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Data : Mer, 07 Dicembre 2016 @ 18:47
Categoria : Comunicati S. Stampa Presidente
Emiliano a Roma per presentazione dati su inquinanti presenti area Taranto
Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato quest’oggi al convegno
organizzato a Roma, presso la sala convegni del CNR, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal
Ministero della Salute su “Studi di biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti presenti nel
territorio di Taranto”. Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati del Progetto Studi di
biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti presenti nel territorio di Taranto. “In collaborazione
con la Asl di Taranto - ha detto Emiliano – si è dimostrato che i metalli pesanti inducono un
ritardo dello sviluppo mentale dei bambini di Taranto e questo è un fatto gravissimo. E’ una
notizia di una gravità senza precedenti. Ovviamente lo studio registra, anche in corrispondenza con
quanto accertato dai magistrati e dalla Regione Puglia in collaborazione con la Regione Lazio, che
quando la fabbrica abbassa i livelli di produzione, come è stato nel 2015 e nel 2016, i dati
sull’inquinamento sono ovviamente inesistenti o molto bassi. Si tratta dunque di uno studio molto
importante e molto interessante che conferma tutta la nostra preoccupazione su quello che sta
succedendo in città. Ribadiamo la nostra richiesta che la sanità tarantina venga particolarmente
sostenuta con un intervento speciale di natura economica, ma anche normativa, che ci consenta di
fronteggiare con maggiori disponibilità di forze una mitragliatrice che spara sulla folla. Ecco,
questo è stata l'Ilva in questi anni".“Siamo particolarmente indignati da quanto è accaduto – ha
continuato Emiliano – perché i 50 milioni destinati al rafforzamento della sanità tarantina si
sarebbero potuti ripristinare nel corso dell’esame al Senato, così come affermato da Renzi e De
Vincenti, se non fosse stata messa la fiducia poche ore fa e quindi quell’emendamento che
avevano promesso non è più possibile”. Emiliano poi ha inteso ribadire che “quando l’Ilva abbassa
la produzione l’inquinamento scende moltissimo e questo dimostra che quando invece funziona, è
pericolosissima”. “In questo momento - ha aggiunto il Presidente - a Taranto funziona un solo
altoforno su 5 e non funziona invece il più grande altoforno, l’AFO 5, che invece ovviamente è
quello che rende competitiva la fabbrica e che però è quello che potrebbe continuare ad
ammazzare la gente ove tornasse a funzionare”. “L'unico modo per consentire a una fabbrica così
di funzionare è a patto di decarbonizzarla di farla cioè funzionare con l’utilizzo di forni elettrici e a
gas – ha ribadito Emiliano - un’operazione che la rende un po’ più costosa ma noi contiamo di
poter ottenere, dal consorzio TAP che porterà 20 miliardi di metri cubi di gas in Puglia, un prezzo
del gas che ci consenta di far funzionare l’Ilva senza chiuderla. Se però non ci fosse questa volontà
di decarbonizzare l’Ilva da parte degli investitori che vogliono comprarla, è chiaro che non ci sarà
alternativa e la stessa magistratura andrà in questo senso, cioè chiudere la fabbrica”. Ai giornalisti
che gli fanne notare che in contemporanea si sta svolgendo la direzione nazionale del Partito
Democratico ha risposto:
“Per me – ha concluso Emiliano – è più importante la Puglia della Direzione del partito. La mia
priorità è Taranto e la mia regione”. Il convegno si colloca nell’ambito della revisione
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’lLVA del 2012, il Ministero della Salute
impose come condizione il monitoraggio sanitario nell'intera area di Taranto per verificare
l’efficacia delle prescrizioni indicate. Questo si è concretizzato nel progetto finanziato in ambito
CCM (il Programma che studia il rischio per la salute di tutti i nuovi inquinanti), cui hanno
partecipato l’Asl di Taranto, ARPA Puglia ed ARESS Puglia, in collaborazione con la Regione
Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Trento. FOTO FOTO
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