Doppio incontro con Renzi a Palazzo Chigi: Gentiloni favorito per

Download Report

Transcript Doppio incontro con Renzi a Palazzo Chigi: Gentiloni favorito per

Doppio incontro a Palazzo Chigi:
Gentiloni favorito per guidare il
governo.
Si è conclusa la seconda giornata di consultazioni che ha visto
salire al Quirinale 17 delegazioni per incontrare il capo dello Stato
Sergio Mattarella . Nel frattempo prosegue il dibattito interno nei
partiti ed in particolare nel Pd . A Palazzo Chigi è giunto a metà
mattinata
il
ministro
degli
Esteri
Paolo
Gentiloni,
seguito dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dal ministro
delle Riforme Maria Elena Boschi. In serata anche il ministro della
Cultura Dario Franceschini ha incontrato il premier, lasciando
dall’ingresso posteriore
la sede della presidenza del Consiglio .
Paolo Gentiloni, viene indicato sia per una soluzione “a breve” che
per una più a “medio-lungo termine”, ed è in “pole position” essendo
un interlocutore in linea e fidato con il Nazareno, dove Matteo Renzi
sposterebbe a tempo pieno il suo nuovo quartiere generale, perché
nell’accordo interno al Pd che dovrebbe portare Gentiloni a giurare al
Quirinale c’è anche il congresso del partito a partire da subito. Con
elezioni primarie aperte per la nuova segreteria, che vengono
chieste pressantemente i Giovani Turchi, lo vorrebbe il governatore
pugliese Michele Emiliano che non vede l’ora come il governatore
toscano Enrico Rossi di potersi candidare. Una “sfida” interna che
Renzi accetta anche perchè gli sarebbe utile dopo la sconfitta pesante
del 4 dicembre di rilegittimarsi. Per il momento Renzi è consapevole
di poter contare dalla sua parte i Giovani Turchi che a quanto pare
non candiderebbero il ministro Andrea Orlando ma sosterrebbero
l’attuale segretario. Il motivo di questa decisione è radicata nei 13
milioni di SI che comunque Renzi ha incassato al referendum. “Con
primarie aperte vince lui”, ti spiegano i bene informati.
Il reincarico non va bene al premier dimissionario, perché apparirebbe
e costituirebbe
un tradimento della parola data. La permanenza a
Palazzo Chigi da dimissionario non la accetta Sergio Mattarella, che
rinvierebbe comunque Renzi dinnanzi alle Camere.Inoltre
l’accelerazione della crisi europea del Monte dei Paschi di Siena, con
il No della Bce alla proroga per l’aumento di capitale, avrebbe
indotto e convinto Renzi a dare il via libera a una soluzione in tempi
rapidi. Resta l’incognita della data del voto, che Renzi vorrebbe
comunque per fine aprile ma che è difficile da concordare all’atto di
nascita del nuovo esecutivo.
Sono salite molto nel corso delle ultime ore
le quotazioni di
Gentiloni come possibile premier del nuovo governo. Il responsabile
degli Esteri è tornato a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio per
parlare nuovamente con Renzi, a conferma del clima di tensione che
aleggia nei palazzi romani. Secondo a quanto si apprende l’incarico
potrebbe essere affidato da Mattarella nella giornata di domenica in
modo di arrivare lunedì mattina con uno scenario chiaro, all’apertura
dei mercati finanziari . La compagine dei ministri non è stata ancora
definita ma potrebbe essere molto vicina a quella del governo Renzi.
Ben posizionato anche il ministro dell’economia Padoan, anche in
considerazione delle diverse questioni tecniche che il governo
(qualsiasi esso sia) deve affrontare nei prossimi mesi, dalla
decretazione legata alla manovra alla scottante questione delle
banche. Sia Gentiloni che Padoan hanno uno ‘standing’ internazionale
all’altezza. Cala, invece, nel totopremier Dario Franceschini, forse
vittima dei conflitti interni al Pd che in questi giorni sono esplosi
in modo particolarmente virulento. Il ministro della Cultura
continuerebbe però ad avere molti punti in suo arco, a partire dal
feeling intercorrente con il Quirinale.
Ma le opposizioni scalpitano.
Il presidente della commissiona
parlamentare RAI,
Roberto Fico senatore M5s non usa le mezze
misure poco prima di entrare nella riunione del Movimento 5 Stelle che
sta riunendo deputati e senatori alla Camera per un’assemblea dei
gruppi parlamentari in vista delle consultazioni al Quirinale di
domani, quando il gruppo salirà al colle. Dice Fico : “M5s a tavolo su
legge elettorale? Impossibile” aggiungendo “Vogliamo subito il voto,
non c’è bisogno di un nuovo governo. Mettersi al tavolo sulla legge
elettorale con gli altri partiti non è possibile, è come mettersi al
tavolo con chi ha rubato e dice che non lo farà più“.
Si può votare dal 15 aprile al 15 giugno, commentano dalle stanze del
premier, nella prevista tornata elettorale che interesserà circa mille
comuni e che per Matteo Renzi sarebbe bene estendere anche alle
politiche. Renzi vuole avere una garanzia sulla data, anche delle
garanzie sulla legge elettorale, per seminare e raccogliere subito
dopo l’attesa sentenza della Consulta sull’Italicum. In poche parole
non vuole farsi trovare impreparato. L’idea ottimale sarebbe quella
di un semi-proporzionale che piace anche a Silvio Berlusconi.
Il
toto
nomine
dei
ministri. Del possibile governo Gentiloni continuerebbe a far parte
Luca Lotti, braccio destro del segretario che resterebbe a Palazzo
Chigi come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Padoan
verrebbe riconfermato all’Economia. E nella compagine di
governo resterebbero sia Orlando che Franceschini, Delrio, Martina ed
anche Poletti. Non rientrerebbero a far parte del governo i ministri
“bocciati” . Tre nomi: Giannini per le contestazioni alla Buona
scuola, la Lorenzin per alleggerire il peso di Ncd nel governo, la
Boschi (al suo posto si fa il nome di Roberto Giachetti) per via della
sconfitta al referendum che su di lei funzionerebbe come con Renzi.
uscirebbero entrambi dall’esecutivo. In ballo anche la poltrona della
Madia, per via della bocciatura della sua riforma da parte della
Consulta, anche se il ministro della Pubblica Amministrazione potrebbe
restare per i decreti attuativi ancora sul tavolo. Una cosa viene data
per scontata: nella squadra di Gentiloni non entra alcun ministro del
gruppo Ala guidato da Denis Verdini. A sostituire quello che potrebbe
diventare il nuovo premier si fa il nome di Carlo Calenda, attuale
responsabile dello Sviluppo Economico, che si
trasferirebbe alla
Farnesina