Precariato, ancora una miriade di cattedre da coprire: altro

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Precariato, ancora una miriade di cattedre da coprire: altro fallimento della
Buona Scuola
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Postato da Carmine Cascone il 3 Dic 2016 in Articoli, Attualità, Istruzione, Primo
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Palermo, sono ancora in corso le convocazioni per il conferimento degli
incarichi annuali e a Catanzaro si devono completare pure quelle del
personale Ata. Al Nord non va meglio: a Genova il 30% dei bambini
disabili delle scuole primarie non ha ancora avuto (forse non arriverà
mai) un insegnante di sostegno specializzato; a Savona scarseggiano i
docenti del primo ciclo e le scuole sono costrette a ricorrere ai candidati
privi di abilitazione che hanno presentato la sola “messa a disposizione”;
a Torino, ci sono da coprire ancora 339, di cui 230 di sostegno e vi sono,
inoltre, ancora vuoti “a macchia di leopardo” alle medie e alle superiori;
carenze di docenti delle superiori si segnalano anche in Veneto ed in
altre regioni. A Firenze un gruppo di genitori lancia un appello pubblico:
Per Natale vogliamo una maestra o una prof!
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In Calabria, Campania e Sicilia, risultano ancora senza docente molti
spezzoni di cattedra: per la scuola dell’infanzia e primaria, nelle
provincie di Terni, Cosenza, Perugia, Campobasso, Roma, Latina e
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Marcello Pacifico (Anief-Cisal): mai era accaduto che così tanti insegnanti
Codice abbonamento:
Precariato, ancora una miriade di cattedre
da coprire: altro fallimento della Buona
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e pure una parte di Ata dovessero attendere più di tre mesi per essere
nominati su posti vacanti o spezzoni di cattedre residui. Il tutto diventa
intollerante perché, ancora una volta, gli uffici scolastici non si sono
La libera informazione è senza
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attivati per coprire i vuoti sul sostegno che riguardano qualcosa come
40mila posti: non possono, poi, essere di certo i docenti del
“potenziamento” a fare da tappabuchi su insegnamenti per i quali non
sono nemmeno abilitati. Sembra assurdo, ma la riforma della scuola,
alla resa dei conti, ha aggravato il fenomeno del precariato e della
copertura adeguata dei posti.
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Si è concluso pure il mese di novembre: le scuole aspettano, però, ancora un
alto numero di supplenti. Ad oltre un mese di distanza dall’ultima denuncia
dell’Anief, nella quale si stimava che 50mila docenti precari avrebbero avuto
la cattedra annuale tra novembre e Natale, i fatti danno ragione al giovane
sindacato, soprattutto per l’assegnazione dei docenti di sostegno per gli
alunni disabili: dalle sedi territoriali, collegate con gli istituti, risulta che ad
oggi in Calabria, Campania e Sicilia, vi siano ancora senza docente molti
spezzoni di cattedra; per la scuola dell’infanzia e primaria, nelle provincie di
Terni, Cosenza, Perugia, Campobasso, Roma, Latina e Palermo, sono ancora
in corso le convocazioni per il conferimento degli incarichi annuali. A
Catanzaro si devono completare, inoltre, quelle del personale Ata.
Al Nord non va meglio: come a Genova, dove il 30% dei bambini disabili delle
scuole primarie non ha ancora avuto (forse non arriverà mai) un insegnante
di sostegno specializzato o, come a Savona, dove scarseggiano i docenti del
primo ciclo e le scuole sono costrette a ricorrere ai candidati privi di
Amministrazione
Accesso Back-Office
abilitazione che hanno presentato la sola “messa a disposizione”; a Torino, ci
sono da coprire ancora 339, di cui 230 di sostegno e vi sono, inoltre, ancora
vuoti “a macchia di leopardo” alle medie e alle superiori, in particolare per le
materie scientifiche con i prof in graduatoria ormai esauriti (“Mai visto che a
fine novembre si debba ancora essere alle prese con l’assenza della maestra,
del professore di matematica o di scienze”, scrive La Stampa); carenze di
docenti delle superiori si segnalano anche in Veneto ed in altre regioni.
Questi sono i fatti: tuttavia, il Governo continua a dire, in splendida
solitudine, di voler combattere la supplentite e che il precariato si stia
riducendo. Chi vive la scuola sa, però, come stanno le cose, genitori
compresi: un gruppo, a Firenze, particolarmente preoccupato della mancata
Codice abbonamento:
La richiesta sembra la risposta giusta alle parole del ministro dell’Istruzione
che, ad ottobre, aveva tentato inutilmente di tranquillizzare la “piazza”
sostenendo che fosse tutto sotto controllo “perché non siamo a Natale”.
“L’eventualità posta da Giannini – commenta Marcello Pacifico, presidente
nazionale Anief – si sta invece verificando ed è davvero grave: perché mai era
accaduto che così tanti insegnanti e pure una parte di Ata dovessero
attendere più di tre mesi per essere nominati su posti vacanti o spezzoni di
cattedre residui. Il tutto diventa intollerante perché, ancora una volta, gli
uffici scolastici non si sono attivati per coprire i vuoti sul sostegno, che
riguardano qualcosa come 40mila posti. E non possono essere di certo i
docenti del “potenziamento” a fare da tappabuchi su insegnamenti per i quali
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assegnazione dei posti vacanti, ha fatto sapere di aver “contattato tutti ma,
nonostante il Natale già alle porte, siamo ancora senza maestra”. Dopo aver
sostenuto che “se questa è la #buonascuola vogliamo quella di prima!”,
tramite Facebook hanno lanciato un appello: Per Natale vogliamo una
maestra o una prof!
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non sono nemmeno abilitati. Sembra assurdo ma – conclude Pacifico – la
riforma della scuola, alla resa dei conti, ha aggravato il fenomeno del
precariato e della copertura adeguata dei posti”.
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