Inchiesta Ubi banca, la Guardia di Finanza chiese di arrestare

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Inchiesta Ubi banca, la Guardia
di Finanza chiese di arrestare
Giovanni Bazoli
Panorama, sul numero in edicola da domani,
rivela i retroscena dell'indagine che
sollecitava misure cautelari per il più noto
banchiere italiano
30 novembre 2016
Foto: Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo – Credits: ANSA / MATTEO BAZZI
La Guardia di Finanza chiese di arrestare Giovanni Bazoli, sua
figlia Francesca e altre 14 persone nell'ambito dell'inchiesta su
Ubi Banca. A rivelarlo è Panorama nel numero in edicola da
domani. La richiesta di custodia cautelare è stata presentata alla
fine del 2015 a conclusione di un’informativa di 181 pagine
inoltrata alla Procura di Bergamo e firmata dal generale
Giuseppe Bottillo, comandante del Nucleo speciale polizia
valutaria, e dal colonnello Gabriele Procucci, responsabile del
Terzo gruppo Sezione tutela del risparmio.
La custodia cautelare nei confronti di Bazoli, tuttora presidente
emerito di Intesa Sanpaolo, era stata chiesta ai sensi dell’articolo
274 del codice di procedura penale sulla base del pericolo di
reiterazione del reato. Le conclusioni con la sollecitazione
delle misure cautelari, particolarmente avvertita dagli
investigatori, non è stata evidentemente condivisa dai magistrati.
Le Fiamme gialle avevano chiesto un analogo provvedimento
per tutto il vertice dell’istituto: Victor Massiah,
amministratore delegato, e 12 componenti del consiglio di
sorveglianza e del consiglio di gestione: Mario Cera, Andrea
Moltrasio, Franco Polotti, Armando Santus, Antonella Bardoni,
Pierpaolo Camadini, Alberto Folonari, Italo Lucchini, Federico
Manzoni, Mario Mazzoleni, Enrico Minelli e Flavio
Pizzini. Infine la Finanza chiedeva l’arresto anche di Emilio
Zanetti, indicato come consigliere di sorveglianza 'di fatto' del
gruppo Ubi», qualifica attribuita peraltro anche allo stesso Bazoli
e alla figlia).
La Procura di Bergamo ha notificato a tutti gli indagati
l’avviso di conclusione delle indagini preliminari il 17
novembre scorso, ma Panorama è venuto a conoscenza di una
seconda inchiesta condotta sempre dalla Procura di Bergamo e
dalla Guardia di Finanza su presunte violazione delle norme sui
conflitti d’interesse. Su questo sarebbero avviate indagini anche
da parte della Banca d’Italia e della Banca centrale europea, con
ispezioni contabili e amministrative.
Intanto a Milano la Procura che indaga su Iw Bank, controllata
da Ubi, ha inviato una serie di avvisi di garanzia a consiglieri, ex
consiglieri, dirigenti ed ex dirigenti per una serie di ipotesi di
reato: associazione a delinquere, riciclaggio, concorso in
riciclaggio, autoriciclaggio, concorso in autoriciclaggio,
sottrazione fraudolenta di beni al pagamento delle imposte,
violazione degli obblighi di adeguata verifica.
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