Cade il governo, Regione teme stop a rete

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Transcript Cade il governo, Regione teme stop a rete

Cade il governo, Regione teme
stop a rete ospedaliera: “Ora
forziamo i tempi”
“All’assessore Gucciardi chiediamo un atto di coraggio
affinché la rete ospedaliera da lui proposta possa trovare
finalmente la luce per dare stabilità all’Isola dal punto di
vista sanitario”. Lo chiede il Nursind, il sindacato delle
professioni infermieristiche guidato in Sicilia da Francesco
Frittitta. “Serve stabilità ai lavoratori – prosegue Frittitta
– la cercano ormai da troppi anni. La nuova rete consentirebbe
di procedere con i concorsi, la mobilità e le
stabilizzazioni”. Secondo il sindacato delle professioni
infermieristiche, visto il risultato del referendum e la crisi
di governo, c’è il rischio che i tempi di attuazione della
nuova rete possano allungarsi perché il confronto col
ministero della Salute potrebbe essere difficoltoso. Per
questo il Nursind chiede all’assessore di varare subito la
rete “poiché continuare con il balletto dei rinnovi semestrali
non dà continuità a un’assistenza ormai moribonda”.
Ma la famosa rete ospedaliera pronta non è. O meglio, lo
sarebbe pure, ma adesso, con chi si dialoga per avere il via
libera? “Sarebbe grave – spiega a Livesicilia l’assessore
regionale alla Salute, Baldassarre Gucciardi – se l’iter per
l’esame della Rete si fermasse a causa delle vicende che
riguardano il governo nazionale. Ma finora – rassicura – non
ho avuto elementi che mi spingano a essere pessimista”. In
particolare, spiega Gucciardi, per i concorsi della cosiddetta
“emergenza-urgenza”: “Circa duemila posti di lavoro che
potrebbero essere messi a bando subito”. Se solo il Mef desse
il via libera. Ma adesso, il Ministro dell’Economia Pier Carlo
Padoan, è proprio tra i papabili a ricoprire il ruolo di
presidente del Consiglio, nel caso in cui nascesse a Roma un
“governo di scopo” utile a varare alcune riforme-chiave
(compresa una nuova legge elettorale), prima del voto.
“Basta aspettare! Molti di quei passaggi – precisa il
presidente della Commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo –
sono sostanzialmente tecnici, quindi credo che si possa andare
avanti dialogando con i dirigenti. Che devono comunque seguire
un indirizzo politico. Si assumeranno questa responsabilità,
visto che il governo che nascerà (o resterà in piedi) dovrà
limitarsi alla manovra finanziaria? Certo – aggiunge però
Digiacomo – il fatto che salti un governo non è certamente
irrilevante. A questo punto, forse sarebbe il caso di
accelerare, di forzare: Gucciardi porti la Rete ospedaliera in
Commissione Sanità e faccia il decreto. Se il Ministero vorrà
contestare qualcosa, potrà farlo in seguito. Vorrei vedere se
si trattasse della salute dei loro congiunti, se l’avrebbero
presa così comoda, questi ‘signornò’ che hanno messo in croce
tre assessori, due governatori e due parlamenti. Si è andato
oltre – conclude – ogni ragionevole sopportazione”.