Non di Solo Pane

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Transcript Non di Solo Pane

Non di
solo
PANE
Sussidio di preghiera per la famiglia
Domenica 4 Dicembre 2016
II Settimana di Avvento
Anno XVIII - n°
Voce che grida nel deserto
Settimanale di preghiera
780
Offerta della giornata
“Pregare,
forse il
discorso
più urgente”
Sussidio
di preghiera
per la famiglia
Sito di Non di Solo Pane:
www.nondisolopane.it
Dicembre 2016
Offerta quotidiana
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo
del Cuore Immacolato di Maria,
Madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio eucaristico,
le preghiere, le azioni,
Intenzioni mese di Dicembre
Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.
Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le
azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il cuore
del tuo Figlio Gesù Cristo, che continua a offrirsi
nell’Eucaristia per la salvezza del mondo.
Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida
e la mia forza oggi, affinché io possa essere testimone del tuo amore.
Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego
specialmente per le intenzioni che il Santo Padre
raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo
mese
Intenzione del Santo Padre
Perché sia eliminata in ogni parte del mondo la piaga
dei bambini-soldato.
le gioie e le sofferenze
Intenzione missionaria
di questo giorno,
Perché i popoli europei riscoprano la bellezza, la
bontà e la verità del Vangelo, che dona gioia e speranza alla vita.
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
Intenzione dei vescovi
Perché, nei territori invasi dalla criminalità organizzata, le famiglie e la società civile riescano a sottrarre i ragazzi ai tentacoli delle mafie.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 2
Domenica
4
Dicembre
II Domenica di Avvento
Prima di scoprire devi esplorare.
II Settimana
del Salterio
Il santo del giorno:
S. Barbara
Nacque a Nicomedia
nel 273. Si distinse
per l'impegno nello
studio e per la riservatezza, qualità che
le giovarono la qualifica di «barbara»,
cioè straniera, non
romana. La conversione alla fede cristia-
na di Barbara provocò l'ira del padre. La
ragazza fu così costretta a rifugiarsi in
un bosco dopo aver
distrutto gli dei nella
villa del padre. Trovata, fu consegnata al
prefetto
Marciano.
Durante il processo
Barbara difese il proprio credo. Questo le
costò dolorose tortu-
re. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con
la spada dal padre,
che fu colpito però da
un fulmine. La tradizione invoca Barbara
contro i fulmini, il
fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti
si trovano nella cattedrale di Rieti.
Brano Evangelico: Mt 3,1­12
Agisci
Servirò gli altri,
soprattutto gli abbandonati, per amore di Gesù che
è presente in loro.
In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della
Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli
è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che
grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle
attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora ac­
correvano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacen­
te il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui
nel fiume Giordano. Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo
battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi
all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate
di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può
far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radi­
ce degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e
gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui
che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di
portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in
mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio,
ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».
Contemplo:
Preparate la via del Signore
Tutti sono «chiamati» dal Signore:
«Dio può far sorgere figli di Abra­
mo dalle pietre!» (Mt 3,9). Scrive
il beato Antonio
Rosmini:
«L'Autore del Vangelo è l'Autore
dell'uomo. Cristo è venuto a salva­
re tutta l'umanità, composta di cor­
po e di spirito. La legge della gra­
zia e dell'amore deve entrare e im­
possessarsi sia della parte spiritua­
le come della parte corporea della
natura umana. Tutto quanto vi è di
umano, perfino le ossa inaridite
(Ez 37,1­14), possono sentire la
volontà del loro Creatore ed esser­
ne vivificate».
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 3
P a g i n e
Semplici fasce
di don Luciano Vitton Mea
«Convertitevi, perché il
regno dei cieli è vicino!».
Questo è il monito che
scuote il deserto di Giuda,
che in qualche modo deve
scuotere il deserto della
nostra vita. Cosa significa
convertirsi? Ce lo spiega a
chiare lettere lo stesso
Giovanni Battista: «Voce
di uno che grida nel deserto: Preparate la via del
Signore, raddrizzate i suoi
sentieri!». Convertirsi significa raddrizzare i sentieri tortuosi del nostro
cuore affinché il Signore
possa trovare in noi la sua
dimora, possa trasformare
la nostra vita, spesso opaca e mediocre, in lampada
che arde, in lievito capace
di fermentare la pasta .
Questo cambiamento inte-
riore nasce solo quando prendiamo coscienza che dobbiamo tornare al Signore, che
dobbiamo imboccare il sentiero che conduce alla casa
paterna, la casa di Dio. Dice
il profeta Isaia: «Ho allevato
e fatto crescere figli, ma essi
si sono ribellati contro di me.
Il bue conosce il proprietario
e l'asino la greppia del padrone,ma Israele non conosce e
il mio popolo non comprende». L’esempio da seguire è
quello del bue e dell’asino
che ben conoscono il proprietario e la greppia. Spesso non
sappiamo riconoscere nella
nostra vita la presenza di Dio,
la sua santa mano che ci sostiene e accompagna. Ci riteniamo auto sufficienti e invece siamo ammalati, bisognosi
di cure, ricoperti di piaghe.
b i b li c h e
Ancora Isaia ci ricorda: «La
testa è tutta malata, tutto il
cuore langue. Dalla pianta
dei piedi alla testa non c'è in
esso una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte,che non sono state ripulite, né fasciate, né curate
con olio». Convertirsi significa farsi curare, permette a
Dio di fasciare e curare con
olio.
Questo
tempo
d’Avvento che ci viene donato è il tempo propizio, è il
nostro deserto di Giuda dove
dobbiamo prendere coscienza di quello che siamo, è il
tempo dell’umiltà e della
supplica. L’uomo da solo non
cambia, il malato, senza il
medico, muore. La conversione diventa allora attesa,
predisposizione a lasciarsi
fasciare e curare. Più che
sforzo è tensione verso Colui
che deve venire. “Diede alla
luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo
depose in una mangiatoia,
perché non c'era posto per
loro nell'albergo” (Lc 2,7-8).
Ecco quello che attendiamo:
che un Dio piccino, piccino,
un Dio in fasce, venga deposto nella mangiatoia dei nostri cuori affinché, crescendo tra i meandri delle nostre
miserie, possa ripulire, fasciare, versare l’olio. Cosa
preparati per il tuo Santo
Natale? Delle semplici fasce!
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 4
P a g i n e
Meditazione del giorno
San Gregorio Magno (ca 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sui vangeli, 20
« Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri »
b i b li c h e
Preghiamo la
Parola
Vieni, santo Spirito,
aiutaci a non sfuggire
a quello che siamo:
Questo medesimo Giovanni interrogato su chi egli
cuori rinsecchiti
fosse, rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deser-
dalla sfiducia, dal dolore,
to» (Gv 1,23; Is 40,3). Il profeta Isaia l'aveva chiamato
dalla paura di venire
«voce» perché precedeva la Parola. Ciò che egli grida-
solo tagliati senza più
va, ci viene insegnato dopo: «Preparate la via del Signo-
essere fecondati.
re, raddrizzate i suoi sentieri». Cosa fa colui che predi-
Fa' che alla sua venuta
ca la fede retta e le opere buone, se non preparare la
il Figlio dell'uomo
via nei cuori degli uditori per il Signore che viene? Allo-
ci trovi ad attenderlo
ra la grazia onnipotente potrà penetrare nei cuori, la
fiduciosi sulla strada
luce della verità potrà illuminarli... San Luca aggiunge:
accidentata della
«Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia-
nostra umanità,
no abbassati». Cosa designano i burroni, se non gli umi-
l'unico luogo da cui
li, cosa designano i monti e i colli se non i superbi? Alla
possiamo ripartire,
venuta del Redentore, secondo la sua parola: «Chiunque
insieme, verso il Regno.
si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Lc
14,11)... Mediante la fede al mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo (1 Tm 2,5), coloro che credono
in lui hanno ricevuto la pienezza della grazia, mentre
coloro che rifiutano di credere sono stati umiliati nella
loro superbia. Ogni burrone sarà riempito, perché i cuori umili, accogliendo la parola della santa dottrina, saranno colmi della grazia della virtù, secondo quanto sta
scritto: «Fai scaturire le sorgenti nelle valli» (Sal
104,10).
Non di solo pane ­ Numero 780­ Tempo di Avvento ­ pagina 5
II Settimana di Avvento
Se ti sembra di star lottando da solo,
perché non chiedi aiuto?
Il santo del giorno:
San Saba Abate
Nasce nel 439 a Cesarea di Cappadocia. La
sua famiglia, cristiana, lo indirizza verso
gli studi presso il vicino monastero di Flavianae. Ne esce con
un'istruzione e con il
desiderio di farsi monaco. Attorno ai 18
anni arriva pellegrino
in Terrasanta. Sul
cammino sosta sem-
Agisci
Supererò tutti gli
ostacoli per andare incontro al Signore nella preghiera, così come
fece il centurione,
con fede autentica e sincera.
pre in comunità monastiche di diverso
tipo. È così che trova
una guida nel monaco
Eutimio
detto
«il
grande», col quale
condividerà la vita
eremitica in Giordania. Dopo la morte
del maestro si ritira
verso Gerusalemme,
nella valle del Cedron.
Qui, col tempo, si forma intorno a lui
un'aggregazione monastica frequente in
Lunedì
5
Dicembre
II Settimana
del Salterio
Palestina: la laura.
Una comunità destinata a crescere fino
ad ospitare 150 monaci e far da guida ad
altri «villaggi» monastici di questo tipo.
Nel 492, Saba viene
ordinato sacerdote, e
il patriarca Elia di Gerusalemme lo nomina
archimandrita, capo
di tutti gli anacoreti di
Palestina. Muore, ultranovantenne,
nel
532.
Brano Evangelico Lc 5,17­26
Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della leg­
ge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E
la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini,
portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo
davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, sali­
rono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Ge­
sù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati
ti sono rimessi». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi
è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio
soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa an­
date ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi
i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio
dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico ­ esclamò
rivolto al paralitico ­ alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Subito
egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò ver­
so casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni
di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Contemplo: Abbiamo visto co-
se prodigiose
Cose ancora più grandi vedremo
nel definitivo Avvento di Gesù.
San Luca descrive Gesù che inse­
gna ai dottori della Leg­ge e ai fa­
risei come Colui che ha veramente
autorità. Alcuni non riescono a ve­
dere le cose prodigiose di questo
mondo, non accettano la predica­
zione del regno di Dio e rifiutano
la parola di Dio. Molti farisei, scri­
bi e sapienti di ogni tempo, però, si
sono convertiti, e con l'aiuto dello
Spirito di Gesù ci hanno insegnato
a leggere le Sante Scritture.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 6
Lettura spirituale
Nuovo giorno
Medita la Parola
La fede ha occhi
di Ernesto Olivero
Meditazione di Fiorella Elmetti
Piccola figlia della croce - Lumezzane
Nuovo giorno abbandonati a Dio al suo
desiderio. Vorrei consolare portare un po'
di pace guardare negli occhi qualcuno
per dire con il silenzio: una nuova vita è
possibile ma a volte chiede lacrime sofferenze. Non buttarle via investile, danno frutti di pace. Nuovo giorno il mondo
non è solo quello che vedo dalla mia finestra. È quello di tanti villaggi che odono il lamento di chi muore di fame. Carceri disumane dove la libertà è negata.
Bambini che si alzano per imballare immondizia. Come fai, Dio, a sopportare
inumanità, inimmaginabili anche per te?
Davanti alla cattiveria all'egoismo fa' che
non mi perda nel pessimismo che non
dica: è sempre stato così sempre sarà.
Fa' che creda con te che tutto può cambiare. Vorrei fare una parte anch'io: dare
le mie mani a te che mi hai amato per
primo che mi hai trovato e avvolto. Per
te, eccomi oggi e ogni nuovo giorno, eccomi.
Preghiera
Signore Gesù, insegnaci l'umiltà di
farci aiutare quando le parole sono
soffocate dal dolore, quando il cuore e il corpo sono immobilizzati dal
peccato. Tu che puoi e vuoi ridare
vita e gioia alle nostre indicibili tristezze, fa' che ci lasciamo condurre
dal tuo Spirito e da chi, per suo
mezzo, ci viene incontro, nelle fessure sempre aperte della tua misericordia.
Quanta fede negli uomini che portano a Gesù
un uomo paralizzato! Scoperchiano perfino il
tetto di una casa per farlo entrare e metterlo
davanti a lui. Si aspettavano un miracolo da
lui per agire così? Forse, ma io credo che innanzitutto loro si danno tanto da fare perché si
sentono amati incontrando lo sguardo di Gesù,
ascoltando le sue parole piene di vita e
d’eternità, vedendolo sempre attorniato da
bambini, peccatori pubblici, poveri e malati,
con i quali egli si rapportava con naturalezza,
annullando quelle distanze che i farisei e i maestri della Legge ci tenevano a mettere in evidenza in ogni occasione. Commentando questa
pagina di vangelo, da un sito leggo: “Gesù, ancora una volta ha rivelato l'amore misericordioso del Padre e ha confermato la natura della
sua perenne missione nel mondo. Oggi siamo
particolarmente sollecitati a ricordare tutte le
opere di misericordia che possiamo compiere
nei confronti dei nostri fratelli: Gesù premia la
fede dei "portatori" di quell'uomo, riserva grazie speciali ad ognuno che è pronto a farsi carico delle altrui debolezze”. In merito, non possiamo dimenticare ciò che lo stesso Gesù ci dirà nel giudizio finale "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di
questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a
me". La fede ci fa vedere chi ha fame, chi ha
sete, chi è nudo, chi soffre la solitudine o
l’ingiustizia procurata da chi è più forte. Allora
si può esclamare con convinzione: “Oggi abbiamo visto cose prodigiose”, perché la fede ha
occhi grandi, puliti, nuovi, e chi è paralizzato
prende il suo lettuccio e, alzandosi in mezzo
all’assemblea, cammina, ben oltre l’evidenza.
E chi ha fame e sete viene nutrito e dissetato
dal cibo del fare la volontà di Dio e dall’acqua
viva dell’incontro con Cristo.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 7
Martedì
6
Dicembre
II Settimana di Avvento
Hai mai desiderato far sapere alla tua famiglia
il significato che hanno per te
e quanto ne hai bisogno?
Diglielo oggi.
Il Santo del giorno:
San Nicola
di Bari Vescovo
Proveniva da una
famiglia nobile. Fu
eletto vescovo per
le sue doti di pietà
e di carità molto
esplicite fin da
bambino. Fu consi-
Agisci
Non avrò vergogna
di parlare di Cristo
con qualsiasi persona che oggi incontrerò, affinché
conosca il suo amore e la sua salvezza.
derato santo anche
da vivo. Durante la
persecuzione
di
Diocleziano, pare
sia stato imprigionato fino all’epoca
dell’Editto di Costantino. Fu nominato patrono di Bari, e la basilica che
porta il suo nome è
II Settimana
del Salterio
tuttora meta di parecchi pellegrinaggi. San Nicola è il
leggendario Santa
Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale
porta i doni a bambini.
Brano Evangelico: Mt 18,12­14
Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smar­
risce una, non lascerà forse le novantanove sui monti,
per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di
trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che
per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Pa­
dre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno
solo di questi piccoli.
Contemplo: Si rallegrerà per
la pecora ritrovata
San Paolo, con altre parole, ripor­
ta il pensiero di Gesù: «Dio vuole
che tutti gli uomini siano salvati e
arrivino alla conoscenza della ve­
rità» (1Tm 2,4). Il Padre, infatti,
non vuole che qualcuno dei suoi
figli si perda, ma resta in attesa
che torni in sé e si penta. Per que­
sto ha mandato nel mondo il Fi­
glio unigenito, per cercare e sal­
vare le pecore perdute dell'umani­
tà.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 8
Lettura spirituale
La sua sete
Meditazione a cura di
don Luciano Vitton Mea
Medita La Parola
La pecora nera
Meditazione di don Carlo Moro
L’icona di Gesù buon pastore è
tra le più amate e conosciute. Io
me lo sono sempre immaginato con il bastone
in una mano e la lucerna accesa nell’altra. Non
è forse Lui che rischiara le notti dell’umanità,
il buio della mia e della tua vita? Lui luce e noi
tenebra, Lui il ricercatore, noi gli smarriti. Ma
in quel bastone che lo sorregge ho sempre visto
il legno della croce, l’unica strada per ricercare
gli ultimi degli ultimi cioè il buon ladrone.
Nel Vangelo di Luca le ultime parole del Signo­
re non sono rivolte alla madre inginocchiata ai
piedi della croce ma a uno dei ladroni appesi
allo stesso patibolo. Se la ricerca dell’uomo
arriva a questo punto possiamo sperare che la
nostra oscura via possa incontrare, nel momen­
to che solo Lui conosce , la radiosa luce del suo
volto. Una luce velata dagli sputi, dagli schiaffi
e rigata di sangue; ma proprio per questo ancora
più radiosa e confortante. Afferma don Primo
Mazzolari: “Ti ho trovato davvero perché tu mi
sei venuto incontro sulle mie strade di peccato:
uomo tra uomini, corpo benedetto che io stesso
aiutai a spogliare e flagellare: volto santo, che
le mie labbra, come quelle di Giuda, baciarono:
cuore che trafissi...Nessuna sete mai creò delle
sorgenti, né fece scaturire acqua dalle sab­
bie...La tua sete, invece, mi ha dissetato, perché
se tu non venivi sulle mie tracce, se tu non ti
lasciavi crocifiggere da me,ti avrei forse cerca­
to, ma non ti avrei mai trovato.
Preghiera
Signore Gesù, se riesci a trovarci, noi
ci nasconderemo ancora, perché non
vorremmo avere così bisogno di essere consolati e presi tra le braccia. Se
riesci a trovarci, gridaci nel cuore
tutta la gioia di venire nella nostra
carne per guarirla e per amarla, tutta
la gioia che può diventare anche nostra perché, mentre ogni cosa bella
svanisce, tu vieni per rimanere.
Parroco di Gargnano
Chi frequenta la Santa Messa giornalmente, chi
si accosta con regolarità ai sacramenti forse
non si sentirà troppo toccato da questo vangelo. "Io sono una delle novantanove pecore"
penserà e, forse, con un po' di rabbia, gli verrà
anche in mente che il pastore la lascia, per andarsene alla ricerca di quella pecora che si è
smarrita. È quella che fa sempre i capricci.
Quella che si allontana e poi si mette nei guai.
E quella per la quale tutti aspettano, rallentano, non arrivano mai alla mèta. È la cosiddetta
"pecora nera", che — diciamoci la verità — non
ci sta proprio simpatica, a meno che non si
tratti di noi stessi. A Dio invece sì! Anzi, Lui è
più contento di ritrovare quella pecora che di
avere tutti noi. E anche questo non lo sentiamo
come giusto. E allora noi? Come il figlio maggiore nel vangelo del figliol prodigo, ci verrebbe da chiedere: "E noi, noi che siamo stati
sempre con te?". Gesù dice: "Il Padre vostro
celeste non vuole che si perda neanche uno
solo di questi piccoli". È un invito rivolto solo
al pastore? Forse è rivolto anche alle pecore.
Forse le pecore potrebbero tenere la pecorella
che si smarrisce in mezzo al loro gruppo? Potrebbero tenerla al centro, esserne responsabili anche loro. C'è sempre una pecora che rischia di smarrirsi nelle nostre comunità. Se teniamo gli occhi aperti, possiamo circondarla —
di affetto, attenzione e comprensione — e non
escluderla dal nostro "gregge". Forse, in questo
modo, lavorando con i pastori e non lasciando
soltanto a loro il compito di tenerci uniti, renderemo più accogliente la nostra Chiesa. Ma c'è
qualcosa di ancor più importante: se agiremo
in questo modo, potremo partecipare alla gioia
di Dio per chi, seppure a rischio di perdersi,
non si è smarrito; potremo rallegrarci di aver
"collaborato" a che ciò non avvenisse e, ancora
di più, potremo essere sicuri che il Padre nei
cieli si rallegrerà anche di noi.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 9
Pagine bibliche
Gli approfondimenti di Non di Solo Pane
La brocca spezzata
Meditazione di don Luciano Vitton Mea
Così disse il Signore a Geremia: «Và a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te ed
esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci.
Là proclamerai le parole che io ti dirò. Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te e riferirai loro:
Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa
città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più
accomodare.
Continuiamo il nostro cammino in compagnia del Profeta
Geremia. Dio gli ordina di
prendere una brocca e di
spezzarla davanti ad alcuni
testimoni presso la porta detta dei “cocci”. Siamo di fronte a una metafora dove si
preannuncia la rottura
dell’alleanza tra Dio e il suo
popolo. Mentre nella bottega
del vasaio la suppellettile che
si guastava veniva rimpastata
qui il profeta denunciamo una
situazione distruttiva, insanabile. La metafora della brocca
spezzata approfondisce quella
del vasaio, penetra nell’bisso
del male dell’uomo, qualcosa
che è umanamente distruttivo, cioè il peccato. Ci sono
situazioni esistenziali irrimediabilmente compromesse, in
bilico,
sull’orlo
dell’autodistruzione. E il peccato è autodistruttivo, rompe
le amicizie più salde, spezza
l’anfora che contiene la fedeltà dell’amore. Ma quali
sono i passaggi, le azioni peccaminose che portano alla
rottura dell’alleanza sottintesa dalla metafora dell’anfora
rotta. Geremia punta il dito
contro l’incredulità; il popolo di Dio è diventato incredulo, cioè non riconosce più
la signoria di Dio sulla propria storia. Si tratta, per
noi, di non più riconoscere
nella nostra vita la presenza
di Dio, la sua signoria per
l’appunto. In altre parole un
Dio pronunciato dalle labbra
ma lontano dal cuore. Questa sorta di ateismo pratico
scivola molto
presto
nell’idolatria. Non solo
quella che il popolo
d’Israele consuma sulle alture o davanti ad un idolo di
pietra; è anche, e soprattutto, l’adorazione del successo, del godimento, del
potere ad ogni costo, del
denaro. La civiltà e l'uomo
moderno sono mossi da questi idoli. Infine Geremia denuncia la disumanità, ciò le
ingiustizie
la sofferenza
innocente, le lacrime che
ogni idolo falso e muto chiede in libagione. E la brocca
dell’alleanza tra Dio e
l’uomo si spezza, si infrangono il legami più sacri, si
scivola nella disumanità.
L’Avvento è il tempo favorevole per un cammino di
purificazione, dove i cocci
lentamente possono ricomporsi e la brocca della nostra vita tornare ad essere
un recipiente utile a Dio e
agli uomini. Come una cisterna screpolata perderà
un poco d’acqua ma cadrà
certamente in terra arida da
cui nascerà un piccolo fiore.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 10
II Settimana di Avvento
Acquisire la conoscenza non è un fine
in se stesso, ma solo un mezzo
per raggiungere un fine:
infatti la conoscenza senza scopo è distruttiva.
Il Santo del giorno:
S. Ambrogio
vescovo di Milano e
dottore della Chiesa, che si addormentò nel Signore
il 4 aprile, ma è venerato in particolare in questo giorno,
nel quale ricevette,
ancora catecumeno, l’episcopato di
questa celebre sede, mentre era prefetto della città.
Vero pastore e maestro dei fedeli, fu
pieno di carità verso tutti, difese strenuamente la libertà
della Chiesa e la
Mercoledì
7
Dicembre
II Settimana
del Salterio
retta dottrina della
fede
contro
l’arianesimo e istruì
nella devozione il
popolo con commentari e inni per il
canto.
Agisci
Brano Evangelico: Mt 11,28­30
Alla fine della giornata mi raccoglierò in preghiera per
ringraziare il Signore, esaminerò
le mie azioni alla
luce di Dio e gli
chiederò la perseveranza finale.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io
vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate
da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mi­
o carico leggero».
Contemplo: Venite a me, voi
tutti (Mt 11,29)
Il Signore Gesù vorrebbe vedere
radunata vicino a sé tutta l'u­
manità, poiché ci ama tutti e non
vuole che qualcuno vada perduto.
Si offre come esempio e come
rifugio sicuro. Non dobbiamo
temere nulla se Gesù è con noi.
Se sbagliamo non abbiamo in lui
un giudice implacabile, ma un
amico compren­sivo, che ci rialza
e ci mostra la via retta che porta
alla vita.
Non di solo pane ­ Numero 780­ Tempo di Avvento ­ pagina 11
Guidami luce benigna
Medita La Parola
Cercando la chiamata
di J.H Newman
Meditazione di Fiorella Elmetti
Lettura spirituale
Piccola figlia della croce - Lumezzane
Guidami, luce benigna, in mezzo alle
tenebre: guidami avanti. La notte è cupa e io sono lontano da casa. Te ne prego, guidami. Veglia sul mio cammino.
Non ti chiedo di vedere l'orizzonte lontano, un solo passo mi basta.
Non fui sempre così, né pregavo che tu
mi guidassi. Amavo scegliere io stesso e
percorrere da me la mia via. Ma ora, ti
prego, guidami.
Amavo il sole splendente e, ad onta dei
timori, mi guidava l'orgoglio. Non ricordare i giorni passati.
La tua potenza a lungo mi ha benedetto
e, sono certo, ancora mi guiderai per
lande e paludi, rocce e torrenti, fino al
ritorno del giorno.
Riappariranno al mattino i volti degli
angeli, a lungo amati ma che più non
vedo.
Mi hanno raccontato la storia di un professore di psicologia. Fino alla sua adolescenza,
aiutato anche dalla famiglia, la sua vita era
"un sì" totale a Dio, fino a chiedersi se la vocazione sua non fosse il sacerdozio. Nell'età
critica della adolescenza iniziarono i dubbi,
che si fecero convinzione nella università.
Volle cercare dove si trovava la vera felicità
e così fu eletto onorevole, prima con i comunisti. Sentì il vuoto della politica; lì si credeva ci fosse il paradiso! Cambiò partito, uno
dopo l'altro, sempre alla fine con lo stesso
risultato: un pugno di mosche. Nessuno era la
Vigna dove trovarsi a suo agio. Così, lasciandosi condurre dallo Spirito che, di nascosto,
ma non troppo, operava in lui, tornò alla
Chiesa. Lesse più volte la Bibbia ed il Vangelo, cercando la chiamata del Padre. Ora è
Preghiera
Se guardiamo il cielo, opera delle
tue dita, Padre, chi siamo noi perché tu te ne prenda cura? Eppure
tutto è per noi, e noi siamo tuoi.
Tanto da avere le stesse ali del tuo
Figlio, la sua stessa vita di unione
con te e di amore. Ma il male ci insidia, e combatterlo chiede una sofferenza grande: fa' che noti smettiamo di volare più in alto di ogni
dolore.
uno zelante credente che non sa come ringraziare la pazienza di Dio e dirige con grande passione una comunità di disabili cui dona
tutto. Spesso abbiamo la felicità a portata di
mano e non l’accogliamo, spesso releghiamo
Cristo ad una favola… questo è il nostro peccato.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 12
II Settimana di Avvento
Non apprezzi mai così tanto
le tue benedizioni finché non le perdi.
Giovedì
8
Dicembre
II Settimana
del Salterio
Il Santo del giorno:
Immacolata
Concezione
della B. V. Maria
S o l e n n i t à
dell’Immacolata
Concezione
della
beata Vergine Maria, che veramente
piena di grazia e
Agisci
Durante
questa
giornata non darò
ascolto ai giudizi
sulle persone e mi
sforzerò di parlare
bene di tutti.
benedetta tra le
donne, in vista della
nascita e della morte salvifica del Figlio
di Dio, fu sin dal
primo
momento
della sua concezione, per singolare
privilegio di Dio,
preservata immune
da ogni macchia
della colpa originale, come solennemente definito da
papa Pio IX, sulla
base di una dottrina
di antica tradizione,
come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.
Brano Evangelico: Lc 1,26­38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Ma­
ria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con
te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso aves­
se un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai tro­
vato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signo­
re Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla
casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse
all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'ange­
lo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la
potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato
Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia,
ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano
sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la
serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
E l'angelo partì da lei.
Contemplo:
Il Signore è con te
Il poeta Davide Maria Turoldo
chiama Gesù, il «Figlio della bel­
lissima».
Maria è la creatura che, prima fra
tutte, ha realizzato «il piano di
Colui che tutto opera secondo la
sua volontà» (Ef 1,11). A lei si
applicano per eccellenza le parole
di san Paolo: «Benedetta con ogni
benedizione spirituale... Scelta
prima della creazione del mondo
per essere santa e immacolata al
cospetto di Dio nella carità...
La prima che ha sperato in Cri­
sto» (cf Ef 1,3­14).
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 13
Lettura spirituale
Serve un giorno come questo
sto
Medita la Parola
Immacolata
Meditazione di Fiorella Elmetti
Piccola figlia della croce - Lumezzane
Nel cammino che porta al Natale, inevitabilmente serve un giorno come questo,
un giorno in cui dire il tuo "sì" a Dio per
la prima volta o in cui rinnovare la tua
risposta alla sua chiamata. Il Signore,
creatore del mondo, attende la risposta
delle sue creature per compiere meraviglie e prendersi cura della vita del tuo
prossimo oltre che della tua: senza il tuo
"sì", potrebbe fare certamente grandi
cose, ma sceglie di legarsi mani e piedi e
aspettare che sia tu a liberarlo nel mondo, portandolo con te, prestandogli le
tue mani per operare il bene e i tuoi piedi per andare verso chi aspetta di incontrarlo, donandoti in cambio la libertà che
soltanto l'amore sa offrire. Come Maria,
in questo giorno, anche tu sei chiamato
ad aderire alla parola di Dio, a prenderne
la forma. Come un bel vestito che esalta
i tuoi colori, che esalta le linee del tuo
corpo e che lascia trasparire tutta la tua
bellezza, così è la vocazione a cui sei
chiamato a dire "sì" e a cui sei invitato a
rallegrarti perché il Signore è con te, come fu per Maria.
Preghiera
Signore Dio nostro, che guidi la storia con il più grande amore, in Maria
ci hai svelato che la salvezza è pensata fin dalle origini per ciascuno di
noi, e che possiamo smettere di ascoltare la voce della paura. Per sua
intercessione concedi anche a noi di
ascoltare, nella tua, la nostra voce,
la voce di figli capaci di consegnare
la vita, senza paura, nelle tue mani.
Che bella la figura di Maria che ci apre le porte
del Natale! Era “vergine”, e in questa espressione si ritrova l’innocenza e la giovinezza di una
creatura amata da Dio. Maria, inoltre, era
“promessa sposa” di Giuseppe, discendente del
Re Davide. Scompigliando i suoi sogni con il vento dello Spirito Santo l’angelo Gabriele le dice:
“Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”
e Maria, pur non comprendendo tutto, intuisce
che qualcosa di bello e di grande sta per accadere in lei e con lei. “Com’è possibile?”, bisbiglia con un filo di voce cercando di mettere ordine tra i suoi eventi di donna, ed ecco il suo sì
sbocciare timido e irruente, come una rosa fiorita nel gelo dell’inverno, preceduto da quel
“niente è impossibile a Dio”, il quale, come si
può leggere nella lettera di san Paolo apostolo
agli Efesìni, in lei realizza ogni sua benedizione:
“Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione
spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti
prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore
della sua volontà, a lode dello splendore della
sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati, secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà, a essere lode della
sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato
nel Cristo”. Come fa notare Papa Giovanni Paolo
II, “Maria non possiede alcun titolo umano per
ricevere l'annuncio della venuta del Messia” eppure Dio la fa immacolata, pulita, serena, e tale
lo sarà per sempre.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 14
II Settimana di Avvento
Dobbiamo essere bambini
in quanto a fede, ad amore incondizionato, a gioia.
Ma dobbiamo essere adulti
in quanto a esperienza, compassione e saggezza.
Il Santo del giorno:
San Siro di Pavia
Fu il primo vescovo
di Pavia ed evangelizzò diverse città
dell'Italia del Nord.
Le vicende di Siro
sono leggendarie e
di epoca tarda, probabilmente scritte
per avallare il primato della Chiesa
pavese su quella
Agisci:
Vivrò sinceramente
davanti a Dio, cercando nel mio agire la sua gloria e
non la lode degli
uomini.
ambrosiana da cui
comunque dipendeva. Una tradizione
lo identifica con il
ragazzino che offrì i
pani e i pesci a Gesù per il miracolo
della moltiplicazione; dopo la Pentecoste sarebbe giunto in Italia viaggiando con san Pietro.
Secondo
un'altra
tradizione sarebbe
Venerdì
9
Dicembre
II Settimana
del Salterio
invece un discepolo
di Ermagora, primo
vescovo di Aquileia.
Giunto a Pavia Siro
estense la sua attività missionaria dal
Ticino all'Adige, predicando a Verona,
Brescia, Lodi e anche a Milano. Le reliquie di san Siro
sono
conservate
nella cattedrale di
Pavia.
Brano Evangelico: Mt 11,16­19
Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a
quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri
compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete
ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. È ve­
nuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha
un demonio. È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve,
e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani
e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue
opere».
Contemplo: Abbiamo suonato
e non avete ballato
Può capitare di fissarci nel nostro
modo di vedere le cose, nel come
dovrebbero andare e questo ci im­
pedisce di vedere persone e cose
come realmente sono; non perce­
piamo, allora, la musica del passo
di Dio. Talvolta Egli ci invita a
godere con Lui, altre volte a chia­
rire ciò che è male e peccato den­
tro di noi e capita che non ascol­
tiamo la musica del suo perdono.
Eppure non esiste peccato, per
quanto grande sia, che possa pre­
valere sul perdono di Dio!
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 15
Lettura spirituale
Dio è presente nella solitudine.
Meditazione a cura di
don Luciano Vitton Mea
Medita la Parola
Insoddisfazione interiore
Meditazione di Fiorella Elmetti
Piccola figlia della croce - Lumezzane
Dio è presente nella solitudine.
Sempre. Era presente nella solitudine del Roveto ardente o nella brezza mattutina sull’Oreb; in quella di Uria l’hittita che
dorme sul suo giaciglio, accanto agli uomini
della guardia, o in quella della vedova di Zarepta di Sidòne. In decine di nomi e volti semisconosciuti della Bibbia Dio è presente, diventa sostegno muto e silenzioso.
Dio è presente nelle solitudini che attraversano le vene della storia in un lento rosario che
tocca e stringe milioni di esistenze che nessuno scorge o conosce. Dio è accanto alla donna
tradita e abbandonata; attraversa le lande
solitarie delle corsie d’ospedale quando si
spengono le luci e le lacrime diventano più
amare. Raggiunge la solitudine estrema di chi
si scalda accanto ad un copertone che brucia
in attesa dell’ultimo cliente o dell’alcolizzato
che con occhi spenti guarda una bottiglia ormai vuota.
Ma Dio è presente anche nelle solitudini bagnate di grazia degli eremiti, attraversa i chiostri claustrali dove centinaia di uomini e donne
cercano Dio e se stessi. Quest’ ultime redimono le prime e le prime donano alle seconde la
rugiada della pietà. Per questo Dio è presente
nella solitudine, in ogni solitudine; sempre e
comunque.
Non sempre comprendiamo perché siamo
sempre pronti a criticare tutto e tutti, ma è vero
che il più delle volte la nostra critica nasce da
una insoddisfazione interiore, che portiamo
dentro di noi, come un tarlo che ci consuma
piano piano. Per questo non troviamo pace e
le relazioni con gli altri sono ingarbugliate,
strette in tanti nodi che non sappiamo come
sciogliere. Per Maria, invece, non è così. Ella,
tra i tanti titoli che le sono attribuiti, viene anche chiamata “Madre e Regina della Pace” e
la sua pace non è sinonimo di tranquillità e di
calma apparente, ma è pienezza della presenza di Dio. È questo il significato del termine
“shalom” ed è questa l’identità della pace che
le sgorga da dentro, come fosse una fontana
che ha da distribuire acqua in abbondanza.
Dentro, lei porta Gesù concepito per opera
dello Spirito Santo, dentro, lei porta lo sguardo
Preghiera
Sei tu, Signore, la verità delle nostre
attese e sai che vogliamo imparare a
essere liberi, a diventare noi stessi.
Mci non sarà un desiderio autentico
finché avremo la pretesa che tu non
scompagini le carte, non sposti i punti
ferrai. Insegnaci a lasciarti libero di
donare alla nostra vita la forma sorprendente della tua carne. Il cuore libero dei tuoi figli.
di Dio che l’ha scelta, chiamata ad una sequela speciale. Anche a noi Dio mostra il sorriso di
Gesù, ma, ahi noi, non ci lasciamo affascinare
e coinvolgere come lei, ragazzina sconosciuta
di Nazaret.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 16
spiritualità
Gli approfondimenti di Non di Solo Pane
soluto. È appunto dal primato riconosciuto a Dio
nella propria vita che
può scaturire quella vera
giustizia che è santità,
che è capacità di amare
il prossimo come ci si riconosce amati da Dio;
che è quindi capacità di
anteporre ai propri personali egoistici interessi
Scelte concrete
Meditazione di Anna Maria Canopi
l'attenzione
ai
bisogni
degli altri, innanzitutto
al bisogno che ogni uomo
prepararci che contraddistingue i di-
ha di essere stimato, ri-
ad accogliere la grazia del- scepoli di Gesù. La più
spettato, amato e aiuta-
la nuova venuta del Verbo grossa e ricorrente difficol-
to in ogni necessità ma-
divino nella nostra vita, in tà che i cristiani incontrano
teriale e spirituale. Allo-
modo che essa ne sia vera-
nella pratica della loro
ra la nostra terra, l'hu-
mente rinnovata e resa fer-
fede consiste proprio nel
mus della nostra umani-
tile come una terra ben ir-
non sapersi decidere a ri-
tà, diventa grembo fe-
rigata a primavera, occorre
nunziare del tutto agli i-
condo in cui può germo-
che il nostro desiderio di
doli del mondo con i quali
gliare la vita divina, in
conversione
a
purtroppo si sono abituati
cui il Dio dei viventi pone
scelte concrete secondo la
a convivere, quasi senza
la sua stabile dimora.
logica del Vangelo, a com-
accorgersene, in tranquil-
portamenti nettamente di-
la familiarità. Tutto sem-
stinti da quelli comandati
bra già abbastanza «a po-
dalla logica della mentalità
sto», ma in realtà tutto
mondana, per essere per-
viene a trovarsi «fuori po-
vasi di quello spirito di u-
sto» se non è riconosciuto
miltà, di mitezza e di pace
a Dio il primo posto in as-
Se vogliamo
ci
spinga
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 17
Anna Maria Cànopi
II Settimana di Avvento
Gli amici sono quelli che ti amano
quando tutti gli altri ti abbandonano.
Il santo del giorno:
Beata
Vergine
Maria di Loreto
Il Santuario di Loreto è sorto nel
luogo in cui, secondo la leggenda,
la dimora di Maria
Vergine
sarebbe
stata
trasportata
prod igiosament e
dagli Angeli.
In realtà, all'incirca
nel IV secolo, furono alcuni devoti
cristiani a smontarla, traslocarla e
rimontarla. Questo
santuario risale al
IV secolo, ed è uno dei più antichi.
Anche oggi questa
basilica è meta di
continui pellegri-
Sabato
10
Dicembre
II Settimana
del Salterio
naggi, e considerata la “Lourdes italiana”. La convinzione di questa miracolosa traslazione ha spinto papa
Benedetto XV a
costituire la Beata
Vergine di Loreto
“Patrona principale
presso Dio di tutti
gli aeronautici”.
Agisci
Sarò
particolarmente attento ad
aiutare, con un gesto o un consiglio,
chi si trova in un
momento di difficoltà.
Brano Evangelico: Mt 17,10­13
Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli
scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose:
«Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è
già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato
come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà
soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che
egli parlava di Giovanni il Battista.
Contemplo :
Elia è già venuto
Giovanni il Battista, il Precurso­
re, che annuncia la venuta del
Messia, è il personaggio tipico
dell'Avvento. Elia, «assunto in
un turbine di fuoco... designato a
rimproverare i tempi futuri» (Sir
48,9­10) è il rappresentante di
tutti i Profeti. Gesù afferma che
il vero Elia dei suoi tempi è Gio­
vanni Battista. Dopo Giovanni
Battista e tutti i Profeti, anche il
Figlio dell'uomo dovrà soffrire,
ma per rinnovare e risuscitare:
«Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell'amo­
re!» (Sir 48,11).
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 18
Lettura spirituale
Nei disegni dell’eternità
di H.D Lacordaire
Medita la Parola
Nel fuoco dell’amore
Meditazione di Fiorella Elmetti
Se noi entriamo con cuore docile nella Scrittura cam­
mineremo di chiarezza in
chiarezza sotto il firmamento della Parola
sacra, rallegrandoci con essa nei disegni
dell'eternità che si scoprono ai nostri occhi, ammirando via via Gesù Cristo che si
avvicina, aspettandolo con i patriarchi,
vedendolo venire con i profeti. In questa
luce il cristiano attinge una comprensione
della vita che nessuna esperienza potrebbe dargli. Dio non si allontana mai dalla
sua opera. Si siede sotto la tenda di Abramo, quasi viandante stanco del cammino,
come scende sulla vetta del Sinai tra le
folgori che annunziano la sua presenza
(...). Tutto è pieno di lui. E possibile ritornare da un tale pellegrinaggio senza
sentirsi commossi? È possibile, per chi ha
seguito queste tracce alla luce della fede,
non tornare migliore? La Bibbia è la sorgente profonda delle consolazioni dell'umanità, la bocca di Dio che parla al suo
cuore; e, al di sopra di tutto, essa è il Cristo Figlio di Dio che le ha dato la salvezza.
Preghiera
Signore Gesù, in questa attesa mai
finita della tua venuta noi ti preghiamo: fa' che impariamo a ridurre
le nostre pretese verso un Dio taumaturgo e risolutore, come verso gli
altri da cui ci sentiamo dipendenti,
delusi e traditi. Fa' che impariamo a
ricondurre a te l'unico bisogno che ci
brucia e ci affama: poterci finalmente riposare nel tuo amore.
Piccola figlia della croce - Lumezzane
La scena è ben nota: Gesù prende con se Pietro,
Giacomo e Giovanni e li conduce su un alto mon­
te. E lì si trasfigura. Terminata la visione tornano
a valle. E mentre scendono a valle discutono sulla
venuta di Elia, il quale, a detta degli scribi, do­
vrebbe tornare e ristabilire ogni cosa. A questa
osservazione Gesù sottolinea che “Elia è già ve­
nuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto
di lui quello che hanno voluto. Così anche il Fi­
glio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro”. I
profeti, i martiri, i santi in Gesù sono legati a noi
dal vincolo della sofferenza, che è fatica, rinuncia,
scelta d’un amore più grande, quello del “dare la
vita per chi si ama”. Questo legame noi lo con­
templiamo nel fragile pane dell’Eucarestia, che,
come scrive mons. Vincenzo Paglia, “è un po' co­
me la trasfigurazione. Gesù, anche oggi, ci vuole
con sé. E mentre partecipiamo alla Santa Messa
egli si trasfigura. Il pane e il vino diventano il cor­
po e il sangue di Gesù. E' un momento bello, feli­
ce di comunione e di amore. Potremmo dire anche
noi come Pietro di fare tre tende, di voler a ogni
costo restare con Gesù. Ma viene interrotto da una
voce: "Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho
posto la mia compiacenza: ascoltatelo". E' la voce
della Parola di Dio che risuona in ogni Santa Mes­
sa. Noi, come i tre discepoli, dovremmo cadere a
terra, ossia lasciar cadere le nostre durezze, il no­
stro orgoglio, le nostre testardaggini”. La stessa
cosa la diceva Madre Teresa: “Le parole di Gesù
"Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"
dovrebbero essere non solo una luce per noi, ma
anche un fuoco distruttore dell'egoismo che ci im­
pedisce di crescere nella santità”. Immergiamoci
nel fuoco dell’amore e lasciamo distruggere ciò
che in noi è il peggio.
Non di solo pane ­ Numero 780 ­ Tempo di Avvento ­ pagina 19
Sussidio di preghiera per la famiglia
Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XVIII- n. 780
Domenica 4 Dicembre 2016
Redazione
don Luciano Vitton Mea,
don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Tiziana Guerini e Cristina Sabatti
Chiuso il 01/12/2016
Numero copie 1350
Stampato in proprio
333/3390059
don Luciano
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
Ideato da
don Luciano Vitton Mea
Per la tua vita spirituale visita
Vi troverai:
Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità
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Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare)
I Santi del Giorno
Tutte le opere di San Agostino
I racconti di un pellegrino russo
L’Imitazione di Cristo
Ti aspetto ogni giorno su:
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