Settimanale La Torre

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Transcript Settimanale La Torre

La Torre
PERIODICO INDIPENDENTE DI ATTUALITÀ SPORT CULTURA
Settimanale La Torre - Venerdì 4 Novembre 2016 - Numero 30
€ 1,30
L’INTERVISTA La geofisica D’Addezio illustra la situazione geodinamica del territorio dopo le scosse
È certo, il “nostro” Vulcano tornerà a eruttare
a pag. 2
AMBRA VOLA IN CIELO I CASTELLI TREMANO
21enne muore in un incidente stradale a Cuneo
Tanti sopralluoghi, preoccupazioni e sciacalli
a pag. 2-3-4-16
a pag. 15
VELLETRI
Reportage nei vicoli del borgo cittadino tra sporcizia e scarsa manutenzione
Il centro storico nella morsa del degrado
a pag. 5
Un bando
per impiegare
i rifugiati
I cittadini
uniti contro
il Biometano
Si è svolto l’incontro sull’impianto
anaerobico che dovrebbe sorgere
al confine con Artena. I comitati
chiedono l’annullamento della
seconda conferenza dei servizi.
a pag.24-25
Scontro sulla
scuola Landi
a pag. 13
a pag. 18
FRASCATI
Svolta per gli
Giro di vite
sugli ‘zozzoni’ uffici giudiziari
a pag.. 14
a pag. 10
Il Comune di Albano capofila a
pubblicato un’avviso pubblico per
l’inserimento lavorativo degli immigrati che soggiornano nell’ambito del territorio della Roma 6.
ALBANO
LANUVIO
GENZANO
A Genzano è
contesa sul futuro
dell’Ospedale
IMMIGRATI
LARIANO
a pag. 17
Niente ztl
per Natale?
a pag. 21
Terzo posto
per Bianchi
al Mondiale
a pag. 29
Pippo Franco
torna da attore
a Rocca di Papa
a pag. 26
2
La Torre
ATTUALITÀ
TITOLO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La geofisica esclude il coinvolgimento del nostro territorio negli episodi sismici dell’Appennino
200 km di distanza mettono al “sicuro”
i Castelli romani. Ma c’è il Vulcano…
gv Giuliana D’Addezio, direttrice
del Museo di Geofisica di Rocca di Papa -, alla quale fa seguito
una sequenza di scosse che rilascia
l’energia accumulata nel territorio
nelle immediate adiacenze, ossia
nelle zone dell’Appennino tra le
regioni Umbria, Marche e in parte
il Lazio”. L’esperta però fuga ogni
dubbio di un possibile coinvolgimento dei Castelli romani nelle dinamiche che si stanno verificando
a circa 200 chilometri di distanza.
Quanto può essere vasto il territorio interessato dalla sequenza sismica conseguente ad un terremoto? “Dipende da quanto è grande
la faglia che produce la scossa iniziale che attiva la faglia – spiega
D’Addezio – e dal volume di roccia
che viene coinvolto. Ma è ovvio
che più ci si allontana dalla faglia
più l’energia diminuisce”.
Può accedere che una scossa
di replica sia più forte di quella scatenante? “Risalendo anche
al precedente sisma del 24 agosto del reatino, può accadere che i
movimenti della faglia creino le
condizioni per l’attivazione delle
faglie adiacenti, così da generare
altri fenomeni che possono essere
ancora più grandi, cosa che è accaduta ad esempio in Emilia nel 2012
e in Umbria-Marche nel 1997”. Ai
Castelli romani invece cosa possiamo aspettarci? “Anche da noi
abbiamo percepito molto bene le
scosse di terremoto, ma di recente
non sono stati rilevati eventi sismi-
di Michela Emili
I numeri consegnati dagli esperti
non fanno che aumentare l’angoscia di quanti, sfollati a migliaia, vivono nel terrore di una nuova scossa di terremoto, con gli occhi già
colmi di dolore e distruzione. Dal
30 ottobre, giorno in cui una nuova
scossa di magnitudo 6.5 ha interessato il Centro Italia, localizzata tra
Preci e Norcia, in provincia di Perugia, solo nei tre giorni consecutivi sono stati localizzati dalla Rete
Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(INGV) ben 1100 eventi sismici, di
cui 240 di magnitudo tra il 3 e il 4,
e 19 tra il 4 e il 5. “Si tratta delle
conseguenze dell’attivazione della
faglia – spiega la geofisica dell’In-
ci localizzati nella nostra zona – ha
chiarito la geofisica -. Siamo in una
situazione geodinamica diversa e
caratterizzata dalla presenza di un
vulcano che sulla base di studi recenti si sta avvicinando, certo in
maniera molto lenta, ad una nuova
eruzione”. Che il Vulcano Laziale
fosse tutt’altro che estinto è cosa
nota da tempo, e gli ultimi rilevamenti da parte degli studiosi hanno evidenziato come nel prossimo
millennio è lecito aspettarsi un ritorno dell’attività magmatica.
“I processi vulcanici sono ben diversi dai terremoti perché siamo in
grado di monitorarli con molta più
accuratezza e impiegano un arco
temporale molto lungo. L’aumento della sismicità, il sollevamento
del territorio e le emissioni gassose
sono aspetti del processo evolutivo
del Vulcano Laziale costantemente
monitorati” rassicura l’esperta. Per
il momento dunque, vale a dire per
i prossimi secoli almeno, c’è da
stare tranquilli.
La roulette
del terremoto
di Michela Emili
E’ domenica, la terra trema sotto di te
e sobbalzi dal letto. Ti precipiti dai tuoi
figli, in barba alle raccomandazioni
di non scendere le scale durante il
sisma. Poi subito le telefonate ai cari.
Minuti lunghissimi in cui tutto rimane
sospeso, pure il respiro, fino a quando
il violento dondolio cessa. Poi ancora
la constatazione che il tutto è trascorso
indenne, almeno per te. Per contro,
ancora una volta, alla tv passa tanta nuova
distruzione e nuovo dolore in paesini
che prima forse neanche conoscevi, e
che forse non conoscerai mai per quelli
che sono stati fino a quel momento. Una
magnitudo di 6.5 non avrebbe la stessa
ondata di distruzione in altri luoghi del
pianeta, più accorti, più lungimiranti.
Esistenze
distrutte,
travagliate
dalla paura, vite spezzate e luoghi
cancellati. L’angoscia corre veloce,
anche a chilometri di distanza, nella
consapevolezza che se toccasse a noi ci
troverebbe allo stesso modo impreparati.
Editore: BFD Editoria & Marketing
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Numero chiuso in redazione il 2 Novembre 2016 alle ore 16.00
Il materiale pubblicato rispecchia in via esclusiva il pensiero degli artefici e pertanto non
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La Torre
VELLETRI
TITOLO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
3
Il sisma di domenica è stato catalogato come il più forte in Italia da quello dell’Irpinia del 1980
Una delle scosse più violente della storia recente
“Quel pezzo di Italia adesso è più
instabile, possibili nuovi sismi”.
C’è poco spazio per la fantasia e ancor meno per la speranza in quelle
zone che da un paio di mesi, ormai,
sono piombate nell’incubo terremoto e quotidianamente, ormai, ne
subiscono gli effetti, con una ferita che non smette di sanguinare.
Quasi un miracolo che l’ultima
violentissima scossa che ha colpito ancora una volta il centro
Italia, tanto da essere sentita in
maniera nitida e distinta anche oltre l’ombelico della Penisola, non
abbia arricchito la contabilità della
morte che si era aperta la notte del
24 agosto col sisma che ha avuto
come epicentro Amatrice. Alle
7.40 di domenica scorsa la terra è tornata a tremare in maniera
violentissima e le prime agenzie
avevano battuto un sisma di 7.1
della scala Richter (con l’Ansa
VELLETRI
che si era spinta addirittura a 7.4,
che se confermati avrebbe avuto
proporzioni ed effetti devastanti,
se non addirittura apocalittiche).
Ciononostante il dato effettivo,
poi fissato a 6.5, ha comunque
portato a classificare il sisma di
domenica, il cui epicentro è stato
localizzato nel Comune di Preci, vicino Norcia, nel perugino,
come la scossa di terremoto più
forte da 36 anni a questa parte.
Quasi un miracolo, dicevamo, che il
sisma che ha fatto tremare, vacillare
e crollare decine e decine di case
abbia risparmiato le vite umane.
Anche a Roma e nei Castelli la
scossa si è sentita in maniera
nitida; tante le persone che si
sono svegliate di soprassalto, e
se alcune sono scese per strada altre si sono persino rifiugiate in macchina o nei camper.
Il cuore si è sintonizzato ovvia-
mente su chi per gli effetti di quella terribile scossa ha perso un tetto
e quanto aveva di più familiare.
Non sono mancate riflessioni,
con le Amministrazioni comu-
Sul ritardo della chiusura dei plessi scolastici
L’opposizione insorge
con Greci e Priori
L’opposizione nei giorni scorsi non ha mancato di bacchettare
l’Amministrazione,
già sollecitata nelle scorse
settimane ad effettuare controlli sempre rimandati, e
decisi solo dopo la violenta
scossa di domenica mattina.
“C’è voluto un nuovo drammatico evento tellurico, il più violento in Italia dal 1980 ad oggi
- ha dichiarato il capogruppo
della Lista Live, Giorgio Greci per spingere l’Amministrazione
comunale veliterna a predisporre degli opportuni controlli
sulla sicurezza dei tanti edifici
scolastici e di altre strutture pubbliche. Una decisione a questo
punto inevitabile – ha aggiunto
Greci - ma che pure noi consiglieri comunali di opposizione
avevamo caldeggiato e sollecitato già da settimane, protocollando una specifica richiesta,
che è datata 1° settembre, a pochi giorni dal sisma che ha avuto come epicentro Amatrice”.
Greci ha poi ricordato come
quell’istanza, “rimasta troppo
a lungo inevasa, era anche orientata ad una richiesta di informazioni e di documentazione
sulla sicurezza e l’agibilità delle
scuole e degli altri edifici comunali. Con urgenza – ha ricordato
il consigliere di opposizione, avevo chiesto, insieme ad altri
colleghi, che a seguito dei recenti sciami sismici fosse presentato l’elenco di tutti i plessi scolastici di proprietà del Comune
di Velletri, con relative copie
delle certificazioni riguardanti
l’agibilità dei local ed il rispetto dei requisiti di legge in materia di sicurezza antisismica.
Analoga richiesta era stata indirizzata anche per tutti gli altri
edifici ed immobili comunali.
Riteniamo pertanto doveroso, pur se tardivo, quanto predisposto, auspicando che tutto venga portato a termine in
maniera celere, senza tergiversare ancora, essendo prioritaria la sicurezza degli studenti e
quella di tutti i cittadini che usufruiscono delle strutture pubbliche, Ospedale compreso”.
Concetti coincisi con quelli espressi dal consigliere
metropolitano
e
comunale,
Alessandro
Priori.
“Troppo gravi sono stati gli
eventi sismici accaduti in questo periodo – ha dichiarato - per
non essere affrontati con una
maggiore attenzione”. Priori
ha rivendicato il proprio ruolo nell’aver richiesto e sollecitato la chiusura delle scuole
del territorio per la verifica
strutturale che ha fatto seguito agli ultimi eventi sismici.
“Avevo già inviato a mezzo
Pec due richieste al Sindaco di Velletri ed al Sindaco
della Città Metropolitana ma
solo dopo il secondo grave
terremoto ed altra mia istanza
di sollecito si è deciso di intervenire chiudendo scuole”.
“Quello che si chiede a questa Amministrazione comunale
è una maggiore attenzione
quando si tratta di sicurezza ed una maggiore celerità”.
Terremoto, nessun problema
di agibilità nelle scuole
C’è voluta la scossa di terremoto
di domenica mattina, coincisa col
lungo ponte coinciso con la festa
di Ognissanti, per indurre il Comune di Velletri a disporre quel
sopralluogo agli istituti scolastici che in tanti andavano a chiedere ormai da settimane. ‘Scuole
aperte, scuole chiuse’ è stato il
refrain durato per gran parte della giornata di domenica in riferimento alle comunicazioni, al vero
piuttosto lacunose, provenienti dal
Comune di Velletri dopo il sisma
che ha colpito ancora una volta il
centro Italia. Un post stringato sulla pagina Facebook del Comune
di Velletri, poi ripreso e condiviso
da centinaia di cittadini, nell’assenza di aggiornamenti sul sito
comunale, è servito a lungo rassicurare i veliterni sull’intenzione
dell’Amministrazione comunale di
procedere alla verifica dello stato
degli edifici scolastici dopo il violento terremoto. La pubblicazione
dell’ordinanza è arrivata solo in
tardissima serata, quando è parso chiaro che, al netto del lungo
‘ponte’ che molti avrebbero fatto,
le scuole sarebbero rimaste chiuse.
Dopo i controlli, disposti ed effettuati con tecnici comunali ed
esperti della Protezione Civile, le
scuole sono state riaperte regolarmente nella giornata di mercoledì,
previa nuova comunicazione circa il buon esito delle verifiche.
In seguito alla scossa due squadre della Protezione Civile hanno
effettuato un certosino controllo
del centro storico e dopo una prima valutazione hanno scongiurato
particolari situazioni di pericolo.
nali che hanno disposto controlli in tutte le strutture pubbliche.
L’auspicio è che al di là del clamore e della paura, si faccia di più
per mettere in sicurezza gli edifici
GENZANO
più a rischio e si operi con maggiore prevenzione al momento di
andare a progettare i nuovi edifici.
Nessuno
può
più
permettersi
passi
falsi.
Da.Le.
All’interno della “Chiesa Nova”
Chiusa ai fedeli la
Cappella del Crocifisso
Una chiusura precauzionale, in
attesa dell’arrivo di chi desse il
via libera alla riapertura, quella
che domenica mattina ha portato
Don Pino Continisio, titolare della
Colleggiata parrocchiale parrocchiale
della Santissima Trinità di Genzano
a disporre l’immediata chiusura della
cappella del Crocifisso. La chiesa,
che per tutti i genzanesi è da sempre
la ‘Chiesa Nova’, in contrapposizione
al ‘Duomo vecchio’ (la chiesa di Santa
MARINO
Maria della Cima), avrebbe infatti
subito dei lievi danni al soffitto della
Cappella del Crocifisso. E’ parso
evidente dai residui dei calcinacci
caduti dal soffitto e ritrovati tra le
scale dell’altare dedicato al Cristo.
“Appena dopo la scossa - ci ha riferito
Don Pino -, abbiamo fatto un primo
sopralluogo ed abbiamo notato questo
particolare insolito, che ci ha spinti
ad avvertire il Comune per l’invio di
tecnici specializzati”.
Smentita la chiusura di San Barnaba
Una “non-notizia” sui Tg
nazionali. Furioso Colizza
Nel baillame del dopo terremoto
è successo anche che una ‘nonnotizia’ fosse ripresa e diffusa anche
sui tg nazionali. Non è andato giù al
sindaco di Marino, Carlo Colizza,
l’utilizzo frettoloso e strumentale
che molti hanno fatto delle voci di
una presunta chiusura della Basilica
San Barnaba a seguito del sisma di
domenica mattina. Diversi mezzi di
comunicazione, anche e soprattutto
nazionali, hanno preso per buona
l’indiscrezione,
veicolandola
attraverso i propri canali informativi.
“Nei controlli – ha svelato il sindaco
pentastellato, Carlo Colizza - si è
verificata l’esistenza di una lesione
posta nei pressi del primo pilastro
della navata destra e che le vecchie
lesioni (già monitorate mediante
l’apposizione dei vetrini) non si sono
ampliate. L’unico provvedimento
preso si è tradotto nel creare una zona
di interdizione (pari a circa due arcate)
in attesa di ulteriori approfondimenti.
Quello che fa veramente riflettere e
lascia l’amaro in bocca è la faciloneria
che caratterizza l’uscita di queste
notizie, di fronte alle quali nessuno ha
verificato nulla. Quale Primo cittadino
– ha aggiunto - non posso che dolermi
di tali leggerezze...”.
4
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
VELLETRI
Diversi i casi segnalati nei giorni scorsi sull’intero territorio castellano
“Finti tecnici comunali tra le case”
Quando il terremoto fa l’uomo ladro
di Daniel Lestini
Veri e propri sciacalli della paura quelli che in questi giorni hanno approfittato della buona fede e
dell’ingenuità di alcune persone
per portare a compimento i propri intenti criminosi. Si sono
spacciati per dipendenti comunali e, mostrando falsi tesserini,
sono entrati negli appartamenti
con la scusa di effettuare controlli finalizzati ad appurare lo stato di sicurezza degli stabili dopo
il violento sisma di domenica.
Questo quanto accaduto in alcune
abitazioni del territorio, con particolare preminenza tra Lariano,
Velletri e Genzano, fatto che ha
indotto le Amministrazioni comunali a veicolare un apposito
avviso pubblico che mettesse in
guardia i cittadini. Si è trattato infatti, in tutti i casi, di truffe
messe in opera da falsi tecnici
comunali ed ingegneri, il cui unico scopo è stato quello di entrare
nelle abitazioni, con particolare
preminenza per quelle abitate da
Le Amministrazioni
comunali hanno messo
in guardia
i cittadini dai raggiri
anziani, per poi portare a compimento i propri intenti predatori.
Proprio mentre il cuore dell’Italia
è stato scosso e turbato dal devastante sisma che ha letteralmente
sbriciolato centinaia di case, mandando in fumo progetti e sogni
di migliaia di persone, a qualche
centinaia di chilometri non è quindi mancato chi ha aguzzato l’ingegno per ideare il solito raggiro
col quale truffare svariati cittadini.
‘’Si informa tutta la cittadinanza
che il Comune di Lariano non ha
incaricato nessun soggetto ad effettuare delle verifiche in merito
ad eventuali crepe ad abitazioni
private per danni causati dal sisma
degli ultimi giorni” è stato l’avviso
diffuso dai vertici comunali larianesi, che hanno subito aggiunto:
“Diffidate, quindi, di chiunque
vi riferisca di essere stato incaricato dal Comune a tale scopo,
anche se dovesse presentarvi un
tesserino. Si consiglia, infine, di
non aprire e di avvertire immediatamente le Forze dell’Ordine’’.
Anche il Comune di Genzano si è
immediatamente mobilitato, emanando uno specifico avviso pubblico, finalizzato a prestare una
maggiore attenzione, diffidando
da chi, spacciandosi per un tecnico comunale, suggerisca dei controlli sulla tenuta degli edifici .
“Nessun tecnico incaricato dal Comune – hanno fatto sapere da via
Belardi - sta effettuando ispezioni
all’interno di abitazioni private.
Ci sono stati segnalati individui che
spacciandosi per dipendenti comu-
nali e mostrando falsi tesserini, si
stanno introducendo negli appartamenti per controlli post sisma, ma
i sopralluoghi in corso riguardano edifici di proprietà pubblica”.
Il terremoto visto dal geologo e dal Vescovo nel convegno andato in scena a San Salvatore
Fabio Taddei e Vincenzo Apicella
hanno cercato e trovato parole di conforto
Gli ultimi accadimenti, come
anche quelli drammatici di questa domenica settimana, quando la terra è tornata a tremare
in maniera violenta nel cuore
dell’Italia lo hanno reso ancor più
d’attualità e lo si è capito anche
dall’ampia partecipazione che ha
avuto, con la sala parrocchiale
di San Salvatore che non è riuscita a dare un posto a tutti coloro
che avrebbero voluto partecipare
al convegno sul tema “Terremoto: perché”. I relatori dell’incontro promosso venerdì pomeriggio
a Velletri, da parte del gruppo di
promozione e formazione socio-culturale ‘Insieme’, erano
il dottore in Scienze Geologiche, Fabio Taddei, ed il vescovo della Diocesi Velletri-Segni,
Monsignor Vincenzo Apicella.
Taddei, che più volte si è pronunciato sull’argomento, con in-
terviste pubblicate anche su quotidiani nazionali, ha tenuto una
vera e propria lezione di geologia
per spiegare ai presenti il perché
dei sismi che stanno scuotendo
il centro Italia da questa estate,
rassicurando anche del fatto che
la sismicità della zona dei Castelli Romani è molto inferiore di
quella dell’Appennino Abruzzese ed Umbro-Marchigiano e di
conseguenza con meno rischio
per le popolazioni civili. Gli argomenti sviscerati da Taddei
sono stati molti a partire dalla
differenza tra epicentro ed ipocentro e dalla classificazione dei
terremoti, oltre alla differenza tra
quelli vulcanici e quelli tettonici. Per capire ciò ha introdotto
la struttura della crosta terrestre
per passare alla tettonica a zolle
ed alla deriva dei continenti. L’ex
consigliere comunale veliterno
ha parlato poi della differenza tra
le varie faglie, oltre a disquisire
su orogenesi e subduzioni e della
nascita geologica dell’Italia mol-
to complicata e variegata. Nel
corso del suo intervento Taddei
ha anche approfondito la differenza tra la sismicità dei Castelli Romani e delle zone appenniniche dell’Italia centrale, teatro
dei terremoti che continuano da
questa estate. Ha poi continuato
approfondendo le varie scale di
misurazione dell’intensità dei sismi, come la Mercalli e la Richter,
spaziando tra le onde sismiche
che si sprigionano dall’ipocentro, con un accenno ai possibili
maremoti (tsunami). L’esponente
di Patto Popolare per Velletri ha
poi concluso ricordando i sismi più grandi avutisi nella storia dell’umanità, nel Mondo ed
in Italia, tra i quali Messina nel
1908 ed Avezzano nel 1915, per
finire con la classificazione della zone sismiche italiane, in ter-
mine di previsione e prevenzione.
Il Vescovo ha invece approfondito l’aspetto umano e il rapporto
della fede e della religione con
questi eventi naturali sia nel passato che al giorno di oggi, tra gli
apprezzamenti dei presenti che
hanno lodato il Gruppo Insieme di
Antonio Liberati, che ha ricevuto
i complimenti dei presenti per
aver voluto informare la popolazione su ciò che sta avvenendo.
In virtù dell’odierna scossa di
terremoto, che ha scosso il risveglio degli italiani in quest’ultima domenica di ottobre, arrivata
proprio mentre era in pubblicazione questo articolo, abbiamo
contatto proprio Fabio Taddei,
che in merito a quanto accaduto ha aggiunto: “La scossa delle 7,40 di questa mattina è stata
di 6,5 di magnitudo, la più intensa registrata da questa estate
nell’Appennino dell’Italia centrale. Il terremoto si è sentito
molto forte in superficie avendo
un ipocentro a 10km di profondità e dalle prime notizie sembra sia stato avvertito addirittura dalla Puglia all’Austria.
L’epicentro è stato sempre tra
Norcia e Preci, e ha provocato
crolli soprattutto tra i manufatti
già lesionati dai sismi recenti sia
in questa zona che nelle aree del
terremoto di agosto ad Amatrice,
Accumoli ed Arcuata del Tronto.
Per fortuna i centri storici erano
già stati evacuati e questo al momento sembra non avere causato
vittime, ma al momento non si
può aggiungere altro, se non
sperare che il peggio sia passato”.
La Torre
VELLETRI
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
5
Reportage fotografico sulla sporcizia che regna tra i vicoli cittadini abbandonati a se stessi
Il Centro storico nella morsa dell’incuria
di Michela Emili
E’ un “viaggio” che lascia
tanto amaro in bocca quello
che iniziamo da questo numero
tra i vicoli del centro storico di
Velletri, nel tentativo di fare
una ‘fotografia’, il più possibile
nitida, di quel suo potenziale
attrattivo che ad oggi, è sotto
gli occhi di tutti, non risulta
essere debitamente rispettato
e valorizzato. Abbiamo deciso
di camminare con voi sul
selciato, nelle piazze e nelle
zone limitrofe del centro,
per vivere ed evidenziare,
macchinetta fotografica alla
mano, quello che proprio
non va, a partire dagli aspetti
negativi di un centro cittadino
che non accoglie come
dovrebbe residenti e visitatori,
innescando tutta una serie di
meccanismi per cui a soffrire
sono in prima istanza le attività
commerciali, fortunatamente
ancora numerose ma fortemente
in
difficoltà,
oltre
che
l’immagine stessa di Velletri.
Spaziando sul versante del
decoro, o meglio dell’assenza
dello stesso, a parlare sono
soprattutto
le
immagini.
Che qualcosa non va nella
pulizia delle strade è ben chiaro,
e a peggiorare la situazione ci
sono le tante defailliance di una
raccolta differenziata porta a
porta in cui basta non rispettare
l’orario di conferimento per
causare un danno, e non di
poco conto. E dove regna
l’incuria, si sa, proliferano
i
comportamenti
incivili.
Cartacce e rifiuti vari trovano
spazio un po’ ovunque ai
lati delle strade, e di sovente
capita di imbattersi nelle buste
della spazzatura messe fuori
dall’uscio di casa dai cittadini,
in pieno centro, in pieno
giorno, senza alcun criterio
rispetto agli orari fissati per il
conferimento. Carrellati per
la spazzatura spesso colmi,
dove poi i cani fanno il proprio
comodo, o raccoglitori di
medicinali usati che traboccano,
non dando il giusto valore al
gesto di chi ne fa uso. Tante,
tantissime anche le cicche di
sigaretta incastonate tra un
sampietrino e l’altro, altra
pessima immagine che denota
mal comportamenti e scarsa
attenzione. Poi alzando lo
sguardo è facile rendersi conto
del fatto che ci sono ben pochi
posaceneri in giro per le strade,
da cui ripartire per auspicare
ed imporre un cambio di rotta.
Tra chi urina nel bel mezzo
della villa Ginnetti e chi lascia
comodamente la bottiglia di
birra appena bevuta ai lati di
una panchina lo scenario è
davvero desolante. Il centro
storico di Velletri (ed anche
altri nei Castelli) è tutt’altro
che pulito, e la ramazza
degli operatori della Volsca
Ambiente non è sufficiente
per garantire l’immagine di
una città bella e vivace. Lo si
vede chiaramente dalle aiuole
non curate, negli angoli verdi
cittadini dove la vegetazione
cresce
indisturbata,
dai
grandi vasi neri e vuoti che
costituiscono l’arrendo di un
corso grigio, senza neppure
un fiore, se non quelli esposti
alla spicciolata dai singoli
esercenti. In via Cannetoli uno
degli esempi lampanti della
poca attenzione accordata
d a l l ’A m m i n i s t r a z i o n e
comunale al decoro urbano,
con uno dei grandi vasi, più
volte accidentato, che è rimasto
da tempo ai lati della strada,
visibilmente
danneggiato.
Proprio durante una delle
nostre passeggiate vi abbiamo
incontrato
una
cittadina,
proprietaria
di
un’attività
commerciale attigua, intenta
a piantarvi una pianta grassa.
“Speriamo che almeno questa
volta non la rubino” ha
sentenziato la donna intenta a
smuovere la terra, lamentando
l’assenza
delle
istituzioni
e adoperandosi in prima
persona. E’ facile intuire che
dove ci sono aiuole ben curate
e più attenzione nella pulizia,
e magari qualche cartello che
ricorda ai cittadini di rispettare
l’ambiente, è anche più
facile indurre comportamenti
virtuosi. Il degrado, invece,
genera solo altro degrado.
E questo, al di là dei facili
proclami di chi amministra,
accontentandosi del poco che si
riesce a fare, è bene ribadirlo...
VELLETRI
La Torre
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E’ andato in onda il servizio girato a Velletri dagli inviati del tg satirico
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
L’imbarazzo di Fausto Servadio dinanzi
ai parcheggi…insindacabili di “Striscia”
A poco meno di un mese dal
giorno in cui è stato girato è
andato in onda nella serata di
giovedì 27 ottobre il servizio
di “Striscia la Notizia” girato
nelle scorse settimane a Velletri
da Moreno Morelli, uno degli
inviati del tg satirico di Canale 5.
Nel mirino il sindaco veliterno
Fausto Servadio, inchiodato da
numerose fotografie che hanno
attestato i suoi parcheggi azzardati.
Il è stato intitolato "Parcheggi
sindacabili", visto che più volte
l’auto del Primo cittadino,
neppure poco ingombrante, è stata
"beccata" in sosta selvaggia: in
doppia fila a bloccare il posto auto
per disabili, sugli stalli riservati
al taxi, sulle strisce pedonali e
persino sull'isola pedonale accanto
alla fontana di piazza Cairoli.
Comportamenti e soste poi emulate
da tanti cittadini hanno fatto notare
dal tg del regista Antonio Ricci.
"Se il sindaco parcheggia qua fai
capire a tutti che si può e allora
ecco che tutti parcheggiano sulle
strisce" ha sentenziato l'inviato
del programma di Canale 5.
Raggiunto sulle scalinate del palazzo
comunale Servadio ha abbozzato
una sorta di difesa asserendo di
essere spesso in servizio con la
propria auto, con varie urgenze.
Il proposito, suggellato dal
prontuario delle violazioni alla
circolazione stradale lasciato da
Moreno nelle mani del Primo
cittadino, è quello di avere
parcheggi più rispettosi, da
parte di tutti, in primis di chi,
per il suo ruolo, è chiamato
a dare per primo l'esempio…
Nel giorno di Ognissanti il leader tartarugato ha fatto irruzione nello stabile
L’iniziativa di
CasaPound Italia
Paolo Felci torna nell'incuria
Libri gratis
dell'ex Co.Pro.Vi.: “Un degrado senza fine” alle scuole
Un'incursione nel cuore della
festività di Ognissanti ha caratterizzato il primo pomeriggio
di martedì di una delegazione
di CasaPound, che trainata dal
referente cittadino, Paolo Felci, si è introdotta all'interno
dell'ex Cantina del Co.Pro.Vi.,
in viale Oberdan, per testimoniare nuovamente il degrado di
una struttura che fu per decenni la sede di uno dei più grandi centri vitivinicoli del Lazio.
Di quella vocazione resta davvero ben poco e quello che fu
un autentico fiore all’occhiello
per Velletri si è trasformato in
un ecomostro, dove il degrado
impervia e qualcuno, è parso
evidente, ne ha fatto il luogo
del bivacco, così come testimoniato anche dal video girato durante il sit-in, condiviso
in diretta sui social cittadini.
“Un tempo questo stabile – ha
ricordato Felci con amarezza – fu motore dell’economia
cittadina e dei paesi limitrofi
e i vini pregiati del Coprovi
si trovavano sulle tavole dei
ristoranti
d’oltreoceano”.
Di quei tempi è rimasto solo un
ricordo sbiadito e di quella struttura un ricovero di senza tetto
che vivono in mezzo ai rifiuti e
nel totale stato di abbandono.”.
“E’ folle – ha commentato il
leader del movimento tartarugato – che vi possa essere uno
stabile al centro di Velletri che
sta piano piano cadendo su se
stesso, in attesa che qualche imprenditore e politico a lui collegato riceverà il via libera per
costruire chissà quale altro supermercato, o un'altra struttura
che andrà ad arricchire i soliti noti, senza apportare alcun
vantaggio alla cittadinanza”.
Da.Le.
Nei giorni scorsi i militanti del
Blocco Studentesco Castelli Romani (CasaPound Italia) si sono
recati nei licei e negli istituti superiori di Velletri portandovi in
dono diversi scatoloni di libri di
vario genere e natura, con il fine
di ampliare le biblioteche che
spesso versano in stato di incuria
e che raramente vengono arricchite per iniziativa dei dirigenti
scolastici. “Viviamo in un’Italia
in cui la cultura è sempre meno
incentivata – ha affermato il referente locale Davide Frasca – e
la riforma della scuola dell’attuale governo non ha fatto altro
che alimentare prepotentemente
quel processo di aziendalizzazione della scuola pubblica che ormai affligge da decenni il nostro
Paese e di cui gli studenti sono
le vittime sacrificali”. “Troviamo
vergognoso ed intollerabile – ha
aggiunto Frasca – che le scuole
italiane formino sfilze di tecnici
senza cuore nè anima, imbevuti
di nozionismi e appiattiti verso il basso, sempre più numeri
ingranaggi di un meccanismo
alienante. Il nostro movimento
– ha concluso il referente locale
di Blocco Studentesco – vuole
essere d’esempio ai giovani e
spronarli ad un approfondimento
utile e proficuo, avvicinandoli a
quella cultura e a quello spirito
che furono propri dei Padri della
nostra Patria e che oggi cadono in
un oblio sempre più profondo”.
La Torre
VELLETRI
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
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L’assessore Masi ed il sindaco Servadio annunciano il cambio di rotta ai manifestanti
Dopo la protesta lo Scuolabus è salvo
di Michela Emili
“Se tolgono lo scuolabus io non potrò
mandare mio figlio a scuola. Io abito
nella zona 167 e non ho la macchina”
è la denuncia di una mamma che
ha partecipato al corteo in difesa
del servizio di trasporto scolastico
a Velletri organizzato la settimana
scorsa dal comitato spontaneo. Una
voce come tante, preoccupate e
agguerrite, che si sono unite in un
lungo corteo che da piazza Garibaldi
è partito alla volta del Municipio per
costringere l’Amministrazione a fare
un passo rispetto a quanto dichiarato
in precedenza, e di cui è stata data
comunicazione ai manifestanti
una volta giunti in piazza Cesare
Ottaviano Augusto. Nei piani
del governo del sindaco Fausto
Servadio, infatti, c’era l’intenzione
di sopprimere il servizio scuolabus,
economicamente non sostenibile,
e utilizzare i fondi risparmiati per
distribuire contributi alle famiglie.
“Se tutti pagassero il problema si
risolverebbe” ha sentenziato un’altra
partecipante alla manifestazione
che, al grido di “vogliamo il
pulmino” ha percorso le vie cittadine
scortata da un nutrito gruppo di
forze dell’ordine. “Il costo medio
del servizio – dice Sara, una delle
organizzatrici dell’iniziativa – è di
11 euro per bambino, ma molti sono
gli esonerati per via del reddito”.
Insomma, la situazione negli anni
ha prodotto una insostenibilità
cronica del servizio - in scadenza
a fine mese -, che ad oggi conta
pochissimi bambini iscritti e genera
una spesa di 650 mila euro l’anno,
a fronte di una entrata di appena 40
mila. Mamme, papà, tanti bambini,
operatori e persino gli autisti dei
pulmini gialli hanno imbracciato
bandierine, fischietti e striscioni per
far sentire all’Amministrazione il
proprio dissenso ed ora attendono
che le rassicurazioni ricevute trovino
concretezza. In un primo momento
è stato l’assessore Luca Masi ad
avvicinarsi alla folla che urlava per
annunciare il sostanziale cambio di
rotta, seguito poi dal sindaco Fausto
Servadio. “Stiamo predisponendo
un nuovo bando di gara che
verrà sottoposto all’esame della
commissione - ha dichiarato -, con
il quale intendiamo razionalizzare
il servizio ed ottimizzare le risorse,
senza interromperlo in alcun
modo. Il bando verrà pubblicato
entro i termini di legge ed intanto
proseguiremo con una proroga
all’attuale gestore fino alla nuova
assegnazione”. “Ovviamente
opereremo una rimodulazione del
servizio per evitare di disperdere
le risorse - ha continuato Masi
-. Questo vuol dire che se una
famiglia ad esempio di Colle
Ottone iscrive suo figlio a Tevola
per motivi personali non potrà
usufruire del servizio, poiché gli
alunni verranno accompagnati solo
nei plessi di competenza”. La folla
è stata scortata anche da numerosi
esponenti politici, tra cui Dario Di
Luzio ed Antonietta Dal Borgo, di
Fratelli d’Italia, Paolo Trenta del
Movimento 5 Stelle e Giorgio Greci,
capogruppo della Lista Live. Con
loro anche il referente di CasaPound
Italia, Paolo Felci. “Avevamo
notizie ben diverse - ha dichiarato
Giorgio Greci -. Ora valuteremo
in commissione la fattibilità della
nuova proposta, perché a fronte di
numerosi sperperi, è inconcepibile
anche solo pensare la soppressione
di un così importante servizio per
la cittadinanza”. “Che il servizio
andava migliorato lo diciamo da
anni - ha detto Di Luzio -. Da tempo
chiediamo alla maggioranza di
riformulare il servizio per fare in
modo che i costi siano sostenibili ed
incentivando le famiglie ad utilizzare
lo scuolabus”. Il silenzio che era
seguito agli iniziali annunci da parte
dell’Amministrazione
comunale
aveva poi dato maggior forza e slancio
alla protesta popolare. “Per ora la
risposta è positiva - ha detto Andrea,
autista dei mezzi -. Verificheremo
che le cose stiano effettivamente così
altrimenti torneremo a manifestare”.
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VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
VELLETRI
I lavori di manutenzione idrica al collettore fognario sono iniziati la scorsa settimana
Via Paganico chiusa, i cittadini
invocano celerità nei lavori
di Daniel Lestini
Sono iniziati la scorsa settimana
i lavori di manutenzione idrica
in via di Paganico, nel tratto
compreso
tra
l’intersezione
con via Santa Maria dell’Orto
e
la
scuola
dell’infanzia
e materna ‘Santa Marta’.
Pesanti, sin da subito, le
ripercussioni al traffico in tutto il
quadrante a sud-ovest di Velletri,
con lunghe file sin dal mattino,
acuite dai passaggi a livello
presenti nelle vie alternative.
I lavori si sono resi necessari
per l’apposizione di un cavo
stradale che possa portare al
completamento del collettore
fognario. Fatto salvo il diritto
d’accesso dei residenti ed il
transito dei mezzi di soccorso
e pronto intervento il traffico
veicolare sarà interdetto per
almeno 40 giorni, così come
quanto riportato nella specifica
ordinanza, rendendo di fatto
la sola via San Nicola l’unica
valvola di sfogo per chi proviene da
Velletri, a meno di non allungare
oltremodo e tentare l’azzardo del
passaggio su via Sant’Eurosia
(ambedue già caratterizzata dai
passaggi a livello per la linea
ferroviaria
Velletri-Roma).
Via Campetto dei Macellari
e via dello Speziale l’altra
alternativa per chi voglia ovviare
alla chiusura e trovare con
più sveltezza la via di casa…
Via di Paganico era già balzata agli
onori della cronaca politica nei
mesi scorsi, quando il consigliere
metropolitano Marco Silvestroni,
facendo proprie delle segnalazioni
giunte da Cristian Simonetti,
esponente veliterno di Fratelli
d’Italia,
aveva
presentato
un’apposita
mozione
volta
al rifacimento del dissestato
manto stradale e alla messa in
La Casa delle Culture sta ospitando il meeting
del progetto europeo di cui la città è partner
Velletri sempre più “Smart-City”
col progetto “i-Locate”
E’ iniziata mercoledì 2 novembre
e si chiuderà venerdì 4 la tre
giorni presso la Casa delle
Culture e della Musica di
Velletri, all’interno della quale
è stato organizzato il meeting
conclusivo
di
“i-Locate”,
progetto europeo di cui la Città di
Velletri è partner. Le giornate di
lavoro servono a fare il punto sui
risultati di “i-Locate”, acronimo
di “Indoor/outdoor LOCation and
Asset management Through open
gEodata” (ovvero localizzazione
e gestione di oggetti in spazi
interni ed esterni attraverso
l’uso di dati aperti), progetto
avviato nel 2014 con l’obiettivo
di semplificare la vita degli utenti
aiutandoli a “navigare” all’interno
di edifici per raggiungere il
luogo di destinazione (ufficio
pubblico, ambulatorio, negozio,
ecc.) e fornendo loro eventuali
informazioni
disponibili
a
supporto
(code,
imprevisti,
variazioni, suggerimenti, ecc.):
il tutto utilizzando il proprio
smartphone con il quale effettuare
anche la tracciatura “indoor” di
oggetti e apparecchiature portatili
per la loro localizzazione,
gestione
e
manutenzione.
È un progetto di innovazione
che utilizza tecnologie esistenti
e che trasferisce i risultati di
ricerche già effettuate in prodotti
reali da mettere a disposizione
del privato cittadino e degli enti
pubblici. La realizzazione del
progetto è stata affidata a ben
24 partner localizzati in 9 paesi
europei coordinati da Trilogis
(Croazia,
Gran
Bretagna,
Germania,
Grecia,
Italia,
Lussemburgo, Malta, Olanda,
Romania) con un budget totale di
4,7 milioni di euro co-finanziato
al 50% dalla Commissione
Europea (programma ICT-PSP).
Nell’ambito del progetto la Città
di Velletri rappresenta uno dei
14 siti pilota ed ha sviluppato
un’applicazione geo-referenziata
che consente di raggiungere
facilmente
gli
uffici
siti
all’interno del Palazzo Comunale
e del Palazzo dei Conservatori.
“Confermiamo – ha dichiarato
alla vigilia della tre giorni
l’assessore all’Innovazione Luca
Masi – la vocazione di diventare
una Smart City di eccellenza e il
progetto i-Locate dimostra che
siamo sulla buona strada. Adesso
è giunto il tempo di condividere
con i cittadini le innovazioni
che questa amministrazione
sta
apportando
per
farne
conoscere le potenzialità anche
in
funzione
di
nuove
opportunità
d’investimento”.
sicurezza della provinciale, snodo
cruciale per la viabilità veliterna.
A caratterizzare la strada, lo
sanno bene i residenti, sono
infatti buche profonde circa 10
centimetri e con diametro che
talvolta supera il mezzo metro.
“Una situazione di degrado
e pericolo per la pubblica
incolumità
divenuta
ormai
insostenibile” hanno dichiarato
Silvestroni
e
Simonetti.
Se la mozione, complice anche gli
impacci dell’ente che ha mandato
in soffitta la Provincia, è poi caduta
nel dimenticatoio, l’auspicio dei
residenti è che i lavori procedano
spediti e una volta terminati si
possa anche procedere ad una
celere
sistemazione
del
manto
stradale.
L’auspicio dei residenti, a questo
punto, è che i lavori siano celeri.
La Torre
VELLETRI
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
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L’Associazione dei Produttori Agricoli Laziali ha manifestato in Regione contro la Bolkestein
L’Aspal spalleggia la protesta degli ambulanti:
“Quella Direttiva ha decretato la loro fine”
di Daniel Lestini
Un colpo da ‘knock out’ (ko) quello
che la politica ha inferto la scorsa
settimana al settore dei produttori
agricoli e di chi quei prodotti li
vende. A denunciarlo, ancora una
volta è l’Aspal, per bocca del suo
presidente, Stefano Giammatteo.
“Mercoledì 26 ottobre – hanno
ricostruito
dall’Associazione
Produttori Agriocoli Laziali la Regione Lazio ha decretato,
probabilmente, la fine del
commercio ambulante e non solo.
Le opposizioni e una piccola parte
della maggioranza, su richiesta
delle
varie
rappresentanze,
compresa
quella
dell’Aspal
Lazio, avevano infatti presentato
due ordini del giorno che
prevedevano l’esclusione dalla
direttiva europea Bolkestein di
parte del commercio ambulante.
Dopo una discussione molto
accesa e non senza polemiche fra
i due schieramenti, la votazione
finale ha espresso 24 voti contrari
alla proposta di legge contro
23 favorevoli. L’Aspal Lazio ha
partecipato alla manifestazione
alla Pisana con una sua delegazione
cospicua di agricoltori del
territorio, che verrebbero quasi
tutti penalizzati da questa
direttiva europea, e la delusione
per queste persone insieme a tutte
le centinaia di ambulanti presenti
davanti il consiglio regionale
del Lazio è stata tremenda”.
“Noi ci teniamo a ricordare – ha
dichiarato il Presidente Stefano
tutte le opposizioni e una parte
della maggioranza, fosse unita a
far votare un ordine del giorno,
che andava nella stessa direzione
espressa dalle altre regioni
italiane
sopra
menzionate”.
Non staremo a
guardare, rassegnandosi
a veder soccombere le
migliaia di microaziende
danneggiate
Giammatteo -, che la categoria
degli ambulanti è rappresentata
nel Lazio da circa 20mila aziende
a conduzione familiare e a livello
nazionale da circa 200mila unità.
Tra queste migliaia di attività, che
formano un tessuto economico
molto rilevante, ci sono anche
i produttori agricoli, che come
spesso succede non sono
sufficientemente informati e
lasciano correre come se nulla
fosse quanto sta accadendo.
L’Aspal Lazio – ha aggiunto
Giammatteo - ricorda a tutti
quelli che non sono informati che
la direttiva europea Bolkestein
colpisce tutti coloro che hanno
le concessioni su aree pubbliche,
quindi sia commercianti che
agricoltori od esercenti di
ogni specie, che verranno
penalizzati
sistematicamente
in tutto il territorio nazionale”.
“C’è
però
una
piccola
differenza - ci ha tenuto a
sottolineare
il
Presidente
Giammatteo -: molte regioni
italiane (Lombardia, Veneto,
Toscana, Puglia, Marche ed altre),
governate sia dal centro destra che
“Ovviamente
l’Aspal
non
starà di certo a guardare – ha
concluso Stefano Giammatteo -,
rassegnandosi a veder soccombere
le tante migliaia di microaziende
danneggiate dalla Bolkestein, ma
dal centro sinistra, hanno deciso
nei mesi scorsi, ad unanimità,
di chiedere al Governo Italiano
una deroga su questa legge, per
affrontare la discussione nelle sedi
istituzionali preposte. L’obiettivo
in questo caso è trovare una
soluzione diversa, che possa
fare da garante a questo enorme
tessuto sociale ed economico,
delle svariate migliaia di licenze
di occupazione del suolo pubblico.
La nostra Regione Lazio invece,
come spesso succede, ha voluto
evidenziare per l’ennesima volta
le sue negligenze, i suoi limiti, e
la solita indifferenza, nonostante
si organizzerà a breve, insieme
alle altre associazioni presenti
il 26 ottobre alla Pisana, per
studiare una nuova strategia
congiunta, che possa portare
dei risultati positivi immediati
contro questa direttiva europea.
La Bolkestein porterà vantaggi
solo per le grosse lobby
commerciali e i poteri economici
forti a scapito di migliaia di
famiglie di lavoratori che hanno
costruito in oltre quarant’anni
di vita il proprio cammino
lavorativo, grazie al commercio
ambulante e a tutte le varie licenze
di occupazione suolo pubblico”.
FOCUS
Cos’è la
Bolkestein
La direttiva dell’Unione
Europea
2006/123/
CE,
conosciuta
come direttiva Bolkestein,
è una direttiva dell’Unione
Europea relativa
ai servizi nel mercato
europeo comune, presentata
dalla Commissione
europea nel febbraio 2004,
ed
approvata
ed
emanata
nel 2006.
Venne così detta da Frits
Bolkestein, commissario
europeo per il mercato
interno della Commissione
Prodi,
ha
curato
e
sostenuto questa direttiva,
che per semplicità viene
indicata con il suo nome.
La direttiva è basata sugli
articoli 47.2 e 55 del Trattato
della Comunità europea.
La procedura legislativa
è
la codecisione.
La direttiva è organizzata
su tre ambiti, concernenti
l’eliminazione degli ostacoli
alla libertà di stabilimento,
l’eliminazione
degli
ostacoli
alla
libera
circolazione dei servizi
e, infine, l’instaurazione
della fiducia reciproca
tra
stati
membri.
Il principio del paese di
origine è stato subito molto
contestato e ha destato
vive preoccupazioni: i suoi
oppositori sostengono che
possa causare del dumping
sociale, ovvero stimolare
una corsa al ribasso per
quanto riguarda le tutele
sociali, i diritti dei lavoratori
e il livello delle retribuzioni.
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VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
GENZANO
Dal mese di giugno sono terminati i lavori per i nuovi poliambulatori ancora chiusi al pubblico
Incertezza per il futuro dell’ospedale “De Santis”
L’Amministrazione si oppone alla Casa della Salute
di Michela Emili
Sul futuro dell’ospedale “De
Santis”, che viaggia verso
la conversione in Casa della
Salute, è forte la spaccatura
tra
l’ex
Amministrazione
piddina di Flavio Gabbarini,
e quella pentastellata attuale
di
Daniele
Lorenzon.
Il
futuro
del
nosocomio
genzanese è ormai noto: con
l’apertura dell’Ospedale dei
Castelli, che dovrebbe avvenire –
stando agli ultimi aggiornamenti
– entro i primi mesi del 2018,
tutti i reparti del “De Santis”
confluiranno insieme a quelli
delle strutture di Albano e
Ariccia nel nuovo nosocomio.
Ogni attività per acuti di questi
tre ospedali che insistono sulla
direttrice dell’Appia, secondo
il piano di riorganizzazione
della Asl Rm 6 e più volte
annunciata dall’ex direttore
generale Fabrizio D’Alba e
poi da quello attuale Narciso
Mostarda, sono destinate a
cessare. Solo qualche tempo
fa, l’allora direttore generale
D’Alba aveva sottolineato come
il trasferimento in blocco dei
reparti nei tre nosocomi sia
un atto dovuto, dal momento
che il numero dei posti letto
sul territorio va mantenuto.
Sulla questione però il nuovo
governo genzanese, sollecitato
dalla mozione del Pd, dal
l’attivazione di quei servizi
che facciano da filtro per le
acuzie per continuare a tenere
in vita la struttura offrendo
servizi di qualità utili alla
cittadinanza. Sono fortemente
preoccupato – ha chiosato
ancora Gabarini - dell’assenza
dell’Amministrazione su questo
argomento e soprattutto per il
futuro del nostro nosocomio”.
Le rassicurazioni che sono
giunte dalla direzione sanitaria
in merito alla riconversione della
struttura, con l’organizzazione
al suo interno di funzioni
territoriali, non sono servite, anzi.
Al “De Santis” di Genzano, fino
ad oggi a vocazione maternoinfantile, anche se molte
progettualità annunciate dall’Asl
in merito alla collaborazione
esterna con le Università non sono
mai state attuate, il processo di
conversione in Casa della salute
è comunque già partito, con
l’apertura a febbraio del 2016
del Centro Unico Vaccinale.
quale è giunta la richiesta
di fare in modo che i nuovi
poliambulatori, terminati nel
mese di giugno, vengano aperti
e resi funzionanti, si è detto
fortemente critico e contrario.
“Lo stato in cui versa il nostro
ospedale è il frutto degli
errori perseguiti dal Pd - ha
detto chiaramente Lorenzon -.
Per noi l’ospedale deve rimanere
tale, poiché le Case della Salute
sono inutili e sono servite solo
come operazione di marketing
per dismettere i reparti”.
Dal fronte opposto è stato lo
stesso Gabbarini a controbattere:
“Senza la conversione il
De Santis, dopo l’apertura
dell’Ospedale dei Castelli, è
destinato a chiudere. Dobbiamo
quindi chiedere con forza
Il consigliere del Pd Silvestri ha richiesto
all’Amministrazione di correre ai ripari
I cinghiali devastano le
tombe a terra al cimitero
Il consigliere Savini ha ricordato l’impegno preso prima delle elezioni
“Il sindaco Lorenzon rispetti la
promessa fatta ai commercianti”
Il consigliere comunale della
lista “Attivamente” di Genzano,
Michele Savini, ha ricordato
mediante
un’interrogazione
all’Amministrazione comunale
e soprattutto al sindaco Daniele
Lorenzon l’impegno assunto
prima delle elezioni comunali
- che poi hanno incoronato
l’esponente pentastellato -,
a favore dei commercianti.
L’associazione di categoria,
infatti, per iniziativa del
presidente
Simone
Biaggi,
aveva promosso un convegno
a maggio scorso, cui avevano
preso parte tutti i sei candidati a
sindaco, presso il centro anziani.
In quell’occasione il sindaco
uscente Flavio Gabbarini, Fabio
Papalia, Antonio Rosati, Daniele
Lorenzon, Patrizia Mancini
e Michele Savini, riunitisi
attorno a un tavolo per discutere
pubblicamente dei problemi del
commercio locale, rispondendo
alle domande raccolte dal
pubblico e dai titolari delle
attività locali, firmarono un
documento
congiunto
che
impegnava il futuro sindaco
a istituire un tavolo di
concertazione tra l’assessorato
al Commercio e l’associazione
commercianti.
L’iniziativa
venne proprio dal candidato di
“Attivamente”, che ora, seduto
tra i banchi della minoranza,
ha
ricordato
l’impegno
assunto, auspicando la sua
concretizzazione nel più breve
tempo possibile, per rivalutare
e riqualificare il comparto
commerciale
di
Genzano.
A Genzano l’ormai cronica
proliferazione dei cinghiali che ha
interessato i centri abitati di tutto
il territorio dei Castelli romani,
spingendo gli Enti di competenza a
prendere precauzioni per arginare
le specie, ha creato problemi
all’interno del cimitero comunale.
Nel corso dell’ultima seduta
consiliare tenutasi la settimana
scorsa, è stato il consigliere del
Partito democratico Roberto
Silvestri a presentare alla
maggioranza la problematica
sorta da tempo all’interno della
parte bassa del campo santo,
dove ci sono le tombe a terra.
Gli animali, probabilmente alla
ricerca di cibo, hanno devastato
le sepolture, smuovendo il
terreno e rovesciando i vasi con
i fiori. “Auspico che vengano
prese immediatamente misure
tese ad arginare queste sgradite
intromissioni – ha riferito
Silvestri
all’aula
consiliare
rivolgendosi al sindaco Daniele
Lorenzon nel momento della
presentazione delle interrogazioni
orali -. Bisogna tutelare il decoro
del cimitero nel rispetto dei
defunti e dei cari che vi fanno
visita”.
All’interrogazione,
così come replicato dal primo
cittadino, la Giunta replicherà
nei prossimi giorni in forma
scritta. L’emergenza legata al
cospicuo numero di cinghiali
che da tempo si sta riversando
nelle aree boschive e in quelle
coltivate, fino a spingersi perfino
nelle città, è ormai cosa nota, e
questi animali rappresentano un
rischio anche per i campi e gli
allevamenti, che diventano i primi
bersagli nella loro ricerca di cibo.
Gli ungulati si spingono anche
nelle aree urbane, causando paura
e preoccupazione, in prossimità
delle abitazioni o attraversando
strade, dove diventano anche
causa di incidenti stradali.
La Torre
GENZANO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
11
Il consigliere del Pd ha criticato i ritardi nei pagamenti
delle borse lavoro e le lunghe file di attesa all’ufficio Servizi sociali
Lommi chiede più attenzione
per le persone in difficoltà
di Michela Emili
Sulla
scia
delle
difficoltà
economiche e dei disagi vissuti da
tante famiglie, sempre più strette in
una morsa che non lascia scampo
e che diventa quasi soffocante
quando si avvicina la fine del mese,
ha destato molta preoccupazione
tra i membri del gruppo consiliare
del Partito democratico il ritardo
con il quale l’Amministrazione di
Genzano ha provveduto a pagare
i contributi per le borse lavoro,
vale a dire per quelle persone che,
tramite i Servizi Sociali, sono
state scelte per essere impiegate
nello svolgimento di determinate
mansioni in virtù di un rimborso
spese di poche centinaia di euro.
Nel corso dell’ultimo Consiglio
comunale si è parlato anche di
questo, con il consigliere del Pd
Luca Lommi che si è lanciato in
un’arringa a difesa delle persone
che fanno i conti tutti i giorni con
condizioni precarie, e sull’esigenza
di una maggiore attenzione nel
corrispondere cifre esigue ma
indicative di un forte disagio.
“Chiediamo le motivazioni che
hanno indotto i Servizi sociali a
pagare con un ritardo di circa 35
giorni lo stipendio delle borse
lavoro per il mese di luglio – si
legge nel documento protocollato
in Municipio e finito sul tavolo
dei lavori dell’assise consiliare -.
Inoltre
si
richiedono
le
motivazioni che costringono i
cittadini che hanno bisogno della
consulenza degli uffici dei Servizi
sociali a tornare dopo tre mesi ad
esporre le proprie problematiche,
di qualunque genere esse siano”.
“I pagamenti dei contributo di
luglio sono stati erogati i primi
giorni del mese di settembre
– ha chiosato Lommi -.
Non si possono lasciare senza
stipendio persone e famiglie che
contano su soli 300 euro al mese”.
Sebbene dalla maggioranza è
stato messo in evidenza come
con delibera di Giunta del 2012
la precedente Amministrazione
Gabbarini abbia disposto di erogare
i contributi economici al massimo
entro il giorno 27 del mese
successivo a quello del progetto,
in base alla quale, quindi, il ritardo
è stato di una settimana e non di
oltre un mese, l’esponente piddino
ha rimarcato come l’impegno
del precedente governo fosse
quello
di
anticipare
le
erogazioni proprio per andare
incontro
a
situazioni
alle
richieste di tante famiglie.
“Tale ritardo è stato determinato dal
termine dell’incarico dell’allora
ragioniere capo, figura essenziale
per l’adozione dei pareri sugli
atti di Giunta e per quelli relativi
alla copertura finanziaria sulle
determinazioni di impegno – è
stata la spiegazione fornita dal
sindaco pentastellato Daniele
Lorenzon -. Appena il ruolo
è stato assunto ad interim dal
Segretario comunale, il Servizio
ha provveduto ad elaborare
anche la graduatoria relativa
ad agosto 2016, attivando e
concludendo il procedimento per
due mensilità, luglio e agosto
(con l’argo anticipo sui tempi
tecnici meni di esecuzione)”.
Lommi ha proseguito anche
nel
riportare
all’attenzione
dell’assise le difficoltà vissute
dai cittadini nel riuscire ad
ottenere un appuntamento con i
Servizi sociali, stante la presenza
- vantata dalla maggioranza - di
una sola figura professionale a
disposizione in pianta organica.
“Non è possibile pensare di rinviare
nel tempo questioni che, nella
maggior parte dei casi – ha detto
il consigliere del Pd – sono fonte
di difficoltà oggettive quotidiane.
Gli uffici dovrebbero conoscere
le varie casistiche e priorità,
fornendo adeguata assistenza
a chi non ha altre soluzioni”.
Lommi ha infine lanciato l’allarme
in merito alla diminuzione delle
borse lavoro stesse, che sarà tema di
maggiori e futuri approfondimenti.
L’Azienda ha disposto arbitrariamente la riduzione
dell’orario di apertura al pubblico dello sportello commerciale
Scontro in Consiglio
sui rapporti con Acea
La riduzione dell’orario di apertura
al pubblico dello sportello di Acea
a Genzano è stato argomento di
scontro tra la maggioranza del
sindaco pentastellato Daniele
Lorenzon e il fronte del Pd, con in
testa l’ex sindaco Flavio Gabbarini.
Nel corso dell’ultimo Consiglio
comunale l’assise ha infatti
dibattuto della mozione presentata
dalla minoranza, che ha chiesto
quali iniziative fossero state
intraprese per scongiurare quanto
deciso arbitrariamente dalla società
che gestisce il servizio idrico e
che lede tutta la cittadinanza.
Dal 5 settembre, infatti, l’apertura
dello
sportello
commerciale
di ha subito una riduzione
dell’orari odi accesso: dalle 8,15
alle 13,15 invece che dalle 8,15
alle 17,00 sempre il secondo
ed il quarto venerdì del mese.
A riguardo il primo cittadino
ha parlato di “un’improvvisa
collocazione degli uffici in
ambienti inadeguati” assicurando
di accogliere tutte le segnalazioni
dei cittadini per fornire le
giuste soluzioni nell’interesse
pubblico. La risposta di Gabbarini
non ha tardato ad arrivare,
e pure con una certa enfasi.
“Avevamo chiesto se erano
state prese iniziative contro
la decisione di Acea – ha
detto l’ex primo cittadino -.
Eravamo riusciti dopo tanta
insistenza a far riaprire uno
sportello a Genzano, che registra
numerosi accessi e raccoglie le
utenze anche dei Comuni limitrofi,
ampliando tra l’altro anche
l’orario di apertura al pubblico.
Ben
venga
quindi
la
risistemazione della sede, ma
invito
l’Amministrazione
a
battere i pugni sul tavolo e a
pretendere
il
mantenimento
dei servizi ai cittadini, perché
noto tristemente che l’Acea sta
riprendendo
il
sopravvento”.
L’Amministrazione, per contro, ha
reso noto, mediante il rendiconto
dei primi cento giorni di governo,
anche delle attività riguardanti i
rapporti con l’Azienda, incontrata
più volte, al fine di ottimizzare il
servizio sul territorio comunale.
“E’ stato concordato un intervento,
già incluso nelle attività di
previsione della società, di
ammodernamento delle reti (sia
idrico che fognario) con bonifica
delle ammalorate e vetuste, volta a
migliorare il servizio, riducendo le
cause di interruzione dello stesso
ed anche il valore delle perdite di
una preziosa risorsa quale quella
dell’acqua potabile – hanno
reso noto dalla maggioranza -.
Intervento dovuto, anche in
relazione e nel rispetto che avrebbe
dovuto conseguire a quelle
che erano state le indicazioni
prescrittive del comune di
Genzano di Roma riportate
nell’ordinanza
sindacale
del
2012
di
divieto
di uso di acqua potabile improprio,
volto al risparmio idrico ed
ottimizzazione
delle
risorse.
La programmazione di questi
interventi sarà effettuata in
contraddittorio con il Comune
di Genzano per parallelamente
prevedere opere di bonifica su
aree stradali che comunque sono
incluse
nella
pianificazione
delle opere manutentive, in
modo da ridurre al minimo i
disagi arrecati ai cittadini e
ottimizzare le spese concorrenti”.
Sullo sportello il dado è tratto.
M.E.
12
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
GENZANO
L’Amministrazione sta presentando ai cittadini la relazione dei primi 100 giorni di governo
Il Dossier del Sindaco Lorenzon
che rinuncia a 8mila euro annui
di Daniel Lestini
E’ stata una relazione presentata
coi crismi del dossier quella
stilata dal Sindaco di Genzano,
Daniele Lorenzon, di concerto
con la sua Giunta, in coincidenza
coi primi 100 giorni di governo
cittadino. 46 le pagine che
verranno discusse coi cittadini
in tre distinti appuntamenti,
finalizzati proprio a rendere
pubblica l’attività intrapresa nei
primi 3 mesi e mezzo della nuova
consiliatura. Nella prelazione è
stata dettagliatamente illustrata
la situazione ereditata, nonché
enunciate le linee programmatiche
e le strategie di intervento.
“Il documento – hanno dichiarato
dalla maggioranza - è il risultato
dell’attenta
analisi
della
situazione pregressa e dello studio
delle esigenze primarie della città
ad opera dei responsabili politici
e tecnici del Comune. Pagine
in cui si analizzano i temi del
territorio: l’ambiente, l’economia
e il lavoro, la cultura e il turismo,
il nuovo welfare, l’organizzazione
della macchina amministrativa e
in cui emerge la complicata realtà
dello stato di fatto ereditato, con
particolare attenzione alle scarse
capacità di spesa a disposizione”.
Il dossier è stato presentato
ufficialmente alla stampa venerdì
28 ottobre, occasione in cui il
Sindaco ha dato conto del primo
provvedimento personale adottato
“alla luce del deficit economico
in cui versa Genzano e in vista
del bilancio di previsione 2016,
col quale il Primo cittadino
rinuncerà agli 8mila euro annui
di spese istituzionali e ai rimborsi
previsti in spesa”. Il Sindaco
Lorenzon insieme ai componenti
della Giunta e del Consiglio e ai
dirigenti dell’Amministrazione
comunale, inoltre, condividerà
il documento con la cittadinanza
ed in tre incontri itineranti sarà
possibile un confronto con i
cittadini sui temi dell’azione
di governo, dando spazio a
domande
e
suggerimenti.
“Con
questo
documento
e con la serie di incontri
vogliamo condividere l’attività
amministrativa
in
maniera
trasparente e rafforzare il
rapporto tra istituzioni e cittadini
– ha svelato Lorenzon -. L’azione
di
questa
amministrazione,
espressione della volontà dei
Il capogruppo d’opposizione critico con la Giunta Lorenzon
Fabio Papalia sollecita sulla
videosorveglianza e l’imposizione fiscale
Quasi un contro dossier quello
presentato nei giorni scorsi dal
consigliere di minoranza, Fabio
Papalia, finalizzato a scattare
un’altra fotografia del presente,
in cui non risparmiare ‘consigli’
alla Giunta pentastellata, senza
peraltro dimenticare i lasciti di chi
l’ha preceduta. Proprio Papalia,
la cui opposizione è stata finora
incalzante ma propositiva, si è
guardato
bene dallo scendere
nel rodeo della disputa dialettica
che caratterizza il dopo elezioni
di Pd e 5 Stelle, e in una nota
ha commentato la relazione
pentastellata,
concludendo
che “c’è ancora tanto da fare”.
Lo ha fatto anticipando che “in 100
giorni non si possono pretendere
miracoli”, prima di aggiungere però
che “il lavoro da fare per Genzano
è veramente molto, a partire dalle
scuole , che come denunciamo
da anni – ha premesso - risultano
prive di certificati antisismici e
di idoneità statica, necessitando
di interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione. Il
tutto – ha aggiunto Papalia - senza
parlare della scuola della frazione
Landi, per la quale i tanto decantati
3 milioni di euro stanziati dalla
Regione Lazio non arriveranno”.
Il capogruppo delle tre civiche con
le quali si è candidato a sindaco
ha poi allargato il tiro “alle opere
pubbliche incomplete, come il
teatro comunale Carlo Levi ed il
depuratore dei Landi, che risultano
abbandonati. Entrambi sono stati
oggetto di una nostra denuncia alla
Corte dei Conti e per entrambe ci
aspettiamo novità rilevanti. Proprio
per la frazione dei Landi Papalia ha
chiesto una maggiore attenzione,
dando voce “alle quotidiane
denunce dei residenti sul completo
stato di abbandono da parte del
Comune”. Nella sua disamina
il consigliere di minoranza ha
chiesto alla Giunta di rivedere “le
aliquote comunali, che negli ultimi
anni hanno subito un notevole
aumento: occorre uno sforzo
per una sensibile diminuzione”
ha dichiarando auspicando vi
sia una stretta su questo fronte.
L’esponente di minoranza ha
quindi puntato il mirino sul verde
pubblico e sulle strade, rimarcando
quante siano state le richieste di
intervento per la cura ed il decoro
urbano presentate: “diverse – ha
dichiarato - sono le strade che
versano in condizioni pessime e
per le quali è necessario trovare,
al più presto, dei fondi per il
rifacimento”. Prima di ribadire
l’importanza di un monitoraggio
costante
sull’inquinamento
elettromagnetico e prima di
chiedere una rimodulazione della
Raccolta
Differenziata
Porta
a Porta, Papalia ha sollecitato
un’accelerazione sul Piano di
Protezione Civile e, soprattutto,
sulla
videosorveglianza
“che
meriterebbe
un’accelerazione
decisiva”.
Da.Le.
cittadini, ha quindi bisogno dei
loro consigli e del loro contributo”
ha aggiunto il Primo cittadino.
Nella ricorrenza dei 100 giorni di
governo cittadino il Sindaco ha
quindi organizzato una serie di
giornate di lavoro coinvolgendo
i componenti della Giunta
e del Consiglio e i dirigenti
dell’Amministrazione comunale:
gli appuntamenti sono fissati in
agenda per sabato 5 novembre,
alle ore 16:30, presso piazza
Frasconi; domenica 6 novembre,
alle 11:30, presso piazza Lotte
contadine, ai Landi, e alle
16.30 presso il PalaCesaroni.
“Il documento è suddiviso in
due parti – ha svelato il giovane
sindaco genzanese -: la prima
“Cosa abbiamo trovato” è
una analisi della situazione
ereditata che fa da premessa e da
contesto alla capacità operativa
esplicata nella seconda parte
“Azioni” a sua volta suddivisa
in “Azioni immediate per la
salvaguardia
degli
equilibri
di finanza pubblica”, “Azioni
urgenti a medio termine” e
“Programma
di
intervento
medio – lungo termine””.
Si stacca un cornicione
da via Sebastiano Silvestri
All’indomani del violento
terremoto che ha avuto come
epicentro Norcia, Genzano ha
avuto paura per il distacco di un
cornicione al civico 46 di via
Sebastiano Silvestri. Proprio
mentre
tecnici specializzati
proseguivano i sopralluoghi
nelle strutture scolastiche e
sugli edifici comunali, nella
giornata di lunedì è venuto
giù un pezzo di cornicione,
così come testimoniato dal
fotoservizio di Samuel Nocera,
pubblicato su ‘Real News’.
Dopo l’evento sismico, intanto,
l’accesso alla cappella del
Crocifisso della Collegiata
della Santissima Trinità, è stato
interdetto in via precauzionale
per il distacco di una parte
dell’intonaco dal soffitto. Sul
posto, dopo la segnalazione,
sono intervenuti gli agenti
della
Polizia
Locale,
unitamente ai Vigili del Fuoco.
Immediato è stato disposto
il transennamento dell’area,
per evitare ogni possibile
danno a persone o cose.
La Torre
GENZANO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
13
Frizioni tra maggioranza e opposizione sui 3 milioni e 700 mila euro destinati al rifacimento della struttura scolastica
Scuola Landi, il finanziamento finisce in polemica
di Michela Emili
Proprio nel momento in cui è salita
ai massimi livelli l’attenzione
per la sicurezza delle strutture
scolastiche, sulla scia degli
eventi sismici degli ultimi tempi,
è balzata all’attenzione della
cittadinanza genzanese la querelle
tra il sindaco Daniele Lorenzon
ed il suo ex Flavio Gabbarini,
vale a dire la nuova e la vecchia
amministrazione
della
Città
dell’Infiorata, sui finanziamenti per
il completo rifacimento dell’ormai
vetusta scuola dei Landi. Nel corso
dell’ultimo Consiglio comunale
il primo cittadino pentastellato,
senza risparmiare occhiate e
punzecchiate varie, ha dato voce
ad un documento in cui è stato
evidenziato come i circa 3 milioni
e 700 mila euro annunciati dalla
precedente maggioranza in realtà
non ci sono e potrebbero non
arrivare mai a Genzano. Dura la
reazione dell’ex primo cittadino
che ha sentenziato durante l’assise:
“Siete voi incapaci ad ottenerlo”.
Sulla questione è anche intervenuto
il consigliere di minoranza Fabio
Papalia: “Avendo appreso che i
soldi tanto sbandierati non ci sono,
è opportuno sapere cosa intende
fare l’attuale Amministrazione
per mettere in sicurezza la scuola
dei Landi – ha detto l’esponente
di opposizione-, che è quella più
vetusta del territorio e che versa
nelle condizioni più critiche”.
LA VERSIONE DI LORENZON
“Il Comune di Genzano di Roma
ha inviato la propria candidatura
rispondendo
all’Avviso
approvato dalla Regione Lazio
con Deliberazione della Giunta
Regionale n. 497 del 25/09/2015,
avente ad oggetto la “Selezione
delle manifestazioni di interesse
degli Enti Locali interessati alla
costruzione di scuole innovative
dal punto di vista architettonico,
impiantistico,
tecnologico,
dell’efficienza energetica e della
sicurezza strutturale e antisismica
caratterizzate dalla presenza di
nuovi ambienti di apprendimento,
ai sensi dell’art. 1, comma
153, della Legge 13/07/2015 n.
107”, con il progetto relativo
alla Costruzione della Scuola
dell’Infanzia in Località “Landi”,
per l’importo complessivo di €
3.720.000,00 – hanno fatto sapere
i vertici dell’Amministrazione
pentastellata
-.
A
seguito
della selezione, la Regione
Lazio ha approvato la relativa
graduatoria dove sono state
segnalate le candidature ai fini
del successivo concorso di
idee da parte del MIUR, nella
quale questa Amministrazione
è stata selezionata al 5° posto.
A questo punto, la procedura
del finanziamento prevede che
il
Ministero
dell’Istruzione,
dell’Università
e
della
Ricerca
(MIUR)
provveda
all’espletamento di un Concorso
di idee per l’acquisizione di idee
progettuali relativamente alle 52
aree territoriali individuate (tra
cui è ricompreso il Comune di
Genzano di Roma), a seguito del
quale sarà stilata una graduatoria
di merito per ciascuna area”.
“Dunque – ha sentenziato
Lorenzon – ad oggi il Comune di
Genzano non risulta assegnatario
di
nessun
finanziamento”.
LA VERSIONE DI GABBARINI
“Il Comune di Genzano ha
partecipato alla manifestazione di
interesse e siamo arrivati quinti
su 35, altri 23 Comuni sono stati
scartati – ha spiegato l’ex primo
cittadino -. Il nostro progetto quindi
rientra all’interno della cifra di 24
milioni messi a disposizione del
Ministero per la Regione Lazio.
La procedura non finisce qui, e
siamo di fronte ad un iter particolare.
Il Ministero cioè raccoglierà
eventuali progetti al fine di
assegnare le risorse mediante un
bando nazionale. Dire che non
siamo stati selezionati ed i soldi
non arriveranno è un falso. E’
strano che l’Amministrazione
faccia di tutto per fare in modo
che questi soldi non arrivino. Al
contrario mi sarei aspettato, visto
che siamo stati selezionati tra i
primi posti, che il sindaco e la
Giunta si fossero impegnati nel
promuovere il bando per la Città di
Genzano, per non perdere questa
importante e unica occasione di
donare alla frazione dei Landi
una scuola moderna e funzionale.
Se i soldi non arrivano sarà colpa
di chi fino ad oggi non ha fatto altro
che boicottare quanto è stato fatto in
passato, con approccio diffidente,
teso sempre a trovare il colpevole
su ogni questione invece di
lavorare assiduamente per la città.
Le obiezioni sollevate in merito alla
compartecipazione del Comune
per l’attuazione del progetto
sono poca cosa, infine, rispetto
all’importante
finanziamento
di
cui
stiamo
parlando”.
Il siparietto è stato filmato durante l’inaugurazione del Nuovo Centro Congressi
Gabbarini bacchetta la Raggi sui Consigli metropolitani
E’ durato una manciata di secondi
ma è stato un siparietto ripreso
e diffuso in maniera virale, tra
Youtube e i Social Network,
quello andato lo scorso fine
settimana a Roma, in occasione
dell’inaugurazione del Nuovo
Centro Congressi, ribattezzato
Nuvola di Fuksas. A margine
dell’inaugurazione l’ex sindaco
di Genzano, Flavio Gabbarini,
oggi consigliere d’opposizione,
e da un mese neo consigliere
metropolitano, è stato ripreso
mentre bacchettava la sindaca
di Roma Virginia Raggi, rea,
in qualità di sindaco della
Città Metropolitana di Roma
Capitale, di aver convocato la
prima seduta dell’ente d’area
vasta proprio in coincidenza
con un’assemblea dell’Anci.
Nel video, diffuso dall’Agenzia
Televisiva Nazionale Vista,
si vede e sente Gabbarini che
si rivolge alla Prima cittadina
romana, senza peraltro degnarla
di uno sguardo, dicendo, testuali
parole:
“C’è
l’Assemblea
dell’Anci e lei convoca la
prima riunione della Città
Metropolitana. Non si fa, punto.
Non è così che funziona”. La
Raggi dopo averlo ascoltato,
ha replicato con toni pacati:
“Se ci sono persone occupate
sarà mia cura riconvocare, non
è assolutamente un problema”.
Condividendo il video dal suo
profilo Facebook Gabbarini,
che più di qualche sassolino
da togliersi contro i grillini
dimostra ancora di averlo,
ha poi rincarato la dose: “Le
contestazioni
nei
confronti
della Raggi all’inaugurazione
della Nuvola di Fuksas sono
l’ennesima
dimostrazione
di una Sindaca inadeguata a
governare la Capitale d’Italia.
All’interno
del
Consiglio
Metropolitano, non cederemo un
centimetro per far prevalere la
buona politica sulla demagogia e
il pressapochismo. Di seguito un
breve filmato che riprende la mia
discussione avuta con la Sindaca
che convocava il primo consiglio
metropolitano nello stesso giorno
in cui amministratori e sindaci
erano impegnati al Congresso
ANCI: rispetto delle Istituzioni,
questo
sconosciuto”…
Da.Le.
14
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
LANUVIO
Nelle ore che hanno fatto seguito al violento sisma di domenica scorsa
Protezione Civile in azione col
vicesindaco in tutto il territorio lanuvino
di Giulia Banfi
Dopo la forte scossa che ha
svegliato l’intero centro Italia
nella mattinata di domenica, il
Comune di Lanuvio, come tutti
quelli limitrofi, si è attivato con
la sua Protezione Civile per
controllare l’agibilità di edifici
e di tutto il territorio. Già da
pochi minuti dopo la scossa,
il Sindaco Luigi Galieti si era
messo in contatto con gli addetti
per monitorare la situazione ed
essere pronti per ogni emergenza,
visto il continuo sciame sismico
che ha investito il centro. “Nel
corso della mattinata sono
iniziati i controlli sulle strutture
pubbliche e su alcune private che
presentavano qualche rischio.
Sono in corso controlli sui ponti
ferroviari.” scriveva l’Assessore
Andrea Volpi “Grazie a Dio ad ora
non si sono riscontrati danni, ma è
ovviamente prematuro escluderli”.
Per tutta la giornata di domenica,
la Protezione Civile, seguita dal
Vice Sindaco Maurizio Santoro e
dal geometra Giancarlo Fanti, ha
controllato la zona lanuvina senza
escludere nulla: “Abbiamo fatto
sopralluoghi al nuovo Campus
di Campoleone, alla scuola di
Bellavista, al Santuario della
Madonna delle Grazie e siamo
intervenuti appena una signora
ci ha chiamati per ispezionare
la sua abitazione privata in cui
non si sentiva sicura”. Un lungo
lavoro che però non si è fermato
solamente agli edifici, ma anche
a tutti i ponti del territorio:
“Abbiamo
controllato
ogni
viadotto, ne abbiamo trovato
solo uno a Via Astura con alcuni
mattoncini pericolanti, ma è stato
subito messo in sicurezza dal
Responsabile della Protezione
Civile che li ha rimossi”.
Anche martedì mattina gli addetti
hanno continuato il giro di
controlli, soffermandosi questa
volta sulla Chiesa di Santa Maria
Maggiore a Lanuvio, chiusa
per precauzione al pubblico,
e i restanti edifici scolastici
chiusi per il ponte di ognissanti.
“Abbiamo
terminato
i
sopralluoghi – ha dichiarato
Santoro- tutti gli edifici non
presentano danni causati dalle
ultime scosse, intesi come crepe.
Insieme al parroco Don Bernard,
con la Protezione Civile e ancora
il geometra Fanti, siamo saliti
sul campanile della chiesa, ma
non era presente nessun danno.
È tutto sotto controllo.” ha
terminato rassicurando i suoi
concittadini
il
vicesindaco.
Nonostante i numerosi incontri di sensibilizzazione sono ancora tanti gli episodi di conferimento errato dei rifiiuti
Rifiuti, Mario Di Pietro avverte:
“Presto non ci sarà più tolleranza”
Lanuvio e il Porta a Porta, un amore
che fatica a decollare. Potrebbe essere
riassunta così la riottosità di tanti
lanuvini di fronte al nuovo sistema
di conferimento dei rifiti. Non si può
certo dire che sia stato un amore a
prima vista, infatti, quello tra i lanuvini
e il servizio di raccolta rifiuti porta a
porta. Nonostante i numerosi incontri
di sensibilizzazione approntati nelle
scorse settimane, che continueranno
anche nei prossimi giorni, sono
ancora tanti, se non troppi, gli
episodi di conferimento errato dei
rifiiuti, sia nei nuovi cassonetti, dove
spesso e volentieri i più indisciplinati
“Il comandate della
Polizia Locale ha
predisposto un servizio
con agenti in borghese”
continuano a conferire buste con
dentro ogni tipo di rifiuto, sia
nelle microdiscariche disseminate
nelle campagne. Ciononostante
l’infaticabile azione di bonifica degli
operai continua quotidianamente,
coordinati dal consigliere delegato
ai rifiuti, Mario Di Pietro, che non
dà certo l’idea di voler abbassare la
guardia. Lo stesso sindaco, Luigi
Galieti, sta monitorando in prima
persona l’evolversi di quello che è
stato definito un vero e proprio scatto
culturale per i cittadini chiamati
ad abituarsi alla nuova modalità di
conferimento. “Ad oggi – ha svelato
proprio Di Pietro -, sono arrivate da
parte dell’azienda che svolge il servizio
della raccolta Porta a Porta tante
segnalazioni di conferimenti errati.
Per non incorrere in sanzioni
bisogna differenziare il più possibile,
conferendo
obbligatoriamente
ed esclusivamente coi nuovi
dispositivi. Imperfezioni saranno
tollerate ancora per pochi giorni
– ha dichiarato Di Pietro -ma di
seguito si procederà nella verifica e
nel richiamo formale dell’utenza”.
Anche in merito alle microdiscariche
sul territorio, in sensibile diminuzione,
Di Pietro è stato perentorio:
“Certi gesti incivili, oltre a devastare
il nostro territorio, rappresentano
un aggravio ai costi dovuti al
conferimento in discarica. Il
comandate della locale stazione
della Polizia Locale – ha infine
svelato il consigliere delegato ai
rifiuti – ha predisposto un apposito
servizio con agenti in borghese”.
Daniel Lestini
E’ andata in scena a Lanuvio
con l’associazione “Zampe Felici”
Una fiaccolata contro
la violenza sugli animali
Una fiaccolata per dire ‘no’ alla
violenza sugli animali è andata in
scena nel centro di Lanuvio a cura
dell’associazione “Zampe Felici
Onlus”, che l’ha organizzata nel
pomeriggio di sabato 29 ottobre
anche a seguito del contestato
servizio andato in scena a ‘Striscia
la Notizia’, con lo scopo di ribadire
la propria volontà di sensibilizzare
la popolazione nella difesa degli
animali, di ogni specie e razza.
Alla manifestazione, una volta
giunta la fiaccolata in piazza Carlo
Fontana, ha partecipato anche il
sindaco lanuvino, Luigi Galieti,
che ha incontrato i tanti presenti,
confrontandosi a lungo con gli
organizzatori su alcune importanti
tematiche che riguardano il
territorio lanuvino, che proprio nei
mesi scorsi ha inaugurato la prima
area di sgambamento cani, in zona
Campoleone,
annunciandone
una nuova nel Parco Sforza
Cesarini. Gli animalisti si sono
poi ritrovati a Genzano, nei
pressi di un locale del centro, per
raccogliere fondi da destinare
alla cura dei randagi rinchiusi nei
canili e nei ricoveri della zona.
“Sempre più spesso – ha
dichiarato a tal proposito Tania
Signoriello, volontaria animalista
e presidente dell’Associazione –
sentiamo parlare di palesi
maltrattamenti che ogni giorno
avvengono sui cani e su altri
poveri e indifesi animali, quindi
siamo scesi in piazza per dire
“noi ci siamo” e diciamo “no”
alla violenza sugli animali, sia
sul territorio di Lanuvio che in
ogni altra zona. E chiediamo
anche a gran voce che tutti gli
amministratori comunali ci aiutino
a far sviluppare buone abitudini ai
proprietari di cani, con campagne
di addestramento, programmi
di sterilizzazione e cura dei
randagi” . L’iniziativa ha avuto
il sostegno della IAPL di Roma
(International Animal Protection
League), che ha apprezzato la
fiaccolata, lodando l’operato
della presidente Tania Signoriello
e
di
tutta
l’associazione.
La Torre
ARICCIA
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
15
Commozione tra Genzano ed Ariccia, dov’era nata e viveva,
per la scomparsa della ragazza rimasta vittima di un incidente stradale nel cuneese
Ambra non ce l’ha fatta, il suo sorriso si è spento a soli 21 anni
di Daniel Lestini
In una domenica, la scorsa, già resa
ampiamente malinconica dalle
tragiche notizie dell’ennesima
scossa sismica di questi mesi,
i Castelli hanno reso l’ultimo
saluto ad Ambra Columbro,
la giovane ariccina venuta a
mancare nella notte tra venerdì
e sabato dopo un’agonia durata
per tutta la settimana. In tanti
hanno partecipato alle esequie,
nell’ora dell’estremo saluto. Il rito
funebre si è tenuto nel pomeriggio
presso una parrocchia della Santa
Maria della Stella di Albano
che non è riuscita a contenere
tutti coloro che hanno voluto
stringersi attorno alla famiglia
della 21enne scomparsa a seguito
delle ferite riportate nell’incidente
stradale avvenuto nel cuneese
la
domenica
precedente.
E’ una tragedia che ha scosso
anche Genzano, dov’era nata, e
soprattutto Ariccia, dove abitava,
quella che è arrivata dal Piemonte,
La giovane è spirata
dopo cinque
giorni di agonia.
Illeso il suo ragazzo
dalla sala di rianimazione
dell’ospedale Santa Croce e Carle
di Cuneo, dove la 21enne Ambra
Columbro è spirata al termine di
un’agonia durata cinque giorni,
a partire da quel tragico schianto
della vettura in cui si trovava nella
giornata di domenica, quando la
Fiat 500 Abarth guidata dal suo
fidanzato è finita fuori strada.
Troppo gravi le ferite riportate in
quello schianto, dal quale invece
il suo ragazzo, che era alla guida,
è uscito miracolosamente illeso,
che i sanitari non sono riusciti a
strapparla alla morte, nonostante
si è sperato a lungo che le sue
condizioni potessero migliorare.
Per salvarla si era reso necessario
il trasporto in eliambulanza, dopo
che proprio il giovane buschese,
coetaneo
della
fidanzata,
aveva chiamato i soccorsi.
All’arrivo del 118 la giovane
era stata trovata in arresto
cardiaco, ma i soccorritori erano
riusciti a rianimarla proprio
durante il trasporto in elicottero
verso l’ospedale di Cuneo,
dove purtroppo non è riuscita
a divincolarsi dall’abbraccio
ferale della morte, che a soli
21 anni ha spento, per sempre,
quel suo splendido sorriso.
L’estremo gesto d’amore è legato proprio ad una precisa volontà della giovane
Donati i suoi organi
L’unico sollievo dalla tragedia
che è costata la vita alla povera
Ambra resta la consapevolezza
che i suoi organi continueranno
a vivere nei corpi di chi avrà
avuto la fortuna di beneficiarne
e che proprio grazie a lei potrà
sperare in una vita migliore.
Quando la situazione clinica
della 21enne nata a Genzano ma
residente ad Ariccia è precipitata
i suoi cari non hanno infatti
esitato un’istante ad acconsentire
all’espianto degli organi, venendo
incontro ad una specifica volontà
della giovane, nel cui portafogli,
all’interno della sua borsetta, è
stata infatti rinvenuta l’espressione
di una specifica volontà di
donazione in caso di improvviso
decesso. Un aspetto che ha reso
certamente più struggente la
portata già enorme di una tragedia
che ha ricordato quella che ad
inizio luglio costò la vita ad altri
tre ariccini, una madre e i due
figli, che persero la vita sull’A1.
16
La Torre
ARICCIA
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
Dopo il violento terremoto di domenica
Il Ponte “arricchito” di inquietanti crepe
Chiusi i 3 viadotti ariccini Fotomontaggio disgustoso
Viabilità in tilt ad Ariccia
e nel quadrante sud dei
Castelli Romani dopo la
chiusura di tutti e tre i
viadotti ariccini, avvenuta
nella giornata di domenica
su disposizione del sindaco
Roberto Di Felice. Il divieto
di transito sui tre viadotti ha
avuto pesanti ripercussioni
al traffico veicolare, in
entrambe le direzioni, con
ingorghi nelle deviazioni
consentite, complice anche
il massiccio afflusso ai
Castelli romani di visitatori
che
tradizionalmente
affollano queste zone verdi
per una scampagnata o
per pranzare in ristoranti e
fraschette, cosa avvenuta
puntuale nella giornata di
domenica e del 1° novembre.
Dopo la chiusura, estesa a
tutti gli edifici pubblici, la
tensostruttura allestita nel
campo base della Protezione
civile ha ospitato le riunioni
operative del C.O.C. (Centro
Operativo
Comunale),
finalizzate a fare il punto di
quanto avvenuto. Proprio Di
Felice, in attesa di revocare
l’ordinanza di chiusura, si
è ripetutamente detto in
attesa delle perizie scritte
dai tecnici di settore. Non
è mancato, da parte sua, un
sollecito scritto alla Regione
Lazio e all’Anas affinché
presentassero
anche
la
loro
perizia
.
C’è chi si è limitata a definirla
di cattivo gusto, chi l’ha
bollata come vergognosa
e chi, infine, si è augurato
che l’autore potesse essere
trovato e perseguito per
procurato allarme. “Chi
ha elaborato questa foto
dovrebbe solo vergognarsi”
è stato allora solo uno
dei tantissimi commenti
che hanno affollato la
Rete a commento di una
fotografia che è rimbalzata
sui social network dopo il
terribile sisma di domenica
mattina, che solo per
fortuite circostanze, che
taluni equiparano ad un
miracolo non ha provocato
alcun morto. Una foto
che ha turbato in tanti e
tratto in inganno diverse
persone, lavorata con un
fotomontaggio di pessimo
gusto, in cui qualche
Dopo aver firmato l’ordinanza che ha chiuso i tre ponti il Sindaco
non ha mancato di attaccare pesantemente il suo predecessore
Prosegue sul Ponte di Ariccia la
guerra tra Di Felice e Cianfanelli
di Daniel Lestini
Si è consumata proprio sulle sorti
del ponte monumentale ariccino
l’ennesima guerra dialettica tra il
neo sindaco Roberto Di Felice e il
suo predecessore Emilio Cianfanelli.
A sparigliare il mazzo c’ha pensato
una calamità naturale, qual è stata il
terremoto dei giorni scorsi, che ha
costretto l’attuale Primo Cittadino
alla chiusura forzata di tutti e tre i
principali ponti cittadini. E’ stata
quindi una vera e propria guerra
verbale, ma anche di nervi, quella
che si è ‘giocata’ tra i due. Un vero
e proprio contro muro che non si è
concluso con la bagarre elettorale,
ma che è proseguito per tutta l’estate
e sta andando avanti anche in questo
autunno, su un terreno di scontro
che non ammette confini, è che ha
trovato proprio sul destino del Ponte
il tema più ‘caldo’. Se per Cianfanelli
andrebbe chiuso, senza distinzioni
di sorta, per procedere ai lavori di
consolidamento, per Di Felice si
dovrebbero battere tutte le alternative
possibili per evitare un provvedimento
che rischierebbe di mandare ko
svariate
attività
commerciali.
“Il Sindaco di Ariccia non vuole
approvare il progetto che prevede
la chiusura totale del ponte per
74 settimane” ha tuonato nei
giorni scorsi Cianfanelli, prima di
aggiungere: “Come opposizione
abbiamo chiesto la convocazione
del consiglio ma le conclusioni di
ANAS non permettono altro se non
la chiusura immediata. Ritengo
che se il Sindaco non interviene
- ha concluso Cianfanelli - debba
intervenire il Ministero degli Interni”.
Il violento sisma di domenica 30
ottobre ha invece costretto l’attuale
Primo cittadino a firmare l’ordinanza
di chiusura, estesa anche agli altri
due viadotti. Una mossa che ha
suscitato critiche ed apprezzamenti,
inducendo Di Felice ad una lunga
nota, nella quale spiegare i motivi
di tale provvedimento. “Siccome
mi sta a cuore la sicurezza di chi
transita con autoveicoli sul ponte
monumentale, ma anche la sicurezza
di chi transita sugli altri ponti e dei
bambini e ragazzi che frequentano
le scuole di Ariccia, per le quali è
bene che Emilio Cianfanelli renda
noti quali interventi di adeguamento
alle norme antisismiche abbia fatto
eseguire o sollecitato a eseguire negli
ultimi venti anni, come anche la
sicurezza dei frequentatori dei luoghi
e delle strutture pubblici coperti di
Ariccia, ecco spiegate le ragioni
dell’ordinanza. Per quanto riguarda
il ponte monumentale – ha aggiunto
Di Felice - non è meno sicuro o più
a rischio di crollo, in caso di sisma di
grave intensità, di tutti gli altri edifici
di Ariccia. Se stiamo alle probabilità
di un evento sismico di notevole
entità tutti quanti gli edifici ariccini
dovrebbero essere sgombrati, non
esistendone alcuno costruito secondo
le vigenti norme tecniche antisismiche.
In un articolo giornalistico prima del
sisma di domenica Cianfanelli ha
asserito - a meno di smentite - che
“il bando parte, una ditta si aggiudica
l’appalto”, e bisognerebbe chiedere a
Cianfanelli di precisare meglio questa
sua affermazione, considerato che
non risulta essere stato aggiudicato
alcun appalto per il semplice fatto
che non è stato ancora approvato il
progetto esecutivo, i cui elaborati
grafici cartacei, inviati dall’Anas,
sono stati ricevuti dal Comune
di Ariccia soltanto il 14 ottobre
2016. Tutto il resto - ha concluso
Roberto Di Felice, con un attacco
frontale - sono solo chiacchiere vuote
di chi non accetta di aver ricevuto
una mazzata alle elezioni comunali
e di non vedere più occupare con il
suo sedere, come gli era accaduto
nei quasi trenta anni precedenti, la
buontempone ha infatti
aggravato non di poco
le condizioni del ponte
monumentale. Con un
artifizio grafico il ponte
che crollò in parte nel 1967
è stato presentato come
gravemente
danneggiato,
con tanto di crepe piuttosto
vistose.
Uno
scherzo
di cattivo gusto in una
giornata che resterà negli
annali delle pagine nere
per un’Italia già fiaccata da
una crisi socio-economica
che non accenna avere fine.
Il sindaco Roberto Di Felice interviene sul
ripristino dell’impianto all’impianto sportivo
Torna la luce al campo
“Arrigo Menicocci”
“Per correr miglior acque alza le vele
poltrona
potere del
partitocratico”.
/ omai ladelnavicella
mio ingegno /
che lascia dietro a sé mar sì crudele;
/ e canterò di quel secondo regno
/ dove l’umano spirito si purga /
e di salire al ciel diventa degno”.
Ha scelto i versi della Divina
Commedia di Dante Alighieri, il
sindaco di Ariccia, Roberto Di
Felice, per annunciare il ripristino
dell’impianto di illuminazione al
campo sportivo “Arrigo Menicocci”,
avvenuto in estrema economia per le
casse dell’Ente come spiegato sempre
da Di Felice. Dopo aver ripreso le
parole del primo canto del Purgatorio,
il primo cittadino della città del Ponte
Monumentale ha poi elogiato il lavoro
del Consigliere comunale Giorgio
Leopardi che detiene, fra le altre,
proprio la delega alle attività sportive:
«Ricorro a queste due terzine della
Divina Commedia per esprimere che la
navicella della nostra amministrazione
ha navigato sinora verso la luce
e lontano dal buio in cui Ariccia
è stata precipitata da chi riteneva
di essere eterno e insostituibile.
Non solo. Dedico queste terzine a
Giorgio Leopardi, che ha ricevuto
da me l’incarico di coadiuvarmi
nell’esame e nello studio delle materie
“Sport -Turismo e Spettacolo” e che
sta sottraendo gran parte del suo tempo
di imprenditore per amore di Ariccia,
la nostra Ariccia, la nostra casa. Già con il grande successo della
Sagra della Porchetta – ha aggiunto
il sindaco ariccino - chiusa,
contrariamente
alle
edizioni
precedenti in attivo finanziario, ha
dato prova di encomiabile capacità
nella sua attività di mio coadiuvatore».
Il primo cittadino, eletto al primo
turno in occasione delle elezioni
dello scorso giugno, è poi intervenuto
sull’Ospedale dei Castelli Romani,
struttura in costruzione sulla
Nettunense: «E stiano tutti sereni: il
nuovo ospedale dei Castelli Romani
sarà completato […] secondo
l’impegno cronoprogrammatico, più
volte espresso durante le sue venute
elettorali ad Ariccia a sostenere un
mio avversario, dal Presidente della
Giunta Regionale del Lazio Nicola
Zingaretti nonché, come mi viene
riferito, non essendo io presente
per un impedimento fisico, durante
un sopralluogo il 3 ottobre 2016
nell’area del nuovo ospedale a
cui hanno partecipato numerosi
rappresentanti dell’amministrazione
comunale, dal dott. Fabrizio D’Alba,
sino a pochi giorni fa direttore
generale della ASL RM/6 (ex
ROMA/H) incaricato dal medesimo
Zingaretti della funzione di soggetto
attuatore al quale, come recita il
decreto commissariale n. 142 del 2
maggio 2016, “è affidato il compito
e ruolo di coordinamento di tutti gli
enti coinvolti nella realizzazione
dell’Ospedale dei Castelli al fine di
assicurare che la struttura in argomento
sia operativa e funzionante come
previsto dai Programmi Operativi”».
Luca Priori
La Torre
ALBANO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
17
All’interno dell’edificio verrà dislocato anche il comando della Polizia Municipale
Approvata la convenzione Comune-Tribunale
per il funzionamento degli uffici giudiziari
di Marco Montini
anche alla vicinanza rispetto
alle principali arterie viarie e
Importante
accordo
tra
il ferroviarie del territorio, su tutte la
Tribunale di Velletri e Palazzo Tangenziale dei Castelli Romani.
Savelli per la gestione degli uffici Il Tribunale di Velletri - ha
giudiziari di Albano Laziale. proseguito il sindaco di Albano
Che questi ultimi fossero salvi Laziale - avrà dunque per altri due
dal rischio di una chiusura, che anni la possibilità di utilizzare la
non sarebbe piaciuta a nessuno, struttura di Albano Laziale, anche
lo si era già capito durante lo nell’ottica di una riorganizzazione
scorso mese di settembre in orientata a garantire una maggiore
seguito
alla
comunicazione, funzionalità dei servizi giudiziari”.
diramata dal Ministero di Grazia La giunta comunale di Albano
e Giustizia. Adesso, però, sono Laziale ha formalizzato l’accordo
stati ufficializzati i particolari con una apposita delibera, la numero
della convenzione (composta da 190 approvata lo scorso 21 ottobre
nove articoli e firmata dal sindaco e pubblicata in questi giorni sul sito
Nicola Marini e dal presidente del istituzionale dell’ente comunale.
Tribunale, Francesco Monastero, Tra i punti più importanti della
ndr) tra il Municipio castellano convenzione c’è da registrare,
e
l’organismo
giudiziario: senza dubbio, quello che prevede
convenzione della durata di due anni. il trasferimento della sede del
“La struttura di via Donizetti comando
della
Municipale
- sottolinea con soddisfazione all’interno dell’immobile che
il primo cittadino in quota ospita gli uffici giudiziari.
Partito
Democratico,
Nicola Si legge a tal proposito
Marini - è stata giudicata nel
provvedimento:
moderna, ampia, attrezzata e “Le economie derivanti dalla
facilmente raggiungibile grazie dislocazione degli uffici della
Polizia Municipale all’interno
della sede distaccata del Tribunale
di Velletri in Albano Laziale,
consentono al Comune di Albano
Laziale di reperire disponibilità
(chiaramente
di
carattere
economico, ndr) per interventi
di cambio di destinazione d’uso
dell’intero piano seminterrato
dell’edificio, attualmente adibito
in parte ad autorimessa, in
archivio stabile, nonché per il
relativo adeguamento antincendio;
consentono inoltre - continua
il dispositivo amministrativo
- di dislocare fino a numero 3
unità di personale della Polizia
Municipale a potenziamento del
servizio di custodia del Tribunale”.
Insomma, la comunità locale
potrà continuare a godere di un
servizio pubblico fondamentale
mentre al tribunale saranno
garantite custodia e sicurezza.
La consigliera Nobilio sottolinea le criticità di Cecchina e Pavona. Il sindaco ribatte
Disagi nelle frazioni, decoro
e sicurezza i tasti dolenti
Ad Albano Laziale è botta e
risposta politico sulla condizione
igienica
e
infrastrutturale
delle popolose frazioni di
Cecchina e Pavona. Cittadinanza
insoddisfatta, opposizione critica,
amministrazione
comunale
a difendere quanto fatto per
la vivibilità del territorio.
“Un anno fa mi ero espressa
sullo
stato
di
abbandono
e
degrado
delle
frazioni.
Quello che possiamo dire a oggi
è che purtroppo nulla è cambiato.
Anzi se possibile la situazione si è
aggravata - dice la consigliera ed
esponente di Terra Nostra, Federica
Nobilio, che però puntualizza -.
Vanno comunque fatte delle
opportune
distinzioni.
Non
nascondo che su Pavona si è
perlomeno tentato di portare
qualche proposta di sviluppo.
La realizzazione del sottopasso e
soprattutto il progetto approvato in
consiglio del palazzetto dello sport
vanno nella direzione di migliorare
la vivibilità della frazione, così
come qualche timido tentativo di
cura di ville e giardini purtroppo
tristemente abortite da una visione
miope delle priorità cittadine
che continuano a depauperare
il bilancio comunale nelle voci
che riguardano il verde pubblico.
Ciò non toglie che ci siano
enormi problemi che riguardano
la viabilità il decoro e soprattutto
la sicurezza”, rincara la Nobilio.
Che poi passa a parlare dell’altra
frazione, quella di Cecchina, dove,
dice l’esponente di Terra Nostra,
“incombe l’annosa questione
della discarica di Roncigliano.
Dopo i mesi d’angoscia a
ridosso
dell’incendio,
oggi
continuiamo ad avere questa
presenza ingombrante ma non
sappiamo cosa dovremmo farne.
Ci sarà la bonifica? Il ripristino?
Quale destino dunque per la
discarica di Albano Laziale?”.
Di ben altro tenore - e non poteva
essere altrimenti - il giudizio
del sindaco in quota Partito
Democratico, Nicola Marini: “Su
Cecchina è venuto alla luce il
progetto “Plus” che comprende
asilo nido, scuola materna, mensa
scolastica, auditorium, centro
civico, sala polivalente, a cui
vanno aggiunti scuola elementare,
palestra e alloggi destinati
all’edilizia residenziale pubblica,
realizzato con fondi proveniente
dai “Contratti di Quartiere II”
del 2003. Un quartiere fatto di
servizi pubblici al servizio dei
cittadini. Senza considerare rivendica ancora Nicola Marini che
stiamo
estendendo
l’illuminazione
pubblica
in molte zone di Cecchina.
Inoltre su Cecchina e Pavona,
proprio in questo periodo,
abbiamo esteso il servizio di
raccolta
differenziata
“porta
a porta”, andando a togliere i
cassonetti stradali anche in luoghi
spesso simbolo dello sversamento
indiscriminato
di
rifiuti”.
Marco Montini
18
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
ALBANO
Nuove opportunità per i richiedenti asilo che soggiornano ai Castelli Romani
Un bando per far lavorare gli immigrati
di Marco Montini
Capitolo richiedenti asilo, una
questione sempre caldissima anche
nel comprensorio dei Castelli
Romani. In questi mesi, infatti,
non sono mancate le polemiche
spesso roventi, sia nella comunità
territoriale che nella politica
locale, legate all’ospitalità degli
immigrati, provenienti dai paesi
devastati da fame e guerra. Gli
ultimi casi in quel di Ciampino, che
attualmente ospita una ottantina
di rifugiati presso l’ostello della
gioventù di via Melvis Jones, e a
Rocca di Papa, dove i richiedenti
asilo accolti in città sono oltre
trecento. Adesso un nuovo esempio
di integrazione e solidarietà
viene
lanciato
nell’ambito
territoriale dell’AslRm6. Ebbene,
il Comune di Albano Laziale -
ente capofila del progetto - ha
diramato un avviso pubblico,
rivolto a numerosi comuni del
bacino territoriale castellano (a
tutti i distretti sanitari ricadenti
nell’Asl Rm 6, ndr), avente per
oggetto “l’attivazione di tirocini
formativi destinati all’inserimento
lavorativo dei cittadini immigrati
non comunitari, regolarmente
soggiornanti nell’ambito della
Roma 6”. Il budget che la Regione
Lazio ha destinato a questo
modello di integrazione sfiora i
sessantamila euro e i destinatari del
servizio sono “prioritariamente”
le categorie vulnerabili (come le
persone aventi lo status di rifugiato
o di protezione sussidiaria, ndr) e
gli individui maggiorenni compresi
tra 18 e 21 anni. Insomma, una
bella opportunità di integrazione
e, soprattutto, formazione e
occupazione per i tanti stranieri
residenti nel comprensorio dei
Castelli Romani. Attenzione, però:
per accedere al bando i soggetti
interessati
devono
rispettare
alcuni requisiti. Essere immigrati
non comunitari regolarmente
soggiornanti e residenti nei
Comuni dei sei distretti della
Roma6, di età compresa tra i 18 e i
64 anni; essere iscritti al centro per
l’impiego; e la conoscenza almeno
a livello elementare della lingua
italiana, condizione “sine qua non
– si legge nell’avviso pubblico
dedicato agli immigrati – per
l’avvio del progetto, trattandosi
di tirocini per l’inserimento
lavorativo”. La scadenza per la
partecipazione al bando si è avuta
in settimana, vediamo adesso che
appeal avrà sugli immigrati dei
Castelli Romani.
In una nota il Partito Comunista dei Castelli Romani attacca frontalmente tutte le forze consiliari
Albafor, i Comunisti ancora all’attacco:
“Ridicola e costosa la seduta di Consiglio”
E’ un attacco frontale, al solito
senza tanti giri di parole, quello
che arriva dai Comunisti dei
Castelli Romani, tra i pochi, che in
questo periodo, sembrano ancora
“I lavoratori non
vedono un euro dal
mese di febbraio, ma di
questo nulla è riportato
nella penosa
delibera del Consiglio”
interessarsi dell’odissea vissuta
dai dipendenti di Formalba. “Il 24
ottobre – si legge nel comnicato
stampa diffuso - si è riunito il
Consiglio Comunale di Albano per
discutere del fallimento Albafor.
Dopo ben 7 giorni è stata pubblicata
la delibera 60 votata dal Consiglio
comunale. Hanno votato a favore
i 16 consiglieri di maggioranza
(PD+PSI+Rifondazione+altri),
mentre la finta opposizione si
è divisa: 4 consiglieri si sono
astenuti (Sergi, Segrella, Ferrarini,
Giorgi) e 5 consiglieri sono andati
tranquillamente a casa (Anderlucci,
Guglielmino, Orciuoli, Silvestroni,
Nobilio). Anche su un problema
così serio ed importante, nessuna
forma di vera opposizione nel
Consiglio comunale di Albano.
Nella delibera è ricordato che
“con deliberazione del Consiglio
comunale n. 70 del 29.12.2010, in
sede di ricognizione delle società,
è stato dato atto che la società
Albafor spa riveste carattere di
interesse generale e non opera
pertanto in contrasto con le
disposizioni previste dall’art. 3,
comma 27, della legge finanziaria
per il 2008 (L. n. 244/2007)”. In
merito, di parere completamente
opposto è la dott.ssa Alessandra
Ilari, Giudice per le Indagini
Preliminari del Tribunale di
Velletri, che in data 5 dicembre
2014 ha sottolineato che “la
società si occupa di progettare e
realizzare corsi professionali, che
non paiono al momento potersi
ascrivere alla categoria di attività
economica di vitale importanza
per i cittadini”. In effetti, quale
interesse generale ci sarebbe per i
cittadini del Comune di Albano nel
fornire formazione professionale
a Marino, Colleferro, Pomezia,
Velletri e Valmontone? Il Consiglio
Comunale ha deliberato “di fornire
indirizzo
all’amministrazione
comunale di presentare reclamo,
attraverso la rappresentanza di
un legale, avverso la sentenza
del Tribunale di Velletri che ha
dichiarato il fallimento della
società Albafor S.p.a.”.
Questo atto di indirizzo è ridicolo
e costoso – hanno aggiunto dal
Partito Comunista -.
Ridicolo perché le società Albafor/
Formalba sono insolventi con
debiti per 12 milioni di euro nei
confronti dei lavoratori, dell’INPS,
dell’Erario, delle banche e degli
altri fornitori.
Costoso perché dovrà essere
nominata la rappresentanza di
un legale per la presentazione
del reclamo Inoltre, i lavoratori
Formalba non vedono un euro dal
mese di febbraio, ma di questo
nulla è riportato nella penosa
delibera del Consiglio Comunale.
Del licenziamento di Giovanni,
dipendente Formalba che ha osato
chiedere lumi sui propri stipendi
pregressi non percepiti, nulla
dice la delibera approvata anche
da sedicenti partiti della sinistra
(PD-PSI-Rifondazione) e dalle
“illuminate” liste civiche.
Il licenziamento di Giovanni
e le centinaia di giornate di
sospensione combinate agli altri
25 lavoratori della sede di Albano
saranno conteggiate da questo
indecente Consiglio Comunale
come ciniche “azioni di riduzione
del costo del personale”.
Il Partito Comunista dei Castelli
Romani chiede le dimissioni
del Sindaco Marini, massimo
responsabile politico del fallimento
Albafor, e denuncerà alla Corte dei
Conti tutte le spese che sosterrà il
Comune di Albano per un ricorso
tanto inutile quanto ridicolo”.
La Torre
MARINO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
19
Torna in auge il vecchio progetto per la messa in sicurezza di un pericoloso incrocio sull’Appia Nuova
Il fantasma della Rotatoria a Due Santi
di Marco Montini
Il fantasma della rotatoria di
Marino torna a materializzarsi
a Palazzo Colonna. Un progetto
annunciato anni fa dall’ex Provincia
di Roma, guidata allora da Nicola
Zingaretti, ma che adesso vede i
primi importanti step istituzionali:
la rotatoria all’altezza di Due
Santi, piccola frazione di Marino,
L’intervento prevede
anche la rimodulazione
della viabilità della zona
la delibera di giunta comunale
che dà l’approvazione alla firma
della convenzione tra il Comune
di Marino e la Città Metropolitana
di Roma Capitale, governata dalla
sindaca grillina Virginia Raggi.
L’atteso intervento infrastrutturale,
mirante a elevare gli standard di
sicurezza sulla rete stradale, rientra
nel cosiddetto programma “Pilota”,
previsto dal ministero dei Lavori
Pubblici, e si punta a farlo rientrare
all’interno di un apposito bando,
pubblicato dalla Regione Lazio. In
questa ottica, l’Amministrazione
della Città Metropolitana di Roma
Capitale dunque intende partecipare
attivamente alla definizione e
all’attuazione
della
proposta
contenuta nel bando, presentando
un progetto denominato “rotatorie
per la sicurezza” di cui fa parte,
in un rapporto di concertazione
istituzionale con il Comune di
Marino, anche uno studio di
fattibilità della rotatoria sulla
Appia Nuova, in località Due
Santi. “Il bando - si legge nel
provvedimento del Comune di
Marino - prevede un atto di accordo
delle amministrazioni a partecipare
alla realizzazione della proposta,
a concorrere congiuntamente
agli oneri progettuali, realizzativi
sull’Appia Nuova, infatti potrebbe
nascere in un punto dove le auto
sfrecciano ad alta velocità e dove
non sono mai mancati incidenti,
anche gravi. Che qualcosa si
stia muovendo, d’altronde, lo
si evince spulciando l’Albo
Pretorio di Palazzo Colonna, dove
recentemente è stata pubblicata
e di monitoraggio del progetto
da
realizzare
e
costituisce
fattore premiale”. Ma al di là
delle
connotazioni
tecnicoamministrative,
quello
che
balza agli occhi è finalmente la
volontà di mettere in sicurezza
il tratto marinese della strada
statale. Con la convenzione, il
Municipio castellano si impegnerà
a “rivedere la viabilità comunale
nell’area, oggetto d’intervento, in
considerazione dell’impossibilità
di far confluire via del Pascolaro
direttamente nella rotatoria in fase
di progettazione; acquisirà inoltre le
aree necessarie per la realizzazione
dell’intervento
secondo
la
normativa vigente e cedere, a
titolo gratuito, le opere realizzate
alla Città Metropolitana di Roma
Capitale”, si legge all’interno
del provvedimento comunale.
Vedremo adesso se il progetto di
rotatoria decollerà anche nei fatti.
A Marino lo sperano in tanti.
L’arteria non è servita dal trasporto pubblico scolastico e le zone periferiche soffrono
I residenti di via Spinabella
chiedono il servizio scuolabus
In via Spinabella lo scuolabus è
un miraggio. La denuncia arriva
da una mamma in forte difficoltà
nell’accompagnare
i
propri
figli a scuola alla quale è stato
riferito che il servizio di trasporto
scolastico su quell’arteria che
si trova in zona decentrata, non
è più previsto rispetto all’anno
scorso.
Probabilmente
una
riorganizzazione del servizio
alla cittadinanza, in capo alla
Schiaffini, ha lasciato scoperta
la strada in questione, causando
situazioni di profondo disagio.
“Io ho due bambini di nove e
quattro anni – riferisce la mamma
-. Prima abitavo a Cava dei Selci
e tutte le mattine mio figlio
prendeva lo scuolabus alle ore
7,28 per poi arrivare a scuola, in
via Pietro Maroncelli, alle 8,40.
Uno scandalo! Di recente invece
mi sono dovuta spostare lontano
dalla cava, in via Castagnole di
Sopra, nei pressi di via Spinabella,
perché i miei figli, asmatici
entrambi, stavano sempre male.
Ora però non posso usufruire
dello scuolabus. Non ho la
macchina né le disponibilità per
riacquistarla, quindi ogni mattina
sono costretta a camminare a
piedi con due bimbi, lungo una
strada che non ha marciapiedi, per
poi arrivare sino all’Appia, dove
fortunatamente a volte ottengo
un passaggio da un’amica”.
Anche altre famiglie residenti in
zona hanno fatto richiesta agli
uffici comunali senza ricevere
risposte positive. “Mi hanno
detto che avrei dovuto spostare
i miei figli al plesso scolastico
in via Palaverta, ma non ritengo
giusto dover spostare i miei figli
interrompendo il loro percorso
scolastico e procurandogli ulteriori
disagi in aggiunta a quelli che già
hanno – ha aggiunto la signora
-. Purtroppo viviamo anche
situazioni piuttosto delicate ed ho
fatto riferimento alla coordinatrice
del
supporto
alla
persona
proprio per illustrare il mio caso.
All’inizio si era resa disponibile
ad accettare nuove iscrizioni
anche essendo scaduti i termini,
in caso di forte necessità, ma poi
mi è stato risposto che l’unica
soluzione è di cambiare plesso.
Trovo inaccettabile lasciare a piedi
dei bambini e voltare le spalle a
situazioni di effettivo bisogno.
Io per andare a lavorare faccio
tranquillamente un bel pezzo di
strada a piedi per arrivare alla
fermata del Cotral, ma con due
bambini in pieno inverno diventa
complicato. Purtroppo la zona di
via Spinabella è isolata ed è proprio
qui che c’è maggiore necessità di
trasporti pubblici”. Ad aumentare
i disagi il plesso scolastico “Bruno
Ciari” la settimana scorsa si è
allagato a seguito delle piogge
precludendo le attività scolastiche.
Michela Emili
Aversa rimarca la propria contrarietà
alla fuoriuscita dall’associazione nazionale
Il Pci replica a Colizza
sulla “Città del Vino”
A seguito dell’articolo pubblicato
sul precedente numero del nostro
settimanale, in cui raccoglievamo le
dichiarazioni del sindaco di Marino,
Carlo Colizza, sulla decisione
di fuoriuscire dall’associazione
nazionale “Città del Vino”, il Pci di
Maurizio Aversa ha controreplicato
rimarcando la propria contrarietà.
La questione, già sollevata in
precedenza dal partito marinese, con
la richiesta di opportune motivazioni
da parte dell’Amministrazione
comunale, per una città che proprio
nell’uva e nel vino trova la sua
identificazione più radicata e
conosciuta, sta proseguendo a suon
di botta e risposta dai due fronti. Il
Pci ha infatti voluto rimarcare che il
risparmio per l’Ente, di circa 4mila
euro l’anno, non può considerarsi
determinante nell’ambito di una
politica della razionalizzazione e
spending review annunciata dal
primo cittadino. Indicativo, invece,
per i vertici del Pci è il fatto che
proprio Marino è tra i Comuni
che, nel lontano 21 marzo 1987,
diedero vita all’associazione “Città
del Vino”. “A livello castellano
– scrivono in una nota dal Pci troviamo impegnati qui, il Comune
di Frascati, che proprio in questi
giorni sta raddoppiando le iniziative
enogastronomiche che hanno
come partner l’associazione; il
comune di Genzano che, iscrittosi
dopo di noi, ha deciso di dare una
parte del Palazzo Sforza-Cesarini
all’associazione che ora ne ha lì
una prestigiosa sede; il comune
di Roma Capitale è associata;
come altri comuni nei Castelli
romani”. Il primo cittadino aveva
annunciato, inoltre, dalle nostre
pagine di avere in serbo nuovi
progetti per la valorizzazione della
produzione vitivinicola marinese.
“Non siamo più in campagna
elettorale – chiosano ancora dal Pci
-. Ora Colizza è il Sindaco, se aveva
progetti avrebbe, con la Giunta,
già dovuto presentarli ed attivarne
la realizzazione. Oltre questo dato
sconcertante, non è dimostrato,
semmai vale il contrario, che
ove anche venisse studiata una
strategia di nuova promozione,
l’Associazione in quanto tale,
e l’adesione ad essa, siano di
impedimento. Non crede il saggio e
pragmatico amministratore che una
realtà già robusta, solo da utilizzare,
potrebbe tornare utile nell’interagire
con nuove strategie di promozione?
Negare questo, è negare il buonsenso
amministrativo”. E’ intenzione
del Pci promuovere un’iniziativa
comunale volta al mantenimento
della adesione all’associazione
“Città del Vino”, e a contribuire al
confronto con operatori economici
sulla promozione enogastronomica
di Marino e dei Castelli romani.
20
...
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
CIAMPINO
CIAMPINO - CASTEL GANDOLFO
La Torre
Conclusi, ma solo parzialmente, i lavori di riqualifica e manutenzione della pista del “Pastine”
Dopo i lavori a metà l’aeroporto è tornato a…volare
quanto reso noto dal sindaco Terzulli, è stata rimandata a data da
destinarsi. Appare evidente che
la causa sono state le numerose
proteste dei cittadini, colpiti da rumore e inquinamento dell’aria, del
nostro Comitato e di altre associazioni di cittadini e forze politiche
– in particolare M5S e SEL. Noi
avevamo denunciato, nei nostri comunicati stampa, che questi lavori
rischiavano di produrre un grandissimo impatto sulla popolazione.
Infatti così è stato, sono state presentate denunce ai carabinieri,
molte proteste dei cittadini sono
apparse sui social e nei commenti
della stampa, il sindaco di Ciampino è stato chiamato dai cittadini colpiti a verificare di persona
la situazione di invivibilità delle
loro case. Di conseguenza i pesanti lavori a ridosso delle case
della città sono stati annullati, gli
altri lavori si sono quasi fermati nelle ore notturne, i mucchi di
detriti che producevano polveri ed
esalazioni, sono stati bagnati e il
transito dei camion da cava, sulla via interna a ridosso della città, era intervallato dal passaggio
di autocisterne che bagnavano la
strada. Viene da domandarsi, ma
perché non l’hanno fatto prima?
Chi ha autorizzato questi lavori?
È stato presentato alla ASL il piano della sicurezza dei cantieri?
Chi doveva sorvegliare lo svolgimento dei lavori e il relativo
impatto? Anche per far esporre,
con molto ritardo e in una posizione poco leggibile, la normale cartellonistica dei cantieri
è dovuta intervenire la On.le
Arianna Spessotto, del M5S”.
Un dispositivo di controllo svolto in
modo trasversale dalla Polizia Locale
In base ai progetti precedenti 12 nuove abitazioni
Erp sarebbero dovute sorgere in via Antonio Costa
Denunciato sui social lo stato di
abbandono dell’area a ridosso del terminal bus
Al tramonto di sabato scorso, alle
20.30, in perfetto orario con la tabella di marcia, l’aeroporto Giovan
Battista Pastine ha riaperto i battenti dopo 2 settimane di stop, coincisi coi sospirati e contestati lavori di riqualifica e manutenzione
della pista di volo, secondo il piano
di operazioni approvato da Enac.
“I lavori realizzati da Pavimental
Spa, società del Gruppo Atlantia –
hanno fatto sapere da Adr – sono
stati conclusi in tempi-record: soltanto due settimane sono state necessarie per effettuare la riqualificazione della superficie della pista.
Nel cantiere hanno operato ininterrottamente circa 450 persone, tra
operai e tecnici, impegnate su più
turni nell’arco delle 24 ore e sono
stati impiegati circa 200 mezzi”.
Di ben altri toni la nota del
CRIAAC (Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale
dell’aeroporto di Ciampino), che
ha ricostruito quanto accaduto,
dandovi altri connotati. “Dal 14
al 29 ottobre l’aeroporto di Ciampino è stato chiuso per lavori
che avevano lo scopo di apportare
cambiamenti profondi alle infrastrutture di volo: pista di decollo,
piazzali d’imbarco e di sosta degli
aerei e vie di rullaggio che collegano piazzali e pista di volo. In 15
giorni, lavorando giorno e notte
senza interruzioni, la pista di volo
è stata demolita e ricostruita, cambiandone profilo e pendenze. Stessa sorte per la via di rullaggio che
corre parallela alla pista dal lato
della Via Appia e per una parte
importante dei piazzali. Complessivamente oltre 4 chilometri e
mezzo di piste e una grande area
dei piazzali sono state demolite e
ricostruite, a soli quattro anni di
distanza dal precedente intervento
radicale del 2012. Dal lato opposto
della pista, quello verso la città, la
vecchia pista di decollo e la vecchia via di rullaggio che si trovano
a ridosso delle case di Ciampino,
dovevano essere demolite e sostituite da un compatto terreno erboso, adatto a sostenere e frenare gli
aerei che eventualmente uscissero
fuori pista. Si tratta di altri 4 chilometri e mezzo di piste, in disuso da
moltissimi anni. Lavori necessari,
hanno scritto Enac e AdR, per garantire il rispetto della normativa
europea (EASA) sulla costruzione
e gestione degli aeroporti. Indispensabili per consentire a Enac di
rilasciare ad AdR la certificazione
dell’aeroporto secondo gli standard europei, dato che l’attuale certificato, che scadrà il 30 novembre
2016, è stato rilasciato “in deroga”
alla normativa europea, a causa
a delle pendenze irregolari della
pista ed alla irregolarità e insufficienza delle fasce di sicurezza che
devono essere garantite al lato della pista e delle vie di rullaggio, per
tutta la loro lunghezza. Ma questa
seconda parte dei lavori, secondo
Da.Le.
Posti di blocco e patenti ritirate
nella notte di Halloween
E’ iniziata nella notte delle streghe
per protrarsi per buona parte della
mattinata di Ognissanti l’operazione “Halloween 2016” effettuata
dal Comando della Polizia Locale
di Ciampino, con l’obiettivo di
presidiare le diverse iniziative organizzate per l’evento. Il dispositivo di controllo, composto da 12
agenti direttamente coordinati dal
Comandante, 5 autovetture e l’utilizzo di tutta la tecnologia a disposizione del Comando, è stato svolto
in modo trasversale partendo da via
di Morena, transitando per Piazza
della Pace, per raggiungere la zona
di via Mura dei Francesi. Molte le
persone che sono state identificate
nei diversi posti di blocco istituiti a
livello cittadino tenuto anche conto dell’attenzione rivolta alla prima parte dell’operazione in modo
particolare alle feste che si sono
svolte nelle aree pubbliche e parchi
cittadini. Nonostante non finalizzato ad attività di polizia stradale,
durante il corso dei controlli è stato
comunque possibile accertare due
casi di guida sotto l’influenza delle
sostanze stupefacenti i cui riscontri
dovranno essere effettuati nei prossimi giorni. A questo si è aggiunto il caso di una contestazione per
mancato utilizzo delle cinture di
sicurezza che ha permesso di fare
emergere un presunto caso di falsa
revisione. Alla richiesta degli agenti, infatti, del motivo per il quale la
conducente di un mezzo non indossava il dispositivo di controllo,
la stessa riferiva che la cintura era
bloccata. Il successivo controllo del libretto di circolazione, nel
quale risultava solo in apparenza
una “revisione regolare”, senza
che la stessa circostanza trovava
riscontro negli archivi della motorizzazione immediatamente consultata, ha permesso agli agenti di
avere un riscontro positivo rispetto
a quanto ipotizzato. Oltre il ritiro
del libretto, a conferma degli accertamenti effettuati, si procederà
con una denuncia penale nei confronti dei responsabili del reato.
Il “fu” parco
Alloggi Ater, Maurizio Colacchi:
“La Monachesi perde un altro finanziamento” Torlonia nel degrado
Arriva un altro affondo dal presidente del Consiglio comunale
ed ex primo cittadino, Maurizio
Colacchi al sindaco Milvia Monachesi stavolta sulla mancata
realizzazione di nuovi alloggi di
edilizia popolare. “In data 1 dicembre 2008 il dirigente dell’Ater Provincia di Roma Ing. Giancarlo
Mongelli comunicava al sindaco
di Castel Gandolfo Maurizio Colacchi che la Regione Lazio aveva
approvato il programma di intervento proposto per la costruzione
di n. 12 nuovi alloggi di edilizia
residenziale pubblica con un finanziamento che ammontava a €
1.350.000,00. L’amministrazione
comunale iniziò una ricerca sul
territorio di un’area idonea alla
realizzazione del progetto. Nel
frattempo si perfezionarono tutti
gli atti amministrativi propedeutici
e l’Ater incaricava una Dirigente
Architetto come referente per Castel Gandolfo. Vennero eseguiti dei
sopralluoghi e l’Istituto, dopo riunioni e valutazioni, ritenne l’area
prescelta funzionale allo scopo. Il
Consiglio Comunale con delibera
n. 20 del 29/09/2011 approvava: la
localizzazione dell’area di intervento per la realizzazione di numero 12 alloggi Erp, individuandola
in Via Antonio Costa, in un restante terreno ( in zona di espansione
del vigente Prg) in continuità e a
completamento di alloggi di edilizia residenziale pubblica realizzati
nei primi anni ’50; la concessione
del diritto di superficie all’Ater
della Provincia di Roma; l’approvazione dello schema di convenzione e dava mandato all’Area
tecnica comunale per il perfezionamento dei consequenziali atti.
Sono trascorsi 5 anni da allora –
ha sentenziato Maurizio Colacchi
- e in data 05 ottobre 2016, con
un articolo sulla stampa, l’attuale
Amministrazione comunale comunica, fingendo di scandalizzarsi,
che i fondi stanziati per questa
importante opera sociale per la
collettività castellana sono spariti.
Un altro strategico finanziamento
perso da questa pasticciona e inconcludente coalizione Pd - Centrodestra. Ma in questi 5 anni di
governo in cosa eravate così indaffarati da non riuscire a completare
le opere e i progetti già impostati
e finanziati alla precedente Amministrazione? A chi scaricherete
adesso la responsabilità di
quest’altro ulteriore fallimento?”.
Il parco Torlonia di Castel Gandolfo versa nel più assoluto degrado e scatta la parodia dei cittadini.
E’ un’amara ironia quella che circola sui social network per mano
di un cittadino che, senza timore
alcuno di esagerare, ha sentenziato
“Il fu parco Torlonia”. L’area verde
che si trova presso l’area destinata
al parcheggio degli autobus nel piazzale Sandro Pertini, all’ingresso
del Comune gandolfino, è diventata, riprendendo la segnalazione
cittadina, “una foresta inaccessibile, vi regnano cespugli ed arbusti
di ogni tipo e come in altre parti
non mancano neppure le immondi-
zie”. “La cosa grave e paradossale
è che questa zona rappresenta il
biglietto da visita del nostro Comune – continua il cittadino con
indignazione -. Infatti essa è l’area
di sosta dei pullman che trasportano i turisti a Castel Gandolfo, e
provate ad immaginare cosa pensano nel vedere questo Parco ridotto a una giungla e a un ricettacolo
di immondizie. Pensate che qui
dovevano sorgere, a detta dell’Amministrazione comunale, un punto
di ristoro per accogliere cittadini
e turisti in un ambiente piacevole
e rilassante, un campo di bocce e
collocazione di nuove panchine”.
La Torre
FRASCATI
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
21
“Frascati Futura” chiede al commissario di spegnere i varchi durante le feste e i successivi saldi
Partita la proposta per sospendere la ztl a Natale
di Michela Emili
Torna al centro del dibattito
la già contestatissima ztl
del
centro
di
Frascati.
Lo strumento di interdizione
al traffico veicolare delle
piazza principali della città
durante i weekend, entrata in
funzione a ottobre 2015, non
senza causare problemi per
via di malfunzionamenti del
sistema che non rilevava il pass
di disabili e residenti tanto da
produrre multe e successive
contestazioni a raffica, è finito
nella proposta della formazione
politica
“Frascati
Futura”,
che fa capo all’ex consigliere
di minoranza Mirko Fiasco.
Laura Crisanti, una componente
del gruppo, ha inviato una
nota al commissario prefettizio
il
maggior
flusso
di
persone - scrive Crisanti Le chiedo di valutare la
possibilità
di
sospendere
l’attivazione dei varchi ztl
oltre il consueto periodo delle
festività natalizie (08 dicembre
– 06 gennaio) sino al termine dei
saldi invernali, indicativamente
fissato per metà febbraio
(non essendo ad oggi ancora
disponibili le date ufficiali).
In particolare, si rileva che nel
suddetto periodo in occasione
delle promozioni di stagione,
che rappresentano un’importante
valore aggiunto in questa
delicata
fase
economica,
le
attività
commerciali,
eccezionalmente,
rimarranno
aperte tutte le domeniche,
pertanto sarebbe auspicabile
agevolare il commercio, in
questo limitato arco temporale,
evitando limitazioni di transito
e parcheggio per i consumatori.
Sarebbe inoltre opportuno, in caso
di accoglimento della presente
proposta, dare idonea e preventiva
informazione ai cittadini della
temporanea disattivazione della
zona ztl così da incentivare
l’auspicato flusso di persone”.
Proprio le iniziative messe in
campo
dall’Amministrazione
comunale
per
convogliare
a Frascati i visitatori e dare
respiro alle attività commerciali
durante il periodo natalizio sono
da sempre state oggetto di grande
attenzione e duri confronti tra
i versanti politici, non ultima
la questione della pista di
ghiaccio in piazza San Pietro,
amata e odiata allo stesso tempo,
tra grandi afflussi e problemi
vari, di cui però, quest’anno,
ancora non se ne parla.
Torna l’attenzione per le
organizzazioni natalizie
in grado di
attrarre visitatori e
favorire il commercio
Bruno Strati per richiedere
la sospensione della zona a
traffico limitato durante le feste
natalizie, per andare incontro
alle esigenze dei commercianti
che proprio a ridosso di Natale
e subito dopo con l’inizio dei
saldi, sperano in un massiccio
afflusso per stimolare gli acquisti.
“Come segno di attenzione alle
problematiche dei commercianti
della città, che da sempre
lamentano forti disagi, per le
carenze dovute alla criticità
della situazione parcheggi, al
fine di agevolare il turismo ed
Le Scuderie ospitano le opere del Gruppo Terre Incognite
Apparenza e Significato:
rassegna d’arte contemporanea
Un tempo forziere d’ispirazione
per gli artisti del Grand Tour, i
Castelli Romani si rivelano ancora
oggi nel Terzo Millennio terra
d’arte e di passione cromatica: la
bella scenografia delle Scuderie
Aldobrandini a Frascati ospita
in questi giorni splendide opere
del Gruppo Terre Incognite, nella
Rassegna Viaggio attraverso il
colore “Apparenza e Significato”, II
edizione allestita nell’ambito della
12^ Giornata del Contemporaneo,
manifestazione
promossa
dall’Associazione Musei d’Arte
Contemporanea Italiana (AMACI).
Inaugurata il 15 ottobre scorso alla
presenza autorevole dello scrittore
e critico d’arte Franco Campegiani
e di numerosi artisti e poeti la
mostra offre all’appassionato
un ventaglio di opere, ciascuna
intima espressione dei diversi
artisti che espongono: Rita Baldo,
Lino Bernardini, Franca Bigioni,
L’Asl fa chiarezza attraverso la voce degli esperti
Il ruolo dei vaccini in
un convengo alle Scuderie
Si terrà nei giorni 4 e 5
novembre a Frascati presso
le Scuderie Aldobrandini
in piazza Guglielmo Marconi,
il corso di formazione
organizzato
dall’azienda
Asl Roma 6 rivolto alla
cittadinanza e alle associazioni
del territorio volto a fare
chiarezza sul mondo dei
vaccini, un terreno sempre
più ampio e costantemente
oggetto di ricerca scientifica.
Nonostante siano sempre
al centro di dibattito, nel
corso della storia i vaccini
si sono rivelati strumenti
fondamentali per combattere
la diffusione di malattie
infettive,
modificandone
d r a s t i c a m e n t e
distribuzione e incidenza.
L’evento
prevede
una
giornata che consta di una
prima parte introduttiva:
storia del vaccino, il piano
di prevenzione regionale,
tipi di vaccino e altro
ancora e una seconda parte
in cui sarà presentata una
Nuccia Bonsignore, Antonella
Brindisi, Franco Crocco, Mario
Franceschini, Rosa Gisondi, Karin
Lindstrom, Chiara Loricchio,
Mauro Maiozzi, Luigi Marazzi,
Rossano Menichelli, Claudia
Passaglia, Laura Piccininni, Paola
Santangeli, Mario Silvestri, Andrea
Simonetti, Marina Spadaro e
Mariannita Zanzucchi. Una tragica
fatalità segna purtroppo questo
evento: la prematura scomparsa
di Franca Bigioni. Il Cielo e la
Marina tempestosa, raffigurate
nelle sue opere espressioniste,
rendono vivida e commovente la
sua presenza, sia tra gli artisti che
tra i visitatori. Fiabe cromatiche,
acquerelli impressionisti, sculture
astratte e poliedriche, alcune
dalle vaghe forme antropomorfe,
espressioni di colore che danno
parola all’anima e all’intelletto,
paesaggi espressionisti, dialoghi
sospesi tra colore e materia:
panoramica
sui
percorsi
integrati in ambito vaccinale
focalizzata
sugli
aspetti
più
strettamente
pratici.
La seconda giornata invece
sarà incentrata sul ruolo
fondamentale che i vaccini
svolgono all’interno della
comunità con particolare
attenzione all’importanza di
una comunicazione efficace
in materia, in favore delle
famiglie spesso dubbiose sulla
somministrazione o meno.
Saranno undici le personalità
incaricate di svolgere il
corso tra dottori e dottoresse,
i
quali
auspicano
una
partecipazione
attiva
e
sinergica
tra
cittadini,
operatori
del
settore,
associazioni ed esperti pronti a
sciogliere dubbi e perplessità.
Al termine del corso è prevista
inoltre una tavola rotonda
intorno la quale i maggiori
esperti si confronteranno
su
vari
casi
clinici.
Sabrina Patruno
ogni opera richiama un vissuto
e un’intima esperienza legata al
pittore, allo scultore, all’artista che
lascia nella sua astrazione ampio
spazio a chi osserva. La calda luce
che il sole a ovest propaga in raggi
filiformi attraverso le ampie vetrate
della storica Sala, contribuisce ad
arricchire e impreziosire le trame
fantasiose e i giochi di colore che
ogni opera esibisce. Un’impresa
espositiva, questa Rassegna, che
conferma il valore del dialogo
e della cooperazione artistica
dell’Associazione Culturale Terre
Incognite, ormai avviato verso il
decennale della sua fondazione,
quando nel 2008 Mariannita
Zanzucchi,
Paola
Santangeli
e Claudia Passaglia diedero
avvio ai loro sogni e ali alla loro
arte. Un viaggio che continua
e che è destinato a raggiungere
sempre
migliori
traguardi.
Rita Gatta
22
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
MONTE COMPATRI-ROCCA DI PAPA
Il rilevamento dei flussi ha evidenziato la necessità di
razionalizzare il traffico aumentato dopo l’apertura della Metro C
Intenso traffico su via Casilina, il Comune
chiede la realizzazione di nuove rotatorie
Dopo lo studio dei flussi effettuato
su via Casilina a Monte Compatri,
nell’ambito del progetto “Sicuri
sulla strada”, è emersa chiara la
necessità di una riqualificazione e
razionalizzazione del transito che
ha assunto, complice l’apertura
della metro C di Pantano, volumi
notevoli. Oltre 700 veicoli in 40
minuti: è questo il volume rilevato
dalla Polizia locale lo scorso 18
ottobre lungo l’arteria. Tra questi,
inoltre, 25 sono i mezzi superiori
ai sei metri di lunghezza transitati
su quel tratto, tra le 11:18 e le
11:59. La questione era balzata
all’attenzione cittadina perché al
momento delle verifiche l’auto
della Polizia locale ferma ai lati
della strada aveva insospettito la
cittadinanza circa un’operazione
massiccia di autovelox. Già in
precedenza, quindi, il comandante
della Polizia Locale, Aniello
Nunziata, aveva smentito le voci
circolate e annunciato lo studio.
“L’attività – ha sentenziato
Nunziata - è inerente al rilevamento
dei
flussi,
in
prossimità
dell’incrocio con via dell’Acqua
Felice, al fine di predisporre un
piano di interventi strutturali da
presentare alla Regione Lazio e
per accedere così ai finanziamenti
della Pisana. Un programma
pilota sulla sicurezza stradale, che
nasce in seguito al provvedimento
dirigenziale n° G10537 del 20
settembre scorso, pubblicato sul
BUR Lazio n° 76 del 22 settembre:
scadenza prevista per sabato 22
ottobre. Nessun accertamento sulla
velocità, dunque, come riportato in
rete; tra l’altro azione effettuata su
una strada pubblica e non privata
come falsamente affermato su
facebook e nel video caricato
su youtube”. “Per doverosa
informazione – ha continuato
– , da tempo viene utilizzata,
per il controllo sul rispetto dei
limiti di velocità, la postazione
di via Casilina al Km. 20+300:
in prossimità dell’ingresso della
stazione-capolinea della Metro C.
Con mezzi sempre segnalati e ben
visibili agli automobilisti”. “Questi
dati - commenta il sindaco Marco
De Carolis - non solo dimostrano
che non stavamo effettuando dei
rilevamenti sulla velocità per
vessare i cittadini, per analizzare
la mobilità dal chilometro 21,800;
ma confermano che quella strada
è congestionata dai veicoli. Non
solo - aggiunge il primo cittadino
monticiano - transitano molte auto,
ma in troppi non rispettano i limiti
mettendo a rischio la propria vita e
quella dei cittadini che transitano su
quell’arteria. Per questo, con forza,
ribadisco che il semaforo pedonale
all’altezza della Metro C non può
garantire un attraversamento in
sicurezza. Serve un sistema di
rotatorie, anche per far fluidificare
meglio il traffico. Un’istanza che
porterò all’attenzione dell’Anas,
dopo averla sottoposta senza
esito alla Città metropolitana di
Roma Capitale”. Intanto, dopo
gli atti vandalici dei giorni scorsi,
il Comune di Monte Compatri
ha provveduto al ripristino
del semaforo pedonale di Via
Casilina, all’altezza dell’ufficio
postale in zona Laghetto, oltre a
quello che si trova in zona Molara,
all’incrocio di ingresso della
frazione, unitamente all’intervento
di messa in sicurezza dei tombini
che insistono lungo l’arteria.
La Torre
Un’infanzia nata in pieno conflitto
mondiale ed un secolo di vita che
abbraccia la storia di una comunità
Nonna Fernanda, la prima
centenaria di Rocca di Papa
1916: in pieno conflitto mondiale,
mentre i soldati erano al fronte, a
Vivaro e negli altri Castelli Romani,
infuriavano le lotte contadine: la
povera gente proprio in quei giorni
aveva invaso e seminato a Colle
dei Morti, nella Valle del Vivaro, a
Quartuccio del Fontanile… Fernanda
Fei nasceva in una casetta del centro
storico di Rocca di Papa, vicino alla
chiesa del SS.mo Crocifisso. Era il 15
ottobre, probabilmente un bel giorno
di una calda ottobrata romana e la
mamma Aurelia Fazi, affacciandosi
mentre l’allattava, guardava la striscia
luccicante del mare all’orizzonte.
Donne forti del quartiere bavarese,
robuste e coriacee: chissà, forse fino a
pochi giorni prima era andata a lavare
i panni alla fontana in Piazza Vecchia
o al Pantanello e poi aveva spignattato
e cucinato per tutti. Il papà Natale
sarebbe tornato dalla campagna dove
vangava e zappava, lavorava nel bosco
raccogliendo “verdura” per i fiorai,
pungitopi e agrifogli e magari, vistolo
tornare, la notizia poteva avergliela
comunicata una delle tante vicine,
forse proprio quella che chiamavano
Maria de Muccu zozzu: i soprannomi
a Rocca erano vere e proprie identità.
Era l’ultima di cinque figli, Fernanda,
quattro femmine e un maschio,
Filiberto che a soli diciannove anni se
ne sarebbe andato per una polmonite
dopo una sudata lavorando nei campi:
lo ritrovarono seduto sotto un albero,
dove s’era accasciato senza forze.
Il padre pure morì scivolando da
una scala poco distante dal forno di
‘Ngnese ‘e Rosarella, vicino ‘a casa
de Colomma, in via della Cava…
era uscito da poco dall’osteria e
aveva perduto l’equilibrio. Magari
poco prima, oltre a giocare a morra
o alla passatella avevano discusso e
commentato la difficile quotidianità
del presente. Fernanda era andata in
prima elementare, ma saltuariamente:
la scuola, dove poi dice non l’avevano
più voluta, le faceva venire ‘no sfogu
‘n capu e i rudimenti del leggere e
scrivere non sono stati mai per lei
familiari, mentre i conti li ha sempre
fatti benissimo. Ammaestrata – dice
ridendo – non sono mai stata… Da
ragazzina giocava per la via con le
compagnette a pappari, a ‘nguatanella
(‘nguattarella)
probabilmente
a
campana ‘soffie’, ma le piaceva tanto
seguire la mamma alla fontana e con
lei lavava le pezze: si preparava a un
duro lavoro al quale erano destinate
tutte le massaie prima dell’avvento
della lavatrice. A diciannove anni
sposò Lindo: era alto, bello, moro
con un bel paio di baffetti neri appena
accennati; aveva cinque anni più
di lei… ricorda appena quando e
come lo conobbe. Evasiva, quando le
chiediamo come si erano conosciuti,
arrossisce; poi risponde che una volta
era andata a cercare funghi nel bosco
quando lo incontrò: ricorda che in
quell’occasione si salutarono e altri
incontri “casualmente” si ripeterono.
Qualcuno le diceva di non mettersi a
fare l’amore con lui perché beveva,
ma a lei piaceva. Le chiedo se era
vero che amasse il vino Lindo e lei,
simpaticissima mi risponde: - Ah
ah!! E sottintendendo: altroché! Si
sposarono in Parrocchia nel 1935.
Lui aveva fatto il militare in Somalia.
Non avevano soldi e non partirono
per il viaggio di nozze. Ebbero sette
figli in tutto, tre viventi: Luciano,
Franca e Renato. Nonna Fernanda
ricorda, tra i piccoli persi in tenera età,
Franco: aveva solo quattro anni quando
rimase folgorato con un filo dell’alta
tensione caduto durante la guerra: tutti
sapevano del pericolo, ma nessuno
aveva mai provveduto a rimuoverlo…
è sepolto nel monumento ai Caduti,
vittima anch’egli della crudeltà
bellica. Fernanda racconta che durante
l’occupazione tedesca, spesso con altre
donne, portava le uova al Comando
nemico situato dove ora c’è la Clinica
San Raffaele, ricevendone in cambio il
pane. Lei dice, era gioviale, simpatica
e non le è stato mai negato. “Chinga me
vede, me ‘cclama” afferma, lasciando
intendere che era molto apprezzata e
benvoluta, allora come ora, bravissima
a fare ‘a stesa, la pasta fatta in casa, ma
anche il pollo, gli involtini, aggiunge.
Le chiedo di raccontarmi una sua paura
e mi narra di aver visto ai Peschi, poco
sopra la piazza del Carpino, una figura
senza testa scendere con un mantello
bianco: ricorda che stava andando a
portare mazzi di agrifogli a Mafarda
de Piccino che ‘bbitea ‘n Piazza
Vecchia… se poi la testa fosse coperta
dal cappuccio, beh, questo non potrebbe
giurarlo. Ha sempre lavorato la nostra
Fernanda: oltre a lavare i panni alla
fontana, era occupata come cameriera
e lavandaia anche nell’hotel Angeletto,
vendeva i funghi trovati nel bosco,
oltre gli agrifogli ai quali con santa
pazienza, quando occorreva, attaccava
le bacche rosse. Fu anche balia: ebbe
con sé nel ’49 un bambino per quattro
anni, Giancarlo Terramoccia… la
mamma lo veniva a trovare di tanto in
tanto. Soffrì molto Fernanda quando il
suo baliatico tornò dai suoi a Roma.
E’ rimasta vedova a settantadue anni
nell’88, quando il suo Lindo la lasciò:
è orgogliosa di mostrarmelo in foto, in
divisa da soldato quel bel giovanotto
moro è proprio bello. E’ sempre stata
una donna attiva e presente nella sua
famiglia. Da tre anni ha difficoltà a
camminare, ma vive con la sua badante
in casa sua: si alza alle dieci, pranza,
riposa, accoglie figli, nipoti e pronipoti
con gioia. Ora, prima centenaria
rocchegiana che ha raggiunto questo
traguardo, festeggiata alla presenza
delle autorità religiose e civili da una
folla di gente nella sala parrocchiale
del Sacro Cuore, nonna Fernanda è
diventata simbolicamente la nonnina
di tutta Rocca di Papa e di cuore le
auguriamo tutti ogni bene e tanta salute!.
Rita Gatta
La Torre
GROTTAFERRATA-ROCCA PRIORA
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
23
Dialoghi ancora freddi tra il Pd e “Le Città al Governo”, che ha escluso alleanze con i partiti
Il centrosinistra si prepara alla rivincita, diviso
di Fabrizio Giusti
Caduta la Giunta Fontana e
insediatosi
il
Commissario
Prefettizio,
Grottaferrata
si
appresta a vivere la sua lunga fase
di preparazione alle comunali
in uno stato di confusione
piuttosto
evidente.
Nessuno
degli schieramenti è pronto
all’appuntamento. Ci sarà tempo
per recuperare. Il M5S, per
non pochi analisti politici del
territorio, ha un rigore da battere
per centrare la vittoria, ma le
cose non sono mai così scontate.
Per ora, si stanno mobilitando
solo le prime liste civiche. Il
centrosinistra sta cercando invece
la grande opportunità di tornare
a governare la città dopo la non
esaltante esperienza con il sindaco
Gabriele Mori (2010-2014). Una
rivincita cercata, ma difficile.
Oltre al PD, infatti, non esistono
altre forze in campo e l’unico
contenitore rilevante di ‘area’,
‘La Città al Governo’, ha già fatto
capire in una recente assemblea
dei soci che non intende allearsi
con dei partiti. Il centrosinistra
nella sua complessità risulta
essere diviso. L’alternativa allora
potrebbe essere quella della
trasformazione dei ‘Dem’ in una
sorta di progetto civico che a quel
punto, sganciato dalle ufficialità e
dagli organismi dirigenti, potrebbe
diventare un interlocutore per
definire una grande piattaforma di
rinnovamento in grado di lanciare
la sua sfida ai pentastellati e a
coloro che faranno parte della
partita delle elezioni, compreso
quel centrodestra che uscito
lacerato dalla fine dell’ultima
amministrazione e che potrebbe
tentare di riprendersi il governo
ROCCA PRIORA
Apprezzata la nuova esposizione
dell’Accademia Castrimeniense
Passione e colore
nell’Abbazia di San Nilo
cambiando soprattutto gli attori
protagonisti e rinnovando i suoi
partiti. Si vedrà. La sfida del
centrosinistra è dunque complicata.
La Città al Governo, per suo conto,
continuerà a lavorare collegata
direttamente con i cittadini che
la sosterranno, le associazioni
e i movimenti civici locali, in
un dialogo costante, motivato e
costruttivo, nel solco tracciato nei
suoi circa tre anni di vita, in cui ha
proposto uno specifico modello di
partecipazione, fatto di confronto
e di libera espressione tra persone
con esperienze e percorsi anche
diversi, ma uniti nell’obiettivo di
“amministrare in modo virtuoso”
Grottaferrata. Anche qui, però,
non sono tutte rose e fiori. La
crisi interna di un mese fa, con un
consigliere comunale dimessosi
per evidenti divergenze (ed altre
defezioni che si sono palesate nel
corso del tempo) anche da queste
parti restituiscono un movimento
che è tutto da valutare rispetto a
quello che due anni e mezzo fa
raccolse 1900 voti di consenso
partendo da zero. Ed è forse qui
che il PD potrebbe far leva per
riavviare un dialogo che oggi
sembra morto. Ma ottenere una
chance dovrà per forza rimodularsi
sotto altre vesti, allargando magari
il progetto alla società civile. Le
strade sono ancora tante. Le porte
da aprire altrettante. Il racconto
delle comunali è ancora alle prime
pagine.
Si è conclusa il 23 ottobre
l’interessante esposizione di Arte
Contemporanea allestita nell’ex
tipografia dell’Abbazia di S. Nilo
a Grottaferrata: diciotto artisti e le
loro opere in una poliedrica varietà
espressiva hanno accolto il numeroso
pubblico intervenuto. Organizzato
dall’Accademia
Castrimeniense,
fondata nel 2008, l’evento è stato
inaugurato il 15 ottobre dalla
Presidente Marina Funghi e da
Ugo Onorati che ben ha introdotto
l’evento, mettendo in risalto il valore
profondo dell’esperienza artistica
nelle sue diverse manifestazioni.
In versi si è ricordata la figura di
Giglio Petriacci, storico Preside
degli Istituti d’arte di Marino e di
Velletri, purtroppo scomparso, ma
presente con le sue opere scultoree
all’interessante mostra. Con lui altri
artisti, che hanno espresso con le
loro tele, i loro colori, i mosaici, le
foto, le sculture quanto nell’anima si
fa creatività: Pino Valentini, Renato
Testa, Francesco Spirito, Riccardo
Savi, Fiorella Saura, Gianfranco
Papa, Beatrice Palazzetti, Doriana
Onorati, Luigi Marazzi, Vittorio
Maccari, Vito Lolli, Mara Lautizi,
Marina Funghi, Fiorello Doglia,
Oriana Croce, Debora Cetroni,
Fausta Caldarella. Ciascuno di loro
ha offerto un contributo personale che
ha messo in risalto il proprio talento.
Soddisfatta la Presidente per il
grande successo di pubblico e critica,
con ottimi commenti ricevuti. Merita
un cenno a parte l’originalissimo
catalogo che a “ventaglio”,
coloratissimo caleidoscopio di
frammenti delle opere esposte
offre, in un colpo d’occhio
complessivo, lo sguardo d’insieme
di quest’ultima appassionata ricerca
del bello interiore, trasformato in un
messaggio che tocca nel profondo
ciascuno di noi.
Rita Gatta
I punti di raccolta sono piazza Nassyria, lo stadio Montefiore e piazza Michele Lega
Avviato finalmente l’iter per il Piano di Emergenza Comunale
Il Comune di Rocca Priora, nel
corso delle ultime settimane, è
impegnato in una ricognizione degli
edifici scolastici per controllare lo
stato degli eventi dopo il terremoto
che ha sconvolto nuovamente il
Centro Italia. Palazzo Savelli,
tramite una determina dirigenziale,
è
intervenuta
anche
sugli
estintori della scuola dell’Istituto
Cambellotti da revisionare e
caricare. Il provvedimento è
stato adottato applicando il
decreto legislativo del 2008 sulla
prevenzione e la messa in sicurezza
degli edifici pubblici con impianti
e dispositivi antincendio. Nella
cittadina i sopralluoghi postsisma del 30 ottobre non hanno
riscontrato criticità particolari.
Le verifiche sono state effettuate
dagli Uffici tecnici e diretti da
un ingegnere strutturista e da un
geologo. L’amministrazione Pucci
ha deliberato inoltre una parziale
modifica della disciplina della
circolazione in Piazza Umberto
I e Via Monsignor Giacci, con
particolare
riferimento
alla
istituzione di stalli sul lato di Piazza
Umberto I, di alcuni parcheggi per
i veicoli delle forze di polizia e di
servizio comunale a lato di Palazzo
Savelli, con una diversa ubicazione
per il carico e scarico merci. La
sosta sarà vietata nelle restanti zone
della piazza e dei luoghi pubblici
(nelle aree che possono essere di
intralcio alla libera circolazione di
veicoli, pedoni, mezzi di soccorso e
addetti al prelievo di acqua da parte
dei mezzi dei Vigili del Fuoco).
La Giunta ha ritenuto opportuno
provvedere ad un ripristino
del rispetto delle norme e del
vivere civile, oltre che tutelare il
patrimonio storico ed urbanistico,
attivando inoltre le procedure per
redigere un ‘’Piano di Emergenza
comunale’’ di Protezione Civile
(a oggi mancante e assolutamente
necessario) in relazione alla
sismicità del territorio e rilevato
che Piazza Zanardelli e Piazza
Umberto I sono gli unici spazi
aperti presenti nella parte alta del
Centro Storico, funzionale alle
operazioni di primo intervento
in zona di grande intensità
abitativa e con una presenza di
immobili definiti di ‘’vecchia
edificazione ed altamente sensibili
alle scosse’’. Individuati intanto
i punti di coordinamento in caso
di emergenza. I Punti di Raccolta
sono Piazza Nassyria per il centro
urbano, lo stadio Montefiore per
la Valle Latina, piazza Michele
Lega per Colle di Fuori. Un passo
avanti, che dovrà trovare una
sua organizzazione precisa nel
corso del perfezionamento e della
ufficialità del PEC.
Fabrizio Giusti
24
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
LARIANO
Arteniesi e Larianesi uniti contro lo
Si è svolto l’incontro dei comitati contro l’impianto, il cui iter di realizzazione è avviato
I tecnici relazionano sull’impatto ambientale
“Il Sindaco di Lariano chieda
l’annullamento della seconda
conferenza dei servizi sulla
Biometano
del
Colubro”.
La richiesta è stata avanzata
dal tecnico del Comitato No
Biometano Artena, Giancarlo Ceci,
durante la conferenza pubblica
che l’associazione di volontariato
“Lariano A5S” ha tenuto sabato
presso i locali della parrocchia di
Santa Maria Intemerata a Lariano.
Non molte le persone presenti
all’incontro
organizzato
dall’associazione e divulgato
principalmente
tramite
social network; tra i presenti,
comunque,
i
rappresentanti
del Comitato No Biometato
Artena, i Consiglieri comunali
di Lariano Petrilli e Casagrande
e gli attivisti di Lariano A5S.
L’iniziativa è partita con il saluto
di Maria Angela Chiappini,
organizzatrice
dell’evento,
che ha pronunciato un “no”
chiaro all’impianto, prendendo
l’impegno
dell’associazione
a informare la cittadinanza su
quanto sta accadendo al confine
del territorio comunale: “Si tratta
– ha affermato – di un impianto
di circa settantamila tonnellate di
rifiuti l’anno che non vogliamo e
al quale ci opporremo”. La parola
è dunque passata a Giancarlo Ceci,
che per il Comitato No Biometano
Artena ha curato le osservazioni
al progetto di centrale. “Durante
la conferenza dei servizi – ha
affermato Ceci – l’assenza di
Lariano si è sentita: sarebbe stata
opportuna la presenza del Sindaco,
visto che lo stesso Comune ha
deliberato contro l’impianto.
D’altra
parte
la
centrale
proposta è a 1,2 km da Lariano
e non è possibile che non ci sia
conoscenza del problema da
parte della popolazione”. Ceci ha
quindi chiesto ai presenti di “far
pressione” sul Sindaco “affinché
lo stesso chieda l’annullamento
della seconda conferenza dei
servizi perché – ha affermato – noi
avevamo chiesto, già nella prima
riunione, l’apertura del tavolo di
confronto al Comune di Lariano ma
ciò non è stato fatto. Sono stato io –
ha aggiunto Ceci – che nell’ultima
riunione ho fatto mettere agli
atti la delibera del Consiglio
comunale larianese, tornando a
chiedere che l’Amministrazione
venga
convocata”.
Durante l’intervento tecnico, Ceci
ha poi illustrato la situazione dei
rifiuti nel Lazio, criticando in
particolar modo le scelte politiche
dell’area di Colleferro, e citato
l’ultimo
rapporto
dell’Arpa
Lazio che ha posto il territorio di
Artena al pari di quello di Roma
per inquinamento, mentre l’ente
regionale classifica l’aria di Lariano
e Velletri ad un livello appena
migliore di quello di Artena (in
seconda classe invece che in prima).
A giocare un ruolo particolare nel
far peggiorare la qualità dell’aria,
ha spiegato Ceci, sono le polveri
sottili e le ultra sottili, provenienti
dai processi di industrializzazione,
che ricadono sul suolo circostante
gli
impianti,
inquinandolo.
Il tecnico ha proseguito illustrando
l’elevato numero di proposte di
“La seconda conferenza
dei servizi va annullata
perché non
è stato invitato
il Comune di Lariano”
impianti per il trattamento di
rifiuti organici da rifiuti solidi
urbani giacenti in Regione,
per poi mettere in evidenza le
problematiche della gestione
del biometano che verrebbe
prodotto e criticare la tecnologia
di produzione di biometano in
modo “anaerobico”, proponendo
infine la tecnologia “aerobica”
che produrrebbe, secondo i
conti del tecnico, una minor
quantità di anidride carbonica.
L’intervento del tecnico Aldo
Garofolo ha messo in luce ulteriori
criticità del progetto, tra cui le
incongruenze relative ai dati sulla
qualità dell’aria contenuti nel
progetto all’esame della Regione.
La conclusione è toccata a
Michele Bianchi, del Comitato
No Biometano Artena: “Ci
stiamo muovendo per far capire
che questo tipo di impianti non
deve essere fatto – ha dichiarato
– perché ci sono alternative
valide come il compostaggio
aerobico
di
comunità.
Chiedo che la popolazione
di Lariano – ha concluso
Bianchi – faccia pressione
sull’Amministrazione
larianese
affinché si presenti in conferenza
dei servizi in modo forte,
rappresentando la volontà della
cittadinanza di non fare la centrale
Biometano”. A conclusione dei
lavori è intervenuto anche il
Consigliere Gianluca Casagrande
Raffi che ha testimoniato la
contrarietà alla realizzazione
dell’impianto
e
l’impegno
del suo movimento politico.
Lu.Bia.
I sei dell’opposizione sorteggiano i nomi da presentare
nella Commissione elettorale per il referendum di dicembre
La minoranza estrae a sorte
gli scrutatori al centro Pavan
Venerdì 4 novembre alle
ore 18,30 le opposizioni di
Lariano compatte effettueranno
il sorteggio pubblico degli
scrutatori per il referendum
costituzionale del 4 dicembre
presso il centro commerciale
Pavan.
Esattamente
come
avvenuto in occasione dell’ultima
consultazione referendaria del 17
aprile scorso, tutti i consiglieri
comunali che popolano i banchi
dell’opposizione:
Emiliano
Astolfi, Gianluca Casagrande
Raffi,
Claudio
Crocetta,
Fabrizio
D’Albenzo,
Paolo
Ficcardi con l’aggiunta stavolta
di Marco Petrilli, fuoriuscito
dalla maggioranza di recente,
sono
tornati
a
suggerire
all’Amministrazione guidata dal
sindaco Caliciotti di individuare
gli scrutatori non attraverso la
nomina personale ma attraverso
il meccanismo del sorteggio,
provvedendo poi autonomamente
ad effettuare l’estrazione. “Negli
anni passati, fino al 2015,
l’individuazione dei nominativi
è avvenuto sulla base delle
indicazione dei partiti politici o
dei consiglieri comunali, sia di
maggioranza che di opposizione
– scrivono i consiglieri -.
Proprio in un’ottica di maggiore
trasparenza e fiducia nelle
istituzioni, come già proposto in
precedenza, chiediamo di evitare
procedure che non sarebbero in
linea con quanto attualmente
viene richiesto alla politica. Per
questi motivi richiediamo che la
nomina degli scrutatori, anche di
riserva in numero adeguato alle
esigenze, sia effettuato sulla base
di un apposito sorteggio pubblico
tra i soggetti iscritti all’Albo”.
Sebbene, infatti, la normativa
preveda la nomina individuale
da parte della Commissione
Elettorale comunale tra i
cittadini che hanno espresso
la loro disponibilità entrando
nell’apposito
Albo
degli
scrutatori, i sei della minoranza
hanno suggerito, esattamente
come avviene in altri Comuni,
che venga effettuato un sorteggio
preliminare e pubblico, come
strumento
“trasparente
ed
imparziale”, per poi nominare
i nomi estratti in sede di
Commissione. In occasione
della nomina degli scrutatori
per il referendum di aprile
2016 la minoranza stessa, pur
non ricevendo l’assenso della
maggioranza, aveva proceduto
ad estrarre, con tanto di sacchetti
e numeri, i nomi di propria
competenza, da segnalare poi
all’interno della Commissione
per bocca del consigliere
membro Casagrande Raffi. “È
un atto che riavvicina la politica
al paese per trasparenza, equità
e pari opportunità – avevano
sentenziato i fautori del sorteggio
- e soprattutto per dare un
segnale di vero cambiamento”.
In merito alla questione il
sindaco Maurizio Caliciotti
già in quell’occasione si era
espresso in maniera contraria
per via dell’improcedibilità
secondo la legge, lasciando però
alla minoranza l’opportunità
di effettuare il sorteggio.
M.E.
La Torre
ARTENA
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
25
spettro del Biometano del Colubro
Il Comitato No Biometato Colubro attacca l’Amministrazione dopo la conferenza dei servizi
Il Comitato accusa il sindaco di poca incisività
“Se vogliono che io spari a
qualcuno, dovrebbero almeno
avere il coraggio di chiedermelo”.
Con queste parole il Sindaco
di Artena, Felicetto Angelini,
ha replicato al Comitato No
Biometano che lo ha attaccato
affermando che nella conferenza
dei servizi in Regione “è
andato
a
far
presenza”.
Lo scontro intorno al tema della
Biometano del Colubro si è
fatto più duro dalla conferenza
di inizio ottobre, cioè da
quando il Comitato di cittadini
ha presentato delle nuove
osservazioni mentre il Comune
in sede di conferenza ha ribadito
il no espresso dal Consiglio
comunale
all’impianto.
Ad accendere la miccia poi
deflagrata era stato Michele
Bianchi,
presidente
del
Comitato
No
Biometato:
“L’Amministrazione – aveva
dichiarato Bianchi – non si è
mossa abbastanza: in conferenza
dei servizi è venuta solo per
far presenza, invece il Sindaco
avrebbe dovuto farsi carico
della voce dei cittadini emersa
non solo in Consiglio ma anche
nelle assemblee pubbliche”.
“Abbiamo l’impressione che la
nuova direzione dell’ufficio –
ha poi dichiarato Bianchi – non
è contraria a questa tipologia di
impianti e che non presenterà
nuove
controdeduzioni
tecniche in conferenza dei
servizi - ha proseguito il
responsabile
del
Comitato
- mentre sarebbe opportuno
che lo facesse anche perché
le osservazioni del Comune
hanno una valenza maggiore
dal punto di vista politico”.
La replica del Sindaco
Angelini: “Se vogliono
che spari a qualcuno,
dovrebbero almeno
avere il coraggio
di chiedermelo”
La replica del Sindaco è arrivata
a stretto giro, sia sulla questione
della “presenza” sia sulle
controdeduzioni del Comune.
“Il Sindaco ha assicurato
in prima persona la propria
partecipazione – ha affermato
Felicetto Angelini -, e non
sempre accade, per ben due
volte per ribadire la scelta
addirittura pregiudiziale del
Consiglio comunale che ha
interpretato in quella sede la
volontà dei cittadini che hanno
partecipato
alle
assemblee
pubbliche e di quelli che dettero
vita alla raccolta delle firme.
Sono convinto di aver fatto
come sempre tutto il mio dovere,
come possono testimoniare
sia i verbali che le persone
presenti. Non accetto né
strumentalizzazioni
né
demagogia su un tema così
delicato – ha dichiarato Angelini
– e vorrei si ricordasse che la
conferenza di servizio è un organo
tecnico e non un assemblea
per politicanti e demagoghi.
Invece mi sono sorpreso
della assordante assenza di
qualcuno tra quelli che erano
più accaniti e che se ne sono
restati comodamente a casa.
Se poi vogliono che io spari
a qualcuno – ha dichiarato
Angelini – dovrebbero almeno
avere il coraggio di chiederlo”.
Quanto alle osservazioni, “se
saranno di nostra competenza –
ha dichiarato il Primo Cittadino
– certamente risponderemo
ma bisogna ricordare che noi
il progetto abbiamo deciso di
non doverlo neanche aprire”.
Botta e risposta a parte, rimane
l’opposizione del Comitato
nel merito del progetto e nel
metodo
della
conduzione
della conferenza dei servizi
in
Regione:
“Casualmente
la Regione non ha contattato
l’Amministrazione di Lariano
– ha dichiarato inoltre Bianchi quando invece avevamo chiesto
la convocazione, proprio perché
la città risulterebbe coinvolta
attivamente nel caso in cui
sia effettivamente realizzata
la centrale, visto che la zona
delle Cerreta è vicina al sito
tanto quanto lo è il Colubro”.
Ma ciò che interessa di più
è quello che viene definito
“impatto
ambientale”.
“Quello che va capito – ha detto
Bianchi – è che l’impatto zero
non esiste, anche perché dal
punto di vista del traffico pesante
gli automezzi aumenteranno
sensibilmente in una strada non
è assolutamente adatta, tanto
che per accedere al sito la strada
andrebbe allargata a danno
dei privati e degli agricoltori
diretti
presenti
in
zona.
A ciò si aggiunge che dal
punto di vista dell’occupazione
la centrale non gioverà alla
cittadinanza perché si prevedono
sei o sette posti di lavoro per
la gestione della centrale,
dei
quali
3-4
saranno
tecnici
specializzati”.
Mentre la battaglia “delle
dichiarazioni” va avanti, le
associazioni e i comitati della
zona del Colubro si stanno
riorganizzando per realizzare
iniziative
di
opposizione
sociale all’impianto, cercando
anche la collaborazione della
popolazione
di
Lariano.
Lu.Bia.
I residenti hanno incontrato l’Arma dei Carabinieri per chiedere interventi contro furti e roghi di automobili
Il centro storico chiede più sicurezza
Tra furti, macchine incendiate
e vandalismo la sicurezza dei
cittadini del centro storico di
Artena e delle contrade è sempre
tema all’ordine del giorno.
Il verificarsi di alcuni furti
nell’ultimo mese e il rogo di alcune
automobili ha riacceso infatti la
preoccupazione dei residenti, tanto
che nei giorni scorsi Carabinieri e
Amministrazione comunale hanno
incontrato gli artenesi proprio
per trovare il modo di costruire
una
“sicurezza
partecipata”.
Ad ammettere l’esistenza del
problema è stato proprio il Sindaco,
in riunione insieme agli uomini
dell’Arma di Colleferro ed Artena:
“Bisogna ammettere che negli
ultimi mesi ci siamo allarmati un
po’ tutti per quello che è accaduto–
ha esordito Angelini– ma non
dobbiamo dimenticare che molte
cose sono state fatte in termini di
sicurezza. L’invito che posso farvi
è quello di segnalare le situazioni
sospette e denunciare eventuali
danni: Artena è un territorio
molto esteso ma stiamo facendo
il possibile”. All’ammissione del
Primo Cittadino si sono aggiunte
le richieste dei residenti, che hanno
rappresentato le problematiche
di un centro storico spesso
incontrollato e incontrollabile. A
tutti ha risposto il Comandante
della Compagnia di Colleferro,
il Cap. Emanuele Meleleo: “Le
risorse che abbiamo sono limitate
ed è impossibile pretendere
attenzione da parte delle forze
dell’ordine laddove non ci siano
segnalazioni da parte dei cittadini.
Se il centro storico di Artena
è un luogo con alto indice di
reato dobbiamo saperlo per poter
intervenire: la sicurezza è un
processo partecipato, funziona
se c’è uno scambio. Noi siamo a
disposizione dei cittadini ma deve
essere vero anche il contrario.” Tra
le richieste è tornata comunque
la sempreverde soluzione del
“censimento”,
avanzata
dal
Comitato al fine di capire chi vive al
centro storico ma la soluzione, che
pure era stata proposta in campagna
elettorale dallo stesso attuale
Sindaco, non è sembrata molto
percorribile, o meglio non si può
ulteriormente approfondire: “Un
censimento delle abitazioni è stato
fatto- ha risposto il Sindaco- ma
certamente non si può pretendere
di bussare di porta in porta per
indagare su chi vive in quale casa:
anche su questo, se qualcuno nota
dei movimenti sospetti nelle case
disabitate, o delle situazioni di
degrado deve segnalarmelo. Sarà
mia premura mandare il Vigile,
la Finanza o l’Assistente Sociale
in base al tipo di situazione”.
Non si hanno invece novità su
chi potrebbe aver incendiato le
automobili nel parcheggio di For
de’ Porta né in via Garibaldi.
Intanto però le richieste di
maggior controllo del territorio
da parte dei residenti hanno
ottenuto qualche risultato. Nel
fine settimana infatti i Carabinieri
di Colleferro ed Artena hanno
pattugliato il territorio facendo
numero controlli e, alla fine,
arrestando un pusher artenese di
54 anni. L’uomo è finito in manette
per detenzione ai fini di spaccio
di sostanza stupefacente dopo
che i militari dell’Arma l’hanno
fermato mentre era alla guida del
suo scooter perché insospettiti
dai suoi strani movimenti.
A seguito della perquisizione è
stato infatti sorpreso con addosso
una dose di cocaina. La successiva
perquisizione domiciliare ha
portato al sequestro di circa 50
grammi di cocaina nascosti in
un contenitore per il caffè posto
all’interno di un mobile della cucina.
La cocaina sequestrata è risultata
di un elevato stato di purezza,
che immessa sul illecito mercato
avrebbe fruttato più di 6000 euro.
L’arresto è stato convalidato
dalla Magistratura che al termine
dell’udienza per direttissima ha
disposto la misura cautelare degli
arresti domiciliari, rinviando il
processo alla prossima udienza.
Altri controlli hanno portato
all’accertamento, presso tre bar,
di violazioni della normativa sulla
conservazione e somministrazione
di
alimenti.
Infine
due
conducenti sono stati sorpresi
in stato di ebbrezza alcolica.
LB.
26
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
La Torre
TITOLO
CULTURA
Al Teatro civico va in scena lo spettacolo del noto comico e conduttore “Svalutation”
Pippo Franco torna a
Rocca di Papa da regista e attore
Pippo Franco torna nella “sua”
Rocca di Papa da regista e attore.
Sabato 5 novembre alle ore 20 e
domenica 6 alle ore 18 andrà infatti
in scena al teatro civico di Rocca di
Papa lo spettacolo “Svalutation” di
e con il grandissimo Pippo Franco.
IL famoso comico e conduttore
italiano ha con la città castellana
un legame profondo legato
alla tenera infanzia, ed ora
torna nuovamente grazie alla
squisita
programmazione
teatrale della “Blue in the
face”, che ha ormai abbracciato
tutta la cittadinanza e le sue
espressioni culturali ed artistiche.
LO SPETTACOLO
Il noto e amato attore romano si
presenta con un nuovo spettacolo
che con la solita verve brillante,
toccherà gli argomenti più disparati
della società contemporanea,
a partire proprio dalla attuale
situazione economica che chi più
chi meno, ha colpito un po’ tutti.
Ma il percorso dello spettacolo
si articolerà anche attraverso
le analisi del cambiamento che
ha portato la società moderna a
confrontarsi sempre meno con
i valori che hanno contribuito
a sviluppare la stessa società.
Dalla religione alla filosofia,
dalla mancanza di dialogo che
regna ormai in ogni famiglia
alle difficoltà che le coppie
incontrano quotidianamente e
che li ha portati a non avere più
comprensione gli uni verso gli altri.
Ovviamente il tutto è caratterizzato
dall’ironia e dalla comicità con
Il cantautore racconta il lato
sconosciuto della Liberazione
Venerdì 4 ottobre
c’è Cristicchi
cui Pippo Franco condisce il suo
spettacolo, partendo dai tempi di
Pitagora fino ad arrivare ai giorni
nostri, dove il degrado culturale
e lo sfibramento di ogni valore
costruito nel tempo, sembrano
perdersi nei dibattiti intelligenti
dei talk show dove per essere
opinionisti basta alzare la voce
o sciorinare il vocabolario degli
epiteti più coloriti o ancora
nelle struggenti vicende che
tengono con il fiato sospeso gli
Italiani che seguono i reality.
Dove si andrà a finire non ce lo
svela il popolare comico romano,
ma di sicuro aiuterà i presenti
che assisteranno allo spettacolo
a divertirsi e a dimenticare,
anche se solo per circa due ore, il
declino di questa povera società.
I RICORDI DELL’INFANZIA
Pippo Franco era venuto a Rocca
di Papa in veste ufficiale a giugno
del 2014, in occasione delle
celebrazioni per il 110° anno
dalla nascita della congregazione
delle Suore Carmelitane, che
ospitarono l’allora giovanissimo
comico italiano nel 1947. Pippo,
all’anagrafe Francesco Pippo,
è sempre rimasto legato alle
Suore Carmelitane, con cui
continua ad intrattenere rapporti.
E nell’occasione della ricorrenza
dell’ordine religioso, caro ai
roccheggiani per l’aiuto prestato
alla popolazione durante la guerra,
era accanto all’allora sindaco
Pasquale Boccia durante la
messa, tra gli spettatori quando
è stata scoperta la targa sulla
parete della scuola comunale
lungo Corso Costituente e tra i
visitatori dell’istituto, dove fu
presentato anche il libro storico
documentale a cura di Renzo Lay.
Ospite illustre, con estrema
curiosità Pippo ha visitato quei
luoghi che frequentava da ragazzo,
all’età di soli sette anni, per
rievocare alla mente i flash della
sua infanzia. Ricordi che ha voluto
poi in parte condividere con la
platea intervenuta prendendo la
parola. “Ritorno con piacere in
questi luoghi della mia famiglia.
Qui ho vissuto una parte della vita
che è stata fondamentale per la mia
formazione e la mia vita da grande”.
Visibilmente commosso, ma con
l’ironia cui siamo televisivamente
abituati, ha raccontato l’essenzialità
del cibo di quei tempi, di quando
nascondeva il pane per poi
ritrovarlo al suo posto a mensa il
giorno dopo o di quando in giardino
trovò delle uova appena depositate.
Sentimenti di ringraziamento sono
andati alle suore, soprattutto per
la formazione cristiana che hanno
saputo instillare in lui per poi
accompagnarlo tutta la vita, quando
per la prima volta andò in chiesa
e una donna le offrì dei biscotti,
spingendolo a tornarci tutti i giorni.
Sempre al Teatro Civico di
Rocca di Papa venerdì 4 novembre alle ore 20 va in scena
“Le Marocchinate” del noto
cantautore Simone Cristicchi,
insieme ad Ariele Vincenti.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo “Le Marocchinate”, racconta l’altra faccia
della Liberazione, i terribili
giorni ma decisivi per la liberazione dell’Italia, successivi lo sfondamento della
linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco, da parte degli Alleati e le catastrofiche conseguenze subite dalla
popolazione civile di gran
parte del basso Lazio. “Aspettavamo i salvatori… so’
arrivati li diavoli” . Un’altra
di quelle storie che se non sei
di quelle parti non la conosci.
Siamo in un paese della Ciociaria e Angelino, pastore locale, ci racconta la semplice,
ma faticosa vita contadina
dei paesi Ciociari che viene
sconvolta dopo l’arrivo delle
truppe Marocchine, mandate
dagli Alleati allo scoperto
contro l’ultima resistenza tedesca. Appena sfondano la
linea tedesca, come ricompensa ottengono il “diritto di
preda” contro la popolazione
civile. 50 Ore di carta bianca,
50 ore in cui fanno razzia di
tutto quello che trovano: oro,
case, vino,bestie, ma soprattutto donne. Sono migliaia le
donne che verranno stuprate e uccise nella primavera del
’44, dai soldati marocchini.
Tra queste c’è Silvina la moglie di Angelino, che diventerà
anch’essa una “Marocchinata”
. Lo spettacolo ha lo scopo di
rispolverare i gravi fatti della
Ciociaria del ’44, per non dimenticare le migliaia di donne vittime di quelle violenze.
Con l’obiettivo che le loro
parole diventino le nostre parole, diventino la nostra storia.
La Torre
TITOLO
CULTURA
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
27
Con l’Open Day di venerdì 28 ottobre svelata la programmazione di quest’anno
Presentate le attività della
“Biblioteca diffusa Giovanna d’Arco”
le fiabe non siano narrazione fine
a se stessa, bensì abbiano spesso
messaggi precisi, una “morale”;
basti pensare alle favole di
Fedro. Le fiabe sono ovviamente
strumenti di educazione, non
solo dei piccini, e utilizzano
spesso la metafora per rendere
comprensibile ed efficace proprio
il messaggio che desiderano
lanciare. Il prof. Giancarlo Rinaldi
ha ammaliato con la sua oratoria,
navigando dalla logica aristotelica,
di Emanuele Cammaroto
Con l’autunno, si riprendono le
attività che l’estate solitamente
archivia. Fedele a queste abitudini,
anche la “Biblioteca diffusa
Giovanna d’Arco” ha presentato,
venerdì 28 ottobre, le iniziative di
questo nuovo anno nei locali della
Biblioteca di Ariccia, ospitata nei
ristrutturati locali di quelle che
furono le stalle del palazzo Chigi
ariccino. “Se la montagna non
viene a Maometto, Maometto va
alla montagna, così potremmo
sintetizzare l’idea sottostante la
biblioteca diffusa; portiamo i libri
fuori dalle biblioteche, lì dove
il possibile utente si trova per
altre ragioni: locali commerciali,
studi professionali e così via.
– afferma la dott.ssa Daniela
Di Renzo, prima coordinatrice
del progetto – La Biblioteca
Giovanna d’Arco, che opera in
associazione con il Consorzio
delle Biblioteche dei Castelli
Romani, è una delle articolazioni
dell’Università Popolare delle
Scienze Psicologiche e Sociali,
o più semplicemente UniLINFA,
che ha sedi qui, in Ariccia, e a
Roma dove il coordinamento è
affidato alla psicologa Laura Vigi.
Fondata lo scorso anno – continua
la Di Renzo – inizia questo nuova
stagione offrendo una serie di
attività, con l’intenzione di creare
una rete tra il maggior numero
possibile di associazioni e cittadini,
così che la forza dell’unione e
della compartecipazione possa
superare i confini dei singoli.
La compartecipazione è sempre
desiderabile, ma diventa una
necessità quando le risorse, quelle
economiche in particolare, non
sono sufficienti a mettere in pratica
progetti culturali di spessore e
valenza che vanno oltre quello
che abbia un immediato ritorno
commerciale. L’Open day di oggi
(venerdì 28, ndr) aggiunge un
altro piccolo mattoncino a questo
progetto, forse un sogno, ma che
crediamo si possa trasformare in
una bella storia, magari una fiaba;
non a caso argomento principe
degli eventi odierni, in cui l’animo
potrà giovare dell’arte, della storia,
dello studio dell’anima, del gioco,
del canto e del ballo.” Le storie,
le fiabe, i miti, sono stati infatti
l’elemento conduttore della serata
di inaugurazione della Biblioteca
diffusa Giovanna d’Arco, curata da
un tris di donne (la stessa Daniela
Di Renzo, Martina Loppa e Sofia
Bucci) che, per carica, competenza
e capacità, batterebbero persino
una scala reale. Un open day
che è stato una vera kermesse di
scienza e arte, in una simbiosi che
può apparire paradossale ma che
invece si è dimostrata quanto mai
azzeccata. Sono stati i bambini ad
entrare per primi nel mondo delle
fiabe, condotti dalla psicologa
Martina Loppa e dalla danzatrice
Paola Stella. Ma le fiabe non sono
solo per i bambini e non si trovano
solo sui libri o si narrano, spesso
si legano all’armonia delle note
musicali, trasformandosi in poesia
e canzoni. Il coro Vocinaria, diretto
alla fiaba, alle storie, per approdare
alla mitologia, passando per la
Storia; perché, sostiene Rinaldi,
“miti, storie e fiabe non hanno
casa solo nelle pagine dei libri,
bensì trovano interconnessione
con le relazioni della vita di
ogni giorno, aiutandoci a vivere
meglio o peggio, questo dipende
da noi”. Dopo tante parole si è
tornati alla musica con l’intervento
di una musicoterapeuta, Linda
Bongiovanni, che invoglia le
mamme in attesa a comporre una
ninna nanna personalizzata per il
bambino che metteranno al mondo;
e infine Andrea Satta, pediatra di
periferia che ha trasformato il suo
studio in un centro di incontro e
conoscenza dove la differenza (di
ceto o di tradizioni culturali) non
rappresenta un ostacolo, bensì
un’opportunità. Così le trenta
diverse nazionalità dei suoi piccoli
pazienti sono l’occasione per
mettere in comune le storie dei vari
Paesi, anche attraverso le fiabe dei
luoghi di origine, da condividere
per scoprire che, “sotto sotto c’è
dai maestri Emiliano Begni e Gina
Fabiani (sostituita per l’occasione
da Alessio Ingravalle), è un’altra
delle iniziative di UniLINFA
che ha ripescato alcune delle più
belle canzoni per riscaldare anche
i cuori presenti meno bimbi,
accompagnandoli verso i tanti
sentieri nei quali le fiabe e le
storie si diramano. La psicologa
Dafne Zikos e l’antropologa Elisa
Cappai hanno poi spiegato come
sempre qualcosa in comune da
cui cominciare”. Se poi da queste
storie ne crei un libro, con i cui
ricavati sostieni la Biblioteca di
Lampedusa, allora scopri che
anche da uno studio di pediatra,
puoi aiutare la periferia del mondo
ad esserne un ombelico meno
sofferente. La conclusione della
serata, come d’obbligo, è stato il
vero zenit. Una coppia di attori
hanno dimostrato come anche
il più buffo dei personaggi, “il
clown”, possa raccontare una delle
pagine più tragiche della Storia: la
deportazione degli ebrei ad opera
dei nazisti; narrandola con ritmo
lieve, quasi da fiaba, senza mai
cadere nel mito. Una giornata ricca
di tante cose, forse troppe in una
sola serata, tanto da rischiare di
stancare chi abbia avuto la forza
di seguirla dal primo all’ultimo
evento, ma che hanno offerto
un corposo antipasto delle tante
iniziative che la Biblioteca diffusa
Giovanna d’Arco presenterà da
novembre a maggio, sia nei locali
della Biblioteca Comunale di
Ariccia, che in quelli di UniLINFA.
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VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
KICKBOXING
La Torre
SPORT
Riparte alla grande la stagione sportiva. Pucci: “Ora pensiamo alle giornata paralimpica”
Spettacolo Kickboxing al Pala Costantini
Dopo i successi della scorsa
stagione sportiva della federazione
Ico, diretta magistralmente dal
presidente Alessandro Cecchini,
promoter sportivo di innegabile
successo che ha saputo creare
un campionato interfederale di
altissimo livello, si è ripreso a
gareggiare e darsi battaglia sul ring
con entusiasmo e grinta agonistica.
Tutto si è svolto domenica 30
ottobre presso il Pala Costantini
di Ariccia, dove l’intero apparato
organizzativo federale si è rimesso
in moto: arbitri, giudici, maestri e
atleti hanno dato vita al Campionato
interregionale I.c.o., un’intera
giornata di incontri di kickboxing,
k1, muay-thai, sanda, mma; circa
100 i match che si sono disputati
per dare vita ad una fantastica
giornata di sport. Anche l’A.s.d.
Kickboxing Albalonga era presente
a questo evento, rappresentando la
KUMITE
polisportiva e il Comune di Albano
Laziale. I ragazzi della palestra
“Iron Muscle”, allenati dal maestro
Fabio Pucci, hanno dato il loro
contributo per rendere meravigliosa
la gara disputata; erano presenti
gli atleti bolognesi Nicolò, primo
classificato, che ha saputo mettere
a frutto tutta la sua esperienza sul
ring, Pacetti Christian, secondo
classificato, che ha disputato un
match fantastico finito pari e poi
perso per un soffio all’extra round
e Davide Di Traglia, secondo
classificato. Era presente anche
l’esordiente Giulia D’Addato ma
non ha potuto gareggiare per via
dell’infortunio al ginocchio della
sua avversaria, ma non mancherà
occasione per lei di darsi battaglia
in gara visto che già fremono i
preparativi per il prossimo evento
sportivo “l’international fighters
championship” di domenica 18
dicembre, un evento di caratura
internazionale in cui verranno
messi in palio titoli e cinturoni.
“E’ stata una gara emozionante,
è sempre bello ripartire con la
stagione sportiva dopo lo stop
estivo – ha affermato il maestro
Pucci -, ma adesso il nostro
prossimo impegno non sarà sul ring
ma si concentrerà sulla “giornata
paraolimpica” che si terrà sabato 19
novembre ad Albano. Come tutti gli
anni parteciperò con i miei atleti per
rendere piacevole e divertente una
giornata di sport con le associazioni
dei ragazzi diversamente abili
all’insegna del divertimento. Siete
invitati tutti, allievi ed ex allievi
amici e non amici, se non per
partecipare attivamente, almeno per
applaudire e rendere protagonisti
chi, non stante le difficoltà della
vita, va avanti sempre con un
sorriso sul viso “
Podi eccellenti degli atleti alla Coppa del Presidente
Sei medaglie per gli agonisti del Toukon
Ancora una domenica intensa
quella che gli atleti agonisti
del Toukon hanno trascorso
presso il Roman Sport City
di Pomezia, dove si sono
svolte le competizioni di
Kumite in occasione della
Coppa
del
Presidente,
promossa ed organizzata dal
Comitato regionale Lazio
Fijlkam
settore
Karate,
guidato magistralmente dalla
Maestra Cinzia Colaiacomo.
Nel discorso di esordio la
presidente ha voluto ricordare
come queste competizioni
rappresentino
un’ottima
occasione per testare le
competenze e la preparazione
tecnica degli atleti agonisti
delle classi esordienti. Hanno
risposto
al
comunicato
federale le società più attive
sul territorio, i cui atleti
hanno potuto testarsi in
occasione delle prossime
competizioni legate alle finali
del Campionato Italiano
oppure ai prossimi eventi in
programma come la “Venice
Cup” , una competizione
di alto livello giunta al 25ª
edizione. Ottime le prestazioni
degli atleti del Toukon che
hanno conquistato il podio
offrendo un vero spettacolo
nell’esecuzione di tecniche
dimostrando una grande
capacità e competenza.
A conquistare la medaglia
d’oro sono state Ester
Nicosanti, Francesco Leoni
e Matteo Cecchetti; per la
medaglia d’argento: Matteo
Capri, Lorenzo De Angelis
e Erika Tani. 5° posto
invece per Riccardo Boccia.
Pienamente
soddisfatto
il Maestro Nicosanti che
seguendo personalmente la
formazione tecnica degli
atleti ha evidenziato la
crescita sportiva e personale
di ognuno di loro.
Francesco Leoni oro
KARATE
Matteo Capri argento
Lorenzo De Angelis argento
Brilla la stella dell’atleta
del Toukon ad Ostia
Bronzo agli Italiani
per Francesco Leoni
Un sabato di fine ottobre intenso quello
che ha visto protagonista la finale
di karate sia di kata che di kumite
presso il Centro Olimpico federale del
PalaPellicone di Ostia. Protagonisti
gli atleti Esordienti A che si sono
cimentati nella competizione per la
conquista del titolo italiano. Sabato 29
ottobre è stata la volta della categoria
maschile e l’atleta del Toukon
Francesco Leoni, qualificatosi di
diritto in virtù del bronzo conquistato
nella scorsa stagione sportiva è salito
nuovamente sul podio. Questa volta
ha offerto uno spettacolo ancora
più entusiasmante vincendo tutti
gli incontri 3-0, fermato purtroppo
nell’accesso alla finale per un’uscita
dall’area di gara che gli è stata fatale
perché sommata alle ammonizioni
assegnategli. Con un po’ di esperienza
in più Francesco avrebbe portato a
casa il titolo italiano che meritava
certamente per la superiore capacità
tecnica! Un grande risultato per
Leoni che in questa stagione sportiva
ha vinto tutte le gare in programma
per la sua categoria. Grande la
soddisfazione del Maestro Nicosanti
per il lavoro svolto dal suo allievo
soprattutto in questo anno sportivo. Il
Toukon si avvia verso la fine dell’anno
sportivo con un calendario ancora
denso di appuntamenti. Nel primo fine
settimana di novembre sarà presente
all’Open internazionale Venice Cup,
un evento sportivo internazionale
di altissimo livello. Il Toukon
non mancherà con una eccellente
rappresentativa di atleti sempre
caratterizzati dallo spirito guerriero!
La Torre
SCHERMA
SPORT
Nella prova di Coppa del Mondo Under 20
Per Guillaume Bianchi
ottimo 3° posto a Lezsno
Arrivano dalla Coppa del Mondo
Under 20 le ultime soddisfazioni
internazionali del Frascati Scherma.
Sugli scudi il fiorettista Guillaume
Bianchi, atleta classe 1997 (nella
foto di Augusto Bizzi) che è sempre
più cresciuto negli ultimi anni di
attività agonistica.
A Lezsno, in Polonia, Bianchi è
arrivato fino alle semifinali della
prova individuale, dimostrando un
invidiabile stato di forma: bella
la vittoria ai quarti di finale con
l’americano Tourette, poi il russo
Akhmetov (poi vincitore della
prova) gli ha sbarrato la strada
di accesso per l’ultimo atto col
punteggio di 15-11. Alla stessa
prova hanno partecipato anche
Amedeo Contestabile e Alessandro
Gridelli che hanno concluso con
piazzamenti non di spessore. Ma
la trasferta polacca di Bianchi è
stata ulteriormente impreziosita dal
podio ottenuto anche nella prova a
squadre a cui ha partecipato pure
lo stesso Gridelli: i due frascatani
hanno dato un fondamentale
contributo all’Italia che prima ha
stracciato la Svezia, poi ha superato
la Polonia padrona di casa nei quarti
PALLANUOTO
(45-40) e poi è stata fermata dalla
Russia in semifinale (45-33). Con
il medesimo punteggio “sofferto”
in semifinale, gli azzurrini si
sono poi imposti nella finalina
di consolazione contro la Gran
Bretagna.
Proprio dalla gara a squadre
sono arrivate le notizie migliori
per l’altra fiorettista del Frascati
Scherma Arianna Pappone, prima
assieme alle altre azzurre che nel
loro percorso hanno eliminato la
Russia, la Germania e infine la
Francia, piegata con un combattuto
37-32 nell’ultimo atto della prova di
Coppa del Mondo Under 20 andata
in scena in questo caso a Bochum
(Germania).
Non
altrettanto
propizia per la Pappone la prova
individuale, dove l’atleta originaria
di Latina ha rimediato solamente il
34esimo posto.
Tornando in Italia, a Novara si è
disputata la prima prova nazionale
Cadetti di spada alla quale hanno
partecipato Sara e Ludovica
Uranelli, Corrado Mancini e
Leonardo Luongo senza ottenere
un piazzamento eclatante.
In vista dell’avvio del campionato
Prima uscita stagionale per la
Serie A2 di mister Di Zazzo
Ottimo test quello effettuato nel
week end appena concluso dal team
gialloblu che si è misurato con le
3 rivali campane del prossimo
campionato nazionale di Serie
A2. In un torneo organizzato dalle
padroni di casa del Volturno, oltre
alla F&D Fortitudo nuoto DOMUS
PINSA, sono state invitate le
altre due compagini napoletane,
l’Acquachiara appena retrocessa
dalla serie A1 e lo Sporting
Flegreo. Le veliterne, al termine
del trittico di incontri, hanno
chiuso la due giorni a punteggio
pieno, vincendo tutte e tre le partite
disputate segno di una già buona
preparazione e di una conferma
di un già collaudato impianto di
gioco. Soddisfatto mister Di Zazzo
che ha così commentato: “Un buon
test al cospetto di tre squadre che
incontreremo in campionato. Le
vittorie contano niente, ma fanno
sempre morale, soprattutto in virtù
del fatto che la rosa non è ancora
al completo e che qui mancavamo
di 4 giocatrici”. Abbiamo sentito
anche il capitano e baluardo
difensivo della porta veliterna
Linda Minopoli che ha visto così la
preparazione della squadra: “Come
tutte, anche la nostra squadra non
era al completo, ma nonostante
questo sono rimasta soddisfatta
di tutte le ragazze che sono scese
in acqua. Sarà un campionato
difficile perché siamo tutte più o
meno allo stesso livello e questo
significa che dobbiamo lavorare
ancora tantissimo. In ogni caso mi
è piaciuto come la squadra si sia
mossa in difesa”.
Entrambi, tecnico e capitano,
rimarcano il fatto che la squadra
non fosse al completo. Sono infatti
in corso importanti trattative per
infoltire la rosa a disposizione
del tecnico veliterno. Oltre infatti
a due giocatrici che si stanno già
allenando per riprendere l’attività,
alla conferma di una veterana del
gruppo quale Maurita Antonacci
sulla quale non dovrebbero
essere dubbi di sorta, il team del
presidente Perillo sta per mettere
a disposizione di Di Zazzo una
giovanissima ma promettente
straniera.
A quel punto non resterà che al
tecnico l’arduo compito di mettere
insieme i pezzi e tentare di fare più
strada possibile in campionato.
Questi i risultati finali delle
tre gare giocate a Santa Maria
Capua Vetere:
F&D Fortitudo Nuoto –
Acquachiara 6 – 4
F&D Fortitudo Nuoto –
Sporting Flegreo 8 – 5
F&D Fortitudo Nuoto –
Volturno 10 - 6
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
29
PALLACANESTRO Serie C Gold - Ancora una
sconfitta per gli uomini di Spizzichini
Il Frascati
affonda anche a Sora
La seconda dopo la prima. La serie C
Gold del Basket Frascati sfrutta l’onda
lunga del grandissimo successo con
Fondi per sconfiggere (ancora in casa)
il Sora col punteggio di 77-58. «Una
gara iniziata con grande aggressività
come ci aveva chiesto coach Mocci –
è l’analisi dell’ala classe 1986 Bruno
Spizzichini – Poi siamo stati bravi a
gestirla senza far praticamente mai
riavvicinare gli avversari nel punteggio
e nel finale c’è stato spazio anche per
qualche giovane. C’era il pericolo di
prendere sotto gamba un avversario
come Sora dopo la super vittoria contro
Fondi, invece la squadra è entrata in
campo con la giusta determinazione,
conscia che servivano questi punti». Il
Basket Frascati sale dunque a quota 4
punti e ora può cominciare a guardare
la classifica con meno preoccupazione
rispetto alle iniziali tre sconfitte
stagionali. «Il gruppo ha le potenzialità
per disputare un campionato tranquillo,
poi una volta conquistati i punti utili
per la salvezza potremo provare a
toglierci le nostre soddisfazioni» è il
“piano” di Spizzichini, abbastanza in
linea con quello che si è ripromesso
un po’ tutto l’ambiente tuscolano in
questo anno di rientro nella serie C
Gold. «Stiamo sicuramente provando a
fare di più quello che ci chiede coach
Mocci e inoltre abbiamo iniziato a
limitare quei momenti di black-out che
ci sono costati cari nelle prime tre gare.
La squadra si sta adattando alla nuova
categoria e ha iniziato a capire che in C
Gold non si può giocare con lo stesso
atteggiamento tenuto l’anno scorso
perché al primo errore si viene puniti».
Spizzichini individua poi le prossime
due gare come quelle che potrebbero
segnare una prima svolta stagionale.
«Nel prossimo turno saremo di scena
sul campo della Petriana che in casa
è un avvrsario sicuramente scomodo
e poi ospiteremo la Smit, squadre
entrambe ferme a 2 punti al momento.
Gare indubbiamente complicate, ma in
cui possiamo giocarcela: se vincessimo
in entrambe le occasioni, sarebbe un
bel passo in avanti». Ultima curiosità
sull’inserimento
dell’americano
Goodson. «In attacco ha un potenziale
notevole, ha un fisico in grado di
travolgere tutto. Deve migliorare in
difesa dove è importante anche la
comunicazione e a livello linguistico
quando avrà imparato l’italiano sono
convinto che potrà fare anche meglio.
Il difetto principale, comunque, sta
nel fatto che non beve birra – sorride
Spizzichini -, ma ho tempo almeno
fino a fine stagione per cercare di
indirizzarlo sulla strada giusta…».
NUOTO
Primo appuntamento
stagionale per la squadra veliterna
Al via la stagione della
F&D Fortitudo Nuoto
Nei giorni scorsi è ufficialmente
iniziata la stagione per la squadra di
Nuoto Agonistico della F&D Fortitudo
Nuoto. Gli atleti di Emiliano Specchi
ed Elvio Bentivegna si sono tuffati
nella piscina del Matrix di Genzano
dove hanno partecipato al 1° Trofeo
UISP “Matrix”. Un appuntamento per
saggiare le preparazione dei ragazzi
in vista delle più impegnative gare
che verranno nel corso della stagione.
Al cospetto di altre 7 società laziali,
i nuotatori veliterni si sono ben
comportati ottenendo tanti piazzamenti
sul podio tra primi, secondi e terzi
posti. In particolare a salire sui gradini
delle premiazioni sono stati:
Federico Felci, Edoardo Cancelli,
Gabriele Rizzo, Tommaso Arapaj,
Martina Nicosanti, Sofia Polverini,
Vittoria Masia, Elena Mattoccia,
Leonardo Lautizi, Emanuele Monti e
Sara D’Achille. Ottime le prestazioni
di tutti gli altri partecipanti: Gai
Montemaggiori, Alice Gili, Elena
Schiavoni, Francesco De Marchis e
Francesco Miconi, che nonostante
non siano andati a medaglia hanno
fatto segnare notevoli miglioramenti
nei tempi di gara. Soddisfatti quindi
i due tecnici che tornano a casa con
degli ottimi spunti sui quali costruire
il futuro.
30
KICKBOXING
La Torre
SPORT
TITOLO
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
AI Mondiali WTKA- WKA brilla l’atleta della Kick Boxing Castelli Romani
Gargiulo Campione mondiale nei Cadetti
Dal 25 al 30 ottobre si sono
svolti i mondiali unificati WtkaWka di sport da combattimento
e arti marziali presso il Carrara
Fiere. Grande la partecipazione
con circa 5000 atleti provenienti
da 50 nazioni. L’associazione
veliterna Asd Kick Boxing
Castelli Romani oltre a far parte
dell’organizzazione ha partecipato
anche con 4 atleti: Ilaria
Montagna categoria 13/15 anni 50
kg, Beatrice Grimaldi categoria
senior -65 kg, Emanuele Gargiulo
categoria cadetti 13/15 anni -69
kg, Fabjol Arapaj categoria senior
– 69 kg. Le atlete Ilaria e Beatrice
anche disputando un’ottima gara
non ce l’hanno fatta a battere
la forte gallese per Beatrice e
l’inglese per Ilaria. Fabjol Arapaj
ha riportato un ottimo terzo
posto. Ha superato ben tre turni
poi si è dovuto arrendere al forte
atleta siciliano che poi ha vinto la
categoria. E’ andata meglio per
Emanuele Gargiulo che ha vinto
egregiamente la finale con un
atleta irlandese e diventando così
campione mondiale. Emanuele
è stato allenato dal maestro
Marco Moi sempre dell’Asd
Castelli Romani arrivando terzo
ai campionati italiani, poi per
problemi logistici da settembre
si allena presso la palestra San
Francesco a Velletri sede dell’asd
Kick Boxing Castelli Romani.
Il maestro Tommaso D’Adamo,
responsabile mondiale arbitri e
coordinatore gara settore contatto
leggero, con il suo gruppo ha
coordinato alla perfezione tutti
i minimi particolari dal settore
arbitrale al programma giornaliero
ricevendo i complimenti dal
presidente
mondiale
dott.
Cristiano Radicchi.
PALLAVOLO-SERIE D
Dopo la 3^ giornata
Ancora 0 punti per la Rosavolley Velletri
Non è andata bene neppure la
terza giornata del girone D del
campionato di volley femminile
regionale della serie D. La
compagine di Mister Ronsini
ha perso per 3-1 il confronto in
casa delle ciociare contro la IHF
Volley G2 di Frosinone, giocata al
Palazzetto dello Sport di Tecchiena
di Alatri (FR).
Le giovani veliterne però sono
sicuramente in crescita: dopo aver
vinto il primo set contro le padrone
di casa, la formazione di Velletri
ha accusato un leggero crollo nel
secondo set facendosi rimontare
ben nove punti di vantaggio,
perdendo il set 26-24. Troppa
distrazione e i soliti problemi in
ricezione, anche il terzo e il quarto
set si sono conclusi a favore della
PODISMO
IHF ma con le ragazze di Ronsini
in lotta fino al fatidico 25esimo
punto (25-22 / 25-23). Archiviata
anche questa terza giornata,
il lavoro della Rosavolley si
concentrerà, nonostante la festività
infrasettimanale, nel migliorare
le lacune “caratteriali” della
giovane formazione di Velletri e
per sistemare al meglio il reparto
difensivo, in vista del prossimo
impegno, sabato 5 novembre in
casa contro la selezione Città di
Frascati alle ore 17 presso il Liceo
A.
Landi di via D’Acquisto a Velletri.
4^ vittoria consecutiva
per l’Albalonga capolista
Quarta vittoria consecutiva in
campionato per l’Albalonga che batte
3-1 lo Sporting Club Trestina, al
rientro tra le mura amiche del Pio XII
che ha vissuto un’importante opera
di restyling. «Una gara non semplice,
condotta benissimo nel primo tempo
e che poi abbiamo rischiato di
complicarci nella ripresa». L’analisi
è del centrocampista centrale classe
1983 Rocco Giannone, uno dei grandi
colpi di mercato estivi della società
del presidente Bruno Camerini. «Il
calo nel secondo tempo, con risultato
a nostro favore, ci era accaduto già in
qualche altra occasione e dobbiamo
evitare di ripetere questo tipo di errori
se vogliamo fare un campionato di
vincere. Comunque ci prendiamo
i tre punti che sono importanti e ci
consentono di migliorare ancora
la classifica». Stante il rinvio della
gara del Rieti e il pareggio dell’Ostia
Mare, infatti, i castellani di mister
Chiappara sono volati da soli in
vetta alla classifica del girone G di
serie D. «Sicuramente fa piacere:
prima della partita sapevamo che con
una vittoria avremmo avuto ottime
possibilità di essere in testa da soli,
ma siamo appena alla nona giornata e
sappiamo bene che c’è tanto da sudare.
Questo nostro avvio di campionato,
comunque, ci fa capire che possiamo
centrare un posto tra le prime cinque».
Finalmente anche lui si è sbloccato dal
punto di vista realizzativo siglando
(con una splendida punizione) la
rete del momentaneo 2-0 dopo il
sigillo iniziale di Delgado e prima
del definitivo 3-1 arrivato all’88’ a
firma di Traditi. «Ho segnato tanti gol
nelle ultime due stagioni ed in effetti
quest’anno ero un po’ in ritardo…»
sorride il forte centrocampista che
poi si proietta già alla prossima sfida.
«Saremo ospiti del Latte Dolce che
tra l’altro ieri ha anche subito una
sconfitta sul campo della Nuorese e si
presenterà ancor più agguerrita. Tra
l’altro le trasferte in Sardegna sono
sempre molto complicate dal punto
di vista logistico e dunque dovremo
mettere in campo tutto quello che
abbiamo per uscire con un altro
risultato positivo da Sassari».
CALCIO
Novità
nel club dei tifosi romanisti
Rinnovate le cariche del club
“Velletri Giallorossa Alessio Cavola”
Molteplici impegni per i podisti castellani
I Top Runners si fanno in...3
Tre gli appuntamenti di questo fine ed
inizio settimana per la Top Runners
Castelli Romani. Nella mattinata di
domenica 30 Ottobre si è disputata ad
Aprilia la 5^ edizione della “Golden
Race Runforever“, gara su strada di 14
Km alla quale hanno partecipato tre dei
nostri atleti. Loris Luciani con il miglior
tempo ha corso in 1h02’36”, seguito
subito dopo da Francesco Ricasoli
in 1h02’41” e da Orlando Caporro,
premiato 6° nella sua categoria in
1h07’07”. Questo quanto successo ad
Aprilia mentre il 1° di Novembre per la
9^ volta si è svolta la “Corsa dei Santi”
affascinante manifestazione di 10 Km,
che come al solito con partenza da
Piazza San Pietro, ha poi attraversato
Roma toccando alcune tra le Basiliche
più importanti della Capitale. I nostri
portacolori, 15 nell’occasione, hanno
fatto parte dei circa 4.200 partecipanti
in gara. Tra questi 6 donne con Ilaria
Ranieri che ha ottenuto il miglior
CALCIO- SERIE D Nel rinnovato campo del Pio XII
tempo correndo in 53’38”. Dopo di
lei Emanuela Moauro al traguardo in
57’40” ed un secondo dopo Beatrice
De Marzi che ha corso in 57’41”,
seguita da Gianna Ciardi in 58’44”,
da Valentina Pici in 1h04’20” e da
Paola Faleni arrivata in 1h12’48”. Tra
gli uomini migliore fra tutti Franco
D’Arcadia con il suo 43’08”, con al
seguito Orlando Caporro, 46’36”,
Giancarlo Diana, 50’43”, Andrea Del
Coiro, 52’45”, Carlo Mastrantoni e
Stefano Mazzone, con lo stesso tempo
di 57’06”, Lorenzo Maggiore, 58’55”,
Giulio Porta, 1h04’04” e Marco
Morelli all’arrivo in 1h04’56”. Nella
stessa mattina del 1° novembre a Gaeta
si è corsa la 25^ edizione della “ Corri
Gaeta ”, gara sulla distanza dei 10 Km
alla quale hanno partecipato Tiziano
Bastianelli arrivato in 41’24”, Mauro
De Marzi con il tempo di 45’23”
e Giuseppe Naimo che è riuscito
a piazzarsi 3° della categoria M75
giungendo al traguardo in 1h08’40”.
Venerdì 28 ottobre, presso il locale
‘Food and game’, sito nel plesso
di Colle degli Dei, a Velletri, s’è
tenuta una riunione-cena del club
romanista “Velletri Giallorossa
Alessio Cavola”.
Oltre al consueto consiglio
del direttivo ben capitanato
dal presidente Giovanni Valle
s’e formato un consiglio dei
Provviveri che coadiuva il club in
scelte importanti. Si è parlato del
nuovo servizio alfieri stadio che
l’associazione U. T. R. da gennaio
formerà il nuovo sito. Tale neo
consiglio è formato da Francesca
Finiti, in qualità di Presidente, il
suo Vice Enzo Sabatino, i suoi
consiglieri Alberto Finiti, Andrea
Finiti,
Emiliano
Giongiani,
Romano Federici ed Elisa Volpato.
“Siamo davvero un club unito
dove tutti e tutte remiamo dalla
stessa parte” le parole intrise di
orgoglio giallorosso da parte dal
responsabile della comunicazione
ed addetto stampa Daniele
Quattrocchi.
La Torre
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VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
TITOLO
La Torre