Come funziona la Carta del Docente 2016-17

Download Report

Transcript Come funziona la Carta del Docente 2016-17

Come funziona la Carta del Docente, la piattaforma web per richiedere ed utilizzare il bonus
formazione insegnanti per l’a.s. 2016/2017?
Manca ancora qualche giorno all’attivazione della “Carta del Docente”, il servizio disponibile al
sito www.cartadeldocente.istruzione.it attraverso il quale beneficiare dei 500 euro del bonus
insegnanti.
Nei giorni scorsi il Miur ha confermato che l’app Carta del Docente sarà attiva il 30 novembre
2016, anche se gli esercenti potranno iscriversi già dal prossimo lunedì. I docenti sperano che
l’iscrizione a la Carta del Docente non sia difficile da fare, anche perché in molti già stanno
trovando delle difficoltà su come richiedere lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale
obbligatorio per ricevere il bonus insegnanti 2017.
Come iscriversi a la Carta del Docente? E come fare per utilizzare il bonus? Di seguito trovate
una guida approfondita su come funziona la Carta del Docente, il servizio disponibile online a
partire dal 30 novembre a cui gli insegnanti dovranno iscriversi per utilizzare i 500€ i bonus.
Infatti, dopo i chiarimenti del Miur siamo in grado di svelarvi gli step da seguire per ricevere e
spendere il bonus da 500€; ecco tutto quello che c’è da sapere.
Carta del Docente per il bonus insegnanti 2017: iscrizione e primo accesso
A differenza del bonus per l’a.s 2015/2016, che comunque sarà cumulabile con quello di
quest’anno, il bonus insegnanti 2017 sarà erogato in un “borsellino elettronico” disponibile
attraverso la piattaforma web “Carta del Docente”.
La prima cosa da fare, dopo essersi muniti della propria identità digitale (SPID), è collegarsi
all’indirizzo web www.cartadeldocente.istruzione.it. Al momento non è ancora disponibile, ma
probabilmente lo sarà già dal 30 novembre. N
Non appena la Carta del Docente sarà attiva i docenti potranno registrarsi. Vi ricordiamo però che i
destinatari del bonus sono solamente gli insegnanti:

di ruolo, a tempo pieno e part-time, nelle scuole pubbliche;

neoimmessi in ruolo;

docenti inidonei per motivi di salute;

docenti in comando, distacco e fuori ruolo;

docenti delle scuole estere;

docenti delle scuole militari.
Invece, nonostante abbiano vinto il ricorso, il bonus insegnanti non verrà versato agli educatori di
ruolo.
Al primo accesso il docente dovrà indicare se ha già speso una parte del bonus, così che il MIUR
possa procedere con il rimborso.
Nel dettaglio, il docente che dichiara di aver già speso una parte del bonus 500€, nel periodo che va
dal 1° settembre al 30 novembre 2016, sarà reindirizzato in un’area specifica della piattaforma da
cui può scaricare un buono per il settore e per la cifra utilizzata.
Dopo aver stampato il buono, il docente dovrà allegarlo con la ricevuta della spesa consegnando il
tutto alla segreteria della propria scuola. L’Istituto caricherà la richiesta di rimborso mandando il
tutto al Miur che a sua volta invierà i soldi alla scuola.
Se invece i docenti non hanno ancora speso il bonus potranno farlo non appena iscritti alla
piattaforma Carta del Docente. Non c’è un limite di tempo per l’iscrizione, quindi i docenti
potranno farlo per tutto l’anno scolastico. Tuttavia, l’iscrizione va fatta obbligatoriamente prima di
utilizzare il bonus.
A questo punto gli insegnanti sono pronti per spendere il bonus di 500€ per la loro formazione. Ma
come fare? Ecco le istruzioni passo per passo.
Carta del Docente, bonus insegnanti: come spendere i 500€?
Prima di vedere in che modo si può spendere il buono, ecco una lista delle spese consentite dal
bonus formazione insegnanti:

acquisto di libri e testi, anche in formato digitale, e di pubblicazioni e riviste utili per
l’aggiornamento professionale;

acquisto di hardware (tablet, ebook reader, PC) e software;

acquisto di biglietti per musei, mostre, spettacoli dal vivo, rappresentazioni teatrali e
cinematografiche;

iscrizione a corsi di Laurea (magistrale, specialistica, ciclo unico), post-Laurea e Master;

iscrizione a percorsi AFAM.
Per spendere il bonus da 500€ il docente dovrà stampare e generare un buono spesa. Come fare? È
semplice, ecco le istruzioni da seguire:

per prima cosa bisognerà selezionare l’ambito di interesse;

a questo punto la piattaforma Carta del Docente vi mostrerà l’elenco completo degli
esercenti accreditati che hanno messo a disposizione i loro servizi;

selezionate l’esercente presso il quale avete deciso di spendere il bonus;

a questo punto la Carta del Docente genererà un codice a barre, mostrando la disponibilità
residua;

il buono può essere speso o stampandolo e presentandolo alla cassa dell’esercente, oppure
mostrandolo tramite smartphone. Infatti, il buono sarà corredato sia di un codice
alfanumerico di 8 cifre, che di barcode e QR Code;

l’acquisto sarà completato quando l’esercente validerà il buono inserendo il codice
identificativo nella piattaforma;

dopo che avrete effettuato l’acquisto il borsellino elettronico si aggiornerà con la somma
residua disponibile.
Fino a quando il buono non verrà validato sarà possibile annullarlo. In tal caso la somma non
verrà scalata dal bollettino elettronico. Attenzione però perché c’è un’eccezione: infatti, i biglietti
per l’ingresso ai musei non si possono disdire.
Secondo alcune anticipazioni, già dal 30 novembre sulla piattaforma Carta del Docente saranno
presenti degli esercenti importanti, come Amazon e TicketOne.
Inoltre, ci dovrebbero essere tutti gli esercenti presenti per la 18app, l’applicazione per il bonus
diciottenni.
Insomma, non ci resta che attendere il 30 novembre per cominciare a spendere i 500€ del bonus
insegnanti confermato per i prossimi tre anni.
SPID, come richiederlo?
Si può richiedere lo SPID presso tre diverse società: Telecom Italia, Poste italiane e InfoCert.
Non ci sono differenze tra gli SPID attivabili in queste tre aziende e per questo sarà il cittadino a
scegliere il gestore della propria identità generale.
Per saperne di più leggi SPID con Tim, Poste, InfoCert o Sielte: con cosa conviene registrarsi?
Per richiederlo vi basterà andare sui siti ufficiali delle tre aziende e cliccare sull’area specifica dello
SPID. A questo punto vi verrà chiesto di compilare un form con i vostri dati anagrafici come nome,
cognome, codice fiscale e data di nascita. Dopo averne fatto richiesta riceverete le credenziali del
vostro SPID tramite raccomandata o per email.
SPID, è obbligatorio?
Per quanto l’obiettivo del Governo sia di raggiungere i 10 milioni di iscritti allo SPID entro il
2017, la sottoscrizione di questo servizio non è obbligatoria. Infatti, sarà il cittadino a decidere se
richiedere la propria Identità Digitale e come abbiamo detto sarà lui stesso a scegliere il gestore che
preferisce.
Questo in realtà potrebbe essere un grande limite, visto che in più di un’occasione i cittadini italiani
hanno dimostrato di non essere dei grandi utilizzatori dei servizi digitali (pensiamo ad esempio alla
Carta d’Identità Elettronica).
SPID, è gratuito?
Come specificato sul sito ufficiale di InfoCert, l’erogazione dello SPID sarà gratuita fino al 31
dicembre del 2016, dopodiché sarà a pagamento.
Tuttavia, non si sa ancora se dopo questa data anche chi già ha il proprio SPID dovrà pagare un
costo annuale per la sua gestione o se il pagamento si limiterà solamente al momento
dell’iscrizione.
SPID, è sicuro?
È stata data molta importanza alla sicurezza dei dati personali dei cittadini. Infatti, lo SPID è
disponibile in tre diversi livelli di identità e ad ognuno di questi è correlato un diverso sistema di
sicurezza.
Nel dettaglio, nel primo livello per l’autenticazione è sufficiente inserire il proprio ID e la password
(che va cambiata ogni sei mesi), mentre nel secondo si aggiunge una password aggiuntiva (di tipo
one time). Nel terzo livello invece è prevista l’aggiunta di una smart card, che in alcuni casi
potrebbe essere proprio la Carta d’Identità elettronica.
Inoltre, lo SPID non fornisce le credenziali del cittadino, a meno che questo non ne dia il
consenso esplicito. A queste tutele si aggiunge quella per cui i gestori delle identità dovranno gestire
le informazioni personali dell’utente rispettando i criteri di sicurezza decisi da Agid.