Il taglio del budget alle strutture accreditate mette a rischio 480

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anno i - n° 0 mercoledì 7 dicembre 2016
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Alla città di Termoli
L’Oscar del giorno alla città di Termoli.
Nonostante l’amministrazione “rossa”,
l’impegno del sindaco, dei consiglieri,
degli assessori e degli onorevoli, la discesa di autorevoli esponenti romani, i
cittadini hanno risposto con un secco
“No” alla riforma costituzionale. La
partita è finita 65 a 35. Indirettamente ,
un inequivocabile “go home all'amministrazione comunale.
L’Ardire
Si muore
per povertà sanitaria
di Giuseppe Saluppo
L
’articolo 32 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo
ed interesse della collettività…” ma per
renderlo inefficace, in Molise, non è
stato necessario nemmeno un referendum. A medici e infermieri spetta assumersi tutti i rischi ed assistere allo
scempio quotidiano di un diritto fondamentale. Ai pazienti spetta invece il
martirio che questo scempio comporta.
Costretti a vivere lo stesso dramma su
fronti contrapposti. Intanto, cresce la
“povertà sanitaria” e la rinuncia di molti
alle cure. Il taglio inferto alle strutture
pubbliche del Molise, oggi si estende a
quelle del settore accreditato dal Neuromed alla Cattolica e ai piccoli centri.
Tagli lineari che finiscono con l'impoverire l'offerta sanitaria sul territorio e
costringere i pazienti molisani a cercare
cure in altre regioni a costi maggiori e
con il trauma, i disagi e i costi di uscire
fuori di casa. Così, invece di incentivare
un governo della spesa fondato sull’appropriatezza delle cure, sugli investimenti per estendere la ricerca (pubblica
e privata) in campo medico e biologico,
nei sistemi di cura e riabilitazione, siamo
alla dissennata chiusura di strutture e reparti. Con tasse e ticket alle stelle. Quest'ultimo fa male ai cittadini e ai conti
del servizio sanitario regionale, che incassa molto meno del previsto, perché
chi non può rinuncia alla prestazione o
perché spesso conviene pagarla privatamente quando costa meno del ticket.
Ancora più grave è la situazione in Molise alle prese con il piano di rientro,
dove tasse e ticket aggiuntivi hanno fatto
cassa ma non hanno favorito in alcun
modo la riqualificazione della spesa. Ed
oggi, invece di una politica strategica
tesa a favorire l'appropriatezza e la qualità delle prestazioni, la possibilità per il
malato molisano di trovare le eccellenze
in casa si generano iniquità e distorsioni. Forse, si pensa che con la scure si
possa guarire il sistema? Follia il pensarlo. Così si va verso la povertà sanitaria. Alla morte per mancanza di salute.
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Laura Venittelli
Il Tapiro del giorno lo diamo a Laura Venittelli. La parlamentare termolese si è
spesa nella recente campagna referendaria
per il Sì ma proprio nella sua città ha conosciuto il dato più pesante con una netta
affermazione del No. In molti, infatti, rimproverano la parlamentare di essersi schierata al fianco della segreteria regionale
dopo averla, inizialmente, combattuta.
Il taglio del budget alle strutture accreditate
mette a rischio 480 lavoratori del Centro
e l’impossibilità di cure per i molisani
Servizio a pagina 5
IL FATTO
pagina 3
Molise Dati, una società
dimenticata dalla Regione
La Società Molise Dati spa in house providing non gode di grande
considerazione alla corte del presidente della giunta regionale e che
vorrebbero maggiore continenza nei compensi al management. In un
modo o nell’altro la Molise Dati è oggetto di cronaca locale col suo
carico di problemi e d’insoddisfazioni.
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L’allargamento della giunta è una partitura politica del sindaco imbeccato in parte
dal consigliere regionale Vincenzo Niro (in favore della Rubino) e dall’assessore ai Lavori pubblici Pierpaolo Nagni (in favore di De Bernardo)
Assessori sì, ma senza deleghe.
Succede a Campobasso con l’ultima infornata in giunta di De
Bernando e la Rubino. Che partecipano alle sedute dell’esecutivo, discutono e votano gli atti
amministrativi.
Insomma svolgono la parte sovrastate la loro missione ch’è
quella di avere un compito specifico, una delega, un’assegnazione
di responsabilità. Ciò non accade
a Palazzo san Giorgio, e la faccenda aggiunge benzina alla protesta di coloro (consiglieri di
maggioranza e di minoranza) che
non hanno percepito la necessità
né l’opportunità di allargare l’esecutivo, ma ritengono l’operazione
una semplice partitura politica del
sindaco, imbeccato in parte dal
consigliere regionale Vincenzo
Niro (in favore della Rubino) e
dall’assessore ai Lavori pubblici
Pierpaolo Nagni (in favore di De
Bernardo). Due presidi politici all’interno dell’amministrazione
del capoluogo a conferma che
l’intera maggioranza di centrosinistra è sottomessa per un verso
al presidente della giunta regionale Frattura e per l’altro al senatore Ruta, con l’intrusione
(concordata) di Niro nel caso
della Rubino. Una dipendenza
politica, ma con risvolti pratici,
economici.
Tra il Comune e la Regione sono
in fase di trattazione alcuni finanziamenti e l’idea di implementare
alcuni progetti nella programmazione regionale del settennio
20014/2020. In particolare, con
l’assessore Nagni sono in discussione gli 11 milioni di euro recu-
Il comune “ostaggio” della
Regione e dei big del Pd
Il consigliere Ambrosio: “Altro che esigenze programmatiche
o accelerazione dell’azione amministrativa!”
perati dalla mancata realizzazione
della galleria che avrebbe dovuto
collegare il Terminal delle autocorriere con Via San Lorenzo.
11 milioni di euro valgono bene
un assessore! Meno chiara la contropartita del consigliere Niro, ma
certamente legata a un reciproco
tornaconto. Potremmo scalare
uno ad uno l’interso esecutivo,
fino ad arrivare al sindaco per stabilire: da dove nasce, come sia
stata confermata (attraverso le
primarie) e come sia stata sostenuta la candidatura e l’elezione.
Solo leggendo in chiave politica
e strumentale la vicenda comunale nel suo complesso è possi-
Lettera aperta
Egregio Signor Sindaco,
Le vorrei raccontare la mia giornata.
Al mattino mi sveglio alle 6:30 e mi
preparo insieme a mia figlia, la più
grande, per poi accompagnarla a
scuola. Se sono sfortunata, come oggi
che il padre non c'è, lascio nel frattempo mio figlio, il più piccolo, a dormire da solo a casa. Torno e mi dedico
alle mie attività, aspettando che mio
figlio si svegli, generalmente non
prima delle 9:00-9:30. Quindi fa colazione, gioca o riempie il tempo in altro
modo, mentre io preparo da mangiare;
verso le 12:30 si mette a tavola per
pranzare e, se è sfortunato come questo lunedì, lo fa da solo, o meglio in
compagnia della tv, perchè io nel frat-
bile capire (e finanche accettare)
perché il comune sia “ostaggio”
della Regione e dei big del Pd; capire il silenzio in cui s’è svolta la
squallida pantomima intorno al
concorso internazionale d’idee
per la realizzazione della sede regionale; capire perché nei confronti della Regione non viene
sollevata alcuna critica né avanzata alcuna richiesta per far crescere e sviluppare la città. Chi sa
delle questioni comunali, dice che
nel giro di qualche mese cambieranno alcune cose: la Regione
sbloccherà gli 11 milioni da destinare all’edilizia scolastica e
solleciterà alcuni progetti da fi-
nanziarle con i Fondi europei. La
tempistica è stata studiata per fare
in modo che alle elezioni regionali del 2018 i rapporti siano al
diapason e che al successivo appuntamento con le comunali,
l’amministrazione non sia l’immagine pallida e macilenta di
oggi bensì decisamente in salute.
Frattanto maturino i tempi, intorno all’amministrazione di Palazzo san Giorgio continua il
carosello delle critiche e degli addebiti. Prendete il consigliere dell’Udc (Capogruppo) Michele
Ambrosio: “A distanza di oltre 15
giorni dalle nomine, il sindaco
ancora non assegna le deleghe ai
due nuovi assessori che pertanto
percepiranno l’indennità senza
avere potuto svolgere alcuna specifica attività, non detenendo incarichi diretti se non la
partecipazione collegiale alle sedute di giunta. Eppure lo Statuto
comunale sancisce la contestualità della nomina assessorile e
dell’assegnazione delle deleghe
(cosa peraltro avvenuta con l’assessore Ramundo) al fine di attivare gli uffici secondo le proprie
competenze e in base agli indirizzi stabiliti da Consiglio e sindaco. Non vi è traccia neanche
della delibera con la quale, come
promesso dal primo cittadino, si
sarebbero dovute rideterminare le
indennità agli assessori al fine di
non gravare ulteriormente sulle
casse comunali (su cui già pesano
per oltre 240mila euro l’anno).
Un atteggiamento censurabile
sotto il profilo etico, politico e
istituzionale, tenuto altresì conto
delle mini deleghe ancora non revocate ai consiglieri, un atteggiamento
che
squalifica
l’allargamento dell’esecutivo a
mera operazione spartitoria; altro
che esigenze programmatiche o
accelerazione dell’azione amministrativa”. Purtroppo è un abbaio
alla luna!
Dardo
Sindaco Battista, sa i disagi delle famiglie
per i doppi turni nelle scuole?
tempo torno a scuola per prendere sua
sorella.
Torniamo a casa e finalmente anche
noi mangiamo il pranzo, preparato
un'ora prima, ormai freddo.
Io in realtà lo faccio di fretta, perchè
sono quasi le 14:00 e mio figlio deve
entrare a scuola, la sua scuola, la Don
Milani.
Vado a lavoro e dopo mi preparo per
andarlo a riprendere.
Solo che a volte ho dei vuoti di memoria, perchè il lunedì è il giorno di atletica ed a volte sono convinta che lui
sia lì... poi la memoria mi torna, e mi
ricordo che lui all'atletica ha dovuto rinunciare per ora. Quindi, per la quarta
volta, vado a scuola, a prenderlo all'uscita.
Noto sempre che è stanco e nervoso,
avverto che ha bisogno di scaricare la
tensione accumulata stando 5 ore seduto sui banchi, come del resto faceva
anche quando andava di mattina, solo
che prima aveva tutto il pomeriggio
per farlo.
Torniamo a casa, ceniamo e ci prepariamo per andare a dormire, stanchi
dalla lunga giornata e consci che per
noi la sveglia al mattino dopo suonerà
ancora alle 6:30.
Ma mio figlio no, non ha sonno, non si
è ancora scaricato e non vuole terminare la sua giornata sui banchi di
scuola. Si mette a leggere o a giocare
in camera sua, nel silenzio della casa,
ed io non so nemmeno a che ora si addormenti, perchè da un mese non gli do
più il bacio della buonanotte, ma nemmeno il bacio del buongiorno.
Una mamma delusa
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Finanche la costituzione del collegio dei revisori dei conti ha dovuto pagare lo scotto di
un traccheggio di mesi prima di arrivare a concludersi
La Società Molise Dati spa in
house providing non gode di
grande considerazione alla corte
del presidente della giunta regionale e di qualche sindacalista tra
quelli che vorrebbero maggiore
continenza nei compensi al management. In un modo o nell’altro la Molise Dati è oggetto di
cronaca locale col suo carico di
problemi e d’insoddisfazioni. Né
le vale molto, per riguadagnare
prestigio, il fatto che sia una delle
prime, se non la prima, società nel
Molise che si sia occupata d’informatica, di telematica, di digitalizzazione. Il diagramma
dell’attività societaria è stato per
anni in ascesa, nella fase in cui la
politica non aveva avuto il sopravvento che ha avuto, per poi
scendere e quindi appiattirsi. Alle
capacità gestionali della Molise
Dati, società in house providing,
la Regione, infischiandosene
della natura e del fine ultimo che
la distingue, ha preferito spesso
ricorrere al libero mercato, affidando all’esterno, per fare un
esempio, il servizio protocollo
dell’Ente. Un esempio, ma ce ne
sono altri che per motivi di spazio evitiamo. Sta di fatto che la
Molise Dati galleggia, mentre potrebbe tranquillamente navigare.
Finanche la costituzione del collegio dei revisori dei conti ha dovuto pagare lo scotto di un
traccheggio di mesi prima di arrivare a concludersi. Vi è arrivata
nel corso della seduta della giunta
regionale del 29 novembre 2016,
sulla scorta del documento istruttorio del Servizio di Gabinetto
del presidente Frattura.
Con l’atto giuntale 553 ha infatti
designato quali componenti del
Collegio sindacale della Molise
Dati spa: Orsola Cernera, Paride
Molise Dati: società regionale in
houese providing solo sulla carta
Infischiandosene della natura e del fine ultimo che la distingue,
la Regione Molise ha preferito spesso ricorrere al libero mercato, affidando all’esterno, per fare un esempio, il servizio protocollo dell’Ente
Donato Benedetto e Antonio Pietrarca (componenti effettivi);
Eleonora Galante e Antonio Monaco (componenti supplenti). Alla
presidenza del Collegio la giunta
ha indicato Orsola Cernera che,
nella comunicazione di accettazione dell’incarico, ha dichiarato
di essere membro e presidente del
Collegio dei revisori dei conti del
Consorzio di Bonifica della piana
di Venafro e che pertanto versa
nella condizione di cumulo di incarichi ai sensi del comma 6, del-
di Massimo Dalla Torre
Consentiteci ancora una volta di scrivere
su quanto sta accadendo in queste ore nei
palazzi della politica molisana all’indomani del risultato referendario. Palazzi
che, scossi da un movimento tellurico,
che giunge soprattutto dal PD - leggasi
querelle ai vertici del partito di maggioranza in regione - ondeggiano nonostante
gli “ingegneri” e non me ne voglia la categoria, assicurino che sono scosse di
lieve entità che non lasciano il segno. Dicevamo movimento tellurico che, se non
dovesse placarsi, ci auguriamo di si per il
bene del Molise e dei Molisani, causerebbe ancora più disorientamento e sconcerto. Assistere a “baruffe chiozzotte”
simili come le definirebbe Carlo Goldoni,
pone una serie di domande, cui si devono,
ripetiamo si devono dare risposte certe,
che indichino una volta per tutte la strada
l’articolo 2 della legge regionale
16/2002”. Sul punto la giunta non
ha rilevato alcunché, per cui ha
stabilito che, ai sensi dell’articolo
25 dello statuto sociale, ai componenti effettivi del Collegio Sindacale della Molise Dati spa sia
riconosciuto, per ciascun esercizio della carica, un compenso
lordo ed omnicomprensivo 9.000
euro (nulla escluso) con maggiorazione della retribuzione in favore del presidente del Collegio
sindacale e di fissare, per analo-
gia, la determinazione degli eventuali rimborsi spese per missioni
fuori sede, a quanto eventualmente riconosciuto all’Organo
amministrativo. Sulla nomina dei
revisori dei conti in giunta ha relazionato direttamente il presidente informando gli assessori
che la Molise Dati Spa è totalmente partecipata dalla Regione
Molise ed ha assunto la natura
giuridica di organismo in house
providing per effetto della delibera della giunta 923 del 29 di-
cembre 2011, il cui iter è stato ultimato con l’acquisizione delle
azioni del socio privato “Infomolise Srl” ed alla contestuale ratifica delle modifiche statutarie
necessarie per la definizione del
percorso di trasformazione della
natura societaria, Successivamente, con la deliberazione di
giunta regionale 857 del 21 dicembre 2012, l’esecutivo regionale ha approvato le modifiche
del documento statutario della
Società Molise Dati spa affinché
venissero introdotte nell’articolato statutario le disposizioni proprie degli Organismi in house
providing. E, infine, che con verbale di assemblea del socio unico
(la Regione Molise – ndr) del 29
gennaio 2013 è stato approvato lo
Statuto sociale della Molise Dati
spa in house providing. Una soluzione che alla Molise Dati non ha
portato alcun beneficio e altrettanto alla Regione se, come abbiamo
fatto
cenno,
pur
disponendo di una società in
house providing, non manca di rivolersi al mercato libero.
Dardo
Pd: smettete di litigare e lavorate
per il bene del Molise
da seguire se si vuole salvare quel poco
che ancora è in piedi. Risposte che urgono, perché al punto in cui siamo, cioè
al limite del non ritorno, le chiacchiere
che, un detto popolare dice: “se le porta
via il vento” non servono più. Abbiamo
voluto rimarcare queste cose, perché da
quando è scoppiato, il caso al vertice
della segreteria regionale del PD da più
parti riecheggia il fil-rouge che caratterizza i “canti Carnascialeschi” del Magnifico“…….del diman non c’è
certezza”. Cosa assolutamente non accettabile. Ecco il perché del titolo. Un titolo
da non giudicare lesivo all’immagine del
PD compagine politica in cui militano
persone capaci, preparate e oculate. Un
titolo che, evidenzia che per “incompren-
sioni”, cerchiamo di addolcire la pillola,
si sono persi gli obiettivi da perseguire. I
quali, si spera possano portare il tanto atteso cambiamento che mandi definitivamente in pensione l’obsoleto modo di
fare politica che deve mirare al massimo
per ottenere un risultato che dia l’ossigeno necessario al rilancio del Molise.
Un rilancio in cui i sotterfugi, gli accordi
tra le parti, gli sgambetti e il cambio di
posizioni siano banditi definitivamente.
Un rilancio che soprattutto non avvalori
l’affermazione “Il potere logora chi non
l’ha” e nel PD molti vorrebbero avere più
potere di quello che ha, senza sapere che
non serve né a se stesso né al partito né
tanto meno alla collettività che con il NO
ha fatto capire che è giunto il momento
di cambiare altrimenti l’ascia di guerra
non sarà sotterrata, anzi servirà quale
arma per incitare ancora di più alla rivolta
politica che, a quanto pare, i fatti sono incontrovertibili, indica le prime vittime.
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Conferenza stampa del Comitato a sostegno della struttura sanitaria di Campobasso
“In due anni alla Cattolica la Regione ha tagliato 5 milioni e
mezzo di euro, portati i posti letto
da 180 a 106 e, oggi, taglia ancora il budget per l’anno in corso
di oltre due milioni e mezzo di
euro. Così, la struttura sanitaria
di Campobasso è costretta a chiudere”. A dichiararlo, in conferenza stampa, il responsabile
della comunicazione, Antonio
Chiatto, a seguito del decreto
n.63 del commissario ad acta per
la sanità, Paolo Frattura. a presiedere la conferenza stampa, monsignor Giancarlo Bregantini che
ha parlato “di errore strategico da
parte della Regione. Invece di
dare vita e forma all’integrazione
tra il Cardarelli e la Cattolica, per
garantire cure e prestazioni di eccellenza per i cittadini, si va
smontando il sogno per i molisani di potere contare su una
struttura efficiente e in grado di
garantire l’eccellenza”. Anche
per la professoressa Giuseppina
Sallustio, direttore del dipartimento servizi della Cattolica, il
provvedimento assunto dalla Regione è grave. “Invece di favorire
la serenità e, dunque, garantire
prestazioni di qualità si procede
con i tagli che minano il sistema
sanitario regionale”. “A chi dovranno rivolgersi i molisani per
curarsi? - la domanda posta dal
dottore Fabio Rotondi, direttore
della chirurgia generale ed oncologica. - Solo in chirurgia que-
“Con questi tagli, Frattura
farà chiudere la Cattolica”
Manifestazione di protesta giovedì 15 dicembre. Bregantini: “Un errore strategico
quyello della Regione Molise di distruggere i ponti del sistema sanitario regionale”
A rischio sono 480 posti di lavoro e l’impossibilità di ricovero
st’anno sono stati operati 3,000
pazienti di cui il 60% molisani e
il restante extra regionali. Dove
dovranno andare, allora, per essere operati i molisani se dovesse
chiudere la Cattolica? A fronte di
quali spese per le famiglie e per
la stessa sanità molisana? A
fronte di quali cure?”. Per ,intanto, una manifestazione è prevista a Campobasso per il
prossimo giovedì 15 dicembre
mentre ci si interroga sul perchè
del provvedimento del commissario ad acta della sanità che va a
stravolgere l’intero sistema della
sanità accreditata molisana. Del
resto, la Cattolica a Campobasso
ha mantenuto i 480 dipendenti attraverso la riorganizzazione e
l’efficientamento del sistema interno senza tagliare posti di la-
voro nonostante i soldi in meno
ricevuti dalla Regione Molise.
Ora, però, non ci sarebbero più
spazi di manovra dinanzi al taglio
di due milioni e 600mila euro inferti attraverso il nuovo decreto
regionale. Eppure, la Cattolica e’
una eccellenza tutta molisana.
Molisani sono i lavoratori: Sono circa 480 le unita’
lavorative attive al momento.
Molisani sono i pazienti curati:
La struttura ha all’attivo 100 mila
ricoveri, circa 5 milioni di prestazioni ambulatoriali, vanta un
migliaio di pubblicazioni scientifiche e un centinaio di progetti
di ricerca. Vogliamo che
questi nostri concittadini possano
continuare a curarsi nella regione
di appartenenza, senza essere costretti ad emigrare. Molisani
sono i risultati raggiunti:
la nostra Regione, attraverso la
Cattolica, ha preso parte ai più
importanti congressi scientifici,
nazionali e internazionali, riportandone lustro e visibilità. Molisani sono gli indici di
eccellenza: soprattutto in merito
alla popolazione molisana. Eppure, sono proprio le istituzioni
molisane che continuano ad attaccarla, togliendole l’ossigeno.
Se chiude la Cattolica, il Molise
perderà alcune specialità cliniche
fondamentali , quali la cardiochirurgia, la radioterapia e molte
altre. E allora bisognera’ andare
fuori regione per curarsi.
Uno studio condotto da Neuromed su depressione e ansia
Depressione e ansia compaiono spesso
nei malati di sclerosi multipla, ma non
sarebbero semplicemente una reazione
emotiva al loro stato di disabilità crescente. Secondo gli ultimi studi, infatti, alla base ci sarebbe lo stesso
meccanismo infiammatorio che crea i
disturbi del movimento tipici della
malattia. Una ricerca condotta dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli
(IS), in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia, l’Università Tor
Vergata e altri Istituti scientifici italiani ed europei, chiarisce ora uno dei
meccanismi di questo fenomeno.
Lo studio, pubblicato sulla rivista
Journal of Neuroinflammation, ha evidenziato come, in animali da esperimento,
l’interleuchina-1
beta
(IL-1beta), una molecola coinvolta nei
processi infiammatori, agisca sul recettore cannabinoide di tipo 1, modificando
in
questo
modo
il
comportamento di alcuni neuroni. E’
ben noto che l’infiammazione in atto
durante la sclerosi multipla porta alla
Sclerosi multipla, le nuove prospettive
perdita di mielina, la sostanza che riveste le fibre nervose, causando problemi nella conduzione degli impulsi
nervosi. Ma ora il processo evidenziato da questa ricerca mostra come la
stessa infiammazione sia alla base di
cambiamenti nell’umore come, appunto, ansia e depressione.
“Alla luce di queste osservazioni –
dice il professor Diego Centonze, Responsabile dell’Unità Operativa di
Neurologia I e dell’Unità di Neuroriabilitazione del Neuromed – possiamo
pensare che farmaci in grado di agire
sul sistema endocannabinoide rappresenterebbero una valida opzione terapeutica. Non solo per il trattamento
della spasticità e del dolore cronico, tipici della sclerosi multipla, ma anche
dei disturbi dell’umore, migliorando
quindi la qualità di vita dei pazienti”.
Scoperti circa venti anni fa, gli endocannabinoidi sono molecole presenti
in diversi organi, dove svolgono una
funzione di messaggeri tra le cellule.
Devono il loro nome al fatto che si legano agli stessi recettori usati dai fitocannabinoidi, le ben note sostanze
presenti nella canapa indiana. “Quanto
parliamo di terapie del genere – conti-
nua Centonze, ultimo firmatario dell’articolo scientifico – ci riferiamo non
solo a molecole cannabidoidi in senso
stretto, ma anche a farmaci capaci di
potenziare i cannabinoidi naturali del
nostro corpo”.
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Correzione in corso d’opera
Alla Regione Molise non ne azzeccano una, che una. Specie nel
campo della sanità. E dopo aver
ridotto a mal partito gli ospedali,
messe in quarantena le strutture
private, rimescolate le carte all’Asrem credendo che il nuovo
management avrebbe risolto in
men che non si dica i problemi
dell’Azienda, il 29 novembre
2016 la giunta presieduta da
Paolo Frattura, presenti Pierpaolo
Nagni, Vittorino Facciolla e Carlo
Veneziale, ha dovuto prendere
atto che l’Asrem ha gravi criticità
di cassa e una difficile situazione
finanziaria “anche a causa della
grande quantità di procedure monitorie e del considerevole livello
dei pignoramenti”. Motivo per
cui devono ritenersi superate le
disposizioni della giunta del 20
novembre 2015, là dove è stato
stabilito “ che la Regione procederà a stipulare accordi transattivi
con i soggetti fornitori di beni e
servizi, titolari di crediti nei confronti del Sistema sanitario regionale e dell’Azienda sanitaria
Regione Molise (Asrem), e di delegare il direttore generale per la
Salute alla sottoscrizione, per la
Regione Molise, degli accordi
transattivi, in esito alle opportune
verifiche e valutazioni del gruppo
di lavoro tecnico, con l’istruttoria
tecnica dell’Asrem in merito alla
certificazione del credito certo, liquido ed esigibile, documentata,
tra l’altro, dal riscontro con la documentazione contabile esistente
presso i competenti uffici aziendali”. La formula non ha funzionato. Al punto che, proprio
dall’Asrem, è arrivato il suggerimento (accolto dall’esecutivo regionale) di una
modifica
dell’attuale assetto regolamentare
Dei creditori dell’Asrem
alcuni sono più creditori
degli altri
Le casse dell’Azienda sanitaria si sono svuotate e la situazione finanziaria permane gravida di difficoltà
della vicenda, e che, pertanto, sarebbe stato opportuno che si
tenga in debito conto il fatto che
molti dei soggetti che hanno aderito alla manifestazione di interesse indetta dalla Regione
Molise sono in possesso di titoli
esecutivi non più contestabili dall’Asrem. Per tale categoria di creditori l’Azienda sanitaria ha
ritenuto infatti mettere in risalto
che, “stante la non contestabilità
del titolo, non sarebbe opportuno
procedere ad alcuna comparazione di convenienza e quindi sia
superflua ogni forma di gradua-
zione che valga a stabilire un criterio di priorità nei pagamenti; in
altre parole, in casi siffatti si potrebbe solo prendere atto della
eventuale percentuale di sconto
concessa sugli accessori e/o sul
capitale, procedendo con immediatezza alla stipula di eventuali
transazioni ed al successivo pagamento. Ciò consentirebbe da
un lato l’immediato soddisfacimento dei titoli esecutivi, che essendo validi dieci anni potrebbero
determinare procedure esecutive
anche nel 2017, e dall’altro un
risparmio di spesa legato alla ri-
duzione degli oneri accessori (interessi, specie di giudizio, imposte di registro eccetera). Ciò vuol
dire sconfessione delle direttive
regionali, la endemica superficialità con cui si affrontano questioni
complesse, e la solita correzione
in corso d’opera. Dopo che le
casse dell’Asrem si sono svuotate
e la situazione finanziaria permane gravida di difficoltà. C’è da
domandare e domandarsi: ma
sarà mai possibile con questa
classe dirigente regionale creare i
presupposti per una riduzione
delle criticità, per una progressiva
eliminazione dei nodi che impediscono alla gente in condizione
di precarietà un minimo di assistenza, per rispettare i doveri
dopo aver esatto i diritti? In questo caso i diritti dei creditori di un
sistema sanitario malato, depresso, affidato a un management
“straniero” (la romana Marinella
D’Innocenzo alla direzione generale per la Salute e i calabresi
Gennaro Sosto e Antonio Forciniti rispettivamente direttore generale e direttore amministrativo
dell’Asrem), che gode di notevoli ristori finanziari. Dopo oltre
un anno di sperimentazione per il
pagamento dei debiti ai fornitori
di beni e servizi, la giunta s’è piegata al suggerimento dell’Asrem
ed ha previsto per i fornitori/creditori che abbiano aderito alla
manifestazione di interesse, un
elenco dei cosiddetti “creditori
privilegiati” in possesso di titolo
esecutivo non più opponibile ed
un elenco di fornitori/creditori cosiddetti “chirografari” al fine di
poter ristorare prioritariamente i
creditori privilegiati in possesso
di titolo esecutivo. Ed evitare altri
guai.
Dardo
Disabili, punti specifici alle stazioni dei capoluoghi
CAMPOBASSO. Più facile per
le persone con disabilità e a ridotta mobilita (PRM) utilizzare
le stazioni di Campobasso e Isernia. Dal prossimo 12 dicembre
entrambe infatti entreranno a
fare parte del circuito nazionale
di assistenza “Sala Blu”.
Il punto di riferimento per l’organizzazione del servizio PRM,
che potrà essere richiesto con 12
ore di anticipo, sarà la Sala Blu
di Napoli Centrale, aperta tutti i
giorni dalle ore 6,45 alle 21,30.
L’inserimento di queste due
nuove stazioni porta a 276 il numero degli scali della rete nazionale dove può essere richiesto il
servizio attraverso le Sale Blu di
Rete Ferroviaria Italiana.
Un’apposita ‘sala blu’ a Campobasso e Isernia dal 12 dicembre
Il servizio consiste in:

accoglienza in stazione
presso il punto di incontro concordato o, per i viaggiatori in arrivo, al posto occupato sul treno;

accompagnamento
a
bordo del treno in partenza o dal
treno di arrivo all’uscita della
stazione o, per chi prosegue il
viaggio, a bordo di altro treno;

messa a disposizione, su
richiesta, della sedia a ruote per
l’accompagnamento in stazione
a/dal treno;

salita e discesa a/da
bordo treno tramite carrello ele-
vatore per i viaggiatori su sedia a
ruote;

eventuale
servizio, su richiesta, di portabagagli a mano (1
bagaglio).
Tutte le informazioni di dettagli
per la prenotazione del servizio
PRM sono disponibili sul sito di
RFI alle sezione
Accessibilità stazioni.
7
TAaglio
lto
7 dicembre 2016
L’analisi del voro del referendum è stato fatto dal movimento Cinque Stelle del Molise
“Ha vinto la democrazia. Ha
vinto la partecipazione”, inizia
così l’analisi politica del referendum costituzionale da parte
dei consiglieri regionali del
Movimento Cinque Stelle.
“La sovranità appartiene ancora al popolo. Grazie a tutti i
molisani che si sono riavvicinati al voto e a quanti hanno
creduto nel nostro messaggio
bocciando una riforma sbagliata. Un monito chiaro per il
partito al governo della regione che dovrebbe fare le opportune valutazioni
Un risultato cercato con l’impegno e ottenuto con chiarezza. Anche il Molise ha
bocciato la riforma costituzionale voluta dal trio Renzi-Boschi-Verdini. Tra quei 98.728
voti molisani a favore del No
ci sono tanti, tantissimi cittadini che abbiamo incontrato
nel corso del nostro MoliseTour #IoDicoNo. Migliaia di
chilometri lungo le strade molisane spesi a parlare di Costituzione con il solo intento di
fare il bene del Paese e difendere il potere di scelta dei cittadini.
Il messaggio alla fine è arrivato ed è questo che conta. Gli
italiani si sono “ripresi” la loro
Costituzione che può essere
migliorata, come sempre detto
in campagna elettorale, ma che
non deve essere stravolta,
come invece voleva fare questo progetto di riforma, e che
certamente va applicata.
Il MoVimento 5 Stelle Molise
“Ha vinto la democrazia,
ha vinto la partecipazione
Bisogna prenderne atto”
Per i consiglieri regionali grillini, anche il “presidente della Giunta Paolo Frattura
deve fare le opportune valutazioni per la bocciatura degli elettori di una linea politica”
vuole ringraziare tutti i portavoce e gli attivisti molisani
che si sono spesi come sempre
con passione e in maniera del
tutto gratuita per una giusta
causa. Ora vediamo cosa succede a Roma e cosa deciderà il
presidente delle Repubblica.
Le dimissioni del premier
Renzi sembrano aprire la
strada al ritorno al voto,
quanto meno nei prossimi
mesi. Noi ci faremo trovare
pronti all’appuntamento.
Questo voto, tuttavia, sembra
essere l’ennesimo campanello
d’allarme per chi è al governo
regionale. Forse per il Pd è arrivato il momento di fare le
opportune valutazioni. Il NO
fragoroso giunto dalle urne è
un monito a Renzi e al suo modello. Ma governatore del Molise Paolo di Laura Frattura è
il perfetto omologo renziano
in regione. Il premier tende ad
accentrare i poteri, detta la
linea politica spesso senza
ascoltare il Parlamento; allo
stesso modo il presidente agisce tenendo altrettanto spesso
allo scuro sia il Consiglio regionale che la sua stessa mag-
gioranza. Dunque se il voto è
stato una bocciatura per il presidente del Consiglio dei ministri e il suo operato sarebbe
giusto che anche il governatore della nostra Regione ne
tenga conto. A questo punto
non ci resta che attendere che
si torni al voto.
Il Pd si è spaccato anche in
questo caso. Non è un bel segnale per una regione che continua a soffrire di problemi
cronici: lavoro, sanità e viabilità solo per citare quelli più
conosciuti. Su queste criticità
il MoVimento 5 Stelle Molise
non ha smesso di lavorare nel
corso della campagna referendaria e sulle stesse continuerà
ad impegnarsi con la stessa
convinzione di sempre.
“Volevano toglierci la Sovranità ma noi abbiamo risposto
con la Democrazia e difeso la
nostra Costituzione con la par-
tecipazione!”, ha detto Patrizia
Manzo. “L’Italia ha risposto. E
non sono felice perché ha risposto come speravo, ma sono
felice perché lo ha fatto a gran
voce”, ha spiegato Antonio Federico. I cittadini sono dalla
nostra parte e premiano il nostro impegno. La sovranità appartiene ancora al popolo, è
l’unica cosa che conta”.
Il progetto dell’Usr è stato finanziato dalla Regione Molise
CAMPOBASSO. Accrescimento e potenziamento delle competenze scolastiche di base, la Giunta regionale stanzia
1 milione di euro di risorse Fsc per il
progetto predisposto dall’Ufficio scolastico regionale del Molise: lo comunica
il presidente Paolo di Laura Frattura.
“Abbiamo approvato, sostenendolo con
un finanziamento importante e certo, un
progetto per le nostre scuole dell’obbligo mirato a elevare le competenze di
base dei nostri studenti intervenendo in
quelle materie in cui risultano più deboli. I dati delle prove Invalsi e delle
indagini Pisa-Ocse ci mostrano che le
lacune maggiori tra gli alunni di età
compresa tra i 6 e i 16 anni risultano in
italiano e in matematica”, sottolinea
Frattura.
“Abbiamo condiviso – spiega –, il percorso individuato e costruito dal nostro
Ufficio scolastico regionale, un per-
Un milione di euro per quanti
hanno problemi con italiano e matematica
corso di supporto per raggiungere gli
obiettivi che ci siamo prefissati per
l’istruzione e la preparazione più complete degli studenti molisani attraverso
un’offerta formativa più ampia, attraente, accessibile e qualitativamente valida. Con l’Usr abbiamo previsto la
possibilità dell’ampliamento del tempo
scuola con nuovi e ulteriori interventi
didattici e laboratoriali”.
“Per l’attuazione del progetto, al cui finanziamento hanno lavorato i nostri
Servizi regionali per il coordinamento
fondo Fsc e per l’istruzione, importante
sarà per le scuole molisane fare rete.
Abbiamo di fronte a noi un’opportunità
ulteriore per qualificare i nostri ragazzi,
per accompagnarli nel
percorso di formazione. Lo strumento
che abbiamo a disposizione ci aiuterà, è il
nostro auspicio, anche
a limitare il fenomeno
del precoce abbandono
degli studi permettendo così a tutti di salire sul più importante
ascensore sociale che è
la nostra scuola”, conclude Paolo Frattura.
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