Vorrei una scuola…

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Transcript Vorrei una scuola…

Vorrei una scuola…
Vorrei una scuola con i tetti veri
con le tegole rosse
e le rondini in primavera,
senza lamiere,
dove si bolle d’estate
e d’inverno si gela
e dove si consumano giornalieri…
ettolitri di gasolio,
che inquina, costa e male odora!!
Vorrei una scuola che
coinvolge ed emoziona,
dove il sorriso è facile
e l’avventura garantita!
Con dei professori e maestri
rispettati e stimati,
pazienti e innamorati,
con il tempo e la voglia di studiare,
per passione ma…
anche un po’ per sognare…
Vorrei una scuola con
dei PRESIDI VERI,
fantasiosi e sinceri,
meno direttori
ma più divertenti e attraenti,
meno attenti alle carte,
più vicini alle fate,
senza troppo ricordarsi
delle tante malefatte.
Vorrei una scuola
Con i ritmi più lenti,
in sintonia con i ragazzi e i bambini,
le bambine e le ragazze,
quelle con i tempi rapidi e
le gonnelline belle,
quelli con i tempi lunghi e
i pantaloni larghi.
Vorrei una scuola
Senza tanti voti né pagelle,
dove lavorare insieme
è bello, divertente e intelligente.
Vorrei una scuola meno rigida,
senza troppi orari,
dove si studia meno soli
e ognuno si sente parte
di un gruppo di pari,
tanti e coesi, rispettosi e solidali,
dove il debole è accolto e
il forte compreso.
Vorrei una scuola bella,
colorata e allegra,
con pareti dipinte
dalle mani dei bambini,
avvolti nella fantasia e
con la gioia di partecipare,
senza paura di sporcare.
Vorrei una scuola che progetta,
percorsi ampi e condivisi,
oltre il proprio giardino,
al di là della propria aula
con uno sguardo sul mondo
da studiare e comprendere,
da capire e cambiare.
Vorrei una scuola che
ogni tanto, distrattamente
si dimentichi….
dei Saperi e delle Competenze,
ma che insegni a Vivere
con garbo e attenzione,
con emozione e con tanta passione!!
E che rafforzi le gambe e…
pure lo spirito e la mente,
per andare lontano e un po’
per camminare dentro…
in compagnia e
con tanta buona allegria.
Vorrei una scuola aperta
a tutti i bambini:
a quelli neri e a quelli rossi,
a quelli bianchi e a quelli gialli,
a quelli con i capelli ritti e
a quelli che non stanno mai zitti,
a quelli che non studiano
perché sono tristi,
a quelli che non imparano,
perché distratti
e anche a quelli un po’ birichini e fiacchi.
Vorrei una scuola
che non si dimentichi
delle mani per tagliare e
modellare,
per costruire ed inventare,
senza pensare di esagerare.
Nunzia Squitieri