Bilancio dei 1.1017 giorni di Renzi: leggi e numeri

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lunedì 05 dicembre 2016, 06:30
Bilancio dei 1.1017 giorni di Renzi: leggi e numeri
Dal 22 febbraio 2014 al 5 dicembre 2016: ecco cosa ha fatto il Governo di Renzi
di Redazione
Mille e diciasette giorni a Palazzo Chigi. Poi le dimissioni, 90 minuti, circa, dopo la chiusura delle urne del
referendum costituzionale. Matteo Renzi ha preso atto della sconfitta referendaria, la sfida più importante del suo
Esecutivo, ha indetto una conferenza stampa a Palazzo Chigi, durata 10 minuti e qualche secondo per ammettere la
sconfitta, -da mezzanotte e venti a mezzanotte e mezza- e al sesto minuto del suo discorso, a mezzanotte e 26,
l'annuncio delle dimissioni: «l'esperienza del mio Governo finisce qui», cadendo proprio sul tema che lo aveva visto
in prima fila, quello della riforma costituzionale: «Volevo tagliare le poltrone, non ce l'ho fatta: la poltrona che salta è la
mia», ha detto. Nel pomeriggio si terrà il Consiglio dei Ministri, e poi il Premier andrà al Quirinale per rassegnare
le dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le ultime elezioni politiche si sono svolte a fine
febbraio del 2013. Arrivato alla presidenza del Consiglio il 22 febbraio del 2014, in sostituzione di Enrico Letta, il
suo Esecutivo si ferma ai piedi del podio dei governi più longevi dal 1948 a oggi. Meglio di lui, per durata, solo due
governi guidati da Silvio Berlusconi -il II, dall'11 giugno del 2001 al 23 aprile del 2005, in carica per 1412 giorni e il
Berlusconi IV, che resiste 1287 giorni, dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. Terzo governo più longevo, invece
appartiene alla prima Repubblica, guidato da Bettino Craxi (I), con il leader socialista che resta a Palazzo Chigi dal 4 agosto
1983 al 1 agosto 1986: un totale di 1093 giorni. Il Governo Renzi, che oggi termina la sua esperienza è stato il 63esimo
della Repubblica Italiana, il secondo della XVII legislatura. Matteo Renzi ricevette l'incarico di formare un nuovo
Governo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 17 febbraio 2014, tre giorni dopo le dimissioni di
Enrico Letta. Il 21 febbraio Renzi accetta l'incarico e presenta al Quirinale la lista dei ministri. Doppia fiducia a
Camera e Senato, con 169 voti favorevoli e 139 contrari a Palazzo Madama e 378 voti favorevoli, 220 contrari e 1 astenuto a
Montecitorio. L'Esecutivo, in questi quasi tre anni è stato formato da 15 ministri, di cui 13 con portafoglio e 2 senza, 43
invece i sottosegretari di Stato, tra cui 8 viceministri. Nel tempo hanno lasciato quattro ministri: Federica Mogherini e
Maria Carmela Lanzetta, entrambe del Pd, Maurizio Lupi di Ncd e Federica Guidi. Il suo Esecutivo punta alle riforme sin
dall'insediamento. E Renzi inizia subito a mettere in cantiere nuove norme, a partire dal decreto 'sblocca Italia',
che prevede la ripartenze di grandi opere, con la riapertura dei cantieri pubblici e il settore edilizio per arrivare alla
riforma costituzionale, che porta il nome della ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi e che lo ha visto 'bocciato'
dalle urne ieri, una riforma che punta dritto alla fine del bicameralismo perfetto e alla nascita di un Senato senza
più la prerogativa di dare la fiducia al Governo. Nell'aprile del 2014 Renzi firma per gli 80 euro in busta paga
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/bilancio-dei-1-1017-giorni-di-renzi-leggi-e-numeri/
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per i lavoratori dipendenti. Un 'bonus', destinato a diventare fisso che, sottolineano gli avversari di Renzi, arriva, non a
caso, a ridosso del voto per le europee di aprile che vede il Pd trionfare. La riforma del lavoro, con il Jobs Act, vede il
Governo impegnato a ridisegnare il mercato dell'occupazione, tra il 2014 e il 2015. Si tratta di nove decreti legislativi,
che hanno introdotto i contratti a tutele crescenti, la riforma degli ammortizzatori sociali, il riordino dei
contratti e misure per la conciliazione della vita-lavoro. Inoltre, sono arrivate nuove norme per la cassa integrazione, il
decreto sulle politiche attive e la semplificazione degli adempimenti connessi al rapporto di lavoro e le attività ispettive.
Altra novità del Governo Renzi è la nuova legge elettorale, l'Italicum, che sostituisce il Porcellum, ma su cui pesa il
rischio di bocciatura della Consulta e che è diventato una delle spine del fianco del governo Renzi, anche per le
critiche nate all'interno del Pd per il rischio ventilato del combinato disposto tra legge elettorale e riforma costituzionale.
Infine, Unioni civili e riforma della Pubblica Amministrazione, appena licenziata. Con la legge Cirinnà vengono
regolate le forme di convivenza di coppia, basata su vincoli affettivi ed economici, alla quale lo Stato riconosce uno
status giuridico analogo, per molti aspetti, a quello conferito dal matrimonio. Per la Pubblica Amministrazione, tra le novità il
riordino della dirigenza e il Testo unico sui servizi pubblici locali e le norme per il riordino delle Camere di
commercio. Allo scoccare del millesimo giorno di Governo, lo scorso 18 novembre, il Presidente del Consiglio ha
illustrato a palazzo Chigi i risultati raggiunti e ha fatto una sintesi del lavoro portato avanti dall'Esecutivo -sommariamente
ricordato anche oggi annunciando le dimissioni. Questi, in numeri, i primi 1.000 giorni del Governo Renzi: - PIL: +1,6%
dal pirmo trimestre 2014 al terzo trimestre 2016; -Rapporto deficit/PIL: -0,4% dal primo trimestre 2014 al secondo
trimestre 2016; - Debito pubblico: -43 miliardi (agosto e settembre 2016); -Consumi famiglie: +3% dal primo trimestre
2014 al secondo trimestre 2016; -Occupati totali: +656mila da febbraio 2014 a settembre 2016; - Occupati dipendenti
permanenti: +487mila da febbraio 2014 a settembre 2016; - Inattivi: -665mila da febbraio 2014 a settembre 2016; Tasso disoccupazione: -1,1% da febbraio 2014 a settembre 2016; - Tasso disoccupazione giovanile: -5,9% da
febbraio 2014 a settembre 2016; - Produzione industriale: +2,3% da febbraio 2014 a settembre 2016; - Export: +7,4%
da febbraio 2014 a settembre 2016; - Bilancia commerciale: +18,3 mld da febbraio 2014 a settembre 2016; -Fiducia
consumatori: +13,4% da febbraio 2014 a settembre 2016; -Procedure di infrazione con la Commissione Ue: -47 (da
119 a 72) da febbraio 2014 a settembre 2016; - Adozione decreti attuativi: +32% da febbraio 2014 a settembre 2016; I
maggiori provvedimenti adottati dal Governo Renzi, riassunti per titoli, e illustrati in slide nel sito dell'Esecutivo, sono: - Jobs
Act (riforma del lavoro) - Stop Irap e taglio dell'Ires - 80 euro per 11 milioni di italiani che guadagnano meno di
1.500 euro al mese - 80 euro in più al comparto sicurezza - Riduzione del canone Rai da 113 euro del 2015 a 100
euro del 2016 che diventeranno 95 nel 2017 e si paga direttamente nella bolletta della luce. - Abolizione della tassa sulla
prima casa, Imu e Tasi - Abolizione di Equitalia, dal 30 giugno 2017 - Stop tasse agricole, 1,3 miliardi in meno Processo civile telematico - Banda ultralarga e crescita digitale - Unioni civili - Divorzio breve - Norme per la
non autosufficienza - Legge sul 'Dopo di noi' - Riforma Terzo settore e servizio civile - Legge contro il caporalato
- Bonus bebè di 960 euro l'anno per ogni nuovo nato per 3 anni - Aumento pensioni minime da un minomo di 100 euro a
un massimo di 500 - Riforma del cinema e audiovisivo - Riforma La Buona scuola - 18App, 500 euro per tutti i giovani
che compiono 18 anni nel 2016 - Legge contro i reati ambientali - Reato di depistaggio - Tetto stipendi Pubblica
amministrazione a 240 mila euro. Tra le riforme rimaste in sospeso quella sulla giustizia, con la norma che, per ora,
è ferma alle linee guida.
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