Il Ministro della giustizia Andrea Orlando a Poggiorale per l

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Il Ministro della giustizia Andrea
Orlando a Poggiorale per
l'anteprima di "Robinù"
(A.d.G) “Ho partecipato con interesse e piacere alla prima del film
Robinú di Michele Santoro nel carcere di Poggioreale a Napoli – ha
detto il ministro Orlando
– Un film crudo, duro e intenso che
racconta uno spaccato di Napoli e delle sue contraddizioni, racconta
il carcere, racconta la vita di ragazzi che non hanno avuto molte
chance nella vita e che hanno intrapreso la via sbagliata. È un film
che parla alla coscienza di ognuno di noi, ci fa chiedere perché non
siamo stati in grado di dare molte possibilità a quei ragazzi e se
domani saremo in grado, restituiti alla società dopo aver espiato la
pena, di offrirgli la possibilità di cambiare”.
che ha aggiunto
“Molto dipende da loro, ma tanto dipende da noi”.
“Lo Stato è in campo con gli strumenti della repressione, ma poi
emerge l’esigenza che si vada oltre, si intervenga sul fronte della
scuola, dello sviluppo economico, della battaglia culturale” ha
aggiunto Orlando nel dibattito che ha visto scambiare opinioni fra il
guardasigilli, Michele Santoro ed alcuni carcerati, sui problemi
carcerari e sul fenomeno dei “baby clan” armati che sempre più di
frequente si registrano nel centro di Napoli ad opera di giovani e
giovanissimi arruolati nelle varie bande dalla malavita organizzata.
“Si tratta di una dura battaglia culturale mirata prosciugare il
bacino in cui questa pianta crescere costantemente dal momento che la
lotta alla criminalità organizzata e alla sua diffusione tra fasce
d’età sempre più
non può essere delegata solo alle agenzie e ai
soggetti istituzionali ma deve diventare una battaglia in cui ci sia
un protagonismo di carattere collettivo” ha concluso Orlando.
Michele Santoro, a latere dell’anteprima istituzionale del suo
docufilm, ha rivolto un duro attacco nei confronti del sindaco di
Napoli, Luigi De Magistris, sulle sue posizioni referendarie e
politiche confrontandolo a Giulio Andreotti dicendo “De Magistris non
può andare a dormire la sera col vestito da rivoluzionario e
svegliarsi la mattina col doppiopetto che aveva Andreotti, quando
diceva di coprire le vergogne del Paese, di non farle vedere nei
film”, ha detto il giornalista.