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Giovani agricoltori: gli aiuti della Regione Sardegna | 1
Ecco il programma della Regione Sardegna per sostenere le attività dei giovani agricoltori.
Al fine di incentivare il ricambio generazionale, la Regione Sardegna ha deciso di sostenere i
giovani che vogliono inserirsi nell’ambito agricolo. Una cosa è certa: le occasioni sono
davvero moltissime e, dunque, non resta altro che scendere più nel dettaglio e scoprire chi
sono i destinatari degli incentivi, quali solo le modalità di partecipazione al bando e entro
quando è possibile presentare la domanda.
A chi è rivolto?
I requisiti per essere ammessi al bando sono chiari: nel momento in cui viene presentata la
domanda i richiedenti devono essere maggiorenni e non devono aver superato il
quarantesimo anno di età. Inoltre, devono dimostrare di essere in possesso di specifiche
competenze e che non hanno mai ricoperto il ruolo di capi di un’azienda agricola; in termini
molto più pratici, i richiedenti non devono aver gestito in maniera diretta un’azienda e,
pertanto, non devono aver influito in maniera preponderante sulle strategie. Ad avere il
diritto di beneficiare degli aiuti, ovviamente, sono solo ed esclusivamente le aziende che
hanno la propria sede in Sardegna. In merito, invece, alle competenze specifiche, i
richiedenti devono dimostrare di essere in possesso di un diploma di laurea in facoltà quali
Agraria, Veterinaria, Scienza delle tecnologie alimentari o Scienza delle produzioni animali.
Inoltre, essere abilitati ad esercitare una delle professioni affini al percorso accademico
intrapreso. In alternativa, devono essere in possesso di un titolo di scuola media superiore
in agraria, dimostrare di aver effettuato un corso di formazione specifico o dare prova di
avere un’esperienza di almeno tre anni rigorosamente continuativi nel settore.
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Di cosa si tratta?
Le risorse a disposizione per il progetto ammontano a 50 milioni di euro. Al momento della
presentazione della domanda di partecipazione i giovani hanno il compito di presentare un
piano di investimenti grazie al quale apportare miglioramenti all’azienda in questione. Il
premio viene erogato in maniera forfettaria; in buona sostanza, ai giovani vengono versati
50 mila euro con i quali avviare l’attività. Nel caso in cui si tratti invece, di interventi volti al
miglioramento di un’azienda già esistente gli aiuti vengono erogati attraverso la formula del
conto capitale; in questo caso, la cifra ammonta al 50% degli aiuti che vengono riconosciuti
alle aziende che hanno sede in zone non svantaggiate e al 70% degli aiuti che, invece,
vengono riconosciuti alle aziende che operano in zone in cui sono stati riconosciuti
svantaggi di carattere naturale. Gli investimenti non possono superare i 500 mila euro e non
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possono essere inferiori a 50 mila euro.
Come è facile immaginare, a dover rispettare specifici requisiti è anche il progetto stesso.
Esso, infatti, nel momento in cui viene presentata la domanda, deve essere cantierabile, e
cioè deve poter essere avviato subito dopo l’erogazione del contributo. Gli aiuti riguardano
la costruzione o la ristrutturazione di immobili o stabili, l’acquisto di attrezzature o
macchinari, le spese cosiddette generali e investimenti di natura non materiale. Ad essere
esclusi, invece, sono gli acquisti di animali, piante, macchinari e attrezzature usate, impianti
di produzione bioenergetica non destinata all’autoconsumo e interventi di manutenzione sia
ordinaria che straordinaria. Gli aiuti erogati, poi, nel caso in cui siano destinati alla
realizzazione o alla riqualificazione di strutture esistenti, possono essere utilizzati sia per
pagare aziende esterne a cui spetta l’onere di acquistare anche i materiali che per
acquistare i materiali e pagare l’impresa esterna che si occuperà di realizzare o riqualificare
l’edificio. In alternativa, i lavori in questione possono essere effettuati sia da operai
specializzati che da componenti del nucleo familiare. In questo caso, però, le prestazioni in
questione devono essere volontarie e, soprattutto, non retribuite.
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Ma cosa fare nel caso in cui in fase esecutiva si dovesse presentare la necessità di fare
qualche modifica al progetto? Tale opzione è contemplata nel regolamento e, pertanto, non
vi è alcun genere di ostacolo; ovviamente, però, vi sono delle restrizioni: le modifiche che
possono essere apportate riguardano esclusivamente il beneficiario, la sede
dell’investimento, gli aspetti sostanziali del progetto e la tipologia delle opere
precedentemente approvate. Come è facile intuire, tutte le modifiche devono essere
opportunamente documentate, comprese quelle di carattere non sostanziale; anche in
questo caso è necessario presentare la documentazione all’ufficio competente e,
indipendentemente dal momento in cui essa viene depositata, la valutazione avverrà quando
verrà erogata l’ultima tranche del finanziamento. Addirittura, il bando prevede la possibilità
di prorogare l’inizio dei lavori a patto che venga dimostrata l’effettiva esistenza di cause
irripetibili ed eccezionali che non devono essere legate a carenze di natura progettuale ma a
fattori del tutto indipendenti dal progetto.
Come fare per partecipare?
Le domande si possono presentare entro e non oltre il 16 gennaio 2017 attraverso il portale
SIAN. Può essere presentata una sola domanda che deve essere compilata in tutti i suoi
campi e firmata digitalmente mediante firma elettronica. Tutta la documentazione
necessaria è descritta in maniera dettaglia all’interno del bando.
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In sintesi, la Regione Sardegna offre l’opportunità ai giovani agricoltori di farsi largo in uno
dei settori in grado di risollevare l’economia del nostro Paese. Non resta altro da fare,
quindi, che leggere con attenzione il bando, verificare la presenza di tutti i requisiti e
procedere con la presentazione della domanda.
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Info: Bando
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