Harryness visto a Linguaggicreativi

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DOMENICA 4 DICEMBRE 2016
Harryness visto a Linguaggicreativi
Mancano 4 giorni a Natale e Harry sa che sarà
solo
VALERIA PRINA
[email protected]
SPETTACOLINEWS.IT
La musica, Jingle Bells, che si sente nei primi minuti toglie ogni dubbio:
siamo sotto Natale. Harryness, a Milano al Teatro Linguaggicreativi,
all'aspetto festoso natalizio - un momento di cabaret suggerito parlando
al microfono - contrappone la solitudine che Harry (Francesco Leschiera)
può misurare in modo più evidente proprio perché sotto Natale. Perché
Natale è proprio quella festa che richiede di fermarsi per un momento,
circondati dagli affetti. Ma Harry è davvero solo, circondato da oggetti
avvolti nella plastica, simbolo di una vita vissuta in modo asettico.
Mancano quattro giorni e lui sa che passerà il Natale da solo, anche
perché, per paura di un rifiuto, non ha il coraggio di chiamare nessuno.
Quello che gli spettatori vedono è come uno sdoppiamento di Harry,
perché a lui si contrappone la sua coscienza, sotto forma di gatto
(Simona Migliori), il suo gatto, con cui ha il legame più forte e che lo
spinge a reagire e superare la paura del rifiuto, telefonando ad amici, a
Clara con cui lui vorrebbe riallacciare, frenato da molti timori. E allora
Simona Migliori di volta in volta incarna quei personaggi, aiutandosi con
l'utilizzo di qualche elemento, da un abito a un boa. Fino alla madre, che
ha sempre stretto Harry come in una morsa.
Il monologo diventa dunque a due voci e, pur raccontandoci timori,
emozioni, sentimenti, pensieri, riesce a dare un forte movimento alla
scena e rendere l'atmosfera particolarmente viva. Il movimento, che in
realtà è solo quello interiore, dell'animo del protagonista, qui riesce a
diventare movimento in scena, accentuando la capacità comunicativa
dello spettacolo.
Francesco Leschiera nel ruolo di Harry riesce a catturare il pubblico,
trasferendo su di sé le angosce di chi sta guardando, fino a farlo sentire
protagonista di quella storia. E ad aiutare lo spettatore a sentirsi ancor
più toccato in prima persona sono i tanti riferimenti. Così il
gatto-coscienza, per uscire dal suo torpore e dal suo isolamento, invita
Harry a iscriversi in palestra o a un corso di teatro e poi nomina Sue Ellen,
Pamela, Bobby, personaggi di Dallas, la serie tv anni '80-inizi '90. Ad
accompagnare le parole sono le elaborazioni musicali di Antonello
Antinolfi.
Ad accentuare le emozioni del pubblico è anche l'estrema vicinanza con
gli attori, che rende tutto ancor più coinvolgente. E mancano davvero
pochi giorni a Natale. Facile dunque chiedersi «che faccio a Natale?». Un
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interrogativo senza risposte non si sa a quali conseguenze può portare.
Ma è forte anche lo stimolo a reagire.
Harryness
di Paolo Trotti
con Francesco Leschiera e Simona Migliori
regia Paolo Trotti
elaborazioni musicali di Antonello Antinolfi
Produzione Teatro Linguaggicreativi
A Milano al Teatro Linguaggicreativi dal 29 novembre al 4 dicembre 2016
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