Come "avvelenare" il voto: la psicosi della matite cancellabili. Il

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Come "avvelenare" il voto: la
psicosi della matite cancellabili.
Il Viminale: "Indelebili sulle
schede"
Ultima arma anti-referendum. la psicosi delle matite cancellabili
introdotto nella domenica del voto per il referendum sulla riforma
costituzionale, causando proteste nei seggi da Nord a Sud , casse di
lapis sostituite, inviti ad aprire gli occhi sulla possibilità di
brogli e spiegazioni inascoltate. Nel pomeriggio, mentre la cronaca e
la rete ribollono di segnalazioni, arriva la nota ufficiale del
Ministero dell’ Interno : “Le matite cosiddette ‘copiative’ sono
indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda
elettorale. Le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono
rimaste in deposito dagli anni precedenti” precisa il ministero,
precisando che si utilizzano matite prodotte da Faber-Castell “da
almeno cinque anni“.
Il Viminale in media ogni
anno ne acquista un certo numero, basandosi sul fabbisogno storico,
per rifornire i depositi ed essere in grado di rifornire le Prefetture
man mano che manifestano il loro fabbisogno. Nello specifico,
quest’anno il Viminale ha acquistato 130 mila matite dalla ditta LUCA
srl – aggiudicataria del relativo appalto sul mercato elettronico –
che, a sua volta, si rifornisce dalla Faber-Castell, direttamente in
Germania. Di queste 130 mila, per esempio, quest’anno ne sono state
distribuite circa 80 mila per il referendum costituzionale, mentre
altre richieste, da parte delle Prefetture, sono state soddisfatte per
il referendum sulle trivelle e in occasione delle elezioni
amministrative”. A giudicare dal merito delle denunce, che segnalano
tratti cancellabili o l’uso nei seggi di matite non copiative o più
vecchie dei cinque anni indicati dall’Interno, la storia non finisce
qui. Sopratutto se vincerà il SI.
Piovono denunce da Roma a Genova, da Napoli a Salerno, da Isernia a
Catania. Sono proprio le prefetture siciliane del comune etneo e di
Agrigento a intervenire invitando a “evitare inutili allarmismi”
perché, qualunque sia il timore di irregolarità, “chiunque può
assistere allo scrutinio subito dopo la chiusura dei seggi” e rendersi
personalmente conto della sua regolarità. In altri contesti gli
organi competenti, forse presi in contropiede, preferiscono
assecondare le richieste di sostituzione delle matite. Intanto la
cronaca registra il diffondersi della psicosi, caso per caso, ultima
strategia della tensione innescata dal M5S, che però quanto eleggeva i
propri deputati e consiglieri non cerava alcun problema sulle stesse
matite.