intervista a Sergio Bellavita

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29/11/2016 "Contratto dei metalmeccanici. Una svolta verso il passato" | Contropiano Menu

“Contratto dei metalmeccanici. Una svolta verso il passato”

di Redazione Radio Città Aperta 530 visualizzazioni Intervista a Sergio Bellavita, di Usb Lavoro Privato Buongiorno, Sergio. Parliamo di questo contratto dei metalmeccanici siglato tre giorni fa. Un contratto che è destinato ad aprire quella che voi definire una “nuova era nelle relazioni  industriali  nel  nostro  paese”.  Quali  sono  gli  aspetti  più  critici  del  contratto siglato, tra gli altri, dalla Fiom?

Diciamo innanzitutto che il contratto metalmeccanico ha sempre segnato, nel bene e nel male, dei momenti importanti, anche dei passaggi di svolta, nelle relazioni industriali e anche sul piano sociale del paese. Questa volta li segna in negativo. Più che di perplessità parlerei di punti che sono di totale contrarietà rispetto al giudizio che diamo noi. In particolare viene concesso alle imprese, quindi a Federmeccanica, una cosa che nessun contratto di categoria aveva finora mai concesso; e cioè l’assorbimento degli aumenti dati attraverso il contratto nazionale. In sostanza, i lavoratori che lottano dal 1° gennaio 2017 per avere il salario fisso non potranno chiederlo perché le imprese e i sindacati firmatari Cgil­Cisl­Uil hanno concordato di chiedere solo premi variabili e premi in natura. Ma quando anche i lavoratori riuscissero a spuntare il salario fisso, le aziende potranno assorbirlo e quindi in qualche modo questa lotta per il salario verrà vanificata dal fatto che gli aumenti dal contratto nazionale non arriveranno più. Questo è il vero punto di svolta nelle relazioni. In sostanza Federmeccanica incassa che i due livelli contrattuali non si sommano più, ma c’è un unico livello salariale centralizzato, misero e autoritario. Misero perché legato all’indicatore Ipca, che è ben al di sotto dell'inflazione rilevata dall’Istat, tra l’altro depurato anche dai costi di esterni al sistema.

Autoritario perché incentrato sul modello dell’esigibilità degli accordi (le regole stabilite nel contratto diventano rigide e immodificabili fino al rinnovo successivo, ndr), che sostanzialmente vuole impedire che ci sia il conflitto, che ci sia l’organizzazione dei bisogni nei luoghi di lavoro. Centralizzato perché lo scambio che han fatto Cgil­Cisl­Uil è quello di firmare un contratto nazionale che gli consente di incassare cospicue risorse dagli enti bilaterali e dalle quote, ma centralizza il sistema di relazioni e impedisce ai lavoratori di poter migliorare la propria condizione. Nei fatti siamo davanti ad un blocco salariale.

In effetti le reazioni positive, se non addirittura entusiaste, sono arrivate dal governo e dalle imprese. Dovrebbero essere un segnale chiaro sulla direzione in cui va un accordo di  questo  tipo…  Tu  facevi  riferimento  a  tre  aspetti  nuovi  del  contratto,  mettendo  in evidenza quello autoritario che è quello, probabilmente, che più mi ha colpito. Quale è la possibilità, quali son gli strumenti che oggi i lavoratori hanno in mano per difendersi da attacchi che sono ormai all’ordine del giorno?

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29/11/2016 "Contratto dei metalmeccanici. Una svolta verso il passato" | Contropiano Il modello diventa autoritario innanzitutto per la ragione che bloccando le dinamiche salariali impedisci  che  ci  sia  la  libera  contrattazione,  in  qualche  modo.  L’unica  contrattazione possibile  è  quella  sulla  prestazione  lavorativa,  perché  –  diciamoci  la  verità  –  oggi  siamo davanti alla contrattazione di ricatto: il padrone ti dà un centesimo, ma te lo dà a fronte del fatto che gli produci di più, quindi sgobbi di più; a fronte del fatto che chiudi un occhio sulle condizioni  di  sicurezza,  che  tagli  il  diritto  alla  malattia,  che  accetti  di  lavorare  su  più  turni fino ai 21 turni (settimanali, ndr). Ci sono molte imprese che ormai stanno abbondantemente attingendo al massimo utilizzo degli impianti, che è poi il massimo sfruttamento del lavoro umano.  E  il  modello  è  poi  autoritario  anche  perché  è  costruito  intorno  all'accordo  del  “10 gennaio” (il 10 gennaio 2014 è stato siglato  l'Accordo Interconfederale tra CGIL CISL UIL e Confindustria  in  merito  al  Testo  Unico  sulla  rappresentanza,  ndr)  che  ovviamente  per  i sindacati  firmatari  ha  un  impatto  rilevante.  Nel  momento  in  cui  accettano  tutte  le  clausole contrattuali si impegnano a rispettarle fino in fondo. Quindi i lavoratori oggi non avranno più la  possibilità  di  rivolgersi  a  queste  organizzazioni  sindacali  per  migliorare  la  propria condizione, perché dovranno soggiacere alle singole clausole contrattuali. Questo è l’aspetto più devastante in assoluto.

Com'è stata bloccata la contrattazione salarile in miglioramento al contratto?

Nell’accordo  dei  metalmeccanici  firmato  sabato  26  è  stata  cancellato  dal  testo  la  parola “anche”  sul  capitolo  che  riguarda  il  premio  di  risultato;  quindi  quando  si  diceva  che  il lavoratore  può  contrattare  salario  “anche”  variabile,  quell’”anche”  significava  che  c’era spazio anche per contrattare, conquistare, salario fisso, garantito, strutturale.

Uno spazio ora non c’è più.

Aver  cancellato  la  parola  “anche”  consegna  la  contrattazione  da  una  parte  solo  ai  buoni benzina  e  quant’altro,  dall’altra  alla  “contrattazione  di  ricatto”;  quindi  tutto  è  giocato  sulla prestazione  lavorativa.  Ed  è  evidente  che  siccome  i  sindacati  firmatari  fanno obbligatoriamente  rispettare  ogni  singola  clausola  del  contratto  per  quello  che  prevede  il Testo unico di gennaio, è chiaro che questo intreccio non può più consentire ai lavoratori di organizzarsi con i sindacati per migliorare la propria condizione.

Sembra decisamente chiaro e terribile...

C’è un punto che voglio aggiungere però. Il meccanismo di adeguamento dei salari ex post è stato  proposto  in  realtà  dalla  Fiom,  in  particolare,  che  è  stata  l’organizzazione  decisiva  per questo salto indietro dei metalmeccanici; perché non è un’innovazione, ha molto di stantio e di muffa… Decisivo è quello che viene sottratto ai lavoratori: la possibilità di costruire una rivendicazione  salariale.  Il  meccanismo  di  adeguamento  dei  salari  ex  post,  è  chiamato  così perché  annualmente  tutte  le  parti  si  incontrano  e  dovrebbero  allineare  i  salari  sulla  base dell’indicatore Ipca. Ciò significa che le piattaforme non potranno più essere costruite sulla base di valutazioni autonome del sindacato. I lavoratori non potranno più sapere quale è la richiesta  economica  e  la  piattaforma.  Il  contratto  si  riduce  ad  una  scala  mobile  misera,  a perdere, dei salari.

Quindi salari sempre più ridotti e soprattutto lo spazio per la contrattazione che si fa sempre più stretto. Ringraziamo Sergio Bellavita di Usb lavoro privato. Grazie Sergio per essere stato con noi.

Grazie a voi, ciao.

29 novembre 2016 ­ © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO Ultima modifica: 29 novembre 2016, ore 10:43 stampa http://contropiano.org/news/lavoro­conflitto­news/2016/11/29/contratto­dei­metalmeccanici­svolta­verso­passato­086480 2/3

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