Oltre 22mila firme raccolte dal Ponte del Sorriso

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Oltre 22mila firme raccolte dal Ponte
del Sorriso: “Nessuna guerra, ma solo
difendere il Polo Materno Infantile”
Emanuela Crivellaro
VARESE, 3 dicembre 2016– Sono state raccolte ben oltre 22mila firme cartacee
e 1270 online dalla fondazione Il Ponte del Sorriso Onlus e dall’associazione
AGUAV. Un esercito di sostenitori che non vogliono fare nessuna guerra ma
solo difendere il polo materno infantile e chiederne lo sviluppo.
Il progetto risale ad oltre 30 anni fa, è partito negli anni 2000 per poi
essere concretizzato nel 2007, quando la Regione lo ha identificato per
diventare un polo materno infantile di riferimento regionale, per il quale
sono stati stanziati 40milioni di euro. Sul suo futuro non vi è chiarezza e
forti segnali fanno temere che il progetto venga ridimensionato da polo
materno infantile a semplice padiglione dell’Ospedale di Circolo, con pesanti
conseguenze in merito all’assistenza sanitaria pediatrica visto che gli
ospedali pediatrici in Italia sono pochissimi. Uno di questi segnali è il
POAS, che, oltre a non presentare alcun reale piano di sviluppo effettivo,
segue un indirizzo secondo il quale le attività pediatriche e le attività
degli adulti sono in commistione. Un principio contrario al Piano Sanitario
Nazionale, al patto con le Regioni in tema di sanità e alle carte
internazionali sui diritti dei bambini, sottoscritte dall’Italia, normative
che pongono l’area pediatrica quale fascia sulla quale mettere la massima
attenzione e sottolineano l’importanza di valorizzare gli ospedali
pediatrici.
Un POAS nel quale la Cardiologia Pediatrica dovrebbe essere tolta dal
dipartimento materno infantile e inserita nel dipartimento cardiovascolare
adulti e che demansiona l’Urologia Pediatrica, che è una superspecialità,
guidata dalla dottoressa Lilia Reali, un vanto ed un’eccellenza da mantenere,
se si vuole realizzare un vero polo materno infantile.
La Cardiologia Pediatrica continua ad essere ad alto rischio di paralisi e
chiusura, a causa di una superficiale gestione del problema e per il momento
non si intravvede alcuna soluzione. E’ rimasta solo la dottoressa Alessandra
Stifani e la conseguenza logica è che non è più possibile garantire
continuità delle cure nelle reperibilità, nell’attività ambulatoriale, nel
servizio a tutti i reparti del dipartimento materno infantile, con gravi
disagi per le famiglie.
Perdere la Cardiologia Pediatrica significa dire per sempre addio al polo
materno infantile. Perché è un reparto trasversale in termini di utilizzo a
tutti i reparti del polo. Senza di essa quale chirurgo pediatra avvierà una
Chirurgia Pediatrica che, senza una Cardiologia Pediatrica, non potrà
contare neanche su una Terapia Intensiva Pediatrica?
La nuova struttura è ormai pronta, all’avanguardia e a misura di bambino, da
entusiasmare chiunque. Ma non vi alcuna notizia sullo stanziamento di fondi
per il personale, un capitolo di spesa che la Regione non ha ancora
preventivato. E manca ancora la terza fase di ristrutturazione per completare
l’Ospedale Del Ponte, accorpare tutte le attività pediatriche e renderlo
autonomo, evitando la spola dei bambini avanti e indietro dal Ponte al
Circolo giorno e notte, pioggia o sereno, freddo o caldo.
L’assessore Giulio Gallera, durante l’incontro con Emanuela Crivellaro e
Tiziano Basso, ha rassicurato sulla volontà della Regione di portare a
termine il progetto nella sua interezza.
Ora migliaia e migliaia di firme portano in alto la voce dei bambini affinchè
le parole diventino fatti.