la vecchia centrale elettrica e il centro polifunzionale 09/12/2016

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09/12/2016
SORRENTO NELLA VECCHIA CENTRALE ELETTRICA IL CENTRO POLIFUNZIONALE
PER GLI ANZIANI - VIDEO
Grande festa per il Centro Anziani di Sorrento per l'insediamento nella nuova sede ex centrale elettrica.
Oltre all'assegnazione di uno spazio adeguato e funzionale all'importante associazione sorrentina, una
vera e propria operazione di recupero e valorizzazione di archeologia industriale, SEDAC (Società
elettrica della Campania ).Nelle interviste rilasciate in anteprima esclusiva agli inviati di Positanonews
tv da parte del presidente Landolfi, e nel discorso del sindaco ripreso in integrale e trasmesso in diretta,
traspare la soddisfazione del lavoro svolto per anni.
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Sorrento. Inaugurazione nuova sede Circolo Anziani. Gli auguri di Unitre Piano.
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Sorrento. Inaugurazione nuova sede Circolo Anziani.
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SORRENTO INAUGURAZIONE CENTRO POLIFUNZIONALE
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Riportiamo dalla Terra delle Sirene n°9 l'aricolo di Sergio Attanasio
LA VECCHIA CENTRALE ELETTRICA DI SORRENTO
di Sergio Attanasio
In Penisola Sorrentina, anche se non vi sono testimonianze notevoli di archeologia industriale, è
interessante analizzare il rapporto tra territorio e attività produttiva attraverso i manufatti del lavoro del
l ' uomo sia per le particolari caratteristiche del luogo, da sempre meta turistica, sia per le bellezze
paesaggistiche. Il nostro itinerario comincia dalla città di Sorrento, a tutti nota per l 'industria
alberghiera più che· per altri tipi di industrie che oggi diremmo inquinanti, ed esattamente dal l ' attuale
via degli Aranci, una strada recente, sorta fuori dalle antiche mura. Infatti in questa strada si trova uno
degli edifici più rappresentati vi del l ' archeologia industriale della Penisola Sorrentina inteso secondo i
canoni tradizionali di studio di questa recente disciplina: l a antica Centrale Elettrica di Largo Parsano
fuori le mura. Questo complesso costituito da due capannoni, una palazzina e la ciminiera risale alla
fine del l ' 800. Un documento inedito rinvenuto durante una ricerca svolta presso l ' Archivio Storico
Comunale1 risalente al! 'adunata del Consiglio Comunale del 1 O aprile 1 896, sotto la presidenza del
Sindaco Luigi De Maio, ci permette di riscoprire le origini del l ' edificio e dell'elettrificazione di S
orrento. Si legge nel documento: «La città di Sorrento per le sue memorie storiche, per l ' amenità dei
luoghi, e per la specialità delle industrie e dei suoi prodotti, è tenuta in grandissimo pregio presso gli
esteri e nazionali, i quali in gran numero e continuatamente vi accorrono a soggiornare, ali1nentando
col loro concorso il commercio locale. Ed essendo questa la principale risorsa alla quale il Paese attinge
la propria ricchezza, l ' Amministrazione Comunale spende le assidue cure per rendere il Paese
medesimo vie p i ù accetto ai Forestieri, con tutti quegli abbelli1nenti cd utili opere che maggiormente
si può. La Pubblica illuminazione adunque richiedeva, al pari delle altre Città, che fosse stata migliorata,
sostituendo alla luce a petrolio, quella elettrica . . . » . L ' incarico f u affidato all ' ingegnere
elettrotecnico Giuseppe Utili, il quale fu nominato concessionario per l ' installazione di una centrale
elettrica in Largo del Parsano, concessione che prevedeva 1 'impianto e l 'esercizio della luce elettrica
nel comune di Sorrento e la costruzione di un' officina in uno spazio di 1 640 metri quadri, messo a
disposizione gratuitamente dal Comune appunto in «Largo Parsano dal lato di Levante». L ' off i c i n a ,
c h e d o v e v a e s s ere r e a l i z z a t a a s p e s e del Concessionario nel giro di otto mesi , era
costituita come la vediamo oggi in via degli Aranci I O, 1 1 , 1 2 , da due edifici, una palazzina ed una
fornace che risalgono al 1 89 7 . Il complesso, realizzato su di un lotto rettangolare di circa 60 m x 20
m, a ridosso delle mura di Parsano, si presenta oggi costituito da due padiglioni che hanno
sostanzialmente le stesse caratteristiche, sono ambedue in muratura di tufo intonacati, mentre le
coperture sono realizzate con interessanti capriate in ferro con tiranti a vista "tipo Polonceau'', con
tegole marsigliesi, copertura riscontrabile anche nell ' antico Mercato del Vallazzano a Piano d i Sorrento
oggetto d i u n m i o studio nel 1984.2 Gli edifici a pianta rettangolare ( 1 6 m x 1 1 m) hanno l '
ingresso dal prospetto alto circa 1 0 m su via degli Aranci terminante a titnpano con una cornice
dentellata. Una finestra circolare si apre al centro della facciata e due finestroni rettangolari s u i lati
della porta. Al! ' interno di ogni padiglione un unico ambiente, caratterizzato dalla struttura a capriate
della copertura in ferro e dai due finestroni posti ai lati dell 'ingrcsso. Sul lato sinistro è la palazzina di
due piani con lo studio e gli alloggi. Sul lato destro troviamo l ' antica fornace cilindrica, alta circa 30 m ,
ancora integra e poggiante su base quadrangolare, realizzata con mattoni pieni rossi che nella parte
terminale formano una dentellatura ad anello di chiusura della struttura. Il capitolato prevedeva che la
città venisse illuminata da 1 30 lampade ad incandescenza da 1 6 candele cadauna e da 24 lampade ad
arco di 500 candele cadauna. Le lampade dovevano essere poste nello stesso sito dove erano quelle a
petrolìo, anzi il Comune ne assicurava i supporti e le basi, mentre «per la nuova strada che dalla città
mena alla Marina piccola saranno determinati i punti ove collocarla».3 Le lampade da 500 candele
furono installate nei punti più centrali della città ed esattamente: lungo il Corso Principe Umberto, Corso
Duomo, Piazza Tasso, Piazza S. Antonino, Largo S. Francesco, Largo Schizzariello. Le lampade
incandescenti dovevano essere fornite di «globetto chiaro di protezione» e le lampade ad arco «di globo
alabastrino ». Il capitolato prevedeva che la fornitura del! 'acqua necessaria al funzionamento del
macchinario fosse a carico del Concessionario, il quale doveva costruire delle vasche di deposito da
riempire nella stagione invernale per l ' uso estivo. Ove 1 ' impianto venisse fatto nei locali di Parsano, il
concessionario «poteva innestare un rubinetto a s u e s p e s e a l l ' a c q u e d o t t o d e l l e a c q u e
N e f f o l a c h e v e n g o n o d a Capodimonte per usufruire d i detta acqua nei mesi che la sorgente
Neffola è in attività, senza os tacolare il libero corso di detta acqua che deve alimentare le fontanine
della Città e le private conserve».4 Era previsto inoltre che, in caso di interruzione della corrente
elettrica, ci fosse l ' obbligo da parte del concessionario di provvedere ad una sufficiente illuminazione a
petrolio. Così fu stabilito che: «Le lanterne a petrolio attualmente in uso per la pubblica illuminazione,
saranno date in deposito al Concessionario dietro regolare inventario per adoperarle, ove ne sia il
caso». Erano anche previste multe in caso di ritardo nell' accensione o di anticipo nello spegnimento.
«Per ogni lampada trovata spenta, e non riaccesa entro >. Fin qui la storia di questo edificio
interessante per conoscere quanto la Ciltà di Sorrento si sia sempre prodigata per migliorare l'ospitalità
per i turisti e le condizioni di vita dei residenti. Oggi, purtroppo, la Centrale Elettrica è in uno stato di
totale abbandono, Molte volte, anzi, ha rischiato di essere demolita, altre volte di essere destinata ad
attività non consone alla memoria storica della Città. Eppure la posizione centralissima di questo
edificio, per di più aperto su di una strada molto frequentata, con la presenza anche di due piccole aree
di parcheggio, ne suggerirebbe un uso aperto alla fruizione della cittadinanza e non esclusivo o privato.
La Città di Sorrento potrebbe riappropriarsi di questa testimonianza di civiltà industriale ottocentesca
utilizzando questo complesso come contenitore per inostre d'arte o d'artigianato, visto che i grandi
ambienti ben si adatterebbero, ristrutturati, a tale qualificata funzione. Inoltre nei padiglioni potrebbe
trovare posto una mostra permanente delle testimonianze del lavoro dell 'uo 1no in Penisola Sorrentina,
con particolare riferimento all ' archeologia industriale.
1 Il documento è stato rinvenuto in occasione della ricerca svolta da chi scrive per il Comune d i
Sorrento tra il 1 9 9 1 e i l 1 9 9 2 per il progetto art. 2 3 legge 67/88, promossa dall 'Assessore ai Beni
Culturali di Sorrento prof. Antonino Fiorentino, come si rileva anche nel catalogo della Mostra del 1 1 2 dicembre 1992, ne\!0articolo Archeologia lndustriafe a Sorrento, p . 57 n. 2 .
2 S. ATf'AN1\SIO, li lvle/"/"o/o del \!affazzmw a Piano di Sorrento, «L'Eco dcll·Archilcttura» m. I . Napoli
1984.
3 L a strada per Marina Piccola, che sarà intitolata a Luigi D e Maio, era allora in costruzione.
4 Sulla sorgente Neffola e altre sorgenti sorrentine cf. SALTO V AR, Le sorgenti sorrentine, Sorrento l
931, p. 16:
«Sorrento possiede la ricca sorgente
5 A.S.C. Registro dell'anno 1889-1903, 12 agosto 1899, "Collaudo dell'illuminazione elettrica"; il
collaudo
fu effettuato dal cav. Milone ing. Francesco e fu un collaudo parziale in attesa del
completamento dci lavori.