Marittimi sorrentini, continua la via crucis presso la Capitaneria di

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08/12/2016
Marittimi sorrentini, continua la via crucis presso la Capitaneria di Porto, per aggiornare il
libretto di navigazione.
di Salvatore Caccaviello
In fila dalle prime ore del mattino, in condizioni assurde a causa di metodi obsoleti, è quanto quotidianamente si sta
verificando all’Ufficio Gente di Mare presso la Capitaneria di Castellammare di Stabia. Ancora una volta professionisti
altamente specializzati vengono trattati anche dalle Istituzioni come lavoratori di bassa categoria.
Castellammare di Stabia - Sono oltre un migliaio gli Ufficiali di Coperta e di Macchina sia della penisola sorrentina che
dell’area stabiese, che in questo periodo sono chiamati ad aggiornare il libretto di navigazione presso la Capitaneria di
Porto di Castellammare di Stabia Al di là che soltanto tali titoli periodicamente vanno aggiornati pena la cancellazione
e la perdita del titolo professionale, situazione che non si verifica con nessuna altra categoria professionale; come se
un avvocato, un ingegnere o altri professionisti che non operano per un determinato periodo di tempo, se non
aggiornati, venissero poi cancellati dagli albi e di conseguenza subire finanche la perdita del titolo professionale;
ebbene tale situazione si verifica altresì per coloro che dopo anni di studi e corsi di specializzazione, con sacrifici ed
anni di navigazione alle spalle, sono in possesso dei titoli professionali di Capitani, Direttori di Macchina ed Ufficiali di
Coperta e di Macchina. Il tutto scaturisce dalle norme imposte dalla Convenzione Internazionale sugli Standard di
Addestramento, Abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi, nota anche come Convenzione STCW '78 o
semplicemente STCW (Standards of Training, Certification and Watchkeeping for Seafarers), è una convenzione
internazionale adottata nel1978 dall’IMO (Organizzazione Marittima internazionale), periodicamente ,aggiorna
determinati parametri circa le norme che stabiliscono le certificazioni che devono essere in possesso degli Ufficiali
addetti alla Guardia. Come stabilito nel 2010 a Manila determinati standard sono diventati molto più severi e devono
essere certificati con corsi specializzati, talvolta molto costosi soprattutto per gli Ufficiali alle prime armi, riconosciuti
poi dalle Capitanerie di Porto, pena l’idoneità all’imbarco nonostante in possesso del titolo professionale.
Non solo a rendere ancora più ostico e complicato tale periodico passaggio viene imposta anche una scadenza
temporale, che in questa occasione è stata fissata per il 1 gennaio 2017. Un tempo limitato, che visto la quantità dei
richiedenti ed i mezzi ancora antiquati che dispone l’Ufficio Gente di Mare, presso i quali la informatizzazione
sembrerebbe ancora lontana dall’essere applicata, costringe tutti coloro in possesso di titolo professionale a sottoporsi
a levatacce nel cuore della notte per mettersi in fila presso la Capitaneria, nonostante gli uffici aprano alle otto e trenta
del mattino. Onde poter entrare in quei venti fortunati che giornalmente l’Ufficio riesce, in tale particolare contesto, a
regolarizzare. Vari sono stati ,finora gli episodi incresciosi che si sono verificati all’esterno della Capitaneria, a causa
della tensione che metodi così antiquati praticati dagli uffici preposti, generano in coloro che nonostante rigore e
pazienza , sono costretti a subire. Una situazione che senz’altro non fa onore sia alla Capitaneria di Porto che alle
Istituzioni preposte . Ancora una volta, come spesso capita in questo Paese, coloro che con sacrificio producono e
mantengono alto il nome delle capacità professionali italiane a livello mondiale, come nel caso della marineria italiana,
categoria altamente specializzata, a
causa di metodi obsoleti devono essere sottoposti ad assurde e mortificanti situazioni, che in altri paesi sarebbero del
tutto intollerabili. – 08 dicembre 2016 – salvatorecaccaviello.