Il castello è rinato, ora resti pubblico

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48 .Piemonte e Valle d'Aosta
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 5 DICEMBRE 2016
IL PIEMONTE CHE CAMBIA
Chiuse come carcere nel 1973. Sabato sera festeggiata la conclusione di undici anni di cantieri
Due mesi
di sconti
per le salite
alla Cupola
1 Biglietti
scontati per due
mesi, dicembre
e gennaio, per
salire sulla Cupola di San
Gaudenzio:
l’ingresso intero
costerà 5 euro
anziché 8, quello ridotto 3
anziché 5. L’ha
deciso la giunta
comunale per
promuovere
l’itinerario antonelliano novarese e incrementare l’afflusso
turistico al monumento più
rappresentativo
della città. L’occasione è stata
fornita dallo
svolgimento dal
3 all’11 dicembre ai padiglioni
espositivi di
Fieramilano a
Rho-Pero della
rassegna «L’Artigiano in Fiera»,
un evento che lo
scorso anno ha
richiamato un
milione e mezzo
di visitatori. Tra
gli stand c’è
anche quello
della Regione
Piemonte, all’interno del quale
è presente l’Atl
di Novara, che
propone materiale per promuovere il territorio novarese.
La tariffa ridotta
è riconosciuta
agli under 18,
agli over 65 e
gruppi di almeno 10 persone.
“Il castello è rinato, ora resti pubblico”
La sfida del sindaco di Novara: “Spesi 18 milioni, non deleghiamo la gestione”
CLAUDIO BRESSANI
NOVARA
La festa per un importante
traguardo raggiunto, la conclusione dopo undici anni dei
lavori di recupero del castello
visconteo sforzesco di Novara,
si tramuta nel primo atto di
una duplice sfida: fare del complesso un polo di riferimento
culturale d’eccellenza non solo
per la città e la provincia ma
per l’intero Piemonte nordorientale. E riuscire a gestirlo
in modo sostenibile mantenendo la programmazione in mano pubblica.
L’evento organizzato sabato
sera da Fondazione Castello e
Comune ha riunito nelle
grandi sale del complesso almeno trecento invitati tra autorità, imprenditori e potenziali sponsor. Anche il critico
Vittorio Sgarbi non ha voluto
mancare.
Il recupero è costato circa
18 milioni di euro, per oltre due
terzi arrivati da fondi europei.
Il pool di architetti che ha seguito fin dal 2004 l’opera, coordinato dal professor Paolo
Zermani, ha saputo trovare il
difficile equilibrio per accostare ed integrare la conservazione delle vestigia antiche e gli
elementi moderni, inseriti laddove il fabbricato originario
era ridotto a rudere.
Inaugurata a Cameri
La sala raduni
dei testimoni
di Geova
ha 4 mila posti
«Con tutti i soldi pubblici che
si sono spesi, vorremmo provare a mantenere il controllo
pubblico della gestione. Esiste
già una fondazione, che bisogna irrobustire dal punto di vista economico-finanziario. Il
sogno è trovare imprenditori
disposti a crederci».
Sarà il punto di riferimento
per 450 congregazioni di Piemonte e Lombardia e parte
della Liguria. Circa 25 mila
utenti si raduneranno, a turno tre volte l’anno, in assemblee e congressi aperti al
pubblico, per ricevere istruzione biblica «per migliorare
la qualità della vita».
Sabato, sulla provinciale
tra Novara e Cameri, alle
porte del capoluogo, circa 4
mila delegati hanno partecipato alla dedicazione della
nuova Sala dei testimoni di
Geova. Nasce sulle ceneri di
una ex fabbrica metalmeccanica. La vecchia struttura è
stata sostituita da un moderno auditorio con 4.100 posti a
sedere. Fuori ci sono circa
200 mila metri quadrati di
spazio tra parcheggi e aree
verdi. L’edificio può addirittura flettersi di 15 centimetri
per sopportare il peso di
grandi nevicate.
Il progetto è stato finanziato e realizzato interamente dai testimoni di Geova attraverso contribuzioni e mano d’opera non pagata. In totale 5 mila persone, lavoratori specializzati e generici, affiancati da uno staff di progettisti e tecnici altamente
qualificati, hanno lavorato
gratuitamente per circa
quattro anni; molti nei fine
settimana e nei periodi di vacanza. All’inaugurazione era
presente un membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, l’americano Anthony Morris.
La storia dei testimoni di
Geova in Italia comincia
proprio dal Piemonte. Nel
1903, nelle Valli Valdesi, si
registra l’insediamento del
primo nucleo degli allora
studenti biblici.
[M.BEN.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Acrobati e giocolieri
Lo spettacolo in corte e sulla torre. Sotto il sindaco Alessandro Canelli con i progettisti e Laura
Bianchi, presidente della Fondazione castello.L’orchestra Carlo Coccia ha offerto un concerto
«Tra terra e cielo»
Non solo: come ha ricordato lo
stesso Zermani, «abbiamo lavorato contemporaneamente
verso la terra e verso il cielo. E
mentre innalzavamo le mura
mancanti, scavando abbiamo
trovato le origini di questa città, la prima spina romana delle
mura del castrum di Novara».
Ora è inglobata nel piano sotterraneo, laddove molto opportunamente sarà collocato il
museo archeologico.
E così questo castello, adibito a carcere per quasi due secoli, dal 1807 al 1973 (vi è stata
rinchiusa per cinque settimane nel 1943 anche Claretta Petacci) e poi lasciato andare in
rovina, è pronto a rinascere a
nuova vita. O quasi, perché i lavori sono completati ma mancano gli allestimenti interni,
per i quali il Comune è a caccia
di altri finanziamenti europei.
Ma si vorrebbe anche coprire
di pannelli fotovoltaici il tetto
dell’ala ricostruita, un intervento che permetterebbe di
abbattere da 300 a 100 mila
euro le spese annue di funzionamento degli oltre 6.300 metri quadri di spazi utili.
«Il nostro compito - dice il
sindaco Alessandro Canelli - è
di portare a compimento il la-
voro e di dare un’anima a questo luogo con una forma di gestione adeguata». La precedente amministrazione voleva
esternalizzarla e aveva raccolto le manifestazioni d’interesse di due importanti operatori
nazionali nel campo dei beni
culturali. Ma il nuovo sindaco
punta in un’altra direzione:
Il nuovo progetto turistico di Asti
Da Cannobio a Castelletto Ticino
A Palazzo Ottolenghi
ristorante stellato cercasi
Ciclabile del lago Maggiore
Dubbi sulla maxi pista
Sette milioni. A tanto ammontano i fondi europei in
arrivo ad Asti per il turismo.
E il Comune, in tandem
con le associazioni di categoria, ha deciso come spenderli. Nel centralissimo Palazzo
Ottolenghi sarà aperta
un’enoteca che, a lato dei saloni monumentali, sarà affiancata da un ristorante di
lusso. «Il confronto con i rappresentanti dei produttori ha spiegato il sindaco Fabrizio Brignolo - ha confermato
la necessità di uno spazio di
alto livello, nel palazzo più
prestigioso della città per il
vino, il nostro prodotto simbolo». La location è senza
dubbio un ottimo incentivo
Il Lago Maggiore a misura di
bicicletta? Sì, ma solo se si ha
il coraggio di un progetto
davvero capace di fare la differenza. «Altrimenti è inutile
provarci» dicono amministratori, imprenditori e associazioni di categoria, tutti
uniti nella sfida di una grande ciclabile.
Da Cannobio a Castelletto
Ticino su due ruote (e a piedi): oltre 60 chilometri per
apprezzare davvero il lago e
le sue bellezze e poterlo vivere da vicino. Questa l’idea,
ma è ben più facile a dirsi che
a farsi. Innanzitutto per gli
ostacoli geografici e per l’orografia. Basta considerare il
tratto di statale 34 tra Can-
per chi volesse investire sulla
propria attività. Non si accettano però debuttanti. Saranno
della partita solo ristoranti già
blasonati.
Il piano di sviluppo
«Credo che non faremo fatica
a trovare un ristorante stellato
disposto a venire in un palazzo
che è un gioiello - aggiunge il
primo cittadino - Nei giorni
scorsi abbiamo avuto un incontro con i funzionari regionali che hanno apprezzato il
progetto e soprattutto il fatto
che siamo riusciti a proporre
un piano di sviluppo della Città
che ha al centro il turismo, ma
che diventerà motore per tutta l’economia astigiana».
Palazzo Ottolenghi
Confcommercio all’opera
Dopo il dibattito su «Vino e
Cultura» il direttore di Confcommercio Claudio Bruno ha
annunciato che l’associazione
dei negozianti astigiani sta lavorando a un progetto che intende proporre alla Città di rilancio delle attività commerciali e di riutilizzo dei contenitori vuoti.
[LA. SE.]
nobio e Verbania, solo per citare una delle strade con poca
possibilità di allargamento. E
poi per i costi, assai ingenti.
La scommessa che unisce
Comuni e associazioni di Vco e
Novara (da Federalberghi a
gestori di campeggi, dai sindaci alle associazioni) è stata lanciata a inizio 2015 e in queste
settimane si sta lavorando per
lo studio di fattibilità. Se ne
stanno occupando gli studi
Atelier Ambiente di Biella,
Territorium di Trivero e la società Itineraria di Milano, che
si sono aggiudicati l’incarico
affidato dall’Atl, il Distretto dei
laghi. La porta alla quale bussare è innanzitutto quella dei
fondi europei. «Se tutti mi ave-
Una pista ciclabile nel Verbano
te detto che in un territorio come questo la ciclopedonalizzazione del Lago Maggiore può
fare la differenza, allora vale la
pena insistere» ha detto l’eurodeputato Alberto Cirio. Ma il
primo stop arriva dai promotori: la prima bozza di progetto
è stata giudicata inadeguata e
minimalista.
[L. ZIR.]
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