I pazienti molisani non avranno le cure finora assicurate dalle due

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anno i - n° 0 Sabato 3 dicembre 2016
www.gazzettamolisana.com
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Mario Zappia
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Mario Zappia direttore generale
della Fondazione Giovanni Paolo II
di Campobasso. Sulla questione dei
tagli ai budget alle strutture private
è stato chiaro. Non si può tagliare a
fine anno dopo che cure e prestazioni sono state erogate. Così, è la
morte delle strutture.
L’Ardire
La Caporetto
della sanità
molisana
di Giuseppe Saluppo
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Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
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Michele Durante
Il Tapiro al presidente del consiglio comunale
di Campobasso Michele Durante. Destinatario dell’indagine della Digos sull’autenticazione delle firme per le elezioni regionali 2013
e di una richiesta di rinvio a giudizio, ha dichiarato di avere “rimesso” il mandato al sindaco ed ai capigruppo. Una furbata da casta,
per rimanere incollato alla poltrona da tremila
euro? Le dimissioni si protocollano.
I pazienti molisani non avranno le cure
finora assicurate dalle due strutture
A rischio anche i Centri sanitari più piccoli
E
' scoppiato il caso. Tagliati i
budget a Cattolica, Neuromed e a tante altre piccole
strutture sanitarie significa la
fine della possibilità di curarsi, da
parte dei molisani, in questi centri.
Riflessione: gli ospedali pubblici
sono stati martoriati e spogliati; i servizi di base non sono stati potenziati;
finanche le guardie mediche hanno
conosciuto tagli ma il cittadino molisano che si sente male dove dovrà andare? Dovrà scontare l'assenza di una
programmazione, di una visione d'insieme e morire e neppure in santa
pace? Le liste di attesa per tutti i tipi
di cura, ospedaliero e territoriale aumenteranno vertiginosamente, raggiungendo i valori tristemente
esistenti già nelle strutture pubbliche.
I pazienti avranno allora solo due possibilità: spostarsi in altre regioni per
ricevere le cure (che saremmo in
grado di poter fare in Molise con lo
stesso indice di qualità e appropriatezza) o pagarsi le cure di tasca propria. Insomma, davvero un bel
risultato! Il risparmio di budget ottenuto con i decreti dalle strutture sanitarie molisane, paradossalmente,
verrà comunque utilizzato per rimborsare le strutture sanitarie del Centro e del Nord del Paese che avranno
accolto i nostri concittadini. Ne deriva
che le strutture del Centro e del Nord
prenderanno soldi dal Molise ed
avranno (lo fanno tristemente da sempre) ancora di più la possibilità di investire per migliorarsi e per attrarre
sempre più molisani. E’ questo, da
sempre, un infernale circolo vizioso
che sembrava potesse essere bloccato
proprio grazie all'attrazione sanitaria
delle strutture private molisane. Dubbio: non è che qualche manina vuole
proprio questo? Invece di sostituire i
tagli con l’efficientamento e con una
vera riforma, si è arrivati al fondo del
barile. Siamo alla Caporetto della sanità molisana.
Servizi alle pagine 3 e 4
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Cosa bolle nella pentola del post terremoto del 31 ottobre 2002?
Il coperchio, alla pentola del post
terremoto del 31 ottobre 2002,
l’ha sollevato l’avvocato Oreste
Campopiano con una dettagliata
analisi degli atti tecnici e amministrativi per la ricostruzione e il
riattamento funzionale degli edifici danneggiati dal sisma a San
Martino in Pensilis. “Casus
belli”, l’acquisto da parte del già
sindaco del paese e assessore regionale, Vittorino Facciolla, di
due fabbricati rimessi in sesto con
denaro pubblico. Un acquisto con
procedura a sanatoria delle disposizioni che regolamentano l’alienazione dei beni immobili
ricostruiti e/o riattati, allo scopo –
a parere dell’avvocato Campopiano – di conservare o acquisire
il contributo pubblico per la ricostruzione post-sisma degli immobili acquistati in precedenza. Una
faccenda delicata, oltre che complicata, ma tradotta in maniera lineare nella comunicazione di
Campopiano al presidente della
giunta regionale, al procuratore
regionale della Corte dei Conti,
al responsabile della trasparenza
presso la Regione Molise e, per
conoscenza, al presidente del
consiglio regionale e ai capigruppo consiliari, “affinché, verificati sollecitamente i fatti e le
circostanze come dedotte, vogliano attivare i poteri e le facoltà
intese alla repressione degli
abusi, ove sussistenti, con revoca
dei benefici e/o richiesta di rimborso degli eventuali contributi
L’interesse pubblico e la legalità
pienamente garantiti e salvaguardati?
I casi di San Martino in Pensilis e Ripabottoni
pubblici ove già percepiti in tutto
o in parte dal Facciolla”. Cosa sia
seguito alla comunicazione e alla
richiesta di sollecitudine non si
sa. Sul caso, che ha aspetti di legittimità, politici e di cronaca rilevanti, mai tanta accortezza nel
tenerlo defilato. Ma intanto esisteste e, prima o poi, dovrà essere
chiarito. Premessa, questa , ad un
discorso che potrebbe prolungarsi
nel tempo e con una moltitudine
di aspetti e circostanze che del
dopo terremoto farebbero una
ricca fonte di notizie di cronaca e
di valutazioni di merito da parte
delle autorità preposte. Nella pentola infatti bolle anche la gara
pubblica, con procedura aperta e
con il criterio di assegnazione
dell’offerta economicamente vantaggiosa, dei lavori edilizi post
terremoto a Ripabottoni (ricostruzione dei progetti edilizi unitari – Peu – 4, 5 e
11 a cura dell’amministrazione
locale). I fatti: i lavori sono stati
aggiudicati all’impresa Omnia
Costruzioni srl il 26 giugno 2014
e il 4 agosto è stato redatto il verbale di consegna. L’impresa, in
sede di gara, si è impegnata ad
eseguire le opere in 540 giorni e,
a proprio carico, a realizzare lavori complementari quali la sistemazione di alcuni sottoservizi e il
rifacimento della strada e dei
marciapiedi entro i limiti fisici
dell’estensione dei Peu. 540
giorni per lavori, va detto, abbastanza rilevanti: 785.633,10 euro
per il Peu numero 54;
698.224,84 euro per il 5 e
1.398.053,10 euro per l’11. A
parte il fatto che sono stati necessari 12 anni per appaltarli, ad
oggi, trascorsi i 540 giorni canonici per realizzarli, non sono stati
completati né sono stati avviati
quelli cosiddetti complementari,
assicurati dall’impresa in sede di
gara. Di contro, invece, gli stati
di avanzamento sono stati prontamente liquidati, diciamo per la
quasi totalità degli importi
(676.479,47 euro per il progetto
edilizio unitario numero 4;
600.975,97 euro per il numero 5 e
1.259.550,47 per il numero 11).
Rispetto al bando e al capitolato
pare, e sottolineiamo pare, che relativamente al Peu numero 4, alcune unità immobiliari, anziché
essere ricostruite, sono state demolite in assenza di alcun provvedimento amministrativo e
senza che i proprietari ne sapessero nulla. Il responsabile del procedimento in quel caso sarebbe
stato tenuto a verificare, come gli
toccherebbe di farlo per accertarsi
che gli operai dell’impresa vengano regolarmente pagati perché,
in caso contrario (come sembra),
sarebbe il comune a dover provvedere. Di contestazioni all’impresa
nemmeno
l’ombra.
L’interesse pubblico e la legalità
pienamente garantiti e salvaguardati?
Dardo
La Giornata dell’Emigrazione voluta da Cotugno
Organizzata dall’Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale del Molise, in
collaborazione con l’Assessorato dei molisani nel mondo, si svolgerà ad Isernia, il
prossimo 6 dicembre, l’edizione 2016
della “Giornata dell’Emigrazione molisana nel mondo”. Sarà l’Auditorium
“Unità d’Italia” a fare da cornice ad un
evento che ha tra gli obiettivi quello di
rinsaldare i legami tra i molisani e i corregionali emigrati all’estero e di condividere con forza l’amore e l’orgoglio per la
nostra terra.
A partire dalle 17.00 si apriranno le porte
del foyer dell’Auditorium dove i visitatori avranno modo di percorrere, seguendo il tratturo della Transumanza, un
cammino tra alcune delle nostre eccellenze fatte di storia, arte, cultura, tradizione e artigianato. La presenza del noto
conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua, che presenterà il suo ultimo libro
“Italia nascosta” e realizzerà le riprese
per una puntata di “Sereno Variabile”, arricchirà la scena delle esposizioni in mostra.
La manifestazione si avrà il 6 dicembre all’Auditorium di Isernia
Alle 20 è previsto l’inizio della manifestazione regionale che sarà ripresa e trasmessa in diretta dalle televisioni
molisane sui canali digitali 11, 12, 13, 14
e 601 e in diretta satellitare in tutto il pianeta. Nel corso della serata, che sarà condotta dal noto attore molisano Maurizio
Santilli, saranno conferite le alte onorificenze di “Ambasciatore del Molise nel
mondo” a quattro nostri corregionali che
in Italia, in Europa e nel mondo si sono
particolarmente distinti per meriti artistici, scientifici e culturali.
Uno dei momenti più importanti sarà rappresentato dal riconoscimento speciale
che verrà conferito alla memoria di Rita
Fossaceca, la dottoressa originaria di Trivento, uccisa nella missione in Africa, a
cui recentemente è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente
della Repubblica italiana.
Saranno attribuiti, inoltre, premi speciali
ad aziende e personalità che nel 2016
hanno portato il Molise e il suo brand a
livelli internazionali e mondiali. Uno spazio importante è riservato al mondo della
scuola, con le premiazioni dei vincitori
del concorso indetto tra tutti gli Istituti
superiori regionali. La serata sarà arricchita anche dall’esibizione di artisti molisani che a livello nazionale ed
internazionale hanno dato lustro alla nostra regione.
All’evento parteciperanno le massime cariche istituzionali della regione e i sindaci
di tutti i comuni molisani, per ribadire
con forza che il Molise esiste e fa parte
con pari dignità ed onore del panorama
nazionale ed internazionale.
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IL cASO
Sforbiciata ai budget
per le strutture
sanitarie private
riordino, ma quello di seminare confusione e indebolire, piuttosto che irrobustire, i nostri punti di forza. Non si
spiegano altrimenti, tanto per esemplificare, i tagli lineari che si intenderebbe irrogare a eccellenze sanitarie presenti sul
territorio come la Cattolica, il Neuromed,
il centro oculistico Laurelli ed a tante
altre strutture private che costituiscono
l’ossatura imprescindibile del sistema.
La Struttura commissariale ha emesso nei
giorni scorsi i nuovo decreto che individua le modalità di ripartizione del budget
anche per il 2016, determinando una vera
e propria rivolta tra gli erogatori privati
accreditati di ogni ordine e grado. Con il
nuovo decreto, la Struttura commissariale
ha voluto rivoluzionare il sistema di distribuzione dei budget, intanto riducendo
la quantità di prestazioni erogabili, in
barba a quanto previsto dalla distribuzione del Fondo sanitario nazionale e dimenticando, inoltre, che le strutture
private sono spesso quelle che rendono la
migliore qualità di servizi sanitari sul territorio regionale, rappresentando un baluardo contro l’ulteriore aumento della
già considerevole emigrazione sanitaria.
. Ne consegue che le liste di attesa per
tutti i tipi di cura, ospedaliero e territoriale aumenteranno vertiginosamente,
raggiungendo i valori tristemente esistenti già nelle strutture pubbliche. I pazienti avranno allora solo due possibilità:
spostarsi in altre regioni per ricevere le
cure (che saremmo in grado di poter fare
in Molise con lo stesso indice di qualità
e appropriatezza) o pagarsi le cure di
tasca propria. Insomma, davvero un bel
risultato! Il risparmio di budget ottenuto
con i decreti dalle strutture sanitarie molisane, paradossalmente, verrà comunque
utilizzato per rimborsare le strutture sanitarie del Centro e del Nord del Paese
che avranno accolto i nostri concittadini.
Ne deriva che le strutture del Centro e del
Nord prenderanno soldi dal Molise ed
avranno (lo fanno tristemente da sempre)
ancora di più la possibilità di investire per
migliorarsi e per attrarre sempre più molisani. E’ questo, da sempre, un infernale
circolo vizioso rialimentato, questa volta,
dagli ultimi decreti del commissario ad
acta Paolo Frattura. Comunque la si giri,
rimane il fatto che le nuove decisioni
prese dal Commissario ad acta in tema di
sanità privata, determineranno gravi turbamenti nel delicato sistema sanitario, senza dire
delle centinaia di nuovi ricorsi giudiziari che affolleranno
i
tribunali
amministrativi.
“Così si distrugge
il sistema sanitario”
La lettera. La direzione del Centro sanitario di Tappino contesta i tagli
“La Cattolica dovrà chiudere”
Il 29 novembre è stato pubblicato sul sito della Regione Molise il Decreto n. 63 del 23 novembre 2016, firmato dal Commissario Ad Acta, Paolo Di Laura Frattura.
Pronto, l’intervento della direzione della Fondazione Giovanni Paolo II sui tagli preventivati. “L’anno scorso tagliati
quasi 3.000.000€ di assistenza specialistica (visite specialistiche, analisi, radiologia, radioterapia) in data 14 dicembre
a valere dal mese di gennaio precedente. Quest’anno tagliati
2.600.000€ sui ricoveri dei pazienti che hanno scelto di farsi
curare in Fondazione, in data 29 novembre a valere dal gennaio 2016. L’anno scorso il taglio di quasi 3.000.000€ ha riguardato solo la Fondazione Giovanni Paolo II, alla quale
era stato assicurato che sarebbe stata l’ultima volta in quando
nel corso del 2016 si sarebbe attuata l’integrazione e quindi
l’utilizzo di tutto il bellissimo ospedale anche per i molisani
che scelgono il Cardarelli avrebbe almeno consentito di ottimizzare i costi di entrambi e la collaborazione pubblico/privato avrebbe garantito un migliore rapporto istituzionale;
sappiamo tutti che già da febbraio la regione ha iniziato la
lunga storia del cambio di Governance e dell’acquisizione
dell’immobile, ma di questo non serve parlarne più.
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IL cenTRO neUROMed
Il commissario ad acta, Paolo Frattura
ha firmato il decreto per il taglio delle prestazioni
Pronti i ricorsi al Tar
aaIl taglio del budget alle strutture private
in Molise, a partire dal 1 dicembre, comporta l’impossibilità per i molisani di potere beneficiare di cure e prestazioni
presso Cattolica, Neuromed ed altri centri
privati. La decisione assunta dal commissario alla sanità, Paolo Frattura, con apposito decreto, sta mettendo in difficoltà
le strutture e penalizzando i cittadini. In
più, senza considerare il rischio di licenziamenti del personale. Un centinaio alla
Cattolica, il doppio a Neuromed e via via
per le altre strutture private. Il cittadino
molisano, così, dopo avere subito i tagli
agli ospedali, cancellati i posti letto nelle
strutture pubbliche e depotenziati i servizi si vedrebbe negato anche il diritto di
accesso ad una struttura di eccellenza
nella propria regione. Un dramma. Nella
sanità molisana le cose vanno sempre
peggio. Come se la Struttura commissariale e il commissario ad acta, Paolo Frattura, non avessero l’obiettivo del
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Di sicuro a distanza di
un anno possiamo tranquillamente affermare
che la Cattolica ha sbagliato a fidarsi. Così
come ha sbagliato a
pensare che avendo già
dato nel 2015, da sola
!!, nel 2016 sarebbe
stata risparmiata da ulteriori tagli, questa
volta in compagnia triste !?! -di tutti gli altri
erogatori privati. In due anni alla Fondazione sono stati tagliati quasi 5.500.000€ sul bdg precedente, caso più unico
che raro, rendendo vani tutti gli sforzi portati avanti da tutti
coloro che vi lavorano, i quali hanno messo mano a vari processi di riorganizzazione per ottenere un buon livello di efficientamento della struttura, senza parlare di licenziamenti
e continuando a mantenere i livelli di qualità dell’assistenza
che hanno sempre contraddistinto la struttura di proprietà
dell’Università Cattolica e, nello stesso tempo, ottenere il
pareggio di bilancio e l’equilibrio economico necessario a
garantire una buona prospettiva futura. Si è potuto così dimostrare che la Fondazione è una struttura che può dare assistenza di qualità e equilibrare costi e ricavi, quindi può
essere senz’altro una risorsa per la regione Molise , per i cittadini molisani e per tutti i pazienti che la scelgono per farsi
curare. Ma adesso abbiamo capito che tutto è stato inutile
perché qualcuno ha deciso di farla fallire, di farla chiudere,
di rendere vani gli sforzi di tutti i lavoratori che hanno fatto
anni di sacrifici per la struttura e di tutti quei pazienti che
continuano a volersene avvalere per la qualità delle cure. È
chiaro che chi per due anni ha pesantemente penalizzato tale
struttura non può pensare che si possa sopportare tutto questo
come se niente fosse e quindi quando qualcuno inizia a paventare la chiusura non potrà stupirsi se il Molise perderà un
centro di eccellenza che oltre ad accogliere i pazienti con
competenza e spirito cristiano lo fa pure ottimizzando i costi
e quindi la spesa della regione. Adesso si attende di capire
dalla gente comune del Molise che posizione vogliono prendere nei confronti di tale prospettiva sempre più verosimile“.
Regione Molise miope
A rischio la salute dei cittadini
MOBILITA’
Da noi
si ricoverano
tanti da fuori
regione
E ai molisani
è impedito?
RISULTATI
Sul piano
scientifico
riceviamo
attestati
nel mondo
e qui da noi
veniamo
penalizzati
"Nei giorni scorsi la struttura commissariale per la Sanità della Regione Molise ha emanato un decreto a nostro
avviso illegittimo e contraddittorio (il n.
63/2016), con cui assesta un colpo mortale all’economia regionale. Un decreto
che impone un “tetto” per le prestazioni
erogate a pazienti provenienti da altre
regioni". Lo sostiene il Centro Neuromed di Pozzilli. "Mentre nulla si fa per
ridurre la cosiddetta mobilità passiva
(pazienti che dal Molise sono costretti
ad andare a curarsi in altre regioni), ci
si adopera per stroncare quella attiva
(pazienti che da altre regioni vengono a
curarsi nelle nostre strutture di eccellenza). Una pericolosa operazione che
impoverisce la nostra Regione sia dal
punto di vista economico che, soprattutto, della qualità delle cure ai suoi cittadini.
Per i non molisani le spese sono a carico delle Regioni di provenienza, e
quindi non rappresentano un costo per
il Molise, anzi tutto il contrario. Basta
una semplice operazione di aritmetica
per capire che quanto più facciamo entrare risorse dall’esterno, tanto più si riduce il deficit che sta asfissiando la
sanità molisana. Ed è proprio abbassando il deficit sanitario che la Regione
può offrire cure migliori ai suoi cittadini. A sottolineare la miopia politica e
l’insensibilità sociale di questa operazione, bisogna aggiungere che con essa
viene soffocata una realtà di eccellenza,
come il Neuromed, che da tempo occupa posizioni primarie a livello italiano e internazionale.
Un paradosso, appunto.
• Normativo, perché non c’è alcun obbligo per la Regione di procedere in
Il Centro neurologico di Pozzilli
rompe gli indugi contro il decreto
firmato dal commissario Frattura
“Perchè se ne vuole limitare
le attività scientifiche sul territorio?”
questo senso.
• Economico, perché con questo provvedimento le spese restano le stesse
e contemporaneamente vengono tagliate le entrate da fuori regione.
• Umano, perché viene negata ai cittadini molisani ed extraregionali la
possibilità di essere assistiti da una
struttura di eccellenza.
Tre i riferimenti normativi che evidenziano l’incomprensibilità delle
scelte della Regione.
1. POS 2015-2018 (Programma Operativo Straordinario)
Il POS 2015-2018, scritto dalla stessa
struttura regionale, si prefigge di “ridurre di almeno il 40% la mobilità
passiva” (prodotta esclusivamente
dal pubblico) e contestualmente “tutelare le eccellenze delle strutture, in
particolare nella loro capacità di attrarre pazienti da altre regioni”
(quota di mobilità attiva).
Come si può ridurre la mobilità passiva
se si effettuano tagli proprio sulle
strutture che, per la loro eccellente
qualità assistenziale, hanno una elevata capacità attrattiva? È proprio
grazie a quest’ultima che il Molise
risulta l’unica regione del Sud ad
avere un saldo di mobilità positivo.
Ma allora viene da chiedersi: la mobilità sanitaria rappresenta un costo
o una risorsa? È ovvio che rappresenta una risorsa, la Regione non se
n’è accorta?
2. Regolamento 70/2015
Il Regolamento 70/2015 (cosiddetto Decreto Balduzzi) prevede, per le regioni (come la nostra) che hanno un
saldo di mobilità positivo, un aumento dei posti letto e non (come
preteso dalla Regione Molise) un taglio o limiti alle prestazioni per pazienti da “fuori regione” (pagate
ovviamente dalle Regioni di provenienza). In virtù di questa norma il
Molise avrebbe diritto a superare lo
standard del 3,7‰ (pari a 1164 posti
letto). Invece la Regione ha programmato l’assistenza sanitaria per
i molisani su 980 posti letto, addirittura tagliandone 11 a Neuromed (di
cui 10 di riabilitazione).
3. Legge di stabilità 2016
La stessa Legge di stabilità 2016 (art. 1,
comma 574), “al fine di valorizzare
il ruolo dell’alta specialità”, ha formalmente autorizzato la deroga ai
tetti di spesa, per la “assistenza
ospedaliera di alta specialità”, nonché per tutte le “prestazioni erogate
da istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) a favore di
cittadini residenti in regioni diverse
da quelle di appartenenza”. Queste
frasi, da sole, per la loro chiarezza
dovrebbero bastare a guidare le
scelte di un’amministrazione che
avesse a cuore lo sviluppo del territorio e la salute dei cittadini.
Non si comprende come: mentre il
nome Neuromed viene spesso citato
su televisioni e giornali di tutto il
mondo, la Regione che lo ospita, anziché esserne orgogliosa sostenitrice, paradossalmente opera per
limitarne le attività".
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Tentativo d’indurre il primo cittadino, l’esecutivo e il gruppo del Pd ad essere meno
autoreferenziali e più aperti al dialogo e al confronto con le forze della coalizione e all’esterno
Trasparenza, partecipazione, pubblicizzazione: sono le parole che
il sindaco di Campobasso e la
“sua” giunta eludono accuratamente, come il diavolo evita l’acqua santa.
Del resto è più semplice operare a
porte chiuse, nella stanza dei bottoni, lontano da occhi ed orecchie
indiscrete, e mettere poi il consiglio e la città di fronte al “fatto
compiuto”.
Un “vulnus” istituzionale, se si
tiene conto che le riunioni del
consiglio e delle commissioni
sono pubbliche. Altri Comuni
prevedono la comunicazione preventiva dell’ordine del giorno
delle sedute di giunta al Prefetto,
ai capigruppo consiliari, oltre a
determinarsi in sedute pubbliche.
Ovviamente Campobasso non
può che confermarsi eccezione
alla regola, preferendo riunioni
segretate, in cui ogni assessore
cura la sua delibera ed il suo orticello di potere.
Mi farò carico di presentare al
consiglio comunale una proposta
di delibera per il funzionamento
della giunta, in modo che il “palazzo” sia di vetro, trasparente,
senza stanze buie e porte chiuse.
Ciò letto fin qui corrisponde al
punto di vista e alla posizione critica assunta dal conigliere dell’Udc, Michele Ambrosio, a
corredo dei giorni di polemiche,
commenti e chiose sull’allargamento della giunta da 7 assessori
a nove, sulle vicende giudiziarie
di alcuni amministratori, sul rilievo dell’autorità nazionale anticorruzione sulla procedura
adottata per l’appalto dei lavori di
miglioramento e completamento
del terminal delle autocorriere,
sull’erosione della maggioranza
con la fuoriuscita dal gruppo del
Pd del consigliere Lello Bucci, e
sulle tante altre discrasie che
Il consigliere comunale Ambrosio vuole
le sedute della giunta pubbliche
La proposta a corredo dei giorni di polemiche, commenti e chiose sull’allargamento della
giunta da 7 assessori a nove, sulle vicende giudiziarie di alcuni amministratori, sul rilievo
dell’autorità nazionale anticorruzione sulla procedura adottata per l’appalto dei lavori di
miglioramento e completamento del terminal delle autocorriere
hanno reso l’amministrazione
uno stagno. Ambrosio è il consigliere comunale che la linea critica
l’ha
adottata
fin
dall’indomani della presentazione
del programma elettorale e l’ha
mantenuta, senza mai cedere alle
pressioni perché riducesse il tasso
della contestazione, né alle lusinghe di un eventuale premio, a differenza dei colleghi che di volta
in volta lo hanno affiancato nel
tentativo di indurre il primo cittadino, l’esecutivo e il gruppo del
Pd ad essere meno autoreferenziali e più aperti al dialogo e il
confronto con le forze della coa-
“Campitello Matese: nuovo corso, nuova
stagione. Abbiamo raggiunto l’obiettivo
che ci eravamo dati a inizio mandato: con
l’esternalizzazione della gestione degli
impianti finalmente la Regione non fa più
l’imprenditore nella gestione degli impianti di risalita. Abbiamo chiarito i vari
aspetti che vedevano coinvolte le tre
strutture partecipate, direttamente o indirettamente, dalla Regione, il Consorzio
Campitello Matese in liquidazione, Sviluppo Montagna a totale partecipazione
regionale, e Funivie Molise srl, partecipata da Sviluppo Montagna”. Così, il
presidente della Giunta regionale, Paolo
Frattura, aprendo la conferenza stampa di
presentazione del nuovo soggetto che garantirà a Campitello Matese di potere effettuare la gestione invernale ma anche
quella estiva. “Non sarà più la Regione a
gestire impropriamente seggiovie e funi-
lizione di centrosinistra. Delle
iniziative indirizzate a questo
scopo, tradotte in ordini del
giorno, proposte di deliberazioni,
eccezioni procedurali e inviti a rispettare lo spirito e la lettera del
programma di governo, è piena la
cronaca locale. La cui rilettura
certamente si conferma valida,
pertinente e coerente, ma, purtroppo, destinata a confondersi
con la miriade di dichiarazioni,
atteggiamenti e prese di pozioni
dall’evidente scopo strumentale
assunti e rilasciati dai colleghi,
che hanno avvantaggiato unicamente chi li ha prodotti. Per cui,
distinguere il grano dal loglio, è
una fatica inutile. Se tutto quanto
è stato speso in critiche e rilievi al
modo di condurre l’amministrazione si fosse tradotto in una formale sfiducia, probabilmente si
sarebbe avuta la caduta di questa
amministrazione o, in alternativa,
una sua salutare correzione di
rotta. Ma sebbene le osservazioni
di Ambrosio si siano sempre rivelate pertinenti e coerenti con il
tentativo di correggere il difetto
di autoreferenzialità del sindaco,
della giunta e del gruppo del Pd,
non hanno potuto evitare di finire
nel calderone del qualunquismo
dialettico e nella totale inconcludenza, sopraffatte dallo sterile vociare
dei
consiglieri
di
opposizione e di parte della maggioranza. MA gli uni e gli altri
sempre attenti a non superare il limite della denuncia che li
avrebbe obbligati a presentare
una mozione di fiducia.
Non ci sarà mai. Perché, tutti,
nessuno escluso, vogliono portare
fino in fondo la sindaca tura. Tra
l’altro circola voce che il sindaco
sia prossimo a giocare la carta decisiva della sua gestione: un progetto di rilancio della città
sorretto da finanziamenti regionali ed europei e da accordi di
programma. Vale a dire un 2017
all’insegna della fattività e col ritorno all’ovile delle pecorelle
smarrite. Ce la farà? L’interrogativo si pone sulla scorta di una
delle ultime giunte in cui l’apertura di un nuovo supermercato
nell’area di Colle delle Api
avrebbe visto alcuni assessori non
essere d’accordo, altri assenti, e
solo pochi a favore. Il virus dell’insoddisfazione avrebbe contagiato ciò che sembrava un
fortilizio inattaccabile. Si paventano sviluppi.
Dardo
“Campitello Matese, parte la nuova gestione”
La Regione Molise chiude le società pubbliche ed assegna
ad un’azienda privata gli impianti della stazione di montagna
vie ma un soggetto privato che si è aggiudicata la gara per un fitto di circa
70mila euro l’anno. Adesso partecipa la
DGA srl, società di imprenditori di San
Massimo che hanno lavorato da sempre
sugli impianti. Davanti a noi le giuste
condizioni per potenziare lo sviluppo turistico e sportivo della nostra montagna, a
cominciare dalla motivazione e dall’entusiasmo che gli operatori stessi metteranno nella gestione degli impianti di
Campitello”. Per il presidente Frattura,
poi, la possibilità di pensare ad un allargamento del comprensorio dell’area matesina.
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3 dicembre 2016
A conclusione del Premio imprenditrice dell’anno “Maria Rossi Sabelli”
Raffaella, Antonella, Paola e
Giovanna Colavita della ditta
Camp’Oro srl del settore pastario del Molise, di Sant’Elia a
Piansi, sono state riassunte nel
titolo di imprenditrici dell’anno
del Premio omonimo intitolato a
Maria Rossi Sabelli. Patrizia
Santella, direttrice della cooperativa “Scuola e Lavoro” di Termoli, società che si occupa di
formazione professionale, a sua
volta dirigente dell’anno. Con
l’attribuzione di specifici attestati di eccellenza sono state
gratificate Maria Pia Antonella
Pollice, del settore immobiliare,
edile, turistico (Pollice Costruzioni snc, Residence Pollice sas,
Immobiliare Edilcentro, Pollice
Antonio e Lorito Rosina snc) di
Termoli; Giovanna Cuomo,
della ditta Apinfiore - settore
apicoltura, che si occupa della
produzione e della commercializzazione di miele e dei prodotti
dell’alveare di Mirabello; Maria
Mercede Capeci del settore turistico-ricettivo,
ristorazione
(Masseria Monte Pizzi) di Carovilli e Assunta D’Ermes, del
settore turistico- ristorazione
(Osteria del Borgo), di Larino.
La dotazione di meriti e di professionalità, di attività produttive e di capacità manageriali
del mondo femminile molisano
non è finita. Attestati di merito,
infatti, sono stati assegnati a
Le donne che fanno grande
e gradevole il Molise
Attaccamento e dedizione al lavoro portano al successo
Roberta Amorosa, titolare della
ditta omonima, centro estetico e
benessere (Sporting Beauty) di
Campobasso; a Rossana Di
Giuseppe – commercio abbigliamento e calzature (Rossana Abbigliamento - Calzature di Di
Giuseppe Rossana) di Campobasso, e a Emiliana Di Muccio
(Centro Estetico) di Campobasso, e premi speciali a Rossella Gianfagna - dirigente
scolastico; a Giuseppina Sallustio - medico, specializzato in
radiodiagnostica alla Cattolica,
e a Maria Pia Angarano per la
dedizione al lavoro e per l’impegno al servizio dei più umili e
dei bisognosi. La Camera di
Commercio del Molise ed i comitati per l’Imprenditoria femminile di Campobasso e Isernia
hanno ancora una volta centrato
l’obiettivo di mettere in luce le
eccellenze del mondo imprenditoriale e lavorativo femminile,
additando le protagoniste all’opinione pubblica per la la ca-
pacità di amministrare, la tenacia nell’agire e l’intelligenza
nell’innovare, ancorché per il
sostanziale contributo alla crescita dell’economia locale. Alla
cerimonia di consegna dei
premi, degli attestati e dei riconoscimenti sono intervenuti il
presidente della Camera di
Commercio del Molise, Paolo
Spina, la presidente del Cif di
Campobasso, Concetta Iacovino
Pietrunti, la presidente del Cif di
Isernia, Serena Di Nucci, il pre-
sidente della Provincia di Campobasso Antonio Battista, il presidente della giunta regionale
del Molise, Paolo di Laura Frattura, il questore, Raffaele Pagano, la consigliera regionale di
Parità, Guditta Lembo. Nei loro
interventi la corale attestazione
di ammirazione e di gratitudine
per la passione e la forza di volontà e il coraggio delle premiate nel fronteggiare e
superare le difficoltà proprie
dell’intraprendere.
Attaccamento e dedizione al lavoro portano al successo. Mai meritato
come nella circostanza in cui
sono le donne le protagoniste in
un sistema sociale, economico e
culturale dove ancora residuano
preconcetti e diffidenza (maschilisti). Alle donne il ringraziamento della Camera di
Commercio del Molise e delle
istituzioni e, aggiungiamo noi
della nuova Gazzetta del Molise,
nostra e dell’intera opinione
pubblica regionale .
Dardo
“La Splendor, si è aperto uno spiraglio”
“Una notizia che merita di essere diffusa:
dopo innumerevoli sollecitazioni, dopo lo
svolgimento di un presidio dei lavoratori
addetti al servizio di pulizie presso gli stabili della Regione Molise e delle Organizzazioni Sindacali, dopo molteplici
appelli e numerosi incontri, finalmente,
oggi, 02 dicembre 2016, si è profilata una
speranza per la salvaguardia dei posti di
lavori degli addetti alle pulizie”. Lo sostengono i segretari di Uiltucs e Filcams,
Guarracino e Capuano. “Brevi cenni su
una vicenda che sembrava volgere al peggio: l’annunciata chiusura di alcuni plessi
regionali, purtroppo portava la società La
Splendor snc, affidataria del servizio, ad
attuare, quale extrema ratio, la procedura
di licenziamento per alcuni dipendenti
impiegati negli stabili dismessi.
Le Organizzazioni Sindacali, preoccupate
per le sorti dei lavoratori si attivavano per
richiedere un doveroso intervento della
Regione Molise, committente dell’appalto. Dopo giorni di silenzio, e dopo le
proteste dei lavoratori, sostenuti da Pasquale Guarracino e Daniele Capuano, rispettivamente Segretari della UILTuCS
Molise e della Filcams Molise, finalmente
la Regione, nella persona del Vice Presi-
Sul caso degli addetti alle pulizie, la soddisfazione di Uiltucs e Filcams
dente, Vittorino Facciolla, apriva un tavolo di trattativa con i sindacati. Gli incontri esplorativi dei giorni precedenti
hanno portato alla decisione odierna di
procedere, congiuntamente alle Organizzazioni Sindacali e alla Società, ad una rivisitazione globale dell’appalto in
questione, alla luce anche degli interventi
previsti sugli immobili regionali nell’immediato futuro.
Il Vice-Presidente Facciolla ha dimostrato
di aver preso a cuore le sorti dei lavoratori
e si è impegnato a trovare una soluzione
con l’azienda datrice di lavoro, che sia
volta ad evitare i licenziamenti e a garantire, pertanto, la salvaguardia dell’occupazione. E’ previsto, per la prossima
settimana, un incontro congiunto tra Regione, azienda e sindacati, per valutare
tutte le soluzioni che mirino alla conservazione dei posti di lavoro: le Organizzazioni Sindacali, a questo punto, auspicano
che anche la società mostri spirito collaborativo e che si possa, in concreto, giungere ad una definizione positiva della
vicenda.
Guarracino e Capuano, convinti del va-
lore della battaglia portata avanti, non
possono non esprimere soddisfazione per
questo PRIMO passo in avanti: “Siamo
ancora lontani dall’obiettivo finale, ma
certamente l’atteggiamento oggi mostrato
dalla Regione Molise è costruttivo, piut-
tosto che distruttivo e non si può non
prenderne atto.” “La vera soddisfazione
ci sarà soltanto quando avremo assicurato
i posti di lavoro per tutti i dipendenti addetti alle pulizie presso la Regione Molise.”- concludono Guarracino e Capuano.
7
TAaglio
lto
3 dicembre 2016
Dopo le proteste di alcune donne, l’intervento del presidente, Paolo Frattura
“Mammografo mobile, le visite ora
in locali al chiuso e più consoni”
“In questi giorni abbiamo raccolto le opinioni espresse da alcune cittadine molisane residenti
nella provincia di Isernia in merito allo screening oncologico regionale del tumore della
mammella: c’è chi non condivide
mezzi e modalità con cui viene
fornito il servizio dall’Asrem,
ossia con il mammografo mobile”. Lo sostiene il presidente
della Giunta regionale, Paolo
Frattura. “Precisando come prima
cosa che il mammografo mobile
risponde agli standard qualitativi
indicati nelle linee guida nazionali e internazionali – lo diciamo
per rassicurare le nostre cittadine
dell’assoluta qualità della prestazione – il servizio si è reso necessario nelle forme che sappiamo
perché, ci informano dall’Asrem,
“i direttori delle Unità operativa
complesse di radiodiagnostica
della nostra Azienda sanitaria,
soltanto pochi mesi fa, con lettera
scritta e protocollata hanno
espresso l’impossibilità a espletare il servizio suddetto adducendo come giustificazione un
ulteriore carico di lavoro non sostenibile dal personale in servizio
nei reparti stessi”.
In virtù di ciò la direzione Asrem
Poleggi: “Ferrovie,
basta con i tagli”
“soltanto dopo avere acquisito e
preso atto di questa decisione ha
affidato il servizio a una società
esterna. La scelta è scaturita dall’obbligo da parte dell’Asrem di
assicurare un servizio alla popolazione”.
Dal 2015, è bene evidenziarlo, lo
screening oncologico regionale
del tumore della mammella,
come quello del colon retto e
della cervice uterina, fa parte dei
Livelli essenziali di assistenza: si
tratta di prestazioni sanitarie che
ogni regione deve assicurare ai
cittadini. E noi la stiamo facendo
avendo come primo obiettivo, lo
ripetiamo, la qualità del servizio
offerto e il mammografo mobile
risponde a tutti i requisiti che la
tecnologia oggi richiede nella
diagnostica della mammella.
Per venire incontro alle difficoltà
evidenziate da alcune cittadine,
sono stati individuati locali al
chiuso e consoni all’esame.
In ultimo, una precisazione: lo
screening oncologico mammario
è riservato alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni di età”.
“Siamo preoccupati per i segnali che ci arrivano: per la
tratta Campobasso –Termoli
tutto indica(non solo le voci)
che si va verso la chiusura; il
servizio continua ad essere
svolto con i bus sostitutivi
contrariamente al programma; alla stazione di Termoli ,per il deposito del
personale della linea CB Termoli, è in programma da
lunedì lo smantellamento, il
che significa che non ci sarà
più personale viaggiante
sulla linea”. Così, Filippo
Poleggi responsabile dell’associazione Trasporto locale.
“C’inquieta quest’orientamento venga preso dopo il
recentissimo e costoso intervento di ristrutturazione e
ammodernamento
della
linea.
Se la tratta “incassa” poco
occorre studiare ed attuare
un piano di rilancio che recuperi o viaggiatori che per
la bassa qualità del servizio,
le continue chiusure e aperture ad intermittenza hanno
abbandonato il treno cercando altre soluzioni di mobilità.
Circolano anche voci di riduzione del servizio Campobasso – Roma e CB –
Napoli, ben redditizio almeno in primo.
In conclusione siamo molto
allarmati e chiediamo all’
Assessore Pierpaolo NAGNI
e al Direttore del Molise di
Trenitalia , Alessandro TULLIO, incontri urgenti per
chiarimenti e sempre pienamente disponibili alla ricerca
di soluzioni ed alla collaborazione”.
Mons. Gabriele Teti / L’Angolo
Il vescovo di Locri restituisce i soldi: “Sono sporchi”
Reverendissimo Monsignore, è vero che
il vescovo di Locri ha restituito un’ offerta per la chiesa dicendo: "Sono soldi
sporchi"! Le risulta che ciò èra già accaduto prima ? Lei cosa ne pensa del
servizio delle Iene : “La Chiesa costruita
coi soldi della ‘ndrangheta”, con l’ intervista al Procuratore Capo di Reggia
Calabria, il bravissimo dottor Federico
Cafiero De Raho ?
Sabina Lettieri
Gentilissima Signora, effettivamente
l'indicazione del Vescovo di Locri, sua
eccellenza monsignor Francesco Oliva
è stata chiara: le offerte che puzzano di
'ndrangheta non si accettano. E così il
parroco di Bovalino, paese della provincia di Reggio Calabria , è andato in
banca e ha emesso due bonifici, indirizzati ad altrettante ditte che avevano inviato cinquemila euro ciascuna per
contribuire a ricostruire il tetto della
chiesa matrice sfondato dalla pioggia.
“Con il denaro sporco non si costruiscono chiese, a costo di rinunciare ai lavori”, ha detto l’alto prelato . E i soldi
rispediti al mittente, in effetti, avevano
una provenienza quantomeno sospetta.
Si trattava di fondi inviati da ditte collegate a Domenico Gallo, arrestato a fine
ottobre nell'inchiesta condotta dalla procura di Roma sui grandi appalti, dalla
Tav alla Salerno-Reggio Calabria. Nel-
l'ordinanza che ha portato in carcere
l'imprenditore calabrese, il giudice ha
messo in evidenza «i suoi contatti con
soggetti legati alla criminalità organizzata». E davanti alle carte giudiziarie, il
vescovo non ha esitato : “ Per me è stata
una scelta scontata, ordinaria” ha dichiarato alla stampa locale. Ed infatti la cosa
non sarebbe emersa se non fosse stata accennata durante un dibattito e rilanciata
da un quotidiano . “ Questa vicenda, poi,
-ha spiegato il vescovo- è una piccola
cosa, ma fa parte di uno stile che deve
essere chiaro: non si può rischiare di essere conniventi con le mafie e se c'è il
sospetto che le offerte siano frutto di af-
fari mafiosi, bisogna rifiutarle in modo
fermo”. Monsignor Oliva lo aveva già
affermato nel marzo scorso, quando un
pentito aveva rivelato che una chiesa di
Gioiosa Jonica era stata costruita con i
soldi delle cosche: “Diciamo con chiarezza che non ne abbiamo bisogno”,
aveva scritto ai fedeli e sacerdoti di Gioiosa Jonica. E aveva anche aggiunto :
“Non c'è nulla di bello che si possa costruire con i soldi macchiati dal sangue
della gente”. E per farsi capire meglio ha
citato due grandi figure della Chiesa che
si chiamano Francesco, proprio come
lui. Uno è il santo originario di Paola,
patrono della Calabria: “Secondo la tradizione , quando il re di Napoli gli offrì
monete d'oro per costruire un convento
lui le spezzò e ne uscì proprio del sangue: quello della gente vessata dal monarca”. L'altro Francesco ricordato dal
vescovo è il Papa, che il 21 giugno 2014
sempre in Calabria, a Sibari, pronunciò
la scomunica per i mafiosi: la 'ndrangheta, disse, è “un male” che “va combattuto, va allontanato”. E aggiunse:
“Quando all'adorazione del Signore si
sostituisce l'adorazione del denaro, si
apre la strada al peccato”. E’ importante
ricordare che il vescovo Francesco Oliva
(quel giorno era sull'altare vicino al Papa
che lo aveva appena inviato a Locri ) in
proposito e giustamente ha detto: “ Le
parole del Papa non lasciano spazio all'ambiguità e devono dare coraggio alla
Chiesa” . Cosa dirle gentile Signora ?
Non risulta che ciò sia accaduto prima,
anche perché per fare ciò ci vuole molto
coraggio in quelle zone …. e se uno il
coraggio non ce l’ha…(di manzoniana
memoria.. !). Coraggio che certamente
non è mancato all’attuale vescovo, che,
tra l’altro, è stato condiviso anche dal
consiglio affari economici della parrocchia di Bovalino, che è rimasto compatto nel sottoscrivere la decisione. E mi
piace , in fine , sottolineare come l'onestà sia stata premiata. Infatti, i soldi necessari per ricostruire il tetto sono
arrivati lo stesso, grazie al contributo
dell'otto per mille e alla generosità dei
fedeli. Concordo con Lei sull’intervista
rilasciata alle Iene dal bravissimo Procuratore Capo di Reggio Calabria il dottor Federico Cafiero De Raho che ho
ricevuto sul telefonino a mezzo WhatsApp da un collega giornalista : è semplicemente bellissima , anche perché con
chiarezza ci invita a stare attenti a certe
frequentazioni ed amicizie, che non
fanno onore alla Chiesa Italiana. Giustamente, nella stessa intervista, lo stesso
Procuratore ricorda la scomunica comminata dal Papa a tutti gli aderenti alla
‘ndrangheta !!!
Monsignor Gabriele TETI .
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