Anno 3 - Il Galateo

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ALATEO
Periodico Indipendente di Informazione Cittadina
Anno 3 - Numero 3 - 2016
UN INATTESO CAMBIO AL VERTICE DELLA PARROCCHIA
DI S. FRANCESCO D’ASSISI IN GALATONE.
È con molto stupore che
la comunità parrocchiale di S.
Francesco d’Assisi ha appreso
la notizia. La decisione annunciata dal Vescovo, Mons. Fernando Filograna, fra le altre prese nel Consiglio Diocesano dello
scorso 30 settembre, è stata
quella dell’avvicendamento fra
i parroci delle realtà parrocchiali
di S. Lazzaro in Gallipoli e di S.
Francesco d’Assisi, anche nota
da tempo come “Parrocchia dei
Cappuccini”, in Galatone. Don
Pierluigi Strafella (in foto), 41
anni, copertinese, arrivò a Galatone alla vigilia della festa parrocchiale dei Santi Anna e
Gioacchino nel luglio 2010. Spirito giovane, tranquillo e
rasserenante, sin dagli inizi del suo servizio apostolico ha
subito suscitato la stima fra i tanti fedeli, anche i più giovani e giovanissimi, mirando a opere compiute di convivialità
fraterna fra tutte le famiglie. Grazie al suo timbro conciliatore, è stato in grado di creare una “grande famiglia cristiana-Chiesa di Dio”, binomio equivalente che ha messo le
radici nella solidarietà e dato, a oggi, frutti valevoli.
Don Pierlugi, cosa pensa dei suoi anni trascorsi a
Galatone, al servizio della Parrocchia di S. Francesco
d’Assisi?
Dare voce ai tanti bei pensieri che ho su Galatone non
è facile, specie quando i sei anni trascorsi insieme sono
stati vissuti tanto intensamente quanto velocemente. E se
il tempo è volato, in questi appena sei anni trascorsi insieme dal 26 luglio 2010, sarà indice proprio che l’esperienza
vissuta è stata bella, positiva e interiormente arricchente. Galatone mi ha dato, infatti, tanto in questa mia prima
esperienza di parroco. Più che essere stato io a servire
Galatone, con la mia presenza di parroco ai “Cappuccini”,
ho l’intima sensazione che sia stato Galatone ad aiutarmi
a crescere sia umanamente che nella Fede. Umanamente
ho ricevuto tanto e per l’accoglienza disinteressata riscontrata nelle persone e per la loro operosità dimostratami
nel collaborare, e per la forza interiore testimoniatami da
parte di chi, provato dalla vita, non si è mai voltato indietro nel cammino. Anche nella Fede, intesa come risposta
personale a tanto amore ricevuto da parte di Dio, ho ricevuto altrettanto molto, specie per quell’adesione popolare
al Redentore del Mondo, il Cristo Crocifisso Risorto della
Pietà, e per quel filiale ricorrere sotto la protezione della
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Vergine Santa, Madre della Grazia. I tanti, anche troppi,
bei pensieri che in questi giorni sono in me nel pensare
a Galatone, mi piace trasformarli in una immagine evangelica: Galatone è per me come Betania lo è stato per
Gesù, un luogo tanto famigliare quanto edificante. Ed è
altrettanto significativo come, in risposta al progetto di
Dio, comprensibile solo cammino facendo e comunque
mai conforme ai nostri desideri, ora, dal 24 novembre
2016, dalla “Galatone-Betania” sia pronto per continuare
a servire il Signore andando a Gallipoli nella parrocchia
di San Lazzaro “di Betania”. Alla “Galatone-Betania” della mia prima esperienza di parroco, dunque, il mio infinito
GRAZIE!
Grazie a Lei, Don Pierluigi, al quale la Sua “Galatone-Betania” Le porge un caloroso e sincero augurio per il suo nuovo futuro di Parroco.
Donato Stapane
Supplemento a “La Notizia”
N. 3/2016
Via G.A. Ferrari, 18 - 73100 Lecce
Direttore Responsabile Cesare Vernaleone
Aut. Trib. di Lecce n. 572 - Iscriz. ROC n. 5458-I
Iscr. R.E.A. C.C.I.A.A. n.174958
Direttore Responsabile
Cesare Vernaleone
Direttore Editoriale
Luigi De Giorgi
Hanno collaborato per questo numero:
Centro Studi Galatana, Comitato per il NO Galatone, Comitato “Basta un Sì” Galatone, Giorgio
Contese, Luigi De Giorgi, Giuseppe D’Oria, Silvana Francone, Arianna Resta, Salvatore Resta,
Stefania Resta, Dino Salamanna, Donato Stapane, Tommaso Terragno.
Distribuzione Gratuita
Grafica, Impaginazione e Stampa
Gli articoli pubblicati impegnano esclusivamente
la responsabilità degli autori.
il
ALATEO
TURISMO RELIGIOSO A GALATONE
Galàtone. Maria vide piegarsi gli ulivi al passaggio della Santissima Vergine, mentre il garofano rimase tra le
sue mani. Il giorno seguente percorse in devoto raccoglimento quaranta chilometri per raggiungere Galàtone
e già all’altezza di Copertino vinse contro il demonio
una prima battaglia. Giunta davanti al Crocifisso, offrì
il garofano e ottenne la liberazione. Si sentì un odore
persistente e il disegno del fiore rimase impresso nella
sua mano”………” Maria volle che il suo ringraziamento
per l’avvenuta guarigione fosse tangibile. Decise così di
promuovere la costruzione, nella sua Squinzano, di una
Chiesa dedicata all’Annunziata”. (da www.santiebeati.
it).
Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco di Squinzano, Cosimo Miccoli, l’Ass. alla Cultura di Squinzano
Vincenzo Vespucci, il Presidente dell’”Associazione 21
ottobre 1618 – Opera Maria Manca”, Antonio Pastore,
Mons. Nicola Macculli, Parroco presso la Parrocchia
San Nicola da Myra in Squinzano, il Sindaco di Galatone Livio Nisi, l’Ass. alla Cultura di Galatone Sondra
Dall’Oco.
Ci auguriamo che il turismo religioso possa intensificarsi nel futuro, perché può incidere in maniera notevole sullo sviluppo economico della città, soprattutto se
sono previsti più giorni di permanenza. Un’altra forma di
turismo, sulla quale devono puntare le amministrazioni
comunali, è quello congressuale. Quello del turismo
congressuale è oggi un settore di mercato che colloca l’Italia al sesto posto
nel ranking congressuale mondiale, considerati
i tanti fattori di attrattività
del paese, dall’arte, alla
cultura, al cibo. Galatone
ha tutte le carte in regola
per cominciare ad attivare iniziative del genere
naturalmente in stretta
collaborazione con gli
operatori del settore, le
strutture ricettive ed i ristoranti. L’organizzazione
di convegni medici, scientifici, sportivi e aziendali
può rappresentare veramente il volano per lo sviluppo
dell’economia cittadina.
Il 22 ottobre 2016 un gruppo di 150 cittadini di
Squinzano, guidati dal Sindaco Avv. Cosimo Miccoli, ha
raggiunto Galatone in pellegrinaggio. Dopo la visita al
Museo delle Macchine di Leonardo da Vinci di Giuseppe Manisco, al frantoio semi-ipogeo e al Museo della
Radio di Alberto Chiàntera, il gruppo ha partecipato alla
celebrazione della Santa Messa presso il Santuario
del SS. Crocifisso della Pietà, officiata da Mons. Nicola Macculli, Parroco presso la Parrocchia San Nicola
da Myra in Squinzano e da Don Angerlo Corvo, Parroco della Parrocchia Maria SS. Assunta e Rettore del
Santuario del SS. Crocifisso. Alle ore 18,30, poi, si è
svolta una cerimonia civile presso la sala convegni del
Palazzo Marchesale per rinsaldare il patto di amicizia
con Squinzano, già siglato in data 22 ottobre 2014. Tale
patto di amicizia è nato per onorare Maria Manca, cittadina di Squinzano, che nel
1618 ricevette un miracolo
dal SS. Crocifisso di Galatone.
Maria Manca era vittima
di terribili sofferenze quando si rivolse alla Madonna
affinché ne fosse liberata.
“La Madonna accolse la
sua preghiera, era il 21 ottobre 1618. Mentre si trovava in un suo podere per
raccogliere le olive, Maria
vide una giovane donna
“dai capelli increspati con
fili d’oro”, la quale porgendole un garofano rosso disse che doveva offrirlo, il giorno seguente, a suo Figlio
presso l’immagine del SS. Crocefisso della Pietà di
Luigi De Giorgi
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LE CASE DELL’ACQUA
Pubblichiamo un’intervista all’Assessore Valerio CHIRIVI’
relativa all’installazione delle “Case
dell’Acqua” a Galatone.
1. Assessore Valerio
Chirivì, da un po’ di
tempo a questa parte
si notano a Galatone
i lavori per l’installazione delle “Case
dell’Acqua”. Dove saranno ubicate precisamente?
Effettivamente recentemente sono state installate, in
Galatone, tre case dell’acqua, rispettivamente ubicate
in via Madonna delle Grazie, via Palombaio e Piazza
Pertini
2. Da chi e come saranno gestite?
Saranno Gestite dalla Ditta aggiudicataria dell’appalto
denominata “SPRING S.R.L.”
3. Che tipo di acqua sarà erogata? Naturale, frizzante,
refrigerata o a temperatura ambiente?
Sarà erogata acqua liscia e frizzante, refrigerata e il relativo costo massimo sarà di 0,05/litro, sia per quella
liscia, sia per
la frizzante
4. Quali saranno i benefici per la
popolazione
di Galatone
nell’utilizzo
delle “Case
dell’Acqua”?
I
benefici
principalmente saranno economici per i cittadini, considerato il costo dell’acqua
5. Ci saranno dei benefici anche in termini ambientali?
A favore dell’ambiente si avranno meno rifiuti in plastica
e relativi imballaggi
6. Quando partirà il servizio?
I problemi di carattere tecnico, che hanno ritardato
l’avvio delle procedure a suo tempo previste, consentiranno, a breve, l’attivazione della sola casa dell’acqua
di Via Madonna delle Grazie e successivamente le restanti.
Grazie per averci aggiornato su questo servizio di grande utilità per la cittadinanza di Galatone.
Luigi De Giorgi
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il
ALATEO
DA ANTONIO SCORRANO ALLE
GIORNATE GALATEANE
Galatone e il suo cittadino più illustre
La “storiella”,
pervenutaci dai
secoli passati,
secondo cui Antonio De Ferraris, il più famoso e celebrato
nostro concittadino, lasciando
Galatone
per
andare a completare in Napoli i suoi studi
letterari, si sia
ripulito le scarpe
per eliminare, in
senso metaforico, ogni legame
con il suo paese
d’origine è ingenerosa e ovviamente infondata.
Il Nostro, infatti, in più occasioni, nei suoi scritti,
mostrò orgoglio per la città natale e per la sua identità
italo-greca e permeò sempre di velata malinconia le descrizioni che andava facendo delle peculiarità geografiche, climatiche e produttive della sua amata Galatone e
della Iapigia. Non solo, e più ancora, con chiaro intento
simbiotico ed identificativo, volle, nell’entrare a far parte
della famosa Accademia Pontaniana, dismettere il cognome ereditato dalla sua nobile famiglia per assumere
quello, poi perpetuatosi nel tempo, di “Galateo”, appunto da Galatone.
La Comunità galatonese, almeno quella culturalmente attrezzata (molto ristretta in verità) e quella rappresentata dalle istituzioni civili e religiose, al contrario,
appare per lungo tempo pigramente “adagiata” sul comodo pretesto della ricordata storiella e non brilla per
interesse, apprezzamento e riconoscenza verso Antonio Galateo. Dovrà passare più di un secolo dalla sua
dipartita prima che due nostri concittadini si occupino
del De Ferraris, della sua figura di studioso, filosofo e
medico celebrato e delle sue opere che, pure, già circolavano, dapprima in forma manoscritta (dovevano essere sicuramente presenti nella biblioteca cinquecentesca
dei Pinelli, Signori di Galatone), quindi per i tipi dell’editore Perna di Basilea, e si stavano diffondendo in Italia
e all’estero, con qualche “circospezione” di troppo, dovuta alla “scabrosità” di alcuni degli argomenti trattati
che mal si conciliavano col “vento” della Controriforma
ormai in atto.
Difatti, solo nell’anno 1624, a cura di Antonio Scorrano, arciprete della Chiesa galatonese, veniva data alle
stampe in Napoli un’edizione “purgata” (rispetto a quel-
la di Basilea del 1558), del “Liber de Situ Iapygiae Antoni Galatei philosophi et medici prestantissimi”, accompagnata da un profilo biografico dell’Autore (il primo ad
essere tratteggiato) redatto dal poeta ed erudito Pietro
Antonio De Magistris, parente alla lontana del Nostro.
Bisogna, poi, aspettare l’anno 1853 perchè il canonico Giancamillo Frezza affronti, con il contributo del Comune di Galatone (sei ducati) la pubblicazione di una
quanto mai opportuna traduzione, dal latino all’italiano,
del De Situ Iapygiae galateano.
Il chiaro intento del traduttore di far conoscere e
divulgare, al di là del ristretto e privilegiato ambito degli eruditi, degli studiosi e del ceto ecclesiastico, il più
“autentico” Galateo ai suoi conterranei della seconda
metà dell’800 sortiva in Galatone un qualche effetto. Lo
si può ricavare da una deliberazione del Comune del
24/10/1880 con cui si decideva, finalmente, “di onorare
con la deposizione di una lapide il Galateo” e, più ancora, da quella del 15/05/1884 con la quale il Consiglio
comunale, costatato che la precedente delibera non era
stata eseguita, ribadiva di voler dedicare “una lapide al
degnissimo nostro concittadino Antonio De Ferraris per
onorarne e renderne perenne la memoria”.
Vi è da dire, però, al riguardo, che, di fatto, ad apporre sulla facciata della casa del Nostro Galateo una
lapide commemorativa fu la Società Operaia di Mutuo
Soccorso che, da poco costituitasi (1883), volle anche
intitolarsi ad Antonio De Ferraris. E che, a questo punto,
anche i soci della locale “Casina dell’Unione”, nel ricostituirsi (nel 1885) in Circolo Cittadino, decidevano di
dare una nuova denominazione al loro Sodalizio, quella, appunto, di “Circolo Cittadino Antonio Galateo”, conservata per più di un secolo, fino ai nostri giorni.
Il Comune, per parte sua, assecondando, per così
dire, l’onda celebrativa dell’illustre umanista galatonese
in atto nella comunità cittadina, sulla fine del XIX secolo, delibera di mutare la toponomastica alla centrale
via “Asche”, intitolandola al Galateo, anche perchè ivi si
trovava, e si trova ancora, la sua casa natale.
Agli inizi del Novecento si hanno i primi segni di un
approfondimento “laico” ed allargato degli studi sul Galateo. Un giovane galatonese, Giuseppe Vaglio, nell’anno 1913, si laureava brillantemente discutendo la tesi:
“Antonio Galateo nella morale e nella pedagogia”, apprezzata tanto da essere pubblicata per i tipi di una
tipografia leccese (una copia del lavoro è conservata
presso la biblioteca comunale). Negli anni Quaranta e
Cinquanta del secolo scorso, poi, Pasquale Maria Miccolis, noto e appassionato studioso di storia e tradizioni
locali, teneva vivo attorno a sé un “cenacolo” al quale
si accostavano numerosi giovani galatonesi desiderosi
di saperne di più del loro concittadino Antonio Galateo
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e delle sue opere più note e significative. Tra questi in
particolare si segnalavano per interesse, zelo, assiduità
e per quello che avrebbero prodotto a loro volta, Agostino Gabrieli e Vittorio Zacchino.
E’ però nella seconda metà del secolo scorso che
Galatone, la sua società civile e le sue istituzioni rivolgono la propria attenzione, in maniera significativa,
adeguata e decisiva, al De Ferraris.
L’Amministrazione municipale guidata dal sindaco
Cosimo Settimo deliberava di intitolare la biblioteca comunale al Galateo. Quindi, il Consiglio d’Istituto della
Scuola Media 1° Nucleo decideva di dismettere quell’anonima denominazione e di fregiarsi dell’intitolazione ad
Antonio De Ferraris. Più concretamente, poi, su impulso della neonata Pro Loco, l’Amministrazione comunale
guidata da Fernando Maglio, progettava e realizzava, in
un’area a ridosso della torre del palazzo-- marchesale,
ricavata dall’abbattimento di un vecchio fabbricato che
vi insisteva, una piazzetta
destinata ad accogliere
un’erma sormontata dal
busto del Galateo, frutto
artistico delle sapienti e
sensibili mani di Sebastiano Greco, scultore e
pittore galatonese, tanto
bravo quanto modesto.
Ma, l’iniziativa più efficace, qualificata ed incisiva, che contribuisce
in modo e misura determinanti e, vien da dire,
irreversibilmente al rilancio degli studi sulla vasta
e poliedrica produzione
letteraria e scientifica del nostro concittadino, nonché
ad una giusta e meritata collocazione della sua Figura
nella storia della letteratura italiana umanistica e primorinascimentale, deve considerarsi l’organizzazione
di un convegno sul Galateo “passato” come “Giornate
Galateane”, tenutosi in Galatone nel non più esistente
Teatro Orfeo, nei giorni 15 e 16 novembre 1969, con la
partecipazione ed il contributo scientifico dei più eminenti studiosi del De Ferraris.
L’evento, come ricorderanno ormai in pochissimi,
maturò del tutto casualmente.
Infatti, si era nell’estate del 1969, quando, una sera,
il dottor Cosimo Settimo, all’epoca consigliere provinciale e presidente della Camera di Commercio di Lecce,
comunicò ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori ed
amministratori comunali (tra gli altri: Fernando Maglio, il
sottoscritto, Cosimo De Mitri e Vittorio Zacchino) che la
Provincia aveva deliberato in favore del Comune di Galatone un contributo di quattro milioni di lire da utilizzare
per iniziative di promozione turistico-culturale, specificatamente per l’acquisizione al patrimonio comunale
del Castello di Fulcignano. Furono avviati contatti con i
proprietari dell’antico e storico manufatto, ma dovemmo
subito riscontrare che la nostra era soltanto una “pia” e
velleitaria aspirazione rispetto alle pretese economiche
degli interessati.
Fu a quel punto che Vittorio Zacchino lanciò l’idea
di far coincidere l’inaugurazione del monumento al
Galateo con l’organizzazione di un convegno di studi
sul Nostro che ne approfondisse la figura, le opere e
il ruolo che Egli ebbe nella cultura meridionale, e non
solo, della fine del Quattrocento e dei primi del secolo
successivo.
Il convegno fu deciso e si avvalse del solerte e generoso impegno organizzativo degli amministratori del
Comune e della Pro Loco, presieduta dal dottor Oronzo
Resta; raccolse le adesioni del professor Mario Dal Pra
dell’Università di Milano e di numerosi altri illustri cattedratici; ebbe una qualificata partecipazione di studiosi.
Le relazioni ufficiali furono tenute da notissimi accademici quali Antonio Corsano, Francesco Tateo e Aldo
Vallone, nonché da affermati studiosi del Galateo come
Mons. Antonio Antonaci, il dottor Nicola Vacca e Vittorio
Zacchino.
I positivi frutti di tale
encomiabile
iniziativa
culturale
galatonese,
bisogna
riconoscere,
nel tempo si sono avuti:
molto limitati, per vero,
in ambito locale; molto
maggiori in quello dei
ricercatori e degli studiosi delle varie discipline delle quali il Galateo
così magistralmente si
era occupato.
Di questi frutti, così
come maturati nei quarant’anni successivi alle
nostre “Giornate”, Vittorio Zacchino ha fatto un “consuntivo” in un suo opuscolo pubblicato nel 2009 ad iniziativa della locale Pro Loco e del Centro Studi Galatana, ideale erede della “Domus Galateana” che pure era
stata costituita all’epoca delle celebrazioni del 1969.
Tutto quanto innanzi, per segnalare, dal giornale
che mi ospita, che ora una nuova occasione si presenta
a noi galatonesi perché ci si avvii con passo più deciso
e convinto sulla strada di una capillare ed approfondita
conoscenza della figura e delle opere del nostro illustre
concittadino e per attrezzarci a cogliere le concrete opportunità che il Galateo, ormai di riconosciuta statura
europea e di sorprendente attualità di pensiero, ci offre per una possibile e qualificata promozione sociale,
culturale ed economica della nostra città e del nostro
territorio. E’ ormai prossima, infatti, la ricorrenza del V
centenario della morte di Antonio De Ferraris e l’Amministrazione comunale, molto convintamente, si è già
mossa, affiancata da diverse associazioni cittadine,
perché detta ricorrenza sia celebrata al meglio.
Ma di ciò e delle varie e qualificate iniziative in cantiere, altri, più autorevolmente del sottoscritto sono sicuro che vorranno dare conto alla cittadinanza nei prossimi “numeri” di questo Foglio.
Giorgio Contese
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ALATEO
LA FLORA SPONTANEA
NELLA TERRA DEL GALATEO
Questa rubrica vuole essere una sorta di “viaggio”
che intraprenderemo per conoscere la ricchezza, in biodiversità, presente nel nostro territorio.
Si tratta di piante che, da epoche lontanissime, continuano ad “abitare” sui nostri muri a secco, lungo i sentieri di campagna, nelle macchie e negli incolti del nostro Salento. Ognuna di queste piante ha attraversato
la storia e la cultura anche della nostra città.
E’ stata, in un tempo, non poi tanto lontano, presente nella vita quotidiana dei nostri antenati.
Il nostro “viaggio” avrà come meta i molteplici ecosi-
stemi presenti nel territorio di Galatone.
La conoscenza di queste piante speriamo possa
contribuire a favorire una maggiore conoscenza e sensibilizzazione mirata alla tutela del nostro patrimonio
floristico. La pianta di questo mese, diffusissima nel
nostro ambiente, si adatta bene in luoghi erbosi ed umidi, boscosi, nelle località aride, così come sui muri, sui
suoli ghiaiosi, negli incolti, sulle scarpate dove, con le
sue robuste e profonde radici, trattiene il terreno.
Con l’oro dei suoi numerosi fiori rallegra la stagione
autunnale.
INULA VISCOSA
Altri nomi: dittrichia viscosa, cupularia viscosa, enula
ceppitoni;
Nome locale: pulicara
Famiglia: asteraceae
Caratteristiche
La pianta è caratterizzata da una accentuata vischiosità
(da qui viscosa) che nel passato è stata sfruttata per
pulire e profumare il forno prima di far cuocere il pane,
dato che era in grado di attrarre i residui della cenere.
Altri usi:
- come succedaneo del tabacco in tempi di magra;
- per cicatrizzare piccole ferite;
- per la produzione dell’uva passa (si immergevano i
grappoli di uva in una liscivia ricavata da cenere, calce
e rami di inula);
- come pianta mellifera in un periodo in cui scarseggiano i fiori per le api.
Silvana Francone
I pilastri della “Questione meridionale”
La “Questione meridionale”, a nostro modesto avviso, non solo continua a persistere, ma, a causa dei
suoi pilastri di sostegno, sta aumentando il divario tra
il Nord del Paese e il Mezzogiorno. Ancora, si pensi
che a vivere questo disagio e povertà, geografici e socio-economici, a seguito di una foto scattata dall’Istat,
sono 2milioni di persone: 277mila sono donne; 1milione
131mila sono minori; 1milione 13mila giovani, di età,
tra i 18 ed i 34 anni. Ed ora, vediamo quali sono i pilastri di sostegno della “Questione meridionale” che, in
qualche modo, hanno causato, anche, tragedie. Il nostro riferimento non può, non essere collegato ad una
recente tragedia ferroviaria, accaduta, in Puglia, il 12
luglio, scorso. Si è trattato di uno scontro tra due treni,
su un binario unico, a Corato, nel nord di Bari, con una
strage di studenti e lavoratori pendolari, 27 morti ed ol-
tre, 50 feriti. In questo terribile caso, molto hanno inciso
questi pilastri del “modus vivendi” meridionale, ma, non
solo: i ritardi e lo stop al raddoppio del binario unico,
in questione, verificatisi tra Comuni, Regione e Commissione europea, ovvero, i cosiddetti, “via libera” sono
lentissimi, spesso, a causa di una lunga burocrazia. In
tal senso, da Roma qualcosa si sta muovendo, in positivo: 134milioni di euro sono stati destinati a formare ben
544mila dipendenti pubblici con l’obiettivo di migliorare
l’efficienza della macchina burocratica, della pubblica
amministrazione; ma, ad onor del vero, dobbiamo anche, dire che, sempre a causa dei suddetti pilastri, il
Mezzogiorno sta spendendo la metà delle risorse, rispetto al Nord Italia.
Salvatore Resta
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Periodico Indipendente di Informazione Cittadina
IMPRENDITORIA GIOVANILE
In Puglia con il Bando PIN Contributi a Fondo Perduto al 100%
PIN è il nuovo Bando della Regione Puglia che offre
ai giovani pugliesi la possibilità di avere un contributo a
fondo perduto tra 10.000 e 30.000 Euro per la realizzazione di progetti innovativi a vocazione imprenditoriale e
ad alto potenziale di sviluppo locale. Il Bando si è aperto
il 1° Settembre 2016.
I giovani, oltre alla copertura delle spese di investimento e dei costi di gestione al 100%, avranno anche
la possibilità di richiedere l’erogazione di servizi di accompagnamento e rafforzamento delle competenze a
supporto della progettazione, della realizzazione e del
follow-up dei medesimi progetti.
PROGETTI AMMISSIBILI
PIN supporta la sperimentazione e la realizzazione di progetti a vocazione imprenditoriale
nei seguenti ambiti di intervento:
a) Innovazione culturale (es:
valorizzazione del patrimonio
ambientale, culturale e artistico; turismo; sviluppo sostenibile
etc.)
b) Innovazione tecnologica
(es: innovazioni di prodotto e di
processo o organizzative; nuovi media e comunicazione; nuove tecnologie etc.) – in questo ambito, dunque,
i progetti innovativi legati alla comunicazione e all’editoria sono ben accetti! -;
c) Innovazione sociale (es: servizi per favorire l’inclusione sociale, il miglioramento della qualità della vita,
l’utilizzo di beni comuni etc.)
CHI PUO’ PARTECIPARE?
Possono presentare progetti tutti i giovani cittadini
(italiani e stranieri), organizzati in gruppi informali composti da un minimo di 2 persone, in possesso dei seguenti requisiti:
• residenti in Puglia alla data di presentazione della
domanda;
• che abbiano compiuto i 18 anni di età e che non
abbiano compiuto i 36 anni di età alla data di presentazione della domanda;
• che non siano già stati vincitori degli Avvisi della
Regione Puglia “Principi Attivi”, “Principi Attivi 2010”,
“Principi Attivi 2012”, “PIN” avendo effettivamente beneficiato del finanziamento a seguito della stipula dell’Atto
di impegno e Regolamentazione tra la Regione Puglia e
il soggetto giuridico da essi stessi costituito.
I progetti possono essere sviluppati in partnership con enti locali, scuole, università, imprese
e altri attori sociali che intendano sostenerne l’attività in modo
gratuito.
Non possono presentare
domanda di candidatura associazioni, società, enti e organizzazioni comunque denominate,
già formalmente costituite prima
dell’invio della stessa domanda.
TERMINI E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Il progetto dovrà essere redatto mediante l’apposita
procedura telematica accessibile attraverso il sito dedicato all’iniziativa http://pingiovani.regione.puglia.it : tale
procedura telematica include un’applicazione per generare un modello “canvas” che i candidati dovranno utilizzare per presentare il progetto a vocazione imprenditoriale che intendono realizzare. Il Bando è a esaurimento
risorse: molte sono le candidature che arrivano di giorno
in giorno in Regione.
Dino Salamanna
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il ALATEO
GALATEI nel MONDO
In questo numero pubblichiamo l’intervista a un Galatonese,
Antonio Calò, che, come
tanti altri, fu costretto a lasciare
il suo paese natio per vivere altrove.
al passo delle Regioni più ricche.
4. Attualmente Lei è Presidente della squadra di calcio
“Real Galatone A.S.D.”. Quali
sono i motivi che l’hanno spinta ad assumere questo incarico? Cosa sente di promettere
ai tifosi di calcio di
Galatone?
Si sono il presidente ma non
mi ritengo tale perché il lavoro lo
fanno tutti i collaboratori della società, i quali sono professionisti
seri. A Galatone hanno purtroppo fatto morire il calcio quindi noi
siamo scesi in campo e siamo gli
stessi che avevano portato l’unione sportiva Galatone in promozione. In seguito sono subentrate
altre persone con altre idee e sappiamo tutti come è finita. Le promesse, che spero di riuscire a mantenere, sono quelle
di insegnare ai ragazzi uno sport in primis e, collegati
ad esso, anche insegnamenti di vita, come possono essere l’impegno o la lealtà verso il prossimo. Un altro mio
obiettivo è quello di contribuire ad insegnare la cultura
del sociale, nel quale tutti noi del REAL GALATONE ci
stiamo impegnando.
5. Ha nostalgia della Sua Galatone e soprattutto
del periodo della Sua giovinezza?
L’uomo che sono diventato è stato il frutto delle
esperienze e degli insegnamenti che la mia giovinezza
mi ha dato. Ho nostalgia di ricordi passati come tutti, ma
sono contento del bene che sto facendo e di quello che
sto costruendo. Prima non avrei potuto realizzare tutto
questo. Mi piacerebbe essere contemporaneamente in
tutti e due i posti: Milano che mi ha dato le certezze
della mia vita che sono la mia famiglia, i miei figli ed un
lavoro, e Galatone per tutto quello che ho lasciato come
le amicizie ed i miei genitori che sento sempre con me.
1. Sig. Antonio Calò, ci può
fare una breve descrizione del
suo curriculum vitae?
Avevo 18 anni quando la mia
famiglia ha deciso di trasferirsi a
Milano. Mio padre aveva trovato
un lavoro c/o un cugino per fare
il manovale, lavoro che ho fatto
anche io nell’attesa della chiamata al militare. Dopo 24 mesi
regalati allo stato mi hanno congedato ed ho iniziato il mio percorso, perché nel frattempo era
morto mio padre in un incidente
stradale. Così ho iniziato a carcere lavoro e sono stato
assunto c/o l’Ausonia Assicurazioni nella quale sono rimasto per 27 anni. Nel frattempo mi sono sposato ed
ho avuto 2 figli: VALENTINA e VINCENZO ANDREA.
Dopo ho intrapreso la mia carriera in proprio come
agente assicurativo, attività che svolgo tuttora.
2. Si sente Galatonese anche se è vissuto quasi
sempre fuori?
Io sono a tutti gli effetti galatonese DOC e ne vado
fiero, sono legato alle mie radici e quelle dei miei genitori. Nonostante la mia vita sia a Milano, almeno una
volta al mese sono a Galatone perché la maggior parte
dei miei amici più stretti vive qui.
3. Attualmente siamo in un periodo di grave crisi economica, quali consigli sente di poter dare ai
giovani Galatonesi affinché non siano costretti ad
emigrare?
I ragazzi sono il futuro e non bisogna lasciare il paese d’origine, anzi devono attrezzarsi per migliorarlo
e farsi rispettare da imprenditori troppo furbi. Devono
crescere a livello culturale ed organizzarsi a costruire
il loro futuro creando Cooperative e riprendere a lavorare la terra in maniera organizzata. Questo per stare
Grazie per la Sua gentilezza e disponibilità, Sig. Antonio Calò.
Luigi De Giorgi
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8
Periodico Indipendente di Informazione Cittadina
LA BANCA CENTRALE EUROPEA
La Banca centrale europea non
era contemplata nella struttura originaria della Comunità europea. La
necessità però di un organismo di
controllo della nuova moneta comune, cominciò a manifestarsi fin
dall’inizio del processo di unificazione monetario dei Paesi dell’Unione europea.
Dare vita ad una Banca centrale
e attribuire alla stessa piena indipendenza sembra, ed
in effetti è, una specie
di harakiri da parte di
Esecutivi e Legislativi nella pienezza delle
proprie funzioni. Con
questa forma di “suicidio politico” i Governi e i
Parlamenti si spogliano
delle proprie prerogative in tema di moneta
e le consegnano a queste “Istituzioni” chiamate Banche centrali,
i cui dirigenti non sono
eletti dal popolo. E se
è anche vero che costoro sono nominati da
organismi eletti, quindi
in modo indiretto, si può
lamentare ciononostante un deficit
democratico nell’esercizio del potere monetario. Nel caso della Banca
centrale europea, creata all’inizio
del 1999 in coincidenza con l’avvio
dell’Unione monetaria il suicidio ci
fu, anche se di tipo diverso. Infatti
negli undici Paesi che vennero a
formare l’area dell’euro, i Governi si
erano già suicidati in quanto ovunque erano presenti Banche centrali
nazionali indipendenti. Il suicidio fu
anche quello delle Banche centrali
nazionali, che vennero fuse in un
“Sistema europeo di Banche centrali” con il cervello nella Banca
centrale europea, con sede a Francoforte, e i bracci operativi nelle
singole Banche centrali nazionali.
L’unione monetaria ha comportato
un altro suicidio, diverso da quello
del governo della moneta. Anche
nei singoli Paesi il governo del
cambio non era stato mai affidato
in esclusiva alle Banche centrali; il
valore esterno della moneta, cioè i
suoi rapporti di cambio con le altre
monete, era governato dall’Esecutivo, naturalmente di concerto col
mercato. La gestione quotidiana del
cambio era sicuramente affidata alla
Banca centrale, ma sulla base di direttive di massima assegnate al Governo. Ora, con l’Unione monetaria i
singoli Paesi dell’euro hanno perso
questa sovranità sul cambio, che in
ogni caso era però una sovranità li-
mitata, dato che in presenza di libertà del movimento dei capitali, il cambio della moneta è continuamente
sottoposto al giudizio dei mercati.
E’ quindi purtroppo vero che le politiche che permettono di proteggere
la moneta contro il rischio dello svilimento interno ed esterno sono sempre più dolorose e, come medicina
amara, non piacciono nell’immediato; comunque dovrebbero riguardare un periodo di uno o due anni e
non “sine die”. Ovviamente il governo della moneta è un fatto tecnico
complesso – abbisogna infatti sempre più di “sacerdoti” dediti, depositari di esperienze e tradizioni - che
ha spinto verso la Banca centrale e
a dare a questa l’esclusiva del governo della moneta. Quindi da tempo alla classica divisione dei poteri
in legislativo, esecutivo e giudiziario
di Charles de Secondat, Barone de
La Brède et de Montesquieu, se ne
è aggiunto un quarto: il potere monetario.
9
Sembra che possa venire in nostro aiuto il Fondo monetario internazionale, quale organizzazione
intergovernativa con sede a Washington che promuove la cooperazione
economica internazionale, con attenzione alle politiche che influenzano i tassi di cambio e la bilancia
dei pagamenti. Per tali obiettivi il Fmi
può organizzare la messa a disposizione di somme necessarie ai Paesi membri in difficoltà,
“rafforzare la cooperazione monetaria globale, assicurare la stabilità finanziaria, facilitare
il commercio internazionale, promuovere un
alto livello di occupati e
una crescita economica
sostenibile, e ridurre la
povertà”. Alcune analisi
del Censis rilevano che
“ la famiglia scricchiola, la società italiana è
“fragile, isolata ed eterodiretta, ostaggio dei
poteri finanziari. Siamo
fragili a causa di una
crisi che viene dal non
governo della finanza
globalizzata e che si esprime sul
piano interno con un sentimento di
stanchezza collettiva e di inerte fatalismo rispetto al problema del debito
pubblico”. “Viviamo esprimendoci
con concetti e termini che nulla hanno a che fare con le preoccupazioni
della vita collettiva (basti pensare a
quanto hanno tenuto banco termini
come default, rating, spread) e alla
fine ci associamo, ma da prigionieri, alle culture e agli interessi che
guidano quei termini”. Ora da molto
tempo stiamo andando avanti con
manovre depressive e socialmente
laceranti, con il trattato di Maastricht
e le sue restrizioni che ci stanno soffocando, con una moneta unica che
ci sta strozzando e che, ad oggi, ha
risolto ben poco; non si potrebbe
pensare o sarebbe preferibile, per
l’Italia, un programma di tipo diverso con poteri più in equilibrio per dire
di no alle lobby finanziarie?
Giuseppe D’Oria
il
ALATEO
GIOVANNI TERRAGNO (1908-1989)
Giovanni Terragno, è nato a Galatone il 15 settembre 1908, da Lucio e Lucia Potenza.
Nel 1933 sposa Vita Maria Spirito e dal loro matrimonio sono nati i
figli: Maria Teresa, Fernando e Tommaso.
Sin da giovane ha dimostrato passione per l’attività d’impresa, collaborando nella conduzione
dell’azienda vinicola paterna.
Dopo aver assolto nella Città di
Bologna agli obblighi militari, è ritornato a Galatone, dove ha dato inizio
ad una attività commerciale diventando, inizialmente, depositario e,
successivamente, concessionario
dei prodotti della Società “Birra Peroni” per Galatone e paesi limitrofi.
L’impegno profuso nell’attività,
le innate capacità imprenditoriali, il
suo attivismo e la sua lungimiranza,
lo portano ad affiancare, alla sua già
fiorente attività commerciale, la creazione di una fabbrica di bibite gassate: la prima industria in Galatone
del dopoguerra e tra le prime della
provincia di Lecce.
Il 13 ottobre 1946 presenta la
domanda al Ministero dell’Industria
e del Commercio di Roma, ai sensi
dell’art. 2 del D.L. 12 Marzo 1946
n°211, per le necessarie autorizzazioni all’impianto di una fabbrica di
acque gassate in Galatone.
In data 26 Marzo 1947 il Ministero dell’Industria e del Commercio
autorizza l’iniziativa industriale.
Il 17 Marzo 1947 l’Ufficio Sanitario del Comune di Galatone certifica
che i locali ubicati in Via A. Diaz, i
macchinari e le varie attrezzature
sono rispondenti ai requisiti ed ai
regolamenti voluti dalla Legge sanitaria e pertanto rilascia parere favorevole all’inizio della “produzione di
acque gassate”.
I macchinari per tale nuova attività sono acquistati dalla ditta Ernesto Marasso di Milano e per le
diverse linee di prodotto fu creato
il logo: “Quattro Colonne - Prodotti
S.Maria”.
Con il passare degli anni il complesso aziendale diviene sempre
più importante e conosciuto, sia per
la qualità dei prodotti, che incontrano il favore dei consumatori, sia per
gli eccellenti sistemi di distribuzione,
diretti o tramite concessionari, ramificati in tutta la provincia di Lecce.
Per garantire ai clienti prodotti di
alta qualità, l’acquisto delle materie
prime, succhi di frutta, zucchero,
essenze ecc., viene effettuato da
primarie aziende produttrici italiane.
Per gli aumentati volumi di vendita, lo sviluppo di nuovi prodotti,
per il miglioramento degli aspetti or10
ganizzativi e per rispondere prontamente alle accresciute richieste del
mercato, l’azienda viene trasferita in
locali molto più ampi alla Via Vittorio
Emanuele III e fornita di nuovi macchinari completamente automatici,
capaci di una maggiore produzione
oraria con magazzini deposito situati nell’adiacente Piazza San Demetrio.
Nel 1960 viene impiantata a Nardò, per poi essere trasferita a Galatone, la fabbrica per la “produzione
di ghiaccio”, necessario per sopperire, all’epoca, alla mancanza di frigoriferi sia nelle aziende che nelle
abitazioni private.
All’attività industriale viene affiancata una intensa attività commerciale e di distribuzione di altri prodotti,
concessi anche in esclusiva: Birra
Peroni, San Pellegrino, Ferrarelle,
Recoaro, Campari, Succhi di frutta
Yoga e diverse acque minerali (Sangemini, Fiuggi, Chianciano, Panna)
solo per citare le più importanti.
Numerosi sono stati i riconoscimenti ottenuti dalle diverse Società
rappresentate, per l’alta professionalità e capacità commerciale dimostrata nel raggiungere e superare
gli obiettivi di vendita prefissati, tra i
quali ricordiamo:
- 1969 medaglia d’argento - Società Ferrarelle - Riardo (Caserta);
- 1970 medaglia d’oro - Società
Ferrarelle - Riardo (Caserta);
- 1974 medaglia d’oro - Sangemini S.p.A. - Sangemini (Terni)
- 1980 medaglia d’oro - Società
Birra Peroni S.p.A. - Roma.
Il valore sociale dell’azienda si è
Periodico Indipendente di Informazione Cittadina
concretizzato, tra l’altro, durante tutti gli anni della sua
attività, con assunzione di numerosa mano d’opera specializzata, autisti ed operai, non solo di Galatone ma
anche di paesi limitrofi, contribuendo con ciò a ridurre la
disoccupazione, anche allora permanente piaga sociale
delle nostre zone. I componenti di intere famiglie di Galatone sono stati alle dipendenze dell’Azienda Giovanni
Terragno.
Anche molte aziende dell’indotto sono state sostenute beneficiando delle tante commesse fatte dall’azienda Terragno (aziende di autotrasporti, cooperative
di scaricatori, officine meccaniche, impianti elettrici,
idraulici, ecc.).
Dotato naturalmente di una stupefacente capacità
di concentrazione professionale - Giovanni Terragno ha
dimostrato sempre grande energia lavorativa, una non
comune forza di carattere e di coraggio nell’affrontare
FACILITAZIONI DI VIAGGIO
PER STUDENTI PENDOLARI
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
La Regione Puglia ha disposto,
nell’ambito del Piano Regionale per
il Diritto allo Studio, un contributo per
“Facilitazioni di Viaggio”, riservato a
studenti pendolari residenti nel Comune di Galatone e appartenenti a famiglie con reddito I.S.E.E. non superiore
a € 10.632.94, che abbiano frequentato
Scuole Secondarie di I e II Grado fuori
dal territorio comunale, nell’anno scolastico 2015/2016. Le domande, con allegata copia della dichiarazione I.S.E.E. riferita ai redditi dell’anno 2015, dovranno
essere inoltrate all’Ufficio Cultura-Pubblica Istruzione entro e non oltre lunedì
14 novembre 2016.
Per ulteriori chiarimenti rivolgersi
all’Ufficio Cultura - Pubblica Istruzione
del Comune in Piazza SS. Crocifisso Tel. 0833.864939.
e superare momenti difficili che lo svolgimento dell’attività di impresa comunque comporta. A questa univa
costante correttezza e generosità nei rapporti con gli interlocutori, professionalità nella conduzione dell’attività
aziendale, e sostegno - riservato - ad opere di grande
importanza sociale.
Nell’anno 1985 decide di cessare le varie attività, dedicandosi esclusivamente alla conduzione dell’Azienda
Agricola sino alla sua morte, avvenuta il 28 giugno 1989.
La Giunta Municipale della Città di Galatone, con
delibera n°50 del 4 marzo 2010, ha inteso intitolare a
Suo nome una strada pubblica per i meriti e le qualità di
imprenditore primario della comunità cittadina avendo,
tra l’altro, contribuito a far conoscere il nome della sede
aziendale in tutta la provincia di Lecce.
Veronica, Eleonora e Giovanni Terragno
FONDO PER IL SOSTEGNO AL
TRASFERIMENTO/APERTURA DI
INIZIATIVE IMPRENDITORIALI NEL
CENTRO STORICO DI GALATONE
Il Comune di Galatone, con delibera della Giunta n° 242 del
19/10/2016, nell’ambito della promozione e del sostegno all’economia
del proprio territorio ed in particolare al fine di rivitalizzare il centro
storico, ha approvato il Bando per incentivare il trasferimento/l’apertura di nuove attività commerciali o di botteghe artigiane da insediare
nel centro storico. Le agevolazioni comunali e i finanziamenti saranno
erogati fino a € 10.000 per esercizio.
Il Fondo dispone di una somma pari ad € 50.000,00 già stanziata
con il bilancio di previsione esercizio 2016.
Scadenza presentazione domande: ore 12,00 del 5 dicembre 2016.
Il Bando e la domanda di partecipazione possono essere visualizzati sul seguente link del sito del Comune di Galatone: http://www.
comune.galatone.le.it/item/fondo-per-il-sostegno-al-trasferimento-apertura-di-iniziative-imprenditoriali-nel-centro-storico-di-galatone
11
il
ALATEO
Lettere dei Cittadini
COMITATO PER IL NO APPELLO PER IL NO!
Siamo cittadini, liberi da qualsiasi forma di ricatGALATONE
to politico, e ci poniamo come obiettivo quello di diIl Comitato per il NO al referendum di Galatone è
nato con il fine di informare tutte e tutti sulle ragioni contrarie alla riforma Renzi-Boschi. Intendiamo farlo attraverso la sottoscrizione di un appello rivolto ai galatonesi, incontri aperti al confronto, banchetti informativi e
anche momenti di pubblico confronto tra le posizioni di
entrambe le parti.
Siamo assolutamente contrari alla riforma che altera
la Democrazia e l’equilibrio dei poteri dello Stato.
Non si elimina il Senato, ma il diritto di votarlo, come
accade già per le province, in nome di un presunto risparmio. Cifre ufficiali parlano di soli 48 mln di euro,
cioè di un risparmio annuo di 0,94 € per ogni italiano. Lo
stesso risultato si sarebbe avuto
riducendo del 10% gli attuali stipendi, conservando lo stesso numero di Parlamentari, ma con un
taglio sui privilegi e non sul diritto
dei cittadini di essere rappresentati.
Il Jobs Act, la riforma Fornero e il lodo Alfano hanno avuto
tempi di promulgazione record. I
tempi di approvazione delle leggi
dipendono dalla volontà politica
del Parlamento, non dall’iter legislativo previsto da questa Costituzione. Crediamo, invece, che la
riforma non semplifichi e velocizzi
la formazione delle leggi perché
moltiplica fino a 10 i procedimenti
legislativi creando confusione.
A ciò si aggiunga che questa riforma, letta in combinato con la legge elettorale “Italicum”, consegnerà il
Paese in mano a un partito che non rappresenterà il volere degli italiani: il premio di maggioranza, infatti, sarà
talmente ampio da distorcere i reali rapporti di forza fra
i partiti.
Altro punto molto critico sono le modifiche al Titolo
V della Costituzione, che comporteranno un accentramento dei poteri dello Stato a danno degli enti locali, in
materia come sanità, energia e soprattutto ambiente. È
opportuno, a tal proposito, ricordare a coloro che in anni
recenti hanno condotto a Galatone delle sacrosante
battaglie contro la centrale a biogas e contro la discarica di amianto, che non potrebbero più far valere le loro
ragioni se passasse la riforma che sostengono.
FB: Comitato per il NO – Galatone
email: [email protected]
12
fendere e preservare la Costituzione, fondamento della
nostra democrazia, basata sulla partecipazione attiva
dei cittadini alle scelte che li riguardano.
Per questo diciamo con forza NO al progetto di riforma Renzi-Boschi per la modifica di 47 articoli su 80
della Parte II della Costituzione.
Diciamo No ad una riforma che il popolo non conosce, non ha richiesto, di cui non ne sente il bisogno
ed inoltre proposta da un Parlamento eletto con Il Porcellum, una legge elettorale dichiarata incostituzionale.
Vogliamo che la nostra Carta Costituzionale ed i
Diritti che essa difende non siano calpestati da chi dimostra di non rispettarne lo spirito, utilizzando il voto
di fiducia anche per la modifica
della Costituzione, che, invece,
richiede il concorso ed il consenso di tutti i rappresentanti della
soc ietà.
Diciamo NO ad una riforma:
- che non abolisce il Senato,
ma il diritto dei cittadini a votarlo,
maliziosamente prospettando un
presunto risparmio sulla spesa pubblica;
- che non accelera l’approvazione delle leggi perché aumenta
il numero di possibili procedure;
- che rende molto più probabile il continuo intervento della
Corte Costituzionale per la confusione che si verrà a creare;
- che sicuramente determinerà motivi di conflitto nel
rapporto tra Stato e Regioni, in quanto, con la “clausola di supremazia statale”, sottrae ad esse scelte essenziali per i residenti (come quella di insediare o meno
un impianto industriale, ad es.)
- che nasce con l’unico scopo di rafforzare il potere
e la capacità decisionale del Governo, a discapito della Democrazia e del giusto bilanciamento dei tre Poteri
dello Stato.
- che crea un quadro istituzionale - completato dalla
nuova legge elettorale - totalmente squilibrato, in cui si
consegnano, nelle mani di pochi, decisioni importanti per la democrazia, la nostra vita e quella dei
nostri figli come la nomina del capo dello Stato, dei
giudici costituzionali, dei membri laici del Consiglio Superiore della Magistratura, delle autorità indipendenti,
dei vertici RAI, della deliberazione dello stato di guerra.
Per tutti i motivi esposti, ribadiamo con forza il nostro
NO al contenuto di questo testo di riforma.
Periodico Indipendente di Informazione Cittadina
Lettere dei Cittadini
COMITATO “BASTA UN SI” GALATONE
Anche a Galatone nasce il comitato “Basta un Sì”
per il sostegno al SI nel Referendum Confermativo sulla
Riforma Costituzionale del prossimo 4 dicembre.
La riforma si prefigge,
innanzitutto, di semplificare l’attuale modello costituzionale, così da renderlo
più efficiente e adeguato a
gestire le sfide dell’attuale
fase storica, sia sul versante “interno” che europeo.
E’ eliminato il bicameralismo paritario indifferenziato riservando il voto di fiducia alla sola Camera dei
deputati; si riducono i costi
superflui, diretti e indiretti; il
Senato della Repubblica si trasforma nella camera rappresentativa delle Autonomie locali, con la riduzione del
numero dei parlamentari, che passano da 315 a 100
senatori (tutti senza indennità). Le materie assegnate
allo Stato centrale si incrementano; rimangono inalterate le fondamentali garanzie costituzionali; si potenziano
alcuni istituti di partecipazione (iniziativa legislativa, referendum popolari).
Questa riforma serve al Paese, sbaglia chi dice che
si è perso tempo a discuterla mentre i problemi dell’Italia
sono altri: costruire uno Stato più efficiente, meno burocratico, ridurre i costi e i privilegi della politica, restituire credibilità alle istituzioni,
sono condizioni fondamentali per rispondere ai problemi dei cittadini e difendere
la nostra democrazia.
L’iter legislativo è durato
due anni nel corso dei quali
sono state tenute innumerevoli sessioni parlamentari
ed il confronto pubblico è
stato acceso.
Siamo impegnati a favore del Sì ed invitiamo quanti sono animati dai medesimi
intenti a operare insieme e/o ad attivarsi nelle forme che
prediligono per un confronto sereno ed approfondito sui
contenuti della riforma.
Basta un Sì per Galatone
Via San Sebastiano, 19
Cell. 329.4810266
13
il
ALATEO
RELIGIONE, POLITICA ED ECONOMIA
Religione, Politica ed Economia sono le tre forze che
muovono il mondo e governano gli uomini. Si influenzano reciprocamente, interagiscono, si incontrano e a
volte si scontrano.
Un punto d’incontro si ha nelle feste religiose, ma
non in quelle civili. Tanto per fare un esempio, l’economia è movimentata dalle feste di Natale, Epifania, Pasqua, Giubilei e dalle feste religiose locali (ad esempio
la festa della Madonna delle Grazie).
L’incontro di questi tre poteri si può riassumere nella
moneta americana, il dollaro, sulla cui facciata si legge:
“IN GOD WE TRUST” (IN DIO NOI CONFIDIAMO), il
massimo dell’unione tra Politica, Economia e Religione.
• La RELIGIONE comprende le regole che governano la parte spirituale dell’uomo e ne condizionano i comportamenti; è il governo dell’anima.
Depositari dei suoi segreti, delle sue regole, delle verità del trascendente sono i sacerdoti.
• La POLITICA può considerarsi la scienza e l’arte
per governare la cosa pubblica, lo Stato: “Ars artium, hominum gubernatio”.
Determina le regole che permettono agli uomini una
convivenza civile. Depositari dei suoi segreti sono
gli uomini politici.
• L’ECONOMIA (dal greco OIKOS – NOMIA “amministrazione della casa”) è la scienza che
detta le regole per ottenere il massimo ed il migliore
risultato con il minimo dispendio di forze, ovvero a parità
di dispendio di forze il miglior risultato possibile.
Depositari dei suoi segreti, depositari delle sue
verità sono gli uomini d’affari, gli imprenditori, vera
forza motrice dell’economia. Persone queste pragmatiche orientate esclusivamente ai risultati più che
ai dialoghi; si tratta di intelligenze estremamente
concrete.
L’Economia può avere anche altre definizioni:
• come la religione e la filosofia dell’utilizzo dei beni
terreni;
• ovvero quella scienza che ti indica come risparmiare sul necessario in modo da spenderlo al
superfluo.
In realtà, nei fatti, l’economia è la scienza che
fornisce le regole, per produrre, per distribuire e
per consumare la ricchezza.
Di questi tre meccanismi quello che, da sempre,
presenta più problemi nel funzionamento, che è più
difficile da attuare è il secondo, cioè la distribuzione
della ricchezza.
Il malfunzionamento della distribuzione della ricchezza da questi risultati:
nel Mondo:
- l’80% della ricchezza è detenuta dal 20% della popolazione.
In Italia:
- il 10% della popolazione detiene il 50% della ricchezza;
- il 90% della popolazione, il restante 50% della ricchezza.
Il rapporto a cento, rende più comprensibile il differenziale:
- il 10% della popolazione possiede: € 5,00;
- il 90% della popolazione possiede: € 0,50 centesimi.
E’ la realtà.
Il Problema della distribuzione della ricchezza è un
problema umano irrisolto sin dall’inizio della “Storia”.
Andrew Carnegie (1835-1919) ha scritto che la questione “presuppone il cambiamento della natura umana
– e, anche se fossimo in grado di cambiarla (e non ne
siamo sicuri), ci vorrebbero secoli”.
Tommaso Terragno
UNA RIPRESA DEL MEZZOGIORNO
CON BALZI IN AVANTI E INDIETRO
Il Mezzogiorno è in ripresa, con un balzo in avanti del Pil+ 1%, dopo 7 anni di crisi, è quanto affermato
dal Rapporto annuale della Svimez, sull’economia del
Mezzogiorno. Altri balzi in avanti sono da considerare:
la crescita del valore aggiunto è notevole nel comparto
agricolo (+7,3%); i nuovi occupati: nel 2015, sono stati
registrati, ben 94mila occupati, nel Mezzogiorno. E qui,
ad onor del vero, va detto, anche, in contro tendenza,
che il Mezzogiorno continua a fare passi indietro. Vediamo perché. Da uno studio curato da Confartigianato, in
tema di mercato del lavoro, è risultato che: “La Puglia è
terzultima regione, in Italia, per vocazione imprenditoriale. Solo Campania, Sicilia e Calabria stanno peggio di
noi. Preoccupa, in particolare, la situazione dei giovani:
14
nonostante i supporti formativi all’autoimpreditorialità ed
iniziative come Garanzia Giovani, il tasso di occupazione di questa fascia è, ancora, troppo basso”. Ancora,
questa è un denuncia della Cgil di Lecce: ”Circa 200
lavoratori, in condizioni disumane e per 3 euro all’ora,
nei campi di Nardò”. A questo punto, va detto senza
mezzi termini, che le politiche locali del Mezzogiorno,
da un lato e la politica nazionale dall’altro, devono puntare ad alimentare la crescita del territorio meridionale
sostenendo imprenditoria e investimenti locali: i distretti
industriali e un aumento dell’occupazione, soprattutto,
giovanile, nel breve termine.
Salvatore Resta
Periodico Indipendente di Informazione Cittadina
CLUB SPORTIVI A GALATONE
Con questo numero iniziamo la rubrica “Club Sportivi a
Galatone” nella quale parleremo dell’importanza che questi
rivestono nella società cittadina, perché sono punti di riferimento, strutture dove è possibile socializzare, condividere,
partecipare e crescere.
INTER CLUB
“DINO COSMA”
GALATONE
sommario
Un inatteso cambio al vertice della parrocchia
di S. Francesco D’Assisi in Galatone.
di Donato Stapane
pag. 1
TURISMO RELIGIOSO A GALATONE
di Luigi De Giorgi
pag. 2
LE CASE DELL’ACQUA
di Luigi De Giorgi
pag. 3
Premio Galateo 2016 pag. 3
Da Antonio Scorrano alle Giornate Galateane
di Giorgio Contese
pag. 4
La flora spontanea nella terra del Galateo
di Silvana Francone
pag. 6
I pilastri della “Questione meridionale”
di Salvatore Resta
pag. 6
IMPRENDITORIA GIOVANILE
di Dino Salamanna
pag. 7
Galatei nel Mondo
di Luigi De Giorgi
pag. 8
LA BANCA CENTRALE EUROPEA
di Giuseppe D’Oria
pag. 9
RITRATTI
a cura di Tommaso Terragno
pag. 10
Facilitazioni di viaggio per studenti pendolari
pag. 11
Fondo per il sostegno al trasferimento/apertura di iniziative imprenditoriali nel centro
storico di Galatone pag. 11
LETTERE DEI CITTADINI - COMITATO PER IL
NO GALATONE
pag. 12
LETTERE DEI CITTADINI - COMITATO “BASTA
UN SI” GALATONE pag. 13
RELIGIONE, POLITICA ED ECONOMIA
di Tommaso Terragno
pag. 14
Una ripresa del mezzogiorno con balzi in
avanti e indietro
di Salvatore Resta
pag. 14
CLUB SPORTIVI A GALATONE
di Luigi De Giorgi
pag. 15
REAL GALATONE A.S.D.
di Stefania Resta
pag. 16
L’Inter Club “Dino Cosma”
di Galatone rappresenta una realtà molto importante nella vita
associativa cittadina. Sappiamo che il Club, oltre ad essere
un’associazione ricreativa e sportiva, opera anche nel sociale.
Per saperne di più abbiamo intervistato il Presidente Emerito del
sodalizio, Roberto Romano.
1. Preg.mo Presidente Emerito Roberto Romano, ci può fare
una breve descrizione del Club?
L’Inter Club di Galatone ha appena compiuto il suo 45° compleanno; è stato fondato infatti alla fine di ottobre del 1971. Uno
dei soci fondatori è stato Giovanni Nico, che insieme al compianto Dino Cosma (al quale è stato poi intestato il club) e ad altri
amici diede vita al nostro sodalizio. L’attuale Consiglio in carica è
composto da Silvio Papa (Presidente), Dr. Gianluca Inguscio
(V. Presidente), Sebastiano Potenza (Tesoriere), Salvatore
Musardo, Gianni Inglese, Andrea Maggiore, Giuseppe Filoni
(Consiglieri). Qui voglio ricordare anche tutti i soci storici e fedelissimi che, anche da dietro le quinte, portano consigli e supporto
al Club.
2. Quali sono le finalità e gli obiettivi dell’Associazione?
Nata come Associazione ricreativa, come dopo lavoro, sostenitrice dei colori della squadra di calcio nerazzurra di Milano e
senza finalità religiose, politiche e di lucro, la stessa nel corso degli anni ha saputo coniugare altri obiettivi rappresentando un forte
punto di riferimento sul proprio territorio cittadino e provinciale.
3. Quali attività sportive e ricreative organizza il Club durante l’anno?
Nel corso di questi moltissimi anni diverse sono state le manifestazioni sportive e ricreative che il Sodalizio ha
organizzato: dai primi Tornei di pugilato e ciclismo degli anni ‘70 / ‘80 , alla Festa della Donna degli anni ‘90, dai
Tornei di Calcio Balilla - Ping Pong degli anni 2000 ai Tornei di Burraco e Festa dei Nonni dei giorni nostri. A
tal proposito nel citare tali eventi, mi viene subito da ricordare la prossima data in programma (8 dicembre 2016)
per il Torneo di Burraco all’interno della nostra sede.
4. Sappiamo che il Club si impegna anche in attività sociali. Ci può descrivere quelle più interessanti ed utili
alla comunità?
Attraverso gli eventi suddetti, oltre allo spirito sportivo, ricreativo ed aggregativo, si guarda anche sociale, al
nostro miglioramento e soprattutto a quello del prossimo; infatti molto spesso tali eventi, oltre agli scopi di autofi-
15
il
ALATEO
nanziamento dell’Associazione hanno finalità benefiche verso gli altri.
Da qualche anno durante la manifestazione della “Festa della Donna” viene assegnata una Borsa di Studio per l’acquisto di materiale didattico, destinata agli Istituti Comprensivi del paese (Polo 1 e Polo 2);
nell’ambito del Torneo “Tutti in Campo: Burraco” abbiamo dato un contributo in denaro al Comitato Culto
“Madonna della Grazia” per il loro impegno quotidiano nel mandare avanti il Santuario; durante il Triangolare
“Festa dei Nonni” con i Clubs Juve e Milan, raccogliamo delle bici da donare alla Caritas di Nardò-Gallipoli
per il Progetto Presidio “A Ruota Libera” a favore degli immigrati stagionali che vengono nel nostro territorio per la raccolta dei pomodori e delle angurie. Inoltre ci tengo a sottolineare la bellissima collaborazione che
si è creata con gli altri circoli sportivi del paese, tra tutti appunto i nostri storici “rivali” Juve e Milan. Con loro
condividiamo e interscambiamo eventi, su tutti mi viene da ricordare il pullman di due anni fa organizzato con il
Milan Club per andare a vedere il derby tutti insieme a Milano. Il Calcio, per noi dell’ Inter Club è importante, ma
il RISPETTO, la CRESCITA SOCIALE e la condivisione dei VALORI della VITA sono prioritari.
Luigi De Giorgi
REAL GALATONE A.S.D.
Il calcio è di chi lo ama. Chi lo ama si sacrifica,
chi lo ama progetta, chi lo ama è in grado di ricreare
un qualcosa di nuovo e ambizioso su antiche e gloriose ceneri. Dopo la calda pre estate calcistica galatonese, costellata da polemiche, dibattiti e proposte,
finalmente a metà agosto qualcosa di concreto si è
mosso, il Real Galatone Asd, realtà calcistica già esistente nella nostra cittadina ha preso in mano le redini
del malcontento generale e ha presentato un ampio
progetto societario strutturale, chiedendo ed ottenendo da parte della FIGC Puglia
l’iscrizione della Prima Squadra al Campionato Regionale
di 2^ Categoria, l’affiliazione
al settore giovanile e scolastico aprendo le iscrizioni per le
categorie “primi calci”, “piccoli
amici”, “pulcini”, “esordienti”,
“giovanissimi”.
Grande risposta da parte
di giovani galatonesi e non che hanno deciso di abbracciare questo nuovo progetto, tanto che in poche
settimane, infatti, si sono registrate ben 70 iscrizioni
ai settori giovanile e scolastico. Un progetto così solido e lungimirante non poteva non essere affidato ad
uno staff tecnico “griffato”, formato da mister Patera
Sergio, allenatore prima squadra, mister Francesco
e mister Salvatore Tarantino, responsabili rispettivamente del settore Piccoli amici e Pulcini, mister Claudio Prete e mister Margarito Tommaso, responsabili
settore Esordienti e Giovanissimi, con la preziosa collaborazione di Colazzo Cosimo, preparatore portieri,
Roberto Luca, massaggiatore, Spirito Antonio, Musardo
Antonio, Giuri Maurizio e De Braco Antonio.
Alle loro spalle la classe dirigente guidata dal presidente Antonio Calò, dal vicepresidente Giuseppe Vantaggiato, dal direttore generale Nicola Tarantino, dal
direttore sportivo Federico Gatto, dal segretario generale Giuseppe Stapane, dal team manager Roberto De
Mitri, dal responsabile rapporti FIGC Adriano Migali, dal
responsabile settore giovanile Carlo Bentivenga e dai
dirigenti accompagnatori Antonio Calo, Cosimo Gatto,
Crocifisso Calò, Luca Pellegrino,
Franco Mino, Giancarlo Calò,
Giorgio Stapane, Tonino Ramundo, Alessandro Settimo, Andrea
De Riccardis e Carlo Musca.
Prezioso e fondamentale il
contributo dei diversi sponsor ufficiali, Eurobet centro scommesse Galatone, Gruppo Bentivenga,
Nuova Fise srl, Edil Perticari, Impianti Elettrici Sandro Casaluci, Manitta Impianti e Tecnologie srl, Tesis di Francesco Scarciello, Garden Bar,
Pizzeria Vittoria Collemeto, Pescheria Medusa Galatone-Porto Cesareo, e di numerosi altri esercizi commerciali e aziende.
Il peso più grande di questo progetto è ovviamente
affidato alle gambe e ai cuori dei ragazzi che vestiranno e onoreranno la maglia della nostra cittadina ai quali
va un caloroso in bocca al lupo da parte dello staff del
nostro giornale e di tutta la comunità galatonese. Forza
ragazzi!
Stefania Resta
LETTERE DEI CITTADINI
Possono essere inviate lettere aperte o contenenti quesiti alle istituzioni.
Sarà cura della redazione ottenere le risposte dalle persone interessate al
fine della pubblicazione.
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