoscenze
abbastanza
complete/
conoscenze
complete e
approfondite/
discrete
capacità di
calcolo/
buone basi di
calcolo/
ottima
conoscenza
delle formule/
discreta
capacità di
applicare le
formule
buona
conoscenza
delle formule
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solide basi di
calcolo
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senza alcuna
linea di
sviluppo
LE
coerente sul
PROCEDURE piano logico
(RISOLUTIVE)
SONO
APPLICATE
in modo
parziale/
in modo non
del tutto
lineare/
in modo non
sempre
coerente/
in modo non
chiaramente
espresso
in modo
organizzato/
in modo
opportuno/
con qualche
scorrettezza/
in modo
lineare e
chiaro/
in modo
corretto e
sicuro/
in maniera
accettabile
con buona
correttezza
con
precisione/
con tratti
originali
PROPOSTA DI VOTO______________
GRIGLIA VALUTAZIONE LINGUA STRANIERA
TIPOLOGIA: LETTERA
CONTENUTO







completo e personale
molto buono
buono
discreto
accettabile
parziale
insufficiente
10
9
8
7
6
5
4
ESPRESSIONE






con linguaggio appropriato
corretta
abbastanza corretta
con qualche imprecisione
poco corretta
con evidenti lacune e
ambiguità
 totalmente scorretta
10
9
8
7
6
5
4
STRUTTURA/PARTI FONDAMENTALI







completa
molto buona
buona
discreta
essenziale
non sufficiente
inadeguata
TIPOLOGIA: QUESTIONARIO - COMPRENSIONE DEL TESTO
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10
9
8
7
6
5
4
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COMPRENSIONE







completa
molto buona
buona
discreta
accettabile
parziale/difficoltosa
insufficiente
ESPRESSIONE







con linguaggio appropriato
corretta
abbastanza corretta
con qualche imprecisione
poco corretta e/o copiata dal testo
con evidenti lacune e ambiguità
totalmente scorretta
RIELABORAZIONE







personale
abbastanza personale
buona
discreta
minima *
carente *
assente *
10
9
8
7
6
5
4
10
9
8
7
6
5
4
10
9
8
7
6
5
4
*con elementi non pertinenti
Criteri per la conduzione del Colloquio d’Esame
PREMESSA:
“IL
COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE, CONDOTTO COLLEGIALMENTE ALLA PRESENZA DELL’INTERA
SOTTOCOMMISSIONE
ESAMINATRICE, VERTE SULLE DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO DELL’ULTIMO ANNO (ESCLUSO L’INSEGNAMENTO DELLA
RELIGIONE CATTOLICA), CONSENTENDO PERTANTO A TUTTE LE DISCIPLINE DI AVERE VISIBILITÀ E GIUSTA CONSIDERAZIONE.
IL COLLOQUIO È FINALIZZATO A VALUTARE NON SOLO LE CONOSCENZE E LE COMPETENZE ACQUISITE, MA ANCHE IL LIVELLO
DI PADRONANZA DI COMPETENZE TRASVERSALI (CAPACITÀ DI ESPOSIZIONE E ARGOMENTAZIONE, DI RISOLUZIONE DEI
PROBLEMI, DI PENSIERO RIFLESSO E CRITICO, DI VALUTAZIONE PERSONALE ECC.). AL COLLOQUIO INTERDISCIPLINARE È
ATTRIBUITO UN VOTO ESPRESSO IN DECIMI.”
D.P.R. N. 122 - 22 GIUGNO 2009 - C.M. N. 49 DEL 20 MAGGIO 2010
CRITERI GENERALI:
Considerato che nel lavoro svolto nel triennio i contenuti disciplinari sono stati utilizzati come
strumenti fondamentali per il conseguimento di obiettivi di più ampio valore formativo, si
ritiene di poter condurre il colloquio interdisciplinare previsto dalle disposizioni ministeriali,
come finalizzato fondamentalmente alla verifica di tali obiettivi. Ogni alunno potrà svolgere
approfondimenti personali su particolari argomenti da presentare come spunto di discussione.
Il colloquio prenderà avvio da un argomento o da un elaborato relativo ad una disciplina scelta
dal candidato. Gli interventi dei diversi insegnanti potranno susseguirsi e concatenarsi secondo
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richiami contenutistici, se gli argomenti consentiranno naturali passaggi, oppure secondo le
metodologie seguite nel corso dell’anno e del triennio.
Data la presenza nella classe di livelli diversi di preparazione, il colloquio d’esame sarà
impostato in modo differenziato.

(COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE)
Per gli allievi più capaci (livello AVANZATO), il colloquio sarà condotto in modo da far emergere
le loro potenzialità, ponendo domande anche complesse relative agli obiettivi più impegnativi e
richiedendo opinioni e giudizi personali motivati. I docenti avranno così la possibilità di stabilire,
non solo il livello delle competenze scolastiche, ma anche il grado di maturazione personale e
sociale.

(COLLOQUIO DIALOGICO-DESCRITTIVO)
Per gli alunni (livello INTERMEDIO) che presentano un grado medio di conoscenze e di abilità,
una preparazione di base abbastanza omogenea ed una certa sicurezza nell’esporre, il colloquio
sarà impostato in modo da conferire preminenza all’aspetto discorsivo e induttivo; esso potrà
prendere l’avvio da un testo scritto, da un’opera pittorica, dalla presentazione di un elaborato
svolto e verificherà le capacità dell’alunno di stabilire rapporti di causa-effetto, nonché il
possesso di linguaggio specifico.

(COLLOQUIO GUIDATO)
Per gli alunni con carenze e difficoltà ad esporre i contenuti (livelli DI BASE E INIZIALE), il
colloquio potrà consistere in brevi e precise domande riferite ad esperienze dirette o ad attività
pratiche, svolte durante l’anno scolastico. Se l’emotività interferirà nel colloquio, l’alunno sarà
incoraggiato, con un dialogo amichevole, a riferire esperienze personali relative ai suoi interessi
extrascolastici.
VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO D’ESAME
Per la valutazione del colloquio saranno tenuti in considerazione i seguenti descrittori:
PENSIERO RIFLESSO E CRITICO E MATURITÀ PERSONALE:
Conoscenza dei contenuti
Coerenza ed organicità delle esposizioni/argomentazioni con capacità di
riflessioni/valutazioni personali
Capacità di risoluzione dei problemi
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PADRONANZA DELLA LINGUA:
Correttezza morfo–sintattica e adeguatezza lessicale aderente alla situazione
e al contesto
Uso dei connettivi logici
Capacità espositiva –Scioltezza / Fluenza
Si terrà inoltre presente il grado di rispondenza tra la prova d’esame e l’iter scolastico, nonché il
livello globale di maturazione raggiunto.
INDICATORI E DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE DELLA PRODUZIONE ORALE E
PER LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO SUL COLLOQUIO D’ESAME
(in ottemperanza alla C.M. n. 49 del 20/05/2010)
Pensiero riflesso e critico e maturità personale



Conoscenza dei contenuti
Coerenza ed organicità delle
esposizioni/argomentazioni con capacità di
riflessioni/valutazioni personali
Capacità di risoluzione dei problemi
0-5
Padronanza della lingua:



INDICATORI
Correttezza morfo–sintattica e adeguatezza
lessicale aderente alla situazione e al contesto
Uso dei connettivi logici
Capacità espositiva –Scioltezza / fluenza
Voto 10
Voto 9
Voto 8
Voto 7
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0-5
Voto 6
Voto 5
Voto 4
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conoscenze
acquisite
conoscenza
solida ed
approfondita dei
contenuti con
ricchezza di
riferimenti
conoscenza
sicura ed
ampia con
riferimenti
personali
conoscenza
completa dei
contenuti
conoscenza
discreta di gran
parte dei contenuti
conoscenza
degli elementi
basilari/
essenziali
conoscenza
parziale/sett
oriale
/superficiale
dei contenuti
conoscenza
lacunosa/
errata dei
contenuti
scarsa
padronanza
delle
conoscenze
coerenza ed
organicità delle
esposizioni/
argomentazioni
con capacità di
riflessioni/
valutazioni
personali,
di operare
collegamenti e di
risolvere problemi
-capacità’
espositiva
scioltezza/fluenza
capacità di
rielaborare e
integrare i saperi
con coerenza
espositiva.
capacità di
argomentare
esprimendo
giudizi critici,
apportando
soluzioni
personali
capacità di
rielaborare
con
disinvoltura i
contenuti e/o
di collegare i
diversi saperi,
indicando
possibili
soluzioni
padronanza
terminologica
dei linguaggi
specifici
proprietà di
linguaggio e
correttezza
espositiva
e adeguatezza
lessicale
-aderenza alla
situazione e al
contesto
-correttezza
morfo-sintattica
capacità
espositiva
efficace
e
differenziazione
consapevole e
spontanea dei
modi della
comunicazione
in rapporto a
situazioni ed
interlocutori in
situazioni nuove
capacità di
differenziare i
modi della sua
comunicazion
e in rapporto a
situazioni ed
interlocutori in
situazioni
nuove
capacità di
operare alcuni
collegamenti/
rielaborazioni
con una certa
autonomia,
orientandosi
nella soluzione
di un
problema.
presentazione
appropriata,
seppur con
qualche aiuto.
esposizione
fluida.
presentazione
chiara e
abbastanza
corretta nell’uso
dei linguaggi
specifici
utilizzo
adeguato dei
linguaggi
specifici
capacità di
comunicare la
propria
opinione
anche in
situazioni
nuove
capacità di
riflettere su alcuni
contenuti/argomen
ti, ipotizzando, in
situazioni note,
semplici soluzioni
ai problemi.
capacità di
comunicare la
propria opinione
con chiarezza su
argomenti che
gli/le sono familiari
necessità di
essere guidato
per restare in
tema e per
risolvere alcuni
semplici
problemi.
esposizione
incoerente e/o
sconnessa
tendenza a
divagare e a
non seguire
una
connessione
logica
presentazione
schematica e
globalmente
chiara;
uso di un
linguaggio
sufficientemente
appropriato
capacità di
comunicare la
propria opinione
con sufficiente
chiarezza su
argomenti che
gli/le sono
familiari
DESCRITTORI DEI LIVELLI
SCHEMA DI RIFERIMENTO PER LA FORMULAZIONE
Pagina 95
frammentari
età
espositiva
delle
conoscenze;
terminologia
incerta e/o
inadeguata;
terminologia del
tutto inadeguata
con gravi in
coesioni
espositive
uso di un
linguaggio
impreciso.
capacità
espositiva
incerta nel
comunicare
semplici
riflessioni
legate al
proprio
vissuto
capacità
espositiva
incerta nel
comunicare
alcune riflessioni
legate al proprio
vissuto
quotidiano
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DEL GIUDIZIO SUL COLLOQUIO D’ESAME
Conoscenza dei contenuti_
10
Il candidato nel colloquio d’esame ha dimostrato:
9
8
7
►conoscenza
solida ed
approfondita dei
contenuti
►conoscenza
approfondita e
personale dei
contenuti
►conoscenza
apprezzabile e
sicura dei
contenuti
con capacità di
rielaborazione
critica
►conoscenza
organica e
► sicura
conoscenza dei
contenuti
6
5
►conoscenza di
gran parte dei
contenuti
►conoscenza
degli elementi
basilari
►conoscenza
lacunosa dei
contenuti
►buon
possesso delle
conoscenze
►sufficiente
padronanza delle
conoscenze
►scarsa
padronanza
delle
conoscenze
►sommarie ed
essenziali
conoscenze
ampia dei
contenuti i
Capacità di organizzazione/rielaborazione dei contenuti e di risoluzione dei problemi
e….:
10
9
►ottime capacità
di trasferire le
conoscenze
maturate
►capacità di
rielaborare con
disinvoltura i
contenuti e di
collegare i diversi
saperi con
spontaneità
con apporti
personali / in
autonomia
►di saper
rielaborare e
integrare i
contenuti con
apporti personali /
in autonomia
►di saper
risolvere
problemi con
soluzioni
personali
►di saper
rielaborare con
disinvoltura i
contenuti
►di saper
risolvere
problemi
indicando possibili
soluzioni
8
7
►buona
rielaborazione
con capacità di
operare
collegamenti tra i
saperi…
►…con sicuro
ragionamento
►….se guidato
►di sapersi
orientare nella
soluzione dei
problemi
►di saper
rielaborare
parzialmente i
contenuti
►di saper
operare alcuni
collegamenti , se
guidato
► di ipotizzare,
in situazioni
note, la soluzione
di alcuni problemi
Capacità espositiva / uso del linguaggio espositivo
Pagina 96
6
5
►di saper
presentare i
contenuti solo se
guidato e con
modeste
connessioni
►di saper
presentare
con molte
difficoltà i
contenuti
richiesti
►di saper
organizzare
molto
semplicemente i
contenuti
►di saper
presentare i
contenuti
richiesti
neppure se
guidato
►di risolvere
alcuni semplici
problemi, solo se
guidato
si è espresso/a con:
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Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
10
►efficacia
espositiva e
sicura
padronanza dei
linguaggi specifici
►coerenza,
efficacia
espositiva e
sicura
padronanza dei
linguaggi specifici
9
► proprietà di
linguaggio e
correttezza
espositiva
►chiarezza
espositiva ed uso
corretto dei
linguaggi formali
8
7
6
►chiarezza
espositiva e
proprietà lessicali
►semplicità, ma
sufficiente
chiarezza e
adeguato uso dei
linguaggi specifici
► accettabile
proprietà
espositiva ed uso
di un linguaggio
►correttezza e
chiarezza
espositive e
utilizzo adeguato
dei linguaggi
specifici
►adeguata
proprietà
espressiva e
corretto uso dei
linguaggi specifici
sufficientemente
appropriato
5
►incerta
capacità
espositiva ed
uso di un
linguaggio
impreciso
►evidenti
difficoltà e
gravi incoesioni
GIUDIZIO FINALE ESAME STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO
Pagina 97
Istituto Comprensivo Castelmassa
Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
Il candidato/La candidata________________________________________________________
ha affrontato le prove d’esame con atteggiamento :
10-9
8
7
6
5-4
responsabile e
sicuro
sicuro e
autonomo
sicuro
abbastanza sicuro
incerto
controllando / non controllando
agevolmente
sufficientemente
con difficoltà
la propria emotività.
Ha dimostrato di conoscere e riferire in modo ______/ Ha riferito in modo__________
10-9
8
7
6
5-4
discreto /
generico /
superficiale /
limitato/
approfondito /
completo /
esauriente
abbastanza
completo /
complessivo
più che
sufficiente
sufficiente /
accettabile
lacunoso /
parziale /
approssimativo
i contenuti affrontati, di saperli integrare con ____________
10-9
considerazioni personali / spunti originali
8-7
qualche considerazione personale
operando collegamenti ____________________
Pagina 98
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Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
10-9
8
interdisciplinari
tra alcune
discipline
con coerenza e
sicurezza
7
tra alcune
discipline
in modo
semplice ma
coerente
con buona
sicurezza
6
5-4
disciplinari con
semplicità
disciplinari in
modo incerto /
solo se guidato
con difficoltà
Nel complesso ha evidenziato un _____________ grado di maturazione personale
10-9
eccellente /
ottimo /
8
7
buono /
positivo /
discreto
soddisfacente
Pagina 99
6
sufficiente
adeguato
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Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal
Consiglio di classe in sede di scrutinio finale;
tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente;
CERTIFICA
che l’alunn … ………………………………………………………………………………………...,
nat … a……….…………………………………………………... il ………………………………..,
ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di …. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Livello
Indicatori esplicativi
A – Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e
delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B – Intermedio
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper
utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità
fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
D – Iniziale
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
Pagina 100
Istituto Comprensivo Castelmassa
Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
Profilo delle competenze
Competenze chiave
Discipline coinvolte
1
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di
comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere
le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle
diverse situazioni.
Comunicazione nella
madrelingua o lingua
di istruzione.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
Comunicazione
lingue straniere.
nelle
2
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di
esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una
comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana,
in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
Competenza
matematica
e
competenze di base in
scienza e tecnologia.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
3
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli
consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare
l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri.
Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare
problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere
consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano
questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
Competenze digitali.
4
Usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per
ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere
informazioni attendibili da quelle che necessitano di
approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con
soggetti diversi nel mondo.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
5
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e
ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche.
Imparare ad imparare.
Consapevolezza
ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
Imparare ad imparare.
6
Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed
è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente
nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in
modo autonomo.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
7
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli
altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni
culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società.
Consapevolezza
ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
8
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in
ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.
Consapevolezza
ed
espressione culturale.
9
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie
responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire
aiuto a chi lo chiede. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi
con le novità e gli imprevisti.
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
10
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti.
Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna per
portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Imparare ad imparare.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
11
Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione
del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e
sensibilità.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
………………………...
12
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile
di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza
civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa
nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi
informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro,
occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà,
manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.
13
L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Pagina 101
Livello
Istituto Comprensivo Castelmassa
Piano dell’Offerta Formativa 2016/2017
Sulla base dei livelli raggiunti dall’alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe propone la
prosecuzione
degli
studi
nel/i
seguente/i
percorso/i:
..……………………………………………………………………………
Data. ……………….
Il Dirigente Scolastico
…………………………………..
Pagina 102