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CA R PE DI E M
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n
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Il treppiedi è un accessorio indispensabile per gli appassionati di fotografia
Scatti sempre nitidi
L’italiana Manfrotto protagonista del settore con veri gioielli meccanici
L
di Davide Fumagalli
C
ome sanno i fotografi esperti e i professionisti,
l’unico accessorio veramente indispensabile
da accompagnare a una reflex è il treppiedi.
Nonostante i progressi incredibili fatti dall’industria fotografica nei meccanismi di stabilizzazione ottica
delle lenti e nella gestione del rumore digitale impostando la
sensibilità a valori di Iso ormai stellari, un robusto treppiedi
rimane indispensabile nel corredo di ogni fotografo per i
molti vantaggi che offre. Senza un sostegno stabile,
cemeninfatti, molte fotografie non posso semplicemente essere catturate, e il range è ben più ampio
delle volte stellate in cui occorre lasciaree aperto
urezza
per interi minuti l’otturatore con la sicurezza
obusto
che il treppiedi sia sufficientemente robusto
mento
da non consentire neanche uno spostamento
be lo
impercettibile dell’ottica, che rovinerebbe
o. Il
scatto con il fenomeno del micromosso.
treppiedi si rivela indispensabile anchee in
ambiti come la macrofotografia, ovvero la
scoperta dell’incredibile mondo di fiori e
insetti che si può rivelare in tutto il suo
incredibile splendore e complessità, e
nella stessa paesaggistica: basti pensare alla meraviglia di un tramonto o
dello scorrere dell’acqua in cui, ancora
una volta, il mosso è sempre a rischio.
Calcolando inoltre che il treppiede, e la
relativa testa, terranno compagnia per
anni ai vari corpi macchina che si susseguiranno, conviene decisamente rivolgersi a marchi affidabili. Non solo per la
qualità delle fotografie, ma anche perché
è decisamente poco piacevole spendere
migliaia di euro in reflex e obiettivi e vederli poi cadere a terra
per aver risparmiato qualche decina di euro comprando un
treppiedi di uno sconosciuto brand asiatico la cui solidità è
proporzionale alla qualità dei materiali utilizzati.
In un settore dominato dai produttori di reflex giapponesi,
inoltre, quello dei treppiedi vede protagonista l’italiana
M
Manfrotto,
ora parte del gruppo Vitec ma ancora saldamente ancorata all’Italia per la produzione e progettazione dei
p
propri
capolavori di meccanica. Le serie 055 e 190, infatti,
costituiscono le scelte migliori per chi desidera dotarsi di
u sostegno tanto stabile e sicuro quanto flessibile nell’utiun
l
lizzo,
grazie a un ingegnoso meccanismo che consente di
p
posizionare
all’occorrenza l’asta centrale a cui si collega la
re
reflex
a novanta gradi rispetto al corpo del treppiedi, gara
rantendo
lo stesso livello di stabilità senza dover smontare
n
nulla.
Con un peso di due chilogrammi nella versione in
a
alluminio
a tre sezioni, preferibile a quella a quattro per la
s
stabilità
eccezionale che offre, e di appena 1,6 chili in quella
in fibra di carbonio, la serie 190 in particolare costituisce
p
probabilmente
la scelta ideale per il fotografo appassionato,
c potrà gestire sino a sette chilogrammi di attrezzatura.
che
U soglia di peso decisamente elevata e più che sufficiente
Una
anche per corpi macchina professionali abbinati a teleobiettivi di grande lunghezza focale, che difficilmente superano
complessivamente i cinque chilogrammi di peso. La grande
esperienza di Manfrotto e l’amore per i particolari hanno
portato a soluzioni meccaniche di sblocco e fissaggio delle tre
sezioni in diverse posizioni, compresa quella a contatto con
il terreno utilissima tanto per la macrofotografia che in altre
situazioni, oltre al meccanismo di rotazione a novanta gradi
dell’asta centrale. La serie 90, destinata forse più ai professionisti, riesce a reggere addirittura 9 chilogrammi, portando
però il peso a 2,5 chilogrammi nella versione in alluminio e a
2 chili in quella in fibra di carbonio.
Indispensabile dotare il treppiedi anche di una testa, ovvero
co
il componente che si collega
al corpo del sostegno per sostecons
nere poi la reflex consentendo
anche di fissare facilmente la
posi
fotocamera nella posizione
desiderata. Esistono sostanzialte
mente due tipi di teste,
quelle a sfera e quelle a tre vie. Le
prime offrono una maggiore velocità di posizionamento,
dal momento che sono costituite appunto da una sfera
all’interno di un meccanismo di serraggio che si aziona
vit una volta trovata la posizione giusta.
tramite una vite
Molto apprez
apprezzate specialmente dai meno esperti,
hanno però due limiti principali: sono infatti meno
precis
precise nel posizionamento, dal momento
che al momen
momento del serraggio della
sfera poss
possono verificarsi piccole
variazioni rispetto alla posizione della reflex
refl impostata. Decisam
mente più stabili, con
possibilità di regolazioni millimetriche,
lle teste a tre vie, che
dispo
dispongono di un sistema di
fissaggio per oognuno dei singoli assi.
Anche in questo caso Manfrotto offre
ccomponenti com
come la testa Mhxpro-3W,
idea
ideale complemento dei treppiedi 190 o 055
ma compatibile con tutti i sostegni con vite da 3/8 di pollice,
che uniscono la solidità alla praticità. Nel corso della prova, la
testa ha infatti dimostrato una precisione davvero notevole su
tutti e tre gli assi, con tanto di bolla di livellamento integrata.
Manfrotto ha previsto delle leve retrattili per controllare
l’inclinazione che si sono rivelate tanto precise in fase di
impostazione quanto pratiche per il trasporto, riducendo
le dimensioni complessive. Per aumentare ulteriormente la
precisione e la comodità d’uso sono inoltre previste regolazioni della frizione dei singoli assi. Montata su un treppiedi
Manfrotto, la Mhxpro-3W ha retto senza alcuna esitazione
o fremito anche un tele 70-300 mm montato su una Nikon
D7100, consentendo di centrare perfettamente il soggetto
inquadrato alla massima lunghezza focale e fissare la posizione in modo saldo e sicuro, sopportando senza vibrazioni
il pulsante dell’otturatore e non costringendo così all’uso del
telecomando, che rimane comunque preferibile in condizioni
di luce scarsa. Merito della progettazione meticolosa e del
corpo costruito in solido magnesio, pronto così a resistere
non solo agli otto chilogrammi di peso massimo sopportato,
ma anche all’usura di anni di utilizzo. Molto ben fatto anche
il sistema di sgancio rapido, con la vite di aggancio alla reflex
fissata da un sistema di sicurezza e un meccanismo di bloccaggio della piastra stessa alla testa. (riproduzione riservata)