copertina - Associazione Regionale Cori del Lazio

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Transcript copertina - Associazione Regionale Cori del Lazio

COPERTINA
ASSOCIAZIONE REGIONALE
CORI DEL LAZIO
A.R.C.L.
DICEMBRE 2016
DIRETTORE
Alvaro Vatri
CAPOREDATTORE
Fabrizio Castellani
EDITORIALE
Il Presidente scrive
- di Alvaro Vatri
FOCUS
Il Concorso Corale Regionale
- di Alvaro Vatri
Voglio leggere la musica
- di Alvaro Vatri
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SEGRETARIA
Elisa Rotondi
LA REDAZIONE
Maria Sara Cetraro
Andrea Coscetti
Chiara De Angelis
Federica Fellico
Barbara Lassandro
Rita Nuti
Letizia Rauco
Marco Schunnach
Dodo Versino
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Fabrizio Castellani
HANNO COLLABORATO
Basso Ostinato
Monica Molella
ACTA
Assemblea generale ARCL
AGENDA
- di Fabrizio Castellani
notizie dall’Arcl
“Nativitas”
Calendario concerti e Locandine
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- di Chiara De Angelis
RUBRICHE
Nuova Rubrica: Glossario (quasi) serio corale
- di Basso Ostinato
Il Maestro consiglia
- di Letizia Rauco
Notati sul Web
- di Marco Schunnach
Uno spartito al mese
- di Andrea Coscetti
I compositori italiani per i cori italiani
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CRONACHE CORALI
Palestrina Fulgidum Astrum
- di Ermanno Testi
BACHECA
Concerto di Natale Cantering
Not(t)e di Natale
Giovani in...Canto edizione 2016
- di Elisa Piccioni
Quinta Rassegna Compositori Viventi
Oltre il Lazio... Matera
Oltre il Lazio... Arezzo
CHORALITER
Fe.N.I.A.R.Co, la coralità al tempo del web
A.R.C.L.
via Valle della Storta, 5
00123 ROMA
tel.: +39 3356791634
www.arcl.it
[email protected]
World Choral Day
In copertina: Il coro del CAI di Rieti diretto dal M° Emanuele Stracchi nella Basilica di S. Domenico a Rieti
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Il Presidente scrive
“... i nostri cori “narrano”
la loro passione e il loro
impegno culturale ed umano quotidianamente ...
”
Narrare l’ARCL
Cito da un articolo di Ernesto Galli della Loggia, storico, editorialista del
Corriere della sera: “[…] per immaginarsi un’identità e un futuro, e per raccogliere le energie capaci di conseguirli, un corpo politico deve avere alle
spalle qualcosa. Deve avere quella che oggi si dice una narrazione, cioè un
racconto del passato che ne giustifichi in modo forte il presente e si apra verso l’avvenire […]”. Non solo un corpo politico, ma qualsiasi realtà sociale
coesa, motivata da ideali comuni e condivisi qual è, ad esempio, la nostra
Associazione Regionale (o meglio il movimento corale amatoriale nel suo insieme) deve (o dovrebbe) avere alla spalle la sua narrazione, soprattutto se la si vuole proiettare verso il futuro e verso le
nuove generazioni. In realtà i nostri cori “narrano” la loro passione e il loro impegno culturale ed
umano quotidianamente, ogni volta che fanno e motivano un loro atto o gesto compiuto in nome
della loro attività corale. Quante volte di fronte ad un invito a cena o ad altro rispondiamo: eh no! La
tal sera non posso perché ho le prove del coro!! Ma questo “vissuto-narrante” corre il rischio di diluirsi
e disperdersi nei mille rivoli della nostra quotidianità. Tutti i cori allora sentono l’esigenza di sottolineare e celebrare almeno le “cifre tonde” (i decennali, i ventennali ecc.) della loro attività dando
anche concretezza documentale alla loro narrazione. Ho visto negli anni bellissime mostre fotografiche, volumi ricchi di interventi, immagini, riflessioni, storie davvero preziosi! Tutti questi documenti
sono un patrimonio importante per tutta la coralità al quale non sarà male dare una attenzione particolare e una giusta valorizzazione non solo nell’ambito ristretto di ciascun gruppo: ci penseremo
sicuramente in futuro. Anche le associazioni di secondo e terzo livello (le associazioni regionali e
nazionali) portano avanti la loro narrazione, ovviamente nella loro propria prospettiva, raccordando
i diversi progetti, mettendo in rilievo le linee ideali comuni che li percorrono e costruendo su queste
basi altre iniziative di loro specifica competenza. L’ARCL ha dunque, come fanno i suoi cori associati,
le sue ricorrenze “tonde” (nel 2015 abbiamo ricordato i 25 anni della sua costituzione) e nei nostri
due appuntamenti assembleari (in autunno e in primavera) narriamo pubblicamente ciò che siamo,
cosa facciamo e come lo facciamo. L’assemblea generale che si è svolta lo scorso 20 novembre ad
Ardea nella prestigiosa Sale Consigliare “Sandro Pertini” alla presenza di diverse personalità delle
Istituzioni e della Scuola sicuramente è stato un capitolo particolarmente significativo della nostra
narrazione. Se ne parla in altra parte del nostro bollettino, ma in questa sede voglio esprimere la
più viva gratitudine e riconoscenza a tutti coloro che hanno contribuito a rendere entusiasmante la
nostra attività e importante il nostro ruolo umano, culturale e sociale.
Un caro saluto a tutti
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FOCUS
Il Concorso Corale Regionale
di Alvaro Vatri
L’Associazione Regionale Cori del Lazio A.R.C.L. organizza il
Concorso Corale Regionale
REGOLAMENTO
Art. 1 - Il Concorso Regionale è riservato ai complessi di cantori amatoriali aderenti all’ARCL e che abbiano sede e svolgano la loro attività nel Lazio.
Art. 2 - Al Concorso possono partecipare Cori a voci miste e Cori a voci pari maschili o femminili, Cori
Giovanili (composti da cantori nati dopo il 1991) e Cori di Voci Bianche (composti da cantori nati dopo
il 2002) con un numero minimo di 12 cantori. Di uno stesso coro misto possono partecipare separatamente anche la sez. maschile e/o femminile; dovrà però essere richiesta ulteriore iscrizione con
apposita domanda.
Art. 3 - Il Concorso è articolato nelle seguenti categorie:
A - Cori a voci miste e pari
B - Cori Giovanili a voci miste e pari (composti da cantori nati dopo il 1991)
C - Cori di Voci Bianche (composti da cantori nati dopo il 2002)
Art. 4 - Le Categorie saranno attivate con un minimo di 3 cori iscritti. L’Organizzazione comunicherà
ai Cori subito dopo la data di scadenza dei termini di iscrizione le Categorie attivate (si veda art. 14). I
Cori iscritti per le Categorie che non potranno attivarsi per il Concorso potranno esibirsi fuori concorso
di fronte alla Giuria per ricevere osservazioni e consigli utili per lo sviluppo della propria preparazione.
Art. 5 - La Giuria, al termine del Concorso, formulerà tante graduatorie quante saranno risultate le Categorie attivate.
Art 6 - I Cori ammessi alle Categorie A e B dovranno eseguire un programma di durata complessiva
non superiore a 20 minuti pause comprese e non inferiore a 18.
I Cori ammessi alla Categoria C dovranno eseguire un programma di durata complessiva non superiore a 12 minuti pause comprese e non inferiore a 10. Il pianoforte sarà fornito dall’Organizzazione.
Ad eventuali altri strumenti dovranno provvedere i singoli Cori. Non saranno ammesse basi registrate.
Per le Categorie A e B il programma dovrà comprendere almeno 3 brani a cappella (a 4 o più voci per
i Cori misti, almeno 3 per i Cori a voci pari) dei quali:

un brano composto nel XVI-XVII secolo

due brani composti nel XX e/o XXI secolo
Per la Categoria C il programma dovrà comprendere almeno 3 brani dei quali:

un brano a cappella a 2 o più voci

un brano composto da un autore vivente ed operante nel Lazio
Per il raggiungimento del tempo di esibizione richiesto potranno essere scelti ulteriori brani di libera
scelta anche accompagnati.
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Art. 7 - Il Concorso è dotato dei seguenti premi:
Per ciascuna Categoria in cui è articolato il Concorso:
l° premio: 500 Euro, diploma
2° premio: 200 Euro, diploma
3° premio: 100 Euro, diploma
Premio per il miglior programma: Euro 100, diploma, attribuito al Coro che, vincitore di uno dei tre
premi in una Categoria, avrà presentato il programma più interessante.
Premio Speciale per il Miglior Direttore: Euro 100, diploma.
Altri Riconoscimenti Speciali potranno essere attribuiti dalla Giuria ai cori, direttori o repertori ritenuti
più meritevoli.
Ai Cori non premiati verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.
N.B. in caso di ex aequo i premi in denaro verranno suddivisi fra i Cori interessati.
Art. 8 - I cori vincitori del primo premio di ogni categoria potranno essere invitati ad esibirsi in occasione di importanti manifestazioni organizzate dall’ARCL o rappresentative dell’Associazione.
Art. 9 - Il Concorso sarà pubblico e si svolgerà in unica sessione domenica 28 maggio 2017, in orario
da stabilire successivamente alla scadenza delle iscrizioni, presso la Sala Accademica del Pontificio
Istituto di Musica Sacra (Roma) alla presenza di una Giuria composta da note personalità della coralità
nazionale.
L’avvicendamento dei Cori sarà stabilito con sorteggio da effettuarsi il giorno stesso, nella sede del
Concorso, alla presenza dei Direttori dei Cori partecipanti e dei rappresentanti dell’Organizzazione del
Concorso.
Art. 10 - Al termine del Concorso avrà luogo la cerimonia di premiazione e a seguire il Concerto di
Gala. I Cori che avranno preso parte al Concorso saranno invitati a presentare un programma libero di
durata da concordare con l’Organizzazione.
Art. 11 - Nella valutazione di ciascun coro la Giuria terrà presenti i seguenti parametri: intonazione,
vocalità, interpretazione, scelta del programma.
Le graduatorie, una ogni per Categoria del Concorso, saranno determinate dalla media aritmetica dei
punteggi (espressi in centesimi) dati dalla Giuria a ciascun coro.
Il giudizio della Giuria, che potrà non assegnare alcun premio, è insindacabile, inappellabile e definitivo. La Giuria, nell’orario che verrà stabilito dall’Organizzazione, incontrerà i direttori dei cori per uno
scambio di opinioni sulle esecuzioni ascoltate: formulerà, inoltre, dei giudizi sintetici che verranno
inviati ai Cori che ne faranno richiesta.
Art. 12 - La domanda di iscrizione dovrà essere inoltrata a mezzo plico raccomandato alla Segreteria
dell’ARCL entro e non oltre il 15 marzo 2017 (farà fede il timbro postale).
Al fine di velocizzare la fase organizzativa della manifestazione copia della domanda di iscrizione dovrà essere inviata anche per posta elettronica all’indirizzo: [email protected]
Nella domanda vanno specificati:
1. denominazione esatta del Coro, sede, recapito telefonico ed eventuale fax, indirizzo di posta elet-
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tronica;
2. generalità, indirizzo e recapito telefonico del Direttore;
3. generalità degli eventuali strumentisti;
4. categoria o categorie scelte;
5. titolo delle composizioni scelte per ogni sezione con indicazione esatta di: nome e anno di nascita/
morte del compositore, titolo, organico e durata; nel caso di elaborazioni: nome dell’elaboratore, titolo, organico e durata;
Alla domanda vanno allegati:
1. elenco nominativo dei cantori firmato dal Presidente; nel caso di cori di voci bianche e giovanili
(categorie B e C) sarà necessario indicare l’anno di nascita dei cantori, sottoscritto dal presidente o dal
direttore del Coro sotto la propria responsabilità;
2. il curriculum del Coro (anche se iscritto all’A.R.C.L.);
3. n. 1 partitura di ciascuno dei brani scelti dal Coro.
Nel caso di attivazione della Categoria, il Coro sarà tenuto a presentare, al momento del sorteggio
dell’avvicendamento, 4 cartelle contenenti ciascuno copia dei brani, con l’indicazione del nome del
Coro, del Direttore e della Categoria scelta.
L’invio della domanda comporta la piena accettazione del presente regolamento.
Art. 13 - La Commissione Artistica si riserva la facoltà di chiedere la sostituzione, pena la non ammissione al Concorso, di una o più le composizioni scelte, se non ritenute consone alle linee culturali del
Concorso e alla sede di svolgimento.
Art. 14 - Ai Cori ammessi al Concorso verrà data comunicazione entro il 20 aprile 2017.
Altresì ai Cori per i quali non sarà stato possibile attivare la Categoria richiesta sarà data comunicazione entro il 20 aprile 2017.
I Cori ammessi al Concorso dovranno inviare, entro 10 giorni dalla comunicazione, pena la revoca
dell’ammissione, ricevuta o fotocopia del versamento di Euro 50 (Euro 100 per i cori che partecipano
per due o più categorie) effettuato sul CC/Postale: 35796002 intestato a: Associazione Regionale Cori
del Lazio A.R.C.L. - via Valle della Storta, 5 - 00123 ROMA con la causale: “Iscrizione al Concorso Regionale”.
La tassa d’iscrizione non verrà in alcun caso restituita, qualunque sia il motivo per cui il Coro, in seguito, dovesse rinunciare alla partecipazione. Rimarranno nell’archivio del Concorso anche le partiture
musicali nel frattempo inviate.
Art. 15 - L’Organizzazione si riserva il diritto di ripresa televisiva o di registrazione dei brani eseguiti dai
Cori durante il Concorso ed il Concerto serale, facendone libero uso e senza dovere per questo nulla
ai Cori stessi.
Si riserva, inoltre, il diritto di apportare al presente regolamento tutte quelle modifiche che per motivi
di forza maggiore si rendessero necessarie, impegnandosi nel contempo a comunicarle tempestivamente agli interessati.
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Voglio leggere la musica!
Seminario introduttivo di alfabetizzazione corale (docente Marina Mungai)
Destinatari
Tutti coloro che, pur amando appassionatamente la musica e la pratica corale,
sentono di non orientarsi sullo spartito musicale, anzi, ne sono disperatamente spaventati
Obiettivi del seminario
– Superare il pre-giudizio della propria incapacità di comprendere il codice musicale
– Avviare la lettura musicale attraverso un graduale ri-conoscimento dei simboli e del loro significato
– Godere della soddisfazione del cantar-leggendo
Contenuti
– Il codice musicale: quale approccio per i cantori?
– Ritmo e melodia, due facce della stessa musica
– La ritmica per cantori
– Note e scale: rapporto tra i suoni della scala
– Pentagramma e lettura a partire dalla chironomia
(II parte)
– Alterazioni e tonalità
Strumenti
– la possibilità di proiettare slide dal computer
– una lavagna
– dispensa degli spartiti/esercizi
– una tastiera
FOCUS
Durata e articolazione
I
l seminario si terrebbe per due finesettimana, a distanza di circa 20 giorni uno dall’altro, al fine di
permettere ai partecipanti di assimilare i concetti e verificare le competenze acquisite attraverso la
pratica di alcuni esercizi dati.
Sabato 28 e domenica 29 gennaio, mattina e pomeriggio (orario 10-13, 14-17)
Sabato 18 e domenica 19 febbraio mattina e pomeriggio (stessi orari, con esibizione finale)
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ACTA
Assemblea Generale ARCL
di Fabrizio Castellani
Si è svolta il 20 novembre scorso presso l’aula
consiliare “S. Pertini” di Ardea l’assemblea
generale dell’Associazione Regionale Cori del
Lazio.
Sono stati esaminati in particolare 3 punti
all'ordine del giorno.
Si è iniziato con l'ilustrazione di tre iniziative dell'
ARCL per la stagione 2016/2017:
- il concorso
regionale
organizzato
e
gestito
interamente
dall'Associazione e che avra luogo il 28 maggio
2017. Nella sezione "Focus" di questo numero
potrete trovare il bando di partecipazione
completo;
- "Voglio leggere la musica", il seminario a cura
di Marina Mungai rivolto a tutti quei cantori che
sono digiuni di lettura e solfeggio e vogliono
imparare, condividendo anche con altri colleghi
di altri cori questa esperienza. Anche questa
iniziativa è spiegata nel dettaglio nella sezione
"Focus";
- "Nativitas" ovvero il cartellone degli eventi
natalizi dei cori associati dell'ARCL. Quest'anno
avrà anche un carattere solidale: questa iniziativa
entra infatti a far parte di una serie di iniziative
promosse dalla Fe.N.I.A.R.Co. per raccogliere dei
fondi a livello nazionale da destinare alle regioni
e che verranno utilizzati sotto indicazioni delle
regioni stesse.
Si è poi passati a trattare della Legge Regionale
per gli spettacoli dal vivo. Dopo una introduzione
di Danilo Silvetti, prende la parola il Dott.
Regoli, rappresentante della regione che, dopo
aver affermato che la legge dovrebbe essere
approvata entro la prima quindicina di dicembre,
spiega come funzionerà l'iter per poter richiedere
dei fondi per finanziare iniziative di carattere
musicale, fondi che saranno inclusi nella sezione
"spettacoli dal vivo".
Dopo questa esaustiva spiegazione, si è giunti al
momento dell'esposizione dei progetti dei singoli
cori e sono stati chiamati i rappresentanti dei cori
che ne avevano fatto richiesta. Progetti molto
interessanti, riguardanti sia concerti ed esibizioni
che corsi e stage con professionisti. Dopo i cori è
la volta delle scuole partner ed il preside della
scuola "Pascoli" prof Giusfredidi Aprilia e Marina
Mungai per l'istituto "Majorana" espongono i
progetti in programma dei rispettivi istituti.
Non essendo stata possibile fare la cerimonia
di premiazione al Teatro Olimpico per i concorsi
Macchi e Tocchi, Costantino Savelloni, responsabile
dei concorsi, consegna i diplomi alle scuole presenti.
Successivamente viene illustrato il Libro dei Progetti,
con le schede che i cori hanno inviato per descrivere
i progetti e le attività svolte nella stagione passata,
fino ad Agosto 2016, rinnovando l'invito a tutti gli
associati a far parte di questa iniziativa.
Arrivati alla fine dell'assemblea, c'è stato un
momento musicale molto apprezzato e di grande
qualità. Si è infatti esibito il coro "Lavinium"
diretto da Fabrizio Vestri che ci ha accompagnato
in un viaggio attraverso i secoli, dalla musica
rinascimentale a quella contemporanea, dal gospel
alla musica pop.
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Nativitas
Lazio in Coro per il Natale 2016
Ci stiamo preparando ai Concerti di Natale e l’ARCL invita i propri associati a realizzare il nostro
cartellone “NATIVITAS -Lazio in Coro per il Natale”, coordinato da Luigi D’Orazi. Ricordiamo che
dal 2013 abbiamo adottato la denominazione
“Nativitas”, dalla omonima (e analoga) rassegna
realizzata dall’USCI Friuli-Venezia Giulia, a seguito di una bella iniziativa presa in una Assemblea
della FENIARCO nel 2013, in cui si decise di realizzare un cartellone unico nazionale per il Natale
a cui dare, appunto, il titolo “Nativitas”. L’ARCL è
da sempre “filosoficamente” favorevole a realizzare questo tipo di strumenti di grande impatto
comunicativo e suggestione e allo stesso tempo
relativamente facili da realizzare, e così anche
quest’anno raccoglieremo “in progress” tutti i
concerti che i nostri cori eseguiranno nel periodo compreso tra l’8 dicembre 2016 e il 7 gennaio
2017 e si unirà, idealmente, agli altri cartelloni
regionali che come il nostro recheranno questo
titolo.
La circolare con la relativa scheda è già arrivata
ai nostri cori iscritti: non fateci mancare la collaborazione!
AGENDA
E Buon Concerto di Natale a tutti!
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Il cartellone dei concerti
“LazioinCoro”
a cura di
Chiara De Angelis
Segnalateci i vostri eventi sul sito www.arcl.it o inviando una mail a [email protected] !
Calendario
Data
Coro
Evento
Ora
Luogo
02/12/16
Corale Benedetto Marcello,
Coro Polifonico G. Carissimi,
Cappella Musicale di Santa
Maria in Via
25° edizione Rassegna Corale “Sui colli di Roma”
ore 20.30
Parrocchia di Nostra Signora
di Coromoto
03/12/16
Coro Femminile Eos, Coro
Giovanile “With Us”, Coro
“Note Moleste”
Cantando per…
ore 18.00
Cittadella della Musica,
Civitavecchia
03/12/16
Coro Note Blu di San Ponziano
Concerto per la Casa Famiglia Simpatia
ore 18.00
Chiesa di San Gabriele
dell’Addolorata
03/12/16
Notevolmente
Notevolmente per il sisma
ore 20.30
Gran Priorato di Roma
SMOM
04/12/16
Coro ANA di Latina, Coro
Note Moleste, Coro Polifonico Lumina Vocis
7a Rassegna di polifonia
corale “Henning Nielsen”
ore 18.00
Chiesa di S. Oliva
04/12/16
Corale Polyphonia
Musiche Mariane
ore 20.30
Basilica S. Maria del Popolo
08/12/16
Coro Cantering, Coro Lavinium e Le Mani Avanti
concerto di Natale Cantering
08/12/16
Coro Concentus Vocalis
J. Rutter - Magnificat
ore 17.00
Chiesa Santa Maria Mater
Ecclesiae
08/12/16
Coro Sol diesis
Concerto per la Fondazione
Ronald
ore 16.30
Casa Ronald (Palidoro)
09/12/16
Coro Diapason, Arcova
Vocal Ensemble, Roma Vocal
Ensemble
“Giovani in…canto” XIV
edizione
ore 20.15
Chiesa di Gesù e Maria (Via
del Corso, Roma)
10/12/16
Corale Polifonica Cantores
Musicae Mundi
In…Cantevole Natale
10/12/16
Coro Sol diesis, I dodecafonici, Coro Polifonico Santa
Rosa
Note di Sol...idarietà
ore 18.00
Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte - Civitavecchia
11/12/16
Coro Musicanova
Missa Laudate Dominum
ore 18.15
Cattedrale di Sant’Agapito
Martire, Palestrina
11/12/16
Coro Sol diesis, Green Voices
di Bracciano
Concerto di Natale
13/12/16
Corale Cantate Domino
Concerto a favore dei Pranzi
di Natale della Comunità di
S. Egidio
ore 19.00
Chiesa di San Comitato
14/12/16
Notevolmente
Concerto per la Susan G.
Komen Italia
ore 20.00
Teatro Orione
14/12/16
Coro Femminile Eos, Coro
Musicanova
Concerto di Natale
ore 19.30
Basilica di S Apollinare
16/12/16
Corale Nova Armonia
Concerto di Natale
ore 18.30
Chiesa di San Giuseppe dei
Falegnami al Foro Romano
(Roma Clivo Argentario 1)
16/12/2016
Coro Diapason
Cori di Natale
San Gaetano (Via Tuscania
12, Roma)
Casa delle Culture e delle
Generazioni
Cerveteri
Sala Consiliare P. Nenni (Via 4
Novembre, Ciampino)
Lazioincoro esce i primi del mese:
se volete che il vostro evento sia inserito nel Calendario,
ricordatevi di comunicarcelo entro la fine del mese precedente!
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Calendario
Data
Coro
Evento
Ora
Luogo
17/12/16
Gruppo Vocale Cristallo
NATALE…Cantando
ore 18.00
Fondazione IRCCS Santa
Lucia
17/12/2016
Ensemble Incantus, Notevolmente
A very Incantus Christmas
ore 19.30
Cittadella della Musica,
Civitavecchia
17/12/2016
Ensemble Ars Vocalis
Concerto di Natale
ore 17.00
Castello di Palombara Sabina
17/12/2016
Coro Diapason, Coro Ottava
Nota
Auguri in Coro
ore 18.30
Chiesa del Sacro Cuore di
Gesù, Rocca di Papa
17/12/2016
Roma Rainbow Choir,
Gruppo Vocale Ottava Rima
e Ronde
Rainbow Musica against
AIDS
ore 20.30
Oratorio del Caravita
18/12/2016
Ensemble Ars Vocalis,
Concentus Vocalis, Notevolmente, Mirabilis Concentus,
InCanto Libero, Baba Yetu
Un Canto per Aurora
ore 19.00
Chiesa Santa Maria Madre
dell’Ospitalità
18/12/2016
Coro Franco Maria Saraceni
degli Universitari di Roma
in memoria di Annunziata
Dainotto
ore 18.30
galleria d’arte micro arti
visive (Viale Mazzini 1, Roma)
18/12/2016
Corale Cantate Domino,
Coro Mavra
concerto a favore della
Missione di Ngompen in
Camerun
ore 11.15
cappella dell’Istituto Suore
Oblate dello S.S. (Via Silvestro II 24)
20/12/16
Coro Sol diesis
Concerto di Natale
ore 19.00
Chiesa di San Giuseppe,
Civitavecchia
21/12/2016
Coro Franco Maria Saraceni
degli Universitari di Roma
ore 18.30
Palazzo Sora (Corso Vittorio
Emanuele 217, Roma)
23/12/2016
Minuscolo Spazio Vocale
ore 20.30
Chiesa Valdese
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RUBRICHE
Glossario (quasi) serio corale
Continuiamo il percorso tra le parole della coralità intrapreso nello scorso numero,
alla ricerca di significati utili e talvolta sorprendenti. Ricordiamo che il percorso non è
alfabetico, ma percorre i termini e le parole da esplorare proposte di volta in volta in
maniera più o meno casuale.
Alpino, canto: Il cosiddetto Canto Alpino è
una forma musicale di radice popolare e spontanea, ed ha assunto un’importanza non trascurabile nel canto corale prevalentemente italiano,
riferendosi quasi esclusivamente alle regioni
settentrionali del nostro paese. Prende spunto
dalla tradizione dei canti popolari delle valli alpine, specialmente quelle della parte più orientale
delle Alpi, comprendente quindi Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.
Ma non mancano spunti provenienti da Piemonte e Valle d’Aosta. Il Canto Alpino ha avuto sicuramente un grande impulso durante la prima
Guerra Mondiale, che in Italia si è svolta prevalentemente sui versanti alpini, e in cui migliaia e
migliaia di soldati hanno sofferto l’orrenda condizione di una guerra di posizione. Da sempre la
sofferenza genera moti dell’animo, e quindi sono
nati svariati canti che narravano in modo semplice e talvolta ingenuo le vicende belliche e il coinvolgimento in chi ci si è trovato suo malgrado.
Inoltre il canto aggrega le persone, e può essere
consolatorio se manifestato in gruppo. Da secoli il canto di gruppo è stato usato negli eserciti
per unire, favorire la concentrazione dei soldati e
motivarli. Da questa tradizione e dalla ricerca di
uno sfogo legittimo i soldati hanno cominciato a
cantare insieme nelle trincee. Quando la guerra
è finita i canti sono rimasti, e il modo di cantarli
insieme si è evoluto. Ecco perché il Canto Alpino si esprime tradizionalmente con cori esclusivamente maschili. Non è il solo luogo comune
di questo tipo di canto: non dimentichiamo la
posizione dei cantori, rigorosamente ad arco e
con le mani serrate dietro la schiena, anche se
questa posizione era più rigorosa alcuni anni fa,
quando forse il retaggio della disciplina militare
era maggiore. E non dimentichiamo le camicie a
quadri, che hanno imperato nelle divise dei cori
di Canto Alpino, accompagnate tempo fa da pantaloni alla zuava, cappelli con la penna e talvolta altri accessori tipici dell’ambiente alpino, che
ora si stanno tendenzialmente abbandonando.
a cura di
Basso Ostinato
Atri due luoghi comuni sono le armonizzazioni in
close harmony, traducibile un po’ forzatamente in
armonia chiusa, come si definisce la struttura armonica quando le diverse voci sono separate tra loro
da intervalli ravvicinati, spesso non superiori a una
terza o a una quarta: questa struttura è tipica delle
armonia a voci pari, dove è più difficile aprire gli accordi per un oggettivo limite di estensione vocale
complessiva. E poi l’alcool: ha sempre fatto parte
dell’immaginario collettivo di questo tipo di gruppi. Non parliamo certamente di gruppi di alcoolisti,
ma l’uso diffuso, e spesso vantato, di vino e grappa
ad animare i momenti conviviali, e in qualche modo
l’energia del canto, è un aspetto pittoresco che è diventato luogo comune. A distanza di decenni dalle
origini che hanno generato questa forma spontanea di canto corale, il fenomeno del Canto Alpino è
ben lontano dall’estinzione. Svariati gruppi prestigiosi e tecnicamente validissimi portano l’immagine del canto in coro italiano in giro per il mondo, e
ancora molti cori animano le feste ed i momenti di
convivialità popolare del nord Italia, e non solo. Ad
ampliare il repertorio originario hanno contribuito
autori degli ultimi decenni, che hanno fornito alla
forma tradizionale del Canto Alpino nuovi brani originali, spesso molto belli, a dar linfa a questa modalità di proposta, quali Bepi De Marzi, o più recentemente Marco Maiero. Inoltre una buona dose di
validissimi armonizzatori ha portato nel repertorio
dei cori di Canto Alpino brani più vari: dal folklore di
altre regioni, non peculiarmente alpine, alla canzone pop e a qualche esempio di vocalità sacra. Molti
cori misti hanno tratto linfa dalla proposta di repertorio del Canto Alpino, spesso ampliando e variando
le armonizzazioni per esaltare le vocalità più ampie
permesse dal contributo femminile, ma questo fenomeno si è accostato al Canto Alpino tipicamente
maschile sostenendolo pur senza sottrarne linfa vitale, a conferma dell’ottimo stato di salute di cui il
Canto Alpino gode ancora oggi.
Orecchio: Organo del corpo umano preposto
alla percezione dei suoni, ed a supportare orecchini. Per chi non lo sapesse o per i distratti le orecchie
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sono due, e sono poste ai lati del capo. L’orecchio è
un organo molto importante nell’esercizio del canto
corale, secondo solo alle corde vocali, ai polmoni e
al diaframma. Deve essere utilizzato dal corista per
apprendere la musica che deve cantare, ed è quindi
fondamentale nella fase di acquisizione e memorizzazione della parte musicale. Un altro momento
fondamentale in cui il corista deve utilizzare appropriatamente questo organo è durante l’esecuzione di un brano, perché tramite l’uso appropriato
dell’orecchio può seguire correttamente il ritmo del
brano, può ascoltare il suono della propria voce per
comprendere con grande velocità se questo è appropriato, intonato, correttamente timbrato o se è
opportuno intervenire rapidamente per correggerlo e riportarlo nella migliore condizione di emissione possibile. Il corista tramite l’orecchio deve inoltre
ascoltare il suono del coro a cui appartiene, e quindi
le voci degli altri coristi, per capire se il suo contributo all’intonazione generale è corretto, e se la sua
voce si amalgama correttamente alle altre o se sfora.
L’utilizzo efficace dell’orecchio è inoltre fondamentale per il direttore di coro, perché tramite esso può
capire cosa non va nell’esercizio del canto del proprio coro, e prendere le opportune contromisure di
impostazione durante la fase delle prove, e quindi
dell’apprendimento e della concertazione dei brani,
o quelle rapidissime di direzione durante l’esecuzione dei brani in concerto. L’orecchio è uno strumento fondamentale per la inestinguibile categoria dei
coristi che si appoggiano, perché sono insicuri della
parte o del testo che devono cantare, e aspettano
il suono di coristi circonvicini più sicuri per poterli
imitare all’istante. Inutile dire che l’orecchio è anche
lo strumento fondamentale dell’ascoltatore, che
tramite il suo uso può godere della proposta di un
coro che canta. Un uditorio composto da ascoltatori senza orecchie sarebbe un limite oggettivo, e
porterebbe il canto corale a una veloce estinzione.
L’orecchio entra anche in una definizione ricorrente nel canto corale, e cioè cantare a orecchio. Vuole dire che il corista impara a memoria la parte che
deve cantare, non approccia lo spartito nella fase di
apprendimento o finge di farlo, e usa il cosiddetto
istinto musicale per cantare la sua parte e integrarsi
nell’effetto generale del coro a cui appartiene, provando a dare il suo contributo senza apportare danni. L’istinto musicale è sicuramente una caratteristica
utilissima dei coristi, ma cantare sistematicamente
a orecchio è un sistema limitato di contribuire alla
coralità, e i risultati complessivi del canto a orecchio
sono spesso modesti e difettosi, garantendo risultati validi soltanto su repertori semplici e di facile fruizione. Insomma quando l’orecchio è supportato da
un minimo di cultura, di ragionamento e di interazione con validi supporti, primo fra tutti lo spartito,
la musica ne gode oggettivi vantaggi. L’orecchio serve inoltre al direttore, nonché ai coristi, per cogliere
malumori, chiacchiere, pettegolezzi, opinioni, e potere gestire questi aspetti sociali della vita corale nel
migliore dei modi per garantire un’attività serena e
proficua, a tutto vantaggio della musica.
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RUBRICHE
Il Maestro Consiglia
di Letizia Rauco
La rubrica di questo mese ci dà l’opportunità di
avvicinare un brano estremamente interessante,
per provenienza e collocazione temporale, per
significato e musicalità. Qualunque introduzione,
a quanto segue, risulterebbe ridondante.
Lasciamo spazio quindi all’intervento, ricco
e dettagliato, del Maestro Fabio De Angelis,
Direttore del “Coro Giovanile Diapason” di
Grottaferrata, che ringraziamo per la preziosa
collaborazione. Prepariamoci ad apprendere
nuove informazioni, che possano arricchire il
bagaglio culturale e musicale di ognuno, ma
soprattutto predisponiamo il nostro cuore e
la nostra sensibilità all’ascolto di un pezzo che
saprà sicuramente affascinare tutti noi.
Il Canto di Simeone, una perla romantica.
“Herrnunlässestdu” da “DreiMotteten” - Op.69,
1847 di Felix Mendelssohn
Questa volta vogliamo creare, se possibile,
qualche riflessione “critica” ai nostri cantori e
direttori.
Il brano che scegliamo di consigliare oggi è
frutto di spunti e stimoli che nascono dalle
conversazioni con amici e colleghi direttori di
coro; nei nostri repertori, come nelle categorie
dei
concorsi corali (due aspetti complementari,
uno legato all'attività “ordinaria” del Coro, l'altro
legato a quella sfera di “potenziamento” che un
direttore cerca di esercitare su un particolare
brano, progetto o periodo storico), è spesso
ignorato il repertorio “Romantico”, per una serie
di motivi che vanno dalla poca pratica del genere,
alla vocalità difficile da sostenere, alla lingua
che spesso crea complicazioni nello studio o
semplicemente ad un discorso di “gusto”.
Perché se parliamo di Romanticismo italiano (a
proposito, se ne può parlare?) il nostro sguardo
si
volge necessariamente ad un repertorio “lirico”,
preda di cori di grande potenza vocale e/o con
grande numero di cantori nel proprio organico.
Questo fa sì che ci sia quasi un mondo corale lirico
in “gestione separata”, che si impegna in tutte quelle
pagine che Verdi, Puccini, Leoncavallo ed
altri ci hanno regalato e che ancora destano in noi
grandi emozioni quando le ascoltiamo e che sono
parte della nostra tradizione culturale, viva ancora
in tutto il mondo. Ma poi nient'altro.
Questa “diffidenza” deve essere necessariamente
allontanata prima o poi. Potremmo senz'altro
decidere di affrontare questo lungo periodo
musicale gettando uno sguardo anche ad altri
repertori e altri generi musicali. Oggi per esempio
non ci poniamo alcun problema a scegliere nel
nostro repertorio un Gospel o un brano di ArvoPärt,
pur essendo due esempi che sono piuttosto lontani
dal nostro modo di percepire la Musica, dalla nostra
tradizione culturale, dalla nostra storia. Ebbene,
con lo stesso “ecumenismo”, in attesa che i nostri
bravi filologi musicali tirino fuori dalle polverose
biblioteche qualche lavoro corale di Mercadante,
Spontini ed altri, e magari ne facciano una bella
edizione critica, possiamo per esempio anche
affrontare pagine corali di assoluto fascino legate
a quel mondo tedesco che dominò nella musica
strumentale il XIX Secolo.
Felix Mendelssohn, fecondo e sapiente compositore
di quel primo romanticismo tedesco che ha
prodotto immensi capolavori, ha scritto nella sua
non troppo lunga vita opere di vario genere e stile
e la sua produzione corale ha occupato uno spazio
considerevole; è sufficiente gettare uno sguardo
ai Salmi o agli Oratori, produzioni di una bellezza
sconfinata.
In questo caso ci occupiamo di un mottetto, che
insieme ad altri due (“DreiMotteten” - Op.69) il
Nostro scrisse nell'ultimo anno della sua vita, nel
1847.
Il brano è “Herrnunlässestdu”, il NuncDimittis che
tanti musicisti ha ispirato nella sua storia
plurisecolare, dall'inglese T. Tallis al veneziano G.A.
Rigatti passando ovviamente per la Sacra
Romana Chiesa attraverso il “principe” Palestrina
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https://www.youtube.com/watch?v=KWVIdRfPfmE
Il testo è in forma poetica, un cantico dal Vangelo
di Luca:
“Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo, Israele.”
Simeone, apparizione fugace nel Vangelo di Luca, si
reca al tempio dove incontra Maria e Giuseppe
che hanno portato il proprio figlio per presentarlo a
Dio, secondo la legge ebraica.
Prende in braccio Gesù e, guidato dallo Spirito
Santo, lo riconosce come il Messia; quindi può
finalmente morire in pace, perché il destino degli
uomini è finalmente compiuto con l'avvento di
Cristo, gli era stato predetto che non sarebbe
morto fino a che non avesse visto il Salvatore, così
finalmente può tornare a Dio. Un testo ben presente
nella religione protestante (Mendelssohn era
calvinista), eseguito spesso al termine dell'Eucarestia
Lasciando da parte i mille significati religiosi che
non ci appartengono in questa sede (sia
sufficiente solo interpretare il riconoscimento
dell'avvento di Cristo da parte di un ebreo quando è
ancora in fasce), è un bellissimo testo, di un uomo
che non ha più nulla da chiedere alla vita, sa che
è giunto il suo momento e lo vive con pace e
serenità; mi piace pensare che questo mottetto sia
statoscritto da Mendellssohn proprio con lo spirito
di chi sa che la propria vita sia giunta al termine,
seppur a 38 anni, pochi anni in più di Mozart, ormai
già malato e pronto alla fine.
E come tutti i lavori maturi dei grandi del passato,
Mendelssohn ci lascia un Mottetto mirabile, di
una bellezza stupefacente per la sua struttura, per le
linee melodiche, per la morbidezza armonica
che lo caratterizza.Tra i grandi meriti che vengono
riconosciuti al musicista tedesco, oltre alla
produzione musicale, c'èquello di aver “riscoperto”
Johann Sebastian Bach, attraverso l'esecuzione
dei suoi lavori; fu il primo a eseguire di nuovo la
Passione di San Matteo. Ecco, in questo mottetto
traspare chiaramente la sapienza costruttiva di Bach,
che Mendelssohn aveva studiato e ripreso: il tema
principale del Mottetto viene espresso attraverso
un'esposizione “fugata” (non c'è la forma talvolta
rigida del musicista barocco) che rimane però
sempre intrisa di una efficace linea melodica, dono
innato di Mendelsson (si pensi alle sue “Romanze
senza parole” per pianoforte), e quindi… “Cantabile”.
L'intreccio polifonico è costruito con quella
semplicità che solo i grandi musicisti riescono ad
ottenere: le linee sono tutte morbide e cantabili,
contraddistinte da gradi congiunti e salti sempre
rispettosi verso lo strumento della voce, quasi più
ossequioso verso la Scuola Rinascimentale
Romana che verso Bach, talvolta più “strumentale”
nelle linee; lo stesso Brahms, che seguirà il
filone tracciato da Mendelssohn, in lavori simili sarà
più contrastato, più teso nel contrappunto
(come gli amici dell'ARCL più “anziani” sanno per
aver partecipato quasi dieci anni fa al corso
tenuto dal maestro C. Hogset sul Romanticismo
tedesco e sull'esecuzione proprio dei due Mottetti
op.74), mentre il nostro mantiene la capacità di
articolare linee regolari, ben costruite, piacevoli da
cantare. Il Mottetto ha una struttura aperta come
sappiamo, rifugge da schemi predefiniti, e nella
parte centrale Mendelssohn, quando “i miei occhi
hanno visto la tua salvezza” «Dennmein Auge..»
affida questo testo a dei Soli, quasi ad circoscrivere
l'esperienza personale, intima, rivelatrice di
una grande verità… per poi esplodere con il
ritorno del Tutti in “luce per illuminare le genti”
«daßereinLicht…» con un crescendo impetuoso
che consegna l'individuo al Popolo di Israele, il Solo
al Tutti, sicché il messaggio è universale.
Il lento fluire del Mottetto come forma aperta non si
chiude con il nuovo testo, ma torna
meravigliosamente al tema iniziale che apre e
chiude in un movimento ciclico, facendocelo
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riascoltare al termine ancora una volta. Come
avviene nei salmi, Mendelssoh inserisce alla
conclusione di questo mottetto il Gloria «ehre
sei demVater» che scandisce nella prima parte in
modo omoritmico e incontrovertibile il messaggio
evangelico, per poevangelico, per poi abbandonarsi
nuovamente all'intreccio polifonico dell'Amen, in
un clima sonoroassolutamente contiguo a tutto
il mottetto, quasi ne fosse una coda. Un mottetto
della durata media di 5'; un tempo che trascorrerà
senza interruzione nel quale verrete rapiti senza
alcuna resistenza, sia che vi troviate a cantarlo, o
semplicemente dall'altra parte ad ascoltarlo.
https://www.youtube.com/watch?v=Q_u96fqw0PI
Simeone il Vecchio – Alexey Yegorov (1830-40)
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Notati sul WEB
In questo numero, la rubrica è a cura di Emanuele Gizzi, di Marco Schunnach
([email protected])
corista dei Notevolmente
Nello studio e nella pratica del canto, il riscaldamento della voce è prassi fondamentale. Esso può essere indirizzato
all’esclusiva mobilizzazione preparatoria delle corde vocali; talvolta viene invece costruito in modo tale da essere al tempo
stesso un esercizio che mira ad allenare diversi aspetti del senso musicale o della capacità tecnica dello studente.
Teorici, didatti o in generale professionisti del mondo musicale si cimentano da secoli nell’elaborazione di nuovi esercizi
nelle forme più disparate e per qualunque tipo di strumento musicale. Le possibilità sono innumerevoli e ciascun esercizio
verterà al miglioramento di uno o più aspetti particolari.
Può dunque essere molto affascinante spostare l’attenzione sulle tecniche di riscaldamento utilizzate dai gruppi che
esercitano il canto, attraverso il globo e attraverso il tempo. Esse possono risultare divertenti o addirittura acquisire
un’importanza musicale che conferisce valore artistico e le rende godibili da eventuali uditori, superando il mero scopo
didattico.Per il mondo musicale corale, in particolare, gli esercizi porteranno spesso con sé anche una componente di
insieme. Essi possono essere costruiti su più voci e lavorare sulla corretta sovrapposizione delle stesse, con l’effetto voluto,
di fusione o di contrasto che sia, favorita dall’abilità dei cantori.
Tra i “Notati sul WEB” di questo mese finisce, come avrete intuito, un interessante spezzone di una sessione di “warm up”
(“riscaldamento” per i non anglofoni) per quartetto vocale, eseguita dai Ringmasters, un eccezionale gruppo Barbershop
originario della Svezia, che quattro anni fa vinceva la prestigiosa medaglia d’oro al “Barbershop Harmony Society
International Quartet Championship”. Il video mostra i quattro cantori eseguire la classica ripetizione, di semitono in
semitono, di un’interessante sequenza armonica con sonorità tipiche del Barbershop, costruita dalle quattro voci maschili
di tenori, baritono e basso.
Sfruttano a pieno il glissato rendendo alcuni
passaggi, nel loro succedersi, particolarmente efficaci
dal punto di vista didattico, e dando la possibilità ai
componenti del quartetto di modulare la propria
voce, senza soluzione di continuità nel passaggio da
un punto fisso all’altro, cioè due accordi.
Apre l’esercizio un unisono, che un pedale
discendente porta su un accordo maggiore, in stato
fondamentale con la terza all’acuto, costruito sul
primo grado della tonalità corrente. Riapre con lo
stesso accordo dopo una corona ed evolve in seguito
tramite una modulazione che permette la risalita di
mezzo tono: si introduce una settima minore con cui
inizia il ponte modulante e, glissando, si passa a un IV
grado; infine, con un passaggio cromatico si prepara,
sempre tramite glissato, un accordo di settima di
dominante che risolve, dopo un altro unisono e
pedale, sul nuovo primo grado, considerato il salto di
semitono...forse è più difficile a dirsi che a farsi, enjoy
it!
https://youtu.be/rcVRiBe-gCY
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Uno spartito al mese
di Andrea Coscetti
([email protected])
Hallelujah - Leonard Norman Cohen (Montreal 21/09/1934 - Los Angeles
07/11/2016)
(www.youtube.com/watch?v=YrLk4vdY28Q)
Varie elaborazioni per coro per gli arrangiamenti di Philip Lawson, Mark Brymer, Roger
Emerson, Pentatonix, Ludovico Versino ed altri.
Esecuzione consigliate
King’s Singers arr. Philip Lawson: www.youtube.com/watch?v=LRP8d7hhpoQ
Now, I’ve heard there was a secret chord
That David played and it pleased the Lord
But you don’t really care for music, do you?
It goes like this; the fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing Hallelujah
Se n’è andato poche settimane fa.
In punta di piedi, come era nel suo stile.
Senza clamori.
al buddismo.
Hallelujah…
Eppure, proprio per
la forza e la potenza
espressiva dei suoi
testi, prima ancora
della sua musica, è
stato tra i cantautori
più apprezzati e più
influenti della storia
della musica, forse
secondo solo a Bob
Dylan.
Testi
intrisi
di
spiritualità,
derivante dal suo
credo
religioso,
d e l l ’e b r a i s m o
delle sue origini
familiari, ma che
aveva
ampliato
avvicinandosi anche
Fu un attento esploratore di tutte
le tematiche più intimistiche legate
all’individualità della persona umana,
come la religione, l’isolamento e la
depressione, ed ancora il misticismo,
senza disdegnare anche tematiche
quali la sessualità o la giustizia sociale.
Non a caso molte delle sue più celebri
canzoni avranno come estimatori molti
suoi colleghi che le riproporranno
come cover.
Canzoni come Suzanne, Seems So
Long Ago Nancy, Bird on the Wire,
Famous Blue Raincoat, The Partisan,
Sister of Mercy (addiririttura un
gruppo si chiamerà con tale titolo). Ed
ancora Tower of Song, First We Take
Manhattan, Chelsea Hotel #2 (dedicata
a Janis Joplin), Waiting for the Miracle.
Ed infine Hallelujah, resa immortale
anche dalla sue molteplici cover, ed
in particolare dalle esecuzioni di Jeff
Buckley (inciso nel suo unico album
Grace), Bon Jovi, John Cale, Bono Vox.
Ed anche la splendida interpretazione
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della nostra Elisa, oltre che per alcune esecuzioni
(ma mai pubblicate) proprio di Bob Dylan.
Hallelujah, scritta nel 1984, è una canzone il cui
testo è permeato di molti riferimenti biblici, quali
quelli allusivi al Re Davide ed alla sua passione per
Betsabea o quelli di Sansone che perde il potere
della sua proverbiale forza a causa della sua passione
per Dalila.
Od i riferimenti all’“Holy Dove” quale lo Spirito Santo
della religione Cristiana.
Lunga è stata anche la genesi delle strofe, che
Cohen ha modificato ed ampliato nel corso degli
anni, sempre alternandole nelle sue esecuzioni dal
vivo.
armonizzazione del nostro Dodo Versino,
splendidamente interpretata dai ragazzi del Coro
del Liceo Classico Albertelli.
Ascoltateli su YouTube:
www.youtube.com/watch?v=-iEFn_zl830
Leonard Cohen si sarebbe emozionato.
Singolare il fatto che il suo capolavoro , che fu
pubblicato come singolo nel 1984, ebbe all’inizio
poco successo commerciale.
Che però si è imposto nella lunga distanza, anche
grazie alla grande stima che gli tributarono numerosi
artisti, tra cui appunto quelli precedentemente
citati; le ben oltre 180 interpretazioni di altrettanti
musicisti ne fanno in assoluto una delle cover più
apprezzate, fino a trovarla eseguita anche nella
colonna sonora di SHREK.
Per la sua particolare struttura, per la vena lirica del
suo testo e per la sua inconfondibile linea melodica,
in particolare del ritornello, anche il mondo corale
se n’è appropriato con svariate elaborazioni, con
vari stili compositivi.
Ogni coro non ha che l’imbarazzo della scelta,
cercando l’armonizzazione che più gli si addice, per
vocalità e stile.
Dalla stupenda armonizzazione nella struttura
SATTBB di Philip Lawson per i King’s Singers, nel
suo inconfondibile stile, alla essenziale di Roger
Emerson per SATB + piano, alla più coinvolgente
e complessa di Mark Brymer nella struttura SATB
divisi (si apre sino a 7 voci).
Alla maledettamente vocal pop dei Pentatonix
(contenuta nel loro ultimo CD, il 3° dei “natalizi”,
questa volta anche troppo forzatamente vocal pop).
Od anche da eseguire nell’essenziale ed efficace
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RUBRICHE
I compositori italiani per i cori italiani
di Marina Mungai
Con questo numero di “LazioInCoro” vogliamo inaugurare una nuova rubrica, dedicata a
composizioni italiane contemporanee che andremo a selezionare e presentare all’attenzione dei
nostri Cori.
Iniziamo con la MISSA SUAVIS di Roberto Brisotto,
della quale pubblichiamo gli incipit delle
parti. La partitura integrale potrà essere richiesta
direttamente all’autore o al Coro Note Blu.
Si è da poco concluso l’Anno Giubilare della
Misericordia, durante il quale alcuni dei maggiori
compositori italiani di musica corale hanno
scritto nuovi brani dedicati all’evento.
Uno di questi è Roberto Brisotto, già noto alla
nostra Associazione Regionale per aver preso
parte al
Progetto sulla Musica Contemporanea realizzato
nel 2014 (iniziato con il seminario del M° Caraba,
proseguito con la bella esperienza del Coro
Laboratorio ARCL e conclusosi con il seminario
tenuto
dal M° Gary Graden nel novembre dello stesso
anno).
Il Coro Laboratorio studiò ed eseguì in prima
assoluta il suo brano HYMNE, finalista al Concorso
Internazionale di Composizione “Seghizzi”.
Lo stesso Brisotto fu ospitato durante la
concertazione
del brano, a testimonianza di una collaborazione
stretta ed empatica con la coralità laziale.
Il tema della misericordia, della tenerezza, della
capacità di perdonare e accogliere ha alimentato
la
composizione della MISSA SUAVIS, una Messa
breve (senza la parte del Credo) che Roberto
Brisotto ha dedicato al Coro Note Blu in occasione
del progetto “La Musica di Dio”, realizzato
durante il 2016 su una specifica richiesta della
Biblioteca Vallicelliana (Sala Borromini) per il
MIBACT.
La MISSA SUAVIS si presenta divisa nelle quattro
tradizionali parti: Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus
Dei, le quali possono vivere ciascuna di una
propria autonomia, seppure nell’esecuzione
consecutiva
svelano un continuo equilibrato e armonico,
coronato nel largo “Dona nobis pacem” della
conclusione finale, abbraccio che riconcilia
ancora l’umanità divisa (il “peccato” è separazione
dall’amore), sogno e visione di una nuova umanità
alla quale è donata la pace.
Una sapiente scrittura compositiva, unita ad una
sensibilità umana notevole, fanno di questa Missa
un’opera che nulla ha da invidiare alle migliori
composizioni dei tanti autori stranieri a cui con
ammirazione molti dei nostri cori italiani si rivolgono
per arricchire il proprio repertorio.
I brani sono di media difficoltà, con parti divise. I
brevi interventi solistici possono essere eseguiti
anche da piccoli gruppi di cantori, che ne trovano
l’esecuzione gradevolissima.
Il Coro che affronta questa partitura è bene che
abbia una buona predisposizione ritmica e sia già
allenato ad un fraseggio morbido e attento al testo.
Dal punto di vista armonico e intonativo,
l’esecuzione del Kyrie o dell’Agnus Dei possono
risultare interessanti anche per un primo approccio
con la scrittura contemporanea (con una formazione
corale di almeno una trentina di cantori).
Per un coro meno numeroso, sarà richiesta una
maggiore esperienza con pagine simili.
I cantori e il pubblico hanno immediatamente
apprezzato questa composizione, sia nelle singole
parti che nel suo insieme. L’atmosfera, il “sound”
della Missa Suavis immergono cantori e uditori in
un clima di benessere e di pace, come bene ha
saputo definire, nella Chiesa di Santa Maria della
Fava a Venezia, Padre Danilo che così ha
commentato: “la Chiesa si è riempita d’amore”.
La prossima esecuzione integrale della MISSA
SUAVIS da parte del Coro Note Blu è prevista per
martedì 20 dicembre alle ore 19,30 presso la
Chiesa di San Giacomo al Corso, Roma, nell’ambito
del Concerto Natalizio dedicato ai Compositori
Italiani (progetto VOCI DEL NOSTRO TEMPO)
Qui di seguito alcuni commenti dei cantori del Coro
Note Blu:
“E’ una Messa tenera e dolcissima…a tratti solenne e
più energica ma sempre con un suo ritmo
interno che, alla fine, ci dona pace” (Emanuela)
“E’ una dolce carezza che alleggerisce l’anima e il
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cuore” (Lucina)
“Canto facendo scivolare via i pensieri, cullata dalla carezza delle note...sospesa in una
dimensione senza tempo”(Stefania)
“Cantare la Missa Suavis...è come un’energia che si sprigiona dalle profonde viscere della terra in
un’esplosione di gioia e di luce immensa, per reimmergersi in una quiete di pace e di benessere”
(Stefano)
La "Missa Suavis"
di Roberto Brisotto
La “Missa Suavis” nasce, all’interno del corpus dei miei lavori per coro misto a cappella, come “pendant”
della precedente “Missa brevis in Humilitate”. Se quest’ultima, scritta su invito del quartetto vocale “La rosa
dei venti”, si caratterizza per una scrittura asciutta ed essenziale, anti-virtuosistica, e per una spiritualità
intima e arcaicamente austera, la prima invece adotta una scrittura vocale ricca, quasi lussureggiante, con
frequente uso dei divisi, ed uno stile musicale estroverso ed accattivante.
La composizione si è sviluppata attorno ad un nucleo iniziale costituito da una prima stesura del “Kyrie”
risalente ad alcuni anni fa e rimasta allo stato di abbozzo; verso il mese di Febbraio del 2016 questa pagina
viene ripresa, modificata ed ampliata, con l’idea di scrivere una messa per l’Anno giubilare della Misericordia
da dedicare al Coro “Note Blu” diretto da Marina Mungai, gruppo al quale mi lega da anni un rapporto di
amicizia ed un sentimento di gratitudine per aver mostrato sempre interesse per i miei lavori corali ed
averli proposti assai spesso con l’entusiasmo consueto. A stretto giro di posta, durante il mese di Marzo,
nascono gli altri movimenti (nell’ordine Sanctus, Agnus Dei, Gloria) e la composizione viene completata.
I vari movimenti non presentano espliciti richiami tematici anche se delle
affinità, in questa direzione, si possono trovare, ma sono piuttosto caratterizzati
da una ”tinta“ comune che li attraversa; nondimeno, ognuno di essi presenta
alcuni aspetti propri che li contraddistinguono.
Il “Kyrie” è, in assoluto, il movimento che meglio rende il carattere dell’aggettivo
presente nel titolo, alla luce del suo profilo melodico di lirica dolcezza e delle
morbide armonie che possono ricordare quelle di alcuni lavori di Morten
Lauridsen. Nella parte centrale, in cui la scrittura compatta dell’inizio si modifica
dividendo il ruolo delle sezioni maschili da quello delle sezioni femminili,
l’elemento ritmico-accentuativo si fa più importante, con venature quasi “pop”,
e contribuisce alla creazione di un progressivo “crescendo” che sfocia in una
ripresa del tema iniziale dalla sonorità piena e ampia nella sua scrittura ad otto
parti.
Dopo questa apertura sonora, una coda piuttosto breve riconduce presto al
clima dell’inizio.
Il “Gloria” ha un andamento scorrevole e discorsivo, sostanzialmente sillabico, nel quale è decisivo l’aspetto
dell’asimmetria ritmica perseguito col continuo cambio di metro e dall’utilizzo frequente di battute in tempo
dispari (sette e cinque). Questo flusso si calma un poco solo nella breve parte centrale (“Qui tollis..”) per poi
riprendere immediatamente il proprio corso in una sorta di “libera” ripresa delle idee di inizio movimento
alle parole “Quoniam tu solus Sanctus”, come da tradizione. Dal punto di vista interpretativo, la scrittura
può ugualmente suggerire un approcio più muscolare e marcato, con una sottolineatura accentuativa
21
dell’aspetto ritmico, tale da conferire un carattere quasi tribale al procedere della musica, oppure preferire
una scorrevolezza più morbida ed un fraseggio più espressivo, sempre nel rispetto della precisione ritmica,
scelta che va nella direzione di creare una continuità col movimento
precedente anziché un effetto di contrasto.
Il “Sanctus” presenta una scrittura di taglio quasi “sinfonico” ed un
carattere fortemente evocativo. Il movimento parte con un trattamento
minimalistico ed “in eco” delle sezioni femminile (sulla parola “Sanctus”)
che fa da sfondo ad una melodia plastica delle voci maschili che,
nonostante la dinamica relativamente contenuta, esprime un carattere
quasi “eroico”, al modo di una fanfara di corni. L’arrivo dell’”Osanna” nel
testo coincide con una esplosione di suono ed un’apertura ad otto voci
della scrittura corale che si presenta di un certo impegno per potenza,
lunghezza dei fiati ed estensione, rendendo il passaggio senz’altro più
facilmente affrontabile da un coro numeroso. Il “Benedictus” coincide
con un breve momento di maggior tranquillità in cui viene ripresa la scrittura ad eco dell’inizio, prima della
ripresa del trionfale “Osanna”.
Per quanto riguarda l’”Agnus Dei”, possiamo osservare che, da
un lato, viene ripreso il carattere melodico e dolce del Kyrie,
secondo un progetto generale quasi “circolare”, dall’altro viene
introdotto, un colore più “contemporaneo” tramite l’utilizzo di
cluster i quali, però, assumono una funzione eminentemente
timbrica e non introducono particolari durezze o spigolature.
La messa infatti, non a caso, si conclude, sulla parola “pacem”,
con un profondo, sereno e “pulito” accordo di Fa maggiore,
confermando il carattere fondamentalmente “ottimistico” e
sereno della spiritualità che essa esprime.
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CRONACHE CORALI
Palestrina Fulgidum Astrum
di Ermanno Testi
Uno straordinario evento musicale si è svolto presso
la Basilica di
S. Apollinare in Roma domenica 27 novembre ad opera del
prestigioso Coro Musica Nova diretto dal M° Fabrizio Barchi,
nell’ambito del Roma Festival Barocco (IX edizione), iniziativa
del noto gruppo corale Festina Lente, di cui è direttore artistico
il M° Michele Gasbarro. Detto Festival, che si svolge fra Roma
e Milano, presenta per circa un mese una interessantissima
serie di tavole rotonde e concerti, coinvolgendo vari
gruppi vocali e corali, strumentisti di chiara fama, organisti,
clavicembalisti e gruppi strumentali specializzati in musica
barocca (anche con strumenti antichi), proponendo l’ascolto
anche a giovani studenti di liceo classico nelle loro sedi (ad
es. il liceo Mamiani).
La chiesa era stracolma di un uditorio silenziosissimo
e attento. La lunga e composta fila formatasi nella piazza
antistante la chiesa (il portone d’ingresso è stato aperto
soltanto sei minuti prima dell’orario ufficiale d’inizio del
concerto) ha esaurito in poco tempo tutti i posti a sedere,
tant’è che molto pubblico si è seduto sui gradini delle cappelle
laterali, sulle balaustre e così via.
L’elegante programma di sala prevedeva l’esecuzione
della “Missa Laudate Dominum Omnes Gentes” per doppio
coro, a otto voci, di Giovanni Pierluigi da Palestrina, stampata
in Venezia nel 1601, quindi sette anni dopo la morte del suo
autore; messa “parodia” nel senso che la struttura melodicoarmonica è dedotta dall’omonimo mottetto a doppio coro
del 1572.
L’ordinarium della Missa proponeva come introito il
succitato “Laudate Dominum”, come offertorio il “Surge,
illuminare” e come Communio “Hodie Christus natus est”,
tutti ad otto voci. Molto appropriata al clima dell’Avvento
appena iniziato la scelta dei mottetti nella scansione liturgico
musicale.
L’insieme delle composizioni è improntato ad un
fulgore ineffabile, generato da una intensità espressiva
illuminata dalla fede.
Il Kyrie e il Gloria (Doxa) hanno subito evidenziato
una affettuosa cantabilità (che ha le sue radici nel melodiare
gregoriano), fluida e assolutamente comprensibile, giacché
i due cori si alternano o si sovrappongono in strutture
armoniche di immediata ricezione. Inoltre il melos delle varie
voci è espresso con compiutezza,
mettendo in rilievo il testo liturgico a
volte soavissimo, a volte drammatico,
in modo alquanto interiorizzato.
È emersa dunque la particolare
forza di penetrazione di una musica
capace di cogliere i significati più
segreti del testo (musica reservata
l’avrebbe probabilmente definita il
teorico e compositore fiammingo
Adrianus Petit Coclico). Ciò si è
manifestato soprattutto nel Credo, in
ogni singola parola dell’Atto di Fede
e in particolare nel testo meditativo e
sofferto del Crucifixus che precede il
Resurrexit in tempo ternario.
Il Sanctus come pure l’Agnus
Dei sono composizioni dalla struttura
più consona alla così detta “Scuola
Romana” dove viene evidenziata non
tanto la pletora sonora degli Hosanna
quanto invece il raccoglimento intimo
del Benedictus, come pure
del Dona Nobis Pacem.
Ancora una volta vogliamo
sottolineare come il dialogo fra le
varie voci si esalti in un continuum
rigoroso quanto vibrante, ora con
vigore dinamicamente acceso, ora con
angeliche sonorità sempre confacenti
alla parola della liturgia.
Il coro ha assecondato, con
elevata abilità vocale ed intonazione
sempre controllata, la maestria del suo
direttore Fabrizio Barchi, che spesso ha
esaltato con gesto sobrio ma deciso la
complessità della partitura, usando
sovente la direzione chironomica e la
mimica facciale. Per oltre venti minuti
di musica al coro non è stata mai ridata
l’intonazione, e questo dimostra una
preparazione estremamente accurata
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CRONACHE CORALI
ed esemplare.
Personalmente ho ascoltato i migliori complessi
corali europei, anche d’Oltre Manica, molto blasonati e
noti ad un vasto pubblico, e devo dire che il Musica Nova
non è certamente da meno, giacché ha dimostrato di saper
affrontare il contrappunto palestriniano, dispiegandolo in
un fraseggio scorrevole e ben articolato. Il maestro Barchi
ha scavato nella partitura ricavandone quella appropriata
cantabilità, precipuamente italica, consona all’implicita
vocalità del Palestrina; la scansione del tactus, rigorosamente
“alla breve” o “alla Palestrina”, ha visto i protagonisti del coro
sottolineare con leggeri movimenti del capo o col leggiadro
ondeggiare delle vesti delle coriste, l’andamento ritmico e
melodico del discorso musicale.
Al termine (il concerto non è mai stato interrotto
da applausi) una stupenda pagina policorale di Claudio
Monteverdi: il mottetto “Nisi Dominus” a nove voci, in
doppio coro, dal Vespro della Beata Vergine Maria: musica
più “avanzata”, di epoca successiva al Palestrina, ma che non
oscura certamente la straordinaria inventiva della così detta
Scuola Romana.
Anche il contesto ambientale dell’antica Basilica
di S. Apollinare ha contribuito all’esaltazione dell’arte
palestriniana attraverso la meravigliosa architettura di
Ferdinando Fuga risalente alla prima metà del XVIII secolo. È
inoltre interessante sapere che in questa Basilica ha operato a
lungo, e qui fu inumato, il grande musicista, nativo di Marino,
Giacomo Carissimi.
Il coro Musica Nova, per concludere e augurare un
sereno e gioioso Natale, ha eseguito a memoria, il mottetto
Weihnachten (del 1845) di Felix Mendelssohn.
Al termine un tripudio di applausi per questa
manifestazione di alto rango artistico in onore del “Princeps
Musicae”, Giovanni Pierluigi da Palestrina, e a sua “sempiterna
gloria”.
Amen
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Giovani in... Canto edizione 2016
di Elisa Piccioni
Nel Dicembre del 2002 il Coro Giovanile Diapason organizzava una rassegna di Cori Giovanili:
“Giovani in...canto” si chiamava, un titolo che all’epoca ci sembrava originale, oggi probabilmente è il
termine tra i più abusati nella titolazione di rassegne e di cori legati alla gioventù, e va bene così.
Ospiti di quel primissimo esperimento di una rassegna corale impostata su un tipo di formazione che
di lì a pochi anni avrebbe preso sempre più piede e spazio nel mondo della coralità erano la C.G.T, ossia
la Corale Giovanile Tuscolana, un Coro di giovani cantori di Frascati che attraverso vari passaggi sono il
gruppo attuale che opera a Frascati, il Coro Decanter diretti dal Maestro Notrica, ed il Coro Operton di
Zagarolo diretto da Mauro Marchetti, formazione non più in attività.
Da allora, decine di cori e di grandi maestri si sono succeduti ai Castelli Romani per la rassegna che
non ha avuto momenti di pause, da F. Barchi a D. Szàbo, da C. Zanon a D. Monte, R. Scafuri a C. Pavese,
abbiamo avuto il piacere di ospitare importanti formazioni corali che ci hanno permesso di condividere
con loro emozioni ed esperienze bellissime, fatte di collaborazione, ospitalità e divertimento.
Perchè se tutti i cori ospiti “romani” hanno partecipato alla rassegna nelle modalità consone, con
l’esibizione prima ed il piacere di un momento di convivialità nel post- concerto, da sempre con i cori
più lontani il Coro Diapason (con la Collaborazione del Coro “Unisono” del Liceo “Volterra” di Ciampino)
si è cimentato nell’impresa di “ospitarli”, accoglierli a Roma, facendo far loro un giro nella Capitale e poi
un concerto, invitandoli a visitare i Castelli Romani il giorno dopo (dove i giovani coristi del Diapason
risiedono in larga parte) e chiudere con un altro concerto; insomma una 3 giorni piena di musica, tour,
pranzi al sacco, concerti, risate, notte fonda, famiglie. Che i ragazzi venissero da Salerno piuttosto che da
Torino, dall’Ungheria piuttosto che da Torviscosa, la ricetta è sempre stata questa, con una modalità che
potremmo definire di “gemellaggio”, ma senza la “pretesa” di dover essere ricambiati come avviene in
questi casi. Lo spirito dell’iniziativa nasce proprio nell’esigenza di conoscere e di far conoscere quando è
possibile splendide realtà corali giovanili che ci sono in Italia, portarle a Roma, e già questo compensa lo
sforzo di un impresa titanica completamente autogestita dal coro Diapason sotto il profilo organizzativo
e sotto quello economico.
Nel frattempo, in questi anni, il mondo della coralità giovanile si è espanso oltre ogni dire, ed anche
le manifestazioni che hanno come intento la diffusione di questo settore specifico hanno raggiunto
risultati eccezionali (è sufficiente ricordare le splendide edizioni del Vokalfest organizzate dall’Anonima
Armonisti o il Musicantium del Coro Lavinium); il”Giovani in..canto” ha mantenuto sempre la stessa
formula, con “teatro” una Chiesa del centro di Roma con concerto sacro ed un concerto più leggero ai
Castelli, Frascati, Grottaferrata, e negli ultimi anni Rocca di Papa.
Quest’anno l’ospite è di statura nazionale: sarà di
scena l’AVE, l’ Arcova Vocal Ensemble, un gruppo di
25 giovani cantori che costituisce il Coro Giovanile
della Val d’Aosta diretti da Davide Benetti, che
ne è anche il cofondatore; nato in occasione del
Seminario Europeo per Giovani Compositori di
Aosta nel 2014, il gruppo è compostoda una
trentina di giovani musicisti valdostani provenienti
da diverse realtà corali regionali della Val d’Aosta; tra
i suoi obiettivi è di essere parte attiva della crescita
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e della valorizzazione dell’importante repertorio polifonico italiano, commissionando brani inediti ad
importanti a giovani compositori del panorama italiano quali Manolo Da Rold, Federico Incitti, Corrado
Margutti e Davide Sanson; proprio la scorsa estate ha collaborato accanto ai compositori Philip Lawson,
Randall Stroope e Eva Ugalde.
Il weekend dell’Immacolata sarà ricco di appuntamenti corali, se potete inserite anche questo in agenda,
non ve ne pentirete!
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Giovani in Canto …. a Roma:
Venerdì 9 Dicembre, ore 20.15 – Via del Corso a Roma, Chiesa dei Santi Nomi di Gesù e Maria
Coro “Diapason”, “Arcova Vocal Ensemble”, “Roma Vocal Ensemble”
Sabato 10 Dicembre, ore 18.30 – Rocca di Papa, Chiesa del Sacro Cuore.
Coro “Unisono” del Liceo “Volterra”, Coro “Diapason”, “Arcova Vocal Ensemble”.
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V rassegna corale compositori viventi
per Cori di Voci bianche e Misti
DEDICATA A BRUNA LIGUORI VALENTI
DOMENICA 4 DIC. 2016 ore 16,30, presso il
Bruna Liguori Valenti - Speciale GIOVANNI GUACCERO, MUSEO ARTI E TRADIZIONI POPOLARI, Roma
Ideata da Alessia Calcagni
Cori partecipanti:
Cori Voci Bianche:
Quartetto di voci bianche della Terra
Dir. A. Calcagni
Coro I Fiori Musicali
Dir. C. Bortolato Cristina Bortolato
Coro Aurora
Di Bastia Umbra
Dir. S. Piccardi
Coro Matteotti e Coro Matteotti Junior di Aprilia
Dir. G. Vescovi Al pianoforte M° Riccardo Toffoli
Con il Patrocinio dell’Associazione NUOVA
CONSONANZA e della A.R.C.L.
Ore 15 Incontro di studi:
Vocalitá Infantile e Musica Contemporanea,
nell’esperienza Corale dell’Aureliano di Bruna
Liguori Valenti
Intervengono:
M° Andrea Basevi
M° Maria Grazia Bellia
M° Angela Caporale
M° Piero Caraba
M° Guido Coppotelli
M° Giovanni Guaccero
M° Carmelina Sorace
M° Tullio Visioli
Cori Misti:
Coro Cittá di Roma
Dir. M. Marchetti Mauro Marchetti
Coro Meridies
Dir. C Sorace Milly Carmelina Sorace
Pianoforte: M° Simone Vallini
M° Riccardo Toffoli
Chitarra: M° Domenico Ascione
Violoncello: M° Enrico Peluso
Percussioni: Nicola Raffone
Voce recitante: Daniele Petruccioli, Sandra Del Maro
Violino: M° Pio Spiriti
Soprano: Cristiana Arcari
Con la partecipazione straordinaria della CorAle
Femminile Aureliano Dir. P. Lanciani
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Oltre il Lazio...
Si è svolta il 13 novembre 2016 nella città di
Matera la VI edizione del Concorso Corale
Internazionale “Antonio Guanti”. Nell’auditorium
“R. Gervaso” si sono esibiti cori di alto livello da
tutta Italia, in un clima di sana competizione
ma anche di intenso scambio corale e culturale.
I cori sono stati giudicati dai Maestri Walter
Marzilli (Presidente della Giuria), Andrea Angelini, Giovanni Conti, Manolo Da Rold e Stefano Da Ros. A
rappresentare la coralità laziale il Coro Femminile Eos del M° Fabrizio Barchi che ha ottenuto il secondo
posto in fascia oro e il Coro Femminile Floreos del M° Federico Incitti che ha ottenuto il premio speciale
per il progetto del programma presentato. Vi invitiamo a visitare le pagine web e Facebook del concorso
per foto e video della competizione:
http://www.antonioguanti.org/
https://www.facebook.com/ConcorsoGuanti/?fref=ts
CATEGORIA B – CORI DI VOCI GIOVANILI E ADULTI
PRIMO POSTO
Ensemble Vocale Libercantus
M° Vladimiro Vagnetti, Perugia
96/100
SECONDO POSTO
Coro Femminile Eos
M° Fabrizio Barchi, Roma
92.60/100
TERZO POSTO EX AEQUO
Ensemble EquiVoci, Genova
87.40/100
Coro della Virgola,
M° Pasquale Veleno, Pescara
87.40/100
PREMI SPECIALI
-
Premio speciale “Antonio Guanti” al Coro Femminile Floreos e al direttore M° Federico Incitti per il
progetto del programma presentato;
-
Premio Speciale “A. Ba. Co” per la migliore esecuzione di un brano di autore contemporaneo
italiano all’Ensemble Vocale Libercantus e al M° Vladimiro Vagnetti per l’esecuzione del brano “Insenso”
di Lorenzo Donati.
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Oltre il Lazio...
Sabato 19 e domenica 20 novembre si è tenuta
la XXXIII edizione del Concorso Polifonico
Nazionale Guido d’Arezzo. Anche quest’anno
il meglio del meglio della coralità italiana ha
preso parte allo storico e prestigioso concorso
in terra aretina a colpi di polifonia.
Pubblichiamo sul numero di dicembre
di LazioInCoro i risultati del concorso,
complimentandoci con i vincitori e con tutti
i partecipanti, ed in particolare con il Coro
Incantus di Civitavecchia in quanto parte della
grande famiglia dell’ARCL!
Vi invitiamo a visitare la pagina Facebook della Fondazione Guido d’Arezzo (https://www.facebook.com/
pg/FondazioneGuidodArezzo) dove sono stati pubblicati i video del concorso!
Categoria 1 - cori a voci miste
TERZO PREMIO
Coro Incantus di Civitavecchia
Categoria 2 - cori a voci pari
SECONDO PREMIO
Coro La Rupe di Quincinetto
TERZO PREMIO
Coro La Bottega Musicale di La Loggia
Categoria 3 - gruppi vocali
PRIMO PREMIO
Genova Vocal Ensemble di Genova
SECONDO PREMIO
ex-aequo
Ensemble Mousikè di Muggiò
Compagnia Virtuosa di Pescara
TERZO PREMIO
Ensemble Vogliam Cantare di Trento
Premi speciali
- migliore brano rinascimentale Ensemble Mousikè di Muggiò
- migliore brano contemporaneo italiano Genova Vocal Ensemble di Genova
- miglior programma alla Compagnia Virtuosa di Pescara
- premio Feniarco al coro La Rupe per la sinergia compositore/esecutore
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CHORALITER
FENIARCO: La coralità al tempo del web
Come esaminato nella consulta dei Referenti lo
scorso 23 ottobre, la Feniarco sta realizzando un
progetto APS denominato “La coralità al tempo
del web”, articolato in 2 direzioni:
1 - Ammodernamento dell’interfaccia
comunicativo-informatica di FENIARCO e del
sistema delle Associazioni Regionali.
2 - Formazione specifica sul fundraising (di cui abbiamo relazionato nella scorsa
stagione) e in questa direzione proseguono gli
incontri mirati tra lo staff e la scuola di fundraising di Roma per approfondire e apprendere
una metodologia da parte di FENIARCO che
dovrebbe concretizzarsi in un documento, breve
e concreto, che fornisca indicazioni alla coralità
su come avviare attività di reperimento fondi da
soggetti terzi.
Ora è il momento dello sviluppo del FILONE
INFORMATICO del progetto, che prevede
l’ammodernamento del sito della Feniarco
(che è stato fatto nel 2006), con una
importante implementazione che prevede la
interconnessione stretta tra i siti delle singole
regioni e quello della federazione, con grandi
vantaggi funzionali per tutti i soggetti e per
il movimento nella sua interezza. Importante
dunque, al di là delle ovvie e previste
“personalizzazioni” dei propri siti da parte delle
Regioni, le funzionalità, i “comportamenti” e le
modalità d’uso sono le stesse e dovranno essere
gestite con competenze comuni. A motivo di
ciò sono previste delle giornate di formazione
con web master (Amministratore di sito e 1 o 2
editor) a livello nazionale. L’ARCL sarà coinvolta il
10/11 dicembre nell’incontro di formazione che
si svolgerà a Roma.
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World Choral Day
CHORALITER
Un appuntamento corale internazionale per
celebrare i valori della solidarietà, della pace
e della comprensione! In oltre vent’anni, sono
migliaia i cori che hanno partecipato e si sono
uniti simbolicamente per festeggiare la Giornata
mondiale del canto corale organizzata da IFCM
(la federazione internazionale per la musica
corale) durante la seconda domenica di dicembre
(quest’anno il giorno 11) e nei giorni precedenti
o successivi. Sul sito www.worldchoralday.org è
possibile iscrivere il proprio concerto, con tutte
le informazioni (luogo, ora, nome del coro e
numero di cantori coinvolti), per condividere
il momento corale e scaricare i materiali per la
promozione dell’evento.
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STORIE DI COPERTINA
Da molti anni ormai la copertina di dicembre di LazioinCoro è stata dedicata a CoRIncontro, la Rassegna delle realtà corali del Reatino, che si è sempre svolta nella bella Basilica di S. Domenico sullo
sfondo maestoso dell’organo Dom Bedos Roubo. Quest’anno, purtroppo, la rassegna non si è potuta
tenere, per una serie di cause non certamente liete, alle quali si aggiunge anche la perdita di Monsignor Luigi Bardotti, rettore della Basilica, che ci ha sempre accolto con grande amicizia e simpatia.
Siamo grati al Coro del CAI per averci fornito la foto di una sua esibizione nella Basilica perché insieme
con tutta l’ARCL ci permette di esprimere l’augurio più affettuoso a tutti gli amici di quel territorio di
tornare quanto prima alla normalità, alla tranquillità e alla gioia di ritrovarci tutti insieme per riprendere la nostra bella manifestazione e progettare altre iniziative per la valorizzazione della coralità reatina
tutta.
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