Novara e Vco hanno scelto di dire No

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LUNEDÌ 5 DICEMBRE 2016
PRIMO PIANO
Corriere di Novara
REFERENDUM COSTITUZIONALE DOPO 61 SEZIONI SCRUTINATE IN CITTÀ SU 91: 56,09% NO E 43,91% SÌ
Novara e Vco hanno scelto di dire No
Si allinea anche la provincia: dopo 63 sezioni su 345 il No è al 56,93%, il Sì al 43,79%
n I primi scrutini hanno subito delineato il successo del
No anche in città e provincia.
Alla fine, dopo 61 sezioni scrutinate su 91, il No ha ottenuto 20.078, pari al 56,09%, e il Sì 15.720, pari al
43,91%.
Tra i nostri seggi campione quelli della scuola elementare “Bollini” che si sono equamente divisi: in due ha prevalso il Sì con pochi voti di scarto, in altre il No, più o
meno con la stessa differenza di voti, circa una quarantina.
La serata, però, si è subito messa in discesa per le forze
del No quando anche Pernate e S. Rita, generalmente
roccaforti del Partito Democratico, si sono espresse
contro la riforma renziana.
In provincia le cose non si sono discostate di molto. Il
primo risultato è stato quello di Castelletto, favorevole al
No.
Insomma, un’andamento generale che ha ricalcato
quello nazionale, come riconosce anche il segretario
provinciale del Partito democratico, Mauro Gavinelli:
«Si è delineato fin da subito un risultato abbastanza chiaro. Adesso è tempo che il partito prenda atto di quanto è
accaduto e che in sostanza il Paese ha bocciato la riforma
costituzionale».
Alessandro Canelli, sindaco di Novara. militante della
Lega Nord, è soddisfatto dei primi risultati: «Sto vedendo i primi dati delle sezioni cittadine e il No sta vincendo.
Se i dati nazionali saranno confermati è evidente che la
tendenza è quella di un forte rigetto da parte del popolo
verso le politiche di questo governo, che non è stato eletto democraticamente. Si tratta di una ferma risposta di
resistenza verso un sistema governato dai poteri forti.
Come già per le elezioni amministrative questa è un voto
politico contro Renzi. A Novara, anche se non fosse così,
sicuramente i Comitati per il Sì non hanno avuto quella
risposta che si aspettavano».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gaetano Nastri, deputato di Fratelli d’Italia: «E’ stata una vittoria della democrazia e del popolo. Questo è un voto politico, da
domani Renzi si deve dimettere (come poi è avvenuto,
ndr) e, nel giro di poche settimane, bisogna varare la
nuova legge elettorale e tornare alle urne».
A cura di
Massimo Delzoppo
Sandro Devecchi
Luca Mattioli
33 SEZIONI SU UN TOTALE DI 225
Nel Vco il fronte
dei No sfiora il 60%
VERBANIA Alla mezzanotte
di ieri, quand’erano stati resi
stati resi noti gli scrutini di
33 sezioni su 225 il No sfiorava il 60 per cento, 4.772 voti. Il Sì era fermo al 40,08,
3.192 voti. I risultati delle
prime sezioni lasciavano
presagire addirittura una
sconfitta di proporzioni ancora più colossali, con il Sì al
32,2%. Molto al di sotto dei
primi exit poll nazionali che
lo davano sulle stesse percentuali.
L’alta affluenza, come nel re-
sto della penisola, lascia presagire un No distribuito uniformemente su tutto il territorio della provincia. Ad
Omegna hanno pesato fuoriuscite pesanti dal Pd e l’impegno a favore del No di due
ex segretari provinciali di
Pci-Pds-Ds come Alberto
Buzio, già sindaco del capoluogo cusiano, e Marco Travaglini, entrambi in diverse
legislature consiglieri regionali. Un risultato destinato a
ripercuotersi anche nell’ormai avviata campagna elettorale nella quale il vincitore
delle primarie fra Alessandro Rondinelli e Maurizio
Frisone si troverà di fronte
“Fuori dal Pd”, la lista civica
promossa
dall’assessore
uscente della giunta del sindaco Adelaide Mellano,
Alessandro Buzio (figlio di
Alberto) e il consigliere comunale uscente della sinistra
radicale Alioscia Matella.
Una discesa in campo che
potrebbe preludere ad un
ballottaggio tra le diverse
anime del centrosinistra
omegnese stante lo stato di
dispersione, più che di divisione, del centrodestra.
Mauro Rampinini