La Comunità accoglie don Giulio Moneta

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Transcript La Comunità accoglie don Giulio Moneta

Parrocchia Natività di Maria Vergine
Cazzago San Martino (Bs)
Periodico della Parrocchia di Cazzago - www.up-parrocchiedicazzago.it
[email protected] - Tel. 030 72 50 14
Tempo di Grazia
La Comunità accoglie
don Giulio Moneta
Buon Natale
BENVENUTO DON GIULIO
GRAZIE DON LUIGI
BUON CAMMINO E BUON NATALE
Benvenuto don Giulio
Accogliamo don Giulio,
nuovo parroco
di Cazzago San Martino
Programma
Martedì 22 novembre ore 20.30
Chiesa parrocchiale - Per tutti
Convocati i Gruppi Gerusalemme, Emmaus e Antiochia
Presiede l’incontro e la celebrazione della Messa don Edoardo
Sartori, curato a Cazzago dal 1987 al 1995
Martedì 29 novembre ore 20.30
Chiesa parrocchiale - Per tutti
Convocati tutti gli operatori pastorali CPP, CPAE, catechisti,
lettori, ministri eucaristia, Caritas, volontari della Parrocchia
e dell’Oratorio. Celebrazione eucaristica presieduta da mons.
Cesare Polvara, Provicario per le Unità pastorali
Martedì 6 dicembre ore 20,30
Chiesa parrocchiale - Per tutti
Adorazione e Confessioni. Esposizione, adorazione in parte
guidata e in parte personale con possibilità di Confessioni
Giovedì 8 dicembre 2016
Solennità
dell’Immacolata
Ore 14.30
Piazza Vittorio Emanuele II - Accoglienza
Sarà presente la Banda cittadina.
A seguire: Saluto del Sindaco,
processione con i Gruppi dell’ICFR
e tutti i convenuti
Celebrazione eucaristica
con il rito di ingresso
Momento conviviale in Oratorio
con don Giulio per tutti.
Domenica 11 dicembre ore 16.00
Chiesa parrocchiale
Concerto con il Coro Sancta Julia
Caro don Giulio,
ti aspettiamo con gioia.
La tua comunità
2
Sommario
Accogliamo don Giulio, programma 2
Tempo di Grazia
3
Il decreto di nomina
di mons. Luciano Monari
4
Saluto di don Giulio
5
Dal Vicario zonale di Orzinuovi
6
Intervista a don Giulio
7
Speciale don Luigi
Rendo grazie
8
Grazie a don Luigi dalla comunità 10
Cronaca di 25 anni di parrocchiato 11
Grazie a nome del volontariato
e delle Associazioni
12
Il saluto del Sindaco, dott. Mossini 13
Il ricordo del sindaco
Giuseppe Foresti
14
Promosso...15
Rendiconto economico di 25 anni 16
6 marzo 2016 - È nata l’UP
17
Lettera di mons. Monari
Il regno è vicino
18
Scrivo a voi, cari genitori
20
Chiuso l’anno della Misericordia
21
Amoris laetitia, che bellezza
22
Pellegrinaggio a Santiago e Fatima 26
Pellegrinaggio a Roma
29
Pellegrinaggio alla Porta Santa
di Brescia
30
Messaggio
per la Giornata per la vita 2017
31
Avvento di Carità
31
Pastorale Giovanile
32
Il cammino di un anno
L’avvio dei cammini 2016 - 2017 41
In memoria di Antonio Bonomelli 43
La filo che c’è
44
Il tempo giusto
44
A. I. A. S.
45
Acli46
47
In memoria di don Amadio
Offerte48
50
Anagrafe parrocchiale
Calendario liturgico
52
Orari delle Messe nell’UP
52
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Tempo di Grazia
V
eramente speciale il numero annuale del bollettino della Parrocchia di Cazzago. Speciale lo è
sempre stato, anche solo per la fogliazione abbondante che don Luigi con i suoi collaboratori metteva in
stampa per consegnarlo nelle famiglie anche come augurio
natalizio.
Speciali lo sono sempre i bollettini parrocchiali, per chi ama
la sua comunità e partecipa dall’interno alla sua vita.
I bollettini hanno di bello che sono “nostri”, fatti dei fatti
delle nostre giornate, fatti di autenticità, fatti di vita vera. Le
redazioni dei giornali che si occupano di spazi grandiosi e
si rivolgono ad un pubblico che non ha volto sono un po’
di plastica: costruiti mentalmente, lasciano tracce di poco
conto nelle coscienze delle persone che leggono o che sfogliano le fotografie.
Speciale però il numero del 2016, per Cazzago, lo è un po’
di più. Speciale perché salutiamo don Luigi anche con una
parte del bollettino; una parte la dedichiamo a don Giulio
e anticipiamo il numero annuale, in uscita ogni anno per
il Natale, con la cronaca dei fatti che hanno attraversato i
giorni della comunità: il Giubileo come l’abbiamo vissuto
noi; la morte di Antonio; le attività estive, sempre puntuali e sempre diverse; la formazione dei genitori; i cammini
ICFR; i campi scuola; la giornata mondiale della gioventù;
i pellegrinaggi; i documenti di papa Francesco, i documenti
del nostro Vescovo; l’anagrafe, le offerte, le segnalazioni
delle Associazioni, senza dimenticare la memoria del XX
anniversario di morte di don Amadio Pedersoli.
Speciale anche per i pensieri che ha suscitato.
Il primo, il più insistente e vicino nel tempo, il passaggio del
testimone delle guide della comunità.
Da quel venerdì del 7 di ottobre, quando don Luigi è salito
(possiamo anche dire “risalito”) in Valcamonica per raggiungere uno dei luoghi più ameni del Lago d’Iseo, Lovere,
almeno una volta al giorno, spesso tantissimo di più, il suo
nome è risuonato negli spazi della Chiesa, nelle riunioni,
all’Oratorio. Don Luigi faceva così, don Luigi diceva...
Scherzosamente l’abbiamo pensato passeggiare sul lungo
lago godendosi amicizie ritrovate e la leggerezza di una
mente non più affannata in tanti pensieri, che sono la vita di
un parroco, ma anche un bel peso. Bel peso perché accolto
per il Signore, bel peso perché lo si fa per le persone, ma
anche oneroso. Come tutte le strade che si percorrono, per
essere strade che portano, giunti alla meta, al canto e al
giubilo prima devono mettere alla prova ed essere faticose.
Si canta solo dopo aver faticato: nei rifugi alpini, nelle feste
che celebrano l’impegno nel volontariato, nella conclusione di un pellegrinaggio ben vissuto... e a don Luigi questo
auguriamo: di vivere nel canto dei suoi cinquant’anni di sacerdozio passati come servitore e dei suoi venticinque anni
passati a Cazzago amando la sua comunità. L’affetto e i
felici ricordi che spesso riaffiorano anche nella Franciacorta, terra, per qualcuno, meno titolata di nobiltà della cittadina principe del Lago d’Iseo, ma ugualmente affascinante
e gradevole.
Pensieri e impegni li stiamo vivendo anche nell’attesa di
don Giulio.
La curiosità ha preso un po’ tutti, qualcuno è riuscito a soddisfarla prima di altri, perché conosceva persone di Brandico, qualcuno (noi preti) è corso a Brandico, tanti l’hanno
incontrato in un sabato sera, rinunciando alla partita ItaliaGermania, per anticipare l’affetto che troverà a Cazzago.
Ora però si farà conoscere meglio e apprezzeremo la sua
naturale simpatia, la sua semplicità, la sua discrezione... e
il suo amore per il ministero vissuto solo per Gesù.
Non ha scritto molto come primo saluto. È tipico di chi ha
le idee chiare scrivere l’essenziale (e quello necessario è
sempre poco) per non “rubare le parole”. Così si esprimeva
sant’Antonio da Padova intendendo dire che solo le parole
vere sono degne di essere pronunciate. Nelle parole di don
Giulio, che trovate in queste pagine, c’è proprio questo stile.
Pensieri si sono affacciati anche per l’insieme delle quattro
parrocchie dell’Unità pastorale.
Abbiamo faticato (ma poi cantato con giubilo) per arrivare
alla costituzione. Il cammino è sempre dinanzi da percorrere e lo faremo ancora insieme.
Questa indicazione la trovate nelle parole di Giulio, che
aspettiamo per vivere insieme l’unico servizio che dobbiamo alle comunità: servire Cristo per servire i fratelli.
La titolare dell’Unità pastorale, Maria Santissima Madre
della Chiesa (pensiamo a ognuna di queste parole per capire il profondissimo significato), Maria Santissima Madre
della Chiesa ci ha accompagnato, ci accompagna e ci accompagnerà.
***
Il bollettino di Natale non può chiudersi senza un sincero
augurio di Buon Natale.
Stiamo lontani dalle troppe vuote profanazioni e programmiamo di viverlo nel raccoglimento e nel giubilo della gioia
perché siamo in un tempo di Grazia.
don Andrea con don Elio, don Paolo,
don Francesco e don Angelo.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino
3
Benvenuto don Giulio
Benvenuto, caro don Giulio
La nomina di don Giulio
4
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Benvenuto don Giulio
Saluto alla comunità di Cazzago San Martino
Dove il Signore ha messo i tuoi piedi,
tu metti il tuo cuore
Cari fedeli di Cazzago San Martino,
mi rivolgo a voi citando una frase di San Giovanni XXIII:
“Lì dove il Signore ha messo i tuoi piedi,
tu metti il tuo cuore”.
Il Signore ha voluto che i miei piedi si
dirigessero verso Cazzago. È Lui che nella
sua Provvidenza ci concede di incontrarci
e di compiere insieme un tratto di strada
in questa comunità.
A me spetta mettere il mio cuore per
compiere con passione e amore il mio
ministero in mezzo a voi.
Immagino che in voi ci siano tante aspettative. In me prevale la trepidazione e un
po’ di preoccupazione per il nuovo servizio al quale sono chiamato. Mi consola il
fatto di collaborare con i confratelli don
Andrea, don Paolo, don Elio, nell’Unità
pastorale che è stata da poco costituita,
dopo aver compiuto un lungo cammino
di preparazione.
Tra me e voi ci accomuna un senso di
curiosità.
Sarete curiosi di vedere come sono, come
agisco, come mi muovo.
In me c’è l’attesa di conoscere questa
nuova realtà. Mi auguro che questa curiosità non sia fine a se stessa, vacua e
invadente, ma sia espressione di responsabilità, mossa da amore e da passione
per il lavoro che insieme compiremo. Curiosi di conoscerci per lasciarsi interpellare a vicenda. Una curiosità che mostra
interesse e attenzione sulle reali situazioni
di ognuno e ci consente di relazioni autentiche.
Rivolgo un saluto a don Luigi che per
venticinque anni ha servito con dedizione
questa comunità, e a don Francesco sacerdote collaboratore.
Questo tempo di attesa sia tempo di preparazione, ma soprattutto di preghiera
con la quale invochiamo la benedizione
del Signore perché predisponga i nostri
cuori ad avere un unico interesse. Costruire la comunità secondo gli insegnamenti
del Vangelo. Abbiamo ricevuto una grande eredità spirituale ed è nostro dovere
trasmetterla come un dono prezioso.
Maria Madre della Chiesa e san Francesco
da Paola intercedano per noi.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino
5
Benvenuto don Giulio
Saluto a don Giulio Moneta
Un amico parte, ma non si perde
N
Benvenuto, caro don Giulio
el 2005 don Giulio faceva l’ingresso come Parroco a Brandico nella IX
Zona Pastorale della Beata Stefana
Quinzani. Ha incominciato subito a
lavorare insieme alla sua Comunità
con entusiasmo, con generosità e
con impegno. È stato anche questo
un cammino che ha lasciato un profondo solco nella sua vita, cammino fatto di passione per la Chiesa e
di amore alle attività dell’Oratorio;
fatto di impegno per avvicinare le
famiglie, gli anziani e gli ammalati;
fatto di attività per favorire la crescita umana e cristiana dei ragazzi; fatto di attenzione e cura per le
varie Celebrazioni Liturgiche e dei
Sacramenti.
Ora è giunto il momento di lasciare
la Parrocchia e la nostra Zona dove
ha svolto con tanto zelo e competenza l’incarico di Segretario.
È giunto il momento di lasciare la
Parrocchia di Brandico per un altro
incarico: il servizio alla comunità
della Parrocchia di Cazzago San
Martino nella Zona VI della Francia
Corta, nell’Unità Pastorale Maria
Santissima Madre della Chiesa, costituita da mons. Luciano Monari il
6 di marzo di quest’anno in corso.
Ho sbirciato in internet il lavoro dei
confratelli. Anche se le rappresen-
6
tazioni, le immagini, i testi, i filmati e l’audio (ne ho trovati tanti nel
sito) sono sempre un po’ falsi perché non possono riflettere le sfumature della realtà che viene sempre
migliorata, tuttavia si capisce che
di lavoro in Parrocchia e con i confratelli dell’Unità pastorale non ne
mancherà.
Penso di interpretare i sentimenti dei
Sacerdoti della Zona che rappresento nel tributare a don Giulio un
grande grazie di riconoscenza per
tutto quello che ha fatto con passione,
con amore, con dedizione e senza risparmiarsi.
È un grazie che nasce dal cuore di tutti
noi con il proposito di essergli ancora vicino con la nostra preghiera e
la nostra amicizia.
“Nulla è sacrificio, ma gioia quando c’è amore in Cristo”.
Un amico parte, ma non si perde.
Tanti auguri per il tuo nuovo apostolato e che la Beata Vergine Maria che onorerai nella sua Natività
nella Parrocchia di Cazzago ti protegga e ti assista.
Il Vicario Zonale
di Orzinuovi
don Domenico Amidani
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
don Giulio si racconta
Intervista a don Giulio
Desidero soltanto che si lavori insieme
avendo come unico scopo il bene della comunità
1. Innanzitutto si vuole presentare
alla comunità?
Sono nato a Orzinuovi, ma ho sempre vissuto in un piccolo paese della
bassa bresciana, Meano, frazione di
Corzano. Sono entrato in seminario
a 11 anni nei piamartini a Maderno,
dove ho frequentato la scuola media.
In seconda superiore sono poi passato
al nostro seminario diocesano. Sono
stato ordinato sacerdote il 12 giugno
1982. Ho esercitato come curato il mio
ministero al Villaggio Sereno e a Pralboino, sono stato poi mandato parroco in tre piccole parrocchie: Belprato,
Livemmo e Lavino nel comune di Pertica Alta. Dall’Alta valle Sabbia sono
andato ad Acquafredda ai confini
con il mantovano. Da Acquafredda a
Brandico dove ho vissuto un’esperienza intensa dal punto di vista pastorale,
ma anche come rapporto con le persone. La mia vocazione sacerdotale
si può dire che è nata con me. Fin da
bambino infatti ho sempre avuto una
particolare predisposizione alle cose
religiose. Guardavo con particolare
ammirazione il vecchio parroco del
mio paese quando celebrava la Messa
e non mancavo mai alle celebrazioni.
Ringrazio il Signore perché non mi ha
mai distolto da questa scelta e considero una sua benevolenza nei mie confronti avere avuto accanto sacerdoti,
genitori e amici che mi hanno sempre
sostenuto nel cammino e che talvolta
mi hanno aiutato anche con il loro aiuto economico.
2. Conosce il nostro territorio? La realtà di Cazzago?
Mi inserisco in una realtà che non conosco. Ho sempre sentito parlare bene
della Zona della Franciacorta da tutti
ritenuta bella dal punto di vista paesaggistico e ricca di tradizioni religiose. Sono venuto alcune volte al Centro Oreb per qualche giorno di ritiro.
Sono passato alcune volte da Cazza-
con un po’ di trepidazione. Essendo
una parrocchia più numerosa, maggiore sarà anche l’impegno e perciò
ho bisogno di un supplemento di aiuto
da parte del Signore e da parte vostra.
Pregate per me.
5. Cosa desidererebbe dalla comunità
di Cazzago?
Desidero soltanto che si lavori insieme avendo come unico scopo il bene
della comunità. Tutto ciò che insieme si
fa abbia come scopo la costruzione di
una vera comunità cristiana il cui riferimento è il Vangelo.
6. Cosa è secondo lei una comunità
cristiana oggi?
go, mai immaginando che un giorno
sarei stato chiamato ad esercitare il
mio ministero. Sono rimasto comunque
bene impressionato dall’incontro avuto
con i sacerdoti, da come sono tenute le
strutture e dal buon clima di accoglienza che mi è stato riservato la sera in
cui ho incontrato i collaboratori.
3 Sa che Cazzago fa parte di una
Unità pastorale con Bornato, Calino
e Pedrocca? Ha già avuto esperienze
come unità pastorale?
Sono consapevole di inserirmi in una
Unità pastorale e che ciò comporterà
un’esperienza nuova e un modo diverso di vivere il ministero, perché finora
non ho mai vissuto questa impostazione. Ritengo che la collaborazione tra i
sacerdoti sia esperienza positiva e che
apra gli orizzonti oltre i propri confini.
Mi incoraggia il fatto di aver notato un
buon clima di collaborazione tra i sacerdoti dell’Unità.
Da sempre una comunità cristiana
poggia su questi tre pilastri fondamentali: l’annuncio della Parola di Dio,
la celebrazione liturgica e la carità.
Se manca una di queste componenti
la comunità è sbilanciata. La situazione attuale richiede, come più volte
ci ricorda Papa Francesco, di essere
cristiani che escono dalle proprie comodità o cristiani da salotto per avere
il coraggio di raggiungere le periferie che hanno “bisogno della luce del
Vangelo”. Ciò che deve inquietarci e
preoccupare la nostra coscienza è che
tanti nostri fratelli “vivono senza l’amicizia con Gesù”. Inoltre siamo chiamati in un contesto di povertà morale e
spirituale a farci compagni di viaggio
con la nostra testimonianza e con paziente carità.
don Giulio
4. Con quale stato d’animo si accinge
a fare questa nuova esperienza?
Mi accingo a questo nuovo incarico
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino
7
Rendo grazie a Colui che mi ha reso forte,
Cristo Gesù il Signore nostro
Dall’omelia
di don Luigi
nella Santa Messa
di ringraziamento
e di saluto
Grazie, don Luigi
R
ingrazio il Signore perché
il fatto che abbia potuto
tracciare un rendiconto
morale e spirituale della mia esperienza parrocchiale a Cazzago, mi
ha aiutato a essere più legato alla
storia che ho vissuto con voi. La
maggior parte della mia vita sacerdotale, i venticinque anni trascorsi
con voi e i dieci anni trascorsi al Lodetto, è stata caratterizzata proprio
dal legame con la Parrocchia e per
questo rendo grazie al Signore.
Rendo grazie a Colui che mi ha reso
forte, Cristo Gesù il Signore nostro,
poiché mi ha giudicato degno di
fiducia e ha messo al Suo sevizio
proprio me, così come sono, non
bestemmiatore, non persecutore,
non violento, con tutti i miei limiti.
Cristo Gesù ha voluto dimostrare in
8
me tutta la sua magnanimità.
È con questa percezione che mi
accingo con grande conforto ad
affrontare le tre parabole della misericordia, con la consapevolezza
che Gesù ci ha mostrato le cose più
belle della vita.
Ci ha dato coraggio, ci ha insegnato che il Padre è misericordioso, perché ama tutti i suoi figli nello
stesso modo e anche se uno di loro
si allontana, il Padre non si arrende, non si chiude nel vittimismo, ma
è parte attiva nell’attesa di incontrarlo di nuovo.
Così la donna che cerca la sua
perla preziosa, guarda ovunque in
casa con cura e quando finalmente
ritrova il suo prezioso tesoro, fa festa con le amiche.
Anche il pastore va in cerca della
sola pecorella che si è allontanata,
mentre le altre novantanove sono
rimaste nel recinto. A questo proposito, in un suo bellissimo aneddoto, il Card. Biffi dice che i pastori
di oggi hanno un metodo pastorale
che fa allontanare anche le novantanove pecore. Poi rimproverano
l’unica che è rimasta per la sua
poca intraprendenza e mandano
via anche lei. Come si può, allora,
parlare di “pastorizia-pastorale”,
se con tutto il suo operato, il pastore fa di tutto per allontanare il
gregge? Certamente queste immagini colpiscono e colpiscono anche
me, tanto che mi sono chiesto molte
volte se sono stato capace di evitare che qualcuno se ne andasse,
che sbattesse la porta, se sono stato capace di dire: “Ritorna!”. Sono
tante le domande che un pastore
deve porsi.
Il figlio che vuole tornare da suo
padre e dice: “Mi alzerò, andrò
da mio padre e gli dirò: Padre ho
peccato contro il cielo e contro di
te. Non sono più degno di essere
chiamato tuo figlio”, ha trovato un
padre che lo ha accolto con gioia. Allora anch’io mi domando e
vi domando, con spirito liberatorio
e sincero, se sono stato capace di
rendere gioiosi i fratelli affidati a
me quando sono tornati o se, come
dice il Papa, qualche volta, senza
volerlo, li ho torturati.
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Il saluto di don Luigi
Tutti i pastori, oggi, dovrebbero
chiedersi cosa vuole il Signore da
ognuno di loro. E questa è stata la
mia preoccupazione più grande
durante i venticinque anni trascorsi
con voi.
Sono venuto qui cercando sempre
di interrogarmi su cosa mi chiedesse il Signore in alcuni momenti, cosa mi suggeriva, come avrei
potuto fare perché io anelassi a
quella gioia di far festa e di celebrare la festa insieme, perché tutti
voi, amici, vi sentiste uniti nell’amore, perché nessuno si sentisse
ferito, perché chi avesse subito delle ingiustizie, potesse pensare che
sarebbe valsa ancora la pena di
ricominciare.
Cari amici, mai nessuno di voi è
stato indifferente per me, anche se
non ve ne siete accorti.
Oggi ero a pranzo con i genitori
dei bambini della scuola materna
e ho osservato diverse situazioni,
qualcuno mi ha parlato, qualcun
altro mi ha fatto gli auguri, qualcuno mi ha sorriso, ma ho visto anche
dolore e sofferenza e sono venuto
via con l’idea che il pastore deve
fare proprio questo: essere attento
a tutti. Ed è proprio quello che ho
cercato di fare in questi anni, essere un pastore attento e stabilire
un rapporto anche solo di amicizia
con ognuno di voi, senza schierar-
mi da una parte o dall’altra: per
me siete stati tutti ugualmente importanti.
In questi anni, durante la nostra
esperienza di comunità, il mio
impegno è stato anche quello di
cercare la perla preziosa che è in
ognuno di voi. Ho trovato tante
cose belle e le porto tutte nel mio
cuore.
Ieri sera guardando le fotografie
della cerimonia di ingresso qui a
Cazzago, ho rivisto i bambini che
mi hanno accolto e tutto quello che
abbiamo fatto insieme anche quel
giorno. Certo non avevo i capelli
bianchi, ero giovane anch’io, però
ho sempre avuto la preoccupazione di cercare la perla preziosa che
è in ognuno. Questo sarà sempre il
mio impegno: non pensare che noi
siamo più importanti degli altri, ma
che siamo importanti solo se valorizziamo gli altri, se facciamo strada agli altri e non semplicemente a
noi stessi.
A chi mi ha chiesto quali sono stati
i miei programmi pastorali in questi venticinque anni, posso dire che
la mia è stata una pastorale demografica, una pastorale positiva e di
incoraggiamento. Ho incoraggiato i piccoli, i ragazzi, i giovani a
crescere, ad assumersi le proprie
responsabilità, a creare una fami-
glia e avere dei figli. Ho incoraggiato i genitori a guardare avanti,
ho spronato i nonni a stare con i
loro nipoti, ho incoraggiato tutti a
resistere, essere gioiosi e fiduciosi.
Sicuramente c’è ancora molto da
fare: si celebrano pochi matrimoni
e nascono pochi bambini. Allora se
vogliamo pensare al futuro di questa comunità, dobbiamo lavorare
tutti insieme, volerci bene, accogliere la vita, frequentare la parrocchia
e l’oratorio contenti di quello che
c’è, senza lamentarci, valorizzando tutto quello che abbiamo, tutto
quello che la comunità ci offre e di
cui neanche ci rendiamo conto.
Grazie alla vostra collaborazione,
ho potuto realizzare molte opere
spirituali e materiali in questi anni.
Questa è stata la forza del mio
operato: la vostra partecipazione,
la vostra collaborazione, il fatto di
lavorare insieme.
Lascio i saluti di don Dario e di don
Alessandro, che non sono qui per
altri impegni. Con don Alessandro,
poi, continuerò la mia esperienza
sacerdotale, grazie al disegno di
Colui che ancora una volta ci ha
fatto incontrare.
Concludo ringraziando il Signore e
ringraziando voi per la stima che
mi avete dimostrato e che mi dimostrate anche oggi. Grazie di tutto.
Testo non rivisto da don Luigi
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino
9
Semplicemente grazie
C
Grazie, don Luigi
aro don Luigi,
oggi vogliamo dirle “Semplicemente Grazie”.
Venticinque anni sono un periodo particolarmente significativo e intenso, in
cui si sono sedimentati ricordi, desideri, risultati, obiettivi raggiunti e aspettative che permangono unite a profonde preoccupazioni pastorali.
Nel bollettino parrocchiale del Santo
Natale 2013 don Luigi scriveva: “Il
travaglio sociale, economico, politico
di questi ultimi mesi porta molti alla sfiducia; la precarietà e la mancanza di
lavoro, soprattutto a livello giovanile,
la frammentazione politica e sociale,
la crescita dell’individualismo, sono segni di una situazione alquanto difficile
che riguarda il mondo intero“.
E aggiungeva, rivolto al piccolo gregge
di Cazzago: “Voi siete la mia famiglia
dal 21 giugno 1991, quando accolsi
dal vescovo Bruno Foresti, la missione di essere il Vostro Pastore; da quel
giorno siete entrati completamente nel
cuore, nei pensieri, nei progetti, nel
desiderio di essere utile e disponibile
con tutti, senza esclusioni né privilegi.
Prego il Signore di dare a ciascuno di
Voi e a tutte le famiglie quella gioia
che viene da Lui”.
Oggi, vogliamo ricordare alcune, fra
le tante iniziative e opere, realizzate
sotto la sua guida, particolarmente importanti ed impegnative:
- l’attivazione dell’ICFR, iniziazione
Cristiana fanciulli e ragazzi, che richiede la partecipazione dei genitori
alla vita cristiana e alla trasmissione
della fede tra generazioni;
- l’attenzione costante alla dimensione
10
della Carità, nelle sue concrete attuazioni.
Con la Santa messa del 6 marzo 2016
si sono concluse le tappe del lungo
percorso che ha consentito al vescovo
mons. Luciano Monari la costituzione
dell’Unità Pastorale “Maria Santissima
Madre della Chiesa”.
Don Luigi ha sempre incoraggiato e
sostenuto gli sforzi tesi a riorganizzare, a migliorare e abbellire il nostro
oratorio per renderlo più confacente
alla realtà in continua evoluzione.
A suo tempo si è attivato per le opere di manutenzione straordinaria del
sagrato, in collaborazione con il Comune.
Ha organizzato le opere di adeguamento e sistemazione della casa canonica.
Ha dato impulso e si è fatto promotore delle opere di restauro conservativo
della nostra magnifica parrocchiale,
consacrata nel 1756.
“Ricordiamoci che fu costruita a forza
di elemosine innestando una consuetudine di rispetto delle generazioni precedenti e di responsabilità per la generazione attuale e per quelle future.”
I lavori preparatori e di progettazione, coordinati dal Prof. Arch. Aurelio
Pezzola, per il restauro conservativo
iniziarono nel 2000 per concludersi
nel 2010.
Riguardarono l’edificio della chiesa
nel suo complesso a partire dal sistema strutturale, murario e impiantistico e hanno interessato anche la cella
campanaria e le campane, il restauro
dell’apparato decorativo interno, delle
Via Crucis e della statua della Madonna del Castelletto.
Restaurati anche gli arredi lignei e i
quadri presenti nella sagrestia.
Tutti le opere si sono concluse con un
certificato di conformità e buon esito
dei lavori eseguiti, rilasciato dal ministero di Roma.
Tutti i lavori eseguiti (Oratorio San
Giovanni Bosco, casa canonica, chiesa parrocchiale...) risultano ad oggi
completamente pagati.
Inoltre possiamo affermare che la parrocchia ha sanato ogni debito, sia con
le banche che con altri enti e ha una
situazione economica finanziaria in
attivo, seppure limitato, consentendo
di guardare al futuro con fiducia, prudenza e coraggio.
Caro don Luigi, sono trascorsi 25 anni,
veramente anni di grazia, momenti e
manifestazioni di un cammino fatto di
quotidianità, di dialogo, di rispetto, di
ascolto e di accoglienza.
Grazie per averci insegnato a camminare come comunità. La ringraziano
tutti i gruppi e le associazioni che in
Lei hanno sempre trovato incoraggiamento e sostegno.
La maggior parte di noi ha certamente
beneficiato in modo diretto di una Sua
parola, di un Suo gesto e di un Suo
consiglio.
Non pochi anche del suo aiuto spirituale e materiale.
La sua amicizia è da sempre per tutti.
Con questi sentimenti le auguriamo
una buona prosecuzione del cammino
sacerdotale.
E Le diciamo:
“Semplicemente Grazie, don Luigi”.
A nome dei Consigli parrocchiali
CPP e CPAE (E. L.)
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
25 anni con don Luigi
25 anni
nella Comunità
di Cazzago
Venticinque anni: non è un periodo
breve quello trascorso da don Luigi a
Cazzago. Sono anni questi di profondi
mutamenti, non solo per la Chiesa, ma
anche per l’intera società, che deve far
sempre più i conti con un mondo secolarizzato, in cui le tradizioni, i valori
di un tempo sembrano capitolare di
fronte alle mode effimere e alla “modernità”. Dopo le esperienze prima
come curato a Ome, Urago d’Oglio
e Lovere, poi come parroco a Lodetto di Rovato, don Luigi diventa guida
della nostra comunità l’8 settembre
1991. Allora era coadiuvato dal suo
predecessore, don Amadio Pedersoli,
rimasto a Cazzago fino alla sua morte
avvenuta nel 1996, e dal curato don
Edoardo Sartori. Molte sono le iniziative e le opere intraprese nel corso degli
anni.
Un parroco maestro
Don Luigi è stato sì pastore del gregge
di Cazzago, ma soprattutto guida e
maestro: ci ha esortato a essere cristiani veri nella famiglia, nel lavoro, nella
società civile, ponendo sempre al centro della propria esistenza Cristo, che
è Via, Verità e Vita. Uomo di profonda
cultura, che si rifletteva nelle sue omelie sempre profonde, capaci di toccare
il cuore di chi ascoltava, e di estrema
sensibilità, che emergeva nelle sue
accorate orazioni funebri, nelle quali
spesso trattava i delicati temi della solitudine nella sofferenza e del sacrificio.
Don Luigi incitava non solo i ragazzi,
ma anche gli adulti a studiare, a continuare la formazione, ad accrescere
sempre il proprio bagaglio culturale.
Il rapporto con le associazioni
Don Luigi si è da subito dimostrato non
solo parroco e guida spirituale della
comunità, ma amico fidato, su cui sempre si poteva contare per ricevere una
parola, un gesto o un consiglio. Anche nella vita civile si è sempre impegnato; molte sono le associazioni che
ha sostenuto e appoggiato: le scholae
cantorum “Sancta Julia”, “Exultet” e il
corpo bandistico “M. Pietro Orizio”,
associazioni musicali da
lui molto amate, l’Avis ed il
gruppo Acli, ospitati negli
spazi dell’Oratorio, gli Alpini e l’associazione degli
Anziani, sempre al servizio della comunità, il Mato
Grosso,
rappresentato
dalla nostra compaesana
Anna Metelli, che da più di
dieci anni vive in Perù dedicando la propria vita al
sostegno delle povere comunità andine.
Un parroco costruttore
Don Luigi, scherzando, spesso diceva
di essere stato inviato come parroco
“costruttore”: infatti molte opere di restauro sono state da lui compiute. Dapprima il restauro della casa canonica,
che versava in pessime condizioni, con
il quale vengono realizzati gli spazi
dedicati all’archivio parrocchiale, poi
il rinnovo del sagrato e dell’annessa
“Casa del Romito”, infine l’impegnativo restauro conservativo della parrocchiale: un intervento che non solo
ha riguardato la struttura muraria,
ma tutti gli impianti della chiesa vengono adeguati, così come tutto l’apparato decorativo interno e gli arredi
sacri, dall’antica scultura lignea della
Madonna del Castelletto alle splendide pale d’altare, agli arredi della sagrestia. Sempre attento alla memoria
storica, nel corso degli anni don Luigi
conserva e restaura oggetti liturgici,
altri di cui la nostra chiesa è sprovvista – calici, messali, tovaglie d’altaresono da lui acquistati. Infine don Luigi
si impegna in un’altra grande opera:
il restauro dell’Oratorio “S. Giovanni
Bosco”, che era bisognoso di un riammodernamento: vengono realizzati
non solo una nuova copertura, ma anche una nuova area attrezzata di giochi per i più piccoli e il campo sportivo
in erba sintetica.
Un parroco costruttore... di comunità
Don Luigi è stato dapprima coadiuvato dal curato don Edoardo, oggi parroco di Casaglia, dal 1995 da don
Alessandro Camadini, attualmente
parroco di Lovere, e infine dal 2002
da don Dario Pedretti; con la nomina
di don Dario a parroco di Zocco nel
2007, don Luigi si è trovato da solo a
gestire parrocchia e oratorio di Caz-
zago fino al rientro di don Francesco
Bresciani nel 2010. Seppur solo, don
Luigi ha promosso sempre con entusiasmo nuove attività aggregative e formative: a partire dal 2000 introduce i
“Centri d’ascolto”, che approfondiscono diversi temi e sono un momento di
preghiera in comune, sostiene la festa
dell’oratorio “Coloriamoci di Gioia”,
quest’anno giunta alla sua quindicesima edizione, una festa interamente dedicata alle famiglie, con intrattenimenti
per tutte le fasce d’età e spettacoli che
vogliono divertire, ma anche educare.
Per realizzare tutto questo don Luigi ha
dovuto intessere una rete di relazioni,
di legami con i volontari che operano
in parrocchia e nell’oratorio, favorendo il dialogo e l’interazione tra i diversi gruppi. In un mondo sempre più
secolarizzato, infatti, l’aiuto dei laici è
divenuto fondamentale: il curato negli
ultimi anni è stato sostituito dal “direttore dell’oratorio”, Antonio Bonomelli,
purtroppo scomparso pochi mesi fa.
Ancora, don Luigi ha introdotto i Ministri straordinari della Comunione e
del Culto Eucaristico, che prestano aiuto durante le funzioni liturgiche e ha
attivato l’ICFR, l’iniziazione cristiana
dei fanciulli e dei ragazzi, che prevede una partecipazione attiva e un
maggiore coinvolgimento dell’intera
famiglia alla vita cristiana per favorire la trasmissione della fede tra generazioni; ha poi avviato l’esperienza
dell’Unità Pastorale “Maria Santissima
Madre della Chiesa” costituita ufficialmente lo scorso 6 marzo. Don Luigi si è
continuamente impegnato a riorganizzare la vita nella comunità cercando di
dare risposte efficaci in una realtà in
continua evoluzione, con la sua opera
ha plasmato la comunità di Cazzago:
ora sta a noi continuare il cammino.
Denise Messali
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 11
Nella Chiesa
Affetto e ringraziamento... da tutti noi
Sentire
cum ecclesia!
Grazie, don Luigi
D
omenica 11 settembre nella
chiesa parrocchiale “Natività di Maria Vergine”
di Cazzago S. Martino si è tenuta la
solenne celebrazione in onore di don
Luigi Venni, da venticinque anni guida
della comunità cazzaghese e ora giunto al termine della sua missione come
parroco. Don Luigi Venni è stato ordinato sacerdote l’otto settembre 1965:
dopo alcune esperienze come vicario
a Ome, Urago d’Oglio, Lovere, poi
come parroco del Lodetto di Rovato,
l’otto settembre 1991 diviene arciprete di Cazzago S. Martino, dove da un
quarto di secolo ricopre l’importante
incarico di perno della vita spirituale
del paese.
Nel periodo ricco di mutamenti trascorso nel centro franciacortino, don Luigi,
non solo si è prodigato con assoluto e
instancabile impegno nella sua opera
pastorale e formativa, connotata da
saggezza ed equilibrio e sorretta da
profonda fede, ma è stato da subito
amico vero e fidato di ogni parrocchiano, che da lui ha sempre potuto
beneficiare di una parola, di un gesto,
di un consiglio; ha sempre cercato di
scovare la “perla rara” in ogni persona che incontrava, sempre aperto al
dialogo, rispettoso, pronto all’ascolto
e all’accoglienza; non solo parroco e
pastore, ma padre e fratello, maestro e
guida costantemente presente nel percorso di crescita spirituale di ognuno.
Don Luigi Venni, inoltre, si è dimostrato sempre attento e partecipe alla vita
e alle attività dei numerosi gruppi e
associazioni che operano nel paese,
offrendo loro sostegno e incoraggiamento.
Molte sono state le iniziative intrapre-
12
se dal parroco: tra le tante, si possono ricordare l’attivazione dell’ICFR,
l’iniziazione cristiana di fanciulli e
ragazzi, che richiede la partecipazione dei genitori alla vita cristiana e il
coinvolgimento dell’intera famiglia per
la trasmissione della fede attraverso le
generazioni; l’avvio dell’esperienza
dell’Unità Pastorale “Maria Santissima Madre della Chiesa”, costituita
ufficialmente il 6 marzo scorso con la
S. Messa celebrata dal vescovo mons.
Luciano Monari. Da sempre don Luigi
ha sostenuto gli sforzi tesi a riorganizzare e migliorare gli spazi dell’Oratorio “S. Giovanni Bosco” per renderlo
più confacente a una realtà in continua
evoluzione. Infine non si possono tralasciare gli importanti lavori di restauro
della casa canonica e della parrocchiale, costruita a forza di elemosine
e consacrata nel 1756: l’imponente
e impegnativo restauro conservativo
della parrocchiale, iniziato nel 2.000
e protrattosi per ben dieci anni, ha
compreso interventi non solo al sistema
strutturale, murario ed impiantistico,
ma ha interessato anche l’intero apparato decorativo interno, dalla pregevole scultura lignea cinquecentesca della
Madonna del Castelletto agli arredi
della sacrestia.
L’intera comunità parrocchiale e civile
si è riunita per dire “semplicemente
grazie” a don Luigi e per testimoniare il proprio affetto e ringraziamento
per quanto egli ha saputo donare nei
suoi venticinque anni trascorsi come
pastore del piccolo gregge di Cazzago: un gregge che è davvero entrato
completamente nel cuore, nei pensieri,
nei progetti del suo pastore, utile e disponibile con tutti, senza esclusioni né
privilegi. 
Q
uando penso a don Luigi e alla sua presenza a
Cazzago San Martino
come pastore, la mia prima gratitudine è per la sua attenzione e
sensibilità alla Chiesa universale e
al suo Magistero; ho sempre percepito la sua attenta conoscenza dei
documenti della Chiesa, del magistero del Papa… Nelle sue omelie
ho spesso colto l’attenzione alla ecclesialità, il desiderio di trasmettere
una visione di Chiesa da guardare
e amare come madre che guida i
suoi figli. La seconda gratitudine
è del tutto personale e interessata:
don Luigi è un sacerdote che ha capito la vocazione alla consacrazione laicale e il significato degli Istituti
Secolari. In quanto laica consacrata, appartenente all’Istituto secolare
delle Oblate Apostoliche Pro Sanctitate, non posso che essergli grata
per aver apprezzato il valore della
mia/nostra vocazione. Il terzo grazie è per la sua accoglienza nella
sua Parrocchia, dove mi ha chiesto
dei servizi dandomi piena fiducia
e per la valorizzazione del servizio alla spiritualità che offriamo al
Centro Oreb, senza mai tralasciare
di invitare e sollecitare i suoi fedeli
a partecipare alle iniziative proposte nel nostro Centro.
A don Luigi auguriamo di continuare a essere un pastore secondo
il cuore di Cristo, a sentire sempre
cum ecclesia, a avere passione per
lo stesso Cristo al quale abbiamo
consacrato la vita, certi che la preghiera e l’affetto non conoscono distanze e confini. Grazie don Luigi!
Antonella Ruggeri
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Il saluto del Sindaco
In un abbraccio il nostro grazie
C
aro Don Luigi, è con grande
gioia che il tuo cinquantesimo di sacerdozio mi dà l’occasione di parlare pubblicamente di te,
della tua persona e del tuo apostolato
all’interno della comunità di Cazzago
San Martino, sia come sindaco e sia
come semplice parrocchiano.
Il tuo mandato è sempre stato condotto a compimento nel segno della tua
vocazione ecclesiale, certamente predisposto al servizio dell’intera comunità, accompagnando nel cammino con
Gesù verso il Padre ogni tuo parrocchiano che si è rivolto a te.
Hai sempre curato molto l’unità nelle celebrazioni, nei vari momenti di
preghiera e di catechesi per fortificare nella fede l’intera comunità del tuo
amato paese.
Certamente non è stato semplice, il
percorso a volte non ti è stato agevole,
lo so per quei non pochi momenti confidenziali che abbiamo trascorso con
serenità insieme.
Ma la forza del tuo perdono ti ha aiutato molto a superare quei tristi momenti.
Hai dato conforto a tutti, quel conforto
che a volte a te è mancato, ma che hai
ritrovato nella preghiera e nel più bello
dei rifugi: DIO.
Ho avuto modo di frequentarti come
sacerdote e come uomo e ti posso assicurare che non mi hai deluso.
La frequentazione come ministro di
Dio, mi ha arricchito.
Quante volte abbiamo disquisito a tu
per tu sulle tue omelie mettendo in evidenza punti a volte non condivisibili,
ma sempre nell’intento di un miglioramento vicendevole.
Mi piace ricordare la tua formazione
teologica che ho potuto constatare nel
piacevole viaggio in Israele, con don
Mauro Orsatti, famoso biblista, quando io mi trovavo in mezzo ai vostri due
fuochi di domande e risposte.
Come uomo voglio ricordare la piacevole compagnia nei parecchi viaggi
fatti e condotti come una persona di
noi, al di fuori della tua missione, pronto alla battuta spiritosa e piacevole.
La tua presenza è stata preziosa sia
nei momenti di preghiera e sia nei momenti di svago.
Quindi grazie, caro Don Luigi, a nome
di tutta la popolazione di Cazzago
San Martino e un grazie personale
mio con l’augurio che il cammino di
evangelizzazione sia continuato nel
nome del Redentore come hai fatto tu.
Grazie ancora Don Luigi, non ti dimenticherò.
la Comunità di Cazzago San Martino.
Certamente la strada non è stata tutta
in discesa. Hai incontrato le tue difficoltà, che con l’aiuto della fede in Dio
sei riuscito a superare.
Hai dimostrato tante buone qualità che
si possono riassumere in una piccola
frase: bontà e amore verso tutta la tua
comunità.
La tua partenza lascia un grande vuoto
nella comunità e rimpianto per la mancanza della tua presenza.
Ma gioisci perché quel vuoto è riempito dal bel ricordo che i tuoi parrocchiani ti hanno già riservato nel loro cuore.
Un forte abbraccio da parte mia e da
parte di tutta la comunità.
Grazie Don Luigi
Cazzago San Martino,
6 settembre 2015
Il Sindaco e parrocchiano
Antonio Mossini
C
aro Don Luigi,
che cosa posso aggiungere
al discorso ufficiale del tuo
cinquantesimo di Sacerdozio? Poco o
niente, se non che confermare tutto il
contenuto.
Tuttavia qualcosa per il tuo 25° anno
di presenza devo dire:
venticinque anni sono davvero tanti,
venticinque anni lasciano un segno
forte, duraturo, un segno con certezza
positivo.
Un quarto di secolo che ha segnato
con beneficio la tua vita pastorale nel-
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 13
Al centro del tuo cuore l’attenzione agli anziani,
i bisogni educativi dei ragazzi e dei giovani,
le aspettative delle famiglie.
T
Grazie, don Luigi
utto il decennio dell’amministrazione comunale che ho
avuto l’onore di presiedere
in qualità di sindaco, si è accompagnato alla presenza di Don Luigi nella
parrocchia di Cazzago. Ora il Comune coincide con l’Unità Pastorale ma
il coordinamento e l’unitarietà di gestione dell’intero comune ha sempre
14
tenuto conto delle caratteristiche delle
diverse frazioni, della loro rappresentanza e in qualche misura questo ha
rispecchiato anche la fisionomia delle
diverse parrocchie.
È con questa logica che si sono sviluppati i rapporti coi diversi parroci. Talora l’incontro con tutti loro è stata l’occasione utile per affrontare i problemi
sociali, per avviare progetti condivisi
verso i ragazzi e i giovani. I
rapporti con don Luigi sono
stati improntati a semplicità e
condivisione. Fermi restando i
ruoli diversi, credo sia stata comune l’attenzione ai problemi
delle persone che sono sempre
le stesse a maggior ragione
dove coincide cittadinanza e
fede religiosa.
Comune la valutazione della
concretezza dei problemi: l’attenzione agli anziani, i bisogni
educativi dei ragazzi dei giovani, le aspettative delle famiglie.
In questi ambiti abbiamo incrociato maggiormente le nostre
attenzioni nel comune obiettivo
di favorire la vita associativa
e aggregativa. Un lavoro che
ha puntato sulle spinte positive
della comunità per contrastare
ogni forma di disgregazione e
devianza.
La presenza di un parroco nelle nostre comunità segna sempre un’epoca,
specie se di lungo periodo come quella
di Don Luigi. In questo senso lui è stato
indubbiamente un punto di riferimento nel favorire utili forme di aggregazione, un punto di riferimento per la
vita comunitaria, per l’educazione dei
ragazzi, un punto di riferimento per i
bisogni e le ricorrenze che segnano la
vita delle famiglie. Sono questi i momenti che lo hanno visto entusiasta e
partecipe.
Per questo credo che tutta la popolazione di Cazzago, non solo la cerchia
dei parrocchiani, debba essere grata
all’operato di Don Luigi, sensibile ovviamente alla dimensione pastorale
ma anche alla qualità della vita sociale, preoccupato di una prospettiva
nella quale alcuni valori come quello
della famiglia, della nascita e dell’educazione dei figli sembrano in declino
negli stili di vita delle giovani generazioni. Lui ha sempre prestato attenzione e cura verso queste dinamiche, di
sicuro ha richiamato ed esplicitato con
chiarezza il suo pensiero a cominciare
dalla illustrazione sapiente della parola di Dio.
Per questo, alla fine, al ringraziamento
di tutti si aggiunge il mio personale e il
saluto più cordiale.
Giuseppe Foresti
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Dalle Associazioni
Nella continuità del promuovere la persona
Don Luigi e le Associazioni di Cazzago
Ci stimolava spesso a promuovere incontri di formazione sociale e politica
perché era convinto che il messaggio
evangelico potesse essere trasmesso
e recepito dalle persone, se a proclamarlo fossero cristiani coerenti e credibili nei loro stili di vita.
Particolarmente significative e mai di
circostanza erano le sue omelie durante le celebrazioni eucaristiche del
Primo Maggio o degli appuntamenti
annuali delle varie associazioni.
Non ha esitato anche in alcuni momenti di particolare difficoltà di alcune
associazioni, a ospitarle negli ambienti della Parrocchia o dell’Oratorio.
D
omenica 8 Settembre 1991,
solennità delle Natività di
Maria, un’associazione di
Cazzago, interpretando il sentimento
della comunità, così salutava Don Luigi
nuovo Parroco di Cazzago: ”La comunità di Cazzago San Martino accoglie
con stima e affetto il suo nuovo Pastore. Lo accoglie come padre, maestro,
amico e compagno di viaggio, padre
e amico tra la gente per promuovere
la carità e la solidarietà come ideali
di vita, nella convinzione che associarsi per promuovere il bene comune
corrisponda a saggezza umana e sapienza evangelica… ci sentiamo par-
ticolarmente vicine al nuovo parroco,
assicurando il nostro contributo affinchè la parrocchia possa essere luogo
di incontro, di crescita nella fede e di
promozione umana”.
Un auspicio che don Luigi in questi
venticinque anni di apostolato tra noi
ha saputo trasmettere a tutti e ai cristiani laici in particolare. Don Luigi ha
sempre visto l’impegno sociale in tutti
i campi come autentica promozione
della persona. Non a caso “preti scomodi” come don Lorenzo Milani e don
Primo Mazzolari, unitamente alla Dottrina Sociale della Chiesa, sono stati i
suoi punti di riferimento.
Siamo certi che se oggi, pur tra difficoltà economiche e lavorative che hanno colpito anche il nostro Comune, il
tessuto sociale è abbastanza vivace e
coeso, tanto da essere di esempio per
altre realtà comunali, lo si deve in parte anche alla sua opera di stimolo alla
valorizzazione del volontariato.
Per questo, come realtà associative e
di volontariato, esprimiamo un sincero
grazie a Don Luigi per questa sua vicinanza nei nostri confronti e siccome
un pezzo del suo cuore sarà sempre
a Cazzago, possiamo assicurargli che
non verremo meno al nostro specifico
compito di essere sale e mano fraterna
nella nostra Comunità.

Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 15
Rendiconto di 25 anni
Parrocchia Natività
di Maria Vergine
Piazza G. Marconi, 2
25046 Cazzago San Martino
A lode di Dio, della Madonna e dei Santi Patroni
e dell’intera Comunità Parrocchiale,
sono felice di esporre il quadro generale
delle opere realizzate durante il parrocchiato.
Anno 1992
Sistemazione Sagrato € 96.000,00
Anno 1994
€ 296.200,00
Ristrutturazione casa canonica Anno 1996
Sistemazione casa Curato € 12.395,00
Anni 2000-2001
Riqualificazione Oratorio € 540.000,00
Anni 2004-2008
Ristrutturazione Chiesa Parrocchiale
€ 1.485.000,00
Anno 2014 e seguenti
€ 59.000,00
Giochi, recinzioni e videosorveglianza Oratorio Totale dei maggiori lavori realizzati in 25 anni € 2.461.655,00
A coprire tali spese hanno contribuito
le seguenti vendite di proprietà parrocchiali.
Grazie, don Luigi
Terreno agricolo dell’eredità Tonelli Aldina
(di cui alla Curia € 5.165,00) Area finitima dell’Oratorio per parcheggio comune Villetta eredità Bracchi Maria
(di cui alla Curia €13.000,00) Fabbricato eredità don Corniani in via Calchera
(di cui alla Curia € 19.000,00) e i seguenti contributi statali:
Per opere comunitarie per la Chiesa Parrocchiale Per le opere di restauro della Chiesa Parrocchiale € 51.645,00
€ 12.910,00
€ 132.000,00
€ 135.000,00
€ 100.000,00
€ 86.000,00
e le offerte, date nel modo più discreto,
da tante persone della Comunità.
A tutte le famiglie della Comunità, Grazie.
16
Don Luigi Venni
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Viva l’UP
Costituzione dell’Unità Pastorale
“Maria Santissima Madre della Chiesa”
3, 4, 5 e 6 Marzo 2016
L’evento ecclesiale più significativo dello scorso anno pastorale è stato sicuramente la costituzione dell’Unità Pastorale.
Quattro giorni condivisi con il nostro Vescovo Luciano che nella solenne concelebrazione di domenica 6 marzo, nella
parrocchiale di Bornato, ha definitivamente costituito l’unità pastorale Maria Santissima Madre della Chiesa.
Ecco la cronaca di quei giorni!
mons. Monari ha
incontrato durante
la mattinata i ragazzi dei gruppi
Cafarnao, Gerusalemme, Emmaus e
Antiochia. Presso
il Centro Oreb il
Vescovo ha incontrato il Sindaco con
l’Amministrazione
Comunale e si è
reso disponibile per
l’ascolto e la condivisione con i fedeli
laici che intendevano incontrarlo.
I
l primo incontro
del Vescovo è stato
con tutti gli operatori pastorali (Consigli
Pastorali, catechisti, lettori, educatori, volontari…) venerdì 26 febbraio presso l’Oratorio di
Cazzago. Tale incontro
è stato introdotto dalla
Prima Lettera di San
Paolo ai Corinzi. Paolo
paragona la Chiesa a
un corpo composto di
molte membra, ognuna con la propria funzionalità e unicità. Il
Vescovo ha sottolineato
come nella Chiesa ognuno è membro vivo
del corpo ecclesiale e come sia necessario
il contributo di tutti – anche di quegli organi che paiono meno importanti – perché il
Corpo di Cristo sia vivo, quel Corpo che ci
fa Chiesa, alimentandoci alla mensa eucaristica.
nale della Scuola Materna “Conte Berardo Maggi”. Presso il Centro Oreb
ha incontrato le Oblate Apostoliche e
alcuni membri del movimento Pro Sanctitate. La giornata si è conclusa con la
celebrazione della Santa Messa nella
chiesa di Calino concelebrata dai sacerdoti dell’UP.
Giovedì 3 marzo il Vescovo ha incontrato i parroci delle nostre quattro
parrocchie presso il Centro Oreb. In
mattinata mons. Monari ha incontrato i bambini della Scuola Materna
di Bornato; il Vescovo si è messo “al
livello dei bambini” inginocchiandosi davanti a loro e parlando loro con
semplicità, ricevendo alcuni doni preparati dai bambini. Il Vescovo ha poi
visitato gli ambienti della scuola e la
cappella e incontrato la comunità religiosa delle Piccole Suore della Sacra
Famiglia. Nel pomeriggio il Vescovo
ha visitato l’Antica Pieve di San Bartolomeo a Bornato, che rappresenta la
chiesa madre, la sorgente dalla quale
la fede è stata annunciata e trasmessa
alle nostre comunità parrocchiali. Successivamente il Vescovo si è portato a
Calino per incontrare bambini e perso-
Venerdì 4 marzo, il Vescovo ha visitato
la Scuola Materna “E.S.M” di Pedrocca e la Scuola dell’Infanzia “Liduina
Salvatori” di Cazzago San Martino.
Presso il Teatro Rizzini ha incontrato i
ragazzi e le ragazze di II e III media,
appositamente preparati a tale incontro nelle ore di religione. Nel pomeriggio a Pedrocca il Vescovo ha incontrato anziani e ammalati, ha celebrato
la Santa Messa e amministrato il Sacramento dell’Unzione dei Malati. Presso l’Oratorio di Bornato ha incontrato
numerosi adolescenti e risposto alle loro
domande precedentemente preparate
nel corso del loro cammino ordinario.
L’incontro della serata è stato dedicato
alle associazioni e ai gruppi di volontariato che operano nel territorio del nostro
Comune presso il teatro Rizzini. Sabato
5 marzo presso l’oratorio di Bornato,
Nel
pomeriggio
presso
l’Oratorio
di Bornato numerosissimi genitori hanno
accolto l’invito dei ragazzi dell’ICFR a incontrare il Vescovo. Subito dopo è venuto
il turno dei genitori dei gruppi Antiochia,
preadolescenti e adolescenti. La messa festiva del sabato sera presso la parrocchia
di Cazzago è stata presieduta dal Vescovo.
Nella serata di sabato 5 marzo, mons.
Monari ha incontrato anche i giovani
delle quattro parrocchie, che ha visto al
centro dell’attenzione tematiche sociali
e non solo. Il Vescovo ha risposto anche
alle domande dei giovani. Il momento
culminante della Visita del Vescovo è
stato domenica 6 con la Santa Messa,
concelebrata dai presbiteri dell’UP e da
numerosi sacerdoti nativi o che hanno
esercitato il loro ministero nelle nostre
comunità. È stato letto il decreto di Costituzione dell’Unità Pastorale “Maria
Santissima, Madre della Chiesa”; il suono festante delle campane e un lungo
applauso spontaneo hanno suggellato
l’ufficializzazione dell’UP, dopo un lungo periodo quasi decennale di lavoro e
collaborazione tra le quattro parrocchie.
Al termine della celebrazione eucaristica
un momento conviviale nella Polivalente
dell’oratorio ha concluso la giornata.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 17
Parole di Vescovo
IL REGNO
DI DIO È VICINO
Lettere di mons. Luciano Monari
«
Per alcuni anni almeno
l’impegno
della
nostra
Chiesa, insieme con tutta
la Chiesa italiana, sarà diretto a
comprendere, assimilare e attuare
le indicazioni della lettera Evangelii Gaudium, di papa Francesco.
La rilettura di tutta l’attività pastorale in ottica missionaria, la
insistenza sulla gioia come atteggiamento di fondo che deve caratterizzare le comunità cristiane, le
indicazioni puntuali sui pericoli e
le tentazioni che il momento presente offre, sono indicazioni stimolanti che non possiamo lasciar
passare distrattamente. È evidente
a tutti che non è possibile procedere ripetendo semplicemente le
scelte del passato. […] Per questo,
all’inizio del nuovo anno pastorale, offro alcune indicazioni per indirizzare gli sforzi di tutti».
chiaramente la forma della volontà di Dio. Questo non significa
che la storia sia un processo lineare e continuo che rende sempre
più evidente la presenza di Dio.
Ci sono epoche di progresso, nelle quali la presenza di Dio si fa
più chiara; ma ci sono anche epoche di regresso nelle quali il peccato degli uomini offusca la rivelazione dell’amore di Dio, rende
più difficile la fede, raffredda l’amore di molti. Rimane però sempre vero che “Dio fa servire ogni
cosa al bene di coloro che lo amano” (Rom 8,28), che quindi anche
nei momenti di regresso la provvidenza di Dio è operante e le
difficoltà del tempo non cancellano la speranza; mai. In questi momenti è la croce che emerge come
sorgente di rigenerazione e di salvezza».
1. L’annuncio del Regno di Dio
«Il centro della predicazione di
Gesù è stato l’annuncio della
vicinanza del Regno di Dio […].
Quando Gesù comincia a predicare e a operare, la sovranità di
Dio si fa vicina in modo particolarmente intenso, tanto che gli
uomini possono incominciare a
vivere consapevolmente ‘sotto’
la sovranità di Dio […]. Gesù è
l’incarnazione del Regno di Dio:
su di lui Dio ‘regna’ nel senso
che la volontà di Dio dirige tutti
i suoi comportamenti, le sue parole […]. Gesù esercita un influsso reale anche sul mondo intero,
sulla società degli uomini, nella
misura in cui coloro che credono
in Gesù praticano coerentemente
la fede in tutto il loro vissuto. Si
può allora dire così: il mondo è
chiamato a prendere sempre più
2. La vocazione missionaria
della Chiesa
«[…] Bisogna sempre ricordare
che il Regno di Dio è più grande
della Chiesa perché esso riguarda
il mondo intero nel suo rapporto
con Dio […]. Si capisce allora che
l’esperienza della Chiesa sia strutturalmente aperta alla dimensione più ampia del Regno e diventi
necessariamente ‘missionaria’ sia
quando annuncia il vangelo, sia
quando cerca di vivere coerentemente la sua vocazione di comunione. La vita della Chiesa, infatti,
si muove contemporaneamente
su due registri: il primo è quello
della sua crescita e il secondo è
quello del suo contributo alla trasformazione del mondo […]. La
crescita della Chiesa ha dunque
due dimensioni, quella della crescita quantitativa, quando cre-
18
sce il numero dei cristiani; quella
della crescita qualitativa, quando
i cristiani assomigliano di più a
Cristo, loro ‘capo’ […]. Il motivo
per cui la crescita quantitativa è
un valore positivo, importante è
che attraverso di essa esperienze
nuove e diverse vengano toccate
dall’amore di Dio e quindi producano comportamenti nuovi,
che rendono più bello e umano il
mondo; nello stesso tempo l’amore di Dio s’incarna in esperienze
sempre nuove e quindi si manifesta sempre più forte e ricco. Si
può dire: “perché la grazia, ancor più abbondante ad opera di
un maggior numero, moltiplichi
l’inno di lode alla gloria di Dio.”
(2Cor 4,15). Naturalmente, una
crescita che fosse solo quantitativa sarebbe monca e potrebbe
addirittura essere controproducente, perché potrebbe diventare
causa di mediocrità […].
3. Le linee per un progetto
pastorale missionario
In questo cammino s’inseriscono
le “Linee per un progetto pastorale missionario” che il Consiglio
Pastorale Diocesano ha prodotto
in due anni di lavoro con un impegno lungo e paziente […]. Si
tratta, piuttosto, di indicazioni
puntuali su come qualsiasi soggetto pastorale operante in diocesi possa impostare un programma di azione efficace, che abbia
come obiettivo la missionarietà,
l’annuncio del vangelo nel mondo di oggi. […]. Chi opera nella pastorale dev’essere umile e
non pretendere di far entrare tutto dentro i suoi schemi mentali;
deve essere aperto a riconoscere
l’azione dello Spirito anche dove
non l’aveva immaginata; deve
valorizzare tutto il bene che vede
nella vita dei credenti, senza pretendere che tutto sia perfetto subito. Soprattutto deve sapere che
l’azione pastorale è sempre e solo
un’azione di preparazione, invi-
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Parole di Vescovo
to, sollecitazione alla vita cristiana […]. L’azione pastorale offre
ciò che è necessario perché la vita
di fede possa nascere e svilupparsi; ma poi tutto si gioca nel segreto del cuore umano dove Dio agisce col suo Spirito e dove l’uomo
esercita la sua libertà e la sua responsabilità. È con questo spirito
che nel prossimo anno pastorale
dovremo riprendere le «Linee per
un progetto pastorale missionario” di sui sopra. Toccherà alle
unità pastorali e alle parrocchie
discuterle nei rispettivi Consigli
Pastorali e decidere come incarnarle nella situazione concreta di
ciascun territorio».
4. La ripresa dell’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi
“Il secondo punto d’impegno
per il prossimo anno non ha bisogno di lunghe spiegazioni. Si
tratta della ripresa dell’ICFR (Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi) dopo la verifica
che stiamo facendo in questi ultimi mesi […]. Solo un cieco potrebbe non vedere i cambiamenti sociali che si sono verificati in
questi anni nel vissuto di tutti ma
in particolare dei giovani, dei ragazzi, delle donne; e quindi solo
chi non vuol vedere può pensare
che un progetto pensato quando
la trasmissione della fede era istituzionale come la trasmissione
della lingua italiana e della matematica possa andare bene anche oggi e potrà rimane efficace
nel futuro. Il 28/29% dei giovani
oggi si dichiarano atei; si professano atee anche persone che hanno frequentato tutto il catechismo
dalla prima classe all’ultima, che
hanno frequentato l’Oratorio e
che hanno un ricordo buono di
questa esperienza. Considerano
la fede come un’opzione possibile; e ciononostante non credono. Non so se l’ICFR sia la risposta migliore al problema, ma so
che la proposta del passato non
è all’altezza della sfida attuale.
Certo l’ICFR non è una risposta
esaustiva perché riguarda solo
un piccolo tratto del cammino
di un ragazzo verso la maturità.
Sono anche convinto, e l’ho detto
esplicitamente, che in futuro ci
sarà bisogno di verifiche e di regolari correzioni del cammino
[...]. Abbiamo bisogno di catechisti che essi per primi vivano la
fede come una scelta integrale di
vita; che abbiano provato la difficoltà di unire fede e vissuto; che
abbiano scoperto la fede come risposta positiva ed esaltante alle
sfide del mondo contemporaneo; che abbiano una buona cultura profana e che abbiano tentato di incarnare in questa cultura
profana il messaggio evangelico
[..]. La medesima fede può essere espressa in modi molto diversi; per convincersene basterebbe
confrontare le testimonianze dei
santi attraverso i secoli».
5. L’esortazione post-sinodale
“Amoris Laetitia”
La pubblicazione della esortazione postsinodale “Amoris Laetitia”
costituisce un altro punto delicato
del nostro impegno [...]. L’amore
sta al centro dell’esperienza di
fede e l’educazione all’amore è
uno dei compiti fondamentali dei
genitori e di tutta la comunità cristiana. Siamo perciò di fronte a un
documento prezioso dal punto di
vista pastorale. Non so se davvero abbiamo educato all’amore
così come dovevamo; ma in ogni
modo il risultato è stato scarso
[…]. C’è molto da fare nell’educazione all’amore e su questo deve
appuntarsi l’attenzione prima di
ogni lettore dell’Amoris Laetitia. Il
secondo centro della lettera è naturalmente il matrimonio. Il numero troppo alto di separazioni
e di divorzi, la disaffezione nei
confronti del matrimonio stesso
ci pongono inevitabilmente davanti a interrogativi inquietanti
[...]. La crisi del legame matrimoniale si inserisce nella crisi di tutti i legami ‘forti’: il pensiero è diventato debole, il lavoro precario,
i legami scioglibili, le decisioni
revocabili, i sentimenti mutevoli
e così via. In realtà, il quadro che
ho dipinto è unilaterale […]. Le
indicazioni del papa sono un aiuto prezioso per impostare un programma di educazione all’amore
che diventa il presupposto necessario di un’educazione efficace al
matrimonio […].
6. L’accesso all’eucarestia
delle coppie irregolari
Come appare chiaramente da
una lettura del testo, il Papa non
dà una soluzione univoca e definitiva al problema; cerca piuttosto di sottoporlo alla riflessione e
al discernimento delle comunità
cristiane, dei vescovi, dei pastori in cura d’anime perché poco
alla volta si possa giungere a una
prassi ecclesiale che sappia coniugare la fedeltà ai principi e
l’attenzione alle persone[…]. Il
problema più scottante riguarda
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 19
Lettere di mons. Luciano Monari
Parole di Vescovo
le persone che, essendo legate da
un vincolo di matrimonio valido,
convivono di fatto da tempo con
un’altra persona e quindi si trovano oggettivamente in una situazione che contrasta con il loro
impegno matrimoniale […]. Le
persone che, separate o divorziate, convivono con un’altra persona debbono essere considerate ancora membra della Chiesa a
pieno titolo. Vanno dunque invitate a frequentare la Messa, a partecipare alla vita della comunità
cristiana, ad assumersi anche alcuni impegni nella comunità parrocchiale. Non possono, però, ricevere l’assoluzione attraverso il
sacramento della penitenza perché, dopo la confessione, tornerebbero immediatamente nella
condizione irregolare precedente
e quindi non avrebbero il beneficio dell’assoluzione stessa […]. Il
papa non ha intenzione di cambiare la dottrina. Ci chiede, però,
di riflettere e di pregare su alcune
osservazioni che egli va ripetendo con insistenza da anni. Il problema doloroso riguarda quelle coppie la cui convivenza è un
fatto acquisito e alle quali, perciò, non si può chiedere ragionevolmente di separarsi e di tornare alla convivenza anteriore [per
l’indisponibilità del coniuge, ad
esempio, o per la presenza di figli nati dalla convivenza, o per
un legame affettivo non scioglibile...]. Che cosa fare? Il papa invita a considerare non solo la legge dell’indissolubilità, ma anche
il bene concreto delle persone di tutte quelle che sono coinvolte, naturalmente; a ricordare che
la misericordia di Dio si afferma
come vittoriosa anche sul peccato dell’uomo; a considerare l’eucaristia come farmaco per la guarigione e non solo come il cibo
degno dell’uomo spiritualmente
sano […].
Riduzione a cura di Simone Dalola
20
Scrivo a voi,
cari genitori
Dalla lettera del Vescovo
Luciano Monari
ai genitori
dell’iniziazione cristiana
C
ari genitori,
un passo decisivo viene
chiesto oggi alla pastorale familiare: che la famiglia passi da “oggetto” della pastorale a
“soggetto” della pastorale.
È urgente che la famiglia stessa
diventi protagonista attiva della
vita della comunità cristiana; che
essa diventi creatrice e attrice di
comportamenti che arricchiscono
la vita della comunità e la facciano crescere e maturare.
La scelta che sta alla base del
cammino di Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi è
quella di passare da un progetto
catechistico che introduce ai contenuti della fede (conoscenza del
credo, dei comandamenti, dei sacramenti …) a un progetto che
introduce al vissuto globale della fede, quindi, conoscenza sì, ma
arricchita di celebrazioni, passi di
carità, esperienze di preghiera,
testimonianza missionaria, senso
di appartenenza responsabile alla
Chiesa.
La trasmissione del vissuto cristiano è compito di tutti i cristiani; quindi i genitori sono i primi
attori di questa trasmissione di
vita, poiché senza il loro esempio qualsiasi trasmissione non
può essere efficace. Se negli incontri parrocchiali vengono proposte indicazioni sul comportamento cristiano, ma in famiglia
lo stile di vita è del tutto secolare, la comunicazione offerta in
parrocchia sarà necessariamente
perdente. O sono i genitori che
accompagnano i figli nella maturazione di comportamenti di
fede, o c’è poca speranza di poter
trasmettere un vero stile cristiano
di vita.
I genitori sono i primi a trasmettere l’alfabeto della vita cristiana:
il segno della croce, il Padre Nostro, l’Ave Maria… Si tratta di insegnare ai bambini a cominciare
e finire la giornata con la preghiera; questo semplice fatto ricorda
che la giornata (cioè la vita) ci viene da Dio (preghiera del mattino)
e che la giornata (cioè la vita) ritorna a Dio (preghiera della sera).
Il modo in cui una famiglia vive
la domenica è decisivo per la trasmissione della fede. Al centro
sta, naturalmente, la partecipazione all’eucaristia.
La società secolarizzata ha trasformato il “giorno del Signore”
in un “week end” che serve unicamente a ristorare le forze dopo
una settimana di lavoro. Niente
da dire su questo obiettivo, ma
per il cristiano la domenica è molto di più: è il giorno in cui siamo
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Parole di Vescovo
convocati dal Signore per nutrirci della sua Parola, è giorno della
famiglia e della comunità. Un discorso simile va fatto per le feste
in genere: Natale, Pasqua, feste
di tutti i Santi, festa dell’Assunzione… È importante conoscere,
valorizzare e vivere i simboli
delle nostre feste; diversamente ci vedremo “rubare” le feste
da una mentalità di puro consumismo, che può garantire solo il
piacere di un momento e non il
significato di una vita.
Fa parte di una educazione alla
fede e alla vita ecclesiale anche
trasmettere una convinzione sincera del grande dono di sacerdoti
e religiosi, che, dopo aver abbandonato la famiglia, seguono Gesù
nella vita di servizio quotidiano ai
fratelli, facendo del ministero pastorale la scelta totalizzante della
loro vita. Accanto a questi ci sono
i diaconi o i titolari di altri servizi
ecclesiali.
Fin dai primi anni il bambino
deve essere familiarizzato anche
con l’edificio-chiesa. Così diventa utile saper spiegare le diverse
immagini, i loro contenuti, i simboli che vi si trovano. La chiesa
cristiana è pensata come abitazione del Signore, ma nello stesso tempo come luogo di riunione dei battezzati: in Gesù Cristo
Figlio di Dio, Dio si è fatto uomo
perché in Lui anche noi, uomini,
possiamo diventare figli di Dio.
Parole e immagini possono aiutare ad arricchire l’esperienza di
fede quotidiana; è importante
che siano presenti nelle nostre
abitazioni, per esempio, il crocifisso o l’icona di Maria.
In conclusione, la cosa più importante è lo stile di vita che si
costruisce in famiglia, nei rapporti tra i membri della famiglia
stessa e nei rapporti della famiglia con l’ambiente esterno. Molto impara un figlio dal modo in
cui in famiglia si gestiscono i sol-
di, dai giudizi che vengono dati
sugli avvenimenti e sulle persone, dall’atteggiamento che si tiene nei confronti dei poveri, dei
malati, degli anziani, degli stranieri.
Bisogna allora dire che il requisito di fondo da sviluppare è
l’autenticità della vita cristiana.
Non vuol dire che i genitori debbano essere perfetti per riuscire
a diventare buoni educatori alla
fede; vuol dire però che debbono essere autentici e cioè sinceramente impegnati a vivere con
coerenza la fede, considerandola
indispensabile per dare l’orientamento giusto alla vita.
Genitori carissimi, è davanti agli
occhi di tutti l’importanza e insieme la difficoltà del compito educativo che vi compete. Sappiate
che il Signore è con voi.
Dio vi benedica, benedica e renda
fecondo il vostro lavoro.
Con stima grande, nella comunione del Signore Gesù.
Luciano Monari
Vescovo
Brescia, 8 settembre 2016
Natività della Beata Vergine Maria
Chiusa a Roma La Porta Santa
del Giubileo della Misericordia
Domenica 20 novembre 2016
S
ono stati circa 22 i milioni di cattolici che sono venuti a Roma alla tomba degli
apostoli Pietro e Paolo per ottenere, dopo un adeguato percorso penitenziale,
l’indulgenza plenaria concessa da papa Francesco.
Con una liturgia di straordinaria intensità, Papa Francesco ha compiuto il gesto
finale dell’Anno Santo che egli stesso aveva aperto lo scorso 8 dicembre. Il Pontefice dopo una breve orazione: “Anche se si chiude, la Porta Santa rimane sempre
spalancata per noi”, ha detto nell’omelia, “la vera porta della misericordia che è
il Cuore di Cristo. Chiediamo la grazia di non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono”. “Tanti pellegrini hanno varcato le Porte Sante e fuori del
fragore delle cronache hanno gustato la grande bontà del Signore. Ringraziamo
per questo e ricordiamoci che siamo stati investiti di misericordia per rivestirci di
sentimenti di misericordia, per diventare noi pure strumenti di misericordia. E proseguiamo questo nostro cammino, insieme”.
Lettera apostolica «Misericordia et misera»
Concluso il Giubileo “le nostre comunità potranno rimanere vive e dinamiche nell’opera di nuova evangelizzazione nella misura in cui la ‘conversione pastorale’ che
siamo chiamati a vivere sarà plasmata quotidianamente dalla forza rinnovatrice
della misericordia”. È questa l’esortazione di Papa Francesco a tutto il popolo
cristiano con la Lettera apostolica diffusa al termine dell’Anno della Misericordia.
“Misericordia et misera” è il titolo del documento pontificio. Sono le due parole
che sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera narrato dal
Vangelo di Giovanni. Infatti non si poteva trovare “espressione più bella e coerente
di questa per far comprendere il mistero dell’amore di Dio quando viene incontro
al peccatore: ‘Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia’”. Con un
insegnamento che “viene a illuminare la conclusione del Giubileo Straordinario
della Misericordia” e “indica il cammino
che siamo chiamati a percorrere nel
futuro”. La Lettera apostolica di Papa
Francesco si chiude con la decisione,
maturata sulla luce del “Giubileo delle
persone socialmente escluse”, di istituire,
come “ulteriore segno concreto di questo
Anno Santo straordinario”, la Giornata
mondiale dei poveri da celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII
Domenica del Tempo Ordinario.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 21
Documento post-sinodale
“Amoris laetitia”
La bellezza della famiglia
secondo Francesco
Esortazione apostolica
post-sinodale
“Amoris laetitia”
del Santo Padre Francesco
ai Vescovi, ai presbiteri
e ai diaconi, alle persone
consacrate, agli sposi cristiani
e a tutti i fedeli laici
sull’amore nella famiglia
Papa Francesco
C
’è tutta la bellezza e la
complessità della famiglia, anche nelle sue sfumature più grigie, nella Amoris
laetitia, la monumentale Esortazione apostolica post-sinodale di Papa
Francesco che segna la conclusione
del non facile cammino di riflessione intrapreso nelle due assemblee
dei vescovi del mondo.
Nove capitoli, oltre 300 paragrafi, 260 pagine, circa due anni per
elaborarla: nell’attesissimo testo,
pubblicato oggi ma che reca la
data non casuale del 19 marzo,
Solennità di San Giuseppe, riecheggiano i risultati delle Relazioni finali dei Sinodi 2014 e 2015,
come pure i documenti e gli insegnamenti dei predecessori: Giovanni Paolo II, in particolare, con
la sua Familiaris Consortio, Paolo
VI con la storica Humanae Vitae,
Benedetto XVI con la Deus Caritas est.
Si ritrovano inoltre alcuni passaggi forti delle catechesi sulla
famiglia che lo stesso Francesco
ha svolto durante le Udienze del
mercoledì, propedeutiche a far
accogliere questo documento che
già si prospetta come uno dei capisaldi del suo magistero. Non
mancano i contributi dei fedeli e
delle diverse Conferenze Episco-
22
pali del mondo, del Kenya come
dell’Australia o della Corea, e le
citazioni di personalità significative quali Martin Luther King,
Erich Fromm, Jorge Luis Borges,
Octavio Paz, o addirittura del
film “Il pranzo di Babette” con cui
il Papa spiega il concetto di “gratuità”.
Tutto a voler dimostrare che per
parlare di famiglia “non esistono semplici ricette”, ma bisogna
ampliare lo sguardo e adottare
un discernimento che, per quanto possibile, rifletta sul “caso per
caso”. Perché, scrive il Papa, “non
tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del magistero”, ma anzitutto con l’amore. La
gioia dell’amore, appunto.
Di seguito una sintesi dei punti
chiave dell’Esortazione apostolica del Santo Padre.
***
Sacramenti
ai divorziati risposati:
discernimento caso per caso
L’attesa più grande era per un
pronunciamento del Papa circa
la spinosa questione dei sacramenti ai divorziati risposati. La
risposta di Francesco in merito è
chiara: “Se si tiene conto dell’innumerevole varietà di situazioni
concrete è comprensibile che non
ci si dovesse aspettare dal Sinodo
o da questa esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi”.
“È possibile – dice il Papa – soltanto un nuovo incoraggiamento
a un responsabile discernimento
personale e pastorale dei casi par-
ticolari, che dovrebbe riconoscere
che, poiché il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi,
le conseguenze o gli effetti di una
norma non necessariamente devono essere sempre gli stessi”.
“Non tutte le famiglie ‘irregolari’
vivono in stato di peccato mortale”.
Ciò che è certo, secondo il Pontefice argentino, è che “non è più
possibile dire che tutti coloro che
si trovano in qualche situazione cosiddetta ‘irregolare’ vivano
in stato di peccato mortale, privi
della grazia santificante”. “Nemmeno – afferma il Papa in una
nota a piè di pagina – per quanto
riguarda la disciplina sacramentale, dal momento che il discernimento può riconoscere che in una
situazione particolare non c’è colpa grave”. “Un pastore – aggiunge – non può sentirsi soddisfatto
solo applicando leggi morali a coloro che vivono in situazioni ‘irregolari’, come se fossero pietre
che si lanciano contro la vita delle
persone. È il caso dei cuori chiusi, che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della
Chiesa”.
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Documento post-sinodale
Fondamentale ruolo dei sacerdoti.
La Chiesa non ha doppia morale.
Fondamentale, in tal senso, è il
compito dei sacerdoti in confessionale. “Il colloquio col sacerdote, in foro interno, concorre
alla formazione di un giudizio
corretto su ciò che ostacola la
possibilità di una più piena partecipazione alla vita della Chiesa
e sui passi che possono favorirla
e farla crescere” afferma il Santo
Padre. Vanno pertanto garantite
necessarie condizioni di “umiltà,
riservatezza, amore alla Chiesa e
al suo insegnamento, nella ricerca sincera della volontà di Dio e
nel desiderio di giungere a una risposta più perfetta a essa”. “Questi atteggiamenti – precisa il Papa
– sono fondamentali per evitare
il grave rischio di messaggi sbagliati, come l’idea che qualche
sacerdote possa concedere rapidamente ‘eccezioni’, o che esistano persone che possano ottenere
privilegi sacramentali in cambio
di favori”. “Quando si trova una
persona responsabile e discreta,
che non pretende di mettere i propri desideri al di sopra del bene
comune della Chiesa, con un pastore che sa riconoscere la serietà
della questione che sta trattando,
si evita il rischio che un determinato discernimento porti a pensare che la Chiesa sostenga una
doppia morale”.
Superare forme di esclusione
da servizi ecclesiali.
Sulla partecipazione dei divorziati risposati ai diversi servizi ecclesiali, il Pontefice sembra
aver recepito integralmente le
conclusioni dell’ultimo Sinodo,
specie quelle dei gruppi in lingua
tedesca, approvate dalla maggioranza dei Padri. Afferma perciò
che: “Occorre discernere quali
delle diverse forme di esclusione
attualmente praticate in ambito
liturgico, pastorale, educativo e
istituzionale possano essere superate”.
Distinguere le seconde unioni:
alcune consolidate nel tempo,
altre mancanze di impegni familiari.
Inoltre, Papa Francesco invita a
distinguere le diverse situazioni
in cui possono trovarsi i divorziati che vivono una nuova unione,
“che non devono essere catalogate o rinchiuse in affermazioni
troppo rigide”. “Una cosa – dice
– è una seconda unione consolidata nel tempo, con nuovi figli,
con provata fedeltà, dedizione
generosa, impegno cristiano, consapevolezza dell’irregolarità della propria situazione e grande
difficoltà a tornare indietro senza
sentire in coscienza che si cadrebbe in nuove colpe”. Di tutt’altro
genere è “una nuova unione che
viene da un recente divorzio, con
tutte le conseguenze di sofferenza e di confusione che colpiscono
i figli e famiglie intere, o la situazione di qualcuno che ripetutamente ha mancato ai suoi impegni familiari”. “Dev’essere chiaro
che questo non è l’ideale che il
Vangelo propone.”
“La Chiesa – prosegue – riconosce situazioni in cui l’uomo e la
donna, per seri motivi, quali, ad
esempio, l’educazione dei figli,
non possono soddisfare l’obbligo della separazione. C’è anche il
caso di quanti hanno fatto grandi
sforzi per salvare il primo matrimonio e hanno subito un abbandono ingiusto, o quello di coloro
che hanno contratto una seconda
unione in vista dell’educazione
dei figli e talvolta sono soggettivamente certi in coscienza che il
precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai
stato valido”.
Pensare ai figli
E pensando alla parte più fragile
di queste famiglie ferite – i figli – il
Papa invita i divorziati a chiedersi “come si sono comportati verso
i loro figli quando l’unione coniugale è entrata in crisi”: “Se ci sono
stati tentativi di riconciliazione;
come è la situazione del partner
abbandonato; quali conseguenze ha la nuova relazione sul resto
della famiglia e la comunità dei
fedeli; quale esempio essa offre ai
giovani che si devono preparare
al matrimonio”. “Una sincera riflessione – suggerisce – può rafforzare la fiducia nella misericordia di Dio che non viene negata a
nessuno”.
In alcuni casi (violenza, sfruttamento, estraneità), la separazione
è inevitabile.
Proprio “la considerazione della propria dignità e del bene dei
figli” impone, in alcuni casi, di
“porre un limite fermo alle pretese eccessive dell’altro, a una grande ingiustizia, alla violenza o a
una mancanza di rispetto diventata cronica”. Ci sono infatti casi
in cui “la separazione è inevitabile”, a volte “persino moralmente
necessaria”, spiega Papa Francesco. Ad esempio, quando “si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più
gravi causate dalla prepotenza e
dalla violenza, dall’avvilimento e
dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza”. Comunque “deve essere considerata
come estremo rimedio, dopo che
ogni altro ragionevole tentativo si
sia dimostrato vano”.
“Nessuno può essere
condannato per sempre!”
La parola chiave è “integrazione”: “Si tratta di integrare tutti –
sottolinea il Santo Padre – si deve
aiutare ciascuno a trovare
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 23
il proprio modo di partecipare
alla comunità ecclesiale, perché
si senta oggetto di una misericordia ‘immeritata, incondizionata e
gratuita’”. Soprattutto, evidenzia
Bergoglio, “nessuno può essere
condannato per sempre, perché
questa non è la logica del Vangelo! Non mi riferisco solo ai divorziati che vivono una nuova
unione, ma a tutti, in qualunque
situazione si trovino”.
Accoglienza per omosessuali.
La stessa accoglienza, viene domandata per le persone con tendenza omosessuale, “esperienza
non facile né per i genitori né per
i figli”. Anzitutto si ribadisce nel
documento “che ogni persona,
indipendentemente dal proprio
orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta
con rispetto, con la cura di evitare
ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni
forma di aggressione e violenza”.
Nei riguardi delle famiglie si tratta invece di assicurare “un rispettoso accompagnamento, affinché
coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli
aiuti necessari per comprendere e
realizzare pienamente la volontà
di Dio nella loro vita”.
Papa Francesco
No a unioni tra persone
dello stesso sesso.
Da questa visione è assolutamente esclusa qualsiasi apertura a matrimoni tra persone dello
stesso sesso. Il Papa, a riguardo,
è netto: “Non esiste fondamento
alcuno per assimilare o stabilire
analogie, neppure remote, tra le
unioni omosessuali e il disegno di
Dio sul matrimonio e la famiglia;
ed è inaccettabile che le Chiese
locali subiscano delle pressioni in
questa materia e che gli organismi internazionali condizionino
24
gli aiuti finanziari ai Paesi poveri
all’introduzione di leggi che istituiscano il ‘matrimonio’ fra persone dello stesso sesso”.
Contraccezione, sterilizzazione,
aborto: “misure inaccettabili”.
Sulla stessa scia, il Vescovo di
Roma condanna contraccezione,
sterilizzazione e aborto, misure
“inaccettabili” anche “in luoghi
con alto tasso di natalità” e che
alcuni politici incoraggiano “anche in alcuni paesi che soffrono
il dramma di un tasso di natalità
molto basso”. La Chiesa – rimarca – “rigetta con tutte le sue forze
gli interventi coercitivi dello Stato” a favore di tali misure.
Condanna di utero in affitto
e mercificazione corpo femminile.
Sempre in tema di sessualità, il
Pontefice stigmatizza la pratica dell’utero in affitto o la “strumentalizzazione e mercificazione
del corpo femminile nell’attuale
cultura mediatica”. Molte volte,
infatti, la sessualità “si spersonalizza” e “si colma di patologie”,
lasciandosi dominare dallo “spirito velenoso dell’usa e getta”.
Denunciare violenze
e abusi in famiglia.
Da qui aumenta il rischio di “casi
di violenza domestica e di abuso
sessuale”. Per essi il Papa invoca “una buona preparazione pastorale” e invita a “denunciare
in tempo possibili situazioni di
violenza o anche di abuso subite
dai bambini, dando loro un amore sano e un sostegno familiare
quando i loro genitori non possono assicurarlo”.
Educazione sessuale di giovani
e adolescenti.
Francesco raccomanda una sana
educazione sessuale dei giovani e degli adolescenti solitamente “presa troppo alla leggera”,
affinché possano sviluppare un
“senso critico” di fronte a “un’invasione di proposte, davanti alla
pornografia senza controllo e al
sovraccarico di stimoli che possono mutilare la sessualità”. “È irresponsabile ogni invito agli adolescenti a giocare con i loro corpi e
i loro desideri”, afferma il Pontefice. E mette quindi in guardia da
una educazione sessuale concentrata solo “sull’invito a proteggersi”, cercando un “sesso sicuro”;
espressioni, queste, che trasmettono “un atteggiamento negativo
verso la naturale finalità procreativa della sessualità, come se un
eventuale figlio fosse un nemico
dal quale doversi pro-teggere”.
Paternità responsabile non è procreazione illimitata o mancanza
di consapevolezza.
A proposito di sessualità e procreazione, il Papa ribadisce che
“le famiglie numerose sono una
gioia per la Chiesa”; tuttavia richiama una “sana avvertenza di
san Giovanni Paolo II”, secondo
il quale “la paternità responsabile non è procreazione illimitata
o mancanza di consapevolezza”,
bensì “la possibilità data alle coppie di utilizzare la loro inviolabile
libertà saggiamente e responsabilmente le realtà sociali e demografiche, così come la propria situazione e i legittimi desideri”.
Matrimonio senza figli conserva
valore e indissolubilità.
Sostegno ad adozione e affido.
Bergoglio rivolge un pensiero anche alle tante coppie di sposi che
non possono avere figli: “Sappiamo quanta sofferenza questo comporti”. D’altra parte, dice,
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
“sappiamo pure che il matrimonio
non è stato istituito soltanto per la
procreazione” e “perciò anche se
la prole, molto spesso tanto vivamente desiderata, non c’è, il matrimonio perdura come comunità
e comunione di tutta la vita e conserva il suo valore e la sua indissolubilità”. Inoltre – afferma il Santo Padre – “la maternità non è una
realtà esclusivamente biologica,
ma si esprime in diversi modi”. Si
apre da qui il discorso su adozioni e affido, per cui il Papa esprime
il pieno sostegno, domandando
anche una legislazione che possa
“facilitare le procedure”.
Gender: ideologia “inquietante”.
Papa Bergoglio inquadra anche
la sfida del gender che assume
le forme di “un’ideologia” che,
prospettando “una società senza
differenze di sesso” e svuotando
“la base antropologica della famiglia”, induce “progetti educativi
e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e
un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina”.
“L’identità umana viene consegnata a un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo”
osserva il Papa, che definisce “inquietante” il fatto che alcune ideologie di questo tipo “cerchino di
imporsi come un pensiero unico
che determini anche l’educazione
dei bambini”.
“Caro fratello:
invocando la protezione della Santa Famiglia di Nazareth, sono lieto di inviarti la
mia Esortazione Amoris laetitia per il bene di tutte le famiglie e di tutte le persone,
giovani e anziane, affidate
al tuo ministero pastorale.
Uniti nel Signore Gesù, con
Maria e Giuseppe, ti chiedo
di non dimenticarti di pregare per me”.
Questo il chirografo inviato da
Papa Francesco a tutti i vescovi del mondo per accompagnare l’Esortazione apostolica
postsinodale Amoris laetitia, pubblicata e presentata oggi, venerdì 8 marzo, che conclude le riflessioni sulla famiglia intraprese nelle due assemblee sinodali dell’ottobre 2014
e 2015.
dono molto affetto e vicinanza”;
giovani “che lottano contro una
dipendenza”; persone non sposate o quelle separate o vedove; anziani e malati che “non ricevono
l’appoggio dei loro figli”, fino a
includere “persino i più disastrati
nelle condotte della loro vita”.
Unioni di fatto: trasformarle in
opportunità di cammino verso il
matrimonio.
Una riflessioni anche sulle unioni di fatto. Secondo il Vescovo
di Roma esse sono così nume-
rose “non solo per il rigetto dei
valori della famiglia e del matrimonio, ma soprattutto per il fatto che sposarsi è percepito come
un lusso, per le condizioni sociali”. È dunque “la miseria materiale” a spingere alle unioni di fatto. Tali situazioni vanno pertanto
affrontate “in maniera costruttiva, cercando di trasformarle in
opportunità di cammino verso la
pienezza del matrimonio e della
famiglia alla luce del Vangelo”.
Salvatore Cernuzio
8 aprile 2016
per ZENIT.org
Parrocchia Natività di Maria Vergine
Cazzago S. M. (Bs)
Domenica 11 dicembre 2016
“Allargare famiglie” a ragazze
madri, disabili, single, orfani,
vedove, anziani.
Coro Sancta Julia
Nell’Esortazione Francesco cita
poi una serie di casi per cui è necessaria una particolare cura: ragazze madri; bambini senza genitori; “donne sole che devono
portare avanti l’educazione dei
loro figli”; disabili “che richie-
Elevazione musicale
Ore 16.00
in onore di Maria
e come augurio a don Giulio
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 25
Santiago, Fatima...
Il cammino di Santiago
ci ha portati a Fatima
Pellegrinaggi
Santiago - La Cattedrale
“Non è dimostrabile, eppure io ci
credo: nel mondo ci sono luoghi
in cui un arrivo o una partenza
vengono misteriosamente moltiplicati dai sentimenti di quanti
nello stesso luogo sono arrivati
o da là ripartiti”. Cees Nooteboom, il maggiore scrittore olandese vivente, così cerca di spiegare
il fascino di Santiago de Compostela. Con intuito poetico rafforza le convinzioni del Canonico
della Cattedrale di San Giacomo:
vi sono cose inaccessibili alla logica umana, se non affidandosi
alla fede. Le parole del celebrante risuonano nella grande chiesa,
alla Messa del pellegrino, in uno
spagnolo addomesticato per essere compreso da un’assemblea
cosmopolita, a commento della
lettera di San Paolo ai Corinzi:
“Distruggerò la sapienza dei sapienti… mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi annunciamo Cristo”. E noi
siamo lì, ancora attoniti dopo i
cinque chilometri fatti a piedi dal
Monte della Gioia fino alla catte-
26
drale; una camminata iniziata avvolti dall’umidità della nebbia e
terminata nel sole della piazza.
Santiago è vivace e giovane. Sotto l’arco di un passaggio tra la
chiesa e l’arciepiscopato, due ragazzi suonano la cornamusa galiziana. Dall’altro lato della piazza, un quartetto d’archi offre un
concerto a chi passa, nella speranza di raccogliere fondi per incidere un proprio cd. A sera, sotto il portico del palazzo che si
condividono la Giunta regionale
e il Municipio cittadino, suonerà
e ballerà la Tuna della Facoltà di
Diritto, il tradizionale gruppo che
unisce studenti in vena di far festa. Ed è davvero festa tra vie e
piazzette. Chi arriva, a piedi o in
bici, si sdraia sulle pietre lucide,
quasi a farsi abbracciare da quel
luogo tanto agognato. Ricchi turisti varcano il portone trionfale dell’Hostal dos Reis Catòlicos,
l’antico ospedale diventato albergo di lusso. Andranno anche
loro, come i ragazzi con lo zaino
e come noi, ad abbracciare il busto d’argento e pietre preziose di
San Giacomo. Si inginocchieranno davanti alla tomba e rimpiangeranno di non poter prendere a
testate la colonna del Portico della Gloria, ora avvolta dalle impalcature dei restauri. Tutte le strade
d’Europa portano qui, da secoli.
La guida colta e appassionata ci
spiega che spesso il pellegrino e il
turista si lasciano abbagliare dalle apparenze, dalle incrostazioni
sovrapposte negli anni. E ci invita
a immaginare la luce che invece
incontrava il pellegrino del Medio Evo entrando nell’antica cattedrale.
Prendono corpo e significato le
parole del Canonico durante la
concelebrazione. Commenta il
Vangelo di Matteo, invita a vegliare come le vergini prudenti
perché l’imprevisto è dietro l’angolo. Nessuno conosce il giorno e
l’ora. E mentre il Butafumeiro, il
grande turibolo, vola lungo le navate, nelle volute dell’incenso resta sospesa una domanda che segna questi nostri giorni sbilenchi:
dov’è il dotto? Che fine ha fatto la
prosopopea di chi la sa tanto lunga? Cerca un senso chi intraprende il Cammino di Santiago e forse
ha ragione chi lo ha fatto a piedi
nudi.
Finisterre ci ha tradito. Questo
angolo estremo della Galizia lascia intendere vento e nuvolaglia,
ondate e raffiche. E invece ci accoglie con un sole splendente. Il
nostro pullman è passato con baldanza sul filo di burroni, ha solcato stradine nei boschi di eucalipti,
si è sporto su vallate, ha cavalcato
una diga ed è calato sulla costa.
Azzurro l’oceano e blu il cielo.
Poi l’ombra fresca d’una chiesetta
romanica affacciata sull’Atlantico
dove la nostra guida spirituale,
mons. Mauro Orsatti, ci coglie in
contropiede con la parabola dei
talenti. In questione non è tanto la
dimensione del talento che ci viene affidato, ma l’uso che ne facciamo, il coraggio di mettersi in
gioco, la risposta all’impegno che
ci viene proposto. E da studioso
della Bibbia ci spiega quanto potrebbe valere oggi un talento, per
mostrarci che il Signore ha affidato un bel patrimonio anche a chi
ci sembra più svantaggiato.
Finalmente in Portogallo. Varchiamo il confine tra la Galizia
spagnola e il Minho portoghese
dopo una lunga discesa che sfiora Vigo e le Rìas Baixas atlantiche. Poi risaliamo su un’altura illuminata dal sole che si avvia al
tramonto. Siamo a Braga. La cit-
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Santiago, Fatima...
tà vivace e moderna sta in fondo
ad un’ampia conca: costruzioni
bianche con contorno verde intenso; a sera un paniere illuminato. Quassù al santuario del Bom
Jesus, si respira aria di sabato pomeriggio: sposalizio in abito lungo, famigliole in gita, allegrie domestiche. La scalinata abbaglia
nel candore della calce viva. Ai
piedi il bosco. Tra le fontane un’esplosione di simboli e allegorie:
le cappelle della Passione, le cinque piaghe, i cinque sensi, le tre
Virtù… Apparenza e sfarzo. Nella Messa domenicale, il mattino
successivo, il libro del Siracide e il
Vangelo di Luca ci offrono quella
che don Mauro definisce una lezione di galateo evangelico: non
metterti ai primi posti, ma non
solo per evitare una brutta figura.
“Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma agli umili Dio rivela i suoi segreti”. Non invitare
i ricchi vicini, che poi ti ricambieranno, ma sii attento a chi essendo povero, solo e sfortunato, non
potrà ricambiarti.
Porto e il fiume. Coimbra e l’università. Da pellegrini diventiamo turisti. La piccola crociera sul
Douro ci permette di cogliere i
volti colorati e sapidi di una città
carica di storia e tradizioni. Azulejos levigati dal tempo. Qui per
secoli sono giunti i barconi carichi di botti con il vino che, rinforzato con acquavite, avrebbe letteralmente conquistato l’intero
impero britannico. I vigneti sono
cento chilometri più a monte, ma
qui stanno le cantine. E qui sta la
festa di due città unite da una serie di ponti solidi e arditi. Siamo
sul fiume ma si sente aria di mare.
Coimbra ha un aplomb più elegante, quasi monopolizzato da
quel palazzo che un re donò perché diventasse sede di una delle
più antiche università d’Europa.
Se l’Università è il cuore della cit-
Braga - Santuario Bom Jesu do Monte
tà, la biblioteca è il cuore dell’Università. E la biblioteca è il cuore della nostra fugace tappa sulla collina
che domina il fiume Mondego.
Fatima. Nel 2017 saranno cent’anni che “il 13 maggio apparve Maria a tre pastorelli in Cova d’Iria”,
come dice l’inno del santuario.
E chi ha visto quel luogo anche
solo una decina di anni fa si rende conto del grande sforzo che si
sta compiendo per giungere pre-
parati all’appuntamento: rimessa a lucido la vecchia chiesa degli anni Cinquanta; ordinati gli
ampi spazi del piazzale. Progettata dall’architetto greco Alexandros Tombazis e decorata dall’artista-teologo Marko Ivan Rupnik,
la nuova Basilica della Trinità disegna geometrie immense, ma lascia spazio all’intimità personale.
A Fatima si manifesta uno sforzo
architettonico e logistico, ma ancor di più un impegno devozio-
Fatima - La nuova basilica
e pannello a mosaico della Chiesa dell’Apocalisse
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 27
Pellegrinaggi
Santiago, Fatima...
Fatima - La spianata
Fatima - La prima chiesa
nale e spirituale. Il cuore di ogni
azione e sensazione resta la cappelletta dell’apparizione, sul lato
occidentale della conca. Lì si coglie – la sera, prima della fiaccolata – la forza del Rosario. Migliaia di persone lo recitano nella
loro lingua, in croato o polacco,
in italiano o spagnolo, in francese o inglese, e persino in vietnamita, eppure il coro orante suona
compatto, armonioso e fiducioso. Mons. Orsatti non manca mai
di sottolineare l’efficacia di questa preghiera bella e semplice,
che non richiede libri o letture, o
particolari competenze, ma solo
fede. Si può pregare in ogni momento della giornata, mentre si
passeggia, si guida, si cucina o si
falcia l’erba del giardino.
Al mattino presto, durante la
Messa dedicata agli italiani, don
Mauro sorprende e spiazza con
il suo commento al Vangelo che
racconta la brutale fine di Giovanni Battista decapitato per un
capriccio. Parla del “ballo della
strega”, che quasi mai è vecchia
e brutta come la descrivono le fiabe, e che invece spesso ha le parvenze e le movenze ammalianti di
Salomè (così si sarebbe chiamata,
secondo le cronache di Giuseppe Flavio, la figlia di Erodiade,
cognata e amante di Erode Antipa). Una festa, vino e balli, una
corte corrotta che resta infastidita dalla voce profetica del Battista, l’uomo che seppe riconoscere
il Messia fin dal grembo materno.
Salomè si trova di fronte alla domanda della sua vita: chiedi tutto
quel che vuoi e lo avrai… Lei non
sa che fare, chiede consiglio alla
madre e resta prigioniera del suo
disegno perverso.
Viene naturale mettere a confronto quel mondo con il nostro, non
tanto diverso nella sostanza, duemila anni dopo. La sciagurata risposta di Salomè da una parte,
dall’altra le risposte convinte e
impegnative dei tre pastorelli alla
Madonna, in adesione alla risposta salvifica di Maria al progetto
del Signore. Per ciascuno di noi,
in modi diversi, la vita pone il bivio della scelta.
Poi Fatima è anche folclore. Si visitano il villaggio dei tre pastorelli, la casa di Francesco e Giacinta
e quella poco distante di Lucia. E
rispunta il “tarlo” dei tre segreti, che rode da sempre, come da
sempre l’uomo vuole sapere in
anteprima almeno uno scorcio di
futuro. Mons. Orsatti rilancia la
lettura che ne fa Papa Benedetto
XVI: i tre segreti di Fatima? Penitenza, penitenza, penitenza. L’allora cardinal Ratzinger sosteneva
che Fatima “ci aiuta a comprendere i segni del tempo e a trovare per essi la giusta risposta nella
fede”.
28
Non si può lasciare il Portogallo senza passare per Lisbona. La
città sembra vivere una stagione
di rinascita. I quartieri dell’Expo ’98 sono diventati simboli di
uno sviluppo ambizioso. Dall’alto, l’Alfama mantiene il suo fascino arabeggiante. Piazza do Comerçio è diventata lo sbocco delle
strade più vivaci che dal Rossio
scendono al porto. E lungo la
sponda del Tago, il Monastero
dos Jerònimos e la Torre di Belem
custodiscono e mostrano tutte le
testimonianze del Secolo d’Oro,
quando da queste rive i navigatori salpavano per segnare le rotte
di Nuovi Mondi. Orgoglio e nostalgia: Vasco da Gama e il poeta Camoes; Amanda Rodriguez,
calda voce del Fado e Fernando
Pessoa, lo scrittore che dietro le
decine di eteronimi seppe narrare altrettante vite. Anche questo è
Portogallo. Sulle rampe dove corrono gli electricos, i piccoli e colorati tram che salgono all’Alfama, abbiamo appuntamento con
Sant’Antonio, il santo delle cose
impossibili. In una vita breve e intensa riuscì ad essere tanto amato
da diventare conosciuto e venerato in tutto il mondo, e conteso
fra Padova dove visse e morì e Lisbona dove nacque e partì. Una
“bella lingua” lo definisce mons.
Orsatti, per dire della forza delle
sue parole, sempre coerenti con la
vita e le azioni. Anche da qui passa il bivio dirimente, tra quel che
si dice e quel che si fa.
Viene la tentazione di tornare
all’inizio: cercare il senso della
vita è un itinerario che vale tutte le mille miglia del Cammino di
Santiago.
Claudio Baroni
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Alla porta santa della Cattedrale
Viva la misericordia di Dio
N
ella bolla di indizione del
Giubileo della Misericordia Papa Francesco ha voluto esplicitamente indicare che
questo Anno Santo poteva essere
vissuto anche nelle diocesi e in altre chiese e santuari particolarmente amati dai fedeli; questa disposizione è stata voluta per consentire
a tutti di vivere un momento giubilare e quindi offrire l’opportunità
per riflettere, pregare, interrogarsi
sul grande dono della Misericordia che ognuno riceve da Dio e che
ognuno dovrebbe, a sua volta, donare al prossimo.
Le nostre quattro comunità, riunite nell’Unità Pastorale Maria Santissima Madre della Chiesa, hanno
raccolto l’esortazione di Papa Francesco e hanno vissuto, sul nostro
territorio, un’esperienza giubilare
intensa. Nulla di improvvisato, anche se il tutto all’insegna della semplicità e della sobrietà.
Venerdì sera, 23 settembre, abbiamo raggiunto, chi a piedi e chi
con mezzi propri, l’Abbazia Olivetana di Rodengo Saiano per vivere
insieme un incontro penitenziale
giubilare.
Sabato 24 settembre, nel pomeriggio, sempre l’Abbazia Olivetana di
Rodengo Saiano ha accolto i nostri
ragazzi per celebrare insieme il loro
incontro penitenziale giubilare.
Infine, domenica 25 Settembre, il
grande pellegrinaggio alla Catte-
drale di Brescia per varcare insieme la “Porta Santa”. La proposta
di un pellegrinaggio a piedi è stata raccolta da un gruppo di circa 70
pellegrini di ogni età che, alle 7:30
sono partiti alla volta del duomo
di Brescia, dopo aver ricevuto la
“benedizione del pellegrino” nella
parrocchiale di Bornato.
Il cammino era strutturato sulle
opere di misericordia; sette le opere
e sette le soste di riflessione lungo il
cammino: tre prima di raggiungere
Brescia e le altre quattro vissute andando verso la cattedrale.
L’abbazia di Rodengo Saiano, che
abbiamo raggiunto verso le 9:00, ci
ha accolto per la prima sosta.
Poi ci siamo fermati a Cellatica,
verso le 12:00, dove abbiamo pranzato tutti insieme in una grande
parco giochi.
L’ultima sosta alle porte della città
per poi concludere la prima parte
del cammino nel grande parcheggio dell’Iveco (ex-OM) dove ci hanno raggiunto tutti gli altri pellegrini delle nostre comunità, venuti
in pullman, in auto e anche in bicicletta. Il gruppo è diventato via,
via, sempre più numeroso e alla
fine ha superato abbondantemente
le trecento persone.
Preceduti dalle quattro croci a simboleggiare le nostre quattro comunità, abbiamo percorso a piedi il tratto cittadino, facendo sosta
presso la chiesa dei Santi Faustino
e Giovita (patroni della città) e in
piazza della Loggia, e da lì abbia-
mo raggiunto piazza Duomo, destando curiosità e stupore nei tanti
bresciani e turisti che affollavano le
vie del centro cittadino.
Alle 16:00 abbiamo varcato la Porta
Santa della cattedrale. Un rito ben
preparato e seguito con molto raccoglimento e devozione.
Il pellegrinaggio giubilare della
nostra Unità Pastorale si è concluso con la celebrazione della santa
Messa presso la chiesa di Sant’Alessandro.
La celebrazione è stata presieduta da don Luigi Venni e concelebrata dai nostri sacerdoti. È stata
l’occasione propizia per salutare
don Luigi che, dopo 25 anni di impegno pastorale nella parrocchia di
Cazzago, ci lascia per iniziare una
nuova e diversa missione pastorale.
Una giornata bellissima dal punto
di vista atmosferico che ha fatto da
degna cornice a un grande momento di Chiesa, nello spirito vero che
deve guidare i passi dell’Unità Pastorale.
r. f.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 29
Pellegrinaggio a Roma
Dentro una grande Chiesa
E
Pellegrinaggi
rano 146 i pellegrini delle
comunità della nostra Unità
Pastorale in pellegrinaggio a
Roma in occasione dell’Anno Santo della Misericordia.
Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre
il cammino del Giubileo ha dedicato un grande evento a Maria, Madre di Misericordia.
La concomitanza del nostro pellegrinaggio a Roma con la celebrazione del Giubileo Mariano, è una
coincidenza voluta e cercata, visto
che la nostra Unità Pastorale è intitolata proprio a Maria Santissima Madre della Chiesa. Abbiamo,
quindi, affidato a Maria l’inizio
della nostra nuova esperienza di
Unità Pastorale, invocando la protezione della Madre della Chiesa e
lo abbiamo fatto proprio a Roma:
non potevamo avere un inizio migliore e più sicuro!
Venerdì 7 ottobre abbiamo iniziato il pellegrinaggio visitando tre
importanti basiliche romane: Santa
Croce in Gerusalemme che conserva importanti reliquie della passione di Cristo, San Giovanni in Laterano la “Chiesa Madre” di tutte
le chiese del mondo, San Clemente una bellissima basilica tra le più
antiche di Roma.
Sabato 8 ottobre la mattinata è
stata dedicata alla pratica giubilare del passaggio della Porta Santa
della Basilica di San Pietro. Il percorso giubilare inizia presso Castel
Sant’Angelo e si snoda lungo via
della Conciliazione fino a raggiungere la Porta Santa; è un percorso
riservato ai pellegrini che intendo-
no percorrerlo in preghiera. Lungo
il cammino sono previsti 5 momenti di sosta con una riflessione e una
preghiera che, piano piano, ci preparano a varcare la Porta Santa.
La mattinata si è conclusa presso la
grande basilica di San Paolo fuori le
mura che conserva il corpo dell’apostolo delle genti: San Paolo.
Nel pomeriggio, in piazza San Pietro, si è svolta una grande processione di effigi mariane provenienti da tutto il mondo. Un modo per
celebrare il grande affetto che tutto
il mondo cristiano (e non solo) nutre per Maria. La manifestazione si
è poi conclusa con l’arrivo di Papa
Francesco; insieme a lui abbiamo
recitato il santo Rosario. Poi il Papa
ci ha regalato il suo saluto e la sua
benedizione.
Domenica 9 ottobre abbiamo concluso il nostro pellegrinaggio giubilare partecipando alla Santa Messa presieduta da Papa Francesco in
piazza San Pietro. È sempre molto
emozionante e suggestivo sentirsi
dentro un grande evento di Chiesa; la presenza del Papa e di cristiani provenienti da tutto il mondo ci
fa gustare l’universalità del nostro
essere di Cristo. A maggior ragione in questo momento storico, in
cui le nostre comunità stanno per
iniziare a vivere l’Unità Pastorale;
questo clima di universalità che si
respira con il Papa ci ha fatto bene
e ci ha dato fiducia.
146 pellegrini (più i due autisti,
che ringraziamo) sono un bel gruppo, molto variegato in età e provenienza, non sempre facile da gestire, ma comunque una “piccola”
Chiesa che ha condiviso... Roma e
il Giubileo.
È sempre bello sperimentare come,
in poco meno di tre giorni, sia facile conoscersi e diventare così una
piccola comunità riunita intorno al
Maestro; in fondo questa è la Chiesa: la famiglia degli amici di Gesù.
Riccardo Ferrari
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Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Giornata per la vita 2017
Il coraggio di sognare con Dio
Messaggio per la Giornata
per la vita 2017
Donne e uomini per la vita nel solco
di Santa Teresa di Calcutta
A
lla scuola di Papa Francesco
s’impara a sognare. Spesso
nelle udienze fa riferimento
ai sogni dei bambini e dei giovani, dei
malati e degli anziani, delle famiglie
e delle comunità cristiane, delle donne
e degli uomini di fronte alle scelte importanti della vita. Sognare con Dio e
con Lui osare e agire! Quando il Papa
commenta la Parola di Dio al mattino
o quando tiene discorsi nei vari viaggi
apostolici, non manca di incoraggiare
a sognare in grande. È nota la sua devozione a san Giuseppe, che considera uomo del “sogno” (Cfr. Mt 1,20.24).
Quando si rivolge alle famiglie, ricorda loro che il sogno di Dio “continua
a realizzarsi nei sogni di molte coppie
che hanno il coraggio di fare della loro
vita una famiglia; il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con
Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove
nessuno si senta solo, nessuno si senta
superfluo o senza un posto”.
I bambini e i nonni,
il futuro e la memoria
Per Papa Francesco il sogno di Dio si
realizza nella storia con la cura dei
bambini e dei nonni. I bambini “sono il
futuro, sono la forza, quelli che portano avanti. Sono quelli in cui riponiamo
la speranza”; i nonni “sono la memoria della famiglia. Sono quelli che ci
hanno trasmesso la fede. Avere cura
dei nonni e avere cura dei bambini è
la prova di amore più promettente della
famiglia, perché promette il futuro. Un
popolo che non sa prendersi cura dei
bambini e dei nonni è un popolo senza
futuro, perché non ha la forza e non ha
la memoria per andare avanti”.
Una tale cura esige lo sforzo di resistere alle sirene di un’economia irresponsabile, che genera guerra e morte. Educare alla vita significa entrare
in una rivoluzione civile che guarisce
dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni
persona umana dallo sbocciare della
vita fino al suo termine naturale. È ciò
che ripete ancora oggi Santa Teresa di Calcutta con il famoso discorso
pronunciato in occasione del premio
Nobel 1979: “Facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”; è ciò
che continua a cantare con l’inno alla
vita: “La vita è bellezza, ammirala. La
vita è un’opportunità, coglila. La vita
è beatitudine, assaporala. La vita è un
sogno, fanne una realtà. … La vita è la
vita, difendila”.
Con Madre Teresa
La Santa degli ultimi di Calcutta ci insegna ad accogliere il grido di Gesù in
croce: “Nel suo ‘Ho sete’ (Gv 19,28)
possiamo sentire la voce dei sofferenti,
il grido nascosto dei piccoli innocenti
cui è preclusa la luce di questo mondo,
l’accorata supplica dei poveri e dei più
bisognosi di pace”. Gesù è l’Agnello
immolato e vittorioso: da Lui sgorga un
“fiume di vita” (Ap 22,1.2), cui attingono le storie di donne e uomini per la
vita nel matrimonio, nel sacerdozio o
nella vita consacrata religiosa e secolare. Com’è bello sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese
capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime,
aperte a ogni vita, accolta come dono
sacro di Dio anche quando al suo tramonto va incontro ad atroci sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso
tutti, residenti e immigrati. Un tale stile
di vita ha un sapore mariano, vissuto come “partecipazione alla feconda
opera di Dio, e ciascuno è per l’altro
una permanente provocazione dello Spirito. I due sono tra loro riflessi
dell’amore divino che conforta con la
parola, lo sguardo, l’aiuto, la carezza,
l’abbraccio”.
Roma, 22 ottobre 2016
Memoria di San Giovanni Paolo II
Il Consiglio Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana
Avvento
di Carità 2016
Il pane
della gioia
“La gioia del Vangelo riempie il
cuore e la vita intera di coloro che
si incontrano con Gesù” (n.1).
Sono parole dell’incipit dell’Evangelii gaudium e il criterio apostolico della gioia a contraddistinguere la proposta dell’Avvento di
Carità 2016 intitolata appunto “Il
Pane della Gioia”.
Una proposta che offre la possibilità di meditare sull’esperienza
quotidiana dell’accogliere.
Quattro le domande, una per
ogni settimana di Avvento, che
invitano a un atteggiamento gioioso verso la vita e i fratelli: Chi
accoglie chi? Come accogliere?
Accogliere al fine di? Cosa aggiunge la fede?
Quattro domande che trovano
linfa vitale nelle parole del Vescovo Luciano al Convegno diocesano delle Caritas parrocchiali,
incentrato per l’appunto sul tema
dell’Accogliersi in casa.
Quanto raccolto durante la
Giornata del pane (27 novembre 2016), realizzata con il contributo dell’Unione Panificatori
Artigiani della Provincia di Brescia e Confartigianato Imprese
Brescia e Lombardia orientale,
viene finalizzato alla realizzazione del centro cottura della
Casa del Misericordiare, l’opera
segno dell’Anno della Misericordia, in corso di concretizzazione
negli ambienti dell’ex seminario
Vescovile.
www.caritasbrescia.it
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 31
Il cammino di un anno
PASTORALE GIOVANILE (dallo scorso marzo)
Martedì e mercoledì 29-30 marzo “I preadolescenti sulle orme di San Domenico Savio e di San Giovanni Bosco”.
Sabato sera e domenica mattino 2, 3 aprile, “All’alba del primo giorno dopo il sabato”
Ritiro adolescenti “in riva al lago con il Risorto” e ospiti della Comunità Exodus di Lonato.
Venerdì 20 maggio,
Pellegrinaggio giubilare
degli adolescenti a conclusione del cammino.
32
Sabato pomeriggio 21 e domenica mattino 22 maggio
i preadolescenti concludono “alla grande”
a Pedrocca un anno di cammino.
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Il cammino di un anno
Carnevale 2016,
domenica 7 febbraio
Prossimi alla Pasqua.
Via Crucis vivente, mer. 23/3
2016 in comunità
Prime Confessioni
Gruppo Cafarnao, maggio 2016
Tappa di metà Quaresima
“Bruciamo la vecchia!”
Giovedì grasso, 3 marzo
“
Carissimi amici, oggi per noi è un giorno speciale. Oggi pomeriggio incontreremo il Padre Buono
che perdona i suoi figli e con loro vuole fare della
vita una festa. È il giorno della nostra prima confessione. Con l’aiuto dei nostri genitori e delle nostre catechiste abbiamo capito che i peccati rendono brutta la
nostra vita e il mondo, ma soprattutto abbiamo capito
che l’Amore del Signore è più grande dei nostri sbagli
e ci perdona.
Niente e nessuno ci faccia dimenticare che Lui deve
essere al primo posto”.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 33
Il cammino di un anno
A conclusione
del cammino di catechismo
prima dell’estate
Festa dell’Oratorio 2016
17 - 20 giugno
T
Senza dimenticare
che “catechismo”
vuol dire…
2016 in comunità
I
l momento propriamente catechistico o di annuncio: ascolto e accoglienza della “bella notizia” di
Gesù! La finalità di tale annuncio non è tanto di
trasmettere nozioni e regole di comportamento, ma di
rendere partecipi di una storia che porta all’incontro
con Cristo vivo nella comunità ecclesiale.
Il momento liturgico-sacramentale: componente fondamentale dell’itinerario dell’Iniziazione Cristiana. Si
tratta di guidare a una consapevole, attiva e gioiosa
partecipazione, nel ciclo dell’anno liturgico, alla vita
liturgica e sacramentale della Chiesa, ricordando che la
fonte e il culmine dell’esistenza cristiana rimane sempre l’Eucaristia domenicale.
Il momento della testimonianza nella vita: esperienze
precise di impegno nel servizio, la partecipazione a iniziative caritative e missionarie della comunità, l’esercizio dell’apostolato e della testimonianza della carità
tra gli altri coetanei, a scuola e in famiglia, come frutto
della maturazione alla carità di Cristo.
Alcune tappe significative che scandiscono il cammino: adesione al cammino, consegna del Vangelo, del
Padre nostro e della Bibbia.
34
ra le “attività diverse” rispetto a quelle propriamente “di religione e di culto” svolte dalla parrocchia possono certo rientrare le feste
e le varie manifestazioni culturali e ludico-ricreative.
Va evidenziato un fatto particolare: oggi anche la festa cristiana è spesso esposta alle provocazioni della
secolarizzazione che investe la nostra società. La festa
cristiana si trova cioè a dover fare i conti con gli aspetti connessi al “divertimento”, fattore segnato in modo
del tutto singolare dalla deriva secolaristica. Si pensi, in
questo senso ad esempio, al fenomeno dello “sballo”,
elemento connotativo del “fare festa” e del “divertirsi”
di larga parte dei giovani di oggi.
Ebbene, a fronte di questi fatti, la Parrocchia, proprio
per il suo essere “la Chiesa tra le case”, è chiamata
da un lato a continuare al di là di tutto la sua apertura
generosa e accogliente verso alcune espressioni positive dell’esperienza umana come appunto la “festa”,
dall’altro deve però far risaltare ancora di più la “qualità cristiana” di tali espressioni. ln questo senso non
sembra improprio parlare di un vero stile cristiano che
fa la differenza nel modo di proporre valori umani connessi al fare festa come lo stare insieme, l’aggregarsi, il
condividere, ecc.
Questo “stile” deve poi improntare le iniziative concrete
come sono le varie iniziative ludico-ricreative, le “feste”
appunto, che la parrocchia promuove nell’ambito della
sua attività. Non sarà inutile ricordare che tali iniziative
dovranno connotarsi per alcuni aspetti che vanno dalla
sottolineatura della dimensione religiosa (in alcuni casi
si parla di “sagre”) in stretto rapporto con le finalità
propriamente pastorali della comunità cristiana, alla
promozione di valori umani come l’accoglienza, l’aggregazione, il favorire i rapporti umani. Non può poi
mancare un richiamo alla sobrietà nei mezzi e nelle risorse (es. va osservata una certa prudenza nell’invito di
artisti particolarmente onerosi, come pure va incentivato l’utilizzo di materiali biodegradabili e l’attenzione ad
un corretto smaltimento dei rifiuti) e non si può altresì
trascurare il rispetto delle norme civili in materia, in un
quadro di attenzione alla legalità.
da “La festa in parrocchia. Indicazioni e disposizioni pastorali per l’organizzazione e l’ospitalità di feste, eventi e manifestazioni in ambienti parrocchiali” - Diocesi di Brescia,
26 gennaio 2012 .
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Il cammino di un anno
Grest 2016
Perdiqua!
U
na parola che vuole dare una precisa direzione all’estate che sta per iniziare: da
questa parte e non da un’altra. Forse dice
anche di un’intuizione, quella di una meta ben precisa:
che in fondo al viaggio, come ogni anno, siamo sicuri
di giungere. Ma forse, proprio per rendere unica l’esperienza del Cre-Grest, a seconda di dove interrompiamo
le lettere, ci invita anche a lasciare qualcosa di noi prima di intraprendere il cammino: per partire più leggeri
e lasciare che siano i nuovi passi che stiamo per compiere e i nuovi volti che stiamo per incontrare a riempire
i nostri sguardi, i nostri ricordi, le nostre giornate.
S
ottotitolo: “Si misero in cammino” (Lc 9, 56)
Data la direzione, l’invito è quello ad andare,
mettersi in strada, intraprendere il viaggio, spesso senza aver chiara la meta, ma semplicemente mossi
da un desiderio o chiamati da un altro/Altro. Anche se
“partire è un po’ morire” perché ci si lascia alle spalle
la certezza dei luoghi e degli affetti e ci viene chiesto di
metterci alla prova, il viaggio porta alla riscoperta di
qualcosa di più profondo, fino alla radice di noi stessi. Il
passato, il presente e il futuro si intrecciano nei passi che
compiamo: siamo pronti ad accogliere questo prezioso invito ad andare, come hanno fatto i discepoli verso
Gerusalemme? Non capivano tutto, non conoscevano
ciò che avrebbero trovato alla meta, ma la fiducia era
grande e si sono messi in cammino!
IL LOGO
S
ono proprio le parole del titolo che gonfiandosi,
riempiono di aria il pallone della nostra mongolfiera e ci permettono di volare in alto. Ma se
guardiamo bene, il cestello che ospita i nostri compagni
di viaggio ricorda anche una nave… stiamo volando o
stiamo navigando? Sono nuvole quelle intorno a noi oppure onde del mare? Scrutiamo l’orizzonte, allunghiamo lo sguardo oltre le nuvole e adocchiamo la cartina:
siamo pronti per lasciarci trasportare, con la fiducia e
il coraggio dei viaggiatori, in questa nuova avventura
estiva?
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 35
Il cammino di un anno
Torneo arcobaleno 2016
16 - 25 settembre
Consegna della Bibbia
al GRUPPO GERUSALEMME, domenica 23 ottobre
C
ari ragazzi, oggi la nostra comunità, vi affida il libro della Parola di Dio. Accoglietela
con docilità, meditatela nel vostro cuore e
lasciate che Essa orienti la vostra vita verso ciò che è
buono e porti frutti di fede e di amore”.
2016 in comunità
Inizio cammino Icfr 2016-2017
domenica 2 ottobre
e Benedizione dei catechisti
D
io, che ha rivelato in Cristo la sua verità e
il suo amore, vi faccia testimoni nel mondo
della sua carità e del suo Vangelo.
Il Signore Gesù che ha promesso di rimanere con la sua
Chiesa sino alla fine dei secoli, renda efficaci le vostre
parole e le vostre opere.
Lo Spirito Santo sia sopra di voi, perché siate veri cooperatori e ministri della parola.
36
Consegna del Padre nostro
ai Gruppi Cafarnao dell’UP
domenica 23 ottobre
C
arissimi bambini, oggi vogliamo consegnarvi la preghiera di Gesù. In famiglia e
nelle vostre comunità Cristiane imparerete
sempre di più che il Padre di Gesù e Padre nostro è un
Dio di tenerezza infinita e segue con amore il nostro
cammino; imparerete ad affidarvi a Lui e a compiere
la sua volontà.
Vi invitiamo a farlo diventare la preghiera del cuore, la
preghiera dell’abbandono e della fiducia, la preghiera
dell’amore e del perdono.
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Il cammino di un anno
Consegna del Vangelo
Gruppo Nazaret, domenica 6 novembre
Cena con delitto, si capisce!
D
io, Padre onnipotente ed eterno, ti lodiamo perché con la tua parola di vita ci hai
creati. Ti glorifichiamo perché in tutta la
storia non hai fatto mai mancare all’uomo la tua Parola
di Amore. Ti benediciamo perché per mezzo di Gesù,
tua Parola vivente, ci hai redenti e salvati. Ti ringraziamo perché la Chiesa ha raccolto e custodito la tua
Parola di verità e oggi la dona a questi tuoi figli. Lo
Spirito Santo che procede da te, ci illumini, perché in
questi Vangeli, tesoro della Chiesa, comprendiamo la
tua volontà, o Padre, e possiamo conoscere ed amare di
più Gesù, Figlio tuo, e seguirlo ogni giorno.
Al top
Domenica 26 giugno don Stefano Ambrosini celebra una delle sue Prime Messe
con preadolescenti, adolescenti e giovani delle nostre comunità.
Dopo la condivisione di un abbondante rinfresco in fraternità il concerto - testimonianza dei THE SUN.
Anche da queste righe grazie a tutti coloro che hanno permesso l’evento!
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 37
Il cammino di un anno
Pienamente cristiani con Cresima e Eucarestia
O
ggi è giorno di festa per tutti coloro che
credono in Gesù, perché è Domenica, il
giorno del Signore risorto, Pasqua della
settimana; egli si rende presente nella Parola e nel Pane
e dona a noi suoi discepoli lo Spirito Santo, affinché
sappiamo vivere la nostra vocazione a seguirlo e a essere suoi testimoni.
O Signore, il dono del tuo Spirito e la gioia di riceverti
nel pane e nel vino ci rendano capaci di progettare con
te il nostro futuro. Sappiamo che quella di oggi è una
tappa, perché il cammino continua.
Oggi è un giorno speciale per noi che, con il dono dello
Spirito Santo, per la prima volta potremo partecipare
pienamente alla Mensa Eucaristica, rispondendo all’invito di Gesù che dice: “Prendete e mangiate, prendete e
bevete”. Ogni domenica per tutta la nostra vita potremo
rinnovare le benedizioni di questo giorno”.
2016 in comunità
E
ora il cammino continua, partendo da ANTIOCHIA.
Nei primi secoli si diventava cristiani la notte
di Pasqua. Dopo il cammino di iniziazione Cristiana,
professavano il Credo, entravano nell’acqua, venivano
segnati con il Crisma, ricevevano l’Eucarestia e diventavano di fatto parte dell’opera di Cristo, membra del
suo corpo! Pienamente cristiani … da qui Antiochia la
città dove i discepoli di Gesù vennero chiamati cristiani per la prima volta. Seguiva il tempo della “mistagogia”, guida ai misteri. Un periodo nel quale permettere
ai doni ricevuti - sacramenti - di agire e trasformare il
credente sempre di più simile a Cristo.
Anche per i nostri ragazzi, che hanno appena ricevuto
i sacramenti dell’IC, incomincia ora il “tempo della mistagogia” un tempo per accompagnarli nei primi passi
del nuovo modo di essere, vivere e agire a imitazione di
Gesù maestro, possibile grazie ai sacramenti ricevuti.
38
Domenica 13 novembre 2016
F
ine del cammino di Iniziazione Cristiana è
quello di “far diventare cristiani”. Il NT indica
che i “cristiani” sono i discepoli di Cristo, i suoi
“seguaci”, che, lasciando un loro autonomo progetto di
vita, accettano che sia Lui il loro Signore perché hanno creduto che in Gesù, Dio si è fatto vicino all’uomo
e desidera renderlo partecipe del suo regno di amore.
Per diventare cristiani è necessario passare attraverso la
testimonianza della Chiesa, a cui il Risorto ha garantito
la sua presenza e affidato la sua parola di vita e le sue
azioni di salvezza. Pertanto nessun credente può inventarsi la fede cristiana: la riceviamo tutti dallo Spirito Santo tramite la Chiesa, che è la garanzia dell’autenticità e
dell’oggettività della fede personale stessa. L’accedere
alla fede e alla comunione con il Cristo coincide allora con l’accoglienza della testimonianza della Chiesa
e con l’ingresso in essa, secondo un percorso graduale
indicato già in Atti 2, 37-42, che prevede in primo luogo l’accoglienza nella fede del Vangelo di Cristo morto
e risorto, poi la celebrazione del Battesimo e il dono
dello Spirito Santo e, infine, come conseguenza, il pieno
inserimento nella comunità ecclesiale, che ascolta la Parola, spezza il pane, vive la comunione e rende pubblica la testimonianza del Signore risorto. Sotto un profilo
teologico, i Sacramenti dell’IC non sono la mèta ultima
del cammino d’iniziazione. Più precisamente, infatti,
l’IC non è iniziazione o introduzione ai Sacramenti, ma
piuttosto iniziazione dei Sacramenti, nel senso che sono
proprio i Sacramenti che ci introducono nel mistero di
Cristo. E poiché non si può essere inseriti nel mistero di
Cristo e della Chiesa senza le virtù teologali della fede,
speranza e carità, bisogna ritenere che, se per un verso
i Sacramenti dell’IC presuppongono già un contesto di
fede, per un altro sono essi stessi che la generano e la
alimentano.
L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi
Vescovo di Brescia, 15 agosto 2003
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
PG - Estate 2016
Campo
adolescenti
2016
TIME OUT
2016
19 giugno - 8 luglio 2016
Padenghe del Garda
Nuovo mezzo
a disposizione
dell’Up
16 - 18 luglio 2016
Q
uest’anno il lago di Garda
ha ospitato per tre giorni la
nostra chiassosa ciurma,
L
A
nche l’estate è un tempo in
cui le nostre comunità esprimono il loro impegno educativo nel realizzare con preadolescenti
ed adolescenti esperienze formative
indimenticabili. Il Time Out 2016 lo è
sicuramente stato.
Il tema scelto quest’anno dagli educatori è stato “Evolution”, cioè Evoluzione.
“Evoluzione che trasforma”, cioè quel
tipo di evoluzione che contraddistingue gli aspetti più umani e naturali
della vita.
“Evoluzione che migliora”, a indicare
quel tipo di evoluzione che a livello interiore, spirituale e di fede, ognuno di
noi può sperimentare.
vedendoci impegnati con lunghe camminate, bagni interminabili, lavoro di
squadra, formazione umana e spirituale. Singolare la giornata condivisa
con la comunità Exodus di Lonato già
incontrata nel ritiro di Pasqua.
A conclusione di tre giorni intensi le
emozioni erano forti e lo sono ogni
volta, come la nostalgia quando tutto
finisce. Esperienze come queste non
restano indifferenti per nessuno, lasciano il segno e nonostante noi siamo
stupidi, rumorosi, noiosi e a tratti insopportabili.
a provvidenza, ancora una
volta nella persona del Sig.
Zappa Giampietro, ha fornito
la nostra Unità Pastorale di un altro
mezzo di trasporto, un Doblò Workup.
Non sono poche le necessità di un mezzo di questo tipo per le nostre quattro
parrocchie, dalla raccolta mensile del
ferro alle varie opere di manutenzione
delle nostre strutture e non meno alle
necessità delle esperienze estive.
Anche questo è segno di come le nostre attività siano riconosciute un dono
per tutto il territorio e per ogni fascia
d’età.
A noi la responsabilità di far buon uso
degli strumenti a disposizione e soprattutto di saper sempre interpretare
e rispondere alle nuove esigenze della
nostra pastorale.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 39
PG - Estate 2016
Campo
Preadolescenti
GAVAZZO 21-24 luglio 2016
Campo Giovani
Gmg 2016 a Cracovia
24 luglio – 2 agosto 2016
R
Una carrellata di emozioni
Rabbia, non è soltanto l’artefice delle esplosioni isteriche ma è anche il motore della risposta alle ingiustizie
subite, e quindi espressione di Fortezza.
accontare l’esperienza della Giornata
Mondiale della Gioventù è sempre un’impresa che ha più probabilità di fallire che
di lasciare un segno, anche perché ognuno dei
giovani che vi ha preso parte la descriverebbe in
modo diverso. Proprio così: perché in una settimana si vivono esperienze così intense e così fuori
dall’ordinario che in ognuno lasciano un ricordo,
un’emozione, un vissuto che diventa storia personale.
Paura, tiene alla larga dai pericoli! È l’applicazione
della virtù della Prudenza con una punta di timor di Dio
dove nel senso di “temere le cose che Lui teme”.
Tristezza, a dispetto del nome, è l’emozione più
spassosa e gioca il ruolo di richiamare l’attenzione.
È tratteggiato con la pacata Saggezza da psicologa
introspettiva.
Gioia, è ottimista, ma anche troppo incentrata su se
stessa e forse proprio per questo sarà necessario un
lungo viaggio insieme a Tristezza per scoprire che c’è
bisogno anche di questa per affrontare una vita che di
giorno in giorno è sempre un po’ più complicata.
2016 in comunità
Disgusto! Ha il compito di evitare l’avvelenamento
sia fisico che sociale. Esprime il passaggio dalla vita
infantile a quella adulta.
L
a GMG dei 40 giovani della nostra Unità
Pastorale, dopo la benedizione del pellegrino di domenica sera 24 luglio, è iniziata
lunedì 25 luglio per concludersi martedì 2 agosto.
Giorni riempiti con tutti gli ingredienti tipici della
GMG: turismo, catechesi, fraternità…
Tante sono le immagini, le provocazioni, gli incontri
che abbiamo portato a casa. Ma tra tutta questa
cascata di emozioni vogliamo far posto nella nostra memoria (e poi nella vita) alle parole che Papa
Francesco ha rivolto ai milioni di giovani presenti:
“Cari giovani, siete venuti a Cracovia per incontrare Gesù.”
E al termine: “La GMG, potremmo dire, comincia
oggi e continua domani, a casa, perché è lì che
Gesù vuole incontrarti d’ora in poi. Il Signore non
vuole restare soltanto in questa bella città o nei ricordi cari, ma desidera venire a casa tua, abitare
la tua vita di ogni giorno”.
rf
40
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Riprendono i cammini
Domenica 16 ottobre
Messa inizio cammini
Per condividere
l’esperienza della
GMG a Cracovia
con un divano / kanapa!
Sì, credere che per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano. Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri.
A poco a poco, senza rendercene
conto, ci troviamo addormentati,
ci troviamo imbambolati e intontiti”.
Eccezionale è stata la presenza e
la testimonianza di due ragazze
polacche, studenti a Milano, volontarie della GMG che lo scorso
agosto hanno ospitato nelle loro
case i nostri giovani nella località
di Wola Filipowska
Anche questo è GMG!
Giovedì 6
untuale la Messa Giovani di e lunedì 10 ottobre
ottobre, occasione per dare Inizio cammino
inizio ai cammini di cate- adolescenti
P
chesi soprattutto di adolescenti e
giovani e quest’anno in una cornice singolare. Il presbiterio della Chiesa di Bornato trasformato
nel Campus Misericordiae, il sito
della periferia di Cracovia, che lo
scorso agosto ha accolto la solenne Veglia e la Messa di chiusura
della GMG con Papa Francesco.
Per non dimenticare, per condividere e come provocazione per
invitare adolescenti e giovani a
riprendere con entusiasmo i loro
cammini, sono risuonate forti le
parole di papa Francesco:
“Nella vita c’è la possibilità di
una paralisi pericolosa e spesso
difficile da identificare, e che ci
costa molto riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la felicità
Vivi
& responsabili
G
li obiettivi del cammino
di catechesi degli adolescenti per quest’anno
recitano così: “Accompagnare
la crescita dell’adolescente nella
dimensione della responsabilità,
soprattutto nel rapporto col mon-
do, le cose, la società, il futuro.
Aiutare l’adolescente a cogliere la
responsabilità di fruire adeguatamente delle cose e del creato,
senza sfruttamenti incoscienti e
sprechi inutili, ma anche di interpretare e vivere la propria azione in famiglia, nella Chiesa e nel
mondo come collaborazione alla
crescita del regno di Dio, cioè di
un mondo nuovo dove regnano
la verità, la giustizia, l’amore e la
pace”.
Ancora una volta sono state le parole di papa Francesco a Cracovia
a ‘segnare’ il primo passo invitando a ‘lasciare un’impronta’: “Cari
giovani, non siamo venuti al mondo per “vegetare”, per passarcela
comodamente, per fare della vita
un divano che ci addormenti; al
contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta. È molto triste passare nella
vita senza lasciare un’impronta.
Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con con-
sumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro:
perdiamo la libertà. Non siamo liberi di lasciare un’impronta. Perdiamo la libertà. Questo è il prezzo. E c’è tanta gente che vuole che
i giovani non siano liberi; c’è tanta gente che non vi vuole bene,
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 41
Riprendono i cammini
che vi vuole intontiti, imbambolati, addormentati, ma mai liberi.
No, questo no! Dobbiamo difendere la nostra libertà!”
Quasi un centinaio di adolescenti
hanno iniziato il loro cammino dal
cortile del Palazzo Comunale…
invitati a lasciare un’impronta. Le
nostre comunità anche quest’anno
sono disponibili ad accompagnare
i nostri figli nella loro giovinezza
perché siano domani capaci di lasciare un’impronta nel mondo, nel
quotidiano della loro vita.
Domenica 23 ottobre
Inizio cammino
preadolescenti
Fede come
catalizzatore
I
2016 in comunità
l progetto diocesano per i preadolescenti chiede agli educatori di “stare attenti alle manifestazioni che i ragazzi di questa
42
età vivono ed esprimono, così da
intercettarne i bisogni e le domande, più o meno esplicite, e inserirvi la parola illuminante e salutare
del Vangelo di Gesù. La fede cristiana deve essere proposta qui
in primo luogo come “catalizzatore” di crescita, come quella realtà che offre al ragazzo un punto
di appoggio più stabile e solido
per tutti i processi di cambiamento che sta vivendo. Compito degli
educatori sarà quello di aiutare a
scoprire che il Dio di Gesù Cristo
è il Dio della vita”.
È con queste indicazioni che domenica sera 23 ottobre a Pedrocca ha preso il via il cammino di
catechesi dei preadolescenti delle
nostre comunità. La loro numerosa presenza ha sorpreso e caricato
di entusiasmo gli educatori. Non
è vero che dopo Cresima e Comunione tutti spariscono. Oltre un
centinaio di ragazzi era presente
e uno a uno hanno lasciato il loro
nome segno del loro
impegno.
Hanno davanti a loro
un percorso ricco e
vario. La prima parte dell’anno, in questo ultimo scorcio di
Giubileo della misericordia, l’invito a tradurre nel loro oggi la
Parabola del ‘buon
samaritano’; nei pri-
mi mesi dell’anno un percorso
sulla tutela e cura dell’ambiente,
provocati dall’Enciclica Laudato
si’ di Papa Francesco e con la collaborazione di “Brescia Mondo”.
Nell’ultimo tratto formativo saranno accompagnati nella riflessione su alcuni fronti della loro
dimensione affettiva in trasformazione, con la collaborazione di
alcuni formatori associati a TEENSTAR riconosciuta dal Centro Ricerca per la famiglia dell’Università Cattolica di Milano. A
completare il cammino la proposta di esperienze spirituali e di
servizio significative e occasioni
di aggregazione sempre tanto attese.
Sul sito dell’Unità Pastorale
e sul sito della parrocchia di Calino
i calendari e la cronaca dei cammini
www.calino.it;
www.up-parrocchiedicazzago.it
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
In memoria
Per sempre uno di noi
I
n questo anno di passaggio e di cambiamento, in
cui sono successe molte cose nella nostra parrocchia,
come la visita del Vescovo e la costituzione ufficiale
dell’Unità Pastorale, la partenza di don Luigi ed il prossimo ingresso di don Giulio, non possiamo e non sappiamo
dimenticare il nostro caro Antonio.
“Per sempre uno di noi” è la frase che il gruppo catechisti
ha scelto per ricordare Antonio quale punto di riferimento
di tutte le attività che si svolgono in oratorio e che, ancora
oggi, fa fatica ad abbandonare la memoria di tutti.
Molte volte si va in oratorio con la convinzione di parlare
e potersi confrontare ancora con lui pur sapendo che non
è così, ma con la certezza che lui ci suggerisce il meglio
per i bambini, per le famiglie e per la comunità.
Impossibile dimenticare la sua serietà e il suo ammonire,
la sua voglia di fare, di stare insieme ai bambini e la sua
allegria, il suo spirito giocoso e sempre attento alle necessità di tutti e delle diverse età.
È stato molto significativo ricordarlo durante la festa estiva
dell’oratorio con lanterne lanciate dal cortile e che salivano illuminando il cielo e portandogli il nostro affetto, il
nostro saluto e soprattutto il nostro grazie per tutto quello
che in questi anni ha fatto per il nostro oratorio e quindi
per tutti noi.
Durante il Grest molti tra bambini ed educatori hanno detto: “Sentiamo la mancanza di Antonio” e a quel punto la
cosa più naturale da fare è stata far giocare i ragazzi con
i giochi che lui faceva sempre fare e che nella loro semplicità divertivano ed entusiasmavano tutti.
Anche il nuovo anno catechistico non poteva non iniziare
con una preghiera in sua memoria per sentirlo presente
e vicino a noi in questa nuova avventura che stava per
cominciare e che, come ogni inizio, ha bisogno di avere
dei punti di riferimento a cui affidarsi per iniziare e proseguire bene il cammino di un nuovo anno.
Ciao Antonio, ci manchi, ma ci consola la consapevolezza di quanto siamo stati fortunati ad averti nella nostra
“squadra”!!
Il Gruppo Catechisti
I sacerdoti della Parrocchia e dell’Unità pastorale,
insieme a tutti gli operatori pastorali della Parrocchia di Cazzago,
con tutti volontari delle Associazioni augurano
Buon Natale e Felice Anno nuovo
vissuto nel Signore e sorretto dall’impegno sincero,
autentico e disinteressato di tutti.
Un augurio particolare a don Giulio.
Il Signore sia tua luce e conforto nella fede, nella speranza e nella carità.
Tutto passa, solo Dio rimane, l’eterno presente e l’eterno veniente.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 43
Vita civile
Filodrammatica don P. Caffoni
Ma il cuore...
Percorso 2016-17
Associazioni
“
Quando la sala del teatro è piena, i polmoni dell’attore hanno
meno ossigeno... ma il cuore...”
(N. P. Redi)
Già... il cuore, il cuore che batte a mille e poi, improvvisamente, rallenta...
in attesa... il buio, il silenzio, la musica, il fruscio del
sipario, la prima battuta e, finalmente, il cuore si dilata,
amplifica ogni emozione sembra sul punto di spezzarsi... invece no, lentamente riprende il suo ritmo.
Anche quest’anno il nostro cuore (sia degli attori più
navigati, quanto delle nuove leve) ha avuto il suo “carico” di lavoro, fatica ed emozioni: abbiamo concluso a
giugno, con un buon successo di critica e di pubblico, la
lunga tournée di London Suite (Passirano, Rovato, Corte
Franca).
Nel frattempo, in primavera ci è giunto l’invito a partecipare (anche in rappresentanza della nostra Unità
Pastorale) al Progetto della Diocesi “Corpus Hominis”.
È stato uno spettacolo itinerante nel cuore di Brescia, che
ha coinvolto quasi una ventina di compagnie teatrali di
città e provincia, all’interno del quale ogni gruppo si è
cimentato in brani di 15/20 minuti ripetuti per oltre due
ore, di fronte a un “pubblico in movimento” (noi abbiamo avuto il privilegio di recitare nel cortile del Liceo Arnaldo); con un pizzico di orgoglio possiamo dire di aver
affrontato un’esperienza umanamente e artisticamente
di grande rilievo che, oltre a metterci alla prova, ci ha
permesso di confrontarci con altre realtà che ci hanno
“arricchito” di emozioni e desiderio di nuove sfide.
Non è mancata la nostra presenza alla tradizionale
Cena con delitto di Carnevale (sempre più attesa e partecipata, anche fuori... dalle nostre mura: siamo stati
infatti invitati a Gussago ed è stata una cena... frizzante), dove, al fianco di attori più esperti, hanno recitato
anche alcuni giovani e giovanissimi del nostro Oratorio.
In questi mesi d’autunno, come sempre, l’impegno della
Filo è rivolto all’immancabile spettacolo del 26 dicembre: il testo scelto è importante: Il malato immaginario di
Molière. Se ne saremo stati all’altezza ce lo direte voi.
Con queste poche righe vogliamo anche rivolgere un
saluto ed un ringraziamento a Don Luigi per il suo cammino con noi e un caloroso benvenuto a Don Giulio che
inizia proprio in questi giorni la sua missione nella nostra comunità: gli assicuriamo la nostra attiva collaborazione e lo aspettiamo a teatro.
Auguriamo a tutti un Buon Natale e un sereno Nuovo
Anno, e rinnoviamo l’invito allo Spettacolo, con la certezza di potervi regalare una serata divertente e gioiosa
con tutto il nostro cuore.
44
Unità Pastorale, Amministrazione Comunale
e Istituto Comprensivo
con la consulenza tecnica della cooperativa sociale
Fraternità Giovani
Pronta la settima edizione del progetto di formazione, animazione e aggregazione rivolto a
genitori, educatori, allenatori, ragazzi e adolescenti conosciuto ormai con il nome: “IL TEMPO GIUSTO” declinato nei singoli progetti.
L’educazione digitale
che manca
Date già in calendario
Ore 20.30 presso il Teatro “Rizzini”
Mercoledì 25 gennaio - La nevrosi da like:
che cosa si cela dietro il costante desiderio di approvazione dagli sconosciuti.
Mercoledì 8 febbraio - Il corpo in vetrina:
sexting e altro, tra il desiderio di sedurre e la
pressione sociale.
Mercoledì 22 febbraio: La bussola del web: il
ruolo dei genitori per una navigazione più sicura e consapevole.
Ore 20.30 Oratorio di Bornato:
Giovedì 16 marzo i preadolescenti
preparano il confronto con i genitori
Mercoledì 22 marzo i genitori
preparano il confronto con i figli
Giovedì 30 marzo
confronto genitori/figli
Già iniziate le altre proposte del progetto:
Spazio Per Te e Spazio Compiti
e vari Interventi Formativi
su Preadolescenti e Adolescenti.
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
A.I.A.S. Cazzago San Martino
Programmi, soggiorno marino,
gratitudine e auguri
N
ella vita è sempre importante avere ben chiari
gli obiettivi e le mete da
raggiungere: ciò ci aiuta nell’azione
quotidiana, nelle difficoltà come nei
tempi buoni. Così è per le associazioni
come la nostra che all’inizio dell’anno
approva i programmi e quindi le mete
da raggiungere. Alcune vedono grande partecipazione di iscritti e di amici, sono abbastanza semplici e danno
soddisfazione; altre sono molto più difficili e comportano un dispendio non
indifferente di iniziativa, di volontà e
di entusiasmo e richiedono disponibilità economica anche rilevante. Infatti la
preparazione del soggiorno marino nei
tempi non semplici da scegliere (troppo freddo, troppo caldo ecc…); nelle
persone ( starò bene, starò male ?) sottoposte a continui problemi di salute e
il costo stesso sono ostacoli non indifferenti. La base di tutto è l’entusiasmo,
la gioia dello stare insieme, di essere
partecipi di un periodo di vita, seppur
non lungo, dove condividere con altri
la propria giornata. Ecco allora che di
fronte a questi motivi il soggiorno marino è importante per l’A.I.A.S., direi
indispensabile per i disabili assistiti e
per i loro familiari. Essi hanno bisogno
di qualcuno che sappia trarre le fila
e che sia capace di organizzarlo
anche nei piccoli dettagli. Da molti
anni l’associazione è impegnata per
questo e anche quest’anno i nostri
disabili, i loro familiari e alcuni amici
hanno partecipato al soggiorno che
si è tenuto dal 5 al 17 giugno scorso
presso l’Hotel LITZ di Viserbella di
Rimini. Ai disabili il soggiorno è stato
offerto interamente (viaggio e albergo)
e la partecipazione nell’insieme è stata
buona. In questo tempo di crisi (la si
tocca soprattutto nel sociale!) è stato
possibile fare ciò grazie alla generosità
dei coniugi Adriana e Antonio Gigola
che, da tempo, hanno a cuore l’associazione e, nel silenzio più dignitoso,
la sostengono con grande solidarietà
e capacità di donazione economica.
Dalla carità e da uno squisito senso di
condivisione nasce il loro gesto che noi
apprezziamo nella sua totalità e nella
sua spontaneità. E per questo la nostra
gratitudine non verrà mai meno e la
nostra stima sarà indelebile.
Per quanto riguarda il soggiorno marino, abbiamo lavorato molto per suscitare nel paese un interessamento specifico perché qualche persona che voglia
fare questa esperienza di vacanza ci
possa seguire, ma la risposta è stata negativa e noi ci auguriamo che il
prossimo anno sia positiva. Alcune testimonianze di persone che sono state
al mare con l’A.I.A.S. per la prima volta sottolineano la bontà dell’iniziativa
e la capacità di solidarietà quotidiana.
Per altro l’Associazione il 24 aprile ha
vissuto l’assemblea annuale con un’ottima partecipazione di iscritti e amici
simpatizzanti. Abbiamo perso purtroppo quest’anno per decessi e mancati rinnovi alcuni soci. Il tesseramento
è importante poiché l’associazione
vive dell’apporto di tutti gli iscritti. Per
questo rinnovo il mio invito a iscrivervi
all’associazione sapendo di compiere
comunque un gesto di solidarietà verso
i nostri disabili.
Come ogni anno abbiamo partecipato
alla Festa delle associazioni del Comune con un nostro stand. Il tempo non è
stato dei migliori, ma la novità è consistita nella possibilità per le associazioni di esprimere ai presenti i propri
programmi e le proprie finalità.
Il 18 agosto presso il campo sportivo
di Cazzago S.M. in collaborazione
con la locale società calcistica CBC si
è tenuto il V trofeo A.I.A.S. con la pre-
senza dell’ A.C. Calcio Calvina e La
Polisportiva Ciliverghe vincitrice della
manifestazione e la partecipazione
è stata ottima; ringrazio di cuore gli
amici del Cazzago Bornato Calcio per
l’impegno organizzativo e le società
partecipanti con CBC per lo spettacolo calcistico di rilievo dimostrato sul
campo.
Domenica 18 dicembre celebreremo il
tradizionale Natale della solidarietà e
la presenza sarà massima. Abbiamo
preparato il programma e recapitato tutti gli inviti a domicilio e daremo
ampia risonanza sulla nostra stampa
locale.
Anche quest’anno abbiamo sostenuto
economicamente i progetti della scuola
per alcuni bambini diversamente abili
e avremo l’iniziativa per una cena di
beneficenza il cui scopo è proprio avere del ricavato da porre a disposizione
per questi progetti.
Continua con frequenza il servizio
dell’utilizzo delle attrezzature (carrozzine, deambulatori e stampelle…) iniziato l’anno scorso: è un aiuto importante
che la cittadinanza apprezza molto.
Come sempre ringrazio di cuore il
direttivo che partecipa attivamente a
tutte le iniziative, i nostri tesserati e gli
amici che ci seguono sempre numerosi, la cittadinanza che è sempre vicina
all’A.I.A.S., le istituzioni ed in particolare le singole persone che sanno
elargire con cuore e l’Amministrazione Comunale che non ha possibilità
di sostenerci economicamente (forte è
il rammarico espressomi dal Sindaco
dott. Antonio Mossini), ma che non
manca mai di esprimere la propria vicinanza e che ci permette l’uso gratuito
di una bella sede nel plesso scolastico
di Bornato.
Serena conclusione d’anno a tutti e un
mondo di auguri per il Santo Natale e
per il 2017 ormai alle porte.
Il presidente
Angelo Bosio
[email protected]
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 45
Acli Cazzago S. M.
Natale nel segno
dell’accoglienza
Associazioni
I
n questo anno il Natale assume un significato particolare perché cade durante
l’anno della misericordia voluto
da Papa Francesco; per la nostra
Parrocchia c’è un motivo in più:
accogliamo il nuovo parroco
Don Giulio Moneta.
Nel Vangelo ad accogliere Gesù
Bambino appena nato, non sono
stati i potenti ma gente comune,
anzi coloro che all’epoca erano considerati poco affidabili
e da emarginare dalla società, come i pastori. Tutta la vita
di Gesù è stata contrassegnata da questo andare verso gli
esclusi per affermare il concetto che Dio amava e ama tutti
indipendentemente dalla scala di valori e meriti che, in ogni
epoca, le nostre società assumono come punti di riferimento. Dio ribalta i concetti e le valutazioni degli uomini; i veri
cristiani non sono coloro che rispettano regole religiose assurde spesso ispirate dagli uomini e non da Dio, ma coloro
che imitano Gesù e cercano, pur nella fragilità della condizione umana, di seguire con coerenza e gesti concreti la
strada dell’amore verso Dio e il prossimo.
Accogliere l’altro, il diverso, il più bisognoso di aiuto materiale e spirituale è accogliere Dio, perché Dio è presente
in ogni persona. Ecco allora che l’attenzione verso l’altro
diventa gesto di Misericordia.
Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo della
Misericordia, ha detto: ”Gesù di Nazareth con la sua parola, con tutti i suoi gesti e con tutta la sua persona, rivela la
Misericordia di Dio. (…) Nulla in Lui è privo di Compassione. (…) la sua persona non è altro che amore, un amore
che si dona gratuitamente. I segni che compie, soprattutto
nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse,
malate e sofferenti, sono all’insegna della Misericordia”.
“Quanto desidero che le nostre Parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza” (Messaggio della
Quaresima 2015).
Proprio la globalizzazione dell’indifferenza, è uno dei mali
peggiori della nostra società, secondo il Papa; indifferenza
di fronte ai tanti disperati che fuggono dalle guerre, dalle
persecuzioni, dalla miseria, in cerca di un futuro migliore
per sé e per i propri figli e che bussano alle nostre porte e ai
tanti muri che innalziamo schiavi delle nostre paure.
Papa Francesco invita noi cristiani a gesti concreti di accoglienza e di solidarietà verso gli immigrati pur consapevole
delle difficoltà che ciò comporta; ci invita ad evitare la ghettizzazione di questi nostri fratelli, attraverso forme di accoglienza più umane e dignitose, come la micro-accoglienza.
Un’accoglienza non fine a se stessa, ma responsabile, che
sia segno di una solidarietà inclusiva nelle nostre comunità.
46
Ecco un impegno, che interroga la nostra Comunità e la
nostra Unità Pastorale, attraverso momenti di approfondimento e confronto sul tema, che possa sfociare in azioni
concrete di Misericordia.
È con questo spirito che il Buon Natale che reciprocamente
ci auguriamo non diventa un augurio di circostanza, ma
segno di amore sincero verso Dio e il prossimo.
E. M.
Presepio in Oratorio
Domenica
25 dicembre 2016
Ore 16.00
Preghiera e benedizione.
Aspettiamo genitori, bimbi,
fanciulli e ragazzi dell’ICFR.
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
In memoria
Ricordo di don Amadio Pedersoli
I
l 21 novembre 1996 si spegneva all’età di 80 anni compiuti il
compianto Don Amadio Pedersoli.
Ancora oggi vivo e commovente è il
ricordo che la comunità ha di Lui che
per tanti anni l’ha guidata quale Parroco della Natività di Maria Vergine in
Cazzago San Martino.
Il tempo della permanenza di Don
Amadio, incominciata nel lontano
1956, è trascorso velocemente nella
presenza per quarant’anni di sacerdote nella nostra comunità. Proveniva già
da due esperienze: la prima, giovanissimo curato a Toscolano essendo stato
ordinato sacerdote il 24 giugno 1939;
la seconda, più lunga e maturante, a
Sarezzo fino alla sua nomina a parroco arcipretale a Cazzago San Martino.
Fu infatti in quell’occasione che Mons.
Giacinto Tredici elevò a parrocchia
arcipretale la parrocchia Natività di
Maria Vergine. Subentrava Don Amadio all’indimenticato Don Giovanni
Corniani e trovava come grande collaboratore ed educatore il curato Don
Pietro Caffoni. Subito si ebbe la sensazione che il paese avrebbe vissuto una
grande trasformazione. Erano gli anni
della continuazione della ricostruzione
postbellica, del timido affacciarsi del
paese all’industrializzazione e soprattutto dell’esodo in massa verso Milano
(i famosi magut de Milà ) dei tanti che
non trovavano lavoro nella campagna.
Don Amadio entrò in paese acclamato da una folla festante, percorrendo
strade polverose non ancora asfaltate
e pochissimo transitate da automobili. Ma le iniziative arrivarono presto e
si protrassero negli anni. Il 1956 fu il
secondo centenario della consacrazione della Chiesa parrocchiale e innescò
eventi con grande risonanza provinciale, regionale e nazionale quale fu la
visita del Cardinal Siri e poi il restauro
della Chiesa e il completo rifacimento
della Cappella del Disperso; il restauro dell’Organo, l’ammodernamento
del sagrato della Chiesa e soprattutto
l’idea del Nuovo Oratorio che trovò
compimento con l’inaugurazione dello
stesso il 1° ottobre 1976: fu Mons. Luigi
Morstabilini, alla presenza di autorità
civili e militari e con la partecipazione massiccia della popolazione, a tagliarne il nastro. Tale realizzazione e
inaugurazione, motivo iniziale di non
poche preoccupazioni soprattutto finanziarie, è sicuramente stata l’opera
più importante e più in vista della lunga
permanenza di Don Amadio a Cazzago. Con quell’opera egli vide compiersi
anche il sogno che fu di Don Pietro Caffoni, grande educatore, e vide altresì
realizzato l’instancabile lavoro che fu
di Don Giuseppe Gilberti allora intraprendente e infaticabile curato.
Don Amadio amava il decoro della
Chiesa, curava le funzioni religiose
con grande passione e seguiva i ragazzi del piccolo clero con affetto e
cura; partecipava attento alle prove
di canto del coro sempre ben diretto
dal M° Agostino Orizio; aveva una
forte capacità di pensiero e lo sapeva tramettere ai fedeli con chiarezza e
semplicità; amava la sua comunità mai
trascurando l’ammalato e il bisognoso,
soffriva e gioiva con le famiglie. La sua
disponibilità, il più delle volte fatta di
discrezione e di rispetto, era visibile e
tangibile a tutti. Don Amadio fu assiduamente presente e partecipe della
vita del paese, fu artefice e testimone
della sua crescita civile e religiosa. Il
suo rapporto con le istituzioni, le associazioni, gli enti ed i gruppi fu di
sprone e di apporto positivo per tutti.
Non poteva essere altrimenti per una
persona che, oltre ad essere ottimo sacerdote responsabile della crescita nella fede dei suoi parrocchiani, fu amante della vita in genere, del bello, della
musica, dell’arte e della natura anche
nella sua passione di cacciatore. Ricordo che soffrì molto per la scomparsa di
Don P. Caffoni; lo vidi anche piangere
per la prematura dipartita di parrocchiani per gravi malattie o incidenti
e partecipava con intensa gioia alle
Prime Messe di novelli sacerdoti nativi
del paese; celebrava con soddisfazione e forte animo emotivo i sacramenti
specialmente i matrimoni; riceveva con
grande cuore i curati, collaborava assiduamente con loro e aveva una grande sensibilità verso le suore e il loro
operato in asilo.
Facilmente ho tralasciato molte cose
della vita parrocchiale di Don Amadio
in mezzo a noi, ma un ultimo pensiero voglio aggiungere. Ormai stanco
e pensionato Don Amadio dovette lasciare la guida della parrocchia ma
volle rimanere fra la sua gente, nel
nostro paese. Qualcuno ebbe il timore
che la sua presenza in mezzo a noi e
con un altro parroco potesse risultare
scomoda o, forse in certe situazioni,
imbarazzante. Nulla di tutto ciò: Don
Amadio è passato in mezzo a noi negli ultimi anni con grande semplicità,
con una notevole capacità di adattamento alla sua vita di “anziano” (anche iscrivendosi all’associazione), con
una ammirevole discrezione nelle scelte importanti della vita parrocchiale e
della cittadinanza, con una sofferenza
negli ultimi tempi fatta di preghiera e
di solitudine nel distacco dalle cose e
dalle persone, con un esempio di fede
che è stata coerenza di tutta la vita fino
a celebrare la Messa in ultimo, anche
se sorretto, all’altare. E se n’è andato
senza clamore, senza parlare o attirare cronisti vicino a sé. Ci ha lasciato il
libro della sua vita – di uomo e di sacerdote - che a distanza di tanti anni ci
è dato di sfogliare perché nel profondo del nostro cuore possiamo ancora
sentire la sua parola, che poi fu quella
di Dio, da lui creduto e insegnato con
tanto zelo e amore. Ai funerali il parroco di Lodrino – dove Don Amadio era
nato il 7 luglio 1916 – portò una bella
e significativa testimonianza: il suo paese natale avrebbe voluto ospitare le
spoglie del suo “figlio” sacerdote, ma
nel rispetto della sua volontà e del suo
amore per la comunità che per tanti
anni guidò come “pastore” era necessario che egli trovasse posto nel nostro
camposanto. È là assieme ai sacerdoti
che l’hanno preceduto nel Signore ed
è nel cuore di tanti, di noi che l’abbiamo conosciuto e stimato come uomo e
sacerdote.
Angelo Bosio
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 47
Per i nostri defunti
Offerte in occasione dei funerali
In memoria
Delpozzo Lorenzo - Funerale 19/12/2015
Fratelli Delpozzo, Lancini e cognata Irene
€ 100,00
Una amica di famiglia
€ 25,00
Gruppo Alpini di Cazzago SM
€ 50,00
€ 100,00
Coscritti 1941
Lancini Angelo - Funerale 26/12/2015
Fratelli e sorelle
€ 100,00
Cognati e cognate Orizio
€ 100,00
Classe 1935
€ 100,00
Peri Maddalena ved. Bertagna - Funerale 22/12/2015
(funerale a Lodetto)
I nipoti Peri di Lodetto
Verzeletti Giovanni - Funerale 4/1/2016
Moglie e figlio
Filodrammatica Don Piero Caffoni
Famiglie Sardini Domenico, Remo e Mauro
Una amica di famiglia
Zio Gianni, cugino Giancarlo e famiglia
Giampietro, Lidia e famiglia
Famiglia Zanotti
Famiglie Cavalleri Claudio e Giovanni
Zia Rosi con Giusy e Ornella
Zia Teresa Mometti e fam. Sbardellati Ezio
Classe 1963
Famiglia Bosio
Cugini Manenti
Venturi Renato e famiglia
Le sorelle Lina e Franca
Tania con Paolo e Andrea
Fam. Vianelli Fulvio e fam. Bracchi Claudio
Le amiche Monica e Simona
Paderno Antonio (Gino) - Funerale 24/1/2016
Moglie e figlio
Famiglie Econimo-Rusconi
Fratello Paolo, cognate Alba e Rina
Manenti Federico - Funerale 5/2/2016
I genitori
AIAS
Classe 1975 dell’Unità Pastorale
Maffeis Maria in Ranzenigo - Funerale 8/2/2016
Offerte
(funerale a Orzinuovi) € 250,00
.....
€ 50,00
€ 100,00
€ 30,00
€ 200,00
€ 50,00
€ 22,00
€ 23,00
€ 150,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 150,00
€ 500,00
€ .....
€ 20,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 300,00
€ 50,00
€ 60,00
.....
€ 50,00
€ 30,00
I familiari
€ 100,00
Salogni Isabella - Funerale 10/03/2016
I nipoti
€ 100,00
Una parente
€ 20,00
Cognata Giulia e figli
€ 100,00
Volontarie del Centro diurno
€ 20,00
Bazzurini Francesco Andrea - Funerale 13/3/2016
I familiari
€ 350,00
€ 50,00
Domenico e Mariangela
AIAS
€ 50,00
Bertagna Maria e figli Rocco
€ 50,00
Cognato Mario
€ 50,00
Nipoti Fremondi e famiglie
€ 50,00
Zamboni Elisabetta ved. Bonardi - Fun. 14/3/2016
Agostino e Franca con famiglie
€ 1.500,00
Nipoti Ghirardi
€ 200,00
Famiglia Troli Angelo e Merice
€ 50,00
Cognata Bonardi Rosa con figli Giuseppe e Ornella
€ 150,00
48
Nipote Agostina con Battista
Cognata Luigia Lancini e figlie
Famiglie Quarantini
Brevi Sergio - Funerale 21/3/2016 I figli
Zia Rosi e Mary Barbi
Classe 1950 di UP
Lancini Giacomo e famiglia
Bosio Morena e famiglia
€ 200,00
€ 100,00
€ 60,00
€ 100,00
€ 200,00
€ 180,00
€ 100,00
€ 15,00
Pelizzari Augusta ved. Manenti - Fun. 23/03/2016
I familiari
€ 800,00
Nipoti Verzeletti
€ 100,00
Cabassi Onorio e Angela
€ 50,00
Cognata Teresa e fam. Sbardellati
€ 50,00
Fam. Manenti
€ 100,00
Sala Maurizio - Funerale 26/03/2016
La sposa e la figlia
€ 300,00
Rosa, Luciano e Moiser
€ 50,00
Il nipote Riccardo
€ 50,00
Sorelle Venni
€ 50,00
Le sorelle di Adelina
€ 500,00
€ 50,00
Fam. Cerpelloni Tiziano e Camilla
Bruna e fam. Spedale, Adelina e Virginia Lucinetti
€ 60,00
Gli amici del bar New Abacus
€ 125,00
Anna Orizio “Suor Gerolama” - Funerale 29/03/2016
Le nipoti
€ 50,00
Faletti Claudia (Claudi) - Funerale 19/5/2016
I familiari
Sorelle Laura e Mariangela e fam.
€ 50,00
€ 50,00
I cugini Silvio, Elio e Alba
Zia Paolina e figli Breda
€ 50,00
AIAS
€ 50,00
€ 20,00
Zio Bepe
Zanetti Vittoria in Zanini - Funerale 24/5/2016
I familiari Virgilio, Riccardo, Rachele,
€ 500,00
Laura e Roberto Zanini
Famiglie Buffoli-Rizzetti
€ 100,00
Paolo e Rosi Campana
€ 100,00
€ 70,00
I colleghi di scuola e collaboratrice scolastica
Famiglia Rubagotti e Mora
€ 20,00
€ 30,00
Classe 1931
Cognata Angelina e figli
€ 100,00
Gianfranca e Giovanni Quarantini,
Brevi Emiliano con Fausto, Sara e Andrea
€ 50,00
Franchi Giovanni (Gino) - Funerale 27/5/2016
La sposa e il figlio
€ 400,00
Famiglia Castellini Francesco, moglie e figlio
€ 50,00
Famiglia Zamboni Giacomo
€ 20,00
Cuigini Vianelli
€ 100,00
Classe 1941
€ 100,00
Riccardo Zanini e fam.
€ 100,00
Bonomelli Antonio - Funerale 5/6/2016
Fratello e sorelle
€ 500,00
Cugini Laura e Mariangela e fam.
€ 30,00
Zia Paolina e figli Breda
€ 50,00
Direttivo volontari anziani
€ 30,00
Famiglia Putelli per Oratorio
€ 100,00
Signore pulizia chiesa
€ 60,00
Franca e Agostino Bonardi
€ 200,00
Classe 1949
€ 100,00
Giacomina, Esterina e Noemi Guidetti
€ 30,00
Filodrammatica Don P. Caffoni
€ 50,00
Fausta e Mario Ghirardi
€ 50,00
Catechisti, educatori, volontari oratorio
€ 20,00
I familiari di Aurelio Gandossi
€ 50,00
I tuoi amici di Chiari
€ 50,00
Amici del chiosco “Chei del balù”
€ 80,00
Gruppi Cafarnao e Gerusalemme del catechismo
€ 110,00
Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Per i nostri defunti
Offerte in occasione dei funerali
Circolo Acli di Cazzago S. M.
La Classe 1984 ricorda il suo insegnante
Volontari e animatori dell’oratorio
Econimo Maria ved. Rusconi - Funerale 09/6/2016
I figli
Classe 1932
Il fratello Armando e fam.
Fratelli, sorelle, cognato e cognate
Gli amici di Roberto
Cavalleri Battista 24/06/2016
I familiari
Fratelli e sorelle con fam.
I nipoti Cavalleri
I cugini Sofia, Raffaella, Ferruccio, Bianca
Anna Rota
Classe 1933
AIAS di Cazzago S. M.
Tonelli Amalia Rosalinda - Funerale 29/6/2016
I figli e la figlia
Econimo Armando e fam.
Classe 1933
La cognata Alba e Rina con fam.
Metelli Ines ved. Pezzotti - Funerale 1/7/2016
I familiari
Fratelli e sorelle Metelli
Cugini Iolanda, Elisa e Costanzo
Danesi Angelo e fam.
Signore pulizia chiesa
Classe 1935
Angela, Agostina e Gabry
N. N. per opere parrocchiali
Minelli Paolina ved. Salogni (Marì) - Fun. 12/7/2016
I figli Claudio e Antonella
I fratelli, le sorelle e cognati
La figlioccia Valentina
Nipoti Minelli, Bertagna e Danesi
Classe 1934
La nipote Valentina
Savoldi Bortolo (Lino) - Funerale 22/7/2016
(funerale alla Pedrocca)
I familiari
Classe 1946
Orizio Evaristo Alcide - Funerale 20/7/2016
I familiari
Famiglia Scuri
Coscritti 1943
Bertoletti Loretta in Benaglia - Funerale 8/8/2016
I familiari
Zia Emilia e Fausto
Cugini di Bedizzole
Noris e figli
Coscritti 1963
Zia Eugenia e figli
Cugini Rosy e Angela
Cugini Filippini
Zia Aldina e zio Michele con fam.
Cugini Gatti
Le amiche della piazza
Gabrielli Renato 17/08/2016
La moglie e le figlie
Bresciani Francesco - Funerale 20/8/2016
I figli e le figlie
I coscritti
Oldani Fernanda ved. Peri - Funerale 22/8/2016
Il figlio e le figlie
Coradi Luigi 26/8/2016
Domenico, Roberta e Antonio
Coscritti classe 1949
Facchi Battista 25/8/2016
€ 50,00
€ 55,00
€ 42,50
€ 200,00
€ 40,00
€ 50,00
€ 250,00
€ 60,00
€ 300,00
€ 350,00
€ 150,00
€ 50,00
€ 30,00
€ 100,00
€ 300,00
€ 30,00
€ 100,00
€ 40,00
€ 300,00
€ 150,00
€ 100,00
€ 30,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 150,00
€ 200,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 20,00
€ 50,00
€ 50,00
.....
€ 50,00
€ 170,00
€ 300,00
€ 20,00
€ 30,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 50,00
€ 200,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 70,00
€ 70,00
€ 100,00
.....
€ 20,00
.....
€ 100,00
€ 80,00
Moglie Agostina e figli Emanuele e Ilaria
Fam. Ghirardi, Turra e Breda
Coscritti 1949
Verzeletti Iolanda
Alessia e fam.
I residenti villaggio La Collina
Fam. Invernizzi
Fam. Saottini
Cugini Violante, Evaristo, Elio
I nipoti
I cugini Ragni e fam.
Sorelle e cognati
Franca e Agostino Bonardi
Verzeletti Maddalena ved. Orioli - Fun. 31/8/2016
I familiari
Bosio Aristide, Laura, Giacinto, Luigina
Orizio Merice ved. Buffoli - Funerale 2/9/2016
I familiari
Cugini Giancarlo, Antonietta e Paolo
Classe 1931
Le volontarie del Centro diurno
Torchio Lorenzo - Funerale 13/9/2016
La sposa e figlie
Renzo e Lina
Classe 1937
Fam. Invernizzi
Rocco Giovanni e fam.
Il fratello Palmiro e fam.
Il fratello Vittorio e fam.
Una persona amica
Pontoglio Andrea - Funerale 18/9/2016
La sposa e i figli
Margherita e Pierangelo
I consuoceri Tomaso e Giusy
Gruppo Alpini di Cazzago SM
Gelateria Monia
I coscritti 1941
Fam. Bazzurini
Cognata Rita e nipoti
Zamboni Luigia ved. Salogni - Funerale 5/10/2016
Cherubina
Fratelli Bonassi
Giudici
Classe 1936
Fam. Orizio
Braga Angela ved. Mensi - Funerale 6/10/2016
I figli e le figlie
In memoria di Pietro Deleidi - Funerale 18/10/2016
La Classe 1936
I familiari
In memoria di Vitale Bosio - Funerale 26/10/2016
I familiari Bosio Silvana e Bosio Giuseppe
In memoria di Bruno Rocco - Funerale 2/11/2016)
La moglie
Cugina Laura e figli
Il fratello Giovanni
Cugine Vittoria e Rinella
€ 500,00
€ 200,00
€ 80,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 110,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 550,00
€ 30,00
€ 600,00
€ 500,00
.....
€ 150,00
.....
€ 60,00
€ 30,00
€ 30,00
€ 150,00
€ 100,00
€ 90,00
€ 20,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 20,00
€ 300,00
€ 25,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 40,00
€ 100,00
€ 25,00
€ 50,00
€ 20,00
€ 30,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 100,00
.....
.....
€ 100,00
€ 50,00
€ 30,00
€ 50,00
€ 50,00
In suffragio di ogni associato, la Libera Associazione pensionati ed anzioni di Cazzago ha
fatto celebrare una Santa Messa di Suffragio.
A tutti i tesserati e a tutti i concittadini
un augurio di un Felice Natale.
Parrocchia Natività di Maria Vergine - Cazzago San Martino 49
Anagrafe
Battesimi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
Radici Elisa
Truta Rebecca
Falcone Sofia
Bertelli Filippo
Zamparini Emanuele
Gargiulo Roberto
Fortunato Antonia
Zani Leonardo
Lovatini Davide
Abeni Daniel
Pelati Greta
Dolci Michele
Orizio Federico
Invernizzi Lucrezia
Galli Edoardo
Colosio Rebecca
Torchio Arianna
Lauro Desirèe
Manenti Rebecca
Pontoglio Francesco
Marchetti Gabriele
Offerte
Anagrafe
N. N. in occasione del Natale
€ 500,00
Offerenti vari
per opere parrocchiali
€ 2.750,00
Offerte a don Francesco
per opere parrocchiali
€ 200,00
Familiari di don Corniani
$ 100,00
Dagli ammalati
tramite don Francesco
€ 1.355,00
Gruppo Alpini
€ 50,00
N. N. per iniziative parrocchiali
di carità
€ 500,00
XII anniversario
Cappella delle Messi
€ 313,00
Torte per opere parrocchiali
€ 942,00
Genitori e catechisti
Gruppo Cafarnao
€ 50,00
La Franzina per Festa S. Antonio
€ 280,00
Associazione invalidi del lavoro
€ 50,00
Per accordare l’organo
€ 300,00
Varie coppie
per 40° di matrimonio
€ 620,00
Per 52° di matrimonio
€ 60,00
Varie coppie per nozze d’oro
€ 510,00
Per 60° di matrimonio
€ 100,00
Per 66° di matrimonio
€ 70,00
Per le nozze della figlia
€ 250,00
Coscritti 1941
per il saluto a don Luigi
€ 170,00
Coscritti 1946
€ 100,00
Coscritti 1949
€ 60,00
Defunti
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18.
19.
20.
Paderni Esterina in Buffoli
Bonomi Francesco
Delpozzo Lorenzo
Lancini Angelo
Peri Maddalena ved. Bertagna
(funerale a Lodetto)
Verzeletti Giovanni
Paderno Antonio (Gino)
Manenti Federico
Maffeis Maria in Ranzenigo
(funerale a Orzinuovi)
Salogni Isabella
Bazzurini Francesco Andrea
Zamboni Elisabetta ved. Bonardi
Brevi Sergio
Pelizzari Augusta ved. Manenti
Sala Maurizio
Anna Orizio “Suor Gerolama”
Faletti Claudia (Claudi)
Zanetti Vittoria in Zanini
Franchi Giovanni (Gino)
Bonomelli Antonio
Econimo Maria ved. Rusconi
Cavalleri Battista
21. Tonelli Amalia Rosalinda ved.
Paderno
22. Metelli Ines ved. Pezzotti
23. Minelli Paolina ved. Salogni
(Marì)
24. Savoldi Bortolo (Lino)
(funerale alla Pedrocca)
25. Orizio Evaristo Alcide
26. Bertoletti Loretta in Benaglia
27. Gabrielli Renato
28. Bresciani Francesco
29. Oldani Fernanda ved. Peri
30. Coradi Luigi
31. Facchi Battista
32. Verzeletti Maddalena
ved. Orioli
33. Orizio Merice ved. Buffoli
34. Torchio Lorenzo
35. Pontoglio Andrea
36. Zamboni Luigia ved. Salogni
37. Braga Angela ved. Mensi
38. Deleidi Pietro
39. Vitale Bosio (da Bornato)
40. Rocco Bruno
Matrimoni
1. Gandossi Enrico
con Delpero Roberta
2. Loda Simone Antonio
con Lamberti Claudia
3. Bolis Alberto
con Pintossi Giulia
4. Zola Marcello
con Cucchi Marcella
www.up-parrocchiedicazzago.it
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Dicembre 2016 - Speciale Saluto a don Luigi, Benvenuto a don Giulio e Natale 2016
Vita comune
Diocesi di Brescia
Zona Pastorale VI
San Carlo Franciacorta
Percorsi
in preparazione
al matrimonio cristiano
Anno 2017
Il martedì dalle 20.30 alle 22.30
Dal 17 gennaio al 28 febbraio 2017
Presso l’Oratorio “Il focolare”
di Coccaglio, via Tonelli 20
Tel. 030 77 21 248, don Gian Franco Rossi,
parroco di Coccaglio
Tel. 335 53 43 319
La domenica dalle 20.30 alle 22.30
Dall’8 gennaio al 12 marzo 2017
Presso l’Oratorio Maschile di Cologne,
via Umberto I, 27
Tel. 030 71 50 09, don Agostino Plebani,
parroco di Cologne.
Unità pastorale Maria Santissima
Madre della Chiesa
Telefoni utili
030 72 50 14
Canonica Cazzago don Giulio Moneta
335 81 39 098
Canonica Bornato 030 72 52 27
Canonica Calino 030 72 50 48
Canonica di Pedrocca
030 77 30 152
don Paolo Salvadori
333 361 70 82
don Francesco Bresciani 339 584 44 65
don Angelo Chiappa 030 68 40 877
Diac. Bruno Verzeletti 338 92 09 590
Centro Oreb Calino 030 72 54 523/4
Preghiera per il parroco
Signore, noi ti ringraziamo
perché hai dato il tuo sacerdozio
a un uomo
e l’hai fatto nostro Pastore.
Egli riconoscendo i propri limiti,
sente un profondo bisogno di te.
Illuminalo e fortificalo nella fede,
guidalo e sorreggilo nella grazia,
perché sia sempre per noi luce e forza,
esempio e incoraggiamento.
Chiamalo sempre più all’amore
affinché sia tuo nella consacrazione
sia nostro nella pastorale sollecitudine.
Donagli idee chiare, concrete, attuabili,
la sua azione sia duttile, tenace, discreta,
la sua intenzione, retta e semplice.
Fa’ che l’insuccesso non lo avvilisca
e il successo non lo renda superbo.
Egli sia il nostro fratello maggiore,
padre, amico e maestro.
Raduna intorno a lui la parrocchia
nella generosità dell’impegno cristiano,
nella collaborazione intelligente
e cordiale,
nella carità che ci salda in unità.
Fa’ che in lui vediamo,
stimiamo e amiamo te.
E non permettere che si perda
nessuna delle anime che gli hai affidato.
Amen.
Paolo VI
Calendario liturgico pastorale
Dicembre 2016
18 D IV di Avvento
15.30 a Pedrocca Confessioni
Gruppi Gerusalemme, ragazzi e genitori
20 Ma Ore 19.00 e 20.30 a Bornato
Confessioni Adolescenti e Giovani
22 G Ore 20.30 - Confessioni adulti
a Bornato
23 V Ore 20.30 Confessioni adulti
a Pedrocca
24 S Ore 8.30 - Santa Messa
Ore 8.30 - 11.00 - Confessioni
Ore 15.00 - 18.30 - Confessioni
Ore 23.30 - Ufficio di letture
Ore 24.00 - Santa Messa di mezzanotte
25 D NATALE DEL SIGNORE
Ore 16.00 - Vespri
e benedizione presepio in Oratorio
26 L Santo Stefano
29 G
30 V
31 S
Ore 20.30 - Oratorio
Commedia della Filodrammatica
Esperienza invernale adolescenti
Giornata sulla neve pre e adolescenti
Ore 18.30 - Santa Messa
di ringraziamento e Te Deum
Gennaio 2017
1
D Maria Madre di Dio
6
V Epifania del Signore
8
D Battesimo del Signore
Ore 16.00 - Vespri e preghiera per la pace
Ore 16.00 - Vespri e professione di fede
Ore 10.30 – Battesimi
18.00 Messa giovani a Cazzago.
A Natale, se ti è possibile, non dimenticarti dei poveri e della tua parrocchia.
La tua offerta puoi portarla in chiesa nella cassetta che trovi nella corsia centrale.
La tua offerta servirà per i bisogni della parrocchia, per le spese di stampa del bollettino
e per un aiuto nella sostituzione di parte dell’arredo dell’Oratorio. - Grazie.
Orari delle Sante Messe
Unità pastorale di Cazzago S. M. (Bs)
BORNATO
CAZZAGO
CALINO
PEDROCCA
Da Nov. a Mar.
Lun.
Mar.
Merc.
Gio.
Ven.
Sab.
Dom.
8.30
8.30
8.30
15.00 al Barco
8.30
8.30
18.30
8.00
9.00 al Barco
10.30
18.30
Da Apr. a Ott.
8.30
18.30
18.30 - in Chiesa
8.00 - in Chiesa
16.30
16.30
20.00
8.00
18.30
8.00 - in Chiesa
16.30
8.00
8.30
8.30
8.30 - 18.30
8.00
9.30
18.30 Oratorio
18.30 Oratorio
18.30
7.30
16.30
16.30
17.30
8.00
8.00
8.00
9.30
10.30
18.30
I funerali verranno celebrati solo nei giorni feriali.