Documento descrittivo

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Società Cooperativa fondata nel 1954
Sede Legale, Presidenza e Direzione Generale in Via Sardegna, 129 – 00187 Roma
Sede Amministrativa in Viale Oceano Indiano, 13/c – 00144 Roma
Codice ABI 8327
Iscritta all‟albo delle Banche al n. 4516
Iscritta all‟Albo delle società cooperative A149122
Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo
Capitale sociale e riserve al 31/12/2015 euro 750.060.523
Codice Fiscale 01275240586 Partita IVA 00980931000
DOCUMENTO DESCRITTIVO RELATIVO ALL‟OFFERTA DI
AZIONI DI BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA - S. C.
L‟offerta delle azioni di Banca di Credito Cooperativo di Roma S. C. (l‟“Emittente” o la “Banca” o
“BCC di Roma”) avviene in esenzione dall‟applicazione della disciplina dell‟offerta al pubblico di
strumenti finanziari e, in particolare, dell‟obbligo di pubblicare un prospetto informativo.
A tale riguardo, infatti, ricorre il caso di inapplicabilità della citata disciplina dell‟offerta al pubblico di
strumenti finanziari, previsto dall‟art. 100, comma 1, lettera c), del D. Lgs. n. 58/1998 (il “Testo Unico
della Finanza” o “TUF”) e dall‟art. 34-ter, comma 1, lettera c), del Regolamento Consob n. 11971/1999
(il “Regolamento Emittenti”), in relazione ad offerte di ammontare complessivo inferiore alla soglia di
Euro 5.000.000,00.
Il presente Documento descrittivo, pertanto, non costituisce un prospetto informativo e non è
approvato dalla Consob né da altra autorità.
La Banca ha redatto il presente Documento descrittivo (di seguito anche il “Documento”) al solo
scopo di fornire agli investitori degli elementi informativi utili ad effettuare un corretto apprezzamento
dell‟investimento nelle azioni emesse dalla Banca stessa (le “Azioni”).
Prima di assumere qualsiasi decisione inerente all‟eventuale investimento in azioni dell‟Emittente, gli
investitori sono invitati a valutare attentamente le informazioni contenute nel presente Documento,
disponibile presso la sede e tutte le filiali della Banca, e, in particolare, nei paragrafi relativi ai fattori di
rischio relativi all‟Emittente, al settore in cui esso opera ed agli strumenti finanziari offerti nonché in
tutti i documenti, i bilanci, i comunicati e le altre informazioni pubblicate dalla Banca e disponibili sul
sito internet http://www.bccroma.it. Si consideri che l‟Emittente potrebbe mettere a disposizione del
pubblico comunicati e/o documenti contenenti informazioni più aggiornate rispetto a quelle contenute
nel presente Documento che è aggiornato alla data del 2 novembre 2016.
Si evidenzia sin d‟ora che l‟investimento in azioni, per sua natura, comporta il rischio di perdita, anche
integrale, del capitale investito e non garantisce il diritto dei soci alla distribuzione di utili.
L’Offerta di azioni è volta ad incrementare il capitale sociale e allargare la base sociale della
società, al fine di rafforzare gli equilibri patrimoniali ed assicurare, anche nel futuro, il rispetto
dei requisiti patrimoniali richiesti dalla normativa di vigilanza.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Sommario
AVVERTENZE PER L’INVESTITORE ............................................................................................. 3
INFORMAZIONI RELATIVE ALL’EMITTENTE ......................................................................... 14
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE E AL SETTORE IN CUI ESSO
OPERA ................................................................................................................................................... 24
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITA' E AI MERCATI IN
CUI OPERA L'EMITTENTE ............................................................................................................. 50
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI .................. 60
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ....................................................................... 62
DOCUMENTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO ...................................................................... 92
INFORMAZIONI IN MERITO ALL’OFFERTA E ALLE MODALITA’ DI ADESIONE
ALL’OFFERTA ..................................................................................................................................... 93
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
AVVERTENZE PER L’INVESTITORE
Il presente documento non è un prospetto informativo e non è stato approvato da Consob né da altra
autorità. Il presente documento è stato redatto dalla Banca al solo scopo di fornire agli investitori degli
elementi informativi utili ad effettuare un corretto apprezzamento dell‟investimento in azioni
dell‟Emittente. Si richiama l‟attenzione degli investitori sul fatto che il contenuto dei prospetti
informativi - secondo le previsioni della normativa applicabile - è più ampio rispetto a quello del
presente documento.
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell‟investimento in azioni emesse da BCC di Roma, gli
investitori sono invitati ad esaminare tutte le informazioni contenute nel presente Documento.
Nelle presenti Avvertenze è riportato un elenco delle principali rischiosità connesse all‟investimento in
strumenti finanziari emessi dalla Banca. Per una completa descrizione dei fattori di rischio relativi
all‟Emittente, al settore in cui opera e agli strumenti finanziari offerti si rinvia ai pertinenti capitoli del
presente Documento.
1. Le Azioni oggetto dell‟Offerta presentano i rischi di illiquidità tipici di un investimento in strumenti
finanziari non quotati in un mercato regolamentato, né negoziati su un sistema multilaterale di
negoziazione, né oggetto di un‟attività di internalizzazione sistematica. L‟Emittente, inoltre, non
assume impegni di riacquisto a fronte di richieste di disinvestimento dei soci. Il prezzo di eventuale
acquisto delle Azioni da parte della Banca è, per espresso vincolo statutario, coincidente con il valore
nominale delle Azioni stesse, ossia pari a euro 2,58. Pertanto gli investitori potrebbero trovarsi nella
impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non
trovare contropartita, o nella difficoltà di vendere le medesime azioni in tempi ragionevolmente
brevi e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di
dover accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione (si veda il fattore di rischio “Rischi
relativi alla difficoltà del disinvestimento per mancanza di quotazione delle Azioni”).
2. L‟Assemblea Ordinaria dell‟Emittente del 27 aprile 2008, svoltasi per l‟approvazione del bilancio
d‟esercizio chiuso al 31 dicembre 2007, ha fissato, su proposta del Consiglio di Amministrazione, un
sovrapprezzo pari a euro 7,75, da versare in aggiunta al valore nominale di euro 2,58, per ogni azione
sottoscritta dai nuovi soci.
Pertanto, il prezzo di emissione dei titoli oggetto della presente Offerta varia in funzione dello
status del sottoscrittore all‟atto della richiesta, a seconda che lo stesso sia o non sia già socio della
Banca. Ai fini della determinazione del prezzo delle Azioni oggetto dell‟Offerta, il Consiglio di
Amministrazione non si è avvalso del supporto esperti indipendenti e ha tenuto conto
esclusivamente di quanto stabilito dall‟Assemblea dei soci del 27 aprile 2008. Il prezzo delle azioni
che sarà stabilito dall‟assemblea dei soci della Banca in futuro potrà essere diverso, ed anche
inferiore al prezzo di Offerta delle Azioni. Tale evenienza, considerato il prezzo di emissione di
nuove azioni sottoscritte da nuovi soci, anche nel caso si trovassero terzi interessati ad acquistare
direttamente, in contropartita, le azioni detenute dall‟Investitore, renderebbe pressoché impossibile
riuscire ad ottenere il valore pagato in sottoscrizione o in acquisto in sede di Offerta (si veda il
fattore di rischio “Rischi relativi alla difficoltà del disinvestimento per mancanza di quotazione delle
Azioni”).
3. Nel corso degli esercizi 2015, 2014 e 2013 la Banca ha presentato, nel complesso, un peggioramento
della qualità del credito, mostrando in taluni casi dati di rischiosità superiori ai dati medi del sistema
delle Banche Piccole (classe dimensionale nella quale è incluso l‟Emittente) o delle banche allocate
nella Regione Lazio. Al 31 dicembre 2015 la percentuale delle inadempienze probabili e dei crediti
scaduti sul totale dei crediti dell‟Emittente risulta maggiore rispetto ai dati medi delle banche allocate
nella Regione Lazio, mentre il grado di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente risulta
inferiore rispetto al sistema delle Banche Piccole. Si evidenzia inoltre che, nell‟esercizio 2015 le
rettifiche di valore su crediti hanno presentato un significativo incremento, pari al 30,57% rispetto al
2014. Si veda il fattore di rischio “Rischio di credito”.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
4. In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale legge 8 aprile 2016 n. 49, di
conversione del decreto legge n. 18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma
delle Banche di Credito Cooperativo. La BCC di Roma, pur disponendo di un patrimonio netto
superiore a 200 milioni di euro e disponendo, pertanto, secondo quanto previsto dal D.L. 18/2016,
della facoltà, in alternativa alla adesione ad un gruppo bancario cooperativo, di deliberare la
trasformazione in società per azioni o deliberare la messa in liquidazione, non ha deliberato entro il
termine previsto dal D.L. 18/2016 la trasformazione in società per azioni, e conseguentemente
dovrà aderire ad un gruppo bancario cooperativo. Ai sensi dell‟art. 2-bis del D.L: 18/2016, come
risultante a seguito delle modifiche apportate dalla legge di conversione, durante la fase di
costituzione di gruppi bancari cooperativi e fino alla adesione della banca di credito cooperativo ad
un gruppo, le banche di credito cooperativo hanno l‟obbligo di aderire ad un Fondo temporaneo
delle BCC. L‟Emittente, in data 16 giugno 2016, ha presentato domanda di adesione al Fondo
temporaneo istituito in data 27 maggio 2016 dalla Federazione italiana delle banche di credito
cooperativo-casse rurali ed artigiane. L‟ammontare massimo delle risorse che le banche consorziate
si impegnano a mettere a disposizione del Fondo non può superare, su base annua, lo 0,20% del
totale dell‟attivo di bilancio dell‟esercizio al 31 dicembre dell‟anno precedente. Pertanto, in relazione
all‟anno 2016, l‟ammontare massimo degli apporti che l‟Emittente potrebbe essere chiamato ad
effettuare in favore del Fondo corrisponde a circa 23,5 milioni di euro. Si veda il fattore di rischio
“Rischi connessi all‟evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario”.
5. Alla Data del presente Documento, la Banca ha appostato risorse in sede di budget per complessivi
3,0 milioni di euro a fronte dei possibili impegni per il Fondo di Garanzia dei Depositanti del
Credito Cooperativo e del Fondo di Garanzia Istituzionale, dotazione che risulta attualmente
impiegata per circa euro 500.000; l‟ammontare delle risorse residue già apportate, per circa 2.500.000
di euro verranno destinate al Fondo Temporaneo istituito in data 27 maggio 2016 dalla Federazione
italiana delle banche di credito cooperativo-casse rurali ed artigiane, che andrà nel tempo a sostituire
il Fondo di Garanzia dei Depositanti e il Fondo di Garanzia Istituzionale. Analoghe appostazioni
erano state tenute in considerazione nel budget relativo all‟esercizio 2017. Sussiste il rischio che, in
concreto, il Fondo temporaneo possa effettuare interventi di portata tale da richiedere l‟apporto di
ulteriori risorse da parte della Banca. Tale eventualità comporterebbe significativi impatti negativi sui
risultati degli esercizi 2016 e 2017. Qualora la Banca dovesse essere chiamata ad effettuare apporti al
Fondo temporaneo nella misura massima possibile (23,5 milioni di euro) l‟esercizio 2016 potrebbe
addirittura chiudersi con una perdita di esercizio, a fronte di una previsione di utile per 22,3 milioni
di euro formulata nel Piano Industriale. Analogamente, in riferimento all‟esercizio 2017, qualora la
Banca dovesse essere chiamata ad effettuare apporti al Fondo temporaneo superiori agli
accantonamenti programmati a fronte dei possibili impegni per il Fondo di Garanzia dei Depositanti
del Credito Cooperativo e del Fondo di Garanzia Istituzionale, potrebbero verificarsi significativi
scostamenti al ribasso rispetto alla previsione di utile per l‟esercizio 2017 (30,4 milioni di euro)
formulata nel Piano Industriale 2016-2017. Si pone altresì nella massima evidenza il fatto che la
Banca sta procedendo ad una revisione del Piano Industriale 2016-2017, che, tra l‟altro, terrà conto
dei disallineamenti nei risultati economici riscontrati rispetto a quanto originariamente indicato nel
Piano Industriale, attività che si prevede possa essere portata a compimento entro il mese di gennaio
2017. Si vedano i fattori di rischio “Rischi connessi all‟inserimento di dati previsionali”, “Rischio
legato ai “richiami di informativa” dell‟esperto che ha rilasciato la relazione sui dati previsionali”,
“Rischi relativi alle contribuzioni della Banca al Fondo temporaneo di cui all‟art.2-bis del D.L:
18/2016” e “Rischi connessi all‟evoluzione della regolamentazione del settore bancario e
finanziario”
6. Alla Data del presente Documento è stata ultimata la procedura di pubblica consultazione, avviata
dalla Banca d‟Italia, della normativa di attuazione della menzionata riforma del settore delle Banche
di credito cooperativo.
Sebbene, allo stato, non si abbia la certezza che la normativa regolamentare della Banca d‟Italia
entrerà in vigore nel medesimo testo posto in consultazione, né si possa prevedere quale sarà la
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
composizione quantitativa e qualitativa del gruppo bancario cooperativo al quale la BCC di Roma
aderirà, si pone nella massima evidenza che, secondo il testo regolamentare posto in consultazione:
- la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate è parte integrante del contratto di
coesione;
- la partecipazione all‟accordo di garanzia in solido costituisce, in ogni caso, condizione
imprescindibile per l‟adesione al contratto di coesione e, quindi, al gruppo bancario cooperativo;
- la garanzia fra la capogruppo e le banche affiliate è reciproca (cross-guarantee), ovverosia la
capogruppo garantisce tutte le banche affiliate per le obbligazioni da queste assunte e ciascuna
banca affiliata garantisce la capogruppo e le altre banche affiliate per le obbligazioni di queste;
- la garanzia è disciplinata contrattualmente in modo da produrre l‟effetto di qualificare le
passività della capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche
aderenti all‟accordo;
- l‟obbligazione di garanzia di ciascuna banca aderente è commisurata all‟entità dei mezzi
patrimoniali disponibili, entro il limite delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a
livello individuale (c.d. free capital). Al 30 giugno 2016, data della più recente segnalazione di
vigilanza inviata alla Banca d‟Italia, il free capital dell‟Emittente è pari a circa 188,5 milioni di euro
(circa 146 milioni di euro al 31 marzo 2016);
- la garanzia ha anche una efficacia esterna in favore dei creditori delle banche aderenti, nel senso
che ciascun aderente assumerà in solido, entro il limite sopra indicato dell‟obbligo di garanzia
individuale, le obbligazioni di ogni altra Banca aderente che si rendesse inadempiente verso i
propri creditori;
- la garanzia deve prevedere meccanismi di sostegno finanziario intra-gruppo con cui le banche
aderenti si forniscono il sostegno finanziario necessario per assicurare la loro solvibilità e liquidità,
in particolare per il rispetto dei requisiti prudenziali e delle richieste dell‟autorità di vigilanza,
nonché per evitare, ove necessario, l‟assoggettamento alle procedure di risoluzione di cui al d.lgs.
n. 180/2015 o alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui all‟art. 80 e ss. del TUB.
Sussiste pertanto il rischio che in futuro, come conseguenza dell‟adesione della BCC di Roma ad un
gruppo bancario cooperativo, e ove permanga l‟attuale situazione di eccedenza delle risorse
patrimoniali dell‟Emittente rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l‟attuazione del
previsto meccanismo di garanzia comporti l‟obbligo per la BCC di Roma di impegnare proprie
risorse patrimoniali:
a) per rispondere di obbligazioni verso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo
bancario cooperativo;
b) per fornire sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità di altre banche
aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo.
L‟investimento in azioni della BCC di Roma, pertanto, potrà comportare per l‟investitore
l‟esposizione, oltre che al rischio di impresa proprio della BCC di Roma, anche al rischio di impresa
proprio di altre banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo (entro il limite del free
capital che, al 30 giugno 2016, data delle più recenti segnalazioni di vigilanza inviate alla Banca
d‟Italia, risulta pari a circa 188,5 milioni di euro).
Si veda il fattore di rischio “Rischi connessi all‟evoluzione della regolamentazione del settore
bancario e finanziario”.
7. L‟Emittente non dispone di un rating. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è
disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo del grado di solvibilità e di
rischiosità dell‟Emittente. Si veda il Fattore di Rischio “Rischi relativi all‟assenza di rating
dell‟Emittente e delle Azioni”.
8. La sottoscrizione di Azioni implica l‟assunzione dei rischi tipici connessi ad un investimento in
capitale di rischio, tra cui il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito laddove
l‟Emittente sia sottoposto a procedure concorsuali o venga a trovarsi in una situazione di dissesto o
rischio di dissesto che comporta l‟applicazione di misure di risoluzione tra cui il “bail in”. La
normativa italiana di attuazione della BRRD (ossia il Decreto Legislativo 180/2015) prevede che la
Banca d‟Italia disponga di una serie di misure per la gestione della crisi dell‟intermediario (tra le quali
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
la riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale e l‟adozione di
misure di risoluzione dell‟intermediario oppure la liquidazione coatta amministrativa). Fra le misure
di risoluzione rientra il c.d. bail-in o “salvataggio interno”, che consiste nella riduzione dei diritti
degli azionisti e dei creditori o nella conversione in capitale di questi ultimi. Pertanto, con
l‟applicazione del “bail-in”, gli azionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotta, azzerata
ovvero fortemente diluita la propria partecipazione, anche in assenza di una formale dichiarazione di
insolvenza dell‟Emittente. Si veda il Fattore di Rischio “Rischio connesso all‟investimento in azioni
dell‟Emittente e ai meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi di imprese”.
9. In data 8 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lgs. 30/2016, di attuazione della
direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD) che istituisce lo schema
unico di garanzia dei depositi, con previsione dell‟obbligo di costituire, ove non già presenti, Fondi
nazionali che devono essere alimentati tramite contributi delle banche specificamente volti a tutelare
i depositi bancari entro il limite di 100.000 euro. Alla Data del presente Documento, l‟Emittente non
ha effettuato a tal riguardo accantonamenti sul bilancio al 31 dicembre 2015. Si veda il fattore di
rischio “Rischi connessi all‟evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario”.
10. La realizzazione dell‟operazione di fusione per incorporazione nell‟Emittente della BCC di
Capranica, presenta molteplici fattori di rischio, tra i quali si segnalano i seguenti:
In base ai dati al 31 dicembre 2015 di ciascuna banca sottoposti a revisione legale dei conti da
parte della Società di Revisione per quanto riguarda l‟Emittente e da parte del Collegio Sindacale
per quanto riguarda la BCC di Capranica, l‟Emittente ipotizza una leggera riduzione del
Common Equity Tier 1 ratio di BCC di Roma post fusione, con la conseguenza che, sebbene si
preveda che gli indici di patrimonializzazione non scendano al di sotto dei limiti regolamentari,
BCC di Roma potrebbe necessitare prudenzialmente di un rafforzamento patrimoniale da
conseguire sia con gli utili portati a nuovo sia con l‟incremento del capitale sociale.
A ciò si aggiunga che il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 dell‟incorporanda Banca di
Capranica Credito Cooperativo evidenziava una perdita di esercizio per Euro 2.978 migliaia.
Tenuto conto di quanto sopra, è possibile che l‟operazione di fusione abbia un impatto negativo,
benché di portata non significativa, sulla situazione economico-patrimoniale dell‟Emittente. Si
veda il fattore di rischio “Rischi relativi alla realizzazione del progetto di fusione per
incorporazione della BCC di Capranica”.
11. In data 30 marzo 2016, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato il Piano
Industriale 2016-2017 che reca, tra l‟altro, le stime dei risultati di tali esercizi. I contenuti del Piano
Industriale si basano su stime ed ipotesi circa eventi futuri nonché su azioni che saranno intraprese
dal management. Pertanto il Piano è basato su assunzioni:
(i) di carattere generale, legate a variabili esogene e dunque non controllabili - quali lo scenario
macroeconomico e normativo, l‟andamento dei mercati finanziari, e lo sviluppo del sistema
bancario;
(ii) di natura discrezionale, relative a variabili endogene che si sostanziano nelle azioni gestionali e
organizzative che il management ha intenzione di implementare durante l‟orizzonte temporale
cui si riferisce il piano stesso.
Si evidenzia che alcune delle previsioni contenute nel Piano Industriale 2016-2017 si connotano
per essere “sfidanti” rispetto ai dati e alle previsioni di sistema, ed in particolare:
i) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa a un tasso medio di crescita annua della
raccolta pari al 2,5% risulta sfidante rispetto alle previsioni di sistema formulate da ABI e
Prometeia, le quali ipotizzano scenari di decremento della raccolta nel 2016 e di incrementi
della raccolta di poco superiori allo zero nel 2017;
ii) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa a un tasso medio di crescita annua degli
impieghi a clientela pari al 6,1% è sfidante rispetto a tutte le previsioni di sistema analizzate
dalla Banca per la predisposizione del Piano Industriale 2016-2017;
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
iii) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa a una forbice tra i tassi applicati agli
impieghi economici a clientela e i tassi applicati sulla raccolta diretta, pari al 2,35% nel 2016 e
al 2,37% nel 2017 è sfidante rispetto alle previsioni di sistema formulate da ABI e Prometeia,
che ipotizzano valori leggermente inferiori per tale forbice nel 2016 e nel 2017;
iv) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa ai risultati economici della Banca negli
esercizi 2016 e 2017 è sfidante in quanto presenta indicatori di redditività superiori a quelli di
sistema. In particolare, il ROE sui Fondi Propri dell‟Emittente è ipotizzato collocarsi su valori
pari al 3,0% nel 2016 e al 3,9% nel 2017 a fronte di un valore annuo medio di sistema nel
biennio 2016-2017 pari al 2,2% secondo AFO e al 3,3% secondo Prometeia.
Non vi è certezza che le assunzioni a base del piano, siano esse di carattere generale o di natura
discrezionale, si verifichino in concreto nel corso del biennio 2016-2017.
Si specifica che i dati previsionali sono stati elaborati dall‟Emittente (i) tenendo conto della
acquisizione di attività e passività della Banca Padovana di Credito Cooperativo, avvenuta a
dicembre 2015, (ii) non tenendo conto della operazione di fusione per incorporazione
nell‟Emittente della BCC di Capranica, formalizzata nel maggio 2016, (iii) non considerando
l‟eventualità che, entro la fine dell‟esercizio 2017, la BCC di Roma aderisca ad un gruppo bancario
cooperativo assumendo conseguentemente degli obblighi di garanzia correlati ad obblighi delle
altre banche aderenti verso terzi e/o ad esigenze di liquidità o rafforzamento patrimoniale di altre
banche aderenti, (iv) non considerando che la Banca, ai sensi dell‟art. 2-bis del D.L: 18/2016,
come risultante a seguito delle modifiche apportate dalla legge di conversione, ha dovuto aderire
al Fondo temporaneo istituito in data 27 maggio 2016 dalla Federazione italiana delle banche di
credito cooperativo-casse rurali ed artigiane, in favore del quale, in relazione all‟anno 2016, la
Banca può essere chiamata ad effettuare apporti (che inciderebbero in negativo sui risultati
dell‟esercizio) per un importo massimo possibile di circa 23,5 milioni.
A tale proposito, sussiste il rischio che, in concreto, il Fondo temporaneo possa effettuare
interventi di portata tale da richiedere l‟apporto di ulteriori risorse da parte della Banca rispetto a
quelle già accantonate nel 2016 (e a quelle che la Banca ha programmato di accantonare per il
2017) a fronte dei possibili impegni per il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito
Cooperativo e del Fondo di Garanzia Istituzionale che verranno ad essere sostituiti dal Fondo
Temporaneo.
Successivamente, in data 22 giugno 2016, il Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente ha
approvato, ai fini della redazione della propria relazione da parte del revisore contabile indicato
alla Sezione I, Capitolo XIII, paragrafo 13.2, un documento che descrive nel dettaglio la
valutazione sia degli impatti derivanti dall‟operazione di incorporazione della BCC di Capranica
(che, essendo successiva alla approvazione del piano strategico 2016-2017 avvenuta in data 30
marzo 2016, non sono presenti nelle evidenze del Piano stesso) sia la stima degli utili prospettici.
Pertanto le valutazioni effettuate dal revisore nella propria relazione hanno avuto riguardo ai dati
relativi al Piano Industriale 2016-2017, integrate unicamente con la valutazione effettuata
dall‟Emittente degli impatti derivanti dalla menzionata fusione, che hanno comportato, quanto
alla previsione del risultato di esercizio 2016, l‟invarianza del dato previsionale di 22,3 milioni di
euro di utile e, quanto alla previsione del risultato di esercizio 2017, la variazione del dato
previsionale da 30,0 a 30,4 milioni di euro di utile.
Si evidenzia che l‟esito del referendum svoltosi in Gran Bretagna in data 23 giugno 2016, come
noto, favorevole alla fuoriuscita del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord dalla
Unione Europea non rientra tra i presupposti in base ai quali l‟Emittente ha elaborato il Piano
Industriale 2016-2017 e le previsioni ivi contenute.
Si specifica che gli amministratori, nel formulare i contenuti del Piano, non hanno predisposto
un‟analisi di sensitività delle previsioni al fine di indicare le possibili conseguenze sull‟utile netto
in caso di evoluzione della curva dei tassi di interesse differente da quella ipotizzata. Ciò in
quanto è stato ritenuto che nel ridotto orizzonte temporale considerato dal piano, la persistente
situazione connotata da contenuti livelli dei tassi di interesse non avrebbe manifestato variazioni
significative o comunque tali da incidere in modo consistente sul risultato economico atteso.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Si segnala altresì che l‟esperto incaricato di redigere la relazione (ai sensi di quanto previsto al
punto 13 dell‟Allegato I al Regolamento CE 809/2004) ha formulato degli specifici “richiami di
informativa”.
Sussiste pertanto il rischio che i risultati effettivamente conseguiti dall‟Emittente negli esercizi
2016 e 2017 possano divergere, anche significativamente, ed anche in senso negativo, rispetto alle
previsioni del Piano Industriale.
Si pone altresì nella massima evidenza il fatto che la Banca sta procedendo ad una revisione del
Piano Industriale 2016-2017, che, tra l‟altro, terrà conto dei disallineamenti nei risultati economici
riscontrati rispetto a quanto originariamente indicato nel Piano Industriale, attività che si prevede
possa essere portata a compimento entro il mese di gennaio 2017.In data 2 novembre 2016, il
Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente, in funzione della prevista revisione del Piano
Industriale 2016-2017, ha approvato un aggiornamento dei dati previsionali 2016-2017 (i “Dati
Previsionali Aggiornati”).
I Dati Previsionali Aggiornati evidenziano una previsione di un utile netto pari ad euro 20,0
milioni per l‟esercizio 2016 e di un utile netto pari a euro 26,6 milioni per l‟esercizio 2017:
pertanto, rispetto alle indicazioni del Piano Industriale 2016-2017, si riscontra un disallineamento
coincidente con una contrazione (-2,6 milioni di euro) rispetto all‟utile previsionale 2016 e una
contrazione (-3,4 milioni di euro) rispetto all‟utile previsionale 2017.
Le previsioni di utile per gli esercizi 2016 e 2017, come emergenti dai Dati Previsionali Aggiornati
saranno coerentemente riportate nel Piano Industriale 2016-2017 ad esito della revisione dello
stesso.
Ciò premesso, si specifica che i Dati Previsionali Aggiornati si basano su un insieme di ipotesi di
realizzazione di eventi futuri e di azioni che dovranno essere intraprese dagli amministratori.
Si vedano i fattori di rischio “Rischi connessi all‟inserimento di dati previsionali” e “Rischio
legato ai “richiami di informativa” dell‟esperto che ha rilasciato la relazione sui dati previsionali”.
12. La Banca è allo stesso tempo emittente, offerente, responsabile del collocamento delle Azioni
oggetto dell‟Offerta e prestatore del servizio di investimento di collocamento nei confronti degli
investitori. Pertanto nello svolgimento dell‟attività di collocamento delle Azioni la Banca si trova in
una posizione di conflitto di interessi (si veda il fattore di rischio “Rischi connessi a conflitti
d‟interesse in ordine al collocamento delle azioni oggetto di Offerta”).
13. L‟andamento dell‟Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e
dell‟intera area Euro, nonché dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e
dalle prospettive di crescita dell‟economia delle aree geografiche in cui l‟Emittente opera.
Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti
negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell‟Emittente.
Si vedano i fattori di rischio “Rischio finanziario”, “Rischio relativo al debito sovrano”, “Rischio di
mercato” e “Rischi connessi all‟inserimento di dati previsionali”.
*****
I diritti dei Soci sul patrimonio della Banca sono limitati al capitale sociale della stessa e non si
estendono all‟intero patrimonio sociale, fatta salva la previsione di cui all‟art. 15 dello statuto sociale,
secondo la quale il socio receduto o escluso o gli aventi causa del socio defunto hanno diritto al
rimborso del valore nominale delle azioni e al sovrapprezzo versato in sede di sottoscrizione delle
azioni, detratti gli utilizzi per copertura di eventuali perdite quali risultano dai bilanci precedenti e da
quello dell'esercizio in cui il rapporto sociale si è sciolto limitatamente al socio.
8
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
GLOSSARIO E DEFINIZIONI
Attività di rischio
ponderate o RWA
È il valore ponderato per il rischio relativo alle attività in bilancio e fuori bilancio. A
seconda della tipologia di attività, gli attivi bancari vengono ponderati attraverso
fattori che rappresentano la loro rischiosità e il loro potenziale di default in modo da
calcolare un indicatore di adeguatezza patrimoniale (l‟ammontare minimo di capitale
compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti
prudenziali emanate dalla Banca d‟Italia). Per ulteriori informazioni, si rinvia alle
previsioni de: (i) le Disposizioni di Vigilanza (vigenti sino al 31 dicembre 2013); e (ii)
la CRD IV, il CRR e la Circolare n. 285 (efficaci a decorrere dal 1° gennaio 2014).
Basilea II
Accordo internazionale del gennaio 2001 sui requisiti patrimoniali delle banche,
redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei
dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. Tale accordo prevede, tra
l‟altro, che le banche dei Paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai
tipici rischi bancari assunti.
Basilea III
Accordo internazionale del dicembre 2010 contenente nuove regole a garanzia della
stabilità del sistema bancario. Tale accordo modifica e integra sia la versione del 1988
(Basilea I) sia la versione Basilea II entrata in vigore nel 2008. Le nuove regole
introdotte con Basilea III definiscono nuovi standard internazionali per l‟adeguatezza
patrimoniale delle banche e nuovi vincoli di liquidità.
BRRD
La Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente l‟istituzione di un
quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di
investimento (la c.d. Bank Recovery and Resolution Directive), pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale dell‟Unione Europea in data 12 giugno 2014.
Capitale Aggiuntivo di
Classe 1
Il Capitale Aggiuntivo di Classe 1 è costituito dagli Elementi Aggiuntivi di Classe 1
dopo la detrazione degli elementi di cui all‟articolo 56 del CRR e dopo l‟applicazione
dell‟articolo 79 del CRR (che dispone le condizioni per la deroga temporanea alla
deduzione dai fondi propri).
Capitale di Classe 1 o
Tier 1 o Patrimonio di
Base
È la parte del Patrimonio di Vigilanza costituita da elementi patrimoniali di elevata
qualità sotto il profilo della capacità di assorbimento delle perdite. Sino al 31
dicembre 2013 era costituito principalmente da: (i) il capitale azionario; (ii) le riserve;
(iii) gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale (entro i limiti previsti dalla
normativa allora vigente); e (iv) gli ulteriori elementi positivi e negativi, come definiti
dalla Circolare n. 263. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell‟entrata in vigore del CRR,
tale parte del Patrimonio di Vigilanza è costituita dal Common Equity Tier 1 e dagli
ulteriori elementi computabili ai sensi dell‟art. 25 dello stesso CRR.
Capitale di Classe 2 o
Tier 2 o Patrimonio
Supplementare
Sino al 31 dicembre 2013 rappresentava la parte del Patrimonio di Vigilanza costituita
principalmente da: (i) riserve da valutazione; (ii) strumenti innovativi di capitale non
computati nel Patrimonio di Base; (iii) strumenti ibridi di patrimonializzazione; (iv)
passività subordinate; (v) plusvalenze nette implicite su partecipazioni; e (vi) gli
ulteriori elementi positivi e negativi, come definiti dalla Circolare n. 263.
Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell‟entrata in vigore del CRR, il capitale di classe 2 è
costituito dagli Elementi di Classe 2 dopo le detrazioni di cui all‟articolo 66 del CRR e
dopo l‟applicazione dell‟articolo 79 del CRR (che dispone le condizioni per la deroga
temporanea alla deduzione dai fondi propri).
Capitale Primario di
Classe 1 (Common
Equity Tier 1 capital CET1)
In conformità all‟articolo 26 del CRR, gli elementi del capitale primario di classe 1
degli enti sono i seguenti:
(a) strumenti di capitale, purché siano soddisfatte le condizioni di cui all‟articolo
28 del CRR (ad es. che siano emessi direttamente dall‟emittente, che siano
9
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
interamente versati, che il loro acquisto non sia stato finanziato
dall‟emittente, che siano classificati come patrimonio netto ai sensi della
disciplina contabile applicabile, che siano perpetui) o, ove applicabile,
all‟articolo 29;
(b) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera (a);
(c) utili non distribuiti;
(d) altre componenti di conto economico complessivo accumulate;
(e) altre riserve;
(f) fondi per rischi bancari generali.
Gli elementi di cui alle lettere da (c) ad (f) sono riconosciuti come capitale primario di
classe 1 soltanto se possono essere utilizzati senza restrizioni e senza indugi dall‟ente
per la copertura dei rischi o delle perdite nel momento in cui tali rischi o perdite si
verificano.
In linea generale, come precisato dall‟articolo 50 del CRR, il capitale primario di
classe 1 di un ente è costituito dagli elementi del capitale primario di classe 1 dopo
l‟applicazione delle rettifiche prescritte dagli articoli da 32 a 35 del CRR, le detrazioni
a norma dell‟articolo 36 (ad es. le perdite relative all‟esercizio in corso, i beni
immateriali e le attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura) e le
esenzioni e le alternative di cui agli articoli 48, 49 e 79 del CRR.
Cartolarizzazione
Operazione di cessione di crediti in blocco ex Legge n. 130 del 1999 a favore di un
soggetto terzo che emette strumenti finanziari rimborsabili mediante l'incasso dei
crediti ceduti.
Capital Conservation
Buffer
Riserva di conservazione del capitale costituita da Capitale Primario di Classe 1 ai
sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta negli art. 128 e 129 della
Direttiva CRD IV, con l‟obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di
elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire
disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del
credito, pari al 2,5% delle Attività di rischio ponderate (RWA), calcolate
conformemente all‟art. 92, paragrafo 3, del Regolamento CRR.
CET 1 Ratio
Coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 capital e
le Attività di rischio ponderate (RWA) calcolati sulla base della nuova normativa di
Basilea III, in applicazione di quanto previsto dal CRR, dalla CRD IV e dalla
Circolare n. 285.
Comitato di Basilea
Indica il comitato per la vigilanza bancaria (Basel Committee on Banking Supervision)
fondato nel 1974 dai governatori delle banche centrali del Gruppo dei Dieci (G10)
all‟interno della Bank for International Settlements (BIS), il cui scopo principale è quello
di favorire la comprensione dei principali temi relativi all‟attività di supervisione e di
migliorare la supervisione bancaria in tutto il mondo.
Core Tier 1
Ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, applicabili fino al 31 dicembre 2013, era la
componente principale del Patrimonio di Vigilanza di una banca ed era rappresentato
dal Patrimonio di Base al netto degli strumenti innovativi e non innovativi di capitale
non computabili come Core Tier 1.
Countercyclical Capital
Buffer
Riserva di capitale anticiclica costituita da Capitale Primario di Classe 1 ai sensi della
Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta negli art. 128 e 130 della Direttiva
CRD IV, pari alle Attività di rischio ponderate (RWA) calcolate conformemente
all‟art. 92, paragrafo 3, del Regolamento CRR moltiplicate per il coefficiente
anticiclico specifico della Banca, calcolato da Banca d‟Italia secondo i criteri previsti
dalla Circolare n. 285 in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5 %.
CRD IV
Indica la Direttiva 2013/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26
10
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
giugno 2013 sull‟accesso all‟attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale
sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva
2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE.
Crediti Non Performing
o Crediti Deteriorati
Fatto salvo quanto previsto dalla Matrice dei Conti da ultimo modificata in data 20
gennaio 2015, in conformità alla normativa applicabile, i crediti verso la clientela sono
classificati - a fini gestionali, contabili e di bilancio in due macro-comparti
rappresentativi dei diversi livelli di rischiosità: crediti in bonis e crediti deteriorati. Le
esposizioni deteriorate sono suddivise nelle seguenti categorie:
(i) sofferenze: individuano l‟area dei crediti formalmente deteriorati, costituiti
dall‟intera esposizione nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza
(anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente
equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita;
(ii) incagli: definiscono l‟area creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti
che si trovano in temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa
in un congruo periodo di tempo;
(iii) esposizioni ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti
di clienti con i quali siano stati conclusi accordi che prevedono la
concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea
rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la
conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea
capitale che siano gestiti in ottica non liquidatoria;
(iv) esposizioni scadute: rappresentano l‟intera esposizione nei confronti di
controparti, diverse da quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla
data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90
giorni.
Crediti Performing
I crediti che non rientrano nella categoria di Crediti Non Performing.
CRR
Indica il Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di
investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012.
EBA
L‟Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority) istituita con il Regolamento
(UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010,
come successivamente integrato e modificato.
Elementi Aggiuntivi di
Classe 1
Gli elementi aggiuntivi di classe 1 sono costituiti da (a) strumenti di capitale (che non
siano considerati elementi di Capitale Primario di Classe 1 e 2), quando sono
rispettate le condizioni di cui all‟articolo 52, paragrafo 1 del CRR (ad es. emessi ed
interamente versati, il cui acquisto non è stato finanziato dall‟ente, di categoria
inferiore agli Strumenti di Classe 2 in caso di insolvenza dell‟ente) e (b) sovrapprezzi
di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera (a).
Elementi di Classe 2
Gli elementi di classe 2 sono costituiti da:
(a) strumenti di capitale e prestiti subordinati, quando sono rispettate le
condizioni di cui all‟articolo 63 del CRR (ovverosia gli Strumenti di Classe 2
di cui all‟elemento successivo);
(b) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera (a) che
precede;
(c) per gli enti che calcolano gli importi delle esposizioni ponderate per il
rischio conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 2 del CRR, le rettifiche
di valore su crediti generiche, al lordo degli effetti fiscali, fino all‟1,25% degli
importi delle esposizioni ponderate per il rischio calcolate conformemente
alla Parte tre, Titolo II, Capo 2 del CRR;
11
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
(d) per gli enti che calcolano gli importi delle esposizioni ponderate per il
rischio conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 3 del CRR, gli importi
positivi, al lordo degli effetti fiscali, risultanti dal calcolo di cui agli articoli
158 e 159 del CRR fino allo 0,6% degli importi delle esposizioni ponderate
per il rischio calcolati conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 3 del
CRR.
Emittente
“Banca di Credito Cooperativo di Roma – soc. coop.”. La Banca è iscritta al Registro
delle Imprese di Roma al n. 01275240586, all‟Albo delle Banche al n. 4516 ed all‟Albo
delle Società Cooperative ex. art. 2512 cod. civ. e D.M. 23 giugno 2004, codice fiscale
01275240586 e partita IVA 00980931000.
Esposizioni Creditizie
Forbearance
Si definiscono esposizioni creditizie oggetto di concessioni (forbearance), ai sensi
della Matrice dei Conti, le esposizioni che ricadono nelle categorie delle “nonperforming exposures with forbearance measures” e delle “forborne performing exposures” come
definite negli ITS n. 680/2014.
Euribor
Tasso di interesse rilevato giornalmente come media semplice delle quotazioni
calcolate a mezzogiorno su un campione di banche con merito creditizio selezionato
periodicamente dalla European Banking Federation.
Fully phased
Meccanismo di calcolo dei coefficienti patrimoniali che assume la CRD IV e il CRR
al termine del periodo transitorio, con l‟entrata in vigore dei requisiti patrimoniali
definitivi al 31 dicembre 2019 e il completamento totale degli effetti del regime
transitorio a gennaio 2024.
Liquidity Coverage Ratio Il Liquidity Coverage Ratio è l‟indicatore di liquidità a breve termine a 30 giorni
introdotto dal Comitato di Basilea. In particolare, esso esprime il rapporto tra le
attività liquide di elevata qualità (HQLA - High Quality Liquid Assets) e il totale dei
deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. Tale indicatore dovrà
essere pari, ai sensi del CRR, al 60% nel 2015, al 70% nel 2016, all‟80% nel 2017 e al
100% nel 2018.
Loan to Deposit Ratio
Indica il rapporto tra gli impieghi a favore della clientela e la raccolta diretta.
Matrice dei Conti
Circolare di Banca d‟Italia n. 272 del 30 luglio 2008, come di volta in volta modificata
ed integrata.
Net Stable Funding
Ratio
Il Net Stable Funding Ratio è l‟indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi introdotto dal
Comitato di Basilea. In particolare, esso esprime il rapporto tra l‟ammontare
disponibile della provvista stabile e l‟ammontare obbligatorio della provvista stabile.
OFFERTA
Le azioni dell‟Emittente sono offerte in base alla disciplina tipica delle società
cooperative che prevede la variabilità del capitale sociale, ai sensi degli articoli 2524 e
2528 cc. e dell‟articolo 20 dello Statuto sociale.
Attualmente l‟offerta delle Azioni avviene in esenzione dall‟applicazione della
disciplina sull‟offerta al pubblico di strumenti finanziari e, in particolare, dell‟obbligo
di pubblicare un prospetto informativo.
A tale riguardo, infatti, ricorre il caso di inapplicabilità della disciplina previsto
dall‟art. 100, co. 1, lett c) del D. Lgs. n. 58/1998 (il “Testo Unico della Finanza” o
“TUF”) e dall‟art. 34-ter, co. 1, lett. c) del Regolamento Consob n. 11971/1999 (il
“Regolamento Emittenti”) in relazione ad offerte di ammontare complessivo
inferiore alla soglia di Euro 5.000.000,00.
Outsourcing
Affidamento a terzi di attività precedentemente svolte internamente all'azienda.
Outstanding Value
Il valore dei crediti della Banca ceduti nell‟ambito delle operazioni di
Cartolarizzazione.
12
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Overcollateralisation
Si tratta della situazione in cui la Banca abbia prestato, a fronte della concessione di
un finanziamento da parte di un soggetto terzo, una garanzia superiore al valore di
tale finanziamento.
Patrimonio di Vigilanza
o Total Capital o Fondi
propri
I fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi (al netto degli
elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla
capacità di assorbimento delle perdite. Sino al 31 dicembre 2013, il Patrimonio di
Vigilanza fondi era costituito dal Patrimonio di Base e dal Patrimonio Supplementare
secondo le disposizioni della Circolare n. 263. Dal 1° gennaio 2014, a seguito
dell‟entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dal Capitale di Classe 1 e
dal Capitale di Classe 2.
Raccolta diretta
Include depositi della clientela, conti correnti, conti deposito, certificati di deposito,
pronti contro termine passivi ed obbligazioni. Sono esclusi i debiti verso le altre
banche, i fondi di terzi in amministrazione, le passività per assegni circolari ed altri
titoli.
Raccolta indiretta
Include quote di fondi di investimento, SICAV, titoli obbligazionari di emittenti
statali, sovranazionali e di società corporate, polizze vita finanziarie e piani individuali
pensionistici.
Rating
Esprime la valutazione, da parte di società specializzate, del merito creditizio di una
società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della
società stessa e delle sue prospettive.
Regolamento Operazioni Il regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, come successivamente
modificato ed integrato.
con Parti Correlate
Regolamento 809/2004
Il regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione del 29 aprile 2004, recante
modalità di esecuzione della direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio, come successivamente modificato ed integrato.
Ricezione e trasmissione Servizi di investimento di cui all'articolo 1 del TUF.
ordini nonché
mediazione, consulenza
Stock option
Forma di incentivo e di remunerazione per il personale di un'azienda in forma
societaria consistente nella assegnazione di opzioni a sottoscrivere o ad acquistare in
futuro azioni delle società ad un prezzo predeterminato.
Tier 1 Ratio o Tier 1
Capital Ratio
Coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Tier 1 e le Attività di rischio
ponderate (RWA).
Total Capital Ratio
Coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Total Capital e le Attività di
rischio ponderate (RWA).
13
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
INFORMAZIONI RELATIVE ALL’EMITTENTE
La denominazione legale dell'Emittente è “Banca di Credito Cooperativo di Roma Società
Cooperativa”.
La Banca è iscritta al Registro delle Imprese di Roma al n. 01275240586, all‟Albo delle Banche al n.
4516 ed all‟Albo delle Società Cooperative ex. art. 2512 cod. civ. e D.M. 23 giugno 2004, codice
L‟Emittente è una Società Cooperativa per azioni, alla fondazione, costituita da 38 soci promotori, su
autorizzazione del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, con la denominazione di
Cassa Rurale ed Artigiana dell‟Agro Romano, per atto notaio a rogito Notaio Tassitani-Farfaglia del
17/10/1954, Repertorio 3495, Raccolta 1062, registrato a Roma il 23 ottobre 1954, al n. 9849 di
formalità. La denominazione attuale dell‟Emittente è Banca di Credito Cooperativo di Roma Società
Cooperativa con sede in Roma.
La durata della Società è fissata al 31 dicembre 2050 e potrà essere prorogata una o più volte con
delibera dell‟assemblea straordinaria ai sensi dell‟art. 5 dello Statuto.
L‟Emittente ha sede legale e direzione generale in Roma, Via Sardegna 129, telefono 06 5286.1, sedi
distaccate nei Comuni di Canino, Civita Castellana, Civitavecchia, Cori, Fiano Romano, Frosinone,
Norma, Poggio Mirteto, Rieti, Scurcola Marsicana, Sora e Campodarsego. L‟Emittente opera e svolge la
sua attività nel territorio di competenza secondo quanto espressamente previsto nello Statuto
all‟articolo 3 (sito internet: http://www.bccroma.it - indirizzo di posta: [email protected]).
STORIA ED EVOLUZIONE DELL’EMITTENTE
L‟Emittente è una Società Cooperativa per azioni, alla fondazione, costituita da 38 soci promotori,
su autorizzazione del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, con la
denominazione di Cassa Rurale ed Artigiana dell‟Agro Romano, per atto notaio a rogito Notaio
Tassitani-Farfaglia del 17/10/1954, Repertorio 3495, Raccolta 1062, registrato a Roma il 23 ottobre
1954, al n. 9849 di formalità. La denominazione attuale dell‟Emittente è Banca di Credito
Cooperativo di Roma Società Cooperativa con sede in Roma.
La durata della Società è fissata al 31 dicembre 2050 e potrà essere prorogata una o più volte con
delibera dell‟assemblea straordinaria.
Nell'esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di
speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle
operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed
economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l'educazione al risparmio e
alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel
quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il
bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito
Cooperativo e a rendere effettive forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio
mutualistico tra i soci.
In particolare, nel corso degli anni la Banca di Credito Cooperativo di Roma ha curato:
- il collegamento con la base sociale privilegiando i propri Soci nelle varie fasi dell‟attività
corrente, riservando particolari agevolazioni sia nel comparto impieghi che raccolta. Pur alla
presenza di una forte espansione territoriale, si è operato nel rispetto del principio di “attività
prevalente” a favore dei Soci: il 55% circa delle attività complessive è oggi diretto ai Soci ed alle
attività a ponderazione zero.
- il Collegamento con l'economia locale e impegno per il suo sviluppo: in quest‟ottica sono
stati mantenuti tutti i rapporti con le comunità locali, sostenendo e aderendo non solo alle attività
del volontariato, ma partecipando e cercando di promuovere iniziative per l‟elevamento delle
condizioni morali culturali ed economiche. Il collegamento con l‟economia locale è mantenuto vivo
anche partecipando fattivamente alle iniziative promosse dalle Associazioni di categoria e creando
occasioni d„incontro e confronto con l‟imprenditoria locale su temi di attualità e interesse diffuso.
14
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
- lo sviluppo dell’idea cooperativa, mostrando particolare attenzione allo sviluppo dell'idea
cooperativa e alla divulgazione dei principi mutualistici, scegliendo di collaborare in via preferenziale
con altre imprese cooperative.
I momenti più importanti che, anno per anno a partire dalla fondazione, hanno segnato la storia
della Banca sono i seguenti:
1954 - il 17 ottobre, si costituisce la Cassa Rurale ed Artigiana dell‟Agro Romano. Il capitale
sottoscritto è di 704.000 lire;
1955 - il 14 febbraio, la Cassa inizia ad operare con uno sportello a Finocchio, Roma;
1962 - la sede sociale viene trasferita a P.zza Pompei n. 7/8, Roma, con l‟apertura dell‟agenzia n° 1;
1975 - la denominazione viene cambiata in Cassa Rurale e Artigiana di Roma (di seguito “la Cassa);
1979 - viene costituita la Cramas, mutua volontaria di assistenza sanitaria per i soci e dipendenti;
1980 - la Cassa aderisce all‟Associazione Bancaria Italiana;
1984 - la Cassa trasferisce la sede sociale a Via Sardegna n. 129, Roma;
1991 - la Cassa incorpora la Cassa Rurale ed Artigiana Beato Tommaso di Cori;
1993 - la Cassa inaugura la nuova sede sociale in Viale Oceano Indiano n. 13/c, Roma. Aderisce al
Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, nello stesso anno, nel corso
del mese di Ottobre, incorpora la CRA di Sacrofano;
1995 - la Cassa, in ottemperanza alla riforma bancaria, cambia la denominazione sociale in Banca di
Credito Cooperativo di Roma;
1996 - vengono incorporate la BCC di Cerveteri e la BCC di Mandela-Vicovaro.
1997 - la Banca inaugura una sede distaccata a Civitavecchia ed incorpora la BCC di Scurcola
Marsicana;
1998 - vengono incorporate la BCC della Sabina, la BCC di Trasacco, la BCC di Civitella AlfedenaParco Nazionale d‟Abruzzo e la BCC di Ortucchio;
1999 - vengono incorporate la BCC Valle Raio di Tornimparte, la BCC di Amatrice e la BCC di
Montereale. Vengono acquisite le attività e passività della BCC di Velletri e della BCC Santi Pietro e
Paolo di Credito Cooperativo di Roma;
2001 - viene incorporata la BCC Lido dei Pini di Ardea ed Anzio;
2002 - vengono acquisite le attività e passività della BCC Nomentana di Mentana;
2003 - viene incorporata la BCC di Segni;
2004 - la BCC di Roma celebra 50 anni di attività;
2006 - viene aperta la sede distaccata di Sora;
2007 - vengono acquisite l'agenzia di Bracciano Centro dalla BCC di Capranica e Bassano Romano e
l'agenzia di Canino dalla Banca della Tuscia di Credito Cooperativo;
2008 - vengono aperte 11 nuove agenzie, tra le quali le sedi distaccate di Canino e Fiano Romano;
2009 - apertura di 6 nuove agenzie, tra le quali una a Viterbo;
2010 - il 1° dicembre è chiamato alla carica di Direttore generale il dott. Mauro Pastore in luogo del
dott. Enrico Falcone in congedo pensionistico. La Banca apre di 7 nuove agenzie, tra le quali tre in
provincia di Frosinone;
2011 - la Banca apre 3 nuove agenzie, 2 in provincia di Roma ed una in provincia di Frosinone;
2012 - la Banca apre 5 nuove agenzie, tutte in provincia di Roma;
2013 - la Banca apre una nuova agenzia in Latina e nell‟ambito dell‟attività di consolidamento della
rete commerciale, chiude uno sportello in Roma ed un altro nella provincia di Frosinone;
2014 - la Banca celebra i 60 anni di attività;
2015
1. – Fusione per incorporazione della BCC della Tuscia Credito Cooperativo.
Con effetti giuridici dal 1° gennaio 2015 la Banca della Tuscia Credito Cooperativo è stata incorporata
dalla Banca di Credito Cooperativo di Roma a seguito di atto di fusione stipulato in data 17 dicembre
2014.
La BCC della Tuscia nasce nel luglio del 2000 dalla fusione delle BCC di Farnese e Monte Romano per
consentire la creazione di sinergie tra due piccole realtà operanti da oltre cento anni.
Il territorio di competenza è nel viterbese, dal capoluogo di provincia verso la zona a nord di
Civitavecchia. Una zona dove la nostra Banca è solo parzialmente presente con agenzie a Civitavecchia,
Santa Marinella Canino e Tuscania, oltre che a Viterbo.
15
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
La confluenza in BCC di Roma consentirà di rilanciare l‟attività creditizia e commerciale sulla base di
una più ampia gamma di servizi e di prestazioni creditizie, facendo leva sul radicamento locale che la
BCC della Tuscia indubbiamente vantava.
Le prospettive di sviluppo in termini economici e territoriali, sono quindi da ritenere perseguibili tenuto
anche conto che il territorio di competenza della ex BCC della Tuscia rappresenta il naturale
prolungamento dell‟area del Viterbese e del litorale a nord della Capitale, dove BCC di Roma opera con
uno sviluppo commerciale in continuo successo da diversi anni.
Le ragioni quindi che hanno indotto il Consiglio di Amministrazione della Banca ad approvare il
progetto di fusione risiedono oltre che in quello spirito di solidarietà e di cooperazione che anima
l‟intero movimento delle banche di credito cooperativo, nella consapevolezza delle sempre più crescenti
difficoltà tecnico-organizzative in cui può venire a trovarsi un‟azienda bancaria di piccole dimensioni
all‟interno di un "mercato" ad elevata concorrenzialità e differenziazione della domanda di servizi a cui
si può peraltro, efficacemente rispondere solo con un adeguato assetto organizzativo e dimensioni
aziendali adeguate.
La rapidità e complessità dei mutamenti intervenuti nel mercato finanziario ed in specie in quello
bancario date, tra l'altro, le numerose disposizioni legislative emanate in materia, che si riflettono sull'
assetto gestionale delle Cooperative di Credito richiedono, infatti, sempre più efficaci strutture
organizzative e una costante formazione di risorse sia umane che di processo.
Altro punto focale del progetto è che tale concentrazione aziendale consente di mantenere la presenza
sul territorio di sportelli bancari facenti parte del Movimento cooperativo con un consistente
miglioramento anche dell‟assetto gestionale nell‟erogazione dei servizi bancari alla locale Comunità della
Tuscia e una diversificazione ed implementazione dei servizi stessi, dato il superamento dei citati
condizionamenti operativi e degli aspetti di rigidità rilevabili in una struttura di contenute dimensioni.
Il rapporto di cambio, avuto riguardo al valore della partecipazione detenuta, risulta stabilito
sostanzialmente "alla pari" pur a fronte dei diversi valori nominali delle azioni della incorporante e della
incorporante; più precisamente è stato stabilito un rapporto di cambio in ragione di 10 azioni della BCC
di Roma del valore nominale di euro 2,58 ciascuna per una azione della BCC della Tuscia del valore
nominale di euro 25,82. In altri termini, i Soci della BCC incorporata si ritrovano nella struttura
societaria dell‟incorporante a detenere la medesima preesistente partecipazione in termini di
complessivo valore nominale delle azioni da loro possedute. Si ricorda, peraltro, che sotto il profilo dei
diritti amministrativi spettanti ai soci, non rileva l‟ammontare della partecipazione detenuta nel capitale
sociale della Banca, attesa la natura di società cooperativa di quest‟ultima.
Una tale impostazione, oltre ad agevolare l'ingresso dei Soci BCC della Tuscia nella compagine sociale
della BCC di Roma e realizzare pienamente la "par condicio sociorum", si conforma al disposto dell‟art.
2538, comma secondo, cod. civ. e dell‟art. 34, comma 3, TUB.
2. Acquisizione delle attività e passività della Banca Padovana Credito Cooperativo
Con effetti giuridici dal 19 dicembre 2015 la Banca di Credito Cooperativo di Roma, previa
autorizzazione della Banca d‟Italia, si è resa cessionaria di rami e cespiti aziendali della Banca Padovana
di Credito Cooperativo in l.c.a. (di seguito “BCC Padovana”), con sede in Campodarsego (PD) a
seguito di atto stipulato in data 18 dicembre 2015.
La BCC Padovana venne costituita il 28 settembre 1896 a Campodarsego (Pd). Contava su una rete di
28 sportelli dislocati nel territorio dell'alta padovana e aveva 9 mila soci e 60 mila clienti. Il Ministro
dell‟Economia e delle Finanze, con decreto n. 169 del 5 maggio 2014, dispose, su proposta della Banca
d‟Italia, lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo e la sottopose ad
amministrazione straordinaria, ai sensi dell‟art. 70, comma 1, lett. a) e b) del Testo Unico Bancario in
conseguenza di gravi irregolarità nell‟amministrazione, gravi violazioni normative e gravi perdite del
patrimonio.
La cessione alla BCC di Roma, formalizzata il 18 dicembre 2015, è avvenuta al termine di un iter
complesso che si è concluso con la sottoposizione della BCC Padovana a liquidazione coatta
amministrativa e la contestuale cessione di attività e passività alla BCC Roma, con esclusione dei
crediti in sofferenza, delle attività fiscali, dei prestiti subordinati e di una limitata parte delle passività.
L‟operazione è stata realizzata con l‟intervento del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito
Cooperativo e con il supporto di Iccrea e delle due Casse centrali, Raffeisen e Trentina, che hanno
16
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
acquisito i crediti in sofferenza, le attività fiscali e si sono fatte carico delle passività riferibili al
contenzioso, non afferenti i rami d‟azienda ceduti, oltre all‟impegno di coprire le passività subordinate
a mani dei privati.
L‟operazione è risultata coerente con il nuovo quadro normativo risultante dal decreto delegato di
recepimento della BRRD, in quanto ha comportato la riduzione integrale delle riserve, delle azioni e
del valore nominale dei debiti subordinati computabili nei fondi propri (cd. burden sharing).
Poiché BCC Roma non operava nella Regione Veneto, la Banca dovrà costituire nel territorio una sede
distaccata (ai sensi dell‟art. 35 del TUB e delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d‟Italia, Circ. 229,
Tit. III, Cap.1, Tit. VII, Cap. 1). La costituzione della sede distaccata richiede la modifica dello statuto
sociale che sarà deliberato in occasione dell‟assemblea ordinaria di approvazione del bilancio.
Autorizzazione a provvedere alla modifica è stata richiesta e concessa dall‟Autorità di Vigilanza con
nota dell‟Amministrazione Centrale del 16 dicembre 2015 (Prot. 1335060/15) e della Filiale di Roma,
funzionalmente competente, del 18 dello stesso mese (prot. 1342957/15).
Al momento dell‟incorporazione la Banca Padovana aveva un attivo di stato patrimoniale di 1357
milioni, impieghi per 771,7 milioni e una raccolta diretta di 1.248,3 milioni. Sono stati presi in carico
215 dipendenti.
2016
1. – Delibera dell‟Assemblea straordinaria dell‟Emittente sul progetto di fusione per incorporazione
della BCC di Capranica.
In data 1° maggio 2016 l‟Assemblea straordinaria dei soci dell‟Emittente ha approvato la proposta di
fusione per incorporazione della Banca di Capranica Credito Cooperativo, con effetti giuridici previsti
a partire dal 1° Luglio 2016. L‟assemblea straordinaria dei soci della BCC di Capranica ha approvato il
menzionato progetto di fusione in data 14 maggio 2016.
Il progetto di fusione e la connessa documentazione sono consultabili sul sito internet dell‟Emittente,
al seguente link.
Secondo quanto considerato dal Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente in data 22 dicembre
2015, in sede di approvazione della relazione illustrativa del progetto di fusione, la struttura portante
dell‟economia locale nel territorio di riferimento della BCC di Capranica è costituita prevalentemente
da agricoltori ed artigiani. In tale contesto territoriale l‟incorporanda banca non è in grado di proporre
alla clientela prodotti innovativi e concorrenzialmente validi, tenuto conto delle limitate dimensioni
aziendali e delle criticità economico patrimoniali della BCC di Capranica; tale situazione, peraltro,
appare destinata a deteriorarsi ulteriormente in uno scenario competitivo in continua evoluzione.
L‟intervento di prospettata concentrazione con la BCC di Roma consentirebbe di rilanciare l‟attività
creditizia e commerciale sulla base di una più ampia gamma di servizi e prestazioni creditizie, facendo
leva sul radicamento locale che indubbiamente la BCC di Capranica detiene. Le ragioni che hanno
indotto il Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente ad elaborare il progetto di fusione risiedono,
oltre che nello spirito di solidarietà e cooperazione che anima l‟intero movimento delle banche di
credito cooperativo, nella consapevolezza delle sempre più crescenti difficoltà tecnico-organizzative in
cui può venire a trovarsi un‟azienda bancaria di piccole dimensioni all‟interno di un mercato ad elevata
concorrenzialità e differenziazione della domanda di servizi a cui si può peraltro efficacemente
rispondere solo con un adeguato assetto organizzativo e dimensioni aziendali adeguate. È stato altresì
considerato quale punto focale del progetto il fatto che l‟operazione di fusione consentirebbe di
mantenere la presenza sul territorio di sportelli bancari facenti parte del movimento cooperativo con
un consistente miglioramento anche dell‟assetto gestionale dei servizi bancari alla locale comunità di
Capranica e una diversificazione ed implementazione dei servizi stessi, dato il superamento dei citati
condizionamenti operativi e degli aspetti di rigidità rilevabili in una struttura di contenute dimensioni.
La fusione verrà effettuata sulla base delle situazioni patrimoniali delle due società partecipanti riferite al
31 dicembre 2015.
Al 31 dicembre 2015 il capitale sociale dell‟Emittente ammonta a euro 51.892.990 ed è suddiviso in n.
20.113.562 azioni del valore nominale di euro 2,58 ciascuna.
Alla medesima data, il capitale sociale della Banca di Credito Cooperativo di Capranica soc. coop.
ammonta a euro 46.011 diviso in n. 1.782 azioni del valore nominale di euro 25,82 ciascuna.
Il rapporto di concambio è stato stabilito in ragione di 10 azioni della BCC di Roma del valore
17
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
nominale di euro 2,58 ciascuna per 1 azione della BCC di Capranica del valore nominale di euro 25,82;
ciò sulla scorta della impossibilità giuridica ed economica (stante la natura cooperativa delle Società
interessate dalla fusione) di rendere disponibile ai soci, al fine di quantificare la rispettiva incidenza del
rapporto sociale, quelle componenti del netto patrimoniale per le quali la legge e lo statuto escludono
qualsiasi possibilità di assegnazione ai soci, prescrivendone, al contrario, la devoluzione esclusiva a
scopo di pubblica utilità conformemente allo spirito mutualistico.
Non sono pertanto previsti trattamenti differenziati riservati a particolari categorie di soci o particolari
vantaggi a favore degli amministratori delle società partecipanti alla fusione.
Per una dettagliata analisi dell‟impatto che l‟operazione di fusione è destinata a produrre sulla situazione
patrimoniale, economica, finanziaria nonché sui profili di rischiosità dell‟Emittente si rinvia alla Sezione
4, Capitolo 1, Paragrafo 4.1.1.10-bis.
2. Rapporti con la Banca d’Italia.
In data 19 febbraio 2016, la Banca ha fornito al Servizio Supervisione Bancaria 2 – Divisione Gruppi
Bancari III della Banca d‟Italia la documentazione inerente all‟attività di analisi di qualità degli attivi (c.d.
Asset Quality Review o AQR). Successivamente all‟invio di tale documentazione, non sono stati
formulati rilievi o osservazioni da parte della Banca d‟Italia.
A partire dal 21 settembre 2016 la Banca è sottoposta ad una verifica ispettiva effettuata da parte della
Banca d‟Italia ai sensi dell‟articolo 54 del D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (il “Testo Unico Bancario” o
“TUB”) mirata a valutare le tematiche sul governo, la gestione e il controllo del credito.
Al riguardo, si segnala che, alla data del presente Prospetto di Base non sono disponibili le risultanze di
tali accertamenti ispettivi.
3. Attività ispettive da parte di Autorità diverse dalla Banca d’Italia.
Ad eccezione di quanto appresso indicato, nel periodo successivo al 4 settembre 2015, data di
pubblicazione del Prospetto Informativo, la BCC di Roma non è stata oggetto di attività ispettive da
parte di Autorità diverse dalla Banca d‟Italia.
Verifica fiscale da parte dell’Autorità Tributaria.
In data 11 Maggio 2016 la Direzione Regionale delle Entrate del Lazio, ufficio grandi contribuenti, ha
iniziato, nei confronti della Banca, una verifica fiscale al fine di eseguire il controllo della contabilità
posta in essere ai fini IRES, IRAP, IVA relativamente al periodo d‟imposta 2013. Tale verifica rientra
nel piano dei controlli biennali previsti per le società di grandi dimensioni (società che presentano un
volume di affari, ricavi o compensi non inferiori a euro 25.822.844,95) ed essendo la Banca un
“contribuente tutorato” secondo quanto previsto dal D.L. 185/2008.
Nel contesto dell‟esame sostanziale, che ha interessato atti e fatti di gestione aventi rilevanza fiscale,
contabile ed amministrativa, sono state rilevate alcune inesattezze in materia di IRES.
A conclusione delle verifiche l‟Autorità tributaria propone il recupero a tassazione per l‟anno 2013 di un
importo totale di Euro 1.967.881,15
Al termine del verbale di constatazione l‟Emittente ha dichiarato, non condividendo alcuni rilievi
formulati dall‟Autorità tributaria, di riservarsi la possibilità di presentare ulteriori osservazioni e
memorie nelle sedi opportune.
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE E CONTROLLO
I membri del Consiglio di Amministrazione, dell‟Organo di Direzione e dell‟Organo di Controllo, tutti
domiciliati per la carica presso la sede legale di Banca di Credito Cooperativo di Roma soc. coop. in Via Sardegna
129, 00187 Roma, sono di seguito specificamente indicati.
Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione in carica per tre esercizi con scadenza alla data dell‟assemblea convocata per
l‟approvazione del bilancio relativo all‟ultimo esercizio della loro carica, è così composto:
CARICA
NOMINATIVO
LUOGO DI NASCITA
Presidente del CdA
Francesco Liberati
Scurcola Marsicana (AQ)
15/06/1937
Vice Presidente Vicario
Maurizio Longhi*
Orte (VT)
27/08/1964
Vice Presidente
Gabriele Gravina*
Castellaneta (TA)
05/10/1953
18
DATA DI NASCITA
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
CARICA
NOMINATIVO
LUOGO DI NASCITA
Consigliere
Alessandro Ciocia
Frosinone (FR)
01/02/1954
Consigliere
Guido Di Capua*
Roma
17/09/1953
Consigliere
Corrado Gatti*
Roma
19/12/1974
Consigliere
Francesco Enrico Gori
Assisi (PG)
02/10/1941
Consigliere
Chiara Madia
Roma
27/08/1972
Consigliere
Pasqualina Porretta
Sora
24/08/1974
Consigliere
Giampiero Proia
Roma
24/06/1959
L‟Aquila
03/07/1956
Consigliere
Lorenzo Santilli*
* Componenti anche del Comitato Esecutivo
DATA DI NASCITA
I componenti del Consiglio di Amministrazione sono stati nominati con delibera dell‟Assemblea
del 19 aprile 2015 per un periodo di tre esercizi fino alla data dell‟Assemblea utile per
l‟approvazione del bilancio d‟esercizio al 31 dicembre 2017.
Ai sensi degli artt. 23 e 41 dello Statuto, è istituito il Comitato Esecutivo quale Organo Sociale i
cui membri, alla data del Prospetto di Base sono: Corrado Gatti in qualità di Presidente, Maurizio
Longhi, Gabriele Gravina, Guido Di Capua e Lorenzo Santilli.
La seguente tabella indica gli Alti Dirigenti dell‟Emittente.
CARICA
NOMINATIVO
LUOGO DI NASCITA
DATA DI NASCITA
Direttore Generale
Mauro Pastore
Roma
23/09/1965
Vice Direttore Generale Vicario
Roberto Gandolfo
Roma
25/05/1956
Vice Direttore Generale
Francesco Petitto
Roma
14/06/1956
Collegio sindacale
Il Collegio Sindacale, in carica per tre esercizi con scadenza alla data dell‟assemblea convocata per
l‟approvazione del bilancio relativo all‟ultimo esercizio della loro carica, è così composto:
CARICA
NOMINATIVO
LUOGO DI NASCITA
DATA DI NASCITA
Presidente
Mario Bonito Oliva
Caggiano (SA)
19/12/1943
Sindaco Effettivo
Fabio Fortuna
Roma
22/01/1960
Sindaco Effettivo
Ernesto Vetrano
Napoli
15/03/1965
I componenti del Collegio Sindacale sono stati nominati con delibera dell‟Assemblea del 19 aprile
2015 per un periodo di tre esercizi fino alla data dell‟Assemblea utile per l‟approvazione del bilancio
d‟esercizio al 31 dicembre 2017.
REVISORI LEGALI DEI CONTI
L‟Assemblea ordinaria dei soci del 1° maggio 2012 ha rinnovato, per il novennio 2012/2020, alla
società Deloitte & Touche S.p.A. il mandato per l‟incarico di “revisione legale” ai sensi del D.Lgs.
39/2010, mandato alla stessa già precedentemente conferito, a partire dal bilancio relativo all‟esercizio
1994 (incarico inizialmente conferito alla società Arthur Andersen & Co. s.a.s. successivamente
incorporata dalla Deloitte & Touche S.p.A). La società di revisione ha sede in Milano, Via Tortona, 25 è
iscritta al Registro dei Revisori legali tenuto dal Ministero dell‟Economia e delle Finanze istituito ai sensi
dell‟art. 2 del Decreto Legislativo n. 39/2010 ove, a far data dal 13 settembre 2012, risultano transitate
tutte le società di revisione in precedenza iscritte all‟Albo speciale istituito ai sensi dell‟art. 161 del D.Lgs
24 febbraio 1988
La Società di Revisione ha emesso la propria relazione di revisione contabile senza rilievi sui bilanci di
esercizio chiusi al 31 dicembre 2015, al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013.
Si precisa che le relazioni semestrali al 30 giugno 2016 e al 30 giugno 2015 sono state sottoposte a
revisione contabile limitata da parte della società Deloitte & Touche S.p.A.
19
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Non si sono verificate dimissioni, revoche dall‟incarico o mancati rinnovi dell‟incarico della società di
revisione nel corso degli esercizi 2015 e 2014 e nel corso del 2016 sino alla data del presente
Documento.
PRINCIPALI ATTIVITÀ
La Banca di Credito Cooperativo di Roma ha per oggetto la raccolta del risparmio e l‟esercizio del
credito nelle sue varie forme; essa può, con l‟osservanza delle disposizioni vigenti, esercitare tutte le
attività e compiere tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra
operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dell‟oggetto sociale in conformità alle
disposizioni emanate dall‟Autorità di Vigilanza. La Società svolge le proprie attività anche nei confronti
dei terzi non soci.
L‟attività bancaria tradizionale è svolta con l‟offerta di un‟ampia gamma di prodotti e servizi bancari alla
clientela che si concentra:
- nella raccolta diretta, svolta principalmente tramite apertura di conti correnti, depositi a risparmio,
certificati di deposito, conti deposito, pronti contro termine e emissione di prestiti obbligazionari;
- negli impieghi verso clienti, rappresentati da scoperti di conto corrente, anticipi sbf e su fatture,
crediti sanitari, mutui e prestiti personali, portafoglio commerciale e finanziario, finanziamenti
import/export e finanziamenti a breve;
- nella tesoreria e intermediazione finanziaria;
- nei servizi di pagamento e monetica.
È autorizzata a prestare al pubblico i seguenti servizi di investimento: negoziazione per conto proprio,
esecuzione ordini per conto dei clienti, sottoscrizione e/o collocamento di strumenti finanziari,
ricezione e trasmissione di ordini, consulenza in materia di investimenti e gestione di portafogli.
Le principali categorie di prodotti venduti sono quelli bancari, assicurativi e prodotti finanziari nonché i
servizi connessi e strumentali.
Negli ultimi anni la Banca di Credito Cooperativo di Roma ha incrementato notevolmente la propria
attività di servizi alla clientela, ampliando la gamma dei prodotti ed abbinando sempre più la funzione
creditizia con quella parabancaria.
In particolare si sono conclusi accordi sia con società facenti parte del movimento cooperativo, sia con
gli enti pubblici territoriali, che con altre società allo scopo di fornire prestazioni atte a creare effettivo
valore aggiunto al cliente ed alla Banca, privilegiando, ove possibile, i servizi e i prodotti del movimento
cooperativo, senza peraltro rinunciare a priori alle possibilità di collaborare con società esterne.
In tale contesto l‟attività di intermediazione si accompagna oggi, in modo naturale, alla soddisfazione
del cliente nei vari bisogni collegati alla domanda di credito o di prodotti di risparmio e servizi.
Oltre all‟attività di raccolta ed impiego nelle varie forme tradizionali, a breve, medio e lungo termine,
l‟Emittente sta concentrando il proprio business nel proporre e fornire soluzioni personalizzate con
operazioni mirate a soddisfare tutte le esigenze che si manifestano nei diversi comparti.
Nelle tabelle seguenti sono forniti i dati puntuali di fine esercizio 2015 e di fine esercizio 2014
relativamente alla raccolta diretta, alla raccolta indiretta e agli impieghi.
Andamento raccolta diretta 2015 - 2014
Voci
Conti correnti e depositi liberi
31/12/2015
31/12/2014
Var 15/14
% Var
6.375.952
5.245.801
1.130.151
21,54%
484.533
386.880
97.653
25,24%
Obbligazioni proprie
1.516.852
1.363.521
153.331
11,25%
Certificati di deposito
451.066
288.152
162.914
56,54%
Pronti contro Termine
89.638
244.131
-154.493
-63,28%
Depositi vincolati
20
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Altra raccolta (*)
290.414
289.105
1.309
0,45%
Raccolta diretta
9.208.455
7.817.590
1.390.865
17,79%
Andamento raccolta indiretta 2015 - 2014
Voci
2015
2014
Var 15/14
% Var
- Raccolta indiretta amministrata
969.991
767.121
202.870
26,45%
- Raccolta indiretta gestita (al netto liquidità)
318.304
241.302
77.002
31,91%
- Fondi comuni
225.730
214.283
11.447
5,34%
- Comparto Assicurativo
348.885
177.535
171.350
96,52%
1.862.910
1.400.241
462.669
33,04%
Raccolta indiretta
Crediti verso clientela
31/12/2015
31/12/2014
887.333
957.763
-70.430
-7,35%
4.742.672
3.930.708
811.964
20,66%
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
108.157
82.727
25.430
30,74%
Altre operazioni
212.859
148.822
64.037
43,03%
Impieghi economici a clientela deteriorati
443.547
309.066
134.481
43,51%
6.394.568
5.429.086
965.482
17,78%
0
20.799
-20.799
-100,00%
281
277
4
1,44%
6.394.849
5.450.162
944.687
17,33%
Conti correnti
Mutui
Impieghi economici a clientela
Titoli di debito
Titoli di debito deteriorati
Crediti verso clientela
Var 15/14
% Var
La Banca negli ultimi esercizi ha messo a disposizione dei suoi clienti alcuni nuovi prodotti/servizi,
in coerenza con la sua vocazione di banca attenta alle esigenze della clientela retail,; fra questi
ricordiamo il nuovo conto corrente “Conto BCC Ecò” destinato appunto alle famiglie, e il conto di
deposito, destinato ai consumatori che desiderano una remunerazione dedicata alla raccolta a breve.
La Banca di Credito Cooperativo di Roma opera, al 30 aprile 2016 con 179 Agenzie e 28 sportelli di
tesoreria a domicilio nei comuni nel Lazio e nelle provincie dell‟Aquila e Padova e più
marginalmente in quelle di Treviso (1 sportello) e Venezia (1 sportello) all‟interno del proprio
territorio di competenza.
Nello specifico, la società ha sedi distaccate nei Comuni di Canino, Civita Castellana, Civitavecchia,
Cori, Fiano Romano, Frosinone, Norma, Poggio Mirteto, Rieti, Scurcola Marsicana, Campodarsego
e Sora; la competenza territoriale, ai sensi delle disposizioni di vigilanza, comprende il territorio di
detti Comuni ove l‟Emittente ha le proprie succursali, nonché nei Comuni ad essi limitrofi. I comuni
dove era insediata una filiale incorporata dalla Banca di Credito Cooperativo Padovana, nonché i
comuni limitrofi rientrano nella zona di competenza della Banca.
Comuni in competenza
Provincia
COMUNI
Frosinone
36
Grosseto
3
Isernia
4
L‟Aquila
69
Latina
11
21
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Rieti
44
Roma
84
Teramo
7
Terni
2
Viterbo
39
Padova
40
Treviso
8
Venezia
8
Vicenza
5
Totale complessivo
360
DESCRIZIONE DEL GRUPPO DI CUI L’EMITTENTE FA PARTE
Alla data del presente Documento l‟Emittente non appartiene ad un gruppo.
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
Fermo quanto di seguito richiamato e tutto quanto rappresentato nei Fattori di Rischio, l‟Emittente
attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell‟Emittente dalla
data dell‟ultimo bilancio sottoposto a revisione e pubblicato (31/12/2015).
BCC di Roma attesta che, per quanto a sua conoscenza, non risultano tendenze, incertezze, richieste,
impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive
dell‟Emittente.
L‟Emittente, nello svolgimento dell‟attività bancaria e finanziaria, è fortemente influenzata dalla
situazione dei mercati finanziari e dal generale contesto macroeconomico, tuttora caratterizzato dal
perdurare di rischi inerenti ai debiti sovrani di alcuni Paesi dell‟Eurozona e dal persistere di timori
circa la solidità di banche e altri intermediari finanziari che presentano esposizioni nei confronti dei
predetti Paesi europei o che sono gravati da elevati livelli di sofferenze anche nei confronti di
debitori privati.
La crisi economica e finanziaria internazionale ha investito, seppur non così pesantemente come nel
resto del Paese, anche l‟area di competenza dell‟Emittente. In tale contesto il ruolo della Banca è
stato quello di operare di concerto con gli Enti Territoriali per sostenere l‟economia locale anche
attraverso una più attiva e mirata consulenza alle imprese al fine di accompagnarle a superare le
attuali difficoltà. Il contesto economico-finanziario globale ha portato all‟adozione di una politica di
erogazione del credito ancor più attenta e ad un ulteriore affinamento degli strumenti di analisi del
merito creditizio, prestando particolare attenzione al rapporto rischio-rendimento degli impieghi
della clientela.
Le aspettative di sviluppo della Banca sono legate alla riforma delle Banche di Credito Cooperativo.
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale legge 8 aprile 2016 n. 49, di
conversione del decreto legge n. 18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma
delle Banche di Credito Cooperativo. La BCC di Roma, pur disponendo di un patrimonio netto
superiore a 200 milioni di Euro e disponendo, pertanto, secondo quanto previsto dal D.L. 18/2016,
della facoltà, in alternativa alla adesione ad un gruppo bancario cooperativo, di deliberare la
trasformazione in società per azioni o deliberare la messa in liquidazione, non ha deliberato entro il
termine previsto dal D.L. 18/2016 la trasformazione in società per azioni, e conseguentemente
dovrà aderire ad un gruppo bancario cooperativo.
In data 14 settembre si è conclusa la procedura di pubblica consultazione, avviata dalla Banca
d‟Italia, della normativa di attuazione della menzionata riforma.
Allo stato, non si ha la certezza che la normativa regolamentare della Banca d‟Italia entrerà in vigore
nel medesimo testo posto in consultazione, né si può prevedere quale sarà la composizione
quantitativa e qualitativa del gruppo bancario cooperativo al quale la BCC di Roma aderirà.
22
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
L‟utile netto dell‟esercizio 2015, pari a 18,4 milioni, è in calo di 7,5 milioni (-29,0%), rispetto al 2014.
Tale risultato è fortemente influenzato dai contributi versati al Fondo per la Risoluzione delle Crisi
per un totale di 10,4 milioni, di cui 7,8 milioni di contributi straordinari per le 4 banche
commissariate.
Al 31 dicembre 2015 la raccolta allargata ammonta a 11.071,4 milioni e risulta in crescita del 20,1%
annuo; alla medesima data i crediti verso clientela (voce 70 dell‟attivo dello Stato patrimoniale)
risultano pari 6.394,8 milioni, con una crescita annua del 17,3%.
Alla data del 30 giugno 2016 il debito residuo delle obbligazioni in scadenza entro il 2017 ammonta
complessivamente a 576,6 milioni di euro, pari al 44,11% del totale.
A fronte delle suddette scadenze l‟Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad
emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in scadenza.
I Fondi Propri della Banca ammontano al 31 dicembre 2015 a 720,6 milioni e coprono
adeguatamente l‟esposizione ai rischi di credito, di mercato ed operativi che complessivamente
ammonta a 390,1 milioni. L‟eccedenza di patrimonio libero è pari a 174,5 milioni (il dato fornisce
l‟indicazione della eccedenza del patrimonio della Banca rispetto ai requisiti totali relativi al Total
Capital Ratio come risultanti ad esito dello SREP), mentre il CET1 Ratio ed il Total Capital Ratio
alla medesima data risultano entrambi pari al 14,78%.
Al 30 giugno 2016 i Fondi Propri della Banca ammontano a 726,5 milioni e coprono adeguatamente
l‟esposizione ai rischi di credito, di mercato ed operativi che complessivamente ammonta a 384,3
milioni. L‟eccedenza di patrimonio libero è pari a 188,5 milioni, mentre il CET1 Ratio ed il Total
Capital Ratio alla medesima data risultano entrambi pari al 15,1%.
Si evidenzia come l‟utile netto alla data del 30 giugno 2016 risulti pari a Euro 11,2 milioni, invariato
rispetto a giugno 2015. Il margine di interesse è in incremento di 0,9 milioni (+1,1%), il margine di
intermediazione è in incremento di 11,5 milioni (9,7%), grazie ai maggiori ricavi netti da servizi (+5,8
milioni) e al maggior contributo dell‟area finanza (+4,8 milioni). I costi operativi risultano in
incremento di 15 milioni (+20,1%).
La voce 130 (rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento dei crediti e di altre operazioni
finanziarie) presenta un saldo negativo di 27,8 milioni, evidenziando minori accantonamenti per 2,2
milioni (-7,3%).
Si è registrato un risultato positivo riguardo la voce 100 del Conto Economico (“Utili (perdite) da
cessione o riacquisto di: attività finanziarie disponibili per la vendita”) di 9,2 milioni di Euro (+
37,3%).
La voce 260 del Conto economico è passata da -2,0 milioni di Euro del 2015 a -0,7 milioni di Euro
del 2016.
23
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE E AL SETTORE IN
CUI ESSO OPERA
RISCHI RELATIVI ALL’ATTIVITÀ DELL’EMITTENTE
Rischi propri dell’attività bancaria
L‟Emittente è soggetto ai rischi propri dell‟attività bancaria e precisamente:
Rischio finanziario
L‟Emittente, nell‟ambito della gestione del proprio portafoglio di investimento, è esposto ai rischi
tipicamente connessi con l‟operatività nei mercati finanziari, consistenti in particolare nei rischi relativi
all‟andamento delle quotazioni, nei rischi di controparte ed in quelli relativi alla solvibilità degli emittenti
gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio.
Al 31 dicembre 2015 l‟assorbimento patrimoniale del rischio di tasso calcolato sul totale delle
esposizioni della Banca al netto del portafoglio di negoziazione di vigilanza (banking book) è pari a 20,0
milioni in aumento di 5,0 milioni rispetto al valore registrato il 31 dicembre 2014 (15,0 milioni). Al 31
marzo 2016 l‟assorbimento patrimoniale del rischio di tasso calcolato sul totale delle esposizioni della
Banca al netto del portafoglio di negoziazione di vigilanza (banking book) è pari a 21,1 milioni in
aumento di 1,1 milioni rispetto al valore registrato il 31 dicembre 2015 (20,0 milioni). Al 30 giugno
2016 l‟assorbimento patrimoniale del rischio di tasso calcolato sul totale delle esposizioni della Banca al
netto del portafoglio di negoziazione di vigilanza (banking book) è pari a 14,7 milioni in diminuzione di
5,3 milioni rispetto al valore registrato il 31 dicembre 2015 (20,0 milioni).
Si specifica in proposito che, nel corso del primo trimestre 2016, la Banca ha completato l‟operazione di
acquisizione delle attività e delle passività della Banca Padova Credito Cooperativo ed ha effettuato
alcune operazioni di copertura dei mutui a tasso fisso mediante ricorso a strumenti derivati sfruttando
le condizioni di mercato ritenute particolarmente favorevoli.
La Banca, coerentemente ai principi cui la sua attività si ispira, non fa ricorso a strumenti derivati per la
copertura dei rischi finanziari inerenti il portafoglio di proprietà, ma adotta misure volte a contenere
e/o neutralizzare l‟esposizione al rischio tasso mediante ricorso a strumenti derivati di copertura di
mutui a tasso fisso. L‟attività di investimento in strumenti finanziari con risorse proprie comporta un
rischio di effetti negativi in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e
conseguentemente sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell‟Emittente.
Si specifica che al 31 dicembre 2015 il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell‟Emittente
rappresentate da “titoli di debito” ammonta ad euro 4.058,3 milioni, quasi interamente concentrato sul
paese Italia (4.052,2 milioni ovvero il 99,85% del totale delle esposizioni su debiti sovrani). Al 31 marzo
2016 il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell‟Emittente rappresentate da “titoli di debito”
ammontava ad euro 4.054,2 milioni, quasi interamente concentrato sul paese Italia (4.048,1 milioni
ovvero il 99,85% del totale delle esposizioni su debiti sovrani). Al 30 giugno 2016 il valore di bilancio
delle esposizioni sovrane dell‟Emittente rappresentate da “titoli di debito” ammontava ad euro 3.230,3
milioni, quasi interamente concentrato sul paese Italia (3.224,2 milioni ovvero il 99,81% del totale delle
esposizioni su debiti sovrani).
Le recenti incertezze sull‟evoluzione delle politiche monetarie della BCE, nell‟area Euro, e della FED,
nell‟area del dollaro, con la conseguente alea in ordine al posizionamento degli investitori internazionali
determinano il riacuirsi dei profili di rischio afferenti alla gestione del portafoglio di investimento
dell‟Emittente, connessi all‟esposizione dell‟Emittente all‟andamento delle quotazioni, ai rischi di
controparte e alla solvibilità degli emittenti gli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. I futuri
sviluppi di tale scenario potrebbero pertanto determinare significativi effetti negativi sulla situazione
patrimoniale, economica e finanziaria dell‟Emittente. Si veda anche il successivo Paragrafo “Rischio
relativo al debito sovrano”.
Rischio relativo al debito sovrano
24
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
I recenti sviluppi della crisi del debito sovrano della Grecia hanno determinato il riprodursi delle forti
tensioni nei mercati finanziari, già manifestatesi in passato. Il fenomeno in questione, occasionato dalle
incertezze in merito alla futura evoluzione della situazione della Grecia e sulla capacità di tale Stato di
far fronte alle scadenze dei finanziamenti ricevuti in ambito internazionale, è alimentato anche dai
possibili rischi di contagio tra i mercati dei debiti sovrani dei diversi paesi, tra i quali anche quello
italiano. Allo stato, non è da escludere la possibilità che tale situazione produca un nuovo scenario di
avversione al rischio potenzialmente suscettibile di estensione anche al debito sovrano italiano italiani,
con l‟effetto che possa venire a vanificarsi la ripresa di fiducia manifestatasi tra il 2013 e il 2015 ed i
titoli di stato italiani possano essere penalizzati da forti vendite, con conseguente ridimensionamento
dei relativi corsi e significativi rialzi dei relativi rendimenti. Ugualmente non si può neppure escludere
che dall‟eventuale realizzarsi di un siffatto scenario possano derivare declassamenti dei titoli di Stato
italiani da parte delle principali agenzie di rating. Tali circostanze avrebbero la conseguenza di produrre
effetti negativi sul valore delle attività finanziarie detenute nel portafoglio dell‟Emittente, caratterizzato
nel complesso da una sensibile esposizione al Rischio Paese Italia, in relazione alla presenza di una
elevata quota di investimenti costituiti da titoli di Stato italiani. Potrebbero, quindi, prodursi effetti
negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell‟Emittente. In uno scenario estremo, alcuni Paesi dell‟Eurozona potrebbero uscire dall‟Unione
Monetaria o, addirittura, si potrebbe pervenire all‟ipotesi di un dissolvimento dell‟Unione Monetaria
stessa, con conseguenze, in entrambi i casi, allo stato, imprevedibili e, comunque, con possibili effetti
negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell‟Emittente.
Il rendimento del BTP decennale si posizionava, alla data del 31 dicembre 2014, nell‟intorno del 1,89%,
alla data del 31 dicembre 2015 nell‟intorno del 1,589% e alla data del 30 giugno 2016 nell‟intorno del
1,343%.
Lo spread rispetto ai Bund tedeschi si posizionava, alla data del 31 dicembre 2014 nell‟intorno di 133
bp, alla data del 31 dicembre 2015 nell‟intorno di 96 bp e alla data del 30 giugno 2016 nell‟intorno di
146 bp.
Si riporta, di seguito, una tabella riassuntiva relativa alle esposizioni della Banca in titoli di debito emessi
da Governi centrali e locali e da Enti governativi, al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2015 e al 30
giugno 2016.
31/12/2014
Governi e
rating
Italia/BBB-
Valore
di
Bilancio
31/12/2015
Germania/AAA
Totale
Valore
Nominale
Valore
di
Bilancio
Valore
Nominale
AFS
3.175.000
3.251.461 3.251.461
3.331.000
HTM
960.000
988.472 1.077.095
635.000
656.220
748.947
635.000
655.441
754.058
0
0
0
0
0
0
HFT
Austria/AA+
Valore
di
Bilancio
Categoria
IAS
Fair
Value
Valore
Nominale
30/06/2016
Fair
Value
3.396.019 3.396.019
2.531.000
Fair
Value
2.568.779 2.568.779
HFT
6.000
6.121
6.121
6.000
6.105
6.105
6.000
6.090
6.090
LR
20.000
20.799
21.839
0
0
0
0
0
0
4.266.853 4.356.516
3.972.000
4.058.344
4.151.072
3.172.000
4.161.000
3.230.310 3.328.928
L‟esposizione verso titoli governativi al 31 dicembre 2014 ammonta complessivamente a 4.161 mln in
termini di valore nominale e rappresenta il 92% del portafoglio di proprietà della Banca. L‟esposizione
verso titoli governativi, italiani e stranieri, ammonta complessivamente al 31 dicembre 2015 a 3.972 mln
(di cui 81 mln in strumenti finanziari strutturati) e rappresenta il 90,4% del portafoglio di proprietà della
Banca. L‟esposizione verso titoli governativi, italiani e stranieri, ammonta complessivamente al 30
giugno 2016 a 3.172 mln (di cui 81 mln in strumenti finanziari strutturati) e rappresenta il 91% del
portafoglio di proprietà della Banca.
25
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Alla Data del presente Documento non vi sono in essere finanziamenti erogati dall‟Emittente verso
Governi.
Si specifica che l‟Emittente è esposto verso il rischio Paese Italia e che, alla Data del Secondo
Supplemento, non detiene nel proprio portafoglio di attività finanziarie titoli di Stato greci o di altri
Paesi “periferici”.
Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 la componente di titoli strutturati detenuti dall‟Emittente è
marginale e rappresenta il 3% del portafoglio titoli di proprietà. Alla Data del Secondo Supplemento la
componente di titoli strutturati detenuta dall‟Emittente rappresenta il 3,7%. Nello specifico si tratta
prevalentemente di strutture di tipo CMS, CMS spread e inflation linked con scadenza massima 2021.
Rischio di credito
Il rischio di credito è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall‟insolvenza o dal
deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate. Nell‟ambito del rischio di credito
vengono identificate, inoltre, le seguenti tipologie di rischio:
- il rischio di controparte, che è determinato dalla possibilità che la controparte di una
transazione, avente ad oggetto strumenti finanziari, risulti inadempiente prima del regolamento della
stessa; la nuova normativa di vigilanza (regolamento UE 575/13 “CRR”) ha introdotto nell‟ambito
del rischio di controparte un requisito patrimoniale aggiuntivo a copertura di potenziali perdite
dovute alla variazione dei prezzi di mercato per effetto del deterioramento del merito di credito delle
controparti (rischio di rettifiche di valore della componente creditizia, o credit valuation adjustment CVA);
- il rischio di concentrazione, che è definito dalla Circ. 285/13 della Banca d‟Italia come il
“rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di
controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima
regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché
dall‟applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi
derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie”;
- il rischio residuo, che è un rischio non misurabile inerente all‟eventualità che le tecniche per
l‟attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca risultino meno efficaci del previsto.
- il rischio di cartolarizzazione, che è il rischio che la sostanza economica delle operazioni di
cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e gestione del rischio.
Si evidenzia che nell‟esercizio 2015 le rettifiche di valore su crediti hanno presentato un significativo
incremento, pari al 30,57%, rispetto al 2014.
Le seguenti tabelle forniscono indicazione dell‟incidenza (al lordo e al netto delle svalutazioni) delle
diverse categorie di crediti deteriorati sul totale dei crediti con riferimento al 31 dicembre 2015, 2014,
2013, nonché alle date del 31 marzo 2016 e del 30 giugno 2016. In conseguenza in un intervenuto
cambio di normativa sui crediti deteriorati, a partire da gennaio 2015 gli incagli e le esposizioni
ristrutturate sono state classificate come inadempienze probabili. I dati al 31 marzo 2016 e al 30 giugno
2016 sono tratti dalle più recenti segnalazioni di vigilanza inviate alla Banca d‟Italia e non sono stati
assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società di Revisione.
a) Sofferenze
b) Inadempienze
probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Incidenza % su totale crediti lordi
30-giu-16
31-mar-16
31-dic-15
4,02%
3,82%
3,81%
Incidenza % su totale crediti netti
30-giu-16
31-mar-16
31-dic-15
1,45%
1,38%
1,38%
7,03%
6,75%
6,54%
4,80%
4,55%
4,43%
1,36%
0,0%
12,40%
87,60%
1,44%
0,0%
12,02%
87,98%
1,29%
0,0%
11,64%
88,36%
1,17%
0,0%
7,42%
92,58%
1,24%
0,0%
7,17%
92,83%
1,11%
0,0%
6,92%
93,08%
26
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
L‟incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale degli impieghi risulta a dicembre 2015 pari all‟11,64%,
in aumento di 1,24 p.p. rispetto al 9,4% registrato a dicembre 2014. Considerando gli importi netti si
può notare a dicembre 2015 un incremento (0,95 p.p.) rispetto al 31 dicembre 2015.
L‟incidenza delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi lordi al 31 dicembre 2015 risulta pari al
3,81% e presenta un incremento (+ 0,48%) rispetto al 31 dicembre 2014.
Più marcato l‟incremento dell‟incidenza delle inadempienze probabili, che si attesta al 31 dicembre 2015
al 6,54% degli impieghi lordi (+2,03 p.p. rispetto alla sommatoria degli incagli e delle esposizioni
ristrutturate al 31 dicembre 2014).
Per converso, l‟incidenza delle esposizioni scadute al 31 dicembre 2015, pari all‟1,29%, si presenta in
contenuta diminuzione rispetto, rispetto all‟1,49% rilevato al 31 dicembre 2014.
I dati al 31 marzo 2016 evidenziano, rispetto al 31 dicembre 2015, un modesto incremento delle
sofferenze (3,82% rispetto a 3,81% del dicembre 2015) e un incremento più apprezzabile delle
inadempienze probabili (6,75% rispetto a 6,54% del dicembre 2015) e delle esposizioni scadute (1,44%
rispetto a 1,29% del dicembre 2015).
I dati al 30 giugno 2016 evidenziano, rispetto al 31 dicembre 2015, un incremento delle sofferenze
(4,02% rispetto a 3,81% del dicembre 2015), un incremento più apprezzabile delle inadempienze
probabili (7,03% rispetto a 6,54% del dicembre 2015) e un incremento meno marcato delle esposizioni
scadute (1,36% rispetto a 1,29% del dicembre 2015).
L‟incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale degli impieghi risulta a dicembre 2014 pari al 9,4%, in
aumento di 0,4 p.p. rispetto a dicembre 2013.
Considerando gli importi netti si può notare a dicembre 2014 una riduzione rispetto a quanto registrato
nell‟ esercizio 2013 pari a 0,3 p.p..
Incidenza % su totale crediti lordi
Incidenza % su totale crediti netti
dic-14
dic-13
dic-14
dic-13
a) Sofferenze
3,33%*
2,93%
1,24%
1,25%
b) Incagli
4,48%
3,77%
3,05%
2,66%
c) Esposizioni ristrutturate
0,13%
0,14%
0,12%
0,12%
d) Esposizioni scadute
1,49%
2,19%
1,28%
1,94%
e) Rischio Paese
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
Totale crediti deteriorati
9,43%
9,03%
5,69%
5,97%
Totale crediti in bonis
90,57%
90,97%
94,31%
94,03%
* Il totale del comparto è al netto dei titoli deteriorati rientranti nel portafoglio L&R; ove questi venissero computati,
l‟incidenza ammonterebbe al 3,5%.
Si rappresenta il rapporto tra i singoli comparti di crediti deteriorati e il totale impieghi rilevato sia per il
Sistema bancario a livello nazionale – con riferimento alla classe dimensionale di appartenenza della
Banca secondo le classificazioni dei Rapporti di Stabilità Finanziaria della Banca d‟Italia – sia delle
Regioni nelle quali l‟Emittente opera. La categoria “Banche Piccole” comprende le banche appartenenti
a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati compresi tra 3,6 e 21,5 miliardi di euro.
Comparto
Sofferenze lorde/Totale impieghi
Incagli lordi/Totale impieghi
Incidenza
Sistema bancario (Banche Piccole)*
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
Sistema bancario (Banche Piccole) *
Lazio**
Abruzzo**
27
dic-14
10,5%
5,2%
15,8%
3,3%
6,0%
3,7%
8,8%
dic-13
9,1%
4,9%
12,3%
2,9%
5,4%
2,7%
8,8%
dic-12
7,4%
4,1%
9,7%
2,9%
4,7%
2,3%
8,2%
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Ristrutturati lordi/Totale impieghi
Scaduti lordi/Totale impieghi
Bcc Roma
Sistema bancario (Banche Piccole) *
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
Sistema bancario (Banche Piccole) *
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
4,5%
0,5%
0,4%
0,1%
0,1%
0,9%
0,4%
1,3%
1,5%
3,8%
0,6%
0,3%
0,1%
0,1%
1,5%
0,8%
2,6%
2,2%
3,8%
0,5%
0,3%
0,2%
0,1%
1,9%
2,4%
2,1%
2,0%
(*)Fonte: Banca d'Italia "Rapporti di stabilità finanziaria" 2015, 2014 e 2013
(**)Fonte: BIP Banca d'Italia ("infostat.bancaditalia.it").
Si forniscono i dati dell‟Emittente disponibili al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016 e al 30 giugno
2016. Alcuni dati relativi al sistema delle banche piccole al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016 e al 30
giugno 2016 non sono disponibili in quanto non pubblicati. In conseguenza in un intervenuto cambio
di normativa sui crediti deteriorati, a partire da gennaio 2015 gli incagli e le esposizioni ristrutturate
sono state classificate come inadempienze probabili.
Comparto
Sofferenze lorde/Totale impieghi
Inadempienze Probabili /Totale impieghi
Scaduti lordi/Totale impieghi
Incidenza
Sistema bancario (Banche Piccole)*
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
Sistema bancario (Banche Piccole) *
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
Sistema bancario (Banche Piccole) *
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
Giu-16
n.d.
n.d.
n.d.
4,02%
n.d.
n.d.
n.d.
7,03%
n.d.
n.d.
n.d.
1,36%
mar-16
n.d.
5,93%
19,69%
3,82%
n.d.
3,93%
8,41%
6,75%
n.d.
0,44%
1,43%
1,44%
dic-15
10,4%
6,11%
21,82%
3,81%
n.d.
3,96%
8,35%
6,54%
n.d.
0,65%
1,39%
1,29%
Il dato del sistema delle banche minori relativo all‟incidenza delle sofferenze lorde sul totale degli
impieghi al 31 dicembre 2015 è tratto dal Rapporto di Stabilità Finanziaria della Banca d‟Italia n.1/2015,
tavola 4.1. Non sono disponibili dati disaggregati relativi all‟incidenza delle inadempienze probabili e
delle esposizioni scadute. Nel complesso, in riferimento al sistema delle banche piccole, i crediti
deteriorati diversi dalle sofferenze presentavano al 31 dicembre 2015, un‟incidenza percentuale sul
totale degli impieghi pari al 6,8%.
L‟incidenza delle sofferenze sugli impieghi relativa all‟Emittente risulta inferiore, in tutte le date in cui è
stato possibile effettuare il confronto, sia al Sistema bancario in riferimento alla classe dimensionale
dell‟Emittente, sia al principale mercato di riferimento (Lazio e Abruzzo).
Parimenti l‟incidenza dei crediti ristrutturati sugli impieghi relativa all‟Emittente (categoria sussistente
fino al 2014) risulta inferiore, in tutte le date in cui è stato possibile effettuare il confronto, sia al
Sistema bancario in riferimento alla classe dimensionale dell‟Emittente, sia al principale mercato di
riferimento (Lazio e Abruzzo).
L‟incidenza degli incagli sugli impieghi (categoria sussistente fino al 2014) risulta superiore al solo dato
relativo alla regione Lazio, per tutte le date di rilevazione mentre l‟incidenza dei crediti scaduti sugli
impieghi, invece, risulta superiore, a dicembre 2014 rispetto a tutti i parametri di riscontro, a dicembre
2013 rispetto al sistema bancario in riferimento alla classe dimensionale dell‟Emittente e all‟Abruzzo.
28
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
La tabella che segue indica, in riferimento al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016 e al 30 giugno 2016, il
grado di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente ed, ove disponibile, analogo dato di sistema
bancario sia a livello nazionale, sia con riferimento alla classe dimensionale di appartenenza della Banca
secondo le classificazioni dei Rapporti di Stabilità Finanziaria della Banca d‟Italia.
Non sono disponibili dati di sistema al 31 marzo 2016 e al 30 giugno 2016. I dati del sistema delle
banche piccole al 31 dicembre 2015 non forniscono dati disaggregati relativi al tasso di copertura delle
inadempienze probabili e dei crediti scaduti.
In conseguenza in un cambio di normativa sui crediti deteriorati, a partire da gennaio 2015 gli incagli e
le esposizioni ristrutturate sono state classificate come inadempienze probabili.
BCC Roma
Deteriorati
di cui diversi dalle sofferenze
Sofferenze
Inadempienze Probabili
Scaduti
Sistema Banche Piccole
Deteriorati
di cui diversi dalle sofferenze
Sofferenze
Inadempienze Probabili
Scaduti
Sistema Banche Italiane
Deteriorati
di cui diversi dalle sofferenze
Sofferenze
Inadempienze Probabili
Scaduti
giu-16
43,6%
32,9%
66,0%
35,7%
18,7%
mar-16
43,7%
33,3%
66,1%
36,4%
18,8%
mar-16
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
mar-16
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
mar-16
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
dic-15
44,1%
33,5%
66,1%
36,4%
18,8%
dic-15
47,6%
26,2%
61,5%
n.d.
n.d.
dic-15
45,4%
26,7%
58,7%
27,5%
18,8%
Alla data del 31 dicembre 2015, il grado di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente (44,1%) risulta
inferiore sia al corrispondente dato del sistema delle banche piccole (47,6%), sia al corrispondente dato
del sistema bancario nazionale (45,4%). Si evidenzia che il grado di copertura dei crediti deteriorati
dell‟Emittente nel suo complesso, e nella voce relativa ai crediti diversi dalle sofferenze, presenta una
diminuzione al 31 marzo 2016 rispetto al 31 dicembre 2015. Il grado di copertura dei crediti deteriorati
dell‟Emittente nel suo complesso, e nelle singole voci in cui si articolano le diverse categorie di crediti
deteriorati presenta al 30 giugno 2016 una diminuzione rispetto al 31 dicembre 2015.
La tabella che segue indica, in riferimento agli esercizi 2014 e 2013, il grado di copertura dei crediti
deteriorati ed, ove disponibile, analogo dato di sistema bancario a livello nazionale – con riferimento
alla classe dimensionale di appartenenza della Banca secondo le classificazioni dei Rapporti di Stabilità
Finanziaria della Banca d‟Italia.
BCC Roma
Deteriorati
Sofferenze
Incagli
Ristrutturati
Scaduti
Sistema Banche Piccole
Deteriorati
Sofferenze
Incagli
dic-14
dic-13
42,3%
64,5%
34,8%
13,1%
18,1%
dic-14
dic-13
42,9%
55,7%
25,9%
29
36,3%
58,9%
32,0%
13,3%
14,6%
39,9%
54,7%
24,3%
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Ristrutturati
Scaduti
Sistema Banche Italiane
Deteriorati
Sofferenze
Incagli
Ristrutturati
Scaduti
Fonte dei dati del sistema bancario: Banca d‟Italia (www.bancaditalia.it)
31,6%
11,1%
dic-14
25,3%
11,7%
dic-13
44,4%
41,8%
58,7%
56,9%
27,5%
25,3%
24,1%
25,6%
13,9%
10,9%
Si evidenzia che il grado di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente al 31 dicembre 2014 risulta
peggiore rispetto al corrispondente dato di sistema, sia relativo alle banche piccole (42,9%) sia a tutte le
banche italiane (44,4%).
Per la determinazione del capitale interno a fronte del rischio di credito la Banca adotta la metodologia
standardizzata mentre per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di controparte
“standard” viene utilizzato il metodo del valore corrente tenendo conto per entrambe le metodologie di
quanto disposto dal regolamento UE 575/2013 (CRR).
Il rischio di CVA, infine, è calcolato a livello di portafoglio delle esposizioni verso una determinata
controparte secondo le specifiche prescrizioni dettate dall‟articolo 384 del regolamento CRR,
applicando il predetto requisito all‟equivalente creditizio dei contratti derivati sottoposti e tenendo
conto della loro durata residua, del merito creditizio della controparte e delle eventuali coperture
ammissibili per il rischio di CVA.
Al 31 dicembre 2015 il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito risulta pari a 350,2 milioni
di euro mentre l‟assorbimento patrimoniale a copertura del rischio di controparte ammonta a 1,7
milioni (1,5 milioni di rischio di controparte “standard e 0,2 milioni di CVA).
Si fa presente come la Circolare n.272 della Banca d‟Italia, con il 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015,
abbia modificato a partire da gennaio 2015, le definizioni di attività finanziarie deteriorate, allineandole
alle nozioni di “Non-performing exposures” e “Forbearance” introdotte dall‟Autorità Bancaria
Europea attraverso gli ITS (Implementing technical standards), approvati dalla Commissione Europea il
9 gennaio 2015.
Nelle attività finanziarie deteriorate non sono più previste, in particolare, le categorie degli incagli (sia
oggettivi che soggettivi) e dei crediti ristrutturati, mentre è stata introdotta la categoria delle
inadempienze probabili che assorbe entrambe le predette categorie; inoltre, è stata data rilevanza alle
eventuali concessioni fatte nei confronti dei clienti a fronte di difficoltà finanziarie (crediti c.d.
“forborne”).
Le attività creditizie deteriorate della Banca, quindi, sono ripartite tra le categorie sofferenze,
inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti. Per ciascuna di tali categorie, così come
per le attività performing, la Banca è tenuta ad individuare e segnalare le posizioni oggetto di
forbearance.
Tale intervento, che ha portato all‟aggiornamento delle pertinenti circolari della Banca d‟Italia, è entrato
in vigore dal 1° gennaio 2015, con l‟eccezione delle modifiche inerenti all‟introduzione della categoria
delle forborne exposure “performing”, relativamente alla quale, per gli intermediari tenuti alle
segnalazioni su base solo individuale, quale è l‟Emittente, la decorrenza è stata rinviata al 1° luglio 2015.
A marzo e a giugno 2015, al contrario, sono state già individuate le forborne exposure “non
performing” e inviate alla Banca d‟Italia tramite i consueti flussi informativi. A giugno 2015, in
particolare, le forborne exposure “non performing” ammontano a 93,2 milioni di euro, di cui 63,4
classificati tra le inadempienze probabili e 25,8 milioni tra i crediti scaduti, mentre al 31 dicembre 2015,
le forborne exposure “non performing” ammontano a 153,2 milioni di euro, di cui 6,1 milioni
classificati tra le sofferenze, 130,6 milioni tra le inadempienze probabili e 16,4 milioni tra i crediti
scaduti.
30
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Le rettifiche di valore dei crediti rientrati tra le forborne exposure “non performing” sono state
determinate in modo analitico in base alle policy di valutazione definite dall‟Emittente, alla luce delle
peculiari caratteristiche delle posizioni forborne e dei criteri di uscita definiti dalla normativa di
riferimento. Le valutazioni previste a partire dalla segnalazione di settembre, invece, includeranno anche
le forborne exposure “performing” sulle quali potrebbero essere necessari degli aumenti delle rettifiche
di valore rispetto a quanto attualmente già effettuato dall‟Emittente per i crediti performing, di cui
comunque fanno parte.
Nel corso del 2015 l‟Emittente ha rivisto ed ampliato le politiche, i processi e le procedure aziendali in
funzione dell‟aggiornamento alla nuova normativa sulla qualità del credito, che ha visto il superamento
della nozione di “incagli tecnico” e “credito ristrutturato” e l‟introduzione delle “inadempienze
probabili” e dei crediti “forborne”. In particolare per i crediti “forborne” è stata operata una
ricostruzione dei dati pregressi ed è stato strutturato un modello metodologico per l‟individuazione
delle esposizioni oggetto di concessioni, mediante l‟identificazione delle misure di forbearance e la
definizione dei parametri per la valutazione dello status di difficoltà finanziaria. A dicembre 2015, nel
totale dei crediti deteriorati sono compresi 153,2 milioni relativi a clienti con rapporti deteriorati
oggetto di misure di tolleranza (Forborne non performing) di cui 6,1 milioni tra le sofferenze, 130,6
milioni tra le inadempienze probabili e 16,4 milioni tra i crediti scaduti. Alla stessa data, sono presenti
all‟interno dei crediti in bonis 173,4 milioni relativi a clienti con rapporti in bonis oggetto di misure di
tolleranza (Forborne performing).
Il costo del rischio, calcolato come rapporto tra le Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento
dei crediti (Voce 130a del Conto Economico) e i Crediti verso clientela (Voce 70 dell'Attivo dello Stato
Patrimoniale) al 31 dicembre 2014 è pari allo 1,0%, valore che rimane invariato alla data del 30 giugno
2015 (dato calcolato sulla base delle rettifiche degli ultimi 12 mesi), e che, al 31 dicembre 2015 si attesta,
in leggero incremento, all‟1,1% (qualora non si tenesse conto della intervenuta acquisizione di attività e
passività della Banca Padovana Credito Cooperativo s.c. in Amministrazione Straordinaria, il costo del
rischio di credito dell‟Emittente al 31 dicembre 2015 sarebbe pari all‟1,3%). Sebbene l‟Emittente adotti
misure per contenere il rischio di credito, il perdurare della situazione di crisi dei mercati del credito, il
deterioramento delle condizioni dei mercati dei capitali e il rallentamento dell‟economia globale
potrebbero avere effetti negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e
determinare, conseguentemente, un significativo peggioramento della qualità del credito nei settori di
attività dell‟Emittente ed in ultima analisi comportare effetti negativi sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria dell‟Emittente.
Rischio relativo agli accertamenti ispettivi della Banca d’Italia
A partire dal 21 settembre 2016 la Banca è sottoposta ad una verifica ispettiva effettuata da parte della
Banca d‟Italia ai sensi dell‟articolo 54 del d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (il “Testo Unico Bancario” o
“TUB”) mirata a valutare le tematiche sul governo, la gestione e il controllo del credito. Al riguardo si
segnala che le menzionate attività ispettive sono, alla Data del presente Documento, ancora in corso di
svolgimento e non sono pertanto disponibili le risultanze di tali accertamenti ispettivi.
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è il rischio generato dall‟operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari,
le valute e le merci, nell‟ambito della gestione del proprio portafoglio negoziazione di vigilanza. I
principali fattori che influenzano il livello di rischio assunto sono i seguenti: merito creditizio degli
emittenti, tassi di interesse (titoli obbligazionari, derivati su tassi, strumenti del mercato monetario,
ecc.), tassi di cambio (posizioni in valute straniere), prezzi di borsa (azioni, derivati azionari, ecc.) e
prezzi delle merci (petrolio, oro, ecc.).
Il requisito patrimoniale a fronte del rischio di mercato, calcolato secondo il modello standard previsto
dalla Banca d‟Italia, al 31 dicembre 2015 è pari a 4,1 milioni di euro e rappresenta lo 0,6% dei Fondi
Propri (3,5 milioni, pari allo 0,5% dei Fondi Propri sia al 31 marzo 2016, sia al 30 giugno 2016).
Di seguito si riportano gli effetti al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016, al 31 maggio 2016 e al 30
giugno 2016 di uno shift della curva dei tassi pari a +/- 100 punti base sul margine di interesse,
considerando il solo portafoglio di negoziazione di vigilanza. Anche in questo caso le stime sono
31
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
effettuate ipotizzando l‟invarianza della struttura patrimoniale in termini di masse e mix di attività e
passività, ed ipotizzando un adeguamento ritardato e parziale delle poste a vista alle nuove condizioni di
mercato. Si precisa che i dati seguenti sono desunti dalle evidenze gestionali dell‟Emittente.
Trading Book
Indicatori (dati in
migliaia di euro)
Importo variazione
margine di interesse
Incidenza %
31-dic-2015
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
31-mar-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
31-mag-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
30-giu-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
1.205
-791
1.084
-630
839
-489
719
-281
0,47%
-0,31%
0,42%
-0,24%
0,32%
-0,19%
0,28%
-0,11%
La tabella evidenzia al 31 dicembre 2015 un impatto negativo sul margine di interesse pari a -0,8 milioni
di euro (-0,6 milioni al 31 marzo 2016, -0,5 milioni al 31 maggio 2016 e -0,3 milioni al 30 giugno 2016)
in caso di ribasso della curva dei tassi di 100 punti base ed un impatto positivo sul margine di interesse
per circa 1,2 milioni (1,1 milioni al 31 marzo 2016, 0,84 milioni al 31 maggio 2016 e 0,7 milioni al 30
giugno 2016) in caso di uno shock parallelo della curva dei tassi di pari impatto e segno opposto.
Si precisa che negli esercizi 2013, 2014 e 2015, e fino alla Data del Supplemento al Prospetto, il rischio
di cambio non risultava rilevante in quanto la Banca non deteneva “valute rilevanti” secondo la
definizione delle Disposizioni di Vigilanza (infatti, la Circolare 285 stabilisce, in merito, che “si
considerano valute rilevanti le valute il cui peso misurato come quota sul totale attivo oppure sul
passivo del portafoglio bancario sia superiore al 5 per cento”).
Recentemente i mercati finanziari hanno manifestato turbolenze determinate da incertezze in relazione:
(a) ai recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest‟ultimo uscirà
dall‟Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato attuale, l‟impatto che la
fuoriuscita dalla UE potrà produrre sull‟economia del Regno Unito, sull‟economia internazionale nel
suo complesso, sui mercati finanziari nonché sulla situazione dello Stato italiano e dell‟Emittente; (b)
alle tendenze dell‟economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle
dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e
Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri sviluppi della
politica monetaria della BCE, nell‟area Euro, e della FED, nell‟area del dollaro, ed alle politiche, attuate
da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei
debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui
mercati finanziari.
Nel quadro delle suddette turbolenze, il rischio di mercato che viene a concretizzarsi è riferibile anche a
strumenti tradizionalmente caratterizzati da un più basso profilo di aleatorietà (obbligazioni emesse da
Stati, enti sovranazionali, Banche di Credito Cooperativo e organismi centrali del credito cooperativo),
dei quali in maggior parte si compone il portafoglio dell‟Emittente. In generale, nonostante la Banca
adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l‟esposizione ai suddetti rischi, l‟attività di
investimento in strumenti finanziari con risorse proprie, comunque, comporta di per sé un rischio di
effetti negativi in termini di possibili minusvalenze sugli investimenti effettuati e conseguentemente
sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell‟Emittente; tale rischio risulta accentuato alla
luce dei recenti sviluppi nelle crisi in atto nei mercati finanziari internazionali e dei rischi di
aggravamento della situazione dei debiti sovrani (si vedano i precedenti Paragrafi “Rischio finanziario”
e “Rischio relativo al debito sovrano”).
Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di cassa nei tempi
richiesti e a costi sostenibili; questa tipologia di rischio si articola in due diverse forme, note come
Funding Liquidity Risk e Market Liquidity Risk:
il Funding Liquidity Risk è il rischio che la Banca non sia in grado di far fronte in modo
efficiente, senza compromettere la propria ordinaria operatività e il proprio equilibrio finanziario, a
deflussi di cassa attesi e inattesi (legati al rimborso di passività, al rispetto di impegni ad erogare fondi o
32
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
alla richiesta, da parte dei suoi creditori, di accrescere le garanzie reali fornite a fronte di finanziamenti
ricevuti);
il Market (o Asset) Liquidity Risk è invece il rischio che una banca, al fine di monetizzare una
consistente posizione in attività finanziarie, finisca per influenzarne sfavorevolmente e in misura
significativa il prezzo, a causa dell‟insufficiente capacità di assorbimento del mercato finanziario in cui
tale attività sono scambiate, o di un suo temporaneo malfunzionamento.
La Banca ha adottato sistemi e tecniche di analisi che permettono al management di misurare il rischio
di liquidità. In particolare, per quanto riguarda la liquidità operativa, tali tecniche si basano sul
monitoraggio della posizione interbancaria netta, sul rispetto dei limiti normativi sul livello di Riserva
Obbligatoria e sulla compilazione e segnalazione settimanale, all‟Organo di Vigilanza, della posizione di
liquidità della Banca stessa. Inoltre, la Banca calcola e monitora il Liquidity Coverage Ratio (LCR),
costituito dal rapporto tra le attività liquide e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di stress,
definito in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 – CRR.
Per quanto concerne la liquidità, si segnala che:
• per l‟indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° gennaio 2015, con un
minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo la CRR –
regolamento UE n. 575/2013;
• per l‟indicatore NSFR si evidenzia a tal proposito che mentre la proposta del Comitato di Basilea
prevedeva una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018, la normativa
comunitaria (CRR) per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale.
Alla data del 31 dicembre 2015 e del 31 dicembre 2014, i valori dell‟LCR (Liquidity Coverage Ratio) e
dell‟NSFR (Net Stable Funding Ratio) risultano superiori agli obiettivi minimi fully-phased fissati da
Basilea 3.
Nello specifico, i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 non sono disponibili in quanto i primi
flussi segnaletici di vigilanza predisposti dall‟Emittente sono riferiti alla data del 31 marzo 2014.
Alla data di ultima misurazione, il valore dell‟LCR al 30 giugno 2016 è 169,0 (134,3% al 31 marzo 2016),
mentre il valore dell‟NSFR al 31 marzo 2016 è 125,7 (127,3% al 31 marzo 2016). Si riporta ammontare
e composizione, a tale data, della c.d. counter balancing capacity (ossia delle attività prontamente
liquidabili, poste al numeratore del rapporto il cui calcolo costituisce l‟indicatore LCR).
Le attività prontamente liquidabili alla data del 30 giugno 2016, ammontavano a 3.186,8 milioni di euro
(2.662 milioni di euro al 31 marzo 2016) così ripartite:
- circa 29,3 milioni di euro di cassa (26 milioni di euro al 31 marzo 2016);
- circa 3.157,5 milioni di euro (2.636 milioni di euro al 31 marzo 2016) di titoli di Stato non impegnati in
operazioni di finanziamento (al netto delle operazioni di prestito titoli in scadenza nei 30 giorni
successivi per 0 milioni di Euro);
- circa 0 milioni di euro (invariato rispetto al 31 marzo 2016) di depositi riserva obbligatoria
mobilizzabile presso Banca d‟Italia (riserva obbligatoria complessiva a fronte di un dato di riserva media
dovuta di circa 74,6 milioni di Euro); e
- circa 0 milioni di euro (invariato rispetto al 31 marzo 2016) di “Altri titoli ammissibili”.
Si precisa che sono tuttora in corso le attività di progressiva calibrazione e adeguamento degli indicatori
di liquidità in ragione delle evoluzioni richieste dalla normativa tempo per tempo emanata, al fine di
garantire la conformità degli indicatori stessi in vista della loro entrata a regime.
Loan to Deposit
Ratio
Liquidity Coverage
Ratio
30 giugno
2016
31 Marzo
2016
31 Dicembre
2015
31 Dicembre
2014
31 Dicembre
2013
31 Dicembre
2012
70,87%
72,03%
74,53%
70,55%
70,13%
75,22%
169,0%
134,3%
218,0%
257,7%
n.d.
n.d.
33
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Net Stable Funding
Ratio
125,7%
127,3%
147,4%
122,9%
n.d.
n.d.
La Banca si è dotata di un Piano di emergenza atto ad individuare le azioni da porre in essere per
garantire lo svolgimento dell‟operatività sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni
di stress o di crisi di liquidità, caratterizzate da bassa probabilità di accadimento, ma da elevati impatti
economici.
Si segnala, inoltre, che nel corso degli ultimi anni la Banca ha aderito ad alcune significative operazioni
di rifinanziamento della Banca Centrale Europea; le operazioni che erano in essere alla data del 31
marzo 2016 sono riportate in dettaglio nella tabella seguente:
totale
Importo
Durata
Data inizio
Scadenza
78.000.000
4Y
17-dic-14
26-set-18
140.000.000
4Y
24-set-14
26-set-18
850.000.000
4Y
24-giu-15
26-set-18
1.068.000.000
Tali operazioni hanno comportato la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata
dell‟operazione e l‟eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l‟impiego della stessa
venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di
rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite.
A fronte di tali operazioni con Banca Centrale Europea, era stata concessa una garanzia, che ha
comportato la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia, per Euro 1.364,5 milioni, costituita su
titoli in portafoglio dell‟Emittente aventi un controvalore al 31 marzo 2016 pari a Euro 1.385,8 milioni,
che quindi rappresentavano circa il 32% del portafoglio titoli dell‟Emittente in termini di nominale.
In data 29 giugno 2016 l‟Emittente ha rimborsato anticipatamente l‟intero importo delle suddette
operazioni, per complessivi 1.068 milioni di euro.
Alla data del 30 giugno 2016, pertanto, non vi erano titoli concessi in garanzia dalla Banca a fronte di
siffatte operazioni.
In data 21 settembre 2016 l‟Emittente ha partecipato alla seconda operazione del programma di
rifinanziamento “TLTRO II” per un importo di 500 milioni di euro. L‟operazione, con data
regolamento a pronti 28 settembre 2016, scadrà in data 20 settembre 2020 con la possibilità di un
rimborso volontario da parte dell‟Emittente in data 26 settembre 2018.
Alla data del 30 giugno 2016, l‟ammontare delle attività stanziabili non utilizzate che potrebbero essere
stanziate in garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell‟ambito di operazioni di rifinanziamento
presso la BCE, anche per fronteggiare situazioni di stress (c.d. contingent encumbrance), pari a 3.087,6
mln, di cui oltre il 93% costituito da titoli di Stato italiani a elevata liquidabilità. Pertanto, alla Data del
Supplemento al Prospetto Informativo, in ragione anche dell‟indipendenza dal mercato interbancario e
dell‟ampia disponibilità di raccolta diretta da clientela retail, l‟Emittente ritiene che né il funding liquidity
risk né il market liquidity risk configurino un rischio apprezzabile.
Inoltre, alla data del presente Documento, l‟incidenza percentuale dei titoli governativi nel portafoglio
dell‟Emittente rispetto al totale delle attività finanziarie è del 91%; si tratta, in prevalenza, di titoli di
Stato italiani ad elevato grado di liquidabilità.
Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, in circolazione alla data del 30 giugno
2016, si rappresenta nella tabella seguente il relativo profilo di scadenza calcolato in base al debito
residuo:
(valori in mln di euro)
Anno di scadenza
2016
2017
2018
2019
2020
Debito residuo
145,98
430,62
349,65
195,21
131,62
34
2021
54,01
Totali
1.307,08
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
% su totale debito residuo
11,17%
32,94%
26,75%
14,93%
10,07%
4,13%
100,00%
Si evidenzia che nel rimanente periodo dell‟anno 2016 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per
un debito residuo di 145,98 milioni di euro, pari all‟11,17% del totale delle obbligazioni emesse e,
nell‟arco del periodo giugno 2016 – dicembre 2017, scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un
debito residuo di 576,6 milioni di euro, pari al 44,11% del totale delle obbligazioni emesse.
A fronte delle suddette scadenze, anche in vista del reperimento delle risorse da utilizzare per il
rimborso dei prestiti in scadenza, l‟Emittente potrebbe procedere, come accaduto in passato, ad
emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a quelle in scadenza.
In generale, nonostante la Banca adotti misure volte a contenere e/o neutralizzare l‟esposizione ai
suddetti rischi, non si può escludere che il verificarsi di eventi che determinino l‟aumento dei costi di
finanziamento dell‟Emittente e/o limitino il suo accesso ad alcune tradizionali fonti di raccolta
aggravino il rischio di liquidità possano avere un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria dell‟Emittente.
Rischio connesso all’andamento dei tassi di interesse
Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio connesso alla possibilità di subire minori ricavi o
perdite in conseguenza di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato, sia in termini di riduzione
del margine di interesse (per effetto di disallineamenti tra gli interessi attivi degli impieghi e quelli
passivi riferiti alle operazioni di raccolta) che in termini di contrazione del valore del Patrimonio della
Banca.
La misurazione del rischio di tasso sul totale delle esposizioni della Banca al netto del portafoglio di
negoziazione di vigilanza (banking book) viene effettuata seguendo differenti modelli di calcolo, sia
dettati dall‟Autorità di Vigilanza che proposti dalla dottrina finanziaria e seguiti dalla generalità delle
banche.
A partire dalla rilevazione alla data del 31 dicembre 2013, il rischio in questione viene monitorato
dall‟Emittente mediante il nuovo modello interno Alm Dinamic Web Desktop (Alm Dwd), realizzato
da Iccrea Banca in collaborazione con Iside Spa (ora Bcc Sistemi Informatici).
Al 31 dicembre 2015 l‟assorbimento patrimoniale del rischio di tasso è pari a 20,0 milioni in aumento di
5,0 milioni rispetto al valore registrato il 31 dicembre 2014 (15 milioni). Al 31 marzo 2016
l‟assorbimento patrimoniale del rischio di tasso è pari a 21,1 milioni, in aumento di 1,1 milioni rispetto
al valore registrato al 31 dicembre 2015. Si specifica in proposito che, nel corso del primo trimestre
2016, la Banca ha completato l‟operazione di acquisizione delle attività e delle passività della Banca
Padova Credito Cooperativo ed ha effettuato alcune operazioni di copertura dei mutui a tasso fisso
mediante ricorso a strumenti derivati sfruttando le condizioni di mercato ritenute particolarmente
favorevoli.
Viene inoltre controllato periodicamente il rispetto del valore soglia del 20% (Supervisory Test)
calcolato secondo il modello di Vigilanza.
Ai fini del contenimento del rischio di tasso sono state poste in essere una serie di azioni da parte della
Banca: da un lato sono state strutturate con una controparte istituzionale alcune operazioni di copertura
dei mutui a tasso fisso erogati dalla Banca; dall‟altro si è agito sulle date di riprezzamento delle
esposizioni a tasso variabile, al fine di ripartirle in maniera più distribuita nell‟arco dell‟anno e, quindi,
più compatibile con le caratteristiche del passivo della Banca.
Si specifica tuttavia che non sono poste in essere politiche finalizzate all‟allineamento della periodicità di
adeguamento dei tassi attivi e passivi e all‟omogeneizzazione dei relativi parametri di riferimento.
L‟andamento dei tassi di interesse ha effetto anche sul margine di interesse.
Di seguito si riportano gli effetti al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016, al 31 maggio 2016 e al 30
giugno 2016 di uno shift della curva dei tassi pari a +/- 100 punti base sul margine di interesse,
prendendo in considerazione tutte le esposizioni della Banca al netto del portafoglio di negoziazione di
vigilanza.
35
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Le stime sono state effettuate ipotizzando l‟invarianza della struttura patrimoniale in termini di masse e
mix di attività e passività, nonché ipotizzando, tramite una specifica analisi econometrica, che le poste a
vista abbiano un adeguamento ritardato e parziale alle nuove condizioni di mercato. Si precisa che i dati
seguenti sono desunti dalle evidenze gestionali dell‟Emittente.
Trading Book
Indicatori (dati in
migliaia di euro)
Importo variazione
margine di interesse
31-dic-2015
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
Incidenza %
31-mar-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
31-mag-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
30-giu-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
44.112
-22.673
36.561
-16.044
31.749
-12.897
18.938
-16.644
26,3%
-13,5%
21,8%
-9,6%
18,9%
-7,7%
11,0%
-9,7%
Si precisa che i dati riportati in tabella sono desunti dalle evidenze gestionali dell‟Emittente.
La tabella evidenzia un impatto negativo sul margine di interesse al 31 dicembre 2015 pari a -22,7
milioni in caso di ribasso della curva dei tassi di 100 punti base (-16,0 milioni al 31 marzo 2016, -12,9
milioni al 31 maggio 2016 e -16,6 milioni al 30 giugno 2016) ed un impatto positivo sul margine di
interesse per circa 44,1 milioni in caso di uno shock parallelo della curva dei tassi di pari impatto e
segno opposto (36,6 milioni al 31 marzo 2016, 31,7 milioni al 31 maggio 2016 e 18,9 milioni al 30
giugno 2016).
Per quanto l‟Emittente, nell‟ambito della propria politica operativa di raccolta e di impiego, monitori e
gestisca il rischio di tasso di interesse, di fatto, risulta esposto all‟andamento dei tassi di mercato.
La fluttuazione dei tassi di mercato, infatti, può essere generata da cambiamenti nel generale andamento
dell‟economia e dei mercati finanziari nazionali e internazionali, da politiche monetarie e fiscali, dalla
liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di
rating, nonché da eventi politici a livello sia locale che internazionale ovvero da conflitti bellici e atti di
terrorismo.
Inoltre, l‟attuale situazione economico-finanziaria generale si connota per il riproporsi di tensioni sui
mercati finanziari internazionali e per i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia,
dai quali possono derivare fenomeni di avversione verso il rischio relativo ai debiti sovrani, tra cui
anche quello italiano. In tale scenario, potrebbero verificarsi rialzi dei tassi di interesse sul mercato dei
titoli di Stato italiani, con eventuale peggioramento dello spread dei titoli di Stato italiani rispetto ai titoli
di stato benchmark (tipicamente, i Bund tedeschi).
Il verificarsi di tali eventualità, il verificarsi di eventi inattesi o l‟inadeguatezza delle procedure adottate
potrebbero avere un impatto negativo, anche rilevante, sui risultati operativi e sulla situazione
economica, patrimoniale e/o finanziaria dell‟Emittente, pregiudicandone la redditività.
Rischi Connessi all’adeguatezza patrimoniale
L‟Emittente è esposto al rischio di non conformità ai requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla
normativa vigente.
Nella tabelle seguenti sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull‟adeguatezza patrimoniale
degli esercizi 2015 e 2014, nonché l‟aggiornamento di tali informazioni al 31 marzo 2016 e al 30 giugno
2016.
Composizione Fondi Propri (migliaia di
Euro)
30/06/2016
31/03/2016
31/12/2015
31/12/2014
Capitale primario di classe 1 (CET1)
726.093
718.646
720.468
708.676
Capitale di classe 1 (Tier 1)
726.093
718.646
720.468
708.676
Capitale di classe 2 (Tier 2)
391
84
127
7.239
726.484
718.731
720.595
715.915
Fondi Propri
36
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Coefficienti di
Vigilanza
Requisito
minimo
regolamentare
Common Equity Tier 1 Capital
Ratio
Tier 1 Capital Ratio
Total Capital Ratio
4,5%
Capital
Requisito
Requisito Coeffic.
Coeffic.
Conservation
minimo
minimo Emittente Emittente
Buffer
regolamentare ad esito
+ capital
dello
31-dic
31-dic
conservation
SREP
2015
2014
buffer
2,5%
7,0%
7,0%
14,78%
16,86%
6,0%
8,0%
2,5%
2,5%
8,5%
10,5%
8,5%
11,2%
14,78%
14,78%
16,86%
17,04%
Il Common Equity Tier 1 Capital Ratio è il rapporto tra il Patrimonio Primario di classe 1 ed il totale attività di rischio
ponderate. Il Tier 1 Capital Ratio è il rapporto tra il Patrimonio di classe 1 ed il totale attività di rischio ponderate. Il Total
Capital Ratio è il rapporto tra il Fondi propri ed il totale attività di rischio ponderate.
Alla data del 31 marzo 2016, il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, il Tier 1 Capital Ratio e il Total
Capital Ratio dell‟Emittente erano pari al 14,05%. Alla data del 30 giugno 2016, il Common Equity Tier
1 Capital Ratio, il Tier 1 Capital Ratio e il Total Capital Ratio dell‟Emittente erano pari al 14,05% erano
pari al 15,1%.
Requisiti prudenziali di vigilanza (migliaia di Euro)
30/06/2016
31/03/2016
31/12/2015
31/12/2014
13.223.404
14.402.868
14.845.312
13.258.249
Attività di rischio ponderate
4.803.415
5.114.524
4.876.239
4.202.552
Attività di rischio per cassa
10.660.615
11.850.100
12.197.472
10.814.525
346.774
371.651
351.977
299.044
3.504
3.516
4.127
2.505
0
0
0
0
33.995
33.995
33.995
34.655
Capitale Interno rischi I Pilastro
384.273
409.162
390.099
336.204
Fondi Propri - Capitale Interno rischi I Pilastro
342.211
309.569
330.496
379.711
Eccedenza patrimoniale (migliaia di euro)*
188.518
145.904
174.456
n.a.
30/06/2016
31/03/2016
31/12/2015
31/12/2014
Plafond operatività a favore di soci
5.597.007
6.274.593
6.432.186
5.650.788
Oper. Prev. A favore di soci e a pond. Nulla
7.415.471
8.162.654
8.166.889
8.235.920
Margine disponibile (operatività preval. A favore soci e a pond. Nulla)
1.818.464
1.888.060
1.734.703
2.585.132
66,24%
65,05%
63,48%
72,87%
30/06/2016
31/03/2016
31/12/2015
31/12/2014
Plafond operatività fuori zona (5%)
559.701
627.459
643.219
565.079
Totale crediti fuori dalla zona di comp. Terr.
110.412
120.800
112.860
104.460
Margine disponibile operatività fuori zona
449.288
506.659
530.358
460.619
0,99%
0,96%
0,88%
0,90%
Totale attività di rischio (att. rischio di cassa e fuori bilancio + port.
Negoziazione)
Rischio di credito e di controparte
Rischi di mercato
Altri requisiti
Rischio operativo
Indicatori operatività verso soci (migliaia di Euro)
Coefficiente affidamento a soci (minimo 50%)
Indicatori operatività fuori zona (migliaia di Euro)
Coefficiente operatività fuori zona (max 5%)
* Il dato fornisce l‟indicazione della eccedenza (o, se negativo, della deficienza) del patrimonio della Banca rispetto ai
requisiti totali relativi al Total Capital Ratio (incluso il capital conservation buffer) come risultanti ad esito dello SREP. In
altri termini, indica, a una data specifica, l‟ammontare massimo delle perdite patrimoniali che l‟Emittente potrebbe subire
mantenendo al contempo il rispetto dei requisiti patrimoniali come risultanti ad esito dello SREP.
37
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
In ottemperanza alla nuova normativa di Vigilanza ai limiti normativi relativi ai coefficienti prudenziali è
stato aggiunto il “Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al
2,5%) a presidio del capitale con l‟obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità
da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed
evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito.
A tal proposito, con riferimento al Tier One Capital Ratio, in ottica Basilea 3, si sottolinea come la
normativa preveda per il 2014 un periodo di transizione nel quale tale indicatore non dovrà essere
inferiore al 5,5%. La Banca, in ottica prudenziale, ha deciso di considerare il valore di riferimento di tale
indice come se fosse già a regime (fully Phased), ovvero pari al 6,0%.
La Banca d‟Italia il 23 dicembre 2015 ha inviato alla Bcc di Roma una comunicazione nella quale, a
seguito del processo di revisione prudenziale (SREP) svolto nel 2015, richiede alla Banca di detenere
una quota di capitale in relazione alla propria esposizione ai rischi più elevata di quanto prevede l‟attuale
normativa di Vigilanza. Alla luce di tale comunicazione, in vigore dal 31 dicembre 2015, il CET1 Ratio
minimo è stato innalzato al 6,3% abbassando il buffer di conservazione a 0,7% facendo rimanere
immutato il requisito complessivo (7,0%), il Tier 1 Ratio minimo è stato innalzato all‟8,4% abbassando
il buffer di conservazione a 0,1% facendo rimanere immutato il requisito complessivo (8,5%), il Total
Capital Ratio minimo è stato infine incrementato del 3,2% portandolo complessivamente all‟11,2%.
Pertanto, in riferimento al Total Capital Ratio, l‟imposizione di tale requisito ad esito dello SREP ha
determinato l‟integrale assorbimento del Capital Conservation Buffer. Al 31 dicembre 2015 e al 31
dicembre 2014, l‟Emittente presenta coefficienti (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital
Ratio e Total Capital Ratio) ampiamente al di sopra dei minimi regolamentari. Nella tabelle sottostanti
sono riportate le informazioni sul patrimonio e sull‟adeguatezza patrimoniale negli esercizi 2013 e 2012
redatte in conformità alla normativa all‟epoca vigente (Basilea II).
Composizione del Patrimonio di Vigilanza (migliaia di Euro)
Patrimonio di base (Tier 1)
Patrimonio supplementare (Tier 2)
Patrimonio di Vigilanza
Requisiti prudenziali di vigilanza (migliaia di Euro)
Totale attività di rischio (att. rischio di cassa e fuori bilancio + port. negoziazione)
Attività di rischio ponderate (RWA)
Attività di rischio
Rischio di credito e di controparte
Rischi di mercato
Altri requisiti
Rischio operativo
Capitale Interno rischi I Pilastro
Eccedenza/Deficenza di capitale
Coefficienti di vigilanza
Common Equity Tier 1 capital ratio
Tier 1 capital ratio
Total capital ratio
Soglia minima di vigilanza Total Capital Raio
Riserva di conservazione del capitale o Capital conservation buffer (RWA x 2,5%)
Eccedenza patrimoniale %
RWA/Totale attivo
31/12/2013
625.100
55.145
680.245
31/12/2012
590.950
80
671.587
12.449.431
4.340.688
12.449.431
312.792
4.146
11.609.681
4.438.975
11.609.681
317.296
9.198
30.317
347.255
332.990
28.624
355.118
316.469
n.a.
14,40%
15,67%
8,0%
n.a.
48,95%
43,15%
n.a.
13,31%
15,31%
8,0%
n.a.
47,12%
47,39%
Anche in riferimento ai limiti regolamentati previsti dalla normativa di Basilea II, i coefficienti
patrimoniali dell‟Emittente risultavano, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 ampiamente al di
sopra dei minimi previsti.
38
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Il 1° gennaio 2014, è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale attuativa degli accordi di Basilea
III, che comporta l‟adozione di più stringenti regole sull‟adeguatezza patrimoniale. Peraltro si segnala
che il quadro normativo è destinato a mutare nuovamente per effetto della prevista entrata in vigore
gradata nel tempo di requisiti via via più stringenti, il che potrebbe determinare l‟Emittente un maggior
fabbisogno di patrimonio per la copertura dei rischi. Più in dettaglio, per quanto concerne
l‟innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con
livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti. A regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli
contemplano per le banche un Common Equity (ovvero la componente primaria di capitale
rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalla relativa riserva sovrapprezzo, dall‟utile
di periodo, dalle riserve, da specifiche rettifiche regolamentari e, entro determinati limiti, dal patrimonio
di terzi) pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital pari almeno all‟8,5%
delle Attività di Rischio Ponderate e un Total Capital pari almeno al 10,5% delle Attività di Rischio
Ponderate.
Tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero un «cuscinetto» di ulteriore
capitalizzazione obbligatoria. Nella stessa fase transitoria saranno, inoltre, gradualmente introdotte
specifiche deduzioni regolamentari dagli aggregati patrimoniali.
Benché i requisiti patrimoniali dell‟Emittente si presentino attualmente come ampiamente superiori alle
soglie previste dalla normativa vigente e a quelle prescritte dalla Banca d‟Italia in data 23 dicembre 2015
ad esito dello SREP, deve al contempo rappresentarsi che l‟attuale composizione del portafoglio di
proprietà dell‟Emittente si connota per la presenza di un elevato volume di titoli del debito pubblico
italiano, per complessivi 3.972 milioni di euro di valore nominale al 31 dicembre 2015, che
rappresentano circa il 92,6% del portafoglio medesimo. Alla luce dell‟attuale quadro macroeconomico e
finanziario a livello mondiale, ed in particolare per i timori legati alla capacità della Grecia di rimborsare
i finanziamenti internazionali di cui è prenditrice, nonché per i timori legati al recente manifestarsi di
significative tensioni sui principali mercati finanziari cinesi (si vedano i paragrafi “Rischio finanziario”,
“Rischio relativo al debito sovrano” e “Rischio derivante dalla congiuntura economica” del presente
Capitolo), non può escludersi che, anche in breve termine, possa verificarsi una caduta di fiducia sul
mercato per quanto riguarda i titoli di debito italiani ed un connesso aumento dello spread tra i BTP
decennali italiani e i Bund tedeschi. In tale eventualità l‟Emittente potrebbe trovarsi esposto a
significativi impatti sulla propria situazione patrimoniale, economica e finanziaria, tali da rendere
eventualmente necessari interventi volti al rafforzamento della dotazione patrimoniale della Banca, al
fine di garantire il permanere del rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza vigenti.
Rischio operativo
Si tratta del rischio di subire perdite derivanti dall‟inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,
risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti
da frodi, errori umani, interruzioni dell‟operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze
contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale (ovvero il rischio di
subire perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extracontrattuale ovvero da altre controversie) mentre non sono inclusi il rischio strategico e di reputazione.
Al 31 dicembre 2015 l‟assorbimento patrimoniale a fronte del rischio operativo (calcolato mediante il
metodo TSA – Traditional Standardised Approach) è pari a 34,0 milioni di euro (34,7 milioni al 31
dicembre 2015).
Rischio di concentrazione degli impieghi
Il rischio di concentrazione deriva dall‟ esposizione verso controparti, o gruppi di controparti connesse
ovvero verso controparti del medesimo settore economico o che esercitano la medesima attività o
appartenenti alla medesima area geografica. Il rischio di concentrazione verso controparti o gruppi di
controparti connesse, definito rischio di concentrazione “single name”, risulta gestito tramite l‟adozione
del sistema di deleghe previsto per le erogazioni degli affidamenti verso la clientela che limita
l‟esposizione complessiva verso il singolo prenditore. Tale fattispecie di rischio di concentrazione è
misurata tramite un modello di calcolo fornito dalla Banca d‟Italia e utilizzato dalla generalità delle
Banche. L‟Emittente monitora altresì il rischio di concentrazione “geosettoriale”, ovvero la
concentrazione verso controparti del medesimo settore economico o che esercitano la medesima
39
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
attività o appartenenti alla medesima area geografica tramite il confronto con un portafoglio benchmark
costruito dall‟ABI sulla base dei dati della Banca d‟Italia.
Al 31 dicembre 2015 gli assorbimenti patrimoniali per la copertura del rischio di concentrazione “single
name” e “geosettoriale” sono rispettivamente pari a pari a 14,8 e 6,7 milioni e, rispetto al 31 dicembre
2014, vengono registrati decrementi rispettivamente pari a 0,1 e 2,5 milioni. Gli assorbimenti
patrimoniali per la copertura del rischio di concentrazione “single name” e “geosettoriale” al 31 marzo
2016 sono rispettivamente pari a 18,9 e 2,8 milioni. Gli assorbimenti patrimoniali per la copertura del
rischio di concentrazione “single name” e “geosettoriale” al 30 giugno 2016 sono rispettivamente pari a
18,0 e 3,1 milioni.
Nonostante l‟Emittente adotti misure per contenere i rischi di concentrazione, il perdurare della
situazione di crisi dei mercati del credito potrebbe avere effetti negativi sulla capacità della clientela,
verso la quale l‟Emittente è particolarmente esposto, di onorare gli impegni assunti e determinare,
conseguentemente, un significativo peggioramento della qualità del credito nei settori di attività
dell‟Emittente e, in ultima analisi, effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell‟Emittente.
La normativa di vigilanza, inoltre, prevede delle specifiche regole finalizzate a monitorare le esposizioni
verso clienti particolarmente rilevanti, i c.d. “Grandi Rischi”, che presentano un‟esposizione superiore
al 10% dei Fondi Propri. In funzione di quanto disposto da tale normativa, risultano al 31 dicembre
2015, 10 controparti, ciascuna di esse con esposizioni ponderate al di sotto del limite normativo del
25% dei Fondi Propri. L‟esposizione complessiva verso tali clienti, al 31 dicembre 2015, ammonta a
6.018,7 milioni di euro milioni di euro con un peso ponderato di 1.023,4 milioni di euro. Parte
preponderante di tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro per un
totale di 4.052,2 milioni di euro (il peso ponderato dei titoli di stato è pari a zero). Con riferimento al
settore di appartenenza ed alla localizzazione geografica dei Grandi Rischi, oltre alle esposizioni verso
lo Stato Italiano, la Banca d‟Italia e Iccrea Holding, si rilevano due Amministrazioni Pubbliche tutte con
sede a Roma, due Enti entrambi con sede a Roma, una Società non Finanziaria con sede a Roma e,
infine, due Società Finanziarie, una con sede a Milano e l‟altra a Trento. Al 30 giugno 2016 sono 8 i
clienti che rientrano nel perimetro delle Grandi Esposizioni, ciascuno di essi con esposizioni al di sotto
del limite normativo del 25% dei Fondi Propri.
Rischio connesso alla variabilità degli utili
L‟esercizio 2015 si è chiuso con un utile netto di 18,4 milioni di euro, in diminuzione di 7,5 milioni (28,99%), rispetto ai 25,9 milioni di utile del 2014.
Il margine di interesse al 31 dicembre 2015 è di 168,4 milioni, in incremento di 2,8 milioni (+1,7%)
rispetto al 2014. L‟aumento del margine di interesse di 2,8 milioni deriva interamente dall‟incremento
dei volumi.
Al riguardo si evidenzia che le possibili conseguenze sul margine di interesse del variare dei tassi sono
state analizzate nel precedente paragrafo 4.1.1.6.
L‟attività di negoziazione sul portafoglio titoli di proprietà, svolta nell‟esercizio 2015, si è giovata
dell‟ulteriore diminuzione del premio al rischio dei titoli italiani, sia governativi che societari.
La conseguente ripresa di valore di tali titoli ha sostenuto l‟attività di trading vista l‟importante
sensibilità al “rischio Italia” dell‟intero portafoglio titoli.
Il risultato netto dell‟attività di negoziazione al 31 dicembre 2015 è negativo per 0,9 milioni, in calo di
3,3 milioni (-137,5%) rispetto al 2014. Tale risultato è attribuibile alle seguenti componenti:
- minusvalenze nette (plusvalenze meno minusvalenze) da titoli appartenenti ai portafogli
“Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e “Attività finanziarie valutate al Fair Value” per
1,0 milioni (nel 2014 erano positive per 0,9 milioni);
- utili da negoziazione per 0,9 milioni (1,6 milioni nel 2014);
- perdite da negoziazione per 0,8 milioni (0,1 milioni nel 2014).
Gli utili/perdite da cessione o riacquisto crediti e attività/passività finanziarie (voce 100) al 31 dicembre
2015 risultano pari a 28,6 milioni, con un aumento di 16,5 milioni (+136,4%) rispetto al 2014,
40
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
sostanzialmente imputabile al maggiore utile netto derivante dalla vendita di titoli allocati nel
portafoglio “strumenti finanziari disponibili per la vendita”.
L‟utile netto alla data del 30 giugno 2016 è pari a 11,2 milioni di euro, invariato rispetto al 30 giugno
2015. Rispetto all‟analogo periodo dell‟anno precedente, il margine di interesse presenta un incremento
di 0,9 milioni di euro (+1,1%), il margine di intermediazione è in incremento di 11,5 milioni (+9,7%),
grazie ai maggiori ricavi netti da servizi (+5,8 milioni di euro) e al maggior contributo dell‟area finanza
(+4,8 milioni di euro). I costi operativi risultano in incremento di 15 milioni di euro (+ 20,1%). La voce
130 del conto economico (rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti e di altre
attività finanziarie) presenta un saldo negativo di 27,8 milioni di euro, evidenziando minori
accantonamenti per 2,2 milioni di euro (-7,3%). La voce 100 del conto economico (“Utili (perdite) da
cessione o riacquisto di: attività finanziarie disponibili per la vendita”) risulta positiva per 9,2 milioni di
euro (+ 37,3%) e la voce 260 del conto economico (imposte sul reddito dell‟esercizio dell‟operatività
corrente) è passata da -2,0 milioni di euro del 30 giugno 2015 a -0,7 milioni di euro del 30 giugno 2016.
Rischi relativi alla realizzazione del progetto di fusione per incorporazione della BCC di
Capranica
L‟assemblea straordinaria dei soci dell‟Emittente ha deliberato, in data 1° maggio 2016, l‟approvazione
della operazione di fusione per incorporazione della BCC di Capranica.
L‟assemblea straordinaria dei soci della BCC di Capranica ha a sua volta deliberato, in data 14 maggio
2016, l‟approvazione della predetta operazione di fusione per incorporazione.
L‟operazione di fusione per incorporazione produce effetti a far data dal 1° luglio 2016, che pertanto
sono destinati a riflettersi sulla situazione finanziaria, economica e patrimoniale dell‟Emittente rilevata a
chiusura dell‟esercizio 2016.
Per ulteriori informazioni ai dati finanziari dell‟incorporata BCC di Capranica si vedano i precedenti
paragrafi “Informazioni finanziarie selezionate della BCC di Capranica” e “Dati aggregati risultanti dalla
prevista operazione di fusione per incorporazione della BCC di Capranica e relativo impatto
dell‟operazione sulla situazione dell‟Emittente.”.
L‟incorporata BCC di Capranica presenta dimensioni esigue rispetto all‟Emittente; tuttavia l‟operazione
è destinata a produrre un lieve impatto sulla situazione finanziaria, economica e patrimoniale
dell‟Emittente nonché sulla adeguatezza patrimoniale e sui profili di rischiosità creditizia dello stesso.
Infatti, l‟incorporata banca presenta al 31 dicembre 2015, una perdita di esercizio pari a 2,9 milioni di
euro e un patrimonio netto pari a 4,19 milioni di euro. Alla medesima data, l‟Emittente presenta un utile
di esercizio pari a 14,8 milioni di euro e un patrimonio netto pari a 750,6 milioni di euro.
Quanto ai ratios patrimoniali di vigilanza, al 31 dicembre 2015 la BCC di Capranica presenta un
Common Equity Tier 1 Ratio pari al 4,4% ed un Total Capital Ratio al 6,9%; entrambi i ratios
patrimoniali risultano inferiori alle soglie minime imposte dalla Banca d‟Italia a seguito dello SREP
effettuato sull‟Icaap 2014 (7,0% per il Common Equity Tier 1 ratio di cui 6,2% di requisito vincolante e
0,8% del buffer di conservazione e 11,1% per il Total Capital Ratio completamente costituito dal
requisito vincolante).
Alla medesima data, l‟Emittente presenta un Common Equity Tier 1 Ratio pari al 14,78% ed un Total
Capital Ratio al 14,78%, ratios patrimoniali superiori alle soglie minime imposte dalla Banca d‟Italia a
seguito dello SREP effettuato sull‟Icaap 2014.
Con riferimento ai crediti deteriorati, al 31 dicembre 2015, il comparto dei crediti deteriorati relativo alla
Bcc di Capranica ammonta a 33,3 milioni di euro, di cui 20,1 milioni rientranti tra le sofferenze, 11,3 tra
le inadempienze probabili e 1,9 milioni tra i crediti scaduti.
41
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Le seguenti tabelle propongono una rappresentazione dell‟impatto dell‟operazione di fusione sulla base
dei dati dell‟Emittente e della BCC di Capranica al 31 dicembre 2015.
Capitale Interno Complessivo
Fondi Propri
Common Equity Tier 1
Tier 2
Rischi di credito e controparte
Rischi di mercato
Rischi operativi
Fondi Propri a copertura rischi di I
Pilastro
Rischio di concentrazione single name
Rischio di concentrazione geosettoriale
Rischio di tasso banking book
Fondi Propri a copertura rischi di II
Pilastro
Fondi Propri a copertura rischi
complessivi
% Fondi Propri a copertura rischi
complessivi
Fondi Propri Disponibili
% Fondi Propri Disponibili
Common Equity Tier 1 ratio
Total Capital Ratio
Assorbimenti
Bcc di
Capranica da
escludere
dic 15
3.851
3.851
0
6.230
0
819
Assorbimenti
Bcc Roma+
Bcc
Capranica
netto dic 15
724.446
724.320
127
358.208
4.127
34.814
7.050
397.149
0
0
1.234
14.799
6.659
21.236
1.234
42.694
Assorbimenti
Bcc Roma
dic 15
Assorbimenti
Bcc di
Capranica dic
15
720.595
720.468
127
351.978
4.127
33.995
6.101
3.851
2.249
6.230
0
819
390.099
7.050
14.799
6.659
20.002
931
0
1.234
41.460
2.164
431.559
9.214
439.843
59,9%
151,0%
60,7%
289.036
40,1%
14,8%
14,8%
-3.113
-51,0%
4,4%
6,9%
284.604
39,3%
14,6%
14,6%
-2.249
-931
Assorbimenti
Bcc di
Capranica
netti dic 15
La Bcc di Capranica detiene al 31 dicembre 2015 Fondi Propri per 6,1 milioni (10,68 milioni al 31
dicembre 2014) di cui 3,9 milioni di Common Equity Tier 1 (7,1 milioni al 31 dicembre 2014) e 2,2
milioni di Tier 2 (3,5 milioni al 31 dicembre 2014) rappresentati da prestiti subordinati acquistati da Bcc
di Roma. L‟incremento dei Fondi Propri dell‟Emittente si attesterebbe su una misura pari allo 0,53%
Il capitale assorbito dai rischi complessivi della BCC di Capranica ammonta a 9,2 milioni (151% del
totale) di cui 7,1 per i rischi di primo pilastro e 2,2 milioni per quelli di secondo pilastro; si rileva quindi
un deficit patrimoniale di 3,1 milioni. In termini percentuali il capitale assorbito dai rischi complessivi
dell‟Emittente verrebbe pertanto ad incrementarsi in misura pari al 2,14%, mentre la percentuale dei
Fondi Propri dell‟Emittente a copertura dei rischi complessivi verrebbe ad incrementarsi dal 59,9% al
60,7% e, correlativamente, l‟eccedenza di capitale dell‟Emittente (rapporto tra la quota di Fondi Propri
non assorbita dalla copertura dei rischi e il totale dei Fondi Propri) verrebbe a ridursi dal 40,1% al
39,3% dei Fondi Propri.
Con riferimento alle singole tipologie di rischio, l‟impatto dell‟operazione sarebbe nullo quanto agli
assorbimenti patrimoniale a fronte dei rischi di mercato e al rischio di concentrazione geosettoriale e
“single name”, mentre l‟assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e di controparte
verrebbe a crescere dell‟1,77%, quello a fronte del rischi operativi verrebbe a crescere del 2,41%,
l‟assorbimento complessivo a fronte dei rischi di I pilastro verrebbe a crescere dell‟1,81%, quello a
fronte del rischio di tasso sul “banking book” del 6,17% e l‟assorbimento complessivo a fronte dei
rischi di II pilastro verrebbe a crescere del 2,98%.
Per la valutazione dell‟operazione è stato completamente annullato il Tier 2 della BCC di Capranica, che
è completamente composto dalla parte ancora computabile dei prestiti subordinati già sottoscritti dalla
Bcc di Roma nonché l‟assorbimento patrimoniale per il rischio di concentrazione “single name” poiché
42
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
viene generato da posizioni che, una volta ricomprese tra i clienti della Bcc di Roma, risulteranno non
rilevanti per la determinazione del requisito patrimoniale.
Dal punto di vista dell‟adeguatezza patrimoniale, a seguito dell‟operazione in oggetto, la Bcc di Roma
vedrebbe il Common Equity Tier 1 Ratio ed il Total Capital Ratio passare dall‟attuale 14,78% al 14,6%
ed il capitale eccedente passare dal 40,1% al 39,3% dei Fondi Propri. Tali valori, lievemente in calo
rispetto ai livelli attuali, sarebbero comunque in linea con il profilo di rischio stabilito dalla Banca nel
proprio sistema integrato di analisi e quantificazione dei rischi (Risk Assessment System o RAS).
Le consistenze dei Fondi Propri della BCC di Capranica al 30 giugno 2016 ammontano a -4,591 milioni
di euro, il Common Equity Tier 1 Ratio ed il Tier 1 Ratio si attestano entrambi a -7,485% ed il Total
Capital Ratio a -5,531%.
Dal punto di vista dell‟adeguatezza patrimoniale, con i dati al 30 giugno 2016 la BCC di Roma vedrebbe
il Common Equity Tier 1 Ratio ed il Total Capital Ratio passare dal 15,1% al 14,9% ed il capitale
eccedente passare dal 44,1% al 43,3% dei Fondi Propri. Tali valori, lievemente in calo rispetto ai livelli
attuali, sarebbero comunque in linea con il profilo di rischio stabilito dalla Banca nel proprio RAS.
La seguente tabella presenta l‟impatto dell‟operazione sulle consistenze del comparto dei crediti
deteriorati dell‟Emittente sulla base dei dati al 31 dicembre 2015.
Bcc Roma al 31/12/2015
Comparto
Sofferenze
Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
Totale crediti
deteriorati
Bcc Capranica al 31/12/2015
Totale Bcc Roma e Bcc
Capranica al 31/12/2015
Crediti Rettifiche Crediti
lordi
di valore
netti
279.368
182.671
96.697
Crediti
lordi
259.237
Rettifiche
di valore
171.263
Crediti
netti
87.974
Crediti
lordi
20.131
Rettifiche
di valore
11.408
Crediti
netti
8.723
444.896
161.724
283.172
11.342
3.178
8.164
456.238
164.902
291.336
87.570
16.484
71.087
1.873
162
1.711
89.443
16.646
72.798
791.703
349.470
442.233
33.346
14.748
18.598
825.049
364.218
460.831
Al 31 dicembre 2015 il comparto dei crediti deteriorati relativo alla sola Bcc di Roma ammonta a 791,7
milioni di euro, di cui 259,2 milioni rientranti tra le sofferenze, 444,9 milioni tra le inadempienze
probabili e 87,6 milioni tra i crediti scaduti.
Alla stessa data il comparto dei crediti deteriorati relativo alla Bcc di Capranica ammonta a 33,3 milioni
di euro, di cui 20,1 milioni rientranti tra le sofferenze, 11,3 milioni tra le inadempienze probabili e 1,9
milioni tra i crediti scaduti.
Considerando il dato congiuntamente, il comparto ammonta a 825,0 milioni di euro, di cui 279,4
milioni classificati tra le sofferenze, 456,2 milioni tra le inadempienze probabili e 89,4 milioni tra i
crediti scaduti.
La seguenti tabelle rappresentano l‟impatto dell‟operazione di fusione per incorporazione della BCC di
Capranica sulla incidenza dei crediti deteriorati dell‟Emittente al lordo e al netto delle pertinenti
svalutazioni.
Incidenza % su totale crediti lordi
Al 31 dicembre 2015
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
BCC Roma
BCC Capranica
3,81%
6,54%
1,29%
0,0%
11,64%
88,36%
16,34%
9,20%
1,52%
0,0%
27,06%
72,94%
Incidenza % su totale crediti netti
al 31 dicembre 2015
43
BCC Roma +
BCC Capranica
4,03%
6,59%
1,29%
0,0%
11,91%
88,09%
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
a) Sofferenze
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
BCC Roma
BCC Capranica
1,38%
4,43%
1,11%
0,0%
6,92%
93,08%
8,07%
7,55%
1,58%
0,0%
17,20%
82,80%
BCC Roma +
BCC Capranica
1,49%
4,48%
1,12%
0,0%
7,09%
92,91%
Rispetto alla situazione della BCC di Roma al 31 dicembre 2015, l‟aggregato tra BCC di Roma e BCC di
Capranica presenta in generale, sia al lordo che al netto delle svalutazioni, un leggero incremento della
incidenza delle varie categorie di crediti deteriorati sul totale dei crediti e, correlativamente, una leggera
diminuzione dell‟incidenza dei crediti in bonis, sia al lordo che al netto delle svalutazioni, sul totale dei
crediti.
La seguente tabella illustra l‟impatto dell‟operazione di fusione per incorporazione della BCC di
Capranica sui tassi di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente.
Grado di copertura dei crediti deteriorati
al 31 dicembre 2015
BCC Roma
Deteriorati
di cui diversi dalle sofferenze
Sofferenze
Inadempienze Probabili
Scaduti
44,1%
33,5%
66,1%
36,4%
18,8%
BCC
Capranica
44,2%
25,3%
56,7%
28,0%
8,6%
BCC Roma +
BCC Capranica
44,1%
33,3%
65,4%
36,1%
18,6%
Rispetto alla situazione della BCC di Roma al 31 dicembre 2015, l‟aggregato tra BCC di Roma e BCC di
Capranica presenta in generale un leggero decremento del grado di copertura dei crediti deteriorati.
Si precisa, per completezza informativa, che dall‟operazione di fusione potrebbe inoltre discendere la
necessità per l‟Emittente, di impiegare risorse finanziare per la formazione del personale attualmente
alle dipendenze della BCC di Capranica, con conseguente incremento nei costi operativi dell‟Emittente
per l‟esercizio 2016, che inciderebbero negativamente sul risultato del medesimo esercizio.
Dal complesso delle informazioni sopra riportate si evince che l‟operazione di fusione per
incorporazione della BCC di Capranica, i cui effetti si producono a partire dal 1° luglio 2016, potrà
comportare un leggero impatto negativo sulla situazione patrimoniale, economica, finanziaria
dell‟Emittente, così come una leggera diminuzione dei coefficienti di adeguatezza patrimoniale e un
impatto negativo sulla redditività dell‟Emittente in relazione all‟esercizio 2016.
Ancora si segnala che sebbene le banche coinvolte nell‟operazione di fusione appartengano tutte al
mondo cooperativo e si avvalgano, in linea di massima, dei medesimi sistemi operativi, non si può
escludere che l‟integrazione fra i diversi sistemi e l‟integrazione fra tre diverse strutture amministrative
possa comportare comunque un aumento di alcune specifiche tipologie di rischi quali i rischi operativi e
legali.
Rischi connessi all’inserimento di dati previsionali
In data 30 marzo 2016 il Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente ha approvato il Piano Industriale
relativo al biennio 2016-2017, che reca la previsione di un utile di esercizio pari a 22,3 milioni di euro
per l‟anno 2016 e pari a 30,0 milioni di euro per l‟anno 2017.
I contenuti del Piano Industriale si basano su stime ed ipotesi circa eventi futuri nonché su azioni che
saranno intraprese dal management. Pertanto il Piano è basato su assunzioni:
(i) di carattere generale, legate a variabili esogene e dunque non controllabili - quali lo scenario
macroeconomico e normativo, l‟andamento dei mercati finanziari, e lo sviluppo del sistema
bancario;
44
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
(ii) di natura discrezionale, relative a variabili endogene che si sostanziano nelle azioni gestionali e
organizzative che il management ha intenzione di implementare durante l‟orizzonte temporale cui si
riferisce il piano stesso.
Si evidenzia che non vi è certezza che le assunzioni a base del piano, siano esse di carattere generale o di
natura discrezionale, si verifichino in concreto nel corso del biennio 2016-2017.
Si specifica che i dati previsionali sono stati elaborati dall‟Emittente (i) tenendo conto della acquisizione
di attività e passività della Banca Padovana di Credito Cooperativo, avvenuta a dicembre 2015, (ii) non
tenendo conto della operazione di fusione per incorporazione nell‟Emittente della BCC di Capranica,
formalizzata nel maggio 2016 e divenuta efficace il 1° luglio 2016, (iii) non considerando l‟eventualità
che, entro la fine dell‟esercizio 2017, la BCC di Roma aderisca ad un gruppo bancario cooperativo
assumendo conseguentemente degli obblighi di garanzia correlati ad obblighi delle altre banche aderenti
verso terzi e/o ad esigenze di liquidità o rafforzamento patrimoniale di altre banche aderenti, e (iv) non
considerando che la Banca, ai sensi dell‟art. 2-bis del D.L: 18/2016, come risultante a seguito delle
modifiche apportate dalla legge di conversione, ha dovuto aderire al Fondo temporaneo istituito in data
27 maggio 2016 dalla Federazione italiana delle banche di credito cooperativo-casse rurali ed artigiane,
in favore del quale, in relazione all‟anno 2016, la Banca può essere chiamata ad effettuare apporti (che
inciderebbero in negativo sui risultati dell‟esercizio) per un importo massimo di circa 23,5 milioni. Si
evidenzia che, per effetto di tali contribuzioni, il risultato di esercizio 2016 dell‟Emittente potrebbe
essere anche essere azzerato o risultare negativo, a fronte di una previsione, contenuta nel Piano
Industriale, di un utile di 22,3 milioni nell‟esercizio 2016.
Successivamente, in data 22 giugno 2016, il Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente ha approvato,
ai fini della redazione della propria relazione da parte del revisore contabile, un documento che descrive
nel dettaglio la valutazione sia degli impatti derivanti dall‟operazione di incorporazione della BCC di
Capranica (che, essendo successiva alla approvazione del piano strategico 2016-2017 avvenuta in data
30 marzo 2016, non sono presenti nelle evidenze del Piano Stesso) sia la stima degli utili prospettici.
Pertanto le valutazioni effettuate dal revisore nella propria relazione hanno avuto riguardo ai dati
relativi al Piano Industriale 2016-2017, integrate con la valutazione effettuata dall‟Emittente degli
impatti derivanti dalla menzionata fusione, che anno comportato, quanto alla previsione del risultato di
esercizio 2016, l‟invarianza del dato previsionale di 22,3 milioni di euro di utile e, quanto alla previsione
del risultato di esercizio 2017, la variazione del dato previsionale da 30,0 a 30,4 milioni di euro di utile.
Si specifica che gli amministratori, nel formulare i contenuti del Piano, non hanno predisposto
un‟analisi di sensitività delle previsioni al fine di indicare le possibili conseguenze sull‟utile netto in caso
di evoluzione della curva dei tassi di interesse differente da quella ipotizzata.
Ciò in quanto è stato ritenuto che nel ridotto orizzonte temporale considerato dal piano, la persistente
situazione connotata da contenuti livelli dei tassi di interesse non avrebbe manifestato variazioni
significative o comunque tali da incidere in modo consistente sul risultato economico atteso.
Si pone nella massima evidenza il fatto che l‟esito del referendum svoltosi in Gran Bretagna in data 23
giugno 2016, come noto, favorevole alla fuoriuscita del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del
nord dalla Unione Europea, non rientra tra i presupposti in base ai quali l‟Emittente ha elaborato il
Piano Industriale e le previsioni ivi contenuti.
Sussiste pertanto il rischio che i risultati effettivamente conseguiti dall‟Emittente negli esercizi 2016 e
2017 possano divergere, anche significativamente, ed anche in senso negativo, rispetto alle previsioni
del Piano Industriale.
Infine si evidenzia che alcune delle previsioni contenute nel Piano Industriale 2016-2017 si connotano
per essere “sfidanti” rispetto ai dati e alle previsioni di sistema, ed in particolare:
i) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa a un tasso medio di crescita annua della
raccolta pari al 2,5% risulta sfidante rispetto alle previsioni di sistema formulate da ABI e Prometeia,
le quali ipotizzano scenari di decremento della raccolta nel 2016 e di incrementi della raccolta di
poco superiori allo zero nel 2017;
45
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
ii) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa a un tasso medio di crescita annua degli
impieghi a clientela pari al 6,1% è sfidante rispetto a tutte le previsioni di sistema analizzate dalla
Banca per la predisposizione del Piano Industriale 2016-2017;
iii) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa a una forbice tra i tassi applicati agli impieghi
economici a clientela e i tassi applicati sulla raccolta diretta, pari al 2,35% nel 2016 e al 2,37% nel
2017 è sfidante rispetto alle previsioni di sistema formulate da ABI e Prometeia, che ipotizzano
valori leggermente inferiori per tale forbice nel 2016 e nel 2017;
iv) l‟assunzione contenuta nel Piano Industriale relativa ai risultati economici della Banca negli
esercizi 2016 e 2017 è sfidante in quanto presenta indicatori di redditività superiori a quelli di
sistema. In particolare, il ROE sui Fondi Propri dell‟Emittente è ipotizzato collocarsi su valori pari al
3,0% nel 2016 e al 3,9% nel 2017 a fronte di un valore annuo medio di sistema nel biennio 20162017 pari al 2,2% secondo AFO e al 3,3% secondo Prometeia.
Si pone altresì in evidenza il fatto che la Banca sta procedendo ad una revisione del Piano Industriale
2016-2017, che, tra l‟altro, terrà conto dei disallineamenti nei risultati economici riscontrati rispetto a
quanto originariamente indicato nel Piano Industriale, attività che si prevede possa essere portata a
compimento entro il mese di gennaio 2017.
In data 2 novembre 2016, il Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente, in funzione della prevista
revisione del Piano Industriale 2016-2017, ha approvato un aggiornamento dei dati previsionali 20162017 (i “Dati Previsionali Aggiornati”).
I Dati Previsionali Aggiornati evidenziano una previsione di un utile netto pari ad euro 20,0 milioni per
l‟esercizio 2016 e di un utile netto pari a euro 26,6 milioni per l‟esercizio 2017: pertanto, rispetto alle
indicazioni del Piano Industriale 2016-2017, si riscontra un disallineamento coincidente con una
contrazione (-2,6 milioni di euro) rispetto all‟utile previsionale 2016 e una contrazione (-3,4 milioni di
euro) rispetto all‟utile previsionale 2017.
Le previsioni di utile per gli esercizi 2016 e 2017, come emergenti dai Dati Previsionali Aggiornati
saranno coerentemente riportate nel Piano Industriale 2016-2017 ad esito della revisione dello stesso.
Ciò premesso, si specifica che i Dati Previsionali Aggiornati si basano su un insieme di ipotesi di
realizzazione di eventi futuri e di azioni che dovranno essere intraprese dagli amministratori.
Gli amministratori hanno redatto i Dati Previsionali Aggiornati sulla base di un insieme di ipotesi,
formulate anche alla luce delle evidenze economico-patrimoniali espresse dalla Banca fino alla data del
30 settembre 2016, che includono assunzioni generali ed ipotetiche relative ad eventi futuri ed azioni
degli amministratori che non necessariamente si verificheranno.
In relazione a quanto precede, si specifica che le assunzioni generali ed ipotetiche relative ad eventi
futuri sono invariate rispetto a quelle prese in considerazione nella redazione del Piano Industriale
2016-2017, mentre le assunzioni relative a variabili influenzabili, in tutto o in parte, dagli amministratori
e dal management sono le seguenti:
1. ampliamento del numero di sportelli nella misura di 4 unità;
2. consolidamento della quota di mercato nelle aree in cui la Banca opera, da realizzarsi attraverso
un‟attività commerciale tesa all‟acquisizione di nuova clientela ed all‟incremento dell‟operatività con
quella già esistente;
3. che l‟adesione della Banca al Fondo Temporaneo istituito in data 27 maggio 2016, che andrà nel
tempo a sostituire il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo ed il Fondo di
Garanzia Istituzionale, non determini l‟insorgenza di ulteriori costi, rispetto all‟ammontare degli
apporti definito dagli amministratori sulla base delle migliori informazioni disponibili alla data di
predisposizione dei Dati Previsionali.
In relazione ai Dati Previsionali Aggiornati, il complesso delle assunzioni, ipotetiche e relative a variabili
influenzabili, in tutto o in parte, dagli amministratori e dal management, prevedono, in relazione ad
alcuni parametri economici e patrimoniali, la realizzazione di obiettivi più conservativi rispetto a quelli
espressi dai Dati Previsionali inseriti nel Piano Industriale 2016-2017 (in relazione a taluni dei quali, si è
sopra messo in evidenza il carattere “sfidante” rispetto ai dati ad alle previsioni di sistema).
La seguente tabella riepiloga le variazioni dei principali obiettivi.
46
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Bilancio Budget 2016 Riprev.
2015
+ Capranica 2016
Proventi da impieghi e investimenti
Costo della provvista
MARGINE DI INTERESSE
Commissioni nette
Dividendi su partecipazioni
Risultato netto dell’attività di negoziazione (Voce 80)
Risultato netto dell’attività di copertura
Utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti e attività finanziarie (voce 100)
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Costi del personale
Altre spese amministrative - costi
Imposte indirette e tasse
Altre spese operative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Ammortamenti
Altri proventi di gestione
Altri oneri di gestione
Altri proventi/oneri di gestione
Costi operativi
MARGINE OPERATIVO LORDO
Totale rettifiche e riprese di valore (voce 130)
Rettifiche e riprese di valore su crediti
Rettifiche e riprese di valore su altre operazioni finanziarie
Utile prima imposte
Imposte dirette e tasse (stima)
UTILE
Impieghi
Totale Impieghi a breve
Totale Impieghi a m/l
Altre partite
Sofferenze
IMPIEGHI TOTALI
279,8
270,6
98,4
96,0
181,4
174,6
75,9
72,4
0,6
0,6
2,0
0,0
-0,5
-1,2
9,0
18,4
268,4
264,7
-105,7
-105,9
-60,4
-59,9
-26,0
-20,9
-86,4
-80,9
-0,6
-4,0
-9,4
-10,9
28,0
24,7
-1,2
-1,2
26,7
23,5
-175,4
-178,2
93,1
86,6
-66,8
-63,6
-62,3
-60,6
-4,5
-3,0
26,2
23,0
-3,9
-3,0
22,3
20,0
dic-15
6.441,9
2.424,6
8.866,5
Bcc Roma
post
incorporazio
ne
dic-16
6.605,7
2.521,5
9.127,2
Variazioni
Riprevisione
2016
Bilancio
2015
Ass. Perc.
7.119,2 677,3 10,5
2.219,7 -204,9 -8,5
9.338,9 472,4 5,3
281,6
266,8
266,8
9.122,1
1.863,0
10.985,1
9.394,0
2.035,4
11.429,4
9.605,7 483,6 5,3
1.666,3 -196,7 -10,6
11.272,1 287,0 2,6
Bcc Roma
Raccolta
Raccolta a vista
Raccolta a termine
Raccolta diretta clientela ordinaria
Raccolta cassa depositi a prestiti e ns.
obbligazioni presso altre Bcc
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
RACCOLTA ALLARGATA
279,1
110,7
168,4
63,4
0,6
-0,9
-1,4
28,6
258,8
-90,6
-56,0
-27,6
-83,6
-2,0
-8,4
26,1
-1,0
25,1
-159,4
99,4
-78,0
-71,7
-6,2
21,5
-3,1
18,4
Riprev.
2016
Bcc
Roma
post
Riprev.
Bcc Roma
incorporazio 2016
ne
dic-15
dic-16
1.208,6
5.315,3
15,4
259,2
6.798,5
-14,8 -5,2
Variazioni
P.s. 2017
Riprevisione +
2016 Bilancio Capranica
Ass. Perc.
-8,5
-3,1
288,4
-14,7 -13,3
92,1
6,2
3,7
196,3
8,9
14,1
79,5
0,0
0,0
0,6
0,9 -100,0
0,0
0,1 -10,4
0,0
-10,2 -35,7
2,0
5,9
2,3
278,5
-15,4 17,0
-107,9
-3,9
7,0
-62,0
6,7 -24,2
-27,0
2,7
-3,3
-89,0
-2,0 100,8
-1,3
-2,5 30,1
-9,9
-1,4
-5,3
27,2
-0,2 23,6
-1,5
-1,6
-6,4
25,7
-18,8 11,8
-182,5
-12,9 -12,9
96,0
14,4 -18,4
-61,5
11,1 -15,5
-57,0
3,2 -51,7
-4,5
1,5
7,0
34,4
0,1
-3,7
-4,3
1,6
8,8
30,2
Riprev.
2017
270,9
82,2
188,6
76,4
0,6
0,0
4,0
269,6
-107,9
-61,0
-28,3
-89,3
-1,3
-11,0
26,8
-1,5
25,3
-184,1
85,5
-55,7
-51,2
-4,5
29,9
-3,3
26,6
-3,0
4,3
0,2
27,1
28,6
1,2
-14,4
4,9
-1,9
-1,0
-7,3
-8,4
2,7
-0,1
2,1
-0,3
1,8
-5,9
-1,0
7,9
9,4
-1,5
6,9
-0,3
6,6
-100,0
-78,3
1,8
1,8
1,7
35,1
10,4
-68,7
0,9
8,5
25,4
7,7
3,3
-1,2
-12,5
-15,6
50,0
30,2
10,0
33,2
Bcc
Roma
Riprev.
post
2017
incorporazione
Variazioni
Riprevisione 2016
Riprevisione 2017
dic-17
6.687,8
2.573,4
9.261,2
dic-17
7.153,5
2.316,9
9.470,4
Ass.
34,2
97,2
131,5
Perc.
0,5
4,4
1,4
248,4
248,4
-18,4
-6,9
9.509,6
2.207,1
11.716,7
9.718,8 113,1
1.749,7 83,3
11.468,4 196,4
Variazioni
Bcc
Roma
Riprevisione
Riprev.
post
2016
Bilancio
2017
incorporazione
2015
Ass. Perc.
dic-17
dic-17
1.363,0 1.172,3 -36,3
5.648,8 5.544,8 229,5
15,4
15,4
0,0
310,4
329,5 70,3
7.337,6 7.062,0 263,5
Variazioni
Riprevisione 2017
Riprevisione 2016
Ass.
Perc.
0,3
0,1
-13,8
-14,3
14,0
8,0
4,0
5,5
0,0
0,0
1.509,5
5.913,9
15,4
337,8
7.776,6
1.246,8
5.869,2
15,4
349,3
7.480,7
1,2
5,0
1,7
Variazioni
Riprevisione 2016
Riprevisione 2017
Ass.
74,4
324,5
0,0
19,8
418,7
Perc.
6,3
5,9
0,0
6,0
18,2
Rischio legato ai “richiami di informativa” dell’esperto che ha rilasciato la relazione sui dati
previsionali.
Il Dott. Stefano Fiorini ha rilasciato in data 22 giugno 2016, ai fini di cui al punto 13.2 dell‟allegato I al
Regolamento CE 809/2004, la propria relazione su dati previsionali inclusi nel Piano Strategico 20162017 della Banca. Si evidenzia che in detta relazione il Dott. Fiorini ha effettuato i seguenti “richiami di
informativa” di seguito interamente riportati:
47
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
“2. I Dati Previsionali si basano su un insieme di ipotesi di realizzazione di eventi futuri e di azioni che dovranno essere
intraprese da parte degli amministratori. Gli amministratori hanno redatto i Dati Previsionali sulla base di un insieme di
ipotesi, descritte nei paragrafi 13.1.2, 13.1.3 e 13.1.4, che includono assunzioni generali ed ipotetiche relative ad eventi
futuri ed azioni degli amministratori che non necessariamente si verificheranno.
3. Il mio esame è stato svolto secondo le procedure previste per tali tipi di incarico dall’International Standard on
Assurance Engagements (ISAE) 3400 “The Examination of Prospective Financial Information” emesso
dall’International Auditing and Assurance Sdandards Board (“IAASB”). Va tuttavia tenuto presente che a causa
dell’aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne in concretizzarsi
dell’accadimento, sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti tra valori
consuntivi e valori preventivati dei Dati Previsionali potrebbero essere significativi, anche qualora gli eventi previsti
nell’ambito delle assunzioni di carattere generale ed ipotetico, richiamate nel precedente paragrafo si manifestassero.
4. Sulla base dell’esame degli elementi probativi a supporto delle ipotesi e degli elementi utilizzati nella formulazione dei
Dati Previsionali, non sono venuto a conoscenza di fatti tali da farmi ritenere, alla data odierna, che le suddette ipotesi ed
elementi non forniscano una base ragionevole per la predisposizione dei Dati Previsionali, assumendo il verificarsi delle
assunzioni di carattere generale ed ipotetico relative ad eventi futuri ed azioni degli amministratori, descritte nel paragrafo
2.
Inoltre, a mio giudizio, i Dati Previsionali sono stati predisposti utilizzando coerentemente le ipotesi e gli elementi
sopracitati e sono stati elaborati sulla base di principi contabili omogenei a quelli applicati dalla Banca di Credito
Cooperativo di Roma soc. coop. nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2015, predisposto in conformità agli International
Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea.
5. Si richiama l’attenzione su quanto segue:
i. i Dati Previsionali sono tratti da prospetti di conto economico e patrimoniali che costituiscono riclassificazioni dei dati
riportati negli schemi di bilancio della Banca. Tali riclassificazioni sono guidate da criteri gestionali e sono dirette a fornire
una più diretta e chiara rappresentazione delle informazioni economiche e patrimoniali, ma non consentono una
immediata confrontabilità con le corrispondenti voci del bilancio chiuso al 31 dicembre 2015;
ii. nella costruzione dei Dati Previsionali non sono stati stimati i principali effetti economici derivanti dall’applicazione
del principio contabile IFRS 3 alle operazioni a) di acquisizione delle attività e passività della Banca Padovana credito
cooperativo soc. coop., e b) di fusione per incorporazione, nella Banca, della Banca di Capranica Credito Cooperativo soc.
coop., i cui effetti legali e contabili decorreranno dal 1 luglio 2016;
iii. gli amministratori della Banca non hanno predisposto una analisi di sensitività al fine di indicare le potenziali
conseguenze sull’utile netto in caso di evoluzione della curva dei tassi di interesse diversa da quella ipotizzata;
iv. i Dati Previsionali non riflettono gli eventuali impatti derivanti:
a) dall’introduzione dell’IFRS 9, la cui applicazione entrerà a regime nel 2018 e, quindi, oltre il periodo di previsione
del Piano Strategico 2016-2017;
b) dall’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario, con particolare riferimento alla recente
riforma del credito cooperativo.”
Nelle more della revisione del Piano Industriale 2016-2017, in relazione ai Dati Previsionali Aggiornati
approvati dal Consiglio di Amministrazione del 2 novembre 2016, il Dott. Stefano Fiorini ha rilasciato
in data 6 dicembre 2016, una propria relazione, nella quale risultano, tra l‟altro, formulati i seguenti
“richiami di informativa”:
“2. La responsabilità della redazione dei Dati Previsionali Aggiornati, nonché delle ipotesi e degli elementi posti alla base
della loro formulazione compete agli amministratori della Società.
I Dati Previsionali Aggiornati si basano su un insieme di ipotesi di realizzazione di eventi futuri e di azioni che
dovranno essere intraprese da parte degli amministratori.
Gli amministratori hanno redatto i Dati Previsionali Aggiornati sulla base di un insieme di ipotesi, formulate anche alla
luce delle evidenze economico-patrimoniali espresse dalla Società fino alla data del 30 settembre 2016, che includono
48
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
assunzioni generali ed ipotetiche relative ad eventi futuri ed azioni degli amministratori che non necessariamente si
verificheranno.
Di seguito sono richiamate le principali assunzioni ipotetiche effettuate dagli amministratori della Società e dagli stessi
dettagliatamente descritte nei paragrafi 8.1.2, 8.1.3 e 8.1.4 del Prospetto di Base.
Assunzioni ipotetiche di carattere generale:
i. prodotto interno lordo italiano: in progressiva, seppur graduale e modesta ripresa nel 2016 (+1,0%/+1,5%) e nel
2017 (+1,3%/+1,6%);
ii. rapporto deficit/prodotto interno lordo: 2,3% nel 2016 e 1,1% nel 2017;
iii. spread tra raccolta diretta ed impieghi a clientela: 2,0% nel 2016 e 2,1% nel 2017;
iv. crescita degli impieghi a clientela (fonte: ABI, Prometeia e Federcasse MESBAL/MECC): compresa tra il +1,4%
ed il +2,4% (valore medio: +1,9%) nel 2016 e compresa tra il +1,8% ed il +3,5% (valore medio: +2,3%) nel 2017;
v. crescita degli impieghi alle imprese (fonte: ABI e Prometeia): compresa tra il +1,9% ed il +2,1% (valore medio:
+2,0%) nel 2016 e compresa tra il +3,0% ed il +3,3% (valore medio: +3,1%) nel 2017;
vi. crescita delle sofferenze del sistema bancario (fonte: ABI, Prometeia, Federcasse MESBAL/MECC): compresa tra il
+2,7% ed il +8,6% (valore medio: +5,7%) nel 2016 e compresa tra il -3,2% ed il +5,4% (valore medio: +2,0%) nel
2017; per il sistema del credito cooperativo + prevista una crescita del +6,8% nel 2016 e del 4,6% nel 2017
vii. crescita della raccolta diretta (fonte: ABI, Prometeia, Federcasse MESBAL/MECC): compresa tra il -1,3% ed il
+1,5% (valore medio: +0,4%) nel 2016 e compresa tra il +0,1% ed il +2,0% (valore medio: +1,3%) nel 2017.
Assunzioni relative a variabili influenzabili, in tutto o in parte, dagli amministratori e dal management:
i. ampliamento del numero degli sportelli nella misura di 4 unità;
ii. consolidamento della quota di mercato nelle aree in cui la Società opera, da realizzarsi attraverso un’attività
commerciale tesa all’acquisizione di nuova clientela ed all’incremento dell’operatività con quella già esistente;
iii. che l’adesione al Fondo Temporaneo istituito in data 27 maggio 2016, che andrà nel tempo a sostituire il Fondo di
Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo ed il Fondo di Garanzia Istituzione, non determini l’insorgenza di
ulteriori costi, rispetto all’ammontare degli apporti definito dagli amministratori sulla base delle migliori informazioni
disponibili alla data di predisposizione dei Dati Previsionali.
Il complesso delle assunzioni, ipotetiche e relative a variabili influenzabili, in tutto o in parte dagli amministratori e dal
management, prevedono, in relazione ad alcuni parametri economici e patrimoniali, la realizzazione di obiettivi più
conservativi rispetto a quelli espressi dai Dati Previsionali. La tabella che segue riepiloga le variazioni dei principali
49
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
obiettivi:
Bilancio Budget 2016 Riprev.
2015
+ Capranica 2016
Proventi da impieghi e investimenti
Costo della provvista
MARGINE DI INTERESSE
Commissioni nette
Dividendi su partecipazioni
Risultato netto dell’attività di negoziazione (Voce 80)
Risultato netto dell’attività di copertura
Utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti e attività finanziarie (voce 100)
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Costi del personale
Altre spese amministrative - costi
Imposte indirette e tasse
Altre spese operative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Ammortamenti
Altri proventi di gestione
Altri oneri di gestione
Altri proventi/oneri di gestione
Costi operativi
MARGINE OPERATIVO LORDO
Totale rettifiche e riprese di valore (voce 130)
Rettifiche e riprese di valore su crediti
Rettifiche e riprese di valore su altre operazioni finanziarie
Utile prima imposte
Imposte dirette e tasse (stima)
UTILE
Raccolta
Raccolta a vista
Raccolta a termine
Raccolta diretta clientela ordinaria
Raccolta cassa depositi a prestiti e ns.
obbligazioni presso altre Bcc
Raccolta diretta
Raccolta indiretta
RACCOLTA ALLARGATA
Impieghi
Totale Impieghi a breve
Totale Impieghi a m/l
Altre partite
Sofferenze
IMPIEGHI TOTALI
279,1
110,7
168,4
63,4
0,6
-0,9
-1,4
28,6
258,8
-90,6
-56,0
-27,6
-83,6
-2,0
-8,4
26,1
-1,0
25,1
-159,4
99,4
-78,0
-71,7
-6,2
21,5
-3,1
18,4
279,8
270,6
98,4
96,0
181,4
174,6
75,9
72,4
0,6
0,6
2,0
0,0
-0,5
-1,2
9,0
18,4
268,4
264,7
-105,7
-105,9
-60,4
-59,9
-26,0
-20,9
-86,4
-80,9
-0,6
-4,0
-9,4
-10,9
28,0
24,7
-1,2
-1,2
26,7
23,5
-175,4
-178,2
93,1
86,6
-66,8
-63,6
-62,3
-60,6
-4,5
-3,0
26,2
23,0
-3,9
-3,0
22,3
20,0
Bcc
Roma
post
Bcc Roma
incorporazio
ne
dic-15
dic-16
6.441,9
6.605,7
2.424,6
2.521,5
8.866,5
9.127,2
Variazioni
Riprevisione
2016
Bilancio
2015
Ass. Perc.
7.119,2 677,3 10,5
2.219,7 -204,9 -8,5
9.338,9 472,4 5,3
281,6
266,8
266,8
9.122,1
1.863,0
10.985,1
9.394,0
2.035,4
11.429,4
9.605,7 483,6 5,3
1.666,3 -196,7 -10,6
11.272,1 287,0 2,6
Riprev.
2016
Bcc
Roma
post
Riprev.
Bcc Roma
incorporazio 2016
ne
dic-15
dic-16
1.208,6
5.315,3
15,4
259,2
6.798,5
-14,8 -5,2
Variazioni
P.s. 2017
Riprevisione +
2016 Bilancio Capranica
Ass. Perc.
-8,5
-3,1
288,4
-14,7 -13,3
92,1
6,2
3,7
196,3
8,9
14,1
79,5
0,0
0,0
0,6
0,9 -100,0
0,0
0,1 -10,4
0,0
-10,2 -35,7
2,0
5,9
2,3
278,5
-15,4 17,0
-107,9
-3,9
7,0
-62,0
6,7 -24,2
-27,0
2,7
-3,3
-89,0
-2,0 100,8
-1,3
-2,5 30,1
-9,9
-1,4
-5,3
27,2
-0,2 23,6
-1,5
-1,6
-6,4
25,7
-18,8 11,8
-182,5
-12,9 -12,9
96,0
14,4 -18,4
-61,5
11,1 -15,5
-57,0
3,2 -51,7
-4,5
1,5
7,0
34,4
0,1
-3,7
-4,3
1,6
8,8
30,2
Riprev.
2017
270,9
82,2
188,6
76,4
0,6
0,0
4,0
269,6
-107,9
-61,0
-28,3
-89,3
-1,3
-11,0
26,8
-1,5
25,3
-184,1
85,5
-55,7
-51,2
-4,5
29,9
-3,3
26,6
-3,0
4,3
0,2
27,1
28,6
1,2
-14,4
4,9
-1,9
-1,0
-7,3
-8,4
2,7
-0,1
2,1
-0,3
1,8
-5,9
-1,0
7,9
9,4
-1,5
6,9
-0,3
6,6
-100,0
-78,3
1,8
1,8
1,7
35,1
10,4
-68,7
0,9
8,5
25,4
7,7
3,3
-1,2
-12,5
-15,6
50,0
30,2
10,0
33,2
Bcc
Roma
Riprev.
post
2017
incorporazione
Variazioni
Riprevisione 2016
Riprevisione 2017
dic-17
6.687,8
2.573,4
9.261,2
dic-17
7.153,5
2.316,9
9.470,4
Ass.
34,2
97,2
131,5
Perc.
0,5
4,4
1,4
248,4
248,4
-18,4
-6,9
9.509,6
2.207,1
11.716,7
9.718,8 113,1
1.749,7 83,3
11.468,4 196,4
Variazioni
Bcc
Roma
Riprevisione
Riprev.
post
2016
Bilancio
2017
incorporazione
2015
Ass. Perc.
dic-17
dic-17
1.363,0 1.172,3 -36,3
5.648,8 5.544,8 229,5
15,4
15,4
0,0
310,4
329,5 70,3
7.337,6 7.062,0 263,5
Variazioni
Riprevisione 2017
Riprevisione 2016
Ass.
Perc.
0,3
0,1
-13,8
-14,3
14,0
8,0
4,0
5,5
0,0
0,0
1.509,5
5.913,9
15,4
337,8
7.776,6
1.246,8
5.869,2
15,4
349,3
7.480,7
1,2
5,0
1,7
Variazioni
Riprevisione 2016
Riprevisione 2017
Ass.
74,4
324,5
0,0
19,8
418,7
Perc.
6,3
5,9
0,0
6,0
18,2
3. Il mio esame è stato svolto secondo le procedure previste per tali tipi di incarico dall’International Standard on
Assurance Engagements (ISAE) 3400 “The Examination of Prospective Financial Information” emesso
dall’International Auditing and Assurance Sdandards Board (“IAASB”). Va tuttavia tenuto presente che a causa
dell’aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne in concretizzarsi
dell’accadimento, sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti tra valori
consuntivi e valori preventivati dei Dati Previsionali Aggiornati potrebbero essere significativi, anche qualora gli eventi
previsti nell’ambito delle assunzioni di carattere generale ed ipotetico, richiamate nel precedente paragrafo si manifestassero.
4. Sulla base dell’esame degli elementi probativi a supporto delle ipotesi e degli elementi utilizzati nella formulazione dei
Dati Previsionali Aggiornati, non sono venuto a conoscenza di fatti tali da farmi ritenere, alla data odierna, che le
suddette ipotesi ed elementi non forniscano una base ragionevole per la predisposizione dei Dati Previsionali Aggiornati,
50
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
assumendo il verificarsi delle assunzioni di carattere generale ed ipotetico relative ad eventi futuri ed azioni degli
amministratori, descritte nel paragrafo 2.
Inoltre, a mio giudizio, i Dati Previsionali Aggiornati sono stati predisposti utilizzando coerentemente le ipotesi e gli
elementi sopracitati e sono stati elaborati sulla base di principi contabili omogenei a quelli applicati dalla Banca di
Credito Cooperativo di Roma soc. coop. nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2015, predisposto in conformità agli
International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea.:
5. si richiama l’attenzione su quanto segue:
i. i Dati Previsionali sono tratti da prospetti di conto economico e patrimoniali che costituiscono riclassificazioni dei dati
riportati negli schemi di bilancio della Banca. Tali riclassificazioni sono guidate da criteri gestionali e sono dirette a fornire
una più diretta e chiara rappresentazione delle informazioni economiche e patrimoniali, ma non consentono una
immediata confrontabilità con le corrispondenti voci del bilancio chiuso al 31 dicembre 2015;
ii. nella costruzione dei Dati Previsionali Aggiornati non sono stati stimati i principali effetti economici e patrimoniali
derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 3 all’operazione di fusione per incorporazione, nella Società, della
Banca di Capranica Credito Cooperativo soc.coop., i cui effetti contabili decorrono dal 1 luglio 2016;
iii. gli amministratori della Banca non hanno predisposto una analisi di sensitività al fine di indicare le potenziali
conseguenze sull’utile netto in caso di evoluzione della curva dei tassi di interesse diversa da quella ipotizzata;
iv. i Dati Previsionali non riflettono gli eventuali impatti derivanti:
a) dalle valutazioni conclusive della visita ispettiva, avviata il 21 settembre 2016, e tutt’ora in corso, dalla Banca
d’Italia, ai sensi dell’articolo 54 del D.LGS. 1° settembre 1993, n. 385 (il “Testo Unico Bancario” o “TUB”), avente
ad oggetto il governo, la gestione e il controllo del credito;
b) dall’introduzione dell’IFRS 9, la cui applicazione entrerà a regime nel 2018 e, quindi, oltre il periodo di previsione
del Piano Strategico 2016-2017;
c) dalla futura adesione ad un gruppo bancario cooperativo in conseguenza del mancato esercizio dell’opzione, prevista
dal D.L. n. 18 del 14 febbraio 2016, convertito con la legge n, 49 del 8 aprile 2016, a trasformarsi in società per
azioni;
d) dalla prevista acquisizione del complesso dei beni per l’esercizio dell’attività bancaria, con l’esclusione del credito verso la
Banca di Credito Cooperativo di Marino società cooperativa, dei crediti fiscali e delle attività per imposte anticipate, di
proprietà della Banca di Frascati di Credito Cooperativo società cooperativa per azioni, i cui effetti, allo stato attuale,
sono previsti a decorrere dal 1 gennaio 2017. In relazione all’acquisizione del citato complesso aziendale, che alla data del
30 giugno 2016 presenta una raccolta allargata pari ad Euro 47,4 milioni, impieghi vivi per Euro 29,4 milioni e titoli
disponibili per la vendita per Euro 22,4 milioni, la Banca ha sviluppato una proiezione economico e patrimoniale che
proietta una contribuzione positiva all’utile nello della Società, previsto per l’esercizio 2017, pari ad Euro 0,1 milioni.”
Rischi relativi alle contribuzioni della Banca al Fondo temporaneo di cui all’art.2-bis del D.L:
18/2016
L‟Emittente, in data 14 giugno 2016, ha aderito al Fondo temporaneo istituito da Federcasse ai sensi
dell‟art. 2-bis del d.l. 18/2016, come convertito dalla l. 49/2016. Lo Statuto del Fondo temporaneo, nel
fissare i criteri di contribuzione delle banche consorziate (la cui adesione al fondo è obbligatoria, per le
BCC che non abbiano deliberato di trasformarsi in s.p.a.) ha previsto che, per ciascun anno,
l‟ammontare massimo della contribuzione di ciascuna banca sia determinato in misura pari allo 0,2%
dell‟attivo di bilancio dell‟esercizio precedente. In base a tale criterio, il limite massimo di possibili
contribuzioni dell‟Emittente al Fondo temporaneo per l‟anno 2016 risulta pari a circa 23,5 milioni di
euro. L‟Emittente aveva già appostato risorse in sede di budget per complessivi 3,0 milioni di euro a
fronte dei possibili impegni per il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo e del
Fondo di Garanzia Istituzionale. Il Fondo temporaneo in futuro sostituirà tali fondi di garanzia. Alla
Data del Supplemento, l‟ammontare delle risorse già apportate e non ancora effettivamente utilizzate,
corrisponde a circa 2.500.000 di euro; tali risorse verranno pertanto destinate al Fondo Temporaneo.
L‟Emittente, sulla base di tutte le informazioni disponibili, ed in particolare in base al fatto che ai sensi
dell‟art. 4, comma 6, dello Statuto del Fondo Temporaneo, la ripartizione delle quote ordinarie delle
Banche consorziate è determinata seguendo gli stessi criteri stabiliti per le contribuzioni al Fondo di
51
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo già previsto ai sensi dell‟art. 96 del d.lgs. 385/1993,
ha valutato che il peso della BCC di Roma (determinato in base ai rispettivi totali dell‟attivo dello stato
patrimoniale) all‟interno della compagine delle BCC obbligate ad aderire al Fondo Temporaneo
corrisponde al 3,49%. Conseguentemente, l‟Emittente ha valutato che i predetti 2,5 milioni di euro
siano sufficienti a coprire gli obblighi di contribuzione della BCC di Roma fino ad un ammontare
complessivo di eventuali interventi del Fondo temporaneo nel 2016 per un ordine di grandezza di circa
70-80 milioni. A giudizio dell‟Emittente, allo stato, non vi sono evidenze che lascino ritenere che il
Fondo temporaneo, in concreto, effettuerà interventi di ammontare complessivo superiori all‟ordine di
grandezza dei 70/80 milioni di euro e, pertanto, l‟Emittente non prevede, con riguardo agli esercizi
2016 e 2017 di dover effettuare ulteriori contribuzioni rispetto a quanto già effettuato (e a quanto
previsto a budget per il 2017). Sussiste tuttavia il rischio che il Fondo possa, in concreto, effettuare
interventi di ammontare complessivo superiore al predetto ordine di grandezza, e che,
conseguentemente, la Banca debba effettuare ulteriori apporti al Fondo, con conseguenti impatti
negativi sui risultati di esercizio. Con specifico riferimento alle previsioni di utili (22,3 milioni di euro)
relative all‟esercizio 2016 formulate nel Piano Industriale 2016-2017 si evidenzia che, nel caso limite in
cui la Banca venisse chiamata nel corso del 2016 ad effettuare apporti al Fondo nella massima misura
possibile (23,5 milioni di euro per l‟anno 2016), l‟impatto a conto economico sarebbe di portata tale da
determinare addirittura una perdita di esercizio. Con riferimento alle previsioni di utili (30,4 milioni di
euro) relative all‟esercizio 2017 formulate nel Piano Industriale 2016-2017 si evidenzia che, nel caso
limite in cui Banca venisse chiamata nel corso del 2017 ad effettuare apporti al Fondo nella massima
misura possibile (allo stato non determinabile, ma corrispondente allo 0,2% dell‟attivo dello stato
patrimoniale al 31 dicembre 2016), l‟impatto a conto economico sarebbe comunque di portata tale da
ridurre l‟utile di esercizio ben al di sotto della metà di quanto previsto nel Piano Industriale.
Si pone altresì in evidenza il fatto che la Banca sta procedendo alla revisione del Piano Industriale 20162017. L‟Emittente ritiene che l‟elaborazione del Piano Industriale per gli anni 2017-2018 potrà essere
portata a compimento entro il mese di gennaio 2017.
Rischio residuo
Il rischio residuo può derivare dal verificarsi delle seguenti situazioni:
- perdita o riduzione della capacità di mitigazione nel tempo delle garanzie acquisite (riduzione del
valore di mercato);
- capacità di recupero (azioni di recupero) inferiore alla stima di recupero effettuata.
A fronte dell‟esposizione a tale rischio la Banca ha strutturato una serie di presidi organizzativi nei
quali si effettua una attività di controllo di carattere quali-quantitativo, anche ai fini dell‟ammissibilità
delle tecniche di attenuazione del rischio di credito.
Rischio strategico
Il rischio strategico rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione di utili o capitale derivante
da:
- mancata o parziale realizzazione pro tempore degli scenari di mercato ipotizzati in sede di
pianificazione strategica;
- decisioni aziendali errate in rapporto all‟evoluzione dell‟ambiente competitivo;
- incapacità di realizzazione totale o parziale delle decisioni previste a piano per inadeguata
pianificazione delle risorse disponibili, dei tempi, delle modalità di azione.
Il rischio strategico è fronteggiato mediante opportune policy e procedure che prevedono che le
decisioni più rilevanti siano riportate al Comitato Politiche Aziendali e, in via successiva, al Consiglio di
Amministrazione, supportate dalla valutazione attuale e prospettica dei rischi e dell‟adeguatezza
patrimoniale.
Il coinvolgimento dei massimi organi di governo aziendale ed il supporto delle diverse funzioni
aziendali, consente la mitigazione del rischio strategico, ciò non di meno, non si può escludere che nel
caso in cui dovessero verificarsi errori in fase di pianificazione strategica o questa dovesse risultare
inadeguata anche in relazione al contesto nel quale la Banca opera, non si può escludere la possibilità
che si determini un impatto negativo, anche rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e
finanziaria dell‟Emittente.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Rischio reputazionale
E‟ il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione
negativa dell‟immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti della Banca (shareholder),
investitori e/o Autorità di Vigilanza e generata ad esempio da:
- atti dolosi o colposi commessi dalla Banca o ad essa riconducibili a danno diretto degli
stakeholder;
- mancata chiarezza nel trasferimento delle informazioni nei confronti degli stakeholder;
- inadempienze o ritardi nel regolamento delle operazioni;
- mancato rispetto di accordi interbancari;
- dichiarazioni errate, omissive o poco trasparenti all‟Autorità di Vigilanza.
Rischio di non conformità
Per “rischio di non conformità” si intende il rischio di incorrere in sanzioni legali o amministrative,
perdite finanziarie rilevanti o danni reputazionali derivanti dal mancato rispetto di leggi, regolamenti,
codici di autoregolamentazione, procedure interne e codici di condotta applicabili all‟attività della
Banca.
Rischi connessi con l’operatività verso soggetti collegati
Per rischio inerente le operazioni con soggetti collegati, si intende il rischio che la vicinanza di taluni
soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere l‟oggettività e l‟imparzialità delle decisioni
relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con
possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Banca a rischi non
adeguatamente misurati o presidiati, nonché potenziali danni per depositanti e azionisti.
Relativamente a tale tipologia di rischio, al 31 dicembre 2015, si rileva la presenza di 23 parti correlate a
cui sono connesse 395 ulteriori soggetti. L‟esposizione dell‟insieme di tali soggetti, considerati
complessivamente, ammonta a 38,7 milioni, mentre l‟esposizione ponderata si attesta a 24,8 milioni
(3,4% dei Fondi Propri). Si precisa che tra le parti correlate, quella con esposizione più rilevante arriva
all‟ 1,4% dei Fondi Propri risultando quindi inferiore ai limiti prudenziali stabiliti dalla normativa di
vigilanza.
Rischio derivante da investimenti partecipativi in imprese non finanziarie
La disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari è diretta a contenere il
rischio di un eccessivo immobilizzo dell‟attivo derivante da investimenti partecipativi in imprese
finanziarie e non finanziarie; con specifico riferimento a queste ultime, mira altresì a promuovere una
gestione dei rischi e dei conflitti di interesse conforme al criterio della sana e prudente gestione.
Relativamente a tale tipologia di rischio al 31 dicembre 2015 si rileva la presenza di 10 partecipazioni in
imprese non finanziarie. L‟esposizione complessiva ammonta a 1,9 milioni (0,3% dei Fondi Propri)
mentre la maggiore esposizione è pari a 1,2 milioni (0,2% dei Fondi Propri).
Rischio di cartolarizzazione
È il rischio di incorrere in perdite dovute alla mancata rispondenza tra la sostanza economica delle
operazioni poste in essere e le decisioni di valutazione e gestione del rischio.
La Banca al 31 dicembre 2015 detiene nel banking book un titolo cartolarizzato che però, essendo stato
completamente svalutato, non produce nessun impatto per quanto concerne l‟assorbimento
patrimoniale.
Rischio di leva finanziaria eccessiva
Il rischio di leva finanziaria eccessiva rappresenta il rischio che un livello di indebitamento
particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca vulnerabile,
determinando l‟adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività
con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti
attività.
Rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Il D.lgs. n° 231/07, perseguendo l'obiettivo di prevenire l'uso del sistema finanziario a scopo di
riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, contiene una definizione di riciclaggio che amplia
sensibilmente la nozione esistente nel codice penale. Secondo l‟art. 2 del menzionato Decreto
costituiscono riciclaggio – se commesse intenzionalmente - le seguenti azioni:
a) la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da
un‟attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare
l‟origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle
conseguenze giuridiche delle proprie azioni;
b) l‟occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione,
movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni
provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività;
c) l‟acquisto, la detenzione o l‟utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro
ricezione, che tali beni provengono da un‟attività criminosa o da una partecipazione a tale attività;
d) la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l‟associazione per commettere tale
atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto
di agevolarne l‟esecuzione.
La Banca, proporzionalmente alla propria complessità organizzativa e di business, ha disciplinato,
attraverso apposite normative interne i ruoli, le responsabilità e il processo al fine della gestione del
rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Rischio informatico
Per Rischio Informatico o “Rischio IT” si intende il rischio di incorrere in perdite economiche, di
reputazione e di quote di mercato in relazione all‟utilizzo di tecnologia dell‟informazione e della
comunicazione. In particolare, in base al momento di misurazione, il Rischio IT si differenzia in:
- Rischio Potenziale (o Rischio Inerente): rappresenta il massimo Rischio IT cui è soggetto un
determinato Processo Aziendale in termini di possibilità di realizzazione di una minaccia IT che
possa arrecare un danno a riservatezza, integrità o disponibilità dei dati gestiti dal processo e
all‟operatività del processo stesso. Concorrono nella determinazione del rischio potenziale tutti gli
elementi IT del modello che afferiscono al processo aziendale in analisi: servizi IT per il business,
applicazioni IT e infrastrutture e, non ultimi, i processi IT (che, a loro volta, includono i fattori
umani);
- Rischio Effettivo: rappresenta il rischio IT riscontrabile su un processo aziendale misurato in un
determinato istante temporale; è il rischio che deve essere determinato nel caso di attuazione del
processo di analisi dei rischi su elementi IT già in essere;
- Rischio Residuo: rappresenta il rischio riscontrabile su un processo aziendale in seguito
all‟applicazione di contromisure atte a determinare una riduzione del rischio potenziale o del rischio
effettivo.
La Banca, proporzionalmente alla propria complessità organizzativa e di business, ha disciplinato,
attraverso apposite normative interne i ruoli, le responsabilità e il processo al fine della gestione del
rischio informatico.
Rischi relativi ai contratti di Outsourcing stipulati dall’Emittente
La Banca ha esternalizzato, mediante appositi contratti con fornitori esterni, talune funzioni aziendali.
Tra queste, le c.d. Funzioni Aziendali Importanti di cui al 15° aggiornamento della Circolare 263/06 di
Banca d‟Italia, e precisamente: le “Funzioni Operative Importanti”, ossia quelle attività/funzioni
esternalizzate la cui mancata o inadeguata esecuzione determini il rischio di compromissione grave della
redditività, della solidità patrimoniale, della continuità operativa o della conformità alle norme cui la
Banca è sottoposta, le Funzioni Aziendali di Controllo, il Sistema Informativo.
In relazione al complesso delle attività esternalizzate, sussiste il rischio che l‟Emittente possa essere
esposto a responsabilità sia nei confronti dell‟Autorità di Vigilanza, sia nei confronti della propria
clientela e dei terzi in generale, in conseguenza di eventuali malfunzionamenti e/o paralisi operative che
dovessero verificarsi nell‟ambito delle organizzazioni aziendali dei soggetti terzi affidatari di funzioni
54
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
esternalizzate dalla Banca, così come in caso di eventuali inadempimenti di tali terzi affidatari agli
obblighi contrattuali sugli stessi gravanti.
Non può pertanto escludersi che l‟Emittente, a seguito dell‟eventuale verificarsi degli eventi sopra citati,
possa subire conseguenze suscettibili di incidere negativamente sulla propria posizione patrimoniale,
economica e finanziaria, o subire provvedimenti sanzionatori da parte dell‟Autorità di Vigilanza.
Sussiste altresì il rischio che l‟Emittente, in caso di conseguenze sfavorevoli sul piano patrimoniale non
possa ottenere l‟integrale risarcimento delle stesse da parte dei soggetti terzi affidatari di funzioni
esternalizzate.
Rischi relativi alla verifica fiscale in corso di svolgimento da parte dell’Autorità tributaria.
In data 11 Maggio 2016 la Direzione Regionale delle Entrate del Lazio, ufficio grandi contribuenti, ha
iniziato, nei confronti della Banca, una verifica fiscale al fine di eseguire il controllo della contabilità
posta in essere ai fini IRES, IRAP, IVA relativamente al periodo d‟imposta 2013. Tale verifica rientra
nel piano dei controlli biennali previsti per le società di grandi dimensioni (società che presentano un
volume di affari, ricavi o compensi non inferiori a euro 25.822.844,95) ed essendo la Banca un
“contribuente tutorato” secondo quanto previsto dal D.L. 185/2008.
Nel contesto dell‟esame sostanziale, che ha interessato atti e fatti di gestione aventi rilevanza fiscale,
contabile e amministrativa, sono state rilevate alcune inesattezze in materia di IRES.
A conclusione delle verifiche l‟Autorità tributaria propone il recupero a tassazione per l‟anno 2013 di un
importo totale di euro 1.967.881,15.
Al termine del verbale di constatazione l‟Emittente ha dichiarato, non condividendo alcuni rilievi
formulati dall‟Autorità tributaria, di riservarsi la possibilità di presentare ulteriori osservazioni e
memorie nelle sedi opportune.
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI DI ATTIVITÀ E AI MERCATI IN CUI
OPERA L’EMITTENTE
Rischio derivante dalla congiuntura economica
L‟Emittente, nello svolgimento dell‟attività bancaria e finanziaria, è fortemente influenzato dalla
situazione dei mercati finanziari e dal generale contesto macroeconomico, tuttora caratterizzato dal
perdurare di rischi inerenti ai debiti sovrani di alcuni Paesi dell‟Eurozona e dal persistere di timori circa
la solidità di banche e altri intermediari finanziari che presentano esposizioni nei confronti dei predetti
Paesi europei o che sono gravati da elevati livelli di sofferenze anche nei confronti di debitori privati.
Nel corso del 2015 si è fortemente riacuita la crisi del debito sovrano della Grecia con la conseguenza
del riproporsi di forti tensioni nei mercati finanziari della c.d. Eurozona, da ultimo ravvivate anche nei
primi mesi del 2016. Rimane in particolare sullo sfondo la prospettiva di un‟ipotetica “grexit” (ossia
l‟uscita della Grecia dal Sistema Monetario europeo) rispetto alla quale non possono escludersi eventuali
effetti, a catena (c.d. contagio), anche sul mercato del debito pubblico nazionale.
Nel contempo il 23 giugno 2016 i mercati finanziari hanno manifestato turbolenze determinate dagli
sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest‟ultimo uscirà dall‟Unione
Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato attuale, l‟impatto che la fuoriuscita dalla
UE potrà produrre sull‟economia del Regno Unito, sull‟economia internazionale nel suo complesso, sui
mercati finanziari nonché sulla situazione dello Stato italiano e dell‟Emittente.
Di recente si sono peraltro manifestate significative tensioni sui principali mercati finanziari asiatici, in
particolare quello cinese. Tale scenario prospetta una possibile ripresa dell‟avversione al rischio nei
confronti dei titoli di Stato italiani che potrebbe determinare sensibili ridimensionamenti dei relativi
corsi con un drastico rialzo dei relativi rendimenti. Sussiste pertanto il rischio che si producano effetti
negativi sul valore delle attività finanziarie detenute nel portafoglio dell‟Emittente, caratterizzato nel
complesso da una sensibile esposizione al Rischio Paese Italia, in relazione alla presenza di una elevata
quota di investimenti costituiti da titoli di Stato italiani. Si specifica, in particolare, che al 31 dicembre
2015, il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell‟Emittente rappresentate da “titoli di debito”
ammonta ad euro 4.058,3 milioni (3.230,3 milioni al 30 giugno 2016), quasi interamente concentrato sul
55
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
paese Italia per euro 4.052,2 milioni ovvero il 99,85% del totale delle esposizioni su debiti sovrani
(3.224 milioni al 30 giugno 2016, pari al 99,81% del totale delle esposizioni su debiti sovrani).
Inoltre, ove la crisi dell‟economia reale dovesse perdurare - anche a causa di eventuali nuove ed ulteriori
turbolenze di tipo finanziario - producendo ulteriori effetti depressivi sui consumi delle famiglie, sulla
loro propensione al risparmio e sui piani di investimento della clientela di riferimento, non è possibile
escludere che la redditività dell‟Emittente possa risultare inferiore rispetto a quella conseguita negli anni
precedenti.
Ove le attuali turbolenze del mercato finanziario dovessero perdurare o accentuarsi, anche la capacità di
reperire fondi da parte dell‟Emittente potrebbe peggiorare. Si specifica, in particolare, che al 31
dicembre 2015, la Banca detiene una raccolta in conti correnti e depositi liberi per euro 6.423,9 milioni,
in operazioni di pronti contro termine per euro 89,6 milioni, in certificati di deposito per euro 451,1
milioni, in obbligazioni per euro 1.516,9 milioni ed in conti deposito per euro 357,2 milioni.
Nel caso in cui perduri o peggiori il quadro di turbolenza di mercato, la Banca potrebbe vedere
diminuire la propria liquidità a causa di difficoltà nel reperimento delle risorse, ovvero la Banca
potrebbe dover fronteggiare una maggiore onerosità nel reperimento di tali risorse di liquidità, con
conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della stessa.
Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario
Il mercato italiano dei servizi bancari e finanziari è estremamente competitivo. Il rischio della crescente
competitività del settore è per la Banca quello di non riuscire a mantenere o ad aumentare i volumi di
attività ed i livelli di redditività raggiunti in passato, con conseguenti effetti pregiudizievoli sulla
situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca stessa. Rispetto all‟Emittente, i grandi
gruppi bancari hanno il vantaggio di potersi avvalere di maggiori economie di scala e di una più capillare
diffusione sul territorio. Fermo restando il fatto che l‟Emittente ritiene di possedere una consolidata
posizione nel proprio mercato di riferimento, l‟ingresso nel mercato di riferimento dell‟Emittente di
nuovi operatori nazionali, regionali o esteri, la conduzione di politiche commerciali aggressive da parte
di operatori già presenti in detto mercato, l‟affermazione di operatori finanziari specializzati nella
gestione del risparmio e nell‟erogazione di servizi bancari a distanza o il consolidarsi del processo di
aggregazione tra soggetti operanti nel mercato bancario, potrebbero causare una contrazione dei
margini operativi con riflessi negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della
Banca. L‟Emittente, in considerazione del forte radicamento sul proprio territorio di appartenenza, è
soggetto ai rischi legati all‟andamento dell‟economia regionale.
Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario
Le attività dell‟Emittente sono soggette a specifiche regolamentazioni nazionali e comunitarie relative al
settore di appartenenza. La normativa applicabile alle banche, cui la Banca di Credito Cooperativo di
Roma è soggetta, disciplina i settori in cui gli istituti di credito possono operare con lo scopo di
preservare la stabilità e la solidità degli stessi, limitandone l‟esposizione al rischio. L‟Emittente è altresì
soggetto alla normativa applicabile ai servizi finanziari che disciplina, tra l‟altro, l‟attività di vendita e
collocamento degli strumenti finanziari e quella di marketing. L‟operatività della Banca potrebbe essere
negativamente condizionata da mutamenti legislativi e/o regolamentari a livello nazionale ed europeo
che potrebbero comportare un incremento dei costi operativi e/o avere effetti negativi sull‟attività, i
risultati e le prospettive della Banca. Il rischio attinente alla mancata conformità delle attività svolte alle
norme applicabili è gestito dall‟Emittente mediante l‟attività di controllo espletata dalla funzione di
Compliance, istituita ai sensi delle Istruzioni di Vigilanza.
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all‟adozione di discipline più rigorose da parte
delle autorità internazionali.
A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle
indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea 3, principalmente con finalità di un significativo
rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e
dell‟introduzione di policy e di regole quantitative per l‟attenuazione del rischio di liquidità negli istituti
bancari. Con riferimento a tali novità regolamentari, l‟Emittente è già in linea con i parametri imposti da
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Basilea 3 per quanto concerne i livelli minimi di Leverage Ratio, Common Equity Tier 1 Ratio, Tier 1
Ratio e Total Capital Ratio.
Si segnala altresì che la regolamentazione CRR prevede specifiche misure autorizzative alla riduzione
dei fondi propri, per importi predeterminati al netto dell‟importo della sottoscrizione di nuovi strumenti
di capitale primario di classe 1 versati in un periodo fino a un anno, che riguardano anche gli acquisti di
azioni proprie.
Nello specifico si segnala che gli Stati membri devono trasporre le disposizioni della direttiva
2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD) che istituisce lo schema unico di
garanzia dei depositi, con previsione dell‟obbligo di costituire, ove non già presenti, Fondi nazionali che
devono essere alimentati tramite contributi delle banche specificamente volti a tutelare i depositi
bancari entro il limite di 100.000 euro.
In data 8 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.lgs. n. 30/2016 che dà attuazione nel
diritto interno alle disposizioni della Direttiva. Alla Data del Supplemento al Prospetto, l‟Emittente non
ha effettuato a tal riguardo accantonamenti sul bilancio al 31 dicembre 2015.
In generale sebbene l‟Emittente ponga la massima attenzione e destini risorse significative
all‟ottemperanza del complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero
eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione
delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti
sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell‟Emittente.
Non è comunque possibile escludere che in futuro verranno adottate nuove leggi e regolamenti, con
conseguente necessità di impiego di ulteriori risorse da parte dell‟Emittente al fine di garantire il rispetto
di tali eventuali novità normative.
In data 14 aprile 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale legge 8 aprile 2016 n. 49, di conversione
del decreto legge n. 18 del 14 febbraio 2016, recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di
Credito Cooperativo.
Si specifica che la BCC di Roma, pur disponendo di un patrimonio netto superiore a 200 milioni di
euro e disponendo, pertanto, secondo quanto previsto dal D.L. 18/2016, della facoltà, in alternativa alla
adesione ad un gruppo bancario cooperativo, di deliberare la trasformazione in società per azioni o
deliberare la messa in liquidazione, non ha deliberato entro il termine previsto dal D.L. 18/2016 la
trasformazione in società per azioni, e conseguentemente dovrà aderire ad un gruppo bancario
cooperativo.
Alla Data del Secondo Supplemento, tuttavia, il gruppo bancario cooperativo non è ancora stato
costituito. Si specifica, conseguentemente, che non è attualmente possibile prevedere, tra l‟altro, quali
possano essere:
a) i contenuti di dettaglio del c.d. contratto di coesione, previsto dall‟art. 37-bis, comma 3, TUB come
modificato dal D.L. 18/2016, che disciplinerà, tra l‟altro, i poteri esercitabili dalla capogruppo anche
con riguardo agli indirizzi strategici ed obiettivi operativi del gruppo e gli altri poteri necessari per
l‟attività di direzione e coordinamento delle BCC aderenti al gruppo bancario cooperativo;
b) la misura della partecipazione dell‟Emittente alla capogruppo e i diritti amministrativi e patrimoniali
esercitabili in seno a quest‟ultima.
In generale, non è allo stato possibile formulare indicazioni precise di natura quantitativa in ordine ai
possibili impatti derivanti dall‟adesione dell‟Emittente al gruppo bancario cooperativo sulla situazione
finanziaria, economica e patrimoniale dell‟Emittente né formulare indicazioni in ordine all‟incidenza
dell‟adesione al gruppo sull‟operatività dell‟Emittente
Alla Data del Secondo Supplemento è ancora in corso di svolgimento la procedura di pubblica
consultazione, avviata dalla Banca d‟Italia, della normativa di attuazione della menzionata riforma.
Sebbene, allo stato, non si abbia la certezza che la normativa regolamentare della Banca d‟Italia entrerà
in vigore nel medesimo testo posto in consultazione, né si possa prevedere quale sarà la composizione
quantitativa e qualitativa del gruppo bancario cooperativo al quale la BCC di Roma aderirà, si pone nella
massima evidenza che, secondo il testo regolamentare posto in consultazione:
- la garanzia in solido tra la capogruppo e le banche affiliate è parte integrante del contratto di coesione;
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
- la partecipazione all‟accordo di garanzia in solido costituisce, in ogni caso, condizione imprescindibile
per l‟adesione al contratto di coesione e, quindi, al gruppo bancario cooperativo;
- la garanzia fra la capogruppo e le banche affiliate è reciproca (cross-guarantee), ovverosia la
capogruppo garantisce tutte le banche affiliate per le obbligazioni da queste assunte e ciascuna banca
affiliata garantisce la capogruppo e le altre banche affiliate per le obbligazioni di queste;
- la garanzia è disciplinata contrattualmente in modo da produrre l‟effetto di qualificare le passività della
capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche aderenti all‟accordo;
- l‟obbligazione di garanzia di ciascuna banca aderente è commisurata all‟entità dei mezzi patrimoniali
disponibili, entro il limite delle risorse patrimoniali eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale
(c.d. free capital);
- la garanzia ha anche una efficacia esterna in favore dei creditori delle banche aderenti, nel senso che
ciascun aderente assumerà in solido, entro il limite sopra indicato dell‟obbligo di garanzia individuale, le
obbligazioni di ogni altra Banca aderente che si rendesse inadempiente verso i propri creditori;
- la garanzia deve prevedere meccanismi di sostegno finanziario intra-gruppo con cui le banche aderenti
si forniscono il sostegno finanziario necessario per assicurare la loro solvibilità e liquidità, in particolare
per il rispetto dei requisiti prudenziali e delle richieste dell‟autorità di vigilanza, nonché per evitare, ove
necessario, l‟assoggettamento alle procedure di risoluzione di cui al d.lgs. n. 180/2015 o alla procedura
di liquidazione coatta amministrativa di cui all‟art. 80 e ss. del TUB.
Sussiste pertanto il rischio che in futuro, come conseguenza dell‟adesione della BCC di Roma ad un
gruppo bancario cooperativo, e ove permanga l‟attuale situazione di eccedenza delle risorse patrimoniali
dell‟Emittente rispetto ai requisiti obbligatori a livello individuale, l‟attuazione del previsto meccanismo
di garanzia comporti l‟obbligo per la BCC di Roma di impegnare proprie risorse patrimoniali:
a) per rispondere di obbligazioni verso terzi assunte da altre banche aderenti al medesimo gruppo
bancario cooperativo;
b) per fornire sostegno finanziario necessario ad assicurare solvibilità e liquidità di altre banche aderenti
al medesimo gruppo bancario cooperativo.
L‟investimento in azioni della BCC di Roma, pertanto, potrà comportare per l‟investitore l‟esposizione,
oltre che al rischio di impresa proprio della BCC di Roma, anche al rischio di impresa proprio di altre
banche aderenti al medesimo gruppo bancario cooperativo (entro il limite delle risorse patrimoniali
della BCC di Roma eccedenti i requisiti obbligatori a livello individuale). Al 30 giugno 2016, data della
più recente segnalazione di vigilanza inviata alla Banca d‟Italia, il free capital dell‟Emittente è pari a circa
188,5 milioni di euro (circa 146 milioni di euro al 31 marzo 2016).
Si specifica che, come previsto dall‟art. 2-bis del D.L: 18/2016, come modificato dalla Legge di
conversione, la Banca, in data 16 giugno 2016, ha aderito al Fondo temporaneo delle banche di credito
cooperativo, istituito dalla Federazione italiana delle banche di credito cooperativo-casse rurali ed
artigiane (Federcasse) in data 27 maggio 2016. Il Fondo temporaneo, opererà per un periodo di tempo
limitato e in piena autonomia decisionale come strumento mutualistico-assicurativo, con lo scopo di
favorire processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo.
Le risorse necessarie per effettuare gli interventi e per coprire gli oneri e le spese connessi agli interventi
del Fondo sono fornite dalle banche consorziate. L‟ammontare massimo delle risorse che le banche
consorziate si impegnano a mettere a disposizione non può superare, su base annua, lo 0,20% del totale
dell‟attivo di bilancio dell‟esercizio al 31 dicembre dell‟anno precedente. Pertanto, in relazione all‟anno
2016, l‟ammontare massimo degli apporti dell‟Emittente al Fondo corrisponde a circa 23,5 milioni di
euro.
Rischio connesso all’investimento in azioni dell’Emittente e ai meccanismi di risanamento e
risoluzione delle crisi di imprese
La sottoscrizione di Azioni implica l‟assunzione dei rischi tipici connessi ad un investimento in capitale
di rischio. L‟investimento in azioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito
laddove l‟Emittente sia sottoposto a procedure concorsuali o venga a trovarsi in una situazione di
dissesto o rischio di dissesto che comporta l‟applicazione di misure di risoluzione tra cui il “bail in”,
come di seguito specificato.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
Ad integrazione del meccanismo di vigilanza unico è stata emanata la Direttiva 2014/59/UE, nota
come “BRRD” (Banking Resolution and Recovery Directive), che prevede un meccanismo di
risoluzione unico delle crisi bancarie. In particolare, ai sensi dell‟art. 27 del decreto attuativo di detta
direttiva, indipendentemente dall‟avvio della risoluzione o della liquidazione coatta amministrativa o in
combinazione con un‟azione di risoluzione, è prevista l‟introduzione di misure di riduzione o
conversione di azioni, altre partecipazioni o strumenti di capitale. La direttiva introduce altresì il
principio del “bail-in” o “salvataggio interno”. In base a tale principio, il regolatore potrà prevedere che,
nella gestione di una crisi bancaria, tutti gli stakeholders dell‟istituto bancario subiscano perdite in base
alla propria seniority con l‟esclusione, tra le altre passività, dei depositi garantiti dal Fondo Interbancario
di Tutela dei Depositi.
Il regime introdotto dalla Direttiva 2014/59, è entrato in vigore in Italia il 1° gennaio 2016, come
previsto dal D.Lgs. n. 180/2015 con cui è stata data attuazione a tale Direttiva, e quindi anche
l‟Emittente rientra tra gli istituti bancari soggetti a tali prescrizioni.
Per dare attuazione alle misure di gestione delle crisi bancarie, la Banca d‟Italia, ai sensi dell‟articolo 60
del d.lgs. n. 180/2015, può tra l‟altro: disporre il trasferimento di azioni della banca in crisi; disporre la
cessione di attivi della banca in crisi; ridurre o azzerare il valore nominale delle azioni della banca;
annullare i titoli di debito emessi dall‟ente (non esclusi dal bail–in); convertire passività in azioni o
modificarne scadenze e tassi d‟interesse o sospenderne il pagamento; imporre l‟emissione di nuove
azioni; rimuovere amministratori ed alti dirigenti. Alla Data del Supplemento al Prospetto non sono
ancora state adottate le misure di cui all‟art. 50 d.lgs. n. 180/2015 (relativo ai requisiti minimi del bail–
in).
Per attuare le misure di risoluzione sopradescritte sono inoltre istituiti negli stati membri partecipanti al
meccanismo di vigilanza unico uno o più Fondi di Risoluzione Nazionale, alimentati da contributi
ordinari e straordinari delle banche. I Fondi di Risoluzione Nazionali sono destinati a confluire col
tempo nel Fondo di Risoluzione Unico a livello europeo (Single Resolution Fund).
Si segnala che il primo intervento del Fondo Nazionale di Risoluzione, istituito con il citato decreto
180/2015, è stato avviato alla fine di novembre 2015 in ordine alla risoluzione di n.4 banche in
amministrazione straordinaria.
La Banca d‟Italia, in qualità di Autorità nazionale di risoluzione (NRA), ha chiesto alle banche italiane di
versare un contributo ordinario e straordinario per finanziare l‟intervento. L‟Emittente è stato chiamato
a versare nel complesso circa Euro 2,3 milioni, suddivisi in Euro 0,6 milioni a carattere ordinario e
Euro 1,7 milioni a carattere straordinario.
La BRRD prevede, inoltre, la costituzione di un Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE)
n.806/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati ex-ante
dalle banche, che, ove ricorrano i presupposti, potrà essere utilizzato dalle Autorità di Vigilanza per
finanziare la risoluzione delle crisi bancarie.
Rischi connessi con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato
italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato” in favore di banche nazionali
Dall‟inizio della crisi l‟attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme
sulla risoluzione delle crisi bancarie. Con decorrenza dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha
emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi. Si ricorda che gli aiuti
di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell‟Unione Europea (cfr. art. 107,
par. 3, lett. “b)” del Trattato sul funzionamento dell‟Unione Europea). Al riguardo, si rammenta che la
concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere condizionata a una previa
“condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di coloro che hanno
sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei
diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. “Comunicazione
della Commissione europea relativa all‟applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiuti
di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria”, e in particolare i parr.
41-44). Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in materia di aiuti
di Stato in continua evoluzione, possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli
obbligazionisti durante la vita dei rispettivi titoli.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI
Rischi relativi alla difficoltà del disinvestimento per mancanza di quotazione delle Azioni
Le Azioni oggetto dell'Offerta di cui al presente documento descrittivo non sono quotate in alcun
mercato regolamentato italiano o straniero o in alcun sistema multilaterale di negoziazione (MTF) né
sono trattati su internalizzatori sistematici, per cui - salve le disposizioni statutarie in materia di recesso
del Socio - i sottoscrittori delle stesse sono esposti ai rischi connessi alla difficoltà di liquidare le Azioni.
Non sussistendo per tali strumenti un mercato, il disinvestimento sarà possibile a condizione che il
titolare delle Azioni riesca a trovare, per suo conto, un soggetto interessato all'acquisto. Inoltre, nel caso
in cui il soggetto interessato all'acquisto non sia già Socio dell'Emittente, ai fini della cessione parziale o
totale, è necessario il preventivo parere favorevole del Consiglio di Amministrazione che, rilevate le
condizioni di ammissibilità, provvederà all‟iscrizione del soggetto acquirente nel Libro dei Soci.
L‟Emittente, inoltre, non assume alcun impegno all‟acquisto di azioni proprie a fronte di richieste di
disinvestimento dei Soci.
Gli investitori devono, pertanto, considerare che potrebbero trovarsi nell‟impossibilità di rivendere a
terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare contropartita, o nella
difficoltà di vendere le medesime azioni in tempi ragionevolmente brevi e/o a prezzi in linea con le
proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover accettare un prezzo inferiore
a quello di Offerta.
Infine, si consideri che in data 11 luglio 2016 Banca d‟Italia ha autorizzato l‟Emittente, ai sensi degli
articoli 77 e 78 del CRR, ad effettuare il riacquisto di azioni proprie per un ammontare nominale
massimo di Euro 1.000.000,00, per un periodo di 12 mesi dal rilascio di tale autorizzazione
(l‟“Autorizzazione”). L‟importo di Euro 1.000.000,00 è da considerarsi come ammontare nominale
massimo di azioni proprie detenibili dalla Banca durante il periodo di validità dell‟Autorizzazione. Ne
consegue che, a seguito della vendita delle azioni proprie di volta in volta detenute dalla Banca, la parte
di plafond utilizzata tornerà disponibile per nuovi acquisti nei mesi successivi.
In considerazione di quanto sopra descritto, non si può escludere che il titolare delle Azioni incontri
ostacoli o limitazioni allo smobilizzo per effetto dell‟eventuale temporanea impossibilità per la Banca di
acquistare Azioni proprie derivante dal temporaneo raggiungimento del limite di azioni proprie
detenibili, ovvero per effetto della difficoltà di trovare una controparte disposta all‟acquisto,
autonomamente ovvero mediante i servizi di investimento che la Banca è autorizzata a prestare o,
comunque disponibile all‟acquisto a prezzi in linea con le aspettative dell‟investitore.
Conseguentemente, si segnala che i titolari delle Azioni oggetto dell‟Offerta potrebbero avere difficoltà
nel negoziare gli strumenti finanziari oggetto della presente Offerta, in quanto le richieste di vendita
potrebbero non trovare adeguate contropartite.
Nei limiti appresso indicati, la Banca agevola gli scambi sulle proprie azioni. L‟investitore che voglia
liquidare le azioni medesime può esclusivamente cercare terzi interessati ad acquistarle ovvero
presentare richiesta di vendita alla Banca stessa. In ogni caso, la vendita avviene nel rispetto del regime
previsto per legge e dallo statuto dell‟Emittente, quale Banca di Credito Cooperativo. L‟eventuale
compravendita nei confronti di terzi può intervenire con soci ovvero con soggetti che aspirino a
divenire tali. In tale caso, l‟investitore può agire autonomamente, limitandosi la Banca a ricevere le
comunicazioni di venditore ed acquirente ai fini del perfezionamento degli adempimenti di natura
societaria del caso, ovvero può avere supporto ricorrendo alla prestazione del servizio di investimento
di mediazione da parte della Banca.
Al di là dell‟ipotesi sopra richiamata, la Banca, ferma restando l‟insussistenza di un impegno al
riacquisto delle azioni, al fine di dare ai soci la possibilità di trovare in modo non occasionale una
controparte disponibile all‟acquisto, sulla base di una richiesta di vendita presentata dai soci su un
modulo specificamente compilato e sottoscritto, può intervenire acquistando (agendo in negoziazione
per conto proprio) le azioni proprie, unicamente ai sensi dello statuto sociale, riconoscendo come
prezzo il valore nominale delle azioni stesse, pari a euro 2,58; ciò si traduce in un limite di prezzo per
l‟azionista che intenda vendere le azioni alla Banca. Il prezzo di riacquisto è reso noto al pubblico
mediante la pubblicazione del presente Prospetto Informativo nonché mediante segnaletica visuale su
display presenti nelle agenzie della Banca. La Banca non applica alcuna commissione né alla prestazione
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
della mediazione né al riacquisto di azioni proprie. Fermi restando i limiti di partecipazione al capitale
della Banca, non sono previste limitazioni, in capo agli azionisti, in termini di quantità massima di azioni
in vendita.
Il fondo per il riacquisto di azioni proprie della Banca è operativo da settembre 2013; nel corso del 2013
la Banca ha acquistato 1.300 azioni (controvalore euro 3.354,00); nel corso del 2014 la Banca ha
acquistato 108.885 azioni (controvalore di euro 280.923,30) e ha rivenduto 93.847 azioni proprie
(controvalore euro 242.125,26); nel corso del 2015 la Banca ha acquistato 311.038 (controvalore euro
802.478,04) e ha rivenduto 177.328 azioni proprie (controvalore euro 457.506,24); nel periodo 1°
gennaio 2016-31 maggio 2016 la Banca ha acquistato 361.176 azioni (controvalore euro 931.834,08) e
ha rivenduto 255.014,00 azioni proprie (controvalore euro 675.936,12)..
Al 31 dicembre 2014, risultavano complessivamente pervenute n. 69 richieste di vendita di azioni alla
Banca, di cui 2 (per complessive n. 4.000 azioni ed un controvalore complessivo di euro 10.320,00)
ancora inevase a tale data, corrispondenti al 2,9% del totale.
Al 31 dicembre 2015, risultavano complessivamente pervenute n. 355 richieste di vendita di azioni alla
Banca, di cui 60 (per complessive n. 115.260 azioni ed un controvalore complessivo di euro 297.370,80)
ancora inevase a tale data, corrispondenti al 16,9% del totale. Al 30 giugno 2016 risultavano
complessivamente pervenute n. 561 richieste di vendita di azioni alla Banca, di cui 35 (per complessive
n. 34.902 azioni ed un controvalore complessivo di euro 90.047,16) ancora inevase a tale data,
corrispondenti al 6,2% del totale.
Nel periodo settembre 2013 – 30 giugno 2016, avuto riguardo a tutte le richieste evase, i tempi medi di
attesa per lo smobilizzo tramite vendita delle azioni alla Banca si attestano a 69 giorni, dato che si
attesta a 36 giorni in relazione all‟anno solare 2014, a 43 giorni in relazione all‟anno solare 2015 e a 80
giorni in relazione al primo semestre 2016. In riferimento al servizio di mediazione, al 31 dicembre
2014 erano pervenute 24 richieste di smobilizzo tramite mediazione, di cui una (per n. 100 azioni ed un
controvalore di euro 1.033,00) rimasta inevasa a tale data, corrispondente al 4,2% del totale. Al 31
dicembre 2015, tenendo conto delle richieste pervenute nel 2014, erano complessivamente pervenute
267 richieste, di cui 114 (per complessive n. 53.620 azioni ed un controvalore complessivo di euro
218.574,00) ancora inevase a tale data, corrispondenti al 42,76 % del totale. Nel periodo 1° gennaio
2014 - 31 dicembre 2015, avuto riguardo a tutte le richieste evase, i tempi medi di attesa per lo
smobilizzo tramite mediazione si attestano a 73 giorni. Al 30 giugno 2016, tenendo conto delle richieste
pervenute nel 2014 e nel 2015, risultavano complessivamente pervenute 524 richieste, di cui 177 (per
complessive n. 74.433 azioni ed un controvalore complessivo di euro 316.367,97) ancora inevase a tale
data, corrispondenti al 34% del totale.
Nel periodo 1° gennaio 2014-30 giugno 2016, avuto riguardo a tutte le richieste evase, i tempi medi di
attesa per lo smobilizzo tramite mediazione si attestano a 67 giorni.
Si precisa che nel quadriennio 2012-2015 e fino alla data del 30 giugno 2016 sono pervenuti n. 17
reclami di investitori in Azioni della BCC di Roma che lamentano l‟impossibilità o la difficoltà nel
disinvestimento delle stesse Azioni. Di questi, uno è pervenuto nel 2012, tre nel 2013, 6 nel 2014, 5 nel
2015 e 2 reclami nel primo semestre 2016.
Non si sono rilevate, nel medesimo periodo, criticità nell‟ambito di recenti operazioni di aumento di
capitale, né nel corso del presente aumento di capitale.
Rischi connessi all'esistenza di limiti alla trasferibilità delle azioni
Ai sensi dell'articolo 2530, comma 1, del Codice Civile e dell'articolo 21 dello Statuto, le azioni dei Soci
non possono essere cedute a soggetti non Soci con effetto verso la Banca, se la cessione non è
autorizzata dal Consiglio di Amministrazione. Ove il Consiglio di Amministrazione non abbia
autorizzato la cessione delle azioni, il Socio può richiedere di recedere dall‟Emittente. Tuttavia, in tale
caso, il recesso è subordinato a una deliberazione favorevole del Consiglio di Amministrazione che
dovrà essere adottata, sentito il Collegio Sindacale, tenendo conto della situazione economicopatrimoniale della Banca. Il riacquisto delle azioni da parte della Banca, inoltre, è soggetto alla
preventiva autorizzazione di Banca d‟Italia ai sensi degli artt. 77 e 78 del CRR.
In caso di cessione di azioni fra Soci, le parti contraenti, entro trenta giorni dalla cessione, debbono
darne comunicazione al Consiglio di Amministrazione con lettera raccomandata e chiedere le relative
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
variazioni del Libro dei Soci (articolo 21 Statuto). Le azioni non possono essere sottoposte a pegno o
vincoli di qualsiasi natura senza la preventiva autorizzazione del Consiglio di Amministrazione; è inoltre
vietato fare anticipazioni sulle stesse.
Rischio relativo all’esistenza di limiti alla distribuzione dell’utile
Le Azioni, ai sensi dell'articolo 9 dello Statuto danno diritto al dividendo deliberato dall'Assemblea a
partire dal mese successivo a quello di acquisto della qualità di Socio e nel caso di sottoscrizione di
nuove azioni a quello successivo al pagamento delle azioni stesse.
In particolare, si segnala che ciascun aderente all‟Offerta percepirà i dividendi pro rata temporis, a
seconda del momento in cui è divenuto Socio e ha pagato il Prezzo di Offerta. A titolo esemplificativo,
un investitore che diventa Socio e paga il Prezzo di Offerta a:
- novembre 2016, riceverà 1/12 di dividendo a valere sull‟anno 2016; e
- gennaio 2017, non riceverà alcun dividendo a valere sull‟anno 2016 e parteciperà al dividendo a
valere sull‟anno 2017 a partire dal mese di febbraio 2017.
L‟eventuale distribuzione degli utili e la relativa determinazione del dividendo spettante a ciascuna
azione sono deliberati dall'Assemblea dei Soci in seduta ordinaria in occasione generalmente
dell‟approvazione del bilancio di esercizio. Ai sensi dell‟articolo 50 dello Statuto l‟utile netto risultante
dal bilancio è ripartito come segue:
a) una quota non inferiore al settanta per cento alla formazione o all'incremento della riserva legale;
b) una quota ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, nella misura e
con le modalità previste dalla legge,
gli utili eventualmente residui potranno essere:
c) destinati all'aumento del valore nominale delle azioni, secondo le previsioni di legge;
d) assegnati ad altre riserve o fondi;
e) distribuiti ai Soci, purché in misura non superiore all'interesse massimo dei buoni postali fruttiferi,
aumentato di due punti e mezzo rispetto al capitale effettivamente versato; e
f) attribuiti ai Soci a titolo di ristorno, in base alle disposizioni contenute nell‟articolo 51.
La quota di utili eventualmente ancora residua è destinata a fini di beneficenza o mutualità.
In nessun caso, pertanto, i Soci percepiranno un dividendo superiore all'interesse massimo dei buoni
postali fruttiferi, aumentato di due punti e mezzo rispetto al capitale effettivamente versato.
In relazione alla distribuzione degli utili, gli investitori devono, inoltre, considerare quanto segue:
1) la BCE, con raccomandazione del 28 gennaio 2015 (BCE/2015/2), ha formulato alle banche
sottoposte alla sua supervisione specifiche raccomandazioni sul pagamento di dividendi nel 2015, a
valere sui risultati dell‟esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, e ha richiesto alle autorità di vigilanza
nazionali (tra cui la Banca d‟Italia) di applicare le medesime raccomandazioni agli istituti di credito
meno significativi che non sono sottoposti alla sua vigilanza diretta (tra cui l‟Emittente).
In particolare, la BCE ha raccomandato quanto segue: (i) le banche che soddisfano i requisiti
patrimoniali attualmente applicabili e hanno già raggiunto i coefficienti patrimoniali previsti dal CRR
per il 2019 (coefficienti fully loaded o anche detti fully phased) dovrebbero adottare una politica di
distribuzione dei dividendi conservativa che permetta loro di continuare a soddisfare tutti i requisiti
anche in caso di condizioni economiche e finanziarie deteriorate; (ii) le banche che soddisfano i requisiti
patrimoniali attualmente applicabili, ma non hanno ancora raggiunto i coefficienti patrimoniali previsti
dal CRR per il 2019 (coefficienti fully loaded), dovrebbero anch‟esse adottare una politica di
distribuzione dei dividendi conservativa, pagando in linea di principio dividendi solo nella misura in cui
sia garantito, come minimo, un percorso lineare verso il raggiungimento nel 2019 dei propri coefficienti
patrimoniali; (iii) gli enti creditizi che hanno una carenza patrimoniale non dovrebbero distribuire
dividendi;
2) Banca d‟Italia, a seguito della suddetta raccomandazione della BCE, ha dunque raccomandato alle
banche da Essa vigilate di adottare, pur in presenza di utili distribuibili, politiche di distribuzione dei
dividendi che consentano di mantenere - a livello individuale e consolidato - condizioni di adeguatezza
patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti, idonee a favorire
l‟allineamento ai requisiti prudenziali stabiliti dalla Nuova Disciplina Europea per le Banche e a
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell‟ambito del processo di Internal
Adequacy Assessment Process.
L‟Emittente alla Data del presente Documento soddisfa pienamente i requisiti patrimoniali previsti dalla
Nuova Disciplina Europea per le Banche e ha già raggiunto i coefficienti patrimoniali richiesti dal CRR
per il 2019, per cui rientra tra le banche indicate al punto 1) (i) che precede.
Ogni decisione relativa a future distribuzioni sarà assunta dalla Banca in conformità alle suindicate
raccomandazioni della BCE e della Banca d‟Italia, nonché nel rispetto delle norme di legge e statutarie
applicabili, che, tra l‟altro, già prevedono, come indicato in precedenza, una disciplina di distribuzione
dell‟utile conservativa, ai sensi della quale (a) il 70% dell‟utile di esercizio deve essere destinato
all‟incremento della riserva legale (computabile nel patrimonio di vigilanza della Banca ai sensi del CRR)
e (b) gli utili destinati ai Soci non devono superare l'interesse massimo dei buoni postali fruttiferi,
aumentato di due punti e mezzo rispetto al capitale effettivamente versato.
Per maggiori informazioni sulle previsioni statutarie relative alla distribuzione dell‟utile di esercizio.
Rischi connessi a conflitti d’interesse in ordine al collocamento delle azioni oggetto di Offerta
Le Azioni oggetto dell'Offerta saranno collocate da BCC di Roma, che nello svolgimento di questa
attività, si troverà in situazione di conflitto d'interesse, essendo al contempo l‟Emittente, l‟offerente e il
collocatore delle Azioni.
Rischio relativo alle modalità di determinazione del prezzo delle Azioni
Per le società cooperative, quale è l‟Emittente, l‟art. 2528 del codice civile prevede che il nuovo socio
debba versare, oltre l‟importo della quota o delle azioni, il sovrapprezzo eventualmente determinato
dall‟assemblea in sede di approvazione del bilancio su proposta degli amministratori.
L‟art. 22 dello statuto sociale dell‟Emittente dispone che l‟assemblea può determinare annualmente, su
proposta del consiglio di amministrazione, l‟importo (sovrapprezzo) che deve essere versato in aggiunta
al valore nominale di ogni azione sottoscritta dai nuovi soci, e che il sovrapprezzo è imputato
all‟apposita riserva, che non potrà essere utilizzata per la rivalutazione delle azioni.
Il prezzo delle azioni di cui all‟Offerta oggetto del Prospetto Informativo, che non sono quotate in un
mercato regolamentato o comunque negoziate su un sistema multilaterale di negoziazione o attraverso
un internalizzatore sistematico e non hanno un valore di riferimento di mercato, è stato determinato
secondo la procedura di cui all‟articolo 2528 c.c..
Si rappresenta che la Banca ha sempre perseguito una politica volta a favorire l‟allargamento della base
sociale, e non ha adottato specifiche procedure e/o prassi operative per la determinazione del valore e
del prezzo delle azioni; gli attuali valori di sovrapprezzo e valore nominale delle azioni sono rimasti
invariati nel corso del tempo, già dall‟epoca dell‟entrata in vigore del Testo Unico Bancario.
L‟assemblea dei soci dell‟Emittente del 18 aprile 1993, infatti, aveva deliberato di “confermare il
versamento che i nuovi soci dovranno effettuare per entrare a far parte della compagine sociale della
Cassa. La misura ammonta a lire 5.000” (oggi convertite in 2,58 euro) “per il valore nominale della
quota, lire 15.000” (oggi convertite in 7,75 euro) “quale “plusvalore” della quota stessa”.
In particolare, il sovraprezzo di Euro 7,75 per azione è stato originariamente determinato anche
tenendo conto del rapporto fra il valore patrimoniale della Banca ed il numero totale di azioni.
Successivamente, in data 27 aprile 2008 l‟Assemblea ha confermato il sovraprezzo pari a Euro 7,75 su
proposta del Consiglio di Amministrazione, che ha motivato tale proposta in relazione all‟opportunità
di agevolare l‟ingresso nella compagine sociale di nuovi soci in una logica di mutualità volta ad
incentivare la partecipazione alla vita sociale.
Tale circostanza ha pertanto determinato il fatto che il valore fissato per il sovrapprezzo è attualmente
ed era alla data del 27 aprile 2008, inferiore al valore del patrimonio netto per azione (al 31 dicembre
2015 pari ad Euro 37,29). Tale eccedenza del patrimonio netto per azione rispetto al sovrapprezzo
consente di ritenere che i mutamenti dello scenario economico-finanziario prodottisi successivamente al
27 aprile 2008 e i relativi impatti sui risultati d‟esercizio dell‟Emittente, non abbiano inciso sull‟attualità
del valore fissato per il sovrapprezzo.
Nella determinazione del prezzo la Banca non si è avvalsa di fairness opinion di esperti indipendenti.
Il prezzo delle Azioni, come sopra determinato esprime i multipli in termini di Price/Earnings (ossia il
rapporto tra prezzo e utile di esercizio per azione) e Price/Book Value (ossia il rapporto tra prezzo e
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
patrimonio netto per azione), al 31 dicembre 2015, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, secondo
i valori di seguito riportati.
Si segnala che mentre il prezzo utilizzato nel calcolo dei multipli dell‟Emittente e quelli delle Banche
comparabili non quotate viene determinato annualmente dall‟assemblea dei soci, su proposta del
Consiglio di Amministrazione, per quanto concerne le banche popolari quotate il prezzo utilizzato è
quello rilevato in un mercato regolamentato.
Le banche selezionate dall‟Emittente per il campione di riferimento sono state ritenute comparabili ad
esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello di business. Si
rappresenta tuttavia che, stante il limitato numero di banche prese a riferimento, il campione è
connotato da scarsa rappresentatività.
31/12/2015
P/E
P/BV
BCC di Roma
11,29
31/12/2014
P/E
P/BV
0,28
31/12/2013
P/E
P/BV
7,97
0,28
7,65
0,23
Banche Cooperative Quotate
Banco Popolare
4,8
0,25
NG
0,58
NG
0,30
UBI Banca
26,2
0,31
NG
0,58
17,70
0,43
Banca Popolare di Milano
9,5
0,60
17,55
0,90
48,91
0,40
Banca Popolare di Sondrio
11,2
0,56
14,44
0,79
24,33
0,67
Banca popolare dell‟Emilia Romagna
10,8
0,46
232,50
0,71
322,16
0,57
Media Banche Cooperative Quotate*
12,5
16,99
0,71
30,31
0,47
0,436
Banche Cooperative Non Quotate
Banca Popolare di Bari (1)
ND
ND
44,97
1,01
52,03
0,99
Chiantibanca – Credito Cooperativo (2)
ND
ND
4,45
0,167
4,84
0,136
BCC San Giorgio Quinto Valle Agno (3)
ND
ND
61,42
0,18
38,02
0,13
Banca Popolare Etica (4)
ND
ND
17,10
0,72
38,44
0,83
Banca Popolare di Puglia e Basilicata (5)
ND
ND
NG
0,84
NG
0,78
Banca Centropadana (6)
ND
ND
ND
ND
7,77
0,19
Media Banche Cooperative Non Quotate
ND
ND
31,98
0,58
28,22
0,50
Le banche del campione sono state selezionate dall‟Emittente in considerazione dei dati disponibili al 31 dicembre 2015
relativi a banche cooperative quotate e al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative non quotate. Si rappresenta che,
stante il limitato numero di banche prese a riferimento, il campione è connotato da scarsa rappresentatività. I valori medi
sono calcolati come media aritmetica dei soli dati significativi delle banche ricomprese nel campione; in particolare, il dat o
relativo alla media del P/E delle banche quotate al 31 dicembre 2014 non tiene conto dei dati della Banca Popolare
dell‟Emilia Romagna, ritenuti non significativi. N.D. indica che il dato non è disponibile.
Fonte dei dati- Banche cooperative quotate: i multipli relativi alle banche quotare riferiti al 31 dicembre 2015 sono stati
tratti dal sito internet del Sole 24 Ore (http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/) in data 21 luglio 2016, mentre i multipli
riferiti al 31 dicembre 2014 sono tratti da Il Sole 24 Ore del 31 dicembre 2015 e i multipli al 31 dicembre 2013 sono stati
calcolati in base ai dati forniti da Bloomberg, utilizzando il prezzo di riferimento di Borsa Italiana del 31 dicembre 2013 e i
dati di bilancio.
Fonte dei dati- Banche cooperative non quotate: (1) prospetto informativo depositato presso Consob in data 22
maggio 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0040976/15 del 21 maggio 2015. (2) nota
informativa depositata presso Consob in data 7 agosto 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con
nota n. 0064699/15 del 7 agosto 2015. (3) nota informativa depositata presso Consob in data 17 luglio 2015, a seguito di
approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0057221/15 del 15 luglio 2015. (4) Per i dati al 31 dicembre 2013,
prospetto informativo depositato presso Consob in data 12 giugno 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota
del 12 giugno 2014 protocollo n. 0049469/14. Per i dati al 31 dicembre 2014, prospetto informativo depositato presso
Consob in data 29 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0051765/15 del 26
64
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
giugno 2015. (5) Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob in data 18 luglio 2014 a
seguito di approvazione comunicata con nota del 17 luglio 2014 protocollo n. 0060150/14. Per i dati al 31 dicembre 2014,
nota informativa depositata presso Consob in data 3 luglio 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con
nota n. 0053421/15 del 2 luglio 2015. (6) Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob
in data 28 marzo 2014, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0023650/14 del 27 marzo 2014.
Il raffronto del livelli di P/E e P/BV evidenzia un significativo disallineamento dell‟Emittente rispetto
alla media delle Banche Cooperative considerate nel campione. Non si evidenziano situazioni di peggior
posizionamento dell‟Emittente.
Sebbene, da un lato, le descritte modalità di determinazione del prezzo delle Azioni oggetto dell‟Offerta
siano tali da escludere la sussistenza del rischio di volatilità delle Azioni (tipico degli strumenti finanziari
negoziati in mercati regolamentati), dall‟altro lato, non si può escludere che a seguito di una eventuale
futura diminuzione del valore patrimoniale dell‟Emittente per effetto di risultati negativi, possa
determinarsi una riduzione del valore patrimoniale delle Azioni rispetto a quello preso a riferimento per
la determinazione del prezzo e del sovrapprezzo. Inoltre, il prezzo che sarà stabilito dall‟Assemblea
annuale dei soci chiamata ad approvare il bilancio di esercizio, nel corso degli esercizi futuri potrà essere
diverso da quello stabilito dall‟assemblea dei soci del 27 aprile 2008 e, pertanto, potrà anche essere
inferiore al prezzo delle Azioni di cui all‟Offerta. Tale evenienza, considerato il prezzo di emissione di
nuove azioni sottoscritte da nuovi soci, anche nel caso si trovassero terzi interessati ad acquistare
direttamente, in contropartita, le azioni detenute dall‟Investitore, renderebbe pressoché impossibile
riuscire ad ottenere il valore pagato in sottoscrizione o in acquisto in sede di Offerta.
Procedimento di ammissione a socio e versamento anticipato della somma corrispondente al
prezzo delle Azioni a titolo di cauzione
Il Consiglio di Amministrazione decide sulla richiesta di ammissione a socio e, in caso di accoglimento,
verificato il versamento integrale dell‟importo delle azioni sottoscritte e dell‟eventuale sovrapprezzo,
provvede immediatamente alla comunicazione all‟interessato della delibera di ammissione e
dell‟annotazione di quest‟ultima nel libro soci. La qualità di socio si acquista a far data dalla annotazione
predetta. Si specifica, inoltre, che all‟atto della presentazione della Scheda di Adesione, il richiedente
dovrà provvedere all‟apertura di un conto corrente presso l‟Emittente, nel caso in cui non sia già titolare,
ed al versamento della somma corrispondente al prezzo delle azioni oggetto di Richiesta di Adesione a
titolo di cauzione, che verrà resa indisponibile nel conto corrente del richiedente. Tale somma, in caso di
accoglimento della Richiesta di Adesione da parte del Consiglio di Amministrazione, verrà
definitivamente addebitata dall‟Emittente al richiedente. Diversamente, la somma versata a titolo di
cauzione sarà restituita, in tutto o in parte, al richiedente nel termine massimo della fine del mese
successivo a quello in cui è stata formulata la Richiesta di Adesione all‟Offerta, nel caso di mancata
ammissione a socio ovvero nel caso in cui siano state richieste un numero di azioni superiori a quelle
detenibili. In caso di rigetto della richiesta da parte del Consiglio di Amministrazione, il conto corrente
eventualmente aperto dal richiedente ai fini dell‟Adesione all‟Offerta verrà chiuso, salvo diversa
disposizione del correntista, senza costi o spese per il correntista stesso.
In caso di rigetto della richiesta da parte del Consiglio di Amministrazione, il richiedente l‟ammissione a
socio può proporre ricorso al Collegio dei Probiviri, con istanza di revisione da presentarsi, presso la
Sede legale della Banca, a pena di decadenza, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione di
rigetto.
Rischio relativo all’esistenza di condizioni a cui è sottoposta l’adesione all’Offerta
Gli investitori devono considerare che l'Offerta è condizionata all'esistenza di un rapporto di conto
corrente aperto presso l'Emittente con la provvista sufficiente all‟addebito del controvalore delle Azioni
richieste (comprensivo dell‟eventuale sovrapprezzo), vincolata fino alla data di iscrizione a Libro Soci
della Banca.
Con riferimento alle spese a carico del sottoscrittore, si specifica che per l‟Adesione all‟Offerta è
necessaria la sussistenza di un rapporto di conto corrente con l‟Emittente. Gli aderenti che non sono
titolari di un conto corrente presso l‟Emittente alla data della Richiesta di Adesione, potranno aprire
un rapporto di conto corrente con l‟Emittente, scegliendo fra le diverse tipologie di conto corrente, le
65
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
FATTORI DI RISCHIO
cui caratteristiche sono riassunte nei fogli informativi disponibili sul sito della Banca. A tal fine si
specifica che il costo annuo per il rapporto di conto corrente per un‟operatività bassa è pari ad Euro
112, come da Indicatore Sintetico di Costo (ISC). A tale costo va aggiunta l‟imposta di bollo,
obbligatoria per legge, di 34,20 euro per le persone fisiche, salvo esenzioni previste dalla legge, e di 100
euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Conseguentemente, prima di aderire all'Offerta il soggetto interessato dovrà richiedere l'apertura di un
rapporto di conto corrente presso l'Emittente nel caso non ne abbia già uno attivo.
Inoltre si tenga presente che, per essere ammessi a Socio - ai sensi dell‟articolo 6 dello Statuto - le
persone fisiche e giuridiche, le società di ogni tipo regolarmente costituite e i consorzi devono risiedere
o svolgere la loro attività in via continuativa nella zona di competenza territoriale dell‟Emittente.
Fermo restando che ai sensi dell‟art. 34, comma 4, del TUB, nessun socio può comunque detenere
azioni il cui valore nominale complessivo superi euro centomila, nel corso della presente Offerta, per
aderenti già soci, il lotto minimo di adesione è pari a 200 Azioni ed il lotto massimo di adesione è pari a
6.000 Azioni.
Gli aderenti non soci, dovranno preliminarmente richiedere la sottoscrizione, contestualmente alla
richiesta di ammissione a socio, di n. 100 Azioni. Successivamente a tale prima sottoscrizione, essi
potranno sottoscrivere ulteriori Azioni nella misura minima di 200 Azioni.
Nel caso di aderenti non soci il lotto massimo di adesione risulta quindi complessivamente ammontante
a 6.100 Azioni.
Per maggiori informazioni sulle condizioni di adesione e sulle modalità di adesione per gli investitori
non Soci si rinvia al successivo Paragrafo del presente documento.
Rischi relativi all’assenza di rating dell’Emittente e delle Azioni
L‟Emittente non ha richiesto né in altro modo ricevuto alcuna attribuzione di rating. Conseguentemente
le relative azioni non hanno mai ottenuto alcun rating da parte di soggetti specializzati.
66
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
Di seguito si riportano alcune informazioni finanziarie selezionate relative all‟Emittente, tratte dai
bilanci di esercizio al 31 dicembre 2015, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, nonché dai
prospetti contabili semestrali al 30 giugno 2016 e al 30 giugno 2015.
Le informazioni contabili relative all‟Emittente sono fornite nel Bilancio di esercizio 2015, nel
Bilancio d‟esercizio 2014, nel bilancio di esercizio 2013 e nelle relazioni finanziarie semestrali 2016 e
2015 sottoposte a revisione contabile limitata. Tale documentazione è inclusa tramite riferimento al
presente Documento di Registrazione ed è a disposizione del pubblico per la consultazione presso la
sede sociale in Via Sardegna, 129 – 00187 Roma e sul sito internet dell‟Emittente al seguente link
Il bilancio 2015 è stato approvato dall‟Assemblea dei soci in data 1° maggio 2016.
Il bilancio 2014 è stato approvato dall‟Assemblea dei soci in data 19 aprile 2015.
Il bilancio 2013 è stato approvato dall‟Assemblea dei soci in data 1° maggio 2014.
Nella tabella sottostante si riassumono i riferimenti dei principali documenti contenuti nei Bilanci di
esercizio e nei prospetti contabili semestrali.
Bilancio
d’esercizio
31.12.2015
Pag.
9
Pag.
59
Pag.
65
Pag.
70
Pag.
72
Pag
78
Pag.
237
INFORMAZIONI FINANZIARIE
Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla Gestione
Relazione del Collegio Sindacale
Relazione della Società di Revisione
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Allegati al Bilancio
Bilancio
d’esercizio
31.12.2014
Pag.
9
Pag.
49
Pag.
55
Pag.
58
Pag.
60
Pag
66
Pag.
219
INFORMAZIONI FINANZIARIE
Relazione semestrale
30.06.2016
Schemi di bilancio
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Pag.
Pag.
Pag.
21
22
24
Bilancio
d’esercizio
31.12.2013
Pag.
7
Pag.
47
Pag.
53
Pag.
58
Pag.
60
Pag
66
Pag.
209
Relazione semestrale
30.06.2015
Pag.
Pag.
Pag.
23
23
25
Banca di Capranica Credito Cooperativo
INFORMAZIONI FINANZIARIE
Bilancio d’esercizio
31.12.2015
Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla Gestione
Relazione del Collegio Sindacale
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Allegati al Bilancio
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag
Pag.
12
46
50
51
58
170
Bilancio
d’esercizio
31.12.2014
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag
Pag.
12
42
46
47
54
168
Le tabelle che seguono riportano sinteticamente i principali dati patrimoniali, finanziari ed economici
dell‟Emittente riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015, 2014 e 2013 nonché ai semestri chiusi al
30 giugno 2016 e al 30 giugno 2015.
67
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Principali dati patrimoniali
Principali dati patrimoniali
Debiti verso banche
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Mezzi di terzi amministrati
Crediti verso la clientela
Crediti verso Banche
Altre attività finanziarie
Totale dell‟attivo
Patrimonio netto (compreso utile
di periodo)
Patrimonio netto per azione (unità
di €)
1.783.776
7.817.590
1.400.241
2.288.880
5.450.162
257.672
4.482.978
10.527.932
Var
15/14
-261.009
1.390.865
462.669
147.354
944.687
159.597
-83.743
1.241.306
% Var
15/14
-14,63%
17,79%
33,04%
6,44%
17,33%
61,94%
-1,87%
11,79%
750.061
747.323
2.738
37,29
37,39
-0,10
2015
2014
1.522.767
9.208.455
1.862.910
2.436.234
6.394.849
417.269
4.399.235
11.769.238
1.526.365
7.660.544
1.235.400
2.262.896
5.365.315
261.439
4.078.575
10.059.781
Var
14/13
257.411
157.046
164.841
25.984
84.847
-3.767
404.403
468.151
% Var
14/13
16,86%
2,05%
13,34%
1,15%
1,58%
-1,44%
9,92%
4,65%
0,37%
706.867
40.456
5,72%
-0,27%
45,17
-8
-17,22%
2013
I dati delle successive analisi riferiti al 31 dicembre 2014, al fine di una più agevole comparazione, sono
stati rettificati includendo le evidenze contabili della ex BCC della Tuscia, che è stata incorporata nel
corso del 2015. Al 31 dicembre 2014 la ex BCC della Tuscia aveva una raccolta allargata di 123,0
milioni, di cui 115,4 milioni di raccolta diretta e 7,6 milioni di raccolta indiretta; gli impieghi lordi a
clientela ammontavano a 103,7 milioni, mentre quelli netti risultavano pari a 92,9 milioni.
Con decorrenza 19 dicembre 2015, inoltre, BCC di Roma ha acquisito le attività e passività della Banca
Padovana Credito Cooperativo s.c. in Amministrazione Straordinaria.
Le principali attività acquistate da Banca Padovana sono:
• i crediti verso banche, per un importo di 327,7 milioni;
• i crediti verso clientela, al netto delle sofferenze, per un importo lordo di 769,9 milioni che
corrisponde a 687,2 milioni al netto di 82,6 milioni di svalutazioni;
• le attività materiali, per un importo di 26,7 milioni.
Le principali passività acquistate sono:
• la raccolta diretta per un importo complessivo di 1.263,1 milioni.
La BCC di Roma ha inoltre acquistato 83 milioni di crediti di firma e 465,1 milioni
di raccolta indiretta valorizzata al prezzo di mercato.
Il Patrimonio aziendale, determinato dalla somma di capitale, riserve e utile ammonta a 750,1 milioni ed
è in aumento dello 0,4% rispetto allo scorso esercizio.
Tale aumento è imputabile alle seguenti componenti:
• incremento del capitale sociale e del sovrapprezzo azioni di 1,1 milioni;
• decremento delle riserve da valutazione di 6,4 milioni;
• variazione delle riserve di 19,1 milioni per imputazione dell‟utile da destinare a riserva dell‟esercizio
2014;
• decremento altre riserve per 3,5 milioni;
• storno dell‟utile 2014 per 25,9 milioni;
• imputazione dell‟utile 2015 per 18,4 milioni.
La voce debiti verso banche è costituita quasi esclusivamente da debiti verso la BCE per complessivi
Euro 1.368 milioni, mediante la partecipazione ad operazioni LTRO per Euro 300 milioni e TLTRO
per Euro 1.068 milioni. Si specifica che a fronte delle suddette operazioni è stata concessa una garanzia,
che comporta la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia, per Euro 1.464,5 milioni, costituita su
titoli in portafoglio dell‟Emittente aventi un controvalore pari a Euro 1.460,8 milioni al 31 dicembre
2015.
Si specifica che l‟Emittente, in data 29 giugno 2016, ha rimborsato anticipatamente l‟intero importo
delle operazioni TLTRO, per complessivi 1.068 milioni di euro.
La variazione negativa nel triennio 2015/2013 del patrimonio netto per azione è da imputarsi
68
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
principalmente all‟aumento del numero delle azioni emesse, in considerazione degli aumenti di capitale
registratisi per effetto delle offerte di azioni promosse dall‟Emittente in tale arco temporale.
La seguente tabella contiene i principali dati patrimoniali dell‟Emittente su base semestrale al 30 giugno
2016 e al 30 giugno 2015.
Principali dati patrimoniali (migliaia di euro)
Debiti verso banche
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Mezzi di terzi amministrati
Crediti verso la clientela
Crediti verso Banche
Altre attività finanziarie
Totale dell‟attivo
Patrimonio netto (compreso utile di periodo)
Patrimonio netto per azione (unità di €)
30/06/2016
191.397
9.332.939
1.709.412
2.060.989
6.471.158
115.474
3.554.545
10.592.859
744.560
36,916
30/06/2015
1.880.897
8.066.967
1.393.412
1.967.171
5.569.436
446.370
4.493.512
10.905.918
732.060
36,396
Var.
-1.689.500
1.265972
316.000
93.818
901.722
-330.896
-938.967
-313.059
12.500
0,52
% Var
-89,8%
15,69%
22,68%
4,8%
16,2%
-74,1%
-20,9%
-2,9%
1,7%
1,4%
Principali dati di conto economico
Si riportano di seguito i principali dati di conto economico relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre
2015, 2014 e 2013.
Principali dati di conto
economico (migliaia di euro)
Margine di interesse
Commissioni nette
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette
per deterioramento di crediti
Risultato netto gestione
finanziaria
Costi operativi
Utile dell‟operatività corrente al
lordo imposte
Imposte sul reddito esercizio
dell‟operatività corrente
Utile d’esercizio
165.608
65.355
248.111
Var
15/14
2.815
-1.916
10.698
% Var
15/14
1,70%
-2,93%
4,31%
133.581
61.565
217.947
Var
14/13
32.027
3.790
30.164
% Var
14/13
23,98%
6,16%
13,84%
180.857
-55.073
-6.395
-3,42%
-41.949
13.124
31,29%
-159.386
187.252
-4.445
2,87%
172.943
14.309
8,27%
21.486
-154.941
-13.346
-38,32%
-142.500
-12.441
8,73%
-3.084
34.832
5.835
-65,42%
30.442
4.390
14,42%
-71.737
-8.919
-16.664
30,26%
-9.302
383
-4,12%
18.401
25.913
-7.512
-28,99%
706.867
40.456
5,72%
2015
2014
168.423
63.439
258.809
2013
L‟utile netto del 2015 risulta in diminuzione di 7,5 milioni di euro rispetto al 2014. Tale risultato è
fortemente influenzato dai contributi versati al Fondo per la Risoluzione delle Crisi per un totale di
10,4 milioni, di cui 7,8 milioni di contributi straordinari per le 4 banche commissariate. Le banche
interessate dal decreto legge 183/2015, c.d. “decreto salva banche” sono: Cassa di Risparmio di
Ferrara Spa, Banca delle Marche Spa, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e
Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti.
L‟Assemblea dei Soci dell‟Emittente del 1° maggio 2016 ha deliberato, in riferimento all‟esercizio
2015, la distribuzione di un utile di euro 700.000 pari ad un dividendo per azione di euro 0,035
(azioni aventi diritto a percepire l‟utile n. 20.137.762).
Si precisa che il numero delle azioni aventi diritto a percepire l‟utile è superiore al numero delle azioni
emesse al 31 dicembre del 2015, poiché ai sensi dell‟art. 9 dello Statuto Sociale, hanno diritto al
dividendo eventualmente distribuito dall‟Assemblea dell‟Emittente in sede di approvazione del
bilancio, coloro i quali hanno acquisito la qualità di socio da almeno un mese dalla data della delibera
assembleare che approva la distribuzione degli utili.
La seguente tabella contiene i principali dati di conto economico su base semestrale al 30 giugno 2016
69
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
e al 30 giugno 2015.
Principali dati di conto economico (migliaia di euro)
Margine di interesse
Commissioni nette
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di
crediti
Risultato netto gestione finanziaria
Costi operativi
Utile dell‟operatività corrente al lordo imposte
Imposte sul reddito esercizio dell‟operatività corrente
Utile d’esercizio
30/06/2016
84.384
36.117
129.483
30/06/2015
83.462
30.301
117.951
-28.693
101.717
-89.800
11.917
-765
11.152
Var.
92
5.816
11.532
% Var
1,10%
19,19%
9,78%
-27.715
-978
3,53%
87.962
-74.827
13.135
-1.969
11.166
13.754
-14.973
-1.218
1.204
-14
15,64%
20,01%
-9,28%
61,16%
-0,12%
Principali dati di rendiconto finanziario (metodo indiretto).
Si riportano di seguito i principali dati di rendiconto finanziario per gli esercizi chiusi al 31 dicembre
2015, 2014 e 2013.
Principali dati di rendiconto finanziario (unità di euro)
Importo
2015
2014
2013
A. ATTIVITA' OPERATIVA
230.809.831
123.625.558
88.483.279
-1.414.238.281
-25.322.877
-739.133.077
1.224.533.963
370.112.908
592.009.399
41.105.513
468.415.589
-58.640.399
1. Liquidità generata da
602.847
32.032.869
50.107.828
2. Liquidità assorbita da
-33.277.420
-542.722.723
-8.394.973
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
-32.674.573
-510.689.854
41.712.855
-3.916.037
6.672.198
17.174.966
4.514.903
-35.602.067
247.422
1. Gestione
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
La seguente tabella contiene i principali dati di rendiconto finanziario su base semestrale al 30 giugno
2016 ed al 30 giugno 2015.
Principali dati di rendiconto finanziario (unità di euro)
Importo
30/06/2016
30/06/2015
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
78.834.537
99.875.464
1.138.683.905
-743.419.561
-1.217.699.708
369.923.550
-181.266
-273.620.548
1. Liquidità generata da
1.490.795
276.996.395
2. Liquidità assorbita da
-5.655.425
-12.597.267
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
70
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
-4.164.630
264.399.129
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
-2.228.463
-1.957.857
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
-6.574.359
-11.179.276
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
Dati per azione
2015
2014
2013
Var
15/14
20.113.562
19.988.667
15.650.180
124.895
20.137.762
20.108.100
16.726.239
0,035
0,06
0
2,58
Dati per azione
Numero azioni che
compongono il Capitale
Sociale
Numero azioni aventi
diritto a percepire il
dividendo
Dividendo per azione
(unità di euro)
Utile per aumento gratuito
Valore nominale azioni
Utile per futuro aumento
del capitale sociale
Utile d‟esercizio (migliaia di
euro)
Utile d‟esercizio per azione
(unità di euro)
Patrimonio netto
Patrimonio netto per
azione (unità di euro)
Var
14/13
% Var
0,6%
4.338.487
27,72%
29.662
0,1%
3.381.861
20,22%
0,08
-0,025
-42,1%
-0,02
-25,00%
0
2,58
2,58
0
0
0,0%
0,0%
0
0,00%
0
0
0
0
0,0%
0
0,00%
18.401
25.913
21.140
-7.512
-29,0%
4.773
22,58%
0,9
1,3
1,35
-0,4
-30,8%
-0,05
-3,97%
750.595
747.323
706.867
-26.728
-3,6%
40.456
5,72%
35,83
37,39
45,17
-1,56
-4,2%
-7,78
-17,23%
% Var
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
Voci
10.
2015
Utile (Perdita) d'esercizio
2014
18.401
25.913
128
-637
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita
-7.313
7.474
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
-7.185
6.837
140. Redditività complessiva (Voce 10+130)
11.216
32.750
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40.
Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
La Banca al 31 dicembre 2015 evidenzia un risultato positivo, in diminuzione rispetto all‟anno scorso,
della redditività complessiva pari a 11.216 migliaia di euro; tale risultato è sostanzialmente generato
(oltre che dall‟utile d‟esercizio) dalla redditività dei titoli del portafoglio “Attività finanziarie disponibili
per la vendita” al lordo delle imposte d‟esercizio (-10.927 migliaia di euro nel 2015 e +11.649 nel 2014).
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA
Voci
10.
Utile (Perdita) d'esercizio
30 giugno
30 giugno
2016
2015
11.152
71
11.166
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40.
Piani a benefici definiti
-2.033
-326
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita
-10.224
-20.731
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
-12.256
-21.057
-1.104
-9.891
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
140. Redditività complessiva (Voce 10+130)
Fondi Propri e adeguatezza patrimoniale
Nella tabella sottostante sono riportate le informazioni sui Fondi propri e sull‟adeguatezza
patrimoniale, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015 (tali ultimi dati includono anche gli
assorbimenti patrimoniali rivenienti dall‟acquisizione delle attività e delle passività della Banca
Padovana di Credito Cooperativo), nonché l‟aggiornamento di tali informazioni al 31 marzo 2016 e al
30 giugno 2016, data delle più recenti segnalazioni di vigilanza inviate alla Banca d‟Italia.
30/06/2016
31/03/2016
31/12/2015
31/12/2014
Capitale primario di classe 1 (CET1)
726.093
718.646
720.468
708.676
Capitale di classe 1 (Tier 1)
726.093
718.646
720.468
708.676
Capitale di classe 2 (Tier 2)
391
84
127
7.239
726.484
718.731
720.595
715.915
Composizione Fondi Propri (migliaia di Euro)
Fondi Propri
Requisito
Requisito Coeffic. Coeffic. Coeffic.
Coeffic.
Requisito
minimo
Capital
minimo Emittente Emittente Emittente Emittente
Coefficienti di
minimo
regolamentare
Conservation
ad esito
Vigilanza
regolamen+ capital
Buffer
dello
30-giu
31-mar
31-dic
31-dic
tare
conservation
SREP
2016
2016
2015
2014
buffer
Common Equity Tier 1 Capital Ratio
4,5%
2,5%
7,0%
7,0%
15,12%
14,05%
14,78%
16,86%
Tier 1 Capital Ratio
6,0%
2,5%
8,5%
8,5%
15,12%
14,05%
14,78%
16,86%
Total Capital Ratio
8,0%
2,5%
10,5%
11,2%
15,12%
14,05%
14,78%
17,04%
Requisiti prudenziali di vigilanza (migliaia di Euro)
30/06/2016 31/03/2016 31/12/2015 31/12/2014
Totale attività di rischio (att. rischio di cassa e fuori bilancio + port.
Negoziazione)
13.223.404
14.402.868
14.845.312
13.258.249
Attività di rischio ponderate
4.803.415
5.114.524
4.876.239
4.202.552
Attività di rischio per cassa
10.660.615
11.850.100
12.197.472
10.814.525
346.774
371.651
351.977
299.044
3.504
3.516
4.127
2.505
0
0
0
0
33.995
33.995
33.995
34.655
Capitale Interno rischi I Pilastro
384.273
409.162
390.099
336.204
Fondi Propri - Capitale Interno rischi I Pilastro
341.761
309.569
330.496
379.711
Eccedenza patrimoniale (migliaia di euro)*
188.518
145.904
174.456
n.a.
Rischio di credito e di controparte
Rischi di mercato
Altri requisiti
Rischio operativo
Indicatori operatività verso soci (migliaia di Euro)
30/06/2016 31/03/2016 31/12/2015 31/12/2014
Plafond operatività a favore di soci
5.597.007
72
6.274.593
6.432.186
5.650.788
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Oper. Prev. A favore di soci e a pond. Nulla
7.415.415
8.162.654
8.166.889
8.235.920
Margine disponibile (operatività preval. A favore soci e a pond. Nulla)
1.818.464
1.888.060
1.734.703
2.585.132
66,24%
65,05%
63,48%
72,87%
Coefficiente affidamento a soci (minimo 50%)
Indicatori operatività fuori zona (migliaia di Euro)
30/06/2016 31/03/2016 31/12/2015 31/12/2014
Plafond operatività fuori zona (5%)
559.701
627.459
643.219
565.079
Totale crediti fuori dalla zona di comp. Terr.
110.412
120.800
112.860
104.460
Margine disponibile operatività fuori zona
449.288
506.659
530.358
460.619
0,99%
0,96%
0,88%
0,90%
Coefficiente operatività fuori zona (max 5%)
* Il dato fornisce l‟indicazione della eccedenza (o, se negativo, della deficienza) del patrimonio della Banca rispetto ai
requisiti totali relativi al Total Capital Ratio (incluso il capital conservation buffer) come risultanti ad esito dello SREP. In
altri termini, indica, a una data specifica, l‟ammontare massimo delle perdite patrimoniali che l‟Emittente potrebbe subire
mantenendo al contempo il rispetto dei requisiti patrimoniali come risultanti ad esito dello SREP.
La Banca d‟Italia il 23 dicembre 2015 ha inviato alla Bcc di Roma una comunicazione nella quale, a
conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) svolto nel 2015, e tenuto conto
della complessiva rischiosità aziendale della BCC di Roma, comunicava i requisiti patrimoniali specifici
aggiuntivi rispetto alle misure di capitale minime previste dalla vigente regolamentazione.
In particolare la Banca d‟Italia ha richiesto alla Banca di detenere, in relazione alla propria esposizione ai
rischi, una quota di capitale più elevata di quanto prevede l‟attuale normativa di Vigilanza, e
segnatamente, a decorrere dalla segnalazione di vigilanza relativa ai fondi propri al 31 dicembre 2015, è
stato richiesto di adottare i seguenti coefficienti di capitale a livello individuale:
- coefficiente di capitale primario di classe 1(CET1 Ratio) pari al 7%, composta da una misura
vincolante del 6,3% (di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti
aggiuntivi determinati ad esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di
conservazione del capitale fino al raggiungimento del 7%;
- coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 Ratio) pari all‟8,5%, composto da una misura vincolante
dell‟8,4% (di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,45 a fronte dei requisiti aggiuntivi
determinati ad esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione
del capitale fino al raggiungimento dell‟8,5%;
- coefficiente di capitale totale (Total Capital Ratio) pari all‟11,2%, vincolante in pari misura (di cui 8% a
fronte dei requisiti minimi regolamentari e 3,2% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito
dello SREP); tale misura include anche la componente di riserva di conservazione del capitale (pari al
2,5%).
Alla luce di tale comunicazione il CET1 Ratio minimo è stato innalzato al 6,3% abbassando il buffer di
conservazione a 0,7% facendo rimanere immutato il requisito complessivo (7,0%), il Tier 1 Ratio
minimo è stato innalzato all‟8,4% abbassando il buffer di conservazione a 0,1% facendo rimanere
immutato il requisito complessivo (8,5%), il Total Capital Ratio minimo è stato infine incrementato del
3,2% portandolo complessivamente all‟11,2%. Pertanto, in riferimento al Total Capital Ratio,
l‟imposizione di tale requisito ad esito dello SREP ha determinato l‟integrale assorbimento del Capital
Conservation Buffer.
Nessuna misura di rafforzamento di natura patrimoniale ed organizzativa è stata richiesta alla Banca nel
provvedimento stesso o in data successiva allo stesso.
Si specifica che al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016 e al 30 giugno 2016, l‟Emittente presenta
coefficienti patrimoniali (Common Equity Tier 1 Capital Ratio, Tier 1 Capital Ratio e Total Capital
Ratio) ampiamente al di sopra dei minimi regolamentari.
La Banca al 31/12/2015 (data delle prime segnalazioni di vigilanza inviate alla Banca d‟Italia in cui
vengono inclusi anche gli assorbimenti patrimoniali rivenienti dall‟acquisizione delle attività e delle
passività della Banca Padovana di Credito Cooperativo) disponeva di Fondi Propri pari a 720,6 milioni
in crescita rispetto a dicembre 2014 (708,6 milioni). Questa variazione deriva dall‟incremento del Tier 1
per euro 11,79 milioni e dalla diminuzione del Tier 2 per euro 0,2 milioni. Si sottolinea che per la
Banca tutto il Tier 1 è formato dal Common Equity Tier 1 non essendo presente nessuno strumento
73
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
finanziario rientrante nell‟Additional Tier 1.
Al 31 marzo 2016 i Fondi Propri della Banca ammontano a 718,6 milioni di euro, in decrescita di 1,8
milioni rispetto a dicembre 2015, mentre al 30 giugno 2016 i Fondi Propri della Banca ammontano a
726,5 milioni di euro, in aumento di 5,9 milioni rispetto a dicembre 2015.
A dicembre 2015 il Common Equity Tier 1 Ratio, il Tier 1 Ratio ed il Total Capital Ratio della Banca si
attestano al 14,78%; i tre indicatori, che rispetto a dicembre 2014 hanno fatto registrare una
diminuzione rispettivamente pari al 2,1%, 2,1% e al 2,2% a causa sostanzialmente degli assorbimenti
rivenienti dalla Banca Padovana di Credito Cooperativo, risultano comunque al di sopra dei livelli
minimi imposti alla Banca dall‟Autorità di Vigilanza. A marzo 2016 2015 il Common Equity Tier 1
Ratio, il Tier 1 Ratio ed il Total Capital Ratio della Banca si attestano al 14,05%, mentre a giugno 2016 il
Common Equity Tier 1 Ratio, il Tier 1 Ratio ed il Total Capital Ratio della Banca si attestano al 15,12%.
Il rapporto RWA sul totale attività di rischio al 31 dicembre 2015 è pari al 30,0% in crescita rispetto al
28,8% di dicembre 2014.
L‟Emittente, ai fini del calcolo dell‟RWA, utilizza il “Metodo Standardizzato” per il rischio di credito e
di mercato mentre per il rischio operativo viene utilizzato il TSA (Traditional Standardised Approach).
Non sono stati imposti all‟Emittente ulteriori requisiti prudenziali oltre a quelli dettati dalla normativa
di Vigilanza.
Comparto del credito deteriorato e indicatori di rischiosità creditizia
Nelle successive tabelle si espone l'articolazione dei crediti a clientela con profili di rischio al 31
dicembre 2015, al 31 dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e al 30 giugno 2016. In dette tabelle sono
riportate le consistenze lorde, le rettifiche di valore, le consistenze nette nonché la loro incidenza
percentuale sul comparto e le relative dinamiche registrate. In conseguenza di un intervenuto cambio
di normativa sui crediti deteriorati, dal 1° gennaio 2015 gli incagli e le esposizioni ristrutturate vengono
classificate come inadempienze probabili.
Crediti lordi clienti
(migliaia di Euro)
a) Sofferenze (*)
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Rettifiche di valore complessive
(migliaia di Euro)
a) Sofferenze (*)
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
Crediti netti
(migliaia di Euro)
a) Sofferenze (*)
b) Inadempienze probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
30/06/2016
31/12/2015
276.450
482.740
93.189
0
852.380
6.019.084
6.871.464
30/06/2016
259.237
444.896
87.570
0
791.703
6.010.397
6.802.101
31/12/2015
182.471
172.148
17.401
0
372.020
28.604
400.623
30/06/2016
171.263
161.724
16.484
0
349.470
58.057
407.528
31/12/2015
93.979
310.593
75.788
0
480.360
74
87.974
283.172
71.087
0
442.233
Variazione
17.213
37.844
5.619
60.677
8.687
69.363
Variazione
%
6,6%
8,5%
6,4%
11.208
10.424
917
7,7%
0,1%
1,0%
Variazione
%
6,5%
6,4%
5,6%
22.550
-29.453
-6.905
6,5%
-50,7%
-1,7%
Variazione
6.005
27.421
4.701
Variazione
%
6,8%
9,7%
6,6%
38.127
8,6%
Variazione
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Totale crediti in bonis
Totale
5.990.480
6.470.840
Crediti lordi clienti
(migliaia di Euro)
31/12/2014
a) Sofferenze (*)
5.952.340
6.394.573
31/12/2013
38.140
76.267
Var 14/13
0,6%
1,2%
% Var
189.081
161.655
27.426
16,97%
b) Incagli
254.253
c) Esposizioni ristrutturate
7.647
d) Esposizioni scadute
84.708
e) Rischio Paese
0
Totale crediti deteriorati
535.688
Totale crediti in bonis
5.143.136
Totale
5.678.824
(*) Esposte al netto degli interessi di mora su sofferenze
Rettifiche di valore complessive
31/12/2014
(migliaia di Euro)
a) Sofferenze
121.902
b) Incagli
88.426
c) Esposizioni ristrutturate
998,72805
d) Esposizioni scadute
15.321
e) Rischio Paese
0
Totale crediti deteriorati
226.647
Totale crediti in bonis
23.090
Totale
249.737
208.213
7.483
120.593
0
497.944
5.018.126
5.516.070
46.040
164
-35.885
22,11%
2,19%
-29,76%
37.744
125.010
162.754
7,58%
2,49%
2,95%
Crediti netti
(migliaia di Euro)
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
31/12/2014
67.179
165.827
6.648
69.387
0
309.040
5.120.046
5.429.087
31/12/2013
Var 14/13
95.238
66.668
999
17.655
0
180.560
16.252
196.812
31/12/2013
66.417
141.544
6.485
102.938
0
317.384
5.001.874
5.319.258
% Var
26.664
21.758
0
-2.334
28,00%
32,64%
-0,03%
-13,22%
46.087
6.838
52.925
25,52%
42,07%
26,89%
Var 14/13
% Var
762
24.283
163
-33.551
1,15%
17,16%
2,52%
-32,59%
-8.344
118.172
109.829
-2,63%
2,36%
2,06%
Nel corso del 2015 i crediti deteriorati lordi risultano in aumento di 6 milioni (+47,8%) in seguito
all‟aumento delle sofferenze per 70,2 milioni (+37,1% nell‟anno), delle inadempienze probabili per
183,0 milioni (+69,9% nell‟anno - raffronto effettuato considerando la sommatoria degli incagli e delle
esposizioni ristrutturate al 31 dicembre 2014) e dei crediti scaduti per 2,9 milioni (+3,4% nell‟anno).
Nel corso del primo semestre 2016 i crediti deteriorati lordi risultano in aumento di 60,7 milioni di
euro (+7,7%) in seguito all‟aumento delle sofferenze per 17,2 milioni (+6,6% nel semestre), delle
inadempienze probabili per 37,8 milioni (+8,5% nel semestre) e dei crediti scaduti per 5,6 milioni
(+6,4% nel periodo).
Nelle successive tabelle viene evidenziato il dettaglio dei comparti dei crediti a clientela degli esercizi
2015 e 2014 nonché del primo semestre 2016.
Crediti a clienti al 30.06.2016 (migliaia di Euro)
75
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
276.450
Incidenza %
su totale
crediti lordi
4,02%*
Rettifiche di
valore
complessive
182.471
482.740
7,03%
93.189
0
852.380
6.019.084
6.871.464
1,36%
0
12,40%
87,60%
100,00%
Crediti lordi
a) Sofferenze
b) Inadempienze
probabili
c) Esposizioni scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
a) Sofferenze
b) Inadempienze
probabili
c) Esposizioni
scadute
d) Rischio Paese
Totale crediti
deteriorati
Totale crediti in bonis
Totale
93.979
Incidenza %
su totale
crediti netti
1,45%
172.148
310.593
4,80%
17.401
0
372.020
28.604
400.623
75.788
0
480.360
5.990.480
6.470.840
1,17%
0
7,42%
92,58%
100,00%
Crediti netti
Crediti a clienti al 31.12.2015 (migliaia di Euro)
Incidenza %
Rettifiche di
Crediti lordi
su totale
valore
Crediti netti
crediti lordi
complessive
259.237
3,81%*
171.263
87.974
Incidenza %
su totale
crediti netti
1,38%
444.896
6,54%
161.724
283.172
4,43%
87.570
1,29%
16.484
71.087
1,11%
0
0
0
0
0
791.703
11,64%
349.470
442.233
6,92%
6.010.397
6.802.101
88,36%
100,00%
58.057
407.528
5.952.340
6.394.573
93,08%
100,00%
Crediti a clienti al 31.12.2014 (migliaia di Euro)
Incidenza %
Rettifiche di
Crediti lordi
su totale
valore
Crediti netti
crediti lordi
complessive
189.081
3,33% *
121.902
67.179
254.253
4,48%
88.426
165.827
Incidenza %
su totale
crediti netti
1,24%
3,05%
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni
7.647
0,13%
999
6.648
0,12%
ristrutturate
d) Esposizioni
84.708
1,49%
15.321
69.387
1,28%
scadute
e) Rischio Paese
0
0
0
0
0
Totale crediti
535.688
9,43%
226.647
309.040
5,69%
deteriorati
Totale crediti in bonis
5.143.136
90,57%
23.090
5.120.046
94,31%
Totale
5.678.824
100,00%
249.737
5.429.087
100,00%
(*) Il totale del comparto è al netto dei titoli deteriorati rientranti nel portafoglio L&R; ove questi venissero computati,
l‟incidenza ammonterebbe al 3,5%.
Crediti a clienti al 31.12.2013 (migliaia di Euro)
a) Sofferenze
161.655
Incidenza %
su totale
crediti lordi
2,93%
b) Incagli
208.213
3,77%
Crediti lordi
Rettifiche di
valore
complessive
95.238
66.668
76
66.417
Incidenza %
su totale
crediti netti
1,25%
141.544
2,66%
Crediti netti
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
c) Esposizioni
ristrutturate
7483
0,14%
999
6485
0,12%
120.593
2,19%
17.655
102.938
1,94%
0
0
0
0
0
497.944
9,03%
180.560
317.384
5,97%
Totale crediti in bonis
5.018.126
90,97%
16.252
5.001.874
94,03%
Totale
5.516.070
100,00%
196.812
5.319.258
100,00%
d) Esposizioni scadute
e) Rischio Paese
Totale crediti
deteriorati
Si rileva un incremento nell‟esercizio 2015 rispetto all‟esercizio 2014 delle complessive esposizioni
deteriorate (+28,1%), in particolare delle sofferenze (+37,1%), e delle inadempienze probabili (+30,2%) e
dei crediti scaduti (+1,7%).
Si riporta di seguito il rapporto “sofferenze lorde/totale impieghi” rilevato per il Sistema bancario a
livello di Banche Piccole (la categoria “Banche Piccole” comprende le banche appartenenti a gruppi o
indipendenti con totale dei fondi intermediati compresi tra 3,6 e 21,5 miliardi di euro).
Sofferenze Lorde/Totale impieghi
Sistema Banche Piccole*
Lazio**
Abruzzo**
Bcc Roma
Giu 2016
n.d.
n.d.
n.d.
4,02%
Mar 2016
n.d.
5,93%
19,69%
3,82%
Dic 2015
10,4%
6,11%
21,82%
3,81%
Giu 2015
11,0%
5,9%
21,2%
3,8%
Dic 2014
10,5%
5,2%
15,8%
3,3%
(*)Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d‟Italia – Aprile 2016, tavola 4.1; Rapporto sulla stabilità finanziaria
della Banca d‟Italia - Novembre 2015, tavola 4.1
(**)Fonte: BIP Banca d'Italia ("infostat.bancaditalia.it")
La tabella che segue indica il grado di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente e riporta l‟analogo
dato di sistema con riferimento alla classe dimensionale di appartenenza della Banca secondo le
classificazioni dei Rapporti di Stabilità Finanziaria della Banca d‟Italia.
BCC Roma
giu-16
mar-16
dic-15
Deteriorati
43,6%
43,7%
44,1%
- di cui diversi dalle sofferenze
32,9%
33,3%
33,5%
Sofferenze
66,0%
66,1%
66,1%
Inadempienze Probabili
35,7%
36,4%
36,4%
Scaduti
18,7%
18,8%
18,8%
Sistema bancario (Banche Piccole)
giu-16
mar-16
dic-15
Deteriorati
n.d.
n.d.
47,6%
- di cui diversi dalle sofferenze
n.d.
n.d.
26,2%
Sofferenze
n.d.
n.d.
61,5%
Inadempienze Probabili
n.d.
n.d.
n.d.
Scaduti
n.d.
n.d.
n.d.
Fonte dei dati del sistema bancario: Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d‟Italia– Aprile 2016, tavola 4.1
Nel corso del primo semestre 2016 si evidenzia una diminuzione del grado di copertura dei crediti
deteriorati dell‟Emittente, sia nel complesso, sia nelle singole voci in cui questi si articolano.
La seguente tabella contiene la sintesi delle informazioni sulle esposizioni verso la clientela
dell‟Emittente al 31 dicembre 2015, al 30 giugno 2015 e al 31 dicembre 2014, confrontate con i
corrispondenti dati di sistema, ove disponibili. Il raffronto include sia i dati relativi all‟intero sistema
bancario nazionale, sia i dati riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell‟Emittente
secondo le classificazioni adottate dalla Banca d‟Italia (la categoria “Banche Piccole” comprende le
banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati compresi tra 3,6 e 21,5
miliardi di euro). I dati di sistema relativi alle “Banche Piccole” sono tratti dai Rapporti di Stabilità
Finanziaria della Banca d‟Italia relativi all‟arco temporale di riferimento. Al fine di consentire una
77
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
valutazione dell‟impatto della intervenuta acquisizione di attività e passività della Banca Padovana di
Credito Cooperativo, vengono esposti anche i dati al 31 dicembre 2015 dell‟Emittente al netto di tale
acquisizione. Si fornisce l‟aggiornamento delle informazioni relative all‟Emittente al 31 marzo 2016 e al
30 giugno, tratte dalle più recenti segnalazioni di vigilanza inviate alla Banca d‟Italia. I dati al 31 marzo
2016 e al 30 giugno 2016 non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti da parte della Società
di Revisione. Non sono disponibili dati di sistema al 31 marzo 2016 e al 30 giugno 2016.
giu-16
mar-16
dic-15
giu-15
dic-14
Indicatori
Bcc
Roma
Bcc
Roma
Bcc Roma
Bcc Roma
al netto di
BP (1)
Sistema
Sistema
Banche
Piccole
Bcc
Roma
Sistema
Sistema
Banche
Piccole
Bcc
Roma
Sistema
Sistema
Banche
Piccole
Crediti
deteriorati
lordi/crediti lordi
12,4%
12,0%
11,6%
11,4%
18,1%
17,1%
11,1%
18,0%
18,1%
9,4%
17,7%
17,8%
Crediti
deteriorati
netti/crediti netti
7,4%
7,2%
6,9%
6,8%
10,8%
9,7%
7,0%
10,9%
10,3%
5,7%
10,8%
11,1%
% di copertura crediti
deteriorati
43,6%
43,7%
44,1%
43,6%
45,4%
47,6%
40,4%
44,7%
47,8%
42,3%
44,4%
42,9%
Sofferenze
lorde/crediti lordi
4,0%
3,8%
3,8%
4,3%
10,6%
10,4%
3,8%
10,3%
11,0%
3,3%
10,0%
10,5%
Sofferenze
nette/crediti netti
1,5%
1,4%
1,4%
1,5%
4,8%
4,3%
1,4%
4,7%
4,6%
1,2%
4,5%
5,1%
%
di
copertura
sofferenze nette
66,0%
66,1%
66,1%
66,1%
58,7%
61,5%
64,2%
58,7%
62,0%
64,5%
58,7%
55,7%
Sofferenze
nette/patrimonio
netto
12,7%
11,7%
11,7%
11,7%
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
9,0%
n.d.
n.d.
Costo del rischio
1,2%
1,1%
1,1%
1,3%
n.d.
n.d.
1,0%*
n.d.
n.d.
1,0%
n.d.
n.d.
(1) I dati esposti non tengono conto dell‟intervenuta acquisizione, a dicembre 2015, di alcune attività e passività della Banca
Padovana Credito Cooperativo s.c. in Amministrazione Straordinaria
I dati di sistema e del sistema delle banche piccole al 31 dicembre 2015 relativi agli indici di copertura,
al rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi, e al rapporto tra sofferenze lorde e crediti lordi
sono tratti dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d‟Italia - Aprile 2016, tavola 4.1. I dati di
sistema e del sistema delle banche piccole al 31 dicembre 2015 relativi al rapporto tra crediti deteriorati
netti e crediti netti e al rapporto tra sofferenze nette e crediti netti sono stati calcolati dall‟Emittente
sulla base dei dati disponibili nella menzionata tavola.
I dati di sistema e del sistema delle banche piccole al 30 giugno 2015 relativi agli indici di copertura, al
rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi, e al rapporto tra sofferenze lorde e crediti lordi sono
tratti dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d‟Italia - Novembre 2015, tavola 4.1. I dati di
sistema e del sistema delle banche piccole al 30 giugno 2015 relativi al rapporto tra crediti deteriorati
netti e crediti netti e al rapporto tra sofferenze nette e crediti netti sono stati calcolati dall‟Emittente
sulla base dei dati disponibili nella menzionata tavola.
Il costo del rischio di credito per l‟Emittente - calcolato come rapporto tra le Rettifiche/riprese di
valore nette per deterioramento dei crediti (Voce 130a del Conto Economico) e i Crediti verso clientela
(Voce 70 dell‟Attivo dello Stato Patrimoniale) – al 30 giugno 2016 è pari all‟1,2%, al 31 marzo 2016 e al
31 dicembre 2015 è pari all‟1,1%, mentre era pari all‟1,0% sia alla data del 30 giugno 2015, sia alla data
del 31 dicembre 2014.
Si segnala, inoltre, che al 31 dicembre 2015 i past due lordi sono aumentati di euro 2,9 milioni (+3,4%)
rispetto al 31 dicembre 2014 (per un totale di euro 87,6 milioni che rappresentano l‟1,3% sul totale dei
crediti lordi) e in riduzione di 58,2 milioni rispetto al 30 giugno 2015. Al netto delle posizioni acquisite
con Banca Padovana i past due lordi sono aumentati rispetto al 31 dicembre 2014 di euro 1,4 milioni
78
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
(+1,7% per un totale del comparto di euro 86,2 milioni che rappresentano l‟1,4% sul totale dei crediti
lordi) mentre sono diminuiti rispetto al 30 giugno 2015 di 59,6 milioni.
Sempre al 31 dicembre 2015 le inadempienze probabili lorde sono aumentate di euro 183,0 milioni
(+69,9%) rispetto al 31 dicembre 2014 (per un totale di euro 444,9 milioni che rappresentano il 6,5%
sul totale dei crediti lordi) e di 161,2 milioni rispetto al 30 giugno 2015. Al netto delle posizioni acquisite
con Banca Padovana le inadempienze probabili lorde sono aumentate rispetto al 31 dicembre 2014 di
euro 79,0 milioni (+30,2% per un totale del comparto di euro 340,9 milioni che rappresentano il 5,7%
sul totale dei crediti lordi) e rispetto al 30 giugno 2015 di 57,2 milioni.
Infine le posizioni a sofferenza lorde sono aumentate di euro 70,2 milioni (+37,1%) sempre rispetto al
31 dicembre 2014 (per un totale di euro 259,2 milioni che rappresentano il 3,8% sul totale dei crediti
lordi alla stessa data e il 4,3% se si escludono i crediti acquisiti con Banca Padovana) e di euro 39,4
milioni rispetto al 30 giugno 2015.
Con riferimento alla categoria delle Grandi Esposizioni, si precisa che, al 31 dicembre 2015, sono
qualificabili come tali dieci controparti (11 a giugno 2015), ciascuno di essi con esposizioni ponderate
inferiori al 25% dei Fondi Propri come previsto dalla normativa prudenziale. L‟esposizione complessiva
verso tali clienti, al 31 dicembre 2015, ammonta a 6.018,7 milioni di euro (6.363,4 milioni a giugno
2015) con un peso ponderato di 1.023,4 milioni di euro (1.123,1 milioni a giugno 2015). Parte
preponderante di tale esposizione è costituita da titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro per un
totale di 4.052,2 milioni di euro (il peso ponderato dei titoli di stato è pari a zero). Con riferimento al
settore di appartenenza ed alla localizzazione geografica delle Grandi Esposizioni, oltre alle esposizioni
verso lo Stato Italiano, la Banca d‟Italia e Iccrea Holding, si rilevano due amministrazioni pubbliche
tutte con sede a Roma, due enti entrambi con sede a Roma, una società non finanziaria con sede a
Roma e, infine, due società finanziarie, una con sede a Milano e l‟altra a Trento. Al 30 giugno 2016
sono 8 i clienti che rientrano nel perimetro delle Grandi Esposizioni, ciascuno di essi con esposizioni al
di sotto del limite normativo del 25% dei Fondi Propri. Il peso complessivo dell‟esposizione nominale
che l‟Emittente ha nei confronti di tali clienti è pari al 36,4% del totale delle attività di rischio
(l‟esposizione ponderata è pari al 6,3%)
Si ricorda inoltre che in data 17 dicembre 2014, con effetti giuridici dal 1° gennaio 2015, la Banca di
Credito Cooperativo di Roma ha incorporato la Banca della Tuscia Credito Cooperativo. Inoltre, nel
mese di dicembre 2015, la Bcc di Roma ha acquisito alcune attività e passività della Banca Padovana
Credito Cooperativo s.c. in Amministrazione Straordinaria. Sempre in materia di acquisizioni, si segnala
che la Bcc di Roma ha incorporato la Banca di Capranica Credito Cooperativo, con effetti giuridici a
partire dal 1° Luglio 2016.
Si fa presente come la Circolare 272, con il 7° aggiornamento del 20 gennaio 2015, abbia modificato a
partire da gennaio 2015, le definizioni di attività finanziarie deteriorate, allineandole alle nozioni di
“Non-performing exposures” e “Forbearance” introdotte dall‟Autorità Bancaria Europea attraverso gli
ITS (Implementing technical standards), approvati dalla Commissione Europea lo scorso 9 gennaio.
Nella nuova versione non sono più previste, in particolare, le categorie degli incagli (sia oggettivi che
soggettivi) e dei crediti ristrutturati, mentre è stata introdotta la categoria delle inadempienze probabili;
inoltre, è stata data rilevanza alle eventuali concessioni fatte nei confronti dei clienti a fronte di difficoltà
finanziarie (crediti c.d. “forborne”).
Tale intervento, che ha portato all‟aggiornamento delle pertinenti circolari della Banca d‟Italia, è entrato
in vigore dal 1° gennaio 2015, con l‟eccezione delle modifiche inerenti all‟introduzione della categoria
delle forborne exposure “performing”, relativamente alla quale, per gli intermediari tenuti alle
segnalazioni su base solo individuale, la decorrenza è stata rinviata al 1° luglio 2015.
Le attività creditizie deteriorate della Banca, quindi, sono ripartite tra le categorie sofferenze,
inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti. Per ciascuna di tali categorie, così come
per le attività performing, la Banca è tenuta ad individuare e segnalare le posizioni oggetto di
forbearance.
All‟interno delle inadempienze probabili sono state inserite tutte le posizioni precedentemente allocate
negli incagli in seguito ad una valutazione soggettiva effettuata da parte della Banca. Gli incagli tecnici,
ovvero quelli individuati in base al meccanismo automatico dettato dalla normativa abrogata, sono stati
79
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
analiticamente valutati da parte delle strutture aziendali competenti nel corso del primo trimestre del
2015, e sono stati classificati tra le inadempienze probabili ove non si sia ravvisata la possibilità di una
normalizzazione del rapporto. I restanti ex “incagli tecnici”, ovvero quelli per i quali i gestori hanno
ritenuto possibile un rapido risanamento delle posizioni, sono stati allocati al contrario tra i crediti
scaduti.
Le inadempienze probabili di dicembre 2015 sono state, quindi, confrontate con la sommatoria di
incagli e ristrutturati di dicembre 2014.
Le rettifiche di valore dei crediti rientrati tra le forborne exposure “non performing” sono state
determinate in modo analitico in base alle policy di valutazione definite dall‟Emittente, alla luce delle
peculiari caratteristiche delle posizioni forborne e dei criteri di uscita definiti dalla normativa di
riferimento.
Nel corso del 2015 l‟Emittente ha rivisto ed ampliato le politiche, i processi e le procedure aziendali in
funzione dell‟aggiornamento alla nuova normativa sulla qualità del credito, che ha visto il superamento
della nozione di “incagli tecnico” e “credito ristrutturato” e l‟introduzione delle “inadempienze
probabili” e dei crediti “forborne”. In particolare per i crediti “forborne” è stata operata una
ricostruzione dei dati pregressi ed è stato strutturato un modello metodologico per l‟individuazione
delle esposizioni oggetto di concessioni, mediante l‟identificazione delle misure di forbearance e la
definizione dei parametri per la valutazione dello status di difficoltà finanziaria. A dicembre 2015, Nel
totale dei crediti deteriorati sono compresi anche 153,2 milioni relativi a clienti con rapporti deteriorati
oggetto di misure di tolleranza (Forborne non performing) di cui 6,1 milioni tra le sofferenze, 130,6 milioni tra
le inadempienze probabili e 16,4 milioni tra i crediti scaduti. All‟interno dei crediti in bonis sono, invece,
presenti 173,4 milioni relativi a clienti con rapporti in bonis oggetto di misure di tolleranza (Forborne
performing).
A giugno 2015, nel totale dei crediti deteriorati sono compresi 93,2 milioni relativi a clienti con rapporti
deteriorati oggetto di misure di tolleranza (Forborne non performing) di cui 67,4 milioni tra le inadempienze
probabili e 25,8 milioni tra i crediti scaduti. Alla stessa data non risulta disponibile il dato relativo a clienti
con rapporti in bonis oggetto di misure di tolleranza (Forborne performing) in quanto come precedentemente
specificato la decorrenza della segnalazione è stata rinviata al 1° luglio 2015.
Le seguenti tabelle indicano, alla data del 30 giugno 2016, alla data del 31 dicembre 2015 e alla data del
30 giugno 2015, l‟ammontare dei crediti considerati come deteriorati a seguito dell‟applicazione della
definizione di forbearance delle esposizioni da parte dell‟EBA nonché le consistenze delle “performing
exposures” e “non performing exposures”.
Crediti forborne deteriorati (in unità di euro)
30.06.2016
INADEMPIENZE PROBABILI
SCADUTO
Crediti forborne performing e non performing
30.06.2015
147.410.244
130.613.887
67.416.956
18.724.528
16.437.345
25.795.041
0
6.138.975
0
166.134.772
153.190.206
93.211.997
SOFFERENZA
Totale complessivo
31.12.2015
30.06.2016
31.12.2015
30.06.2015
Esposizioni deteriorate
(non-performing exposures with forbearance measures)
166.134.772
153.190.206
93.211.997
Altre esposizioni oggetto di concessione
(forbone performing exposures)
112.239.879
173.409.235
n.d.
278.374.651
326.599.441
93.211.997
Totale (unità di euro)
L‟Emittente ritiene che l‟applicazione della nuova definizione di forbearance dell‟EBA non determinerà
un aumento delle rettifiche di valore sui crediti, analitiche e collettive, di valore significativo.
Nella tabella sottostante sono riportate le informazioni sulle Grandi Esposizioni alle date del 30 giugno
2016, al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014.
30/06/2016
80
31/12/2015
31/12/2014
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Grandi Esposizioni: valore di bilancio (migliaia di €) *
4.810.704
6.018.690
6.475.974
827.889
1.023.367
1.064.056
8
10
11
Rapporto Grandi Esposizioni (valore nominale) / Totale attività di rischio (%)
36,4%
40,5%
48,8%
Rapporto Grandi Esposizioni (valore ponderato) / Totale attività di rischio (%)
6,3%
6,9%
8,0%
Grandi Esposizioni: valore ponderato (migliaia di €)
Grandi Esposizioni: numero
* Dato inclusivo delle esposizioni verso il Ministero del Tesoro italiano per complessive 4.052.239 migliaia di Euro al 31
dicembre 2015.
La Banca al 31 dicembre 2015 ha impieghi nei confronti di dieci clienti (o gruppi di clienti connessi) che
rientrano nel perimetro delle Grandi Esposizioni. L‟esposizione nei confronti di ciascuno di tali clienti,
ponderata in base ai coefficienti di rischiosità stabiliti dalla normativa di Vigilanza, è inferiore al limite
del 25% dei Fondi Propri previsto dalla normativa stessa. Il peso complessivo dell‟esposizione
nominale che l‟Emittente ha nei confronti di tali clienti è pari al 40,5% del totale attività di rischio
(l‟esposizione ponderata è pari al 6,9%).
L‟esposizione nominale è fortemente influenzata dai titoli dello Stato Italiano (27,2%) detenuti nel
portafoglio dell‟Emittente a cui viene assegnata, nell‟ambito della normativa sui limiti alla
concentrazione dei rischi, una ponderazione pari allo 0%.
Al netto di tali esposizioni la quota dei clienti rientranti nelle Grandi Esposizioni rispetto al totale delle
attività di rischio sarebbe pari al 13,3%.
Per quanto riguarda il grado di concentrazione dei crediti verso la clientela per settore di attività
economica a dicembre 2015 si rileva che il 48,9% degli impieghi è stato concesso nei confronti delle
famiglie consumatrici. La restante quota è così ripartita: imprese (costituito da famiglie produttrici e
società non finanziarie) 43,7%, Istituzioni senza scopo di lucro 3,7%, amministrazioni pubbliche 2,6%,
società finanziarie 1,0%.
L‟analisi della distribuzione territoriale degli impieghi mostra invece un‟importante presenza dei clienti
all‟interno della regione Lazio (76,6%) e, in misura più contenuta, in Veneto (11,8%) ed in Abruzzo
(10,5%). L‟1,1% dei restanti impieghi sono distribuiti in altre regioni.
La Banca al 30 giugno 2016 (ultimo dato segnalato alla Banca d‟Italia) ha impieghi nei confronti di otto
clienti (o gruppi di clienti connessi) che rientrano nel perimetro delle Grandi Esposizioni. L‟esposizione
nei confronti di ciascuno di tali clienti, ponderata in base ai coefficienti di rischiosità stabiliti dalla
normativa di Vigilanza, è inferiore al limite del 25% dei Fondi Propri previsto dalla normativa stessa. Il
peso complessivo dell‟esposizione nominale che l‟Emittente ha nei confronti di tali clienti è pari al
36,4% del totale attività di rischio (l‟esposizione ponderata è pari al 6,3%).
Indicatori relativi al rischio di tasso di interesse e al rischio di mercato
Con riferimento al rischio di tasso di interesse (relativo al portafoglio bancario – banking book), al 31
dicembre 2015 l‟assorbimento patrimoniale calcolato mediante modello interno, risulta pari a 20,0
milioni (21,1 milioni al 31 marzo 2016 e 14,7 milioni al 30 giugno 2016).
La Banca, oltre a monitorare l‟assorbimento patrimoniale mediante il proprio modello interno,
monitora periodicamente il rispetto del valore soglia del 20% attraverso le risultanze del modello di
Vigilanza (Supervisory Test).
L‟andamento dei tassi di interesse ha effetto, oltre che sul Patrimonio, anche sul Margine di interesse.
Di seguito si riportano gli effetti al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016, al 31 maggio 2016 e al 30
giugno di uno shift della curva dei tassi pari a +/- 100 punti base sul margine di interesse, prendendo in
considerazione le sole esposizioni relative al portafoglio bancario. Le stime sono state effettuate
ipotizzando l‟invarianza della struttura patrimoniale in termini di masse e mix di attività e passività,
nonché ipotizzando, tramite una specifica analisi econometrica, che le poste a vista abbiano un
adeguamento ritardato e parziale alle nuove condizioni di mercato. Si precisa che i dati seguenti sono
desunti dalle evidenze gestionali dell‟Emittente.
Indicatori (dati in
migliaia di euro)
31-dic-2015
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
31-mar-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
81
31-mag-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
30-giu-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Importo variazione
margine di interesse
44.112
-22.673
36.561
-16.044
31.749
-12.897
18.938
-16.644
Incidenza %
26,3%
-13,5%
21,8%
-9,6%
18,9%
-7,7%
11,0%
-9,7%
Si precisa che i dati riportati in tabella sono desunti dalle evidenze gestionali dell‟Emittente.
La tabella evidenzia un impatto negativo sul margine di interesse al 31 dicembre 2015 pari a -22,7
milioni di euro in caso di ribasso della curva dei tassi di 100 punti base (-16,0 milioni al 31 marzo 2016,
-12,9 milioni al 31 maggio 2016 e -16,6 milioni al 30 giugno 2016) ed un impatto positivo sul margine di
interesse per circa 44,1 milioni in caso di uno shock parallelo della curva dei tassi di pari impatto e
segno opposto (36,6 milioni al 31 marzo 2016, 31,7 milioni al 31 maggio 2016 e 18,9 milioni al 30
giugno 2016).
Con riferimento al rischio di mercato, invece, il requisito patrimoniale, calcolato secondo il modello
standard previsto dalla Banca d‟Italia, al 31 dicembre 2015 risulta pari a 4,1 milioni di euro di cui 0,6
milioni generati dal rischio di posizione generico e 3,5 milioni dal rischio di posizione specifico; in
totale esso rappresenta lo 0,6% dei Fondi Propri.
Di seguito si riportano gli effetti al 31 dicembre 2015, al 31 marzo 2016, al 31 maggio 2016 e al 30
giugno 2016 di uno shift della curva dei tassi pari a +/- 100 punti base sul margine di interesse,
considerando il solo portafoglio di negoziazione di vigilanza. Anche in questo caso le stime sono
effettuate ipotizzando l‟invarianza della struttura patrimoniale in termini di masse e mix di attività e
passività, ed ipotizzando un adeguamento ritardato e parziale delle poste a vista alle nuove condizioni di
mercato.
Trading Book
Indicatori (dati in
migliaia di euro)
Importo variazione
margine di interesse
Incidenza %
31-dic-2015
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
31-mar-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
31-mag-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
30-giu-2016
Shock
Shock
+100 p.b. -100 p.b.
1.205
-791
1.084
-630
839
-489
719
-281
0,47%
-0,31%
0,42%
-0,24%
0,32%
-0,19%
0,28%
-0,11%
Al 31 dicembre 2015, si evidenzia un impatto negativo sul margine di intermediazione pari a -0,8
milioni di eurp (-0,6 milioni al 31 marzo 2016, -0,5 milioni al 31 maggio 2016 e -0,3 milioni al 30 giugno
2016) in caso di ribasso della curva dei tassi di 100 punti base ed un impatto positivo sul margine di
interesse per circa 1,2 milioni di euro (1,1 milioni al 31 marzo 2016, 0,84 milioni al 31 maggio 2016 e
0,72 milioni al 30 giugno 2016) in caso di uno shock parallelo della curva dei tassi di pari impatto e
segno opposto.
Si specifica che negli esercizi 2013, 2014 e 2015, e fino alla Data del Secondo Supplemento il rischio di
cambio non risultava rilevante in quanto la Banca non deteneva “valute rilevanti” secondo la
definizione delle Disposizioni di Vigilanza (infatti, la Circolare 285 stabilisce, in merito, che “si
considerano valute rilevanti le valute il cui peso misurato come quota sul totale attivo oppure sul
passivo del portafoglio bancario sia superiore al 5 per cento”).
Si evidenzia, inoltre, che l‟Emittente è esposto al rischio Paese Italia. In particolare si specifica che al 31
dicembre 2015 il valore di bilancio delle esposizioni sovrane dell‟Emittente rappresentate da “titoli di
debito” ammonta ad euro 4.058,3 milioni (3.230,3 milioni al 30 giugno 2016), quasi interamente
concentrato sul paese Italia per euro 4.052,2 milioni ovvero il 99,85% del totale delle esposizioni su
debiti sovrani (3.224 milioni al 30 giugno 2016, pari al 99,81% del totale delle esposizioni su debiti
sovrani).
Infine si evidenzia che la componente di titoli strutturati detenuti dall‟Emittente al 31 dicembre 2015 è
marginale e rappresenta il 3% del portafoglio titoli di proprietà. Nello specifico si tratta
prevalentemente di strutture di tipo CMS, CMS spread e inflation linked con scadenza massima 2021.
Ai fini del calcolo dei requisiti per gli assorbimenti patrimoniali a fronte dei rischi di mercato
l‟Emittente non adotta tecniche di VaR. Si fa presente, tuttavia, che sono previste tecniche e modelli di
82
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Value at Risk per sole finalità gestionali interne ed esclusivamente per il portafoglio di negoziazione di
vigilanza (trading book).
In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 575/2013 – CRR, al 31 dicembre 2015 la
Banca ha calcolato l‟indicatore Liquidity Coverage Ratio (LCR), costituito dal rapporto tra le attività liquide
e i flussi di cassa netti calcolati in condizioni di stress, e l‟indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR),
costituito dal rapporto tra le fonti di provvista stabili e le attività medio/lungo termine.
Loan to Deposit
Ratio
Liquidity Coverage
Ratio
Net Stable Funding
Ratio
30 giugno
2016
31 Marzo
2016
31 Dicembre
2015
31 Dicembre
2014
31 Dicembre
2013
31 Dicembre
2012
70,87%
72,03%
74,53%
70,55%
70,13%
75,22%
169,0%
134,3%
218,0%
257,7%
n.d.
n.d.
125,7%
127,3%
147,4%
122,9%
n.d.
n.d.
Al 31 dicembre 2015, il Loan to Deposit Ratio risulta in sostanziale aumento rispetto a quello dell‟anno
precedente: considerando, infatti, gli effetti del consolidamento delle masse patrimoniali della ex Banca
Padovana l'incremento dell'indicatore è riconducibile alla maggiore crescita relativa degli impieghi
(+17,7%) rispetto a quella della raccolta diretta (+15,7%).
Alla data del 31 dicembre 2015, come anche alla Data del Secondo Supplemento, i valori dell‟LCR
(Liquidity Coverage Ratio) e dell‟NSFR (Net Stable Funding Ratio) risultano superiori agli obiettivi
minimi fully-phased fissati da Basilea 3. Relativamente all‟indicatore LCR, pertanto, l‟adozione di un
valore regolamentare pro-forma conduce ad una sottostima della posizione di eccedenza dell‟Emittente
rispetto al livello minimo di LCR previsto alla Data del Supplemento Prospetto Informativo.
Alla data di ultima rilevazione, il valore dell‟LCR al 30 giugno 2016 è pari a 169,0% (134,3% al 31
marzo 2016), mentre il valore dell‟NSFR al 30 giugno 2016 è pari a 125,7% (127,3% al 31 marzo 2016).
Si precisa che sono tuttora in corso le attività di progressiva calibrazione e adeguamento degli indicatori
di liquidità in ragione delle evoluzioni richieste dalla normativa tempo per tempo emanata, al fine di
garantire la conformità degli indicatori stessi in vista della loro entrata a regime.
Sia con riferimento alla data del 31 dicembre 2015, sia con riferimento alla data del 31 marzo 2016 e alla
data del 30 giugno 2016, la Banca risulta rispettare pienamente sia l‟indicatore LCR, che l‟indicatore
NSFR, pertanto non risulta necessario adottare specifiche misure a tal fine.
Dato il profilo di liquidità dell‟Emittente, né il funding liquidity risk né il market liquidity risk configurano
rischi apprezzabili. Nello specifico, per quanto riguarda il primo, l‟Emittente presenta un elevato grado
di indipendenza dal mercato interbancario in quanto dispone di un‟ampia raccolta diretta da clientela
retail nonché di raccolta da BCE. Si precisa che alla data del 31 dicembre 2015 non risultano in essere
operazioni di raccolta sul mercato interbancario. Invece, con riferimento al market liquidity risk
l‟Emittente presenta un‟ampia disponibilità di attività stanziabili non vincolate. Alla data del 30 giugno
2016 l‟ammontare delle attività stanziabili non utilizzate che potrebbero essere stanziate in garanzia di
finanziamenti sia sul mercato sia nell‟ambito di operazioni di rifinanziamento presso la BCE, anche per
fronteggiare situazioni di stress (c.d. contingent encumbrance), è pari a 3.087,6 mln, di cui oltre il 93%
costituito da titoli di Stato italiani a elevata liquidabilità.
Con riferimento ai prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, in circolazione alla data del 31 dicembre
2015, si rappresenta nella tabella seguente il relativo profilo di scadenza:
(valori in mln di euro)
Anno di scadenza
2016
2017
2018
2019
2020
Totali
Debito residuo
434,0
440,0
353,2
156,9
95,1
1.479,2
% su totale debito residuo
29,3%
29,8%
23,9%
10,6%
6,4%
100,0%
Si evidenzia che nell‟arco dell‟anno 2016 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito
residuo di 434 milioni di euro, pari al 29,3% del totale delle obbligazioni emesse e, nell‟arco del biennio
2016/2017, scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito residuo di 874 milioni di euro,
83
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
pari al 59,1% del totale delle obbligazioni emesse. A fronte delle suddette scadenze, anche in vista del
reperimento delle risorse da utilizzare per il rimborso dei prestiti in scadenza, l‟Emittente potrebbe
procedere, come accaduto in passato, ad emettere nuove obbligazioni per un importo almeno pari a
quelle in scadenza.
Nella seguente tabella si fornisce l‟aggiornamento delle suesposte informazioni al 30 giugno 2016.
(valori in milioni di euro)
Anno di scadenza
2016
2017
2018
2019
Debito residuo
145,98
430,62
349,65
195,21
131,62
54,01
1.307,08
11,17%
32,94%
26,75%
14,93%
10,07%
4,13%
100,00%
% su totale debito residuo
2020
2021
Totali
Nel rimanente periodo dell‟anno 2016 scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito residuo
di 145,98 milioni di euro, pari all‟11,17% del totale delle obbligazioni emesse e, nell‟arco del periodo
giugno 2016 – dicembre 2017, scadranno obbligazioni emesse dalla Banca per un debito residuo di
576,6milioni di euro, pari al 44,11% del totale delle obbligazioni emesse.
Si segnala, inoltre, che, alla Data del 31 marzo 2016 la Banca aveva in essere alcune significative
operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea, come riportato in dettaglio nella tabella
seguente:
Importo
Durata
Data inizio
Scadenza
78.000.000
4Y
17-dic-14
26-set-18
140.000.000
4Y
24-set-14
26-set-18
850.000.000
4Y
24-giu-15
26-set-18
Tali operazioni comportano la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia per tutta la durata
dell‟operazione e l‟eventuale difficoltà di restituire la liquidità ottenuta qualora l‟impiego della stessa
venisse effettuato per periodi di tempo più lunghi rispetto alle scadenze delle operazioni di
rifinanziamento e/o in attività che presuppongano il rischio di non recuperare le somme investite.
A fronte di tali operazioni con Banca Centrale Europea, era stata concessa una garanzia, che comporta
la mancata disponibilità dei titoli posti a garanzia, per Euro 1.364,5 milioni, costituita su titoli in
portafoglio dell‟Emittente aventi un controvalore al 31 marzo 2016 pari a Euro 1.385,8 milioni, che
quindi rappresentano circa il 32% del portafoglio titoli dell‟Emittente in termini di valore nominale.
In data 29 giugno 2016 l‟Emittente ha rimborsato anticipatamente l‟intero importo delle suddette
operazioni, per complessivi 1.068 milioni di euro.
Alla data del Supplemento al Prospetto, pertanto, non vi sono titoli concessi in garanzia dalla Banca a
fronte di siffatte operazioni.
In data 21 settembre 2016 l‟Emittente ha partecipato alla seconda operazione del programma di
rifinanziamento “TLTRO II” per un importo di 500 milioni di euro. L‟operazione, con data
regolamento a pronti 28 settembre 2016, scadrà in data 30 settembre 2020 con la possibilità di un
rimborso volontario da parte dell‟Emittente in data 26 settembre 2018.
Alla data del 30 giugno 2016, l‟ammontare delle attività stanziabili non utilizzate che potrebbero essere
stanziate in garanzia di finanziamenti sia sul mercato sia nell‟ambito di operazioni di rifinanziamento
presso la BCE, anche per fronteggiare situazioni di stress (c.d. contingent encumbrance), è pari a 3.087,6
mln, di cui oltre il 93% costituito da titoli di Stato italiani a elevata liquidabilità. Pertanto, in ragione
anche dell‟indipendenza dal mercato interbancario e dell‟ampia disponibilità di raccolta diretta da
clientela retail, l‟Emittente ritiene che né il funding liquidity risk né il market liquidity risk configurino un
rischio apprezzabile.
Inoltre, alla data del Supplemento al Prospetto, l‟incidenza percentuale dei titoli governativi nel
portafoglio dell‟Emittente rispetto al totale delle attività finanziarie è del 91%, in prevalenza titoli di
Stato italiani ad elevato grado di liquidabilità.
Esposizione verso titoli di debito sovrano
84
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Di seguito viene presentato il dettaglio, in migliaia di euro, delle esposizioni dell‟Emittente nei
confronti di debitori sovrani, tenuto presente che, secondo le indicazioni dell‟Autorità di Vigilanza
europea, per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e
locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati.
31/12/2015
Governi e
rating
Italia/BBB-
Categoria IAS
Valore Nominale
Valore di Bilancio
Fair Value
AFS
3.331.000
3.396.019
3.396.019
HTM
635.000
656.220
748.947
6.000
6.105
6.105
3.972.000
4.058.344
4.151.072
HFT
Austria/AA+
HFT
Totale
L‟esposizione verso titoli governativi al 31 dicembre 2015 ammonta complessivamente a 3.972 mln (di
cui 81 mln in strumenti finanziari strutturati) e rappresenta il 90,4% del portafoglio di proprietà della
Banca.
Nella seguente tabella si fornisce l‟aggiornamento delle suesposte informazioni al 30 giugno 2016.
30/06/2016
Governi e rating
Italia/BBB-
Austria/AA+
Categoria IAS
Valore Nominale
Valore di Bilancio
Fair Value
AFS
2.531.000
2.568.779
2.568.779
HTM
635.000
655.441
754.058
HFT
0
0
0
HFT
6.000
6.090
6.0902
3.172.000
3.230.310
3.328.928
Totale
Al 31 dicembre 2015, così come alla Data del Secondo Supplemento, ferma restando l‟elevata incidenza
dei titoli Governativi nel portafoglio di proprietà della Banca (92,6%), la Banca non detiene esposizioni
verso titoli di Stato greci o di altri paesi “periferici” o comunque connotati da particolari situazioni di
rischio.
Alla data del 30 giugno 2016 l‟esposizione verso titoli governativi ammonta complessivamente a 3.172
mln (di cui 81 mln in strumenti finanziari strutturati) e rappresenta il 91% del portafoglio di proprietà
della Banca. Alla Data del Supplemento al Prospetto Informativo non vi sono in essere finanziamenti
erogati dall‟Emittente verso Governi.
Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 la componente di titoli strutturati detenuti dall‟Emittente è
marginale e rappresenta il 3% del portafoglio titoli di proprietà. Alla Data del Supplemento al Prospetto
Informativo la componente di titoli strutturati detenuta dall‟Emittente rappresenta il 3%. Nello
specifico si tratta prevalentemente di strutture di tipo CMS, CMS spread e inflation linked con scadenza
massima 2021.
Al 31 dicembre 2015 il rapporto tra esposizione verso titoli di debito sovrani (in valore nominale) e
patrimonio netto dell‟Emittente risulta pari al 529,6%.
Di seguito si rappresenta la distribuzione dell‟esposizione dell‟Emittente su titoli di debito emessi da
Governi centrali e locali ed Enti governativi suddivisa per fasce di vita residua, alla data del 31 dicembre
2015.
Governi
Fascia di vita residua
Valore Nominale
Valore di Bilancio
Fair Value
3.966.000
4.052.239
4.144.967
556.000
567.093
567.093
Italia
fino a 1 anno
85
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Governi
Fascia di vita residua
Valore Nominale
Valore di Bilancio
Fair Value
oltre 1 fino 3 anni
1.000.000
1.018.686
1.018.686
oltre 3 fino 5 anni
1.160.000
1.187.645
1.221.790
oltre 5 fino 10 anni
1.250.000
1.278.815
1.337.397
0
0
0
6.000
6.105
6.105
fino a 1 anno
-
-
-
oltre 1 fino 3 anni
-
-
-
oltre 3 fino 5 anni
6.000
6.105
6.105
oltre 5 fino 10 anni
-
-
-
oltre 10 anni
-
-
-
3.972.000
4.058.344
4.151.072
oltre 10 anni
Austria
Tot. Titoli di debito
Di seguito si fornisce l‟aggiornamento delle suesposte informazioni alla data del 30 giugno 2016.
Governi
Fascia di vita residua
Valore Nominale
Valore di Bilancio
Fair Value
3.166.000
3.224.220
3.322.837
256.000
256.331
256.331
oltre 1 fino 3 anni
1.240.000
1.257.384
1.276.280
oltre 3 fino 5 anni
470.000
485.314
498.934
1.200.000
1.225.191
1.291.292
0
0
0
6.000
6.090
6.090
Italia
fino a 1 anno
oltre 5 fino 10 anni
oltre 10 anni
Austria
fino a 1 anno
-
-
-
oltre 1 fino 3 anni
-
-
-
6.000
oltre 3 fino 5 anni
6.090
6.090
oltre 5 fino 10 anni
-
-
-
oltre 10 anni
-
-
-
3.172.000
Tot. Titoli di debito
3.230.310
3.328.928
Informazioni finanziarie selezionate della BCC di Capranica.
Confronto con BCC di Roma
Si riportano di seguito alcuni dati utili a determinare le proporzioni dal punto di vista economicopatrimoniale della BCC di Capranica rispetto all‟Emittente.
Si precisa che i dati riferiti al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015 sono tratti dai rispettivi bilanci
approvati e sottoposti a revisione contabile. Dati espressi in migliaia di euro.
31 dicembre 2014
Totale Attivo
Patrimonio Netto
Risultato di Esercizio
BCC di Capranica
BCC di Roma
BCC di Capranica / BCC
di Roma in %
170.230
10.527.932
1,61%
7.244
747.323
0,97%
883
25.913
3,41%
31 dicembre 2015
86
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Totale Attivo
Patrimonio Netto
Risultato di Esercizio
149.986
11.769.238
1,27%
4.192
750.061
0,56%
-2.978
18.401
N.S.
N.S. indica che il raffronto non è significativo, atteso che il risultato di esercizio 2015 della BCC di Capranica è
negativo.
La Banca di Capranica Credito Cooperativo (BCC di Capranica) opera, al 30 aprile 2016, nelle provincie
di Viterbo e di Roma con una rete di 5 sportelli presenti nei comuni di Capranica, Canale Monterano,
Oriolo Romano, Tolfa e Vetralla. Al 31 dicembre 2015, i soci sono 1.404, i dipendenti 33, di cui 18
impiegati presso la rete degli sportelli. Al 30 aprile 2016 l‟Emittente presenta una rete distributiva
articolata in n. 179 agenzie. Al 31 dicembre 2015 la compagine sociale dell‟Emittente annovera n.
30.732 soci e n. 1.498 dipendenti.
Informazioni finanziarie selezionate della BCC di Capranica tratte dal bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 e
dal bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015, entrambi approvati e sottoposti a revisione contabile.
Voci dell’attivo
(valori in unità di euro)
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Attività finanziarie detenute alla scadenza
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
Partecipazioni
Attività materiali
Attività immateriali
di cui: avviamento
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
b1) di cui alla Legge 214/2012
Altre attività
Totale dell’attivo
Voci del passivo e del patrimonio netto
(valori in unità di euro)
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
87
31.12.2015
31.12.2014
Variazione
1.527.829
0
26.031.106
0
4.827.498
108.154.146
1.482.632
0
36.504.391
0
5.305.229
117.195.446
45.197
0
-10.473.285
0
-477.731
-9.041.300
3,05%
0,00%
-28,69%
0,00%
9,00%
-7,71%
0
0
0
0,00%
0
3.598.847
115.326
0
3.390.134
544.369
2.845.765
2.475.101
2.341.534
149.986.420
0
3.743.987
122.880
0
2.893.218
402.798
2.490.420
2.151.901
2.982.412
170.230.194
0
-145.140
-7.554
0
496.916
141.571
355.345
323.200
273.464.879
-20.243.774
0,00%
-3,88%
-6,15%
0,00%
17,18%
35,15%
14,27%
4,92%
15,02%
-11,89%
31.12.2015
31.12.2014
49.844
135.086.684
6.222.924
0
0
316.704
0
316.704
3.399.566
484.893
233.732
15.353.697
127.626.215
15.015.353
0
0
454.764
47.760
407.004
3.786.568
512.313
236.823
% Var
Variazione
-15.303.853
7.460.469
-8.792.429
0
0
-138.060
-47.760
-90.300
-378.002
-27.420
-3.091
% Var
-99,68%
5,85%
-58,56%
0,00%
0,00%
-30,36%
-100,00%
-22,19%
-10,22%
-5,35%
-1,31%
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Voci del passivo e del patrimonio netto
(valori in unità di euro)
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Riserve da valutazione
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
Capitale
Azioni proprie (-)
Utile (Perdita) d‟esercizio
Totale del passivo e del patrimonio netto
Voci di Conto Economico
31.12.2015
31.12.2014
Variazione
% Var
0
233.732
(64.503)
6.803.950
384.657
46.011
0
(2.978.224)
149.986.420
0
236.823
30.909
5.947.094
337.840
45.314
0
883.303
170.230.194
0
-3.091
-95.412
856.856
46.817
697
0
-3.861.527
-20.243.774
0,00%
-1,31%
-308,69%
14,41%
13,86%
1,54%
0,00%
-437,17%
-11,89%
31.12.2015
Interessi attivi e proventi assimilati
31.12.2014
Variazione
% Var
5.047.782
6.044.123
-996.341
-16,48%
Interessi passivi e oneri assimilati
-1.839.515
-2.294.471
-454.956
-19,83%
Margine di interesse
3.208.267
3.749.652
-541.385
-14,44%
Commissioni attive
1.370.155
1.444.817
-74.662
-5,17%
Commissioni passive
-275.610
-342.816
-67.206
-19,60%
Commissioni nette
1.094.544
1.102.000
-7.456
-0,68%
6.803
0
6.803
100,00%
25.766
18.388
7.378
40,12%
0
0
0
0,00%
348.406
1.578.957
-1.230.551
-77,93%
0
2.634
-2.634
-100,00%
347.203
1.569.291
-1.222.088
-77,88%
0
0
0
0,00%
1.203
7.032
-5.829
-82,89%
0
0
0
0,00%
Margine di intermediazione
4.683.786
6.448.997
-1.765.211
-27,37%
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
-4.058.607
-1.729.830
-2.328.777
-134,62%
a) crediti
-3.909.288
-1.621.129
-2.288.159
-141,15%
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
0
0
0
0,00%
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
0
0,00%
-149.319
-108.701
-40.618
-37,37%
625.179
4.719.617
-4.094.438
-86,75%
Spese amministrative:
-4.720.897
-4.313.618
-407.279
9,44%
a) spese per il personale
-2.588.217
-2.469.790
-118.427
4,80%
b) altre spese amministrative
-2.132.680
-1.843.828
-288.852
15,67%
-37.000
109.551
-146.551
-133,77%
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell‟attività di negoziazione
Risultato netto dell‟attività di copertura
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
88
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
-165.570
-182.661
17.901
9,36%
-8.505
-8.887
382
4,30%
948.925
869.676
79.249
9,11%
-3.983.046
-3.525.939
-457.107
12,96%
Utili (Perdite) delle partecipazioni
0
0
0
0,00%
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali
0
0
0
0,00%
Rettifiche di valore dell'avviamento
0
0
0
0,00%
30
-4.050
4.080
100,74%
(3.357.837)
1.189.178
-4.547.015
-382,37%
379.614
-305.874
685.488
224,11%
(2.978.224)
883.303
-3.861.527
-437,17%
0
0
0
0,00%
(2.978.224)
883.303
-3.861.527
-437,17%
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell‟operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto delle imposte
Utile (Perdita) d'esercizio
Dati aggregati risultanti dalla operazione di fusione per incorporazione della BCC di Capranica e
relativo impatto dell’operazione sulla situazione dell’Emittente.
A) Dati di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Rendiconto Finanziario
Le seguenti tabelle illustrano l‟impatto della operazione di fusione sullo stato patrimoniale, sul conto economico
e sul rendiconto finanziario dell‟Emittente al 31 dicembre 2015. I dati dell‟Emittente sono tratti dal bilancio di
esercizio 2015, approvato dall‟assemblea dei soci in data 1° maggio 2016, i dati della BCC di Capranica sono tratti
bilancio di esercizio 2015, approvato dall‟assemblea dei soci di tale banca in data 14 maggio 2016.
Voci dell’attivo al 31 dicembre 2015
(valori in unità di euro)
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Attività finanziarie detenute alla scadenza
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
Partecipazioni
Attività materiali
Attività immateriali
di cui: avviamento
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
b1) di cui alla Legge 214/2012
Altre attività
Totale dell’attivo
35.896.925
195.586.390
3.547.429.370
656.219.957
417.268.594
6.394.848.518
1.527.829
0
26.031.106
0
4.827.498
108.154.146
BCC Roma +
BCC Capranica
37.424.754
195.586.390
3.573.460.476
656.219.957
422.096.452
6.503.002.664
23.533.043
0
23.533.043
0,00%
1.729.871
142.831.059
1.377.716
0
81.393.702
19.382.213
62.011.489
50.275.714
271.123.345
11.769.238.490
0
3.598.847
115.326
0
3.390.134
544.369
2.845.765
2.475.101
2.341.534
149.986.420
1.729.871
146.429.906
1.493.042
0
84.783.836
19.926.582
64.857.254
52.750.815
273.464.879
11.919.224.910
0,00%
2,52%
8,37%
0,00%
4,17%
2,81%
4,59%
4,92%
8,64%
1,27%
BCC Roma
89
BCC Capranica
% Var
4,25%
0,00%
0,73%
0,00%
1,16%
1,69%
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Voci del passivo e del patrimonio netto al 31
dicembre 2015
(valori in unità di euro)
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Riserve da valutazione
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
Capitale
Azioni proprie (-)
Utile (Perdita) d‟esercizio
Totale del passivo e del patrimonio netto
Voci di Conto Economico al 31 dicembre 2015
Interessi attivi e proventi assimilati
BCC
Capranica
BCC Roma
1.522.767.145
7.240.536.961
1.967.917.762
7.635
24.058.068
14.514.987
0
14.514.987
204.595.630
21.313.854
23.465.925
0
23.465.925
70.055.686
591.881.567
18.326.432
51.892.990
-497.548
18.401.396
11.769.238.490
BCC Roma +
BCC Capranica
49.844
135.086.684
6.222.924
0
0
316.704
0
316.704
3.399.566
484.893
233.732
0
233.732
(64.503)
6.803.950
384.657
46.011
0
(2.978.224)
149.986.420
BCC Roma +
BCC
Capranica
BCC
Capranica
BCC Roma
1.522.816.989
7.375.623.645
1.974.140.686
7.635
24.058.068
14.831.691
0
14.831.691
207.995.196
21.798.747
23.699.657
0
23.699.657
69.991.183
598.685.517
118.711.089
51.939.001
-497.548
15.423.172
11.919.224.910
% Var
0,00%
1,87%
0,32%
0,00%
0,00%
2,18%
0,00%
2,18%
1,66%
2,28%
1,00%
0,00%
1,00%
-0,09%
1,14%
2,10%
0,09%
0,00%
-16,18%
1,27%
% Var
279.137.106
5.047.782
284.184.888
1,81%
-110.713.878
-1.839.515
-112.553.393
1,66%
168.423.228
3.208.267
171.631.495
1,90%
73.492.318
1.370.155
74.862.473
1,86%
Commissioni passive
-10.053.249
-275.610
-10.328.859
2,74%
Commissioni nette
63.439.069
1.094.544
64.533.613
1,73%
602.847
6.803
609.650
1,13%
-887.123
25.766
-861.357
2,90%
Risultato netto dell‟attività di copertura
-1.372.048
0
-1.372.048
0,00%
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
28.602.915
348.406
28.951.321
1,22%
342.397
0
342.397
0,00%
30.199.774
347.203
30.546.977
1,15%
0
0
0
0,00%
-1.939.256
1.203
-1.938.053
0,06%
0
0
0
0,00%
258.808.888
4.683.786
263.492.674
1,81%
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell‟attività di negoziazione
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value
Margine di intermediazione
90
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento
di:
-77.951.392
-4.058.607
-82.009.999
-5,21%
a) crediti
-71.737.135
-3.909.288
-75.646.423
-5,45%
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
0
0
0
0,00%
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
0
0,00%
-6.214.257
-149.319
6.363.576
-2,40%
180.857.496
625.179
181.482.675
0,35%
-174.152.103
-4.720.897
-178.873.000
2,71%
a) spese per il personale
-90.555.417
-2.588.217
-93.143.634
2,86%
b) altre spese amministrative
-83.596.686
-2.132.680
-85.729.366
2,55%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
-1.987.605
-37.000
-2.024.605
1,86%
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
-7.953.607
-165.570
-8.119.177
2,08%
-433.714
-8.505
-442.219
1,96%
25.141.268
948.925
-26.090.193
3,77%
-159.385.761
-3.983.046
-163.368.807
2,50%
Utili (Perdite) delle partecipazioni
0
0
0
0,00%
Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
0
0
0
0,00%
Rettifiche di valore dell'avviamento
0
0
0
0,00%
13.819
30
13.849
0,22%
21.485.554
(3.357.837)
18.127.717
-15,63%
-3.084.158
379.614
-2.704.544
-12,31%
18.401.396
(2.978.224)
15.423.172
-16,18%
0
0
0
0,00%
18.401.396
(2.978.224)
15.423.172
-16,18%
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
Rettifiche/riprese di valore nette su attività
immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell‟operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di
dismissione al netto delle imposte
Utile (Perdita) d'esercizio
RENDICONTO FINANZIARIO al 31 dicembre 2015 Metodo Indiretto
BCC
Capranica
BCC Roma
BCC Roma +
BCC Capranica
Variazione %
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-)
230.809.831
11.311.669
242.121.500
4,90%
18.401.396
-2.978.224
15.423.172
-16,18%
0
0
0
0,00%
1.358.479
0
1.358.479
0,00%
88.529.571
3.909.288
92.438.859
4,42%
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute
per la negoziazione e su attività/passività finanziarie
valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per
deterioramento (+/-)
91
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
BCC
Capranica
BCC Roma
- rettifiche/riprese di valore nette su
immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
BCC Roma +
BCC Capranica
Variazione %
8.387.320
174.075
8.561.395
2,08%
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed
altri costi/ricavi (+/-)
10.993.175
3.254
10.996.429
0,03%
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati
(+/-)
0
0
0
0,00%
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di
attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale
(+/-)
0
0
0
0,00%
103.139.890
10.203.275
113.343.165
9,89%
-1.414.238.281
5.937.791
-1.408.300.490
0,42%
-186.937
-18.231
-205.168
-9,75%
0
0
0
0,00%
- attività finanziarie disponibili per la vendita
-30.199.774
-347.203
-30.546.977
-1,15%
- crediti verso banche: a vista
-90.500.399
507.996
-89.992.403
0,56%
- crediti verso banche: altri crediti
-69.698.997
-37.069
-69.736.066
-0,05%
-1.033.216.032
5.377.835
-1.027.838.197
0,05%
-190.436.142
454.463
-189.981.679
1.224.533.963
-17.237.199
1.207.296.764
0,24%
%
-1,41%
-261.009.170
-15.303.853
-276.313.023
-5,86%
0
0
0
0,00%
- debiti verso clientela
1.074.619.861
7.460.649
1.082.080.510
6,94%
- titoli in circolazione
316.244.415
-8.796.614
307.447.801
-2,78%
- passività finanziarie di negoziazione
0
0
0
0,00%
- passività finanziarie valutate al fair value
0
0
0
0,00%
94.678.857
-597.381
94.081.476
-0,63%
41.105.513
12.261
41.117.774
0,03%
602.847
6.803
609.650
1,13%
0
0
0
0,00%
602.847
6.803
609.650
1,13%
0
0
0
0,00%
- vendite di attività materiali
0
0
0
0,00%
- vendite di attività immateriali
0
0
0
0,00%
- vendite di rami d'azienda
0
0
0
0,00%
-33.277.420
-21.381
-33.298.801
0,06%
-100
0
-100
0,00%
0
0
0
0,00%
-32.797.162
-20.429
-32.817.591
0,06%
-480.158
-952
-481.110
0,20%
0
0
0
0,00%
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività
finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività
finanziarie
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso banche: altri debiti
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività
operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d'azienda
92
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
BCC
Capranica
BCC Roma
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività
d'investimento
BCC Roma +
BCC Capranica
Variazione %
-32.674.573
-14.578
-32.689.151
-0,04%
1.485.359
47.514
1.532.873
3,20%
0
0
0
0,00%
-5.401.396
0
-5.401.396
0,00%
-3.916.037
47.514
-3.868.523
1,21%
4.514.903
45.197
4.560.100
1,00%
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di
provvista
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA
/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
LEGENDA
(+) generata
(-) assorbita
B) Adeguatezza Patrimoniale, comparto del credito deteriorato, indicatori di rischiosità creditizia
Alla data del presente Supplemento, non sono disponibili dati aggiornati relativi alla situazione
economico patrimoniale della nuova realtà creditizia che si verrebbe a creare con il perfezionamento
della operazione di fusione, conseguentemente sono rappresentate di seguito informazioni utili per
valutare l‟operazione di fusione nel suo complesso unicamente sulla base della mera sommatoria di dati
contabili assoggettati a revisione delle banche partecipanti alla fusione rilevati alla data del 31 dicembre
2015.
Le seguenti tabelle propongono una rappresentazione dell‟impatto dell‟operazione di fusione sulla base
dei dati dell‟Emittente e della BCC di Capranica al 31 dicembre 2015.
Capitale Interno Complessivo
Fondi Propri
Common Equity Tier 1
Tier 2
Rischi di credito e controparte
Rischi di mercato
Rischi operativi
Fondi Propri a copertura rischi di
I Pilastro
Rischio di concentrazione single
name
Rischio di concentrazione
geosettoriale
Rischio di tasso banking book
Fondi Propri a copertura rischi di
II Pilastro
Fondi Propri a copertura rischi
complessivi
% Fondi Propri a copertura rischi
complessivi
Fondi Propri Disponibili
% Fondi Propri Disponibili
Assorbimenti
Bcc Roma
dic 15
Assorbimenti
Bcc di
Capranica
dic 15
720.595
720.468
127
351.978
4.127
33.995
6.101
3.851
2.249
6.230
0
819
390.099
7.050
14.799
931
Assorbimenti
Bcc di
Capranica da
escludere
dic 15
-2.249
-931
3.851
3.851
0
6.230
0
819
Assorbimenti
Bcc Roma+
Bcc
Capranica
netto dic 15
724.446
724.320
127
358.208
4.127
34.814
7.050
397.149
Assorbimenti
Bcc di
Capranica
netti dic 15
0
14.799
6.659
0
0
6.659
20.002
1.234
1.234
21.236
41.460
2.164
1.234
42.694
431.559
9.214
439.843
59,9%
151,0%
60,7%
289.036
40,1%
-3.113
-51,0%
284.604
39,3%
93
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Common Equity Tier 1 ratio
Total Capital Ratio
14,8%
14,8%
4,4%
6,9%
14,6%
14,6%
La Bcc di Capranica detiene al 31 dicembre 2015 Fondi Propri per 6,1 milioni di cui 3,9 milioni di
Common Equity Tier 1 e 2,2 milioni di Tier 2 (rappresentati da prestiti subordinati acquistati da Bcc di
Roma). L‟incremento dei Fondi Propri dell‟Emittente si attesterebbe su una misura pari allo 0,53%.
Il capitale assorbito dai rischi complessivi della BCC di Capranica ammonta a 9,2 milioni (151% del
totale) di cui 7,1 per i rischi di primo pilastro e 2,2 milioni per quelli di secondo pilastro; si rileva quindi
un deficit patrimoniale di 3,1 milioni. In termini percentuali il capitale assorbito dai rischi complessivi
dell‟Emittente verrebbe pertanto ad incrementarsi in misura pari al 2,14%, mentre la percentuale dei
Fondi Propri dell‟Emittente a copertura dei rischi complessivi verrebbe ad incrementarsi dal 59,9% al
60,7% e, correlativamente, l‟eccedenza di capitale dell‟Emittente (rapporto tra la quota di Fondi Propri
non assorbita dalla copertura dei rischi e il totale dei Fondi Propri) verrebbe a ridursi dal 40,1% al
39,3% dei Fondi Propri.
Con riferimento alle singole tipologie di rischio, l‟impatto dell‟operazione sarebbe nullo quanto agli
assorbimenti patrimoniale a fronte dei rischi di mercato e al rischio di concentrazione geosettoriale e
“single name”, mentre l‟assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e di controparte
verrebbe a crescere dell‟1,77%, quello a fronte del rischi operativi verrebbe a crescere del 2,41%,
l‟assorbimento complessivo a fronte dei rischi di I pilastro verrebbe a crescere dell‟1,81%, quello a
fronte del rischio di tasso sul “banking book” del 6,17% e l‟assorbimento complessivo a fronte dei
rischi di II pilastro verrebbe a crescere del 2,98%.
Per la valutazione dell‟operazione è stato completamente annullato il Tier 2 della BCC di Capranica, che
è completamente composto dalla parte ancora computabile dei prestiti subordinati già sottoscritti dalla
Bcc di Roma nonché l‟assorbimento patrimoniale per il rischio di concentrazione “single name” poiché
viene generato da posizioni che, qualora verranno ricomprese tra i clienti della Bcc di Roma,
risulteranno non rilevanti per la determinazione del requisito patrimoniale.
Dal punto di vista dell‟adeguatezza patrimoniale, a seguito dell‟operazione in oggetto, la Bcc di Roma
vedrebbe il Common Equity Tier 1 Ratio ed il Total Capital Ratio passare dall‟attuale 14,78% al 14,6%
ed il capitale eccedente passare dal 40,1% al 39,3% dei Fondi Propri. Tali valori, lievemente in calo
rispetto ai livelli attuali, sarebbero comunque in linea con il profilo di rischio stabilito dalla Banca nel
proprio sistema integrato di analisi e quantificazione dei rischi (Risk Assessment System o RAS).
La seguente tabella presenta l‟impatto dell‟operazione sulle consistenze del comparto dei crediti
deteriorati dell‟Emittente sulla base dei dati al 31 dicembre 2015.
Bcc Roma al 31/12/2015
Comparto
Sofferenze
Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
Totale crediti
deteriorati
Bcc Capranica al 31/12/2015
Totale Bcc Roma e Bcc
Capranica al 31/12/2015
Crediti Rettifiche
Crediti
lordi
di valore
netti
279.368
182.671
96.697
Crediti
lordi
259.237
Rettifiche
di valore
171.263
Crediti
netti
87.974
Crediti
lordi
20.131
Rettifiche
di valore
11.408
Crediti
netti
8.723
444.896
161.724
283.172
11.342
3.178
8.164
456.238
164.902
291.336
87.570
16.484
71.087
1.873
162
1.711
89.443
16.646
72.798
791.703
349.470
442.233
33.346
14.748
18.598
825.049
364.218
460.831
Al 31 dicembre 2015 il comparto dei crediti deteriorati relativo alla sola Bcc di Roma ammonta a 791,7
milioni, di cui 259,2 milioni rientranti tra le sofferenze, 444,9 milioni tra le inadempienze probabili e
87,6 milioni tra i crediti scaduti.
Alla stessa data il comparto dei crediti deteriorati relativo alla Bcc di Capranica ammonta a 33,3 milioni
di cui 20,1 milioni rientranti tra le sofferenze, 11,3 milioni tra le inadempienze probabili e 1,9 milioni tra
i crediti scaduti.
Considerando il dato congiuntamente, il comparto ammonta a 825,0 milioni, di cui 279,4 milioni
classificati tra le sofferenze, 456,2 tra le inadempienze probabili e 89,4 tra i crediti scaduti.
94
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
La seguenti tabelle rappresentano l‟impatto dell‟operazione di fusione per incorporazione della BCC di
Capranica sulla incidenza dei crediti deteriorati dell‟Emittente al lordo e al netto delle pertinenti
svalutazioni.
Incidenza % su totale crediti lordi
Al 31 dicembre 2015
BCC Roma
BCC Capranica
BCC Roma +
BCC Capranica
a) Sofferenze
3,81%
16,34%
4,03%
b) Inadempienze probabili
6,54%
9,20%
6,59%
c) Esposizioni scadute
1,29%
1,52%
1,29%
d) Rischio Paese
0,0%
0,0%
0,0%
Totale crediti deteriorati
11,64%
27,06%
11,91%
Totale crediti in bonis
88,36%
72,94%
88,09%
Incidenza % su totale crediti netti
al 31 dicembre 2015
BCC Roma
BCC Capranica
BCC Roma +
BCC Capranica
a) Sofferenze
1,38%
8,07%
1,49%
b) Inadempienze probabili
4,43%
7,55%
4,48%
c) Esposizioni scadute
1,11%
1,58%
1,12%
d) Rischio Paese
0,0%
0,0%
0,0%
Totale crediti deteriorati
6,92%
17,20%
7,09%
Totale crediti in bonis
93,08%
82,80%
92,91%
Rispetto alla situazione della BCC di Roma al 31 dicembre 2015, l‟aggregato tra BCC di Roma e BCC di
Capranica presenta in generale, sia al lordo che al netto delle svalutazioni, un leggero incremento della
incidenza delle varie categorie di crediti deteriorati sul totale dei crediti e, correlativamente, una leggera
diminuzione dell‟incidenza dei crediti in bonis, sia al lordo che al netto delle svalutazioni, sul totale dei
crediti.
La seguente tabella illustra il raffronto dei principali indicatori di rischiosità creditizia della BCC di
Capranica al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015 con i corrispondenti dati relativi al sistema delle
banche minori e al sistema bancario nel suo complesso.
dic-15
Indicatori
Bcc Capranica
dic-14
Sistema
Sistema
Banche
Minori
Bcc Capranica
Sistema
Sistema
Banche
Minori
Crediti deteriorati lordi/crediti lordi
27,06%
18,1%
18,7%
23,21%
17,7%
16,9%
Crediti deteriorati netti/crediti netti
17,19%
10,8%
12,2%
16,28%
10,8%
11,5%
% di copertura crediti deteriorati
44,22%
45,4%
40,8%
36,16%
44,4%
36,5%
Sofferenze lorde/crediti lordi
16,34%
10,6%
10,5%
11,36%
10,0%
8,5%
Sofferenze nette/crediti netti
8,06%
4,8%
5,1%
5,40%
4,5%
4,3%
% di copertura sofferenze nette
56,67%
58,7%
55,3
56,74%
58,7%
52,1%
Sofferenze nette/patrimonio netto
208,09%
n.d.
n.d.
87,33%
n.d.
n.d.
3,8%
n.d.
n.d.
1,6%
n.d.
n.d.
Costo del rischio
95
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
I dati di sistema e del sistema delle banche minori al 31 dicembre 2015 relativi agli indici di copertura, al
rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi, e al rapporto tra sofferenze lorde e crediti lordi sono
tratti dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d‟Italia - Aprile 2016, tavola 4.1. I dati di
sistema e del sistema delle banche minori al 31 dicembre 2015 relativi al rapporto tra crediti deteriorati
netti e crediti netti e al rapporto tra sofferenze nette e crediti netti sono stati calcolati dall‟Emittente
sulla base dei dati disponibili nella menzionata tavola.
I dati di sistema e del sistema delle banche minori al 31 dicembre 2014 relativi agli indici di copertura, al
rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi, e al rapporto tra sofferenze lorde e crediti lordi sono
tratti dal Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d‟Italia - Aprile 2015, tavola 3.1. I dati di
sistema e del sistema delle banche minori al 31 dicembre 2014 relativi al rapporto tra crediti deteriorati
netti e crediti netti e al rapporto tra sofferenze nette e crediti netti sono stati calcolati dall‟Emittente
sulla base dei dati disponibili nella menzionata tavola.
La seguente tabella illustra l‟impatto dell‟operazione di fusione per incorporazione della BCC di
Capranica sui tassi di copertura dei crediti deteriorati dell‟Emittente
Grado di copertura dei crediti deteriorati
al 31 dicembre 2015
Deteriorati
di cui diversi dalle sofferenze
Sofferenze
Inadempienze Probabili
Scaduti
BCC Roma
44,1%
33,5%
66,1%
36,4%
18,8%
BCC Capranica
BCC Roma + BCC Capranica
44,2%
25,3%
56,7%
28,0%
8,6%
44,1%
33,3%
65,4%
36,1%
18,6%
Rispetto alla situazione della BCC di Roma al 31 dicembre 2015, l‟aggregato tra BCC di Roma e BCC di
Capranica presenta in generale un leggero decremento del grado di copertura dei crediti deteriorati.
La seguente tabella rappresenta gli indicatori di liquidità della BCC di Capranica alla data del 31
dicembre 2015.
31 dicembre 2015
79,93%
547,93%
126,54%
Loan to Deposit Ratio
LCR
NSFR
Gli indicatori LCR e NSFR della BCC di Capranica al 31 dicembre 2015 risultano soddisfare le soglie
rispettivamente previste a regime per tali indicatori (100% a partire dal 1° gennaio 2018).
Si precisa, per completezza informativa che, in caso di realizzazione dell‟operazione di fusione per
incorporazione della BCC di Capranica, l‟Emittente potrebbe dover impiegare risorse finanziarie nella
formazione del personale attualmente alle dipendenze della BCC di Capranica, con un conseguente
incremento nei costi operativi dell‟Emittente per l‟esercizio 2016, che inciderebbe negativamente sul
risultato del medesimo esercizio.
Ancora si segnala che sebbene le banche coinvolte nell‟operazione di fusione appartengano tutte al
mondo cooperativo e si avvalgano, in linea di massima, dei medesimi sistemi operativi, non si può
escludere che l‟integrazione fra i diversi sistemi e l‟integrazione fra tre diverse strutture amministrative
possa comportare comunque un aumento di alcune specifiche tipologie di rischi quali i rischi operativi e
legali.
Dal complesso delle informazioni sopra riportate si evince l‟operazione di fusione per incorporazione
della BCC di Capranica, i cui effetti si producono a partire dal 1° luglio 2016, potrà avere un leggero
impatto negativo sulla situazione patrimoniale, economica, finanziaria dell‟Emittente, così come una
leggera diminuzione dei coefficienti di adeguatezza patrimoniale e un impatto negativo sulla redditività
dell‟Emittente in relazione all‟esercizio 2016.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
DOCUMENTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO
Sono a disposizione del pubblico in formato elettronico sul sito internet http://www.bccroma.it e
presso la sede sociale i seguenti documenti:
- Statuto Sociale dell‟Emittente;
- Bilancio dell‟esercizio di B.C.C. di Roma chiuso al 31/12/2015 comprensivo della Relazione di
revisione;
- Bilancio dell‟esercizio di B.C.C. di Roma chiuso al 31/12/2014 comprensivo della Relazione di
revisione;
- Bilancio dell‟esercizio di B.C.C. di Roma chiuso al 31/12/2013 comprensivo della Relazione di
revisione;
- Prospetto contabile semestrale al 30 giugno 2016 e relativa relazione di revisione contabile limitata;
- Prospetto contabile semestrale al 30 giugno 2015 e relativa relazione di revisione contabile limitata.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
INFORMAZIONI IN MERITO ALL’OFFERTA E ALLE MODALITA’ DI
ADESIONE ALL’OFFERTA
Delibera di Emissione e durata massima dell’Offerta
In data 2 novembre 2016 il Consiglio di Amministrazione dell‟Emittente ha deliberato di effettuare
un‟offerta di azioni di nuova emissione e un‟offerta di vendita di azioni limitatamente alle azioni proprie
eventualmente detenute dalla Banca, senza pubblicazione di un prospetto informativo, sulla base della
deroga, contemplata dal combinato disposto dell‟art. 100 del TUF e dell‟art. 34-ter, comma 1, let. C) del
regolamento Emittenti approvato dalla Consob conformemente al dettato della Direttiva Europea
2010/73, rivolta ai soci che intendono incrementare la propria partecipazione ovvero ai soggetti non
soci che nell‟aderire all‟offerta chiedono contestualmente l‟ammissione a socio in attuazione della
campagna di capitalizzazione e allargamento della base sociale, per un controvalore inferiore a
5.000.000, da intendersi come controvalore globale delle azioni oggetto di offerta sia di nuova
emissione che di vendita, da calcolarsi nel periodo di 12 mesi decorrenti dalla data del 1° settembre
2016.
L‟Offerta di Azioni è anche una Offerta di vendita di Azioni, limitatamente alle Azioni proprie detenute
dalla Banca. Si precisa che il Consiglio di Amministrazione ha la discrezionale facoltà di procedere alla
vendita delle Azioni proprie detenute nell‟ambito dell‟Offerta. Si precisa per quanto attiene alle Azioni
oggetto di vendita nell‟ambito dell‟Offerta, che l‟Emittente procederà a vendere le azioni proprie solo a
chi è già socio all‟atto della Richiesta di Adesione.
L‟Offerta non ha una durata predeterminata, fermo restando che è previsto che il controvalore globale
delle azioni oggetto di offerta sia di nuova emissione che di vendita, da calcolarsi in un periodo di 12
mesi, deve rimanere al di sotto della soglia di Euro 5.000.000,00. Fermo restando che il Consiglio di
Amministrazione della Banca si è riservato la facoltà di chiudere in qualsiasi momento l‟Offerta, in ogni
caso l‟Offerta verrà chiusa al raggiungimento di adesioni, il cui ammontare complessivo sia di entità tale
da non consentire ulteriori adesioni nel rispetto di una soglia massima inferiore a Euro 5.000.000,00.
Le azioni oggetto dell‟Offerta, tanto che siano azioni di nuova emissione offerte in collocamento,
quanto che siano azioni proprie offerte in vendita, a prescindere dai diritti inerenti al sovraprezzo
versato in relazione a ciascuna azione che può essere diverso in ragione della data di emissione delle
azioni, hanno le stesse caratteristiche e attribuiscono i medesimi diritti delle Azioni, di titolarità dei soci
della Banca, in circolazione.
Destinatari dell’Offerta
Ai sensi dell'articolo 7 dello Statuto non possono far parte della Società i soggetti che:
- siano interdetti, inabilitati, falliti;
- non siano in possesso dei requisiti determinati ai sensi del TUB;
- svolgano, a giudizio del Consiglio di Amministrazione, attività in concorrenza con la Banca;
- siano, a giudizio del Consiglio di Amministrazione, inadempienti verso la Banca o abbiano costretto
quest‟ultima ad atti giudiziari per l‟adempimento di obbligazioni da essi assunte nei suoi confronti.
Inoltre, ai sensi dell‟articolo 6 dello Statuto dell'Emittente, possono essere ammessi a Socio le persone
fisiche e giuridiche, le società di ogni tipo regolarmente costituite, i consorzi, gli enti e le associazioni,
che risiedono o svolgono la loro attività in via continuativa nella zona di competenza territoriale della
società. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche si tiene conto dell'ubicazione della sede legale, della
direzione, degli stabilimenti o di altre unità operative.
È fatto obbligo al Socio di comunicare ogni variazione che comporti il venir meno dei requisiti di cui al
paragrafo precedente.
Il soggetto (persona fisica, persona giuridica, società di ogni tipo regolarmente costituita e consorzio)
che intenda sottoscrivere le Azioni dovrà compilare l‟apposita modulistica, disponibile presso tutte le
Filiali dell'Emittente.
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Il soggetto che, contestualmente alla presentazione della Scheda di Adesione, formula la richiesta di
ammissione a socio deve presentare all‟Emittente la seguente documentazione:
1) ove si tratti di una persona fisica:
- autodichiarazione sostituiva di residenza e operatività nella zona di competenza della Banca ai
sensi del DPR 445/2000;
- fotocopia di un documento di identità valido;
- fotocopia del codice fiscale;
2) ove si tratti di una persona giuridica:
- atto costitutivo della società;
- statuto sociale;
- certificato camerale;
- delibera consiliare o assembleare che autorizza l‟acquisto delle azioni Bcc Roma;
documenti del legale rappresentante
se il legale rappresentante è già socio come persona fisica non è richiesta alcuna documentazione,
altrimenti la documentazione richiesta è la seguente:
- autodichiarazione sostituiva di residenza e operatività nella zona di competenza della Banca ai
sensi del DPR 445/2000;
- fotocopia di un documento di identità valido;
- fotocopia del codice fiscale;
Il soggetto, già socio dell‟Emittente, che intende aderire all‟Offerta, unitamente alla Scheda di
Adesione, deve presentare all‟Emittente la seguente documentazione:
1) ove si tratti di una persona fisica:
- fotocopia di un documento di identità valido.
2) ove si tratti di una persona giuridica:
- copia del verbale di delibera assembleare o consiliare di richiesta di Adesione all‟Offerta di
ulteriori Azioni della Banca di Credito Cooperativo di Roma;
- eventuale atto comprovante la sussistenza del relativo potere in capo al richiedente l‟Adesione
all‟Offerta se diverso dal legale rappresentante.
La Scheda di Adesione è disponibile presso le Filiali e le Sedi Secondarie dell‟Emittente e deve essere
consegnata, debitamente sottoscritta, corredata dalla necessaria documentazione, presso le Filiali e le
Sedi Distaccate stesse.
Prezzo delle Azioni
Il prezzo di sottoscrizione delle Azioni oggetto della presente Offerta varia in funzione dello status del
sottoscrittore all‟atto della richiesta, a seconda cioè che lo stesso sia o non sia già Socio di BCC di
Roma.
Il prezzo delle Azioni, di cui all‟Offerta oggetto del presente Documento, è di euro 10,33 ad Azione
per i soggetti che, all‟atto dell‟adesione all‟Offerta, non sono soci dell‟Emittente, e deriva dalla
sommatoria tra il valore nominale (2,58 euro) ed il sovrapprezzo (7,75 euro) per Azione. Al 31
dicembre 2015, il patrimonio netto per azione dell‟Emittente è pari a euro 37,29.
Il prezzo delle Azioni, di cui all‟Offerta oggetto del Prospetto Informativo, che non sono quotate in
un mercato regolamentato o comunque negoziate su un sistema multilaterale di negoziazione o
mediante un internalizzatore sistematico e non hanno un valore di riferimento di mercato, è stato
determinato secondo la procedura di cui all‟articolo 2528 c.c., che prevede che il prezzo di emissione
delle azioni di società cooperative possa essere maggiorato di un sovrapprezzo determinato
dall‟assemblea dei soci in sede di approvazione del bilancio su proposta del Consiglio di
Amministrazione.
Il valore nominale delle Azioni è pari a Euro 2,58 per ogni Azione. L‟Assemblea Ordinaria
dell‟Emittente del 27 aprile 2008, svoltasi per l‟approvazione del bilancio d‟esercizio chiuso al 31
dicembre 2007, ha fissato un sovrapprezzo pari a euro 7,75, da versare in aggiunta al valore nominale
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– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
di euro 2,58, per ogni azione sottoscritta dai nuovi soci. Nel determinare il prezzo delle azioni
sottoscritte da nuovi soci, la Banca non si è avvalsa del parere di esperti indipendenti.
In particolare, il sovraprezzo di Euro 7,75 per azione era stato originariamente determinato anche
tenendo conto del rapporto fra il valore patrimoniale della Banca ed il numero totale di azioni.
Successivamente, in data 27 aprile 2008 l‟Assemblea ha confermato il sovraprezzo pari a Euro 7,75 su
proposta del Consiglio di Amministrazione, che ha motivato tale proposta in relazione all‟opportunità
di agevolare l‟ingresso nella compagine sociale di nuovi soci in una logica di mutualità volta ad
incentivare la partecipazione alla vita sociale. Tale circostanza ha pertanto determinato il fatto che il
valore fissato per il sovrapprezzo è attualmente, ed era alla data del 27 aprile 2008, inferiore al valore
del patrimonio netto per azione. L‟eccedenza del patrimonio netto per azione rispetto al sovrapprezzo
ha fatto in modo che i mutamenti dello scenario economico-finanziario prodottisi successivamente al
27 aprile 2008 e i relativi impatti sui risultati d‟esercizio dell‟Emittente, non abbiano in alcun modo
inciso sull‟attualità del valore fissato per il sovrapprezzo.
Il prezzo di emissione dei titoli oggetto della presente Offerta varia in funzione dello status del
sottoscrittore all‟atto della richiesta, a seconda che lo stesso sia o non sia già socio della Banca.
Con riferimento a chi è già socio all‟atto della Richiesta di Adesione, durante il periodo di Offerta di
Azioni Ordinarie emesse dalla Banca, il prezzo unitario di emissione delle Azioni è pari al valore
nominale di Euro 2,58 per ciascuna Azione acquistata/sottoscritta, senza l‟applicazione di alcun
sovrapprezzo.
Con riferimento ai non soci, in considerazione del fatto che il lotto fissato per l‟adesione all‟Offerta è
di 100 Azioni, i soggetti non soci dovranno sottoscrivere 100 azioni ad un prezzo di euro 10,33, pari al
valore nominale di euro 2,58, maggiorato di un sovrapprezzo di euro 7,75 ad Azione, per un totale di
euro 1.033,00.
In considerazione del fatto che a seguito della sottoscrizione delle prime 100 Azioni ed a seguito della
trascrizione al libro soci, il richiedente avrà già acquisito la qualità di socio, gli ulteriori
acquisti/sottoscrizioni di Azioni saranno regolati al prezzo pari al valore nominale di euro 2,58 senza
l‟applicazione del sovrapprezzo.
Si specifica che contestualmente alla richiesta di ammissione a socio e, dunque, alla richiesta di
sottoscrizione del lotto di 100 Azioni, i richiedenti avranno facoltà di formulare nell‟ambito della
medesima Scheda di Adesione, ulteriori richieste di acquisto/sottoscrizione di Azioni (con il limite del
lotto minimo di 200 Azioni fissato per i soci) che si intendono subordinate al positivo esito della
procedura di ammissione a socio ed a seguito della conseguente trascrizione al libro soci.
Le tabelle riportate nel seguito esemplificano l‟importo minimo e massimo sottoscrivibile da chi
aderisce all‟Offerta essendo già socio ovvero da chi aderisce non essendolo ancora.
Esempio 1 - esborso minimo e massimo per l'adesione all'Offerta da parte di un non socio.
1° richiesta di adesione e ammissione a
socio
n. azioni
Valore nominale unitario
Sovrapprezzo
Totale
100
2,58
7,75
1.033,00
200
2,58
Lotto
richieste successive
Lotto minimo
Lotto massimo
516,00
6.000
15.480,00
Esborso minimo
Esborso massimo
1.033,00
16.513,00
Esempio 2 - esborso minimo e massimo per l'adesione all'offerta da parte di un socio.
n. azioni
Valore nominale unitario
100
Sovrapprezzo
Totale
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Lotto minimo
200
2,58
516,00
Lotto massimo
6.000
2,58
15.480,00
Esborso minimo
Esborso massimo
516,00
15.480,00
Si specifica che la Banca ai sensi dell‟articolo 21 dello Statuto Sociale può acquistare le azioni proprie
esclusivamente al valore nominale.
Il prezzo al quale l‟Emittente potrà procedere alla vendita delle Azioni proprie eventualmente detenute
è pari al valore nominale delle stesse. Pertanto l‟Emittente, potrà procedere, nell‟ambito dell‟Offerta,
alla vendita delle azioni proprie eventualmente detenute, a fronte di Richieste di Adesione non relative
alla richiesta di ammissione a socio per il quale si deve applicare il sovrapprezzo.
Le Azioni emesse dall‟Emittente e oggetto della presente Offerta sono caratterizzate da peculiarità tali
per cui risulta poco significativo un confronto in termini di multiplo Price/Earnings con i propri
competitors – banche costituite in forma di società per azioni e banche popolari.
Si forniscono comunque di seguito i moltiplicatori di prezzo, Price/Earnings e Price/Book value, al 31
dicembre 2014.
Più precisamente, con riferimento al multiplo Price/Earnings si osserva quanto segue:
- il Price, così come definito dalla dottrina finanziaria e dalla prassi degli analisti non risulta applicabile
alla fattispecie in parola in quanto nella presente Offerta, ma anche nell‟ordinaria attività di
ammissione alla qualifica di socio, le azioni sono sottoscrivibili al valore nominale, eccezion fatta per i
neo soci i quali, limitatamente alla prima sottoscrizione sono tenuti a corrispondere una somma a
titolo di sovrapprezzo.
- con riferimento agli Earnings si evidenziano le limitazioni previste dalla normativa vigente che
rendono poco significativa la valenza monetaria degli utili distribuibili da una Banca di Credito
Cooperativo e, conseguentemente, la constatazione che l‟interesse primario del Socio si sostanzierà nel
vantaggio derivante dalla possibilità di utilizzo dei servizi e dei prodotti della Banca.
Con riferimento al multiplo Price/Earnings si evidenzia che, a fronte di un corrispettivo di euro 10,33
(valore nominale di euro 2,58 aumentato del sovrapprezzo di euro 7,75) pagato da un neo socio, l‟utile
d‟esercizio per azione al 31 dicembre 2014 era pari ad euro 1,30. Conseguentemente, il multiplo
Price/Earnings può essere espresso come rapporto tra Euro 10,33/1,30= 7,97.
Con riferimento al multiplo Price/Book Value si evidenzia che, a fronte di un corrispettivo di euro
10,33 (valore nominale di euro 2,58 aumentato del sovrapprezzo di euro 7,75) pagato da un neo socio,
il valore del patrimonio netto (compreso l‟utile di esercizio) per azione al 31 dicembre 2014 era pari ad
euro 37,39. Conseguentemente, il multiplo Price/Book Value può essere espresso come rapporto tra
Euro 10,33/37,39 = 0,28.
Si evidenzia che il multiplo Price/Book Value può, invece, essere espresso come rapporto tra Euro
2,58/37,39 = 0,07 con riferimento alle Azioni che verranno acquistate/sottoscritte dai soci senza
l‟applicazione del sovrapprezzo.
La Tabella che segue illustra il raffronto tra i rapporti di P/E e di P/BV dell‟Emittente, con
riferimento al valore nominale delle Azioni aumentato del sovrapprezzo, con quello di altre banche
comparabili ad esso, in quanto costituite in forma cooperativa e operanti secondo un analogo modello
di business, (i) al 31 dicembre 2015, 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2013, per quanto riguarda il
raffronto con le banche cooperative quotate, e (ii) al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013 per
quanto riguarda le banche cooperative non quotate, non essendo disponibili alla data del 22 giugno
2016, per tali banche, dati di raffronto al 31 dicembre 2015.
31/12/2015
P/E
P/BV
BCC di Roma
11,29
31/12/2014
P/E
P/BV
0,28
101
7,97
0,28
31/12/2013
P/E
P/BV
7,65
0,23
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
Banche Cooperative Quotate
Banco Popolare
4,8
0,25
NG
0,58
NG
0,30
UBI Banca
26,2
0,31
NG
0,58
17,70
0,43
Banca Popolare di Milano
9,5
0,60
17,55
0,90
48,91
0,40
Banca Popolare di Sondrio
11,2
0,56
14,44
0,79
24,33
0,67
Banca popolare dell‟Emilia
Romagna
10,8
0,46
232,50
0,71
322,16
0,57
Media Banche Cooperative
Quotate*
12,5
16,99
0,71
30,31
0,47
0,436
Banche Cooperative Non Quotate
Banca Popolare di Bari (1)
ND
ND
44,97
1,01
52,03
0,99
Chiantibanca – Credito
Cooperativo (2)
ND
ND
4,45
0,167
4,84
0,136
BCC San Giorgio Quinto
Valle Agno (3)
ND
ND
61,42
0,18
38,02
0,13
Banca Popolare Etica (4)
ND
ND
17,10
0,72
38,44
0,83
Banca Popolare di Puglia e
Basilicata (5)
ND
ND
NG
0,84
NG
0,78
Banca Centropadana (6)
ND
ND
ND
ND
7,77
0,19
Media Banche Cooperative
Non Quotate
ND
ND
31,98
0,58
28,22
0,50
Le banche del campione sono state selezionate dall‟Emittente in considerazione dei dati disponibili al 31 dicembre 2015
relativi a banche cooperative quotate e al 31 dicembre 2014 relativi a banche cooperative non quotate. Si rappresenta che,
stante il limitato numero di banche prese a riferimento, il campione è connotato da scarsa rappresentatività. I valori medi
sono calcolati come media aritmetica dei soli dati significativi delle banche ricomprese nel campione; in particolare, il dat o
relativo alla media del P/E delle banche quotate al 31 dicembre 2014 non tiene conto dei dati della Banca Popolare
dell‟Emilia Romagna, ritenuti non significativi. N.D. indica che il dato non è disponibile.
Fonte dei dati- Banche cooperative quotate: i multipli relativi alle banche quotare riferiti al 31 dicembre 2015 sono stati
tratti dal sito internet del Sole 24 Ore (http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/) in data 21 luglio 2016, mentre i multipli
riferiti al 31 dicembre 2014 sono tratti da Il Sole 24 Ore del 31 dicembre 2015 e i multipli al 31 dicembre 2013 sono stati
calcolati in base ai dati forniti da Bloomberg, utilizzando il prezzo di riferimento di Borsa Italiana del 31 dicembre 2013 e i
dati di bilancio.
Fonte dei dati- Banche cooperative non quotate: (1) prospetto informativo depositato presso Consob in data 22
maggio 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0040976/15 del 21 maggio 2015. (2) nota
informativa depositata presso Consob in data 7 agosto 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con
nota n. 0064699/15 del 7 agosto 2015. (3) nota informativa depositata presso Consob in data 17 luglio 2015, a seguito di
approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0057221/15 del 15 luglio 2015. (4) Per i dati al 31 dicembre 2013,
prospetto informativo depositato presso Consob in data 12 giugno 2014 a seguito di approvazione comunicata con nota
del 12 giugno 2014 protocollo n. 0049469/14. Per i dati al 31 dicembre 2014, prospetto informativo depositato presso
Consob in data 29 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0051765/15 del 26
giugno 2015. (5) Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob in data 18 luglio 2014 a
seguito di approvazione comunicata con nota del 17 luglio 2014 protocollo n. 0060150/14. Per i dati al 31 dicembre 2014,
nota informativa depositata presso Consob in data 3 luglio 2015, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con
nota n. 0053421/15 del 2 luglio 2015. (6) Per i dati al 31 dicembre 2013, prospetto informativo depositato presso Consob
in data 28 marzo 2014, a seguito di approvazione comunicata da quest‟ultima con nota n. 0023650/14 del 27 marzo 2014.
Il raffronto del livelli di P/E e P/BV evidenzia un significativo disallineamento dell‟Emittente rispetto
alla media delle Banche Cooperative considerate nel campione. Non si evidenziano situazioni di peggior
posizionamento dell‟Emittente.
Con riferimento alle spese a carico del sottoscrittore, si specifica che per l‟Adesione all‟Offerta è
necessaria la sussistenza di un rapporto di conto corrente con l‟Emittente. Gli aderenti che non sono
102
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
titolari di un conto corrente presso l‟Emittente alla data della Richiesta di Adesione, potranno aprire
un rapporto di conto corrente con l‟Emittente, scegliendo fra le diverse tipologie di conto corrente, le
cui caratteristiche sono riassunte nei fogli informativi disponibili sul sito della Banca. A tal fine si
specifica che il costo annuo per il rapporto di conto corrente per un‟operatività bassa è pari ad Euro
263,76, come da Indicatore Sintetico di Costo (ISC). A tale costo va aggiunta l‟imposta di bollo,
obbligatoria per legge, di 34,20 euro per le persone fisiche, salvo esenzioni previste dalla legge, e di 100
euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Nella determinazione del prezzo la Banca non si è avvalsa di fairness opinion di esperti indipendenti.
Modalità di sottoscrizione da parte di richiedenti non Soci
Con riferimento ai richiedenti non Soci, contestualmente alla richiesta di ammissione a Socio, dovranno
preliminarmente richiedere la sottoscrizione di n. 100 Azioni. Non appena il Consiglio di
Amministrazione avrà espresso parere favorevole all‟ammissione a Socio, il richiedente dovrà pagare il
corrispettivo di Euro 1.033,00, così composto:
- per Euro 258,00 di valore nominale delle 100 Azioni;
- per Euro 775,00 di sovrapprezzo sui titoli.
Il richiedente non Socio, sempre nell‟ambito della presente Offerta, può richiedere un quantitativo
ulteriore di azioni (lotto minimo 200 azioni per un corrispettivo di euro 516,00 e lotto massimo 6.000
azioni per un corrispettivo di euro 15.480,00) rispettando, in ogni caso, il limite complessivo massimo
previsto dalla legge e dallo statuto (alla data di redazione del presente Documento pari ad Euro
100.000), che saranno regolate, una volta ottenuta l‟ammissione a socio, al valore nominale di Euro 2,58
senza l‟applicazione di sovrapprezzo. Non sono previsti costi o altri oneri in capo al sottoscrittore ai
fini dell‟adesione alla presente Offerta.
Si ricorda che condizione necessaria per l‟adesione alla presente Offerta è il possesso da parte del
richiedente di un conto corrente soci presso la Banca alla data della Richiesta di adesione. Il conto
corrente soci non prevede alcuna spesa a carico del sottoscrittore o dell'acquirente. In caso di rigetto
della richiesta da parte del Consiglio di Amministrazione, il conto corrente eventualmente aperto dal
richiedente ai fini dell‟adesione all‟Offerta verrà chiuso, salvo diversa disposizione del correntista, senza
costi o spese per il correntista stesso.
Modalità di sottoscrizione da parte di richiedenti già Soci
Con riferimento a chi è già Socio all‟atto della richiesta di sottoscrizione durante il Periodo di Offerta
delle Azioni emesse dalla Banca, il prezzo unitario d‟emissione delle Azioni è pari al valore nominale di
Euro 2,58 per ciascuna Azione acquistata, senza l‟applicazione di sovrapprezzo. Il lotto minimo di
adesione è pari a 200 azioni per un corrispettivo di euro 516,00 e il lotto massimo di adesione è pari a
6.000 azioni per un corrispettivo di euro 15.480,00.
Modalità e termini per il pagamento e attribuzione delle Azioni
Qualora il richiedente sia in possesso di un conto corrente presso la Banca alla data della Richiesta di
Adesione, la somma corrispondente al Prezzo delle Azioni che intende sottoscrivere o acquistare sarà
temporaneamente resa indisponibile sul conto corrente del richiedente dall‟Emittente.
Ove il richiedente non abbia sul conto corrente la liquidità necessaria dovrà versare, all‟atto della
presentazione della Scheda di Adesione, la somma necessaria nel conto corrente a lui intestato.
Qualora invece il richiedente non fosse in possesso di un conto corrente presso la Banca, dovrà
aprirlo, scegliendo fra le diverse tipologie di conto corrente, le cui caratteristiche sono riassunte nei
fogli informativi disponibili sul sito della Banca. A tal fine si specifica che il costo annuo per il
rapporto di conto corrente per un‟operatività bassa è pari ad Euro 263,76, come da Indicatore
Sintetico di Costo (ISC). A tale costo va aggiunta l‟imposta di bollo, obbligatoria per legge, di 34,20
euro per le persone fisiche, salvo esenzioni previste dalla legge, e di 100 euro per i soggetti diversi dalle
persone fisiche.
Contestualmente all‟apertura del rapporto di conto corrente, il richiedente dovrà versare in detto conto
la somma corrispondente al prezzo delle Azioni oggetto della relativa Richiesta di Adesione; tale
somma sarà temporaneamente resa indisponibile sul conto corrente.
La somma versata verrà addebitata direttamente dall‟Emittente sul conto corrente del richiedente con
valuta alla data di trascrizione al libro soci della sottoscrizione o dell‟acquisto, ovvero:
103
– Banca di Credito Cooperativo di Roma –
(i)
sarà di nuovo resa disponibile, in tutto o in parte, al richiedente ove questi abbia richiesto un
numero di Azioni tale da superare i limiti previsti dalla legge o i Limiti all‟Adesione;
(ii)
sarà di nuovo resa disponibile al richiedente che abbia contestualmente richiesto l‟ammissione
a socio, in caso di esito negativo della relativa procedura di ammissione.
In caso di rigetto della richiesta da parte del Consiglio di Amministrazione, il conto corrente
eventualmente aperto dal richiedente ai fini dell‟Adesione all‟Offerta verrà chiuso, salvo diversa
disposizione del correntista, senza costi o spese per il correntista stesso.
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