Nuove tasse sulle pratiche edilizie? Il Comune

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Transcript Nuove tasse sulle pratiche edilizie? Il Comune

Nuove tasse sulle pratiche
edilizie? Il Comune: “Ci
siamo adeguati alla Legge”
Avete mai sentito parlare dei diritti tecnici di istruttoria?
Probabilmente no, anche se nel linguaggio comune delle
pubbliche amministrazioni è un concetto abbastanza noto. Per
farla breve si tratta di costi che gravano sulle tasche dei
cittadini che decidono di chiedere un parere o un nullaosta,
una pratica o una certificazione – un servizio insomma – a un
ente. Con una delibera del 26 novembre, la giunta comunale ha
deciso per l’aggiornamento dei diritti di segreteria e per
l’istituzione dei diritti tecnici di istruttoria delle
pratiche edilizie di competenza del III Dipartimento – Assetto
del Territorio. Come spiega in modo chiaro la delibera n.213,
“i diritti di istruttoria si aggiungono ai diritti di
segreteria” e “non saranno rimborsabili anche nel caso di
parere contrario o rinuncia all’intervento”. Vengono inoltre
elencati una serie di atti in materia urbanistica-edilizia da
assoggettare ai diritti predetti.
Siamo sinceri. La notizia era
una lettera anonima giunta in
“un cittadino sdegnato” – ha
cosa recita la missiva
quasi passata sottotraccia. Ma
redazione – recante la firma di
fatto scattare l’allarme. Ecco
(SOTTO LA POTETE LEGGERE
INTEGRALMENTE): “Zitta zitta, senza titoloni strombazzanti,
comunicati stampa ma in modo subdolo e strisciante, la giunta
Iurato con delibera n.213 del 16/11/2016 ha deciso di regalare
ai cittadini tutta una serie di nuovi balzelli, istituendo i
“diritti tecnici di istruttoria” cioè nuove tasse comunali a
carico dei contribuenti che richiedono servizi nel settore
dell’edilizia privata, settore gravato da anni da profonda
crisi economica per mancanza di commesse, liquidità e scambi
commerciali”. La lettera mette in evidenza che
l’amministrazione “dopo aver cancellato servizi, cancellato
contributi, fatto lievitare le spese per incarichi tecnici e
legali (…) cerca ora parzialmente di rientrare mettendo le
mani nelle tasche dei cittadini in modo miserevole e
svilente”.
Mettendo da parte qualsiasi commento sull’operato ex ante
dell’amministrazione Iurato, ci siamo interessati alla vicenda
e abbiamo recuperato le delibera e le tabelle allegate (che il
“cittadino sdegnato” ci aveva già fatto prevenire nel plico).
Giusto per capire di cosa stiamo parlando, vi riportiamo
alcuni esempi: per chiedere l’attribuzione del numero civico a
un’abitazione si dovranno pagare 20 euro di costi di
istruttoria; se vorreste chiedere l’autorizzazione per
utilizzare un ascensore nel palazzo, invece, il costo è di 50
euro; per chiedere un permesso di costruzione si pagheranno
dai 50 ai 110 euro (dipende dalla volumetria). Il costo
d’istruttoria più alto è pari a 300 euro. Ma perché questi
soldi? E perché adesso? Nella proposta deliberativa del 20
ottobre – che porta la firma dell’assessore all’Urbanistica
Dino Aprile e del dirigente del dipartimento, architetto Maria
Angela Mormina – si legge che “la materia edilizia-urbanistico
si è notevolmente evoluta con l’istituzione di nuovi strumenti
(…) che necessitano di un esame accurato delle pratiche e, per
alcuni casi, la verifica sui luoghi con dispendio di tempo ed
aggravio dei costi”. Inoltre “i servizi urbanistici,
effettuati su domanda specifica degli interessati, comportano
spese di vario genere per l’istruttoria di pratica le quali
finiscono, in definitiva, per gravare sulle spese correnti del
Bilancio e non sul singolo cittadino che chiede il servizio”.
Può piacere o meno, ma è comunque una spiegazione.
IL COMMENTO DELL’UFFICIO TECNICO E DELL’ASSESSORE
Per approfondire questa vicenda in modo scrupoloso, abbiamo
contattato l’assessore Aprile. Gli abbiamo mostrato la
lettera, che lui ritiene scritta da “qualcuno in malafede”.
Aprile spiega che il “comune di Santa Croce è stato tra gli
ultimi a reperire una disposizione regionale” e che “non si
può parlare in alcun modo di aumento delle tasse”. Così ci
indirizza all’Ufficio Tecnico, dove incontriamo la dirigente
Mormina. Scopriamo – ma questo è evidenziato anche dalla
proposta deliberativa del 20 ottobre – che la delibera n.213
si allinea alla Legge regionale n°16/2016: “Fa parte di un
pacchetto di delibere proposte dal mio ufficio, alcune delle
quali positive. Abbiamo chiesto, ad esempio, l’abbattimento
del 50% degli oneri relativi alle case dismesse nel centro
storico. Proposta che dovrà essere ratificata dal Consiglio
comunale”.
La delibera n.213, invece, non passerà dal Consiglio. E’ un
atto di giunta, inizialmente proposto dall’Ufficio Tecnico:
“Non per scelta – chiarisce Mormina – ma per provvedere
all’applicazione di una norma. Una decisione determinata dai
tempi che oltre tutto erano già scaduti. I comuni limitrofi ne
sono dotati”. Va detto, però, che non tutte le proposte
avanzate dall’Ufficio Tecnico vengono accolte dalla giunta:
“Dalla delibera scaturisce sempre una volontà politica. Non
tutte le proposte di un dirigente tecnico coincidono con
quelle di chi amministra. In ogni caso – sottolinea Mormina –
è un atto giuridico a tutti gli effetti. Un segretario
comunale non avrebbe mai proposto alla giunta un atto
illegittimo”. Sulla legittimità nessuna ombra. La parola
“tasse” però continua a far paura: “Qualunque documento
rilasciato da un ente pubblico richiede costi materiali e
tempo sottratto ad altre attività. Ai comuni, che oggi non
ricevono più finanziamenti, deve andare una ricompensa”.
Il 50% delle somme versate per i diritti d’istruttoria, si
legge nella proposta deliberativa, “potrà essere utilizzato
per migliorare l’efficienza e l’attività del III Dipartimento
quali l’acquisto di hardware e/o software, arredo,
digitalizzazione degli atti, la creazione di un database
anagrafico, visura online della pratiche edilizie ecc…”. A
qualcosa, quei soldi, serviranno.
LA LETTERA ANONIMA GIUNTA IN REDAZIONE