Diretta dal Quirinale. Il presidente Mattarella inizia le consultazioni

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Transcript Diretta dal Quirinale. Il presidente Mattarella inizia le consultazioni

Diretta dal Quirinale. Il
presidente Mattarella inizia le
consultazioni
Come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intenda creare
le condizioni politiche per la formazione di un nuovo Governo
è
ancora tutto da stabilire. E’ necessario infatti, formare un governo
entro il 15 dicembre, che sia quindi pronto per poter affrontare il
Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles lo
stesso giorno.
La prima scelta di Mattarella, sarebbe quella di un reincarico un
governo istituzionale a Renzi e quello delle larghe intese. Da
non escludere anche la possibilità del rinvio alle Camere di Matteo
Renzi. Ma per tutte queste ipotesi rapide e veloci
la decisione
finale spetta proprio al premier dimissionario Renzi .
Cambio dell’ultima ora con la Lega Nord che salirà al Colle venerdì
alle 19 invece di sabato alle 10.30 come precedentemente previsto
insieme alla delegazione dei gruppi parlamentari minori.
Annunciata l’assenza del segretario del Carroccio Matteo Salvini che
conferma la distanza del leghista dal capo dello Stato. Sabato invece
si entrerà nel vivo con gli incontri con le forze politiche maggiori e
più rappresentative.
I tempi sono quindi
strettissimi e viene assolutamente
esclusa l’ipotesi del solo
passaggio parlamentare per confermare o meno la fiducia, il futuro o
rigenerato premier di fatto si recherebbe al Consiglio europeo dopo
aver giurato al Quirinale, ma senza la verifica dinnanzi alla Camera
ed al Senato.Oltre al Presidente del consiglioRenzi , gli altri nomi
accreditati per poter affrontare da “premier” il tavolo dei
27
premier a Bruxelles sarebbero l’attuale ministro dell’ economia Pier
Carlo Padoan ed il ministro degli esteri Paolo Gentiloni.
Il
presidente Mattarella dovrebbe comunque decidere entro la giornata di
lunedì, e non è esclusa al cento per cento anche la giornata di
domenica secondo quanto riferiscono fonti accreditate dal Colle . Oggi
le consultazioni del presidente della Repubblica nello studio alla
Vetrata si sono aperte ufficialmente con i colloqui con le alte
cariche dello Stato a cui hanno fatto seguito il presidente del Senato
Pietro Grasso e quello Camera, Laura Boldrini, e per concludere l’ex
presidente emerito della Republica Giorgio Napolitano il
quale all’uscita non ha fatto nessuna dichiarazione limitandosi ad un
“buona sera e buon lavoro” rivolto ai giornalisti e fotografi
presenti.
Renzi deve tenere presente che il Capo dello Stato intende svolgere
senza interferenze il suo ruolo. Renzi lo ha capito molto bene ed
infatti, da Pontassieve, ieri ha tenuto a far sapere che “Col
Quirinale c’è un patto di ferro”. Ma il premier dimissionario deve
fare i conti soprattutto con una novità delle ultime ore, che temeva e
della quale lui stesso non ha ancora tutto molto chiaro.
Infatti all’interno del Pd è in atto un autentico e vero maremoto .
Una tempesta interna che per effetto di una doppia novità va a
ridisegnare la geografia e gli equilibri nelle correnti del partito.
La prima novità è che una parte della maggioranza “renziana” cioè la
corrente che fa a capo a Dario Franceschini e quella del Guardasigilli
Andrea Orlando – si sono “smarcate” rompendo politicamente con il
segretario-presidente Renzi. Si tratta di una rottura significativa in
quanto entrambe le due componenti hanno una massiccia presenza nei
gruppi parlamentari, al punto tale che entrambi i capigruppo, quello
dei deputati Ettore Rosato e quello dei senatori Luigi Zanda sono
“franceschiniani”.
La seconda novità è la più pericolosa per Renzi: secondo fonti bene
informate sulle manovre in corso l’accoppiata Franceschini-Orlando in
queste ore avrebbe stabilito con la minoranza che fa capo a Pier
Luigi Bersani un patto di consultazione ed anche, questa la
vera “sorpresa”, con Massimo D’Alema, molto attivo nella cucitura
degli accordi in corso. Una vera e propria sorpresa perché le due
maggiori personalità della sinistra Pd, Bersani e D’Alema, da anni
ormai avevano rotto politicamente. E’ quindi ancora presto per capire
se il nuovo asse di centro-sinistra abbia realmente i numeri per
mettere in minoranza Renzi. anche perchè per il momento tutto si
decide all’interno della Direzione del Pd, che Renzi infatti durante
la crisi di governo ha voluto in seduta permanente, indicandola quindi
a “organo deliberante” .
Il Ministro della Cultura
Dario Franceschini, ormai tagliato fuori dalla corsa per Palazzo
Chigi, con un tweet ironico ha commentato le voci circolanti su un suo
presunto accordo con Forza Italia.
Più in movimento gli equilibri nei gruppi parlamentari. La
componente di Franceschini
che riunisce in prevalenza gli expopolari, ma anche esponenti ex DS come Piero Fassino e la ministra
Roberta Pinotti al momento conta su circa una novantina di deputati
sui 301 del gruppo alla Camera, ai quali vanno aggiunti i deputati
vicino ad Orlando , in tutto una una quindicina, e quelli delle
minoranza che arrivano a venticinque. Quindi facendo quattro conti si
arriva a stento a a 140 deputati, quindi ne mancherebbero ancora una
decina per poter superare la quota non soltanto simbolica del 50%.
Al Senato gli equilibri sono pressochè identici in quanto Matteo
Orfini e il ministro Maurizio Martina sono ancora schierati con Renzi
.
La vera partita per il nuovo Governo si giocherà nel pomeriggio a
partire dalle 16 quando a varcare il portone del Quirinale sarà Silvio
Berlusconi che porta con se la promessa fatta proprio a Mattarella che
il suo partito sarà “responsabile”, su quanto però ancora non è stata
sciolta la riserva. La linea di Forza Italia rimane immutata, salvo
stravolgimenti dell’ultima ora, che però con Berlusconi non sono mai
escludere: il Pd faccia una proposta, basta che non ci sia Renzi.
Sempre sabato 10 dicembre alle ore 17 sarà il turno del Movimento 5
Stelle, che senza avere i voti necessari si candida ancora una
volta al governo del Paese e che vuole andare al voto subito con
l’Italicum “rivisitato” dopo averlo in realtà a lungo contestato ed
osteggiato. Poi alle 18 il turno del Partito democratico. È da questo
incontro che Mattarella si aspetta una proposta oltre che una linea
attorno alla quale si posa trovare la massima convergenza per una
maggioranza parlamentare solida e duratura sino al termine del mandato
elettorale.
Il presidente del Consiglio dimissionario Matteo Renzi è
rientrato oggi a Roma dopo aver passato qualche ora con la sua
famiglia a Pontassieve in Toscana. A metà mattinata è arrivato a
Palazzo Chigi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
In due giorni sfileranno al Quirinale in tutto ben 26 gruppi per un
totale di 12 ore effettive di colloqui: ogni formazione ha un tempo
medio a disposizione venti minuti, al massimo mezz’ora per quelli più
importanti. Oggi è il turno dei “peones“, cioè i rappresentanti dei
partiti minori compresi nella grande famiglia dei Gruppi misti di
Camera e Senato. Una vera e propria processione di sigle, alcune
molte fantasiose e “creative”…., come Civici e innovatori
che ha
riunito superstiti montiani di Scelta civica che si sono opposti alla
fusione con il gruppo
Ala di Denis Verdini),
quindi Fare! il
movimento guidato dall’ex leghista Flavio Tosi, che ha riunito quel
che resta del semi-clandestino Partito repubblicano italiano di Matteo
Bragantini, quindi Democrazia solidale-Centro democratico il gruppo
guidato da Bruno Tabacci.
Fra i gruppi a colloquio con Mattarella anche
anche Alternativa
Libera-Possibile guidato da Pippo Civati (ex Pd)
e l’ex grillino
Massimo Artini ed
il Movimento partito pensiero e azione (Ppa
Moderati), guidato da pressochè semisconosciuto Antonio Piarulli.
Convocato anche anche il gruppo di Renata Bueno, la prima deputata
brasiliana eletta nel Parlamento italiano, a capo di Usei (Unione
sudamericana emigrati), formazione che si è presentata anche in
Sudamerica ed in cui militano anche altre personalità come Eugenia
Roccella la pasionaria del “Family day” , che fa parte di Idea,
componente del gruppo Gal (Grandi autonomie e libertà) al Senato
guidato da Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello ed alleato con
Usei.
Presenza storica, poi, quella della Südtiroler Volkspartei (SVp)
guidata da Karl Zeller, che rappresenta i tedeschi della Provincia
autonoma di Bolzano. Dal tedesco si passa poi al francese della
Minoranza linguistica della Val d’Aosta, divisi in varie sigle e
guidati dal deputato Rudi Marguerettaz e il senatore Albert Laniece.
Unico volto più noto della giornata di oggi è quello di Giorgia
Meloni, che questo pomeriggio salirà al Colle guidando la
rappresentanza di Fratelli d’Italia assieme a Ignazio La Russa e al
capogruppo alla Camera Fabio Rampelli.
Questo l’ elenco degli incontri in agenda per oggi, venerdì
12 dicembre
Ore 10,00 – Gruppo parlamentare Misto del Senato della Repubblica;
Gruppo parlamentare Misto del Senato della Repubblica
Ore 10,25 – Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati;
Pino Pisicchio, Gruppo Misto della Camera
Gruppo Misto, Pisicchio: “Governo subito, proposta venga da Pd”
“Il governo sia fatto presto e cominci da subito a operare per il bene
del Paese”. Pino Pisicchio, capogruppo del Gruppo misto della Camera,
al termine delle consultazioni al Quirinale spiega che i deputati da
lui rappresentati e che non fanno parte di componenti ricevute
distintamente ritengono che serva un governo “presto, che non abbia
qualificazioni ‘a termine’ o ‘di scopo’ ma sia un governo impegnato a
risolvere i problemi concreti del Paese, e la proposta la deve fare il
Pd“.
Ore 10,45 – Rappresentanza parlamentare della Suedtiroler Volkspartei;
Franco Marguerettaz e Albert Laniece, Minoranza
linguistica della Valle d’Aosta
Ore 11,05 – Rappresentanza parlamentare della minoranza linguistica
della Valle d’Aosta;
Daniel Alfreider e Hans Berger
Ore 11,25 – Esponente della componente Alternativa Libera Possibile
(AL-P) del Gruppo Misto della Camera dei Deputati;
Giuseppe Civati e Massimo Artini, Alternativa Libera
Possibile
Civati: “No al Renzi bis, su legge elettorale discuta Parlamento”
“No a un nuovo Governo Renzi, la pausa di riflessione mi sembra durata
troppo poco. Questo Paese, dopo tre anni di riforme bocciate, deve
avere una legge elettorale che dia il potere ai cittadini.“. Lo ha
detto Giuseppe Civati, deputato di Alternativa libera – Possibile,
lasciando il Quirinale. “Non vogliamo – ha ribadito – un Governo che
imponga una legge elettorale, come quello precedente, mettendo la
fiducia. Vogliamo un Parlamento che sia messo in condizione di
discutere. Sul nome che guiderà questo Governo deciderà Mattarella.
La maggioranza è la stessa, è chiaro che senza Pd non si può fare
nulla. Sarà responsabilità del Pd indicare una strada”.
Ore 11,45 – Esponente della componente UDC del Gruppo parlamentare
Misto della Camera dei Deputati;
Rocco Buttiglione, componente Udc Gruppo Misto
della Camera
Buttiglione: “Ora grande coalizione, ok Governo decantazione”
“Per la seconda volta il popolo ha bocciato la grande riforma e
contemporaneamente il sistema maggioritario: ora serve una legge
proporzionale, la prossima legislatura deve essere quella della grande
coalizione tra la sinistra democratica e i partiti che fanno
riferimento al Ppe in Italia. Su questo lancio un appello a Silvio
Berlusconi“. Lo afferma l’ex ministro Rocco Buttiglione, come
rappresentante dell’Udc, al termine dell’incontro con Sergio
Mattarella al Quirinale che aggiunge: “Siamo disponibili a sostenere
un governo che abbia una funzione di decantazione: completi le riforme
e faccia la riforma elettorale“.
Ore 12,05 – Esponente della componente Unione Sudamericana Emigrati
Italiani (USEI-IDEA) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei
Deputati;
Renata Bueno, esponente della componente Unione
Sudamericana Emigrati Italiani (USEI-IDEA) del Gruppo
parlamentare Misto della Camera
Bueno (Usei): “Pronti a un governo ampio“
L’Unione sudamericana emigrati italiani è pronta a sostenere “un
governo ampio e composto da tutti” e ritiene “essenziale la riforma
della legge elettorale”. Lo ha affermato la deputata Renata Bueno al
termine del colloquio al Quirinale con il Presidente della Repubblica.
Ore 12,25 – Esponente della componente FARE!-PRI del Gruppo Misto
della Camera dei Deputati;
Flavio Tosi, esponente del FARE!-PRI del Gruppo
Misto della Camera
Tosi: “Ok reincarico, serve figura caratura internazionale”
“Va fatta una legge eletttorale al più presto con un governo breve.
Quindi legge elettorale subito: si può fare anche prima del
pronunciamento della Consulta. Il reincarico va in questo senso, serve
però una figura di caratura internazionale“. Così Flavio Tosi,
sindaco di Verona e leader del movimento Fare!, dopo le consultazioni
al Quirinale.
Ore 12,45 – Esponente della componente Movimento Partito Pensiero e
azione (PPA-Moderati) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei
Deputati;
Aniello Formisano e Michelino Davico, del Movimento
Partito Pensiero e azione (PPA-Moderati) del Gruppo
parlamentare Misto della Camera
Formisano: “Volontà di Mattarella è soluzione rapida”
Il presidente Mattarella “ci ha confermato che ha volontà di risolvere
in tempi rapidi questa crisi“.Lo ha riferito Nello Formisano, al
termine delle consultazioni al Quirinale. L’esponente di Ppa alla
Camera ha anche riferito che Mattarella “ha confermato che sta
lavorando per trovare una maggioranza quanto più ampia possibile”.
Ore 13,05 – Esponente della componente Partito Socialista Italiano
(PSI)-Liberali per l’Italia (PLI) del Gruppo parlamentare Misto della
Camera dei Deputati;
Pia Elda Locatelli e Riccardo Nencini, Partito
Socialista Italiano (PSI)-Liberali per l’Italia (PLI)
del Gruppo parlamentare Misto della Camera
Psi: “Governo di responsabilità, non escludere Renzi bis“
“Noi abbiamo prospettato al presidente
prediligendo un Governo di scopo e di
detto Riccardo Nencini, segretario
consultazioni con il presidente della
della Repubblica più soluzioni,
responsabilità, corale“. Lo ha
nazionale del Psi, dopo le
Repubblica Sergio Mattarella.
Ore 16,00 – Rappresentanza del Gruppo parlamentare Fratelli d’Italia –
Alleanza Nazionale (FDI) della Camera dei Deputati;
Giorgia Meloni a nome di Fratelli d’Italia ha chiesto subito una
«nuova legge elettorale e voto al più tardi entro marzo» ribadendo
l’indisponibilità «a sostenere il quarto governo consecutivo senza
elezioni».
Ore 16,30 – Rappresentanza del Gruppo parlamentare Democrazia Solidale
– Centro Democratico (DeS-CD) della Camera dei Deputati;
Lucio Romano, del Gruppo parlamentare Democrazia Solidale
– Centro Democratico (DeS-CD) della Camera dei Deputati
Dellai: “Serve governo con pienezza funzioni”
“Chiediamo un governo nella pienezza delle sue funzioni che accompagni
il lavoro del Parlamento per la stesura della nuova legge elettorale”
e “che si faccia carico dei prossimi appuntamenti internazionali“. Lo
ha detto Lorenzo Dellai, presidente del gruppo parlamentare di
Democrazia solidale – Centro democratico, al termine dell’incontro con
il Presidente della Repubblica. “Credo che la maggioranza che ha
sostenuto Renzi – ha aggiunto – non possa esimersi dall’assumersi
tutte le sue responsabilità“.
Ore 17,00 – Rappresentanza del Gruppo parlamentare Grandi Autonomie e
Libertà (Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Idea,
Alternativa per l’Italia, Euro-Exit, M.P.L.-Movimento Politico
Libertas) del Senato della Repubblica;
Mario Ferrara, Grande Sud
Ore 17,30 – Rappresentanza del Gruppo parlamentare Civici e Innovatori
(CI) della Camera dei Deputati;
Giovanni Monchiero, Giovanni Palladino, Bruno Molea e
Alberto Bombasse, Gruppo parlamentare Civici e Innovatori
(CI) della Camera dei Deputati
Civici e innovatori: “Serve legge elettorale con ampio consenso”
Serve una “legge elettorale frutto dell’intervento del Parlamento, che
dovrà tenere conto delle decisioni della Consulta, elaborando una
proposta che raccolga il più ampio consenso possibile. Per fare questo
serve dare vita a un governo, per il quale i confini siano più larghi
rispetto alla maggioranza che lo ha sostenuto finora”. Lo ha detto
Giovanni Monchiero, presidente del gruppo Civici e innovatori alla
Camera, al termine delle consultazioni con il capo dello Stato. “E’
auspicabile che il governo lavori, nei pochi mesi che ci separano dal
ritorno alle elezioni, con una concordia superiore a quella degli
ultimi mesi – ha aggiunto –. Serve una guida autorevole e seria, per
ritrovare un rapporto più trasparente con la cittadinanza”.
Ore 18,00 – Rappresentanza del Gruppo parlamentare Per le Autonomie
(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE del Senato della Repubblica;
Karl Zeller, Vittorio Fravezzi, Franco Panizza. Gruppo
parlamentare (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE del Senato della
Repubblica
Ore 18,30 – Rappresentanza del Gruppo parlamentare Conservatori e
Riformisti (CR) del Senato della Repubblica ed esponente della
componente Conservatori e Riformisti (CR) del Gruppo parlamentare
Misto della Camera dei Deputati.
Ore 19 – Rappresentanza del gruppo parlamentare Lega Nord e Autonomie
del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
Giancarlo Giorgetti, Rappresentanza del Gruppo Lega Nord e
Autonomie (LNA)
Lega, al voto il prima possibile
“Suggerisco a Berlusconi di non compiere passi del genere“. Così
Giancarlo Giorgetti della Lega risponde a chi, al Quirinale gli ha
chiesto se pensi che Silvio Berlusconi possa aprire un governo
Gentiloni. “Abbiamo parlato con Berlusconi e Meloni e altri. Non mi
sembra sia questo l’orientamento. Pensiamo che il popolo sia sovrano e
debba potersi esprimere con il voto. Suggerisco a Berlusconi di non
compiere passi del genere“, ha detto l’esponente del Carroccio. “Il
popolo vuole votare e non gradisce Renzi presidente del Consiglio. Si
deve andare al voto il prima possibile“. Giorgetti della Lega al
termine delle consultazioni al Quirinale ha sottolineato che “questa è
la posizione che emerge dal referendum”. “Non ci interessa la legge
elettorale. Basta che si voti il prima possibile. Ci sono leggi già
usate che in un sol giorno possono essere reinserite
nell’ordinamento“, conclude Giorgetti.
(in fase di aggiornamento)