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Il Diritto allo Studio in Abruzzo
Proposta curata da:
Collettivo Studentesco Pescara
Collettivo Studentesco Sulmona
Collettivo Studentesco Lanciano
Unione degli Studenti L’Aquila
INTRODUZIONE
L’importanza del settore dell’istruzione, in ogni società che voglia definirsi civile, è ormai
indubbia ed acclarata. È dagli istituti scolastici presenti sul territorio che comincia la
formazione della cittadinanza attiva, è nelle scuole che l’educazione data dai genitori di
ognuno viene ampliata e messa a punto, dando ad ogni singolo studente i mezzi di base
per poter vivere e conoscere al meglio ciò che abbiamo intorno, i meccanismi base della
nostra società, i diritti di cui ognuno gode ed i doveri a cui tutti sono sottoposti.
Con tale consapevolezza, notiamo con disappunto che proprio nel nostro paese, culla di
civiltà e di immensa cultura, la spesa per l’istruzione risulta inferiore alla media dell’Unione
Europea: 4,1% del Pil, a fronte di una media UE del 4,9% (dati Eurostat 2014), penultimi in
Europa insieme a Spagna, Bulgaria e Slovacchia. Con questi dati in mente, è necessario
approfondire anche altri aspetti relativi al capitolo dell’istruzione: la condizione delle
scuole. Oltre ai ben noti e fin troppo comuni problemi strutturali degli istituti pubblici, con
migliaia di edifici non a norma sul territorio, uno studio del 2015 del Consiglio Nazionale
dei Geologi ha rilevato che oltre la metà delle scuole italiane, 31mila su 42mila totali, sono
a rischio sismico o esposte a disastro idrogeologico. Oltre una scuola su due è a rischio.
È chiaro, dunque, che tutto il comparto scuola abbia bisogno di un maggiore stanziamento
di fondi a livello nazionale, sia ordinario, per quanto riguarda il corretto e completo
funzionamento delle scuole, che straordinario, per far fronte in maniera più rapida e
capillare ai problemi legati all’edilizia scolastica.
Nell’ambito di quanto considerato, diventa fondamentale il ​diritto allo studio​, uno dei
diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla ​Dichiarazione universale
dei diritti umani dell'ONU​.
Nell’ordinamento giuridico italiano, tale principio è sancito dalla Costituzione, che all’art. 34
recita:
1
“I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti
degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle
famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”
Pur essendo sancito dalla Costituzione, però, l’esercizio del diritto allo studio rimane
ostacolato da problematiche di natura economica o di infrastrutture.
Condizioni non ottimali dei mezzi pubblici, costi troppo elevati degli stessi ed un caro libri
eccessivo rendono quella dell’istruzione una spesa ardua da sopportare per le famiglie
degli studenti, soprattutto nel clima di crisi economica che ha caratterizzato gli anni
appena trascorsi, rendendo un’istruzione completa fin troppo simile ad un privilegio. Non
bisogna quindi meravigliarsi se, ad oggi, il tasso di dispersione scolastica, pur essendo
sceso negli ultimi anni, rimane intorno al 15%: gli ostacoli di natura economica
sopraelencati costituiscono sicuramente parte importante del problema.
Per questo motivo consideriamo fondamentale un maggiore impegno da parte delle
istituzioni, anche e soprattutto locali, nell abbattere quelle barriere che, ad oggi, persistono
fra lo studente e la scuola pubblica.
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● Il Diritto allo Studio in Abruzzo: l’attuale ed i problemi.
La legge regionale sul diritto allo studio in Abruzzo risale al 1978. È evidente, quindi, che
una legge così datata non tenga conto del progresso legislativo, sociale ed economico
avvenuto negli ultimi anni. Le prime forme di intervento sulla legge sono quindi mirate ad
aggiornarla, eliminando quegli articoli che risultano anacronistici (si veda l’articolo 17 con
“scuola per contadini”) e adeguandola alle moderne
esigenze dell’istruzione.
Se infatti nel 1978 una priorità era combattere la scarsa scolarizzazione, presente
principalmente per motivi sociali, ora, nel 2016, diventa prioritario abbattere le motivazioni
economiche che spingono all’abbandono scolastico, garantendo al contempo un alto
livello nell’istruzione, attraverso il finanziamento diretto degli enti preposti e la costruzione
di un meccanismo scolastico rodato ed efficiente, che possa resistere anche alle sfide che
la crisi economica ha messo in campo.
Oltre ad un lavoro di aggiornamento, si parla anche di rinnovamento.
La legge deve necessariamente subire integrazioni nei vari articoli, aggiungendo nuove
forme di tutela non contemplate precedentemente. Emblematico, in questo senso ,il fatto
che nella legge regionale sul diritto allo studio non si parli mai di “diritto allo studio”.
L’integrazione culturale, la lotta al caro libri, la gratuità dei trasporti, sono le sfide che ci
proponiamo di vincere, ponendo la nostra legge all’avanguardia sul piano dei diritti.
Va tenuta in considerazione, inoltre, l’ultima riforma scolastica, la Buona Scuola, che pone
la necessità di garantire, con la collaborazione delle istituzioni preposte alla gestione del
lavoro e dell’istruzione, ogni tutela ai ragazzi che devono svolgere l’alternanza-scuola
lavoro. Noi studenti, in luogo a queste considerazioni di carattere generale, chiediamo la
modifica della legge regionale sul diritto allo studio, proponendo le seguenti modifiche e
confidando nell’apertura di un tavolo di lavoro con la regione.
Tenendo conto della necessità di attualizzare la legge regionale sul diritto allo studio,
crediamo sia opportuno integrare alcune finalità che la vecchia legge non comprendeva.
Diritto allo studio vuol dire garantire agevolazioni agli studenti delle scuole di ogni ordine e
grado, non limitandosi a tutelare sull’insegnamento in sé, ma anche tutta una serie di
situazioni accessorie, come ad esempio la questioni dei trasporti, o, più in generale, il
materiale scolastico come libri o strumentazioni tecniche.
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● Le iniziative studentesche.
La rivendicazione dell’aggiornamento della legge regionale sul diritto allo studio è una
tematica condivisa da molti studenti della nostra regione. Da mesi si discute in tutto il
territorio ed in questo autunno sono state organizzate numerose mobilitazioni dove si è
riscontrato un numero elevato di partecipanti.
Diverse scuole secondarie di secondo grado, da Pescara a L'Aquila, nelle ultime
settimane hanno inoltre partecipato a questa campagna con mobilitazioni interne. Nel
corso di tutta la campagna condotta dagli studenti si è arrivati ad un apice di
partecipazione di oltre quattromila manifestanti al corteo del 17 novembre 2016 a Pescara.
● Dopo discussioni e mobilitazioni: le proposte.
L'istruzione è uno dei principali carri che trainano il progresso e lo sviluppo economico, fornendo
la possibilità a tutti di inserirsi nel contesto socio-economico in cui vive e garantendogli una
cultura, e promuovendo lo sviluppo del pensiero critico del cittadino, che così sarà dotato di tutti i
mezzi necessari per partecipare della vita democratica. Il Collettivo Studentesco Pescara, sta
portando avanti, con l'appoggio della popolazione studentesca, una campagna per la modifica e
l'aggiornamento della legge regionale sul diritto allo studio, ferma al 1978.
I punti di rivendicazione sono i seguenti:
1. Garantire il trasporto gratuito per gli studenti​ al fine del raggiungimento delle strutture
scolastiche di ogni ordine e grado, tramite le società di Trasporto Pubblico Locale su
gomma (attuale T.U.A.) e su ferro (Trenitalia, ex Sangritana) e tramite i comuni, mediante
l’utilizzo di scuolabus. Garantire inoltre il raggiungimento di tutti gli istituti scolastici entro
gli orari di entrata/uscita stabiliti dagli stessi. A tal proposito il Collettivo Studentesco di
Pescara ha lanciato la campagna MiMuovo, al fine di rendere più efficiente il trasporto
pubblico locale. Un trasporto pubblico accessibile a tutti e di qualità è essenziale per
garantire un effettivo diritto allo studio: la maggior parte degli studenti, in particolar modo
i pendolari, si trovano a pagare fino a 600 euro annui per l’acquisto di abbonamenti
scolastici. Garantire un trasporto efficiente e gratuito anche per gli studenti, iscritti ad una
scuola secondaria di primo e secondo grado, residenti in Abruzzo da meno di dieci anni.
2. La ​gratuità dei libri di testo​ è uno dei più importanti punti che ci si prefigge con questa
legge, attraverso l'istituzione del comodato d'uso dei libri di testo e il massiccio intervento
di fondi statali. La regione abruzzo attualmente stanzia circa 3.000.000 di euro per
garantire questo servizio (l'unica spesa di rilievo sul diritto allo studio che
complessivamente per la nostra regione si ferma intorno ai 4.500.000 di euro), chiediamo
l'aumento della somma stanziata, per coprire un bacino di utenza maggiore legato ad una
soglia isee di almeno 22.000€.
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3. Le ​borse di studio​ sono un altro punto fondamentale. Benché nella legge di bilancio
annuale della regione sia presente la voce sulle borse di studio, i fondi stanziati sono pari a
zero. La borsa di studio per gli studenti medi fornirebbe a molti ragazzi di avere la
possibilità economica di un diritto allo studio che sia davvero a 360°, abbattendo le
distanze con coloro che hanno la fortuna di provenire da famiglie a fasce di reddito più
alto.
4. Da ormai 2 anni è entrata in vigore la “Buona Scuola”, la riforma voluta dal governo Renzi,
che ha modificato profondamente l'istruzione in Italia. Uno dei principali punti di riforma è
l'​alternanza scuola-lavoro​ e, proprio in relazione ad essa, chiediamo ​l'introduzione di una
legge che vada a normare e tutelare gli studenti in stage​, con l'inserimento dei ragazzi in
un percorso di studio consono al loro indirizzo scolastico e alle loro ambizioni lavorative, e
facendo sì che le attività svolte siano realmente formative per il ragazzo, quindi evitando di
essere rinchiusi in un ufficio a fare fotocopie, come tristemente testimoniato da molti
studenti che svolgono l'alternanza, inoltre chiediamo che le aziende scelte per queste
attività siano aziende che non hanno mai avuto problemi legali legati all'inquinamento o
allo sfruttamento dei lavoratori, per garantire la massima eticità all'ambiente formativo
degli studenti.
5. La ​carta dello studente​, che dovrebbe offrire sconti per libri, ingressi a spettacoli teatrali e
cinema, e a molte altre attività culturali, qui in Abruzzo non ha alcuna effettiva utilità. Sono
pochissimi coloro che hanno aderito all'iniziativa, o, se l'hanno fatto, in maniera irrisoria. Di
conseguenza chiediamo, per ​realizzare appieno quello che è il welfare studentesco​, una
serie di investimenti da parte della regione, che vadano ad ampliare le offerte della carta
dello studente o crearne di nuove: iniziative letterarie, teatrali, possibilità di sconti in
cinema e librerie o ancora fondi destinati all'apertura e/o al mantenimento di centri
aggregativi giovanili comunali, per creare luoghi che siano fucine culturali e fonte di stimoli
intellettuali per i giovani di ogni generazione. Sempre nell’ottica di quello che definiamo
welfare studentesco inseriamo tra gli obiettivi il ​reddito di formazione​: una misura
universale di sostegno intesa come forma specifica del reddito di base declinata nel
percorso formativo. Quando parliamo di reddito di formazione intendiamo definire una
misura atta a garantire l’autonomia sociale dei soggetti in formazione, ovvero la facoltà di
scegliere autonomamente i propri percorsi formativi e di approfondimento culturale,
favorendo la creatività e la partecipazione ai momenti formativi informali, emancipando la
popolazione studentesca dalle condizioni socio-culturali e territoriali di provenienza.
Nella pratica, il reddito di formazione dovrebbe essere composto tanto da erogazioni
dirette (in parte definite in forma universale e in parte implementate sulla base di criteri di
reddito) quanto da erogazioni indirette (servizi e agevolazioni su trasporto, vitto e alloggio,
fruizione delle fonti culturali come musei, teatri, mostre, siti archeologici, cinema, concerti
etc.).
6. In questi anni diventa sempre più lampante la ​questione​ ​dell'immigrazione​,e di
conseguenza si rendono necessarie forme di intervento per ​tutelare e inserire i ragazzi di
diversa nazionalità nel nostro percorso di studi, e favorire l'integrazione culturale​, nel
rispetto della loro identità. Per fare ciò sono necessari insegnanti di sostegno competenti in
lingue, che aiutino i ragazzi a seguire il programma scolastico e a non rimanere indietro, e
la promozione di scuole o corsi appositi per gli studenti e adulti senza alcune dimestichezza
nella lingua italiana.
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7. Sempre nella finanziaria regionale si nota come le spesa per il trasporto e l'assistenza dei
ragazzi in condizioni di disagio psicofisico sia solo di 800.000, cifra evidentemente
insufficiente viste le continue lamentele e proteste da parte dei parenti dei ragazzi
interessati che vedono l'esperienza scolastica del figlio fortemente limitata. Chiediamo
quindi un ​aumento dei fondi a disposizione dei ragazzi disabili​, per consentire anche a
loro un percorso di studi dignitoso e di alto livello.
● Una legge da sostenere finanziariamente.
È anche da notare come la spesa regionale concernente il diritto allo studio sia irrisoria, se non
mancante, nella maggior parte delle voci del bilancio. Riteniamo inaccettabile che la Regione
Abruzzo riservi all'istruzione una parte minima del pil, che non va in alcun modo ad incidere sul
livello della qualità scolastica.
La nostra regione con il tasso di abbandono scolastico al 17,4% contro la media nazionale del 15%
necessita di maggiori fondi che vadano ad ampliare l'offerta scolastica per tutti gli studenti, nel
concretizzarsi di quelle che sono le pari opportunità.
É altresì triste rilevare come nonostante i gravi sismi avvenuti nel corso degli anni anni sul nostro
territorio, i 2/3 delle scuole continuano a non avere adeguamenti antisismici. Inoltre si può notare
come la spesa strettamente relativa all'edilizia scolastica sia, anche in questo caso, del tutto
insufficiente a garantire la sicurezza di tutte le scuole.
A riprova di quanto detto alleghiamo qui il bilancio di previsione dell'anno corrente, sperando in
una risoluzione di questa drastica situazione.
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