Quando il malato chiede ascolto

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14
4 dicembre 2016
vita trentina
CHIESA
UNA COMUNICAZIONE ALL’INSEGNA DELLA TRASPARENZA VOLUTA DAI VESCOVI
Chi si aiuta con l’8 per mille
Tra i fondi
per interventi
caritativi,
la ristrutturazione
degli alloggi per
richiedenti asilo.
Sei parrocchie
sostenute
nelle strutture
comunitarie
assima chiarezza
e trasparenza”.
Sono i due
criteri-base,
ribaditi anche nell’ultima
assemblea della Conferenza
Episcopale, con cui la Chiesa
italiana intende gestire i fondi
raccolti ogni anno attraverso la
sottoscrizione del cosiddetto “8
per mille” da parte dei
contribuenti. Anche Vita Trentina
concorre alla trasparenza –
sottolineata due numeri fa
nell’intervista a don Duccio Zeni,
parroco di Mattarello e referente
per la sensibilizzazione –
pubblicando oggi tutti i beneficiari
della suddivisione dei fondi
(947.280 euro per iniziative
“M
Tre degli interventi sostenuti: il centro
pastorale di Imer, l’edificio per i profughi
siriani a Ravina, e il consultorio
UCIPEM a Trento
caritative e 1.016.815 euro per
iniziative di culto e pastorali) gestiti
per il 2016 dall’Arcidiocesi di Trento a
seguito di una ripartizione ispirata ad
un principio di solidarietà “nazionale”
verso le realtà italiane più bisognose.
A livello trentino si è tenuto conto
delle indicazioni di massima offerte a
livello nazionale: evitare un’eccessiva
parcellizzazione dei contributi;
sostenere le iniziative di carità e
solidarietà oltre alle iniziative di culto
o pastorali; preferire i progetti non
procrastinabili e non “coperti” in altro
modo, ricorrendo anche ad una
rateizzazione del contributo. I due
interventi finanziariamente più
cospicui – previsti come una tantum –
vanno ambedue indirettamente a
beneficio dei richiedenti asilo: una
somma di 330 mila euro va alla
Fondazione Comunità Solidale per la
ristrutturazione di 35 strutture
d’accoglienza per un totale di 199
posti; una somma di 250 mila euro va
all’Arcidiocesi di Trento sempre
nell’ambito della ristrutturazione di
alloggi per richiedenti asilo, in
particolare negli edifici di San Nicolò a
Ravina di Trento che ospitano le
famiglie accolte con i corridoi
umanitari.
Altri due sostegni una tantum nel
campo del disagio sociale vanno
all’Associazione Valle Aperta di
Cembra (15 mila euro) per
accoglienza di ragazzi portatori di
handicap e alla parrocchia di
Mezzocorona (14 mila euro) per
ospitalità ad una famiglia di
estracomunitari. 265 mila euro
vanno alla Caritas diocesana per la
sua normale attività a sostegno di
opere caritative e 10 mila euro ad
Associazione Famiglie
Tossicodipendenti per l’accoglienza
la nomina
Su nomina dell’Arcivescovo
Lauro Tisi è stato costituito il
nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero in
carica fino al 2021, composto
da: Zeni don Duccio (presidente), Caldini dott. Mauro,
Dallatorre dott.ssa Serena,
Margoni avv. Giulio, Pradel
mons. Silvio, Sicher p.a. Guido
(vicepresidente), Volani don
Stefano, Zanotelli don Vittorio, Zeni prof.ssa Maria Grazia.
Segretario: Sandri dott. Vito.
Collegio dei Revisori dei conti:
Poletti dott. Roberto, Presidente, Chesani dott. Franco,
Oliver dott. Luca.
abitativa di donne. Altri
contributi sono stati così
destinati a sostegno
dell’attività: al Banco
Alimentare 10 mila euro,
al Centro Italiano
Femminile 6 mila euro, al
Centro Aiuto alla Vita 5
mila euro, al Consultorio
Familiare d’ispirazione
cristiana UCIPEM 20 mila
euro; alla Comunità
Murialdo 8 mila euro, al
Cappellano delle Carceri
14 mila euro.
Fra i contributi per
iniziative di culto e
pastorali i destinatari sono poi sei
parrocchie trentine: San Carlo
Borromeo di Molveno per la
ristrutturazione della Scuola
dell’Infanzia nel 2012 (49 mila euro);
Santa Maria Assunta di Cembra per la
costruzione del Centro Pastorale nel
2014 (395 mila euro); San Vigilio di
Vallarsa per ristrutturazione della
canonica nel 2009 (134 mila euro);
San Vittore di Taio per la
ristrutturazione oratorio e abitazione
del parroco (50 mila euro); Santi
Filippo e Giacomo a Cogolo per
acquisto (permuta) e ristrutturazione
oratorio (201 mila euro), Santi Pietro
e Paolo di Imer per acquisto (permuta)
e ristrutturazione oratorio (183 mila
euro). Infine al Servizio Diocesano
Promozione e Sostegno Economico
della diocesi vanno 1.936 euro per
l’attività ordinaria.
l
INCONTRO PASTORALE DELLA SALUTE
Quando il malato
chiede ascolto
uò un’adeguata assistenza spirituale aiutare le persone a trovare un senso complessivo per la loro esistenza, nonostante la
Psofferenza
e la malattia. E può rappresentare un sostegno anche
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per il personale sanitario?
Partiva da queste domande decisive il convegno “La dimensione
spirituale parte integrante nella cura del malato”, svoltosi lunedì
28 novembre presso l’auditorium dell’Ospedale Santa Chiara di
Trento. Il relatore don Tullio Proserpio, da tredici anni cappellano
presso l’Istituto Tumori di Milano, faceva notare, anche in base alla sua esperienza, come una buona assistenza spirituale nasca da
una relazione umana autentica. La malattia fa spesso riscoprire domande e valori essenziali per la propria vita.
“Nei momenti di sofferenza - ha spiegato don Proserpio - riacquistano importanza piccoli gesti come una carezza o un sorriso. Gesti
ritenuti banali senza la malattia”. Gli assistenti spirituali dovrebbero allora stare vicino a chi soffre, in ascolto umile, aiutando sempre
a intravvedere un orizzonte di speranza che molti trovano in Dio e
nella religione. Spesso gli ammalati ne parlano volentieri durante
i percorsi di assistenza spirituale.
Anche il riferimento alla dimensione religiosa non deve mai essere
imposto, ma solo accolto. Perché ogni persona è unica e irripetibile e per questo possiede dentro se stessa personali risorse di senso
che può utilizzare anche per rispondere alle grandi provocazioni di
una grave sofferenza. Il relatore spiegava ancora come i più recenti studi scientifici dimostrino che la cura costante della dimensione
spirituale aumenti il benessere del personale sanitario che riesce a
resistere meglio alla fatica, lavorando complessivamente con maggiore serenità. La spiritualità diventa sempre di più un valore aggiunto anche per prestigiosi organismi, quali ad esempio la Joint
Commission on Accreditation of Healthcare Organizations nata per
valutare la qualità dei servizi sanitari negli Stati Uniti. Per essere
davvero efficaci gli assistenti spirituali devono avere una formazione teologica e sapere dialogare anche con il mondo medico-scientifico.
Ha aperto il convegno il responsabile della cappellania dell’Ospedale Santa Chiara don Cornelio Carlin che ha fra l’altro sottolineato
come l’assistenza spirituale possa esserci anche con ammalati di altre culture. Il direttore sanitario Mario Grattarola ha testimoniato
l’attenzione su questi temi da parte dell’Azienda sanitaria che ha
patrocinato l’incontro.
Enrico Tozzi
Aperti dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 19.00
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