Forum nazionale CREA sulle Foreste nell`ambito delle attività

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Transcript Forum nazionale CREA sulle Foreste nell`ambito delle attività

Forum nazionale CREA sulle Foreste
nell’ambito delle attività della Rete Rurale
Nazionale
A cura dell’Ufficio Stampa
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CREA: UNA NUOVA POLITICA PER LE
FORESTE
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una risorsa economica,
ma molto di più, costituendo un patrimonio ambientale e paesaggistico, legato a valori storici, culturali,
ricreativi e turistici. Un bene comune in grado, cioè, di fornire servizi eterogenei che possono essere
conciliati fra loro grazie all’intervento attivo dell’uomo. Proprio per questo, la tutela e la valorizzazione
della risorsa forestale passano per una loro corretta e attiva gestione, che garantisca la sicurezza e il
presidio del territorio, la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità e il rilancio dei processi di
sviluppo socioeconomico locale e del sistema paese. In quest’ottica, diventa imprescindibile
l’elaborazione di politiche forestali, in grado di armonizzare gli interessi produttivi, le esigenze sociali e
le necessità ambientali di tutela del territorio. Di questo si è parlato oggi in occasione del Forum
Nazionale delle Foreste, organizzato dal Centro politiche e bioeconomia del CREA, nell’ambito delle
attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020.
Il Forum ha rappresentato un momento di confronto e partecipazione fra i principali soggetti nazionali e
regionali coinvolti a vario titolo nel settore. L’incontro è nato con l’intento di definire in modo partecipato
e condiviso, principi e indirizzi utili in ambito politico, normativo e operativo, necessari alla costruzione
di un nuovo quadro politico e legislativo nazionale. È stato, quindi, un importante momento di riflessione
per contribuire all’aggiornamento della Strategia Forestale Nazionale e alla redazione della nuova
normativa nazionale in materia forestale. In tal senso, il coordinamento operativo tra le istituzioni
nazionali del Ministero delle politiche agricole, del Ministero dell’ambiente e del Ministero dei beni
culturali con le regioni costituisce il primo passo per garantire la gestione e tutela attiva del territorio e la
valorizzazione ambientale, economica e sociale del patrimonio forestale nazionale. Il Forum infatti, ha
spiegato Raoul Romano, referente CREA per la segreteria organizzativa del FORUM, rappresenta il
primo step di un percorso che troverà completamento con la redazione di un “Libro Bianco” per il futuro
delle Foreste italiane in cui saranno raccolte e rielaborate le proposte emerse dal Forum.
«La prospettiva della ricerca forestale oggi – ha affermato Piermaria Corona, direttore del Centro
Foreste e Legno del CREA, che ha presieduto il Tavolo 4 sulle Produzioni Legnose – è di cogliere le
sfide delle tecnologie emergenti, dalla genomica alle biotecnologie alle tecnologie spaziali e a quelle
informatiche. In Italia siamo, peraltro, all’avanguardia con la ricerca in questo settore, tanto da essere il
tredicesimo e decimo Paese al mondo, rispettivamente, per numero di lavori e citazioni bibliografiche
sull’argomento. Il tutto in un’ottica multifunzionale che interpreti il bosco come un sistema biologico
complesso, dove la gestione delle foreste cerca di conciliare la protezione dell’ambiente (prevenzione
del dissesto idrogeologico, conservazione della biodiversità, salvaguardia del paesaggio, contrasto e
mitigazione dei cambiamenti climatici, ecc.) con lo sviluppo socioeconomico del territorio».
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Forum foreste, 300mila kmq di opportunità
sostenibili. Presto decreto ad hoc
Il viceministro Olivero: uscire da concezione museale e tradurre filiera in
economia sostenibile
Trecentomila chilometri quadrati di opportunità sostenibili, ma serve sinergia. Per questo serve un
lavoro di insieme per “rendere uniche le nostre foreste”. Questo il leitmotiv del Forum nazionale
delle foreste, oggi a Roma, nel corso del quale si fa il punto sullo stato di salute dei nostri boschi
del territorio nazionale. ”E’ importante che ci sia un approccio di gestione attiva del sistema
forestale”, spiega il viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero. Che parla dell’importanza
delle sinergie in tutto l’ambito forestale: “Il compito delle istituzioni è di rilanciare una nuova
gestione del patrimonio forestale”. Per questo, prosegue: “bisogna concentrarsi sulle aree interne
per una PAC efficace che ci renda unici”. E insiste: “E’ importante che il mondo agricolo e quello
forestale lavorino in sinergia”
“C’è bisogno di un salto di qualità nel settore in quanto abbiamo oggi la necessità di fare in modo
che tutti i soggetti interessati possano contribuire a un grande progetto di rilancio”, spiega ad
AGRICOLAE il viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero. Prima di tutto la sfida della
delega “per dare al settore forestale un adeguamento legislativo con quelli che sono i temp,i ma
anche maggiori controlli”, spiega. Poi la filiera legno: “ha lavorato con noi benissimo per inserire
delle proposte da inserire nel decreto – in working in progress ndr – per una nuova gestione della
foresta. L’obiettivo – precisa ancora il viceministro – è quello di uscire da un visione museale della
foresta che ha portato spesso in passato all’abbandono per avere invece un approccio attivo e
fattivo di nuova gestione che abbia risvolti economici, sociali e ambientali”. Questo forum “è
importante – conclude – perché costituisce un dialogo per avere tutte le proposte necessarie per
poter redigere il decreto ma anche per dare un maggiore slancio a un impegno rinnovato da tempo
dal nostro ministero in questo comparto”.
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“Le foreste sono una straordinaria e imprescindibile ricchezza per lo sviluppo economico del nostro
paese” secondo il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Roberto Formigoni. Anche
Enrico Borghi, membro della commissione Agricoltura della Camera in quota Pd – tra i promotori
da sempre della tutela delle aree montane – parla di un paese che “ha urgenza di girare le spalle
alle città e guardare all’Italia ‘vera’. Il territorio è importante in una logica sistemica di una politica
nazionale che guarda alla bellezza del nostro Paese”.
Sviluppo socioeconomico locale, lotta al cambiamento climatico, sostenibilità energetica e
conservazione della biodiversità. Sono queste le funzioni riconosciute ormai da tempo alle risorse
forestali e al relativo settore produttivo soprattutto in ambito della politica europea di Sviluppo
rurale 2014-2020. Lo Sviluppo rurale rappresenta oggi il principale strumento, regionale e
nazionale, per il perseguimento degli impegni internazionali sottoscritti dal Governo italiano in
materia ambientale, climatica ed energetica, e della Strategia forestale comunitaria. Sono questi i
temi affrontati nel corso del Forum Nazionale delle Foreste Tutela e Valorizzazione del Patrimonio
Forestale Italiano, organizzato dal CREA nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale.
L’Italia ospita un sistema forestale unico al mondo, che racchiude in una superficie di oltre 300mila
chilometri quadrati un patrimonio inestimabile di diversità.
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AMBIENTE: CREA, UNA NUOVA POLITICA PER LE
FORESTE
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una risorsa
economica, ma molto di più, costituendo un patrimonio ambientale e paesaggistico, legato a valori
storici, culturali, ricreativi e turistici. Un bene comune in grado, cioè, di fornire servizi eterogenei
che possono essere conciliati fra loro grazie all'intervento attivo dell'uomo. Proprio per questo, la
tutela e la valorizzazione della risorsa forestale passano per una loro corretta e attiva gestione, che
garantisca la sicurezza e il presidio del territorio, la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità
e il rilancio dei processi di sviluppo socioeconomico locale e del sistema paese. In quest'ottica,
diventa imprescindibile l'elaborazione di politiche forestali, in grado di armonizzare gli interessi
produttivi, le esigenze sociali e le necessità ambientali di tutela del territorio. Di questo si è parlato
oggi in occasione del Forum Nazionale delle Foreste, organizzato dal Centro politiche e
bioeconomia del CREA, nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020. Il Forum
ha rappresentato un momento di confronto e partecipazione fra i principali soggetti nazionali e
regionali coinvolti a vario titolo nel settore. L'incontro è nato con l'intento di definire in modo
partecipato e condiviso, principi e indirizzi utili in ambito politico, normativo e operativo, necessari
alla costruzione di un nuovo quadro politico e legislativo nazionale. E' stato, quindi, un importante
momento di riflessione per contribuire all'aggiornamento della Strategia Forestale Nazionale e alla
redazione della nuova normativa nazionale in materia forestale. (SEGUE).
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AMBIENTE: CREA, UNA NUOVA POLITICA PER LE
FORESTE-2In tal senso, il coordinamento operativo tra le istituzioni nazionali del ministero delle Politiche
agricole, del ministero dell'Ambiente e del ministero dei Beni culturali con le Regioni costituisce il
primo passo per garantire la gestione e tutela attiva del territorio e la valorizzazione ambientale,
economica e sociale del patrimonio forestale nazionale. Il Forum infatti, ha spiegato Raoul
Romano, referente Crea per la segreteria organizzativa dell'evento, rappresenta il primo step di un
percorso che troverà completamento con la redazione di un "Libro Bianco" per il futuro delle
Foreste italiane in cui saranno raccolte e rielaborate le proposte emerse dal Forum. "La prospettiva
della ricerca forestale oggi - ha affermato Piermaria Corona, direttore del Centro Foreste e Legno
del CREA, che ha presieduto il Tavolo 4 sulle Produzioni Legnose - è di cogliere le sfide delle
tecnologie emergenti, dalla genomica alle biotecnologie alle tecnologie spaziali e a quelle
informatiche. In Italia siamo, peraltro, all'avanguardia con la ricerca in questo settore, tanto da
essere il tredicesimo e decimo Paese al mondo, rispettivamente, per numero di lavori e citazioni
bibliografiche sull'argomento. Il tutto in un'ottica multifunzionale che interpreti il bosco come un
sistema biologico complesso, dove la gestione delle foreste cerca di conciliare la protezione
dell'ambiente (prevenzione del dissesto idrogeologico, conservazione della biodiversità,
salvaguardia del paesaggio, contrasto e mitigazione dei cambiamenti climatici, ecc.) con lo
sviluppo socioeconomico del territorio".
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AMBIENTE. CREA: UNA NUOVA POLITICA PER
LE FORESTE
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una
risorsa economica, ma molto di più, costituendo un patrimonio ambientale e
paesaggistico, legato a valori storici, culturali, ricreativi e turistici. Un bene comune in
grado, cioè, di fornire servizi eterogenei che possono essere conciliati fra loro grazie
all''intervento attivo dell''uomo. Proprio per questo, la tutela e la valorizzazione della
risorsa forestale passano per una loro corretta e attiva gestione, che garantisca la
sicurezza e il presidio del territorio, la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità e
il rilancio dei processi di sviluppo socioeconomico locale e del sistema paese. In
quest''ottica, diventa imprescindibile l''elaborazione di politiche forestali, in grado di
armonizzare gli interessi produttivi, le esigenze sociali e le necessità ambientali di
tutela del territorio. Di questo si e'' parlato oggi in occasione del Forum Nazionale
delle Foreste, organizzato dal Centro politiche e bioeconomia del Crea, nell''ambito
delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020. Il Forum ha rappresentato un
momento di confronto e partecipazione fra i principali soggetti nazionali e regionali
coinvolti a vario titolo nel settore. L''incontro è nato con l''intento di definire in modo
partecipato e condiviso, principi e indirizzi utili in ambito politico, normativo e
operativo, necessari alla costruzione di un nuovo quadro politico e legislativo
nazionale. È stato, quindi, un importante momento di riflessione per contribuire
all''aggiornamento della Strategia Forestale Nazionale e alla redazione della nuova
normativa nazionale in materia forestale. Così in un comunicato il Crea.(SEGUE)
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AMBIENTE. CREA: UNA NUOVA POLITICA PER
LE FORESTE -2In tal senso, il coordinamento operativo tra le istituzioni nazionali del Ministero delle
politiche agricole, del Ministero dell''ambiente e del Ministero dei beni culturali con le
regioni costituisce il primo passo per garantire la gestione e tutela attiva del territorio
e la valorizzazione ambientale, economica e sociale del patrimonio forestale nazionale.
Il Forum infatti, ha spiegato Raoul Romano, referente Crea per la segreteria
organizzativa del Forum, rappresenta il primo step di un percorso che troverà
completamento con la redazione di un "Libro Bianco" per il futuro delle Foreste italiane
in cui saranno raccolte e rielaborate le proposte emerse dal Forum. "La prospettiva
della ricerca forestale oggi- ha affermato Piermaria Corona, direttore del Centro
Foreste e Legno del Crea, che ha presieduto il Tavolo 4 sulle Produzioni Legnose- e'' di
cogliere le sfide delle tecnologie emergenti, dalla genomica alle biotecnologie alle
tecnologie spaziali e a quelle informatiche. In Italia siamo, peraltro, all''avanguardia
con la ricerca in questo settore, tanto da essere il tredicesimo e decimo Paese al
mondo, rispettivamente, per numero di lavori e citazioni bibliografiche
sull''argomento. Il tutto in un''ottica multifunzionale che interpreti il bosco come un
sistema biologico complesso, dove la gestione delle foreste cerca di conciliare la
protezione dell''ambiente (prevenzione del dissesto idrogeologico, conservazione della
biodiversità, salvaguardia del paesaggio, contrasto e mitigazione dei cambiamenti
climatici, ecc.) con lo sviluppo socioeconomico del territorio".
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CREA: UNA NUOVA POLITICA PER LE FORESTE
Organizzato oggi il Forum Nazionale nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una risorsa
economica, ma molto di più, costituendo un patrimonio ambientale e paesaggistico, legato a valori
storici, culturali, ricreativi e turistici. Un bene comune in grado, cioè, di fornire servizi eterogenei
che possono essere conciliati fra loro grazie all’intervento attivo dell’uomo. Proprio per questo, la
tutela e la valorizzazione della risorsa forestale passano per una loro corretta e attiva gestione, che
garantisca la sicurezza e il presidio del territorio, la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità e
il rilancio dei processi di sviluppo socioeconomico locale e del sistema paese. In quest’ottica,
diventa imprescindibile l’elaborazione di politiche forestali, in grado di armonizzare gli interessi
produttivi, le esigenze sociali e le necessità ambientali di tutela del territorio. Di questo si è parlato
oggi in occasione del Forum Nazionale delle Foreste, organizzato dal Centro politiche e
bioeconomia del CREA, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020.
Il Forum ha rappresentato un momento di confronto e partecipazione fra i principali soggetti
nazionali e regionali coinvolti a vario titolo nel settore. L’incontro è nato con l’intento di definire in
modo partecipato e condiviso, principi e indirizzi utili in ambito politico, normativo e operativo,
necessari alla costruzione di un nuovo quadro politico e legislativo nazionale. È stato, quindi, un
importante momento di riflessione per contribuire all’aggiornamento della Strategia Forestale
Nazionale e alla redazione della nuova normativa nazionale in materia forestale. In tal senso, il
coordinamento operativo tra le istituzioni nazionali del Ministero delle politiche agricole, del
Ministero dell’ambiente e del Ministero dei beni culturali con le regioni costituisce il primo passo
per garantire la gestione e tutela attiva del territorio e la valorizzazione ambientale, economica e
sociale del patrimonio forestale nazionale. Il Forum infatti, ha spiegato Raoul Romano, referente
CREA per la segreteria organizzativa del FORUM, rappresenta il primo step di un percorso che
troverà completamento con la redazione di un “Libro Bianco” per il futuro delle Foreste italiane in
cui saranno raccolte e rielaborate le proposte emerse dal Forum.
«La prospettiva della ricerca forestale oggi – ha affermato Piermaria Corona, direttore del Centro
Foreste e Legno del CREA, che ha presieduto il Tavolo 4 sulle Produzioni Legnose – è di cogliere le
sfide delle tecnologie emergenti, dalla genomica alle biotecnologie alle tecnologie spaziali e a quelle
informatiche. In Italia siamo, peraltro, all’avanguardia con la ricerca in questo settore, tanto da essere
il tredicesimo e decimo Paese al mondo, rispettivamente, per numero di lavori e citazioni bibliografiche
sull’argomento. Il tutto in un’ottica multifunzionale che interpreti il bosco come un sistema biologico
complesso, dove la gestione delle foreste cerca di conciliare la protezione dell’ambiente (prevenzione
del dissesto idrogeologico, conservazione della biodiversità, salvaguardia del paesaggio, contrasto e
mitigazione dei cambiamenti climatici, ecc.) con lo sviluppo socioeconomico del territorio».
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Foreste, risorsa variegata a cui serve una
nuova normativa
L'incontro è stato occasione di riflessione per contribuire all'aggiornamento della Strategia
Forestale Nazionale e alla redazione della nuova normativa nazionale in materia forestale.
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una risorsa economica,
ma
molto
di
più,
costituendo
un
patrimonio
ambientale
e paesaggistico, legato a valori storici, culturali, ricreativi e turistici. Per questo "diventa imprescindibile
l'elaborazione di politiche forestali, in grado di armonizzare gli interessi produttivi, le esigenze sociali e
le necessità ambientali di tutela del territorio".
Di questo si è parlato oggi in occasione del Forum Nazionale delle Foreste, organizzato dal Centro
politiche e bioeconomia del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia
agraria), nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020.
L'incontro è stato occasione di riflessione per contribuire all'aggiornamento della Strategia Forestale
Nazionale e alla redazione della nuova normativa nazionale in materia forestale. In tal senso, il
coordinamento operativo tra le istituzioni nazionali del Ministero delle politiche agricole, del Ministero
dell'ambiente e del Ministero dei beni culturali con le regioni costituisce il primo passo per garantire la
gestione e tutela attiva del territorio e la valorizzazione ambientale, economica
e sociale del patrimonio forestale nazionale.
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Forum nazionale delle foreste:
tutela e valorizzazione del
patrimonio forestale italiano
Legambiente: «Uno sviluppo socioeconomico sostenibile delle comunità»
Oggi al Forum nazionale delle foreste, promosso da Rete rurale nazionale 2014-2020, Psqf e
ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, si è parlato di conservazione, gestione e
valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale e di come definire e condividere i principi su cui
poter costruire il nuovo quadro politico e legislativo nazionale per una concreta tutela e
valorizzazione del patrimonio forestale italiano.. Le foreste in Italia interessano un terzo del
territorio nazionale e dei settori economici ad esse collegate; il settore forestale italiano coinvolge
ad oggi circa 80.000 imprese ed è il secondo settore dell’industria manifatturiera nazionale.
«Malgrado ciò – dice Legambiente – l’Italia importa più dei due terzi del proprio fabbisogno di
materia prima legnosa, rimanendo tra gli ultimi paesi d’Europa per il tasso di utilizzazione annuo
del proprio patrimonio (circa il 30% rispetto ad una media europea del 60%). Ma le foreste non
rappresentano solo una risorsa economica. E’ fondamentale, infatti, il ruolo ambientale che esse
svolgono: la difesa del suolo e la regimazione delle acque, la tutela della biodiversità e la
conservazione attiva del paesaggio storico, quello legato alla loro funzione turistico e ricreativa,
nonché il contrasto dell’effetto serra, grazie all’assorbimento annuale di circa 289 miliardi di
tonnellate di anidride carbonica».
Secondo la presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, «Per garantire un futuro ai nostri
boschi occorre innanzitutto sviluppare una efficace politica nazionale di tutela e valorizzazione del
patrimonio forestale che sia coordinata e di lungo termine, che rappresenti un chiaro indirizzo di
riferimento per le politiche delle Regioni. Bisogna valorizzare una gestione forestale sostenibile,
capace di rilanciare lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali, soprattutto delle aree
interne del nostro Paese, interessate per l’80% da territori con copertura forestale. Occorre
immaginare un vero e proprio progetto che valorizzi il patrimonio forestale pubblico, che interessa
il 32,4% delle proprietà forestali complessive, con cui stimolare anche la partecipazione dei privati,
così come emerso oggi da questo forum voluto dal vice ministro delle Politiche agricole alimentari
e forestali Andrea Olivero. Un progetto da inserire in un quadro di gestione multifunzionale in
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grado di assicurare la tutela e la qualità delle risorse naturali legate al bosco (suolo, acqua, aria,
paesaggio), garantendone il ruolo sociale, economico e ambientale, coinvolgendo le comunità locali
in una strategia di sostenibilità per il lungo periodo».
L’impatto dei cambiamenti climatici sulle foreste italiane è stato argomento di uno dei tavoli della
mattinata: secondo l’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), infatti, questi determinano
una riduzione dei tassi di crescita e della produttività, con cambiamenti nella composizione delle
specie presenti e conseguente perdita locale di biodiversità. Queste alterazioni, che mettono a
rischio il patrimonio forestale, sono state poi affrontate nel tavolo di lavoro incentrato
sulla conservazione dell’ambiente e della biodiversità. L’aumento degli incendi boschivi,
l’influenza delle fitopatologie e la presenza di specie aliene ha comportato un notevole danno
ambientale che si è concretizzato nella perdita di diversità biologica dei suoli e di gran parte dei
servizi eco-sistemici forniti.
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Forum foreste: 300mila kmq di opportunità
sostenibili, presto il decreto
Trecentomila chilometri quadrati di opportunità sostenibili, ma occorre sinergia, per
questo serve un lavoro di insieme per "rendere uniche le nostre foreste"
Trecentomila chilometri quadrati di opportunità sostenibili, ma occorre sinergia. Per questo
serve un lavoro di insieme per “rendere uniche le nostre foreste“. Questo il tema principale del
Forum nazionale delle foreste, oggi a Roma, nel corso del quale si fa il punto sullo stato di
salute dei nostri boschi del territorio nazionale. “E’ importante che ci sia un approccio di
gestione attiva del sistema forestale”, spiega il viceministro delle Politiche agricole Andrea
Olivero che sottolinea l’importanza delle sinergie in tutto l’ambito forestale: “Il compito delle
istituzioni è di rilanciare una nuova gestione del patrimonio forestale”. Per questo,
prosegue: “bisogna concentrarsi sulle aree interne per una PAC efficace che ci renda unici”. E
insiste: “E’ importante che il mondo agricolo e quello forestale lavorino in sinergia”. “C’è
bisogno di un salto di qualità nel settore in quanto abbiamo oggi la necessità di fare in modo
che tutti i soggetti interessati possano contribuire a un grande progetto di rilancio”, spiega ad
AGRICOLAE il viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero.
Innanzitutto la sfida della delega “per dare al settore forestale un adeguamento legislativo con
quelli che sono i tempi, ma anche maggiori controlli”, spiega. Poi la filiera legno: “ha lavorato
con noi benissimo per inserire delle proposte da inserire nel decreto per una nuova gestione
della foresta. L’obiettivo – precisa ancora il viceministro – è quello di uscire da un visione
museale della foresta che ha portato spesso in passato all’abbandono per avere invece un
approccio attivo e fattivo di nuova gestione che abbia risvolti economici, sociali e
ambientali”. Questo forum “è importante – conclude – perché costituisce un dialogo per avere
tutte le proposte necessarie per poter redigere il decreto ma anche per dare un maggiore
slancio a un impegno rinnovato da tempo dal nostro ministero in questo comparto”.
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Forum nazionale delle foreste
Legambiente: “Valorizzare il patrimonio forestale per uno
sviluppo socioeconomico sostenibile delle comunità”
Le foreste in Italia interessano un terzo del territorio nazionale e dei settori
economici ad esse collegate; il settore forestale italiano coinvolge ad oggi
circa 80.000 imprese ed è il secondo settore dell’industria manifatturiera
nazionale. Malgrado ciò, l’Italia importa più dei due terzi del proprio fabbisogno di
materia prima legnosa, rimanendo tra gli ultimi paesi d’Europa per il tasso di
utilizzazione annuo del proprio patrimonio (circa il 30% rispetto ad una media europea
del 60%).
Ma le foreste non rappresentano solo una risorsa economica. E’ fondamentale,
infatti, il ruolo ambientale che esse svolgono: la difesa del suolo e la
regimazione delle acque, la tutela della biodiversità e la conservazione attiva
del paesaggio storico, quello legato alla loro funzione turistico e ricreativa, nonché il
contrasto dell’effetto serra, grazie all’assorbimento annuale di circa 289 miliardi di
tonnellate di anidride carbonica.
Di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale si è
parlato oggi a Roma nell’ambito del Forum nazionale delle foreste, promosso da Rete
Rurale Nazionale 2014-2020, PSQF e Mipaaf.
L’impatto dei cambiamenti climatici sulle foreste italiane è stato argomento di uno dei
tavoli della mattinata: secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change(Ipcc),
infatti, questi determinano una riduzione dei tassi di crescita e della produttività, con
cambiamenti nella composizione delle specie presenti e conseguente perdita locale di
biodiversità. Queste alterazioni, che mettono a rischio il patrimonio forestale, sono
state poi affrontate nel tavolo di lavoro incentrato sulla conservazione dell’ambiente e
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della biodiversità. L’aumento degli incendi boschivi, l’influenza delle fitopatologie e la
presenza di specie aliene ha comportato un notevole danno ambientale che si è
concretizzato nella perdita di diversità biologica dei suoli e di gran parte dei servizi eco
sistemici forniti.
“Per garantire un futuro ai nostri boschi – ha dichiarato la presidente nazionale
di Legambiente Rossella Muroni - occorre innanzitutto sviluppare una efficace
politica nazionale di tutela e valorizzazione del patrimonio forestale che sia
coordinata e di lungo termine, che rappresenti un chiaro indirizzo di riferimento
per le politiche delle Regioni. Bisogna valorizzare una gestione forestale sostenibile,
capace di rilanciare lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali, soprattutto
delle aree interne del nostro Paese, interessate per l’80% da territori con copertura
forestale. Occorre immaginare – ha concluso Rossella Muroni - un vero e
proprio progetto che valorizzi il patrimonio forestale pubblico, che interessa il
32,4% delle proprietà forestali complessive, con cui stimolare anche la
partecipazione dei privati, così come emerso oggi da questo forum voluto dal
Vice Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero. Un
progetto da inserire in un quadro di gestione multifunzionale in grado di assicurare la
tutela e la qualità delle risorse naturali legate al bosco (suolo, acqua, aria, paesaggio),
garantendone il ruolo sociale, economico e ambientale, coinvolgendo le comunità
locali in una strategia di sostenibilità per il lungo periodo”.
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Forum Nazionale delle Foreste, Crea: una
nuova politica per le foreste
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una risorsa economica,
ma molto di più, costituendo un patrimonio ambientale e paesaggistico, legato a valori storici, culturali,
ricreativi e turistici. Un bene comune in grado, cioè, di fornire servizi eterogenei che possono essere
conciliati fra loro grazie all’intervento attivo dell’uomo. Proprio per questo, la tutela e la valorizzazione
della risorsa forestale passano per una loro corretta e attiva gestione, che garantisca la sicurezza e il
presidio del territorio, la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità e il rilancio dei processi di
sviluppo socioeconomico locale e del sistema paese. In quest’ottica, diventa imprescindibile
l’elaborazione di politiche forestali, in grado di armonizzare gli interessi produttivi, le esigenze sociali e
le necessità ambientali di tutela del territorio. Di questo si è parlato oggi in occasione del Forum
Nazionale delle Foreste, organizzato dal Centro politiche e bioeconomia del CREA, nell’ambito delle
attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020.
Il Forum ha rappresentato un momento di confronto e partecipazione fra i principali soggetti nazionali e
regionali coinvolti a vario titolo nel settore. L’incontro è nato con l’intento di definire in modo
partecipato e condiviso, principi e indirizzi utili in ambito politico, normativo e operativo, necessaria
alla costruzione di un nuovo quadro politico e legislativo nazionale. È stato, quindi, un importante
momento di riflessione per contribuire all’aggiornamento della Strategia Forestale Nazionale e alla
redazione della nuova normativa nazionale in materia forestale. In tal senso, il coordinamento operativo
tra le istituzioni nazionali del Ministero delle politiche agricole, del Ministero dell’ambiente e del
Ministero dei beni culturali con le regioni costituisce il primo passo per garantire la gestione e tutela
attiva del territorio e la valorizzazione ambientale, economica e sociale del patrimonio forestale
nazionale. Il Forum infatti, ha spiegato Raoul Romano, referente CREA per la segreteria organizzativa
del FORUM, rappresenta il primo step di un percorso che troverà completamento con la redazione di un
“Libro Bianco” per il futuro delle Foreste italiane in cui saranno raccolte e rielaborate le proposte
emerse dal Forum.
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«La prospettiva della ricerca forestale oggi – ha affermato Piermaria Corona, direttore del Centro
Foreste e Legno del CREA, che ha presieduto il Tavolo 4 sulle Produzioni Legnose – è di cogliere le
sfide delle tecnologie emergenti, dalla genomica alle biotecnologie alle tecnologie spaziali e a quelle
informatiche. In Italia siamo, peraltro, all’avanguardia con la ricerca in questo settore, tanto da essere il
tredicesimo e decimo Paese al mondo, rispettivamente, per numero di lavori e citazioni bibliografiche
sull’argomento. Il tutto in un’ottica multifunzionale che interpreti il bosco come un sistema biologico
complesso, dove la gestione delle foreste cerca di conciliare la protezione dell’ambiente (prevenzione
del dissesto idrogeologico, conservazione della biodiversità, salvaguardia del paesaggio, contrasto e
mitigazione dei cambiamenti climatici, ecc.) con lo sviluppo socioeconomico del territorio».
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CREA: UNA NUOVA POLITICA PER LE
FORESTE
Alle foreste oggi si chiede sempre più di non limitarsi ad essere semplicemente una risorsa economica, ma
molto di più, costituendo un patrimonio ambientale e paesaggistico, legato a valori storici, culturali, ricreativi
e turistici. Un bene comune in grado, cioè, di fornire servizi eterogenei che possono essere conciliati fra loro
grazie all’intervento attivo dell’uomo. Proprio per questo, la tutela e la valorizzazione della risorsa forestale
passano per una loro corretta e attiva gestione, che garantisca la sicurezza e il presidio del territorio, la
salvaguardia del paesaggio e della biodiversità e il rilancio dei processi di sviluppo socioeconomico locale e
del sistema paese. In quest’ottica, diventa imprescindibile l’elaborazione di politiche forestali, in grado di
armonizzare gli interessi produttivi, le esigenze sociali e le necessità ambientali di tutela del territorio. Di
questo si è parlato oggi in occasione del Forum Nazionale delle Foreste, organizzato dal Centro politiche e
bioeconomia del CREA, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020.
Il Forum ha rappresentato un momento di confronto e partecipazione fra i principali soggetti nazionali e
regionali coinvolti a vario titolo nel settore. L’incontro è nato con l’intento di definire in modo partecipato e
condiviso, principi e indirizzi utili in ambito politico, normativo e operativo, necessari alla costruzione di un
nuovo quadro politico e legislativo nazionale. È stato, quindi, un importante momento di riflessione per
contribuire all’aggiornamento della Strategia Forestale Nazionale e alla redazione della nuova normativa
nazionale in materia forestale. In tal senso, il coordinamento operativo tra le istituzioni nazionali del
Ministero delle politiche agricole, del Ministero dell’ambiente e del Ministero dei beni culturali con le
regioni costituisce il primo passo per garantire la gestione e tutela attiva del territorio e la valorizzazione
ambientale, economica e sociale del patrimonio forestale nazionale. Il Forum infatti, ha spiegato Raoul
Romano, referente CREA per la segreteria organizzativa del FORUM, rappresenta il primo step di un
percorso che troverà completamento con la redazione di un “Libro Bianco” per il futuro delle Foreste italiane
in cui saranno raccolte e rielaborate le proposte emerse dal Forum.
«La prospettiva della ricerca forestale oggi – ha affermato Piermaria Corona, direttore del Centro Foreste
e Legno del CREA, che ha presieduto il Tavolo 4 sulle Produzioni Legnose – è di cogliere le sfide delle
tecnologie emergenti, dalla genomica alle biotecnologie alle tecnologie spaziali e a quelle informatiche. In
Italia siamo, peraltro, all’avanguardia con la ricerca in questo settore, tanto da essere il tredicesimo e
decimo Paese al mondo, rispettivamente, per numero di lavori e citazioni bibliografiche sull’argomento. Il
tutto in un’ottica multifunzionale che interpreti il bosco come un sistema biologico complesso, dove la
gestione delle foreste cerca di conciliare la protezione dell’ambiente (prevenzione del dissesto
idrogeologico, conservazione della biodiversità, salvaguardia del paesaggio, contrasto e mitigazione dei
cambiamenti climatici, ecc.) con lo sviluppo socioeconomico del territorio».
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