versione in pdf

Download Report

Transcript versione in pdf

03 dicembre 2016 delle ore 18:11
Fino al 20.I.2017
Matteo Montani, Racconto Rosso
L'Attico - Fabio Sargentini, Roma
Gli ultimi lavori in rosso di Matteo Montani,
presentati il 18 novembre alla Galleria L’Attico
di Sargentini, sono uno sposalizio, un incontro
riuscito tra la pratica consolidata del suo lavoro
pittorico e una nuova decisa gestualità che si
esprime sulle sue tele. Conosciamo la
precedente pratica di Montani nella realizzazione
dei suoi lavori: sulla superficie scabra della
carta vetrata aveva luogo un particolare
"dripping” in cui il colore -dosato e utilizzato
con varie intensità - percorreva, in modo
inaspettato, la superficie. Ciò che emergeva
erano puri e parzialmente "involontari”
paesaggi zen, frutto di un processo entropico
del colore e della scelta della palette;
l’intervento dell’artista, fatto di sapienti
velature e stratificazioni, era poco evidente
all’occhio di chi guardava, un suo timido modo
di suggerire ritraendosi. Per Montani più che
mai la pittura è un processo di restituzione dello
sguardo, la tensione verso un’ idea di
trascendenza che si svela. Lo stesso Montani
aveva dichiarato, prendendo a prestito un
passaggio di Merlau Ponty: "… se l’essere deve
svelarsi lo farà di fronte a una trascendenza e
non di fronte a una intenzionalità, sarà l’essere
grezzo affondato che ritorna a se stesso, sarà il
sensibile che si scava…”Con questa nuova
mostra si palesa un suo intervento chiaramente
diretto nel gesto della pennellata che
attraversa – spesso in modo orizzontale- lo
spazio pittorico: un vento coraggioso che
spazza i suoi quieti e immoti paesaggi- mondo.
Il rosso poi è una bella virata nella sua tavolozza
rispetto ai precedenti lavori di blu reale
profondo e oro che distendevano lo sguardo in
una contemplativa visione dello spazio
dell’opera. Ora, con una certa presa di
responsabilità, il suo rosso conduce e invita a
una postura proattiva non solo dell’artista ma
anche in chi guarda. A volte la pennellata
accompagna fluidamente i picchi, le ascese del
colore, a volte tende a controllarli. Comunque
è sempre un abbraccio coraggioso, non privo di
rischio. Stavolta però l’inaspettato non attiene
all’incontrollabilità della materia, ma alle sorti
oscure e misteriose che si affacciano per ogni
scelta diretta nella nostra esperienza di vita. L’
indubitabile bellezza estetica delle opere di
Montani resta, ma la bellezza è anche lotta,
antagonismo fra energie differenti che hanno
bisogno di esprimersi con chiarezza. Chiedendo
a Montani, dopo aver visto la mostra, perché e
come è arrivato il momento del rosso, la risposta
è stata il racconto di un "viaggio iniziatico” : «....
l'incontro con il rosso è il risultato di un
lunghissimo processo fatto di fraintendimenti,
di fallimenti e di fugaci, quasi casuali
illuminazioni. Dire che il rosso sia stata una
presenza latente per dieci anni forse non è cosa
sbagliata. E a più riprese lavorare sul rosso è
stato un oggetto di un desiderio che non mi
apparteneva e di conseguenza una presenza
ingombrante solo al pensiero. Nonostante ciò,
nel corso degli anni il colore, sempre più
disinvoltamente trovava spazio nella pratica a
studio. Prima come il segno di una resa
invincibile, poi sempre più qualcosa che,
sorretto e armonizzato da altre tinte, aveva
cominciato una sorta di declinazione, o
alfabetizzazione se vogliamo. Convenimmo
con Fabio per una mostra tutta rossa! E io mi
trovavo in una situazione strana: con quei pochi
rossi realizzati in precedenza avevo trovato un
segno forte, ma il segno in sé non mi portava
da nessuna parte, perché non lo capivo, o
meglio, non lo sentivo affine alla mia poetica:
allora lì ho dovuto lavorare con il desiderio e
non con una progettualità o con una coscienza
esatta...questo è stato importante perché ha
svuotato la testa e liberato la mano. Così ho
trovato delle nuove pennellate, dei nuovi segni,
perché l'intelligenza della mano, unita alla
sagacia del rosso, mi hanno mostrato la strada.
Definitivamente e sinceramente sento di poter
dire che la vera "scelta" del rosso sia stata
dunque qualcosa che è avvenuta durante il
lavoro e non prima».
Marina Dacci mostra visitata il 18 novembre
Dal 18 novembre 2016 al 20 gennaio 2017
Matteo Montani. Racconto Rosso L'Attico Fabio Sargentini via del Paradiso 41 Roma
Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle ore
20 Info: [email protected]
pagina 1