La storia del re che morì amando, all`inverosimile

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COLLABORAZIONE PASTORALE DI PAESE
SE UNO E’ IN CRISTO, E’ UNA NUOVA CREATURA
Riscoprire il nostro Battesimo (II anno)
20
NOVEMBRE
2016 ۩
SOLENNITA’
DI
CRISTO
RE
DELL’UNIVERSO
۩ ANNO C
La storia del re che morì amando, all'inverosimile
Se sei il Cristo, salva te stesso! Sono scandalizzati gli uomini religiosi: che Dio è questo che lascia
morire il suo Messia?
Si scandalizzano i soldati, gli uomini forti: se sei il re, usa la forza! Salvati. C'è forse qualcosa che vale
più della vita? Ebbene sì, risponde la narrazione della Croce, qualcosa vale di più, l'amore vale più della
vita. E appare un re che muore ostinatamente amando; giustiziato, ma non vinto; che noi possiamo
rifiutare, ma che non ci rifiuterà mai. E la risurrezione è il sigillo che un amore così non andrà mai
perduto.
Un malfattore appeso alla croce gli chiede di non essere dimenticato e lui lo prende con sé. In quel
bandito raggiunge tutti noi, consacrando - in un malfattore - la dignità di ogni persona umana: nella sua
decadenza, nel suo limite più basso, l'uomo è sempre amabile per Dio. Proprio di Dio è amare perfino
l'inamabile. Non ha meriti da vantare il ladro. Ma Dio non guarda al peccato o al merito, il suo sguardo si
posa sulla sofferenza e sul bisogno, come un padre o una madre guardano solo al dolore e alle
necessità del figlio. Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. E Gesù non solo si ricorda, fa molto
di più: lo porta con sé, se lo carica sulle spalle, come fa il pastore con la pecora perduta, lo riporta a
casa: sarai con me! E mentre la logica della nostra storia sembra avanzare per esclusioni, per
separazioni, per respingimenti alle frontiere, il Regno di Dio è la terra nuova che avanza per inclusioni,
per abbracci, per accoglienza. Ricordati di me prega il peccatore, sarai con me risponde l'amore. Sintesi
estrema di tutte le possibili preghiere. Ricordati di me, prega la paura, sarai con me, risponde l'amore.
Non solo il ricordo, ma l'abbraccio che stringe e unisce e non lascia cadere mai: con me, per sempre. Le
ultime parole di Cristo sulla croce sono tre parole regali, tre editti imperiali: oggi-con me-paradiso.
Oggi: adesso, subito; ecco l'amore che ha sempre fretta; ecco l'istante che si apre sull'eterno, e l'eterno
che si insinua nell'istante. Con me: mentre la nostra storia di conflitti si chiude in muri, frontiere e
respingimenti, il Regno di Dio germoglia in condivisioni e accoglimenti.
Nel paradiso: quel luogo che brucia gli occhi del desiderio, quel luogo immenso e felice che «solo amore
e luce ha per confine». E se il primo che entra in paradiso è quest'uomo dalla vita sbagliata, allora non
c'è nulla e nessuno di definitivamente perduto, nessuno è senza speranza. Le braccia del re-crocifisso
resteranno spalancate per sempre, per tutti quelli che riconoscono Gesù come compagno d'amore e di
pena, qualunque sia il loro passato: è questa la Buona Notizia di Gesù Cristo.
E
INTENZIONI
LITURGIE
S.MESSE P O R C E L L E N G O
ALLE
18:00 Def. Rossi Antonio, Rossi Silvano e Borsato Albina.
Sabato 19
Domenica 20 8:00 Def. Borsato Teresa (dalla classe 1944); def. Bianchin Romeo e Girotto
Silvano.
Lunedì 21
Martedì 22
Mercoledì 23
Giovedì 24
Venerdì 25
Sabato 26
Domenica 27
10:30 Def. Barbisan Patrizio e Giuseppe, Francescato Giovanna e Antonio,
Moro Anna e Morandin Pietro; def. Basso Pierina (dalla classe 1940).
Messa sospesa
8:30 Def. Cason Emilio, Anna e Gino.
Messa sospesa
8:30 Per le vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale
Messa sospesa
18:00 Def. Visentin Bruno e Benvenuti Andrea; def. Rossi Silvano, Rossi
Antonio e Borsato Albina.
8:00 Per la comunità
10:30 Def. Visentin Primo.
Domenica 20: Solennità di Cristo re dell’Universo. Giornata del seminario diocesano. Preghiamo
per le Vocazioni al sacerdozio. Ore 14.30 in cattedrale a Treviso convegno dei cori liturgici dei giovani.
Nel pomeriggio uscita dei ragazzi di quinta elementare delle due parrocchie con i genitori alla Madonna
dell’Albera a Ospedaletto di Istrana.
Lunedì 21: Presentazione della B V. Maria (Madonna della salute). Settimana della carità al catechismo
Martedì 22: S. Cecilia. Ore 20.45 Incontro direttivo del NOI
Giovedì 24: Ore 20.45 incontro dei genitori dei ragazzi di 4° elementare delle due parrocchie in Chiesa
del ‘700 a Postioma
Sabato 26: Ore 20.30 a San Nicolò Veglia dei giovani della diocesi con il Vescovo.
Domenica 27: Prima domenica di Avvento e domenica della Carità per i ragazzi del catechismo
insieme ai loro genitori. Alla Messa delle 10.30 durante l’offertorio sarà portato all’altare da ciascun
ragazzo un prodotto secondo le indicazioni che sono state date al catechismo. Dalle 10 alle 12 in Casa
del Giovane a Postioma raccolta adesioni per l’azione Cattolica
VIAGGIO-PELLEGRINAGGIO A VIENNA
Le parrocchie di Porcellengo e Postioma organizzano un viaggio-pellegrinaggio a Vienna dal 2 al 5
gennaio 2017. Tutte le informazioni le trovate alle porte della chiesa prendendo l’apposito foglio con il
programma. Ci sono ancora 10 posti. Per iscrizioni rivolgersi in canonica a Postioma.
Il parrocodonGraziano:cell.3470510594‐tel.Efax042299014Email:
[email protected]
donGiuseppe:0422.99217
Porcellengo:tel.efax0422.484013‐www.parrocchiaporcellengo.itEmail:
[email protected]
Postioma:tel.efax0422.99014‐www.parrocchiapostioma.it‐Email:
[email protected]
Sacrestia:334.2812851‐Chiesadel700:www.chiesa700postioma.it
ComunitàdellesuoreTel.3885882465;mail:[email protected]
I N P RE P A RA Z I O N E A D O M E N I C A 2 7 . 1 1 . 20 1 6
Prima Lettura Is 2, 1-5– Salmo Dal Salmo 121 - Seconda Lettura Rm 13, 11-14
Vangelo Mt 24, 37-44
DON GRAZIANO DA LUNEDÌ 21 A GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE NON È PRESENTE NELLE DUE PARROCCHIE PERCHÉ IMPEGNATO IN UN INCONTRO DI FORMAZIONE CON IL VESCOVO. PER NECESSITÀ RIVOLGERSI A DON GIUSEPPE. LITURGIE
E
INTENZIONI
S.MESSE - P O S T I O M A
Sabato 19
Domenica 20
ALLE
18.30 Def. Basso Antonio; def. Barbisan Gemma, Gasparetto Simeone e
Rita; def. Suor Isabella, Frà Antonino Pizzolon, Angela e Antonio
Visentin.; def. Pian e Raniero; per una mamma e una nonna defunta;
def. Trentin Arduino (deceduto in Inghilterra); def. Durante Luigi
(Ann.)def. Borsato Martino, Maria e Romano; def. Borsato Luigi e Rosa
(Ann.).
9:00 Defunti Famiglia Martini Giovanni; def. Sartor Guerino e
Famiglia; def. Morao Alessandro; def. Bertuola Carlo; def. Gasparetto Ida
(ordinata dalla classe 1929); def. Fam. Fullin.
10:30 Battesimo Comunitario. Def. De Lazzari Teresa, Mattiazzi Giorgio e
Gerardo.
Lunedì 21
Martedì 22
Mercoledì 23
Giovedì 24
Venerdì 25
Sabato 26
Domenica 27
18.30 Def. Famiglia Bregani. Per un compleanno. Per le intenzioni di una
famiglia.
Messa sospesa
8.30 Per i giovani
Messa sospesa
18.00 Rosario. Ore 18.30 Santa Messa. Per gli ammalati
18.30 Def, Benendo Maria Elvira e Socrate Scattolin; def. Tognon Alberto
e Famiglie; def. Michielin Rita; def. Basso Angelo Pizzolon Elena,
Basso Antonio, Giuseppe e Margherita; Barbara Mattiazzi; def. Luigia e
Giovanni Baseggio; def. Borsato Raffaele; Capovilla Luigi (classe 69)
9:00 Def. Pavan Sisto (Ann.); def. Famiglia Volpato Arcangelo; def. De
Lazzari Ilario e Patrizia; per i vivi della famiglia Fullin.
10:30 Def. De Conto Giovanni e genitori; def. Marcuzzo Maurizio
Domenica 20: Solennità di Cristo Re dell’Universo. Giornata del seminario diocesano. Preghiamo per
le vocazioni al sacerdozio. Alla Messa delle 10.30 Battesimo Comunitario. Nel Pomeriggio gruppo
famiglie in Casa del Giovane. Ore 14.30 in cattedrale a Treviso convegno dei cori liturgici dei giovani. Nel
pomeriggio uscita dei ragazzi di quinta elementare delle due parrocchie con i genitori alla Madonna
dell’Albera a Ospedaletto di Istrana.
Lunedì 21: Settimana della carità al catechismo. Presentazione della Beata Vergine Maria (Madonna della
salute)
Martedì 22: S. Cecilia
Giovedì 24: Ore 20.45 incontro dei genitori dei ragazzi di 4° elementare delle due parrocchie in Chiesa del
‘700
Sabato 26: Ore 20.30 a San Nicolò Veglia dei giovani della diocesi con il Vescovo.
Domenica 27: Prima domenica di Avvento e domenica della Carità per i ragazzi del catechismo insieme ai
loro genitori. Alla Messa delle 9 durante l’offertorio sarà portato all’altare da ciascun ragazzo un prodotto
secondo le indicazioni che sono state date al catechismo. Dalle 10 alle 12 in Casa del Giovane raccolta
adesioni per l’azione Cattolica
In chiesa del ‘700 a Postioma: "FRAMMENTI DI UN MONDO RITROVATO"
disegni di IGINO MARANGON Orario apertura mostra: Domenica 6-13-20 novembre 2016 dalle ore 14,30 alle ore
19
Ingresso libero Per riconoscere il tempo
La grazia di riconoscere quando Gesù passa, quando «bussa alla nostra porta», la grazia «di riconoscere il tempo in cui siamo stati
visitati, siamo visitati e saremo visitati». Una preghiera per non cadere in un «dramma» ripetuto nella storia, dalle origini ai giorni
nostri: quello di «non riconoscere l’amore di Dio» . «Cosa sentì Gesù, nel suo cuore — si è chiesto il Papa — in questo momento del
suo pianto? Perché piange Gesù su Gerusalemme?». E la risposta può venire sfogliando la Bibbia: «Gesù fa memoria e ricorda tutta
la storia del popolo, del suo popolo. E ricorda il rifiuto del suo popolo all’amore del Padre». Così «nel cuore di Gesù, nella memoria
di Gesù, in quel momento, venivano i passi dei profeti». Come quello di Osea — «Io la sedurrò, la condurrò al deserto e parlerò al
suo cuore; la farò mia sposa» — nel quale si incontra «l’entusiasmo e la voglia di Dio per il suo popolo», il suo «amore». O le parole
di Geremia: «Di te ricordo il tempo della tua giovinezza, il tempo del tuo fidanzamento, del tuo amore giovane, quando mi seguivi nel
deserto. Ma ti sei allontanata da me». E ancora: «Cosa trovarono i vostri padri per allontanarsi da me?», «Disgrazia per voi che i
vostri padri si siano allontanati da me...».
«Quando Israele era fanciullo io l’ho amato, ma più lo chiamavo, più si allontanava da me». Ne è emerso il «dramma dell’amore di
Dio e l’allontanarsi, l’infedeltà del popolo». Era, ha spiegato, «quello aveva Gesù nel cuore»: da una parte la memoria di una «storia
di amore», addirittura di «amore “pazzo” di Dio per il suo popolo, un amore senza misure», e dall’altra la risposta «egoista,
sfiduciata, adultera, idolatrica» del popolo.
C’è poi un’altro aspetto che emerge dal brano evangelico del giorno. Gesù infatti si lamenta su Gerusalemme, «perché — dice —
non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata da Dio, dai patriarchi, dai profeti». Il Pontefice ha suggerito che nella memoria di
Gesù ci fosse «quella parabola divinatoria, quella di quando il padrone invia in suo impiegato a chiedere i soldi: lo bastonano; e poi
un altro lo uccidono. Alla fine invia suo figlio e cosa dice questa gente? “Ma questo è il figlio! Questo ha l’eredità... Uccidiamolo!
Ammazziamolo e l’eredità sarà per noi!». È la spiegazione di cosa s’intende per «l’ora della visita», ovvero: «Gesù è il figlio che
viene e non è riconosciuto. È rifiutato!». Infatti nel vangelo di Giovanni si legge: «È venuto da loro e loro non lo hanno accettato», «la
luce è venuta e il popolo ha scelto le tenebre». È quindi questo, ha spiegato Francesco, «che fa dolore al cuore di Gesù Cristo,
questa storia di infedeltà, questa storia di non riconoscere le carezze di Dio, l’amore di Dio, di un Dio innamorato» che vuole la
felicità dell’uomo.
Gesù, «vide in quel momento cosa lo aspettava come Figlio. E pianse “perché questo popolo non ha riconosciuto il tempo in cui è
stato visitato”». A questo punto la meditazione del Pontefice si è rivolta alla vita quotidiana di ogni cristiano, perché, ha detto,
«questo dramma non è accaduto soltanto nella storia e finito con Gesù. È il dramma di tutti i giorni». Ognuno di noi può chiedersi:
«Io so riconoscere il tempo nel quale sono stato visitato? Mi visita Dio?». Per meglio far comprendere il concetto, Francesco ha fatto
riferimento alla liturgia di martedì scorso, nella quale si parlava di «tre momenti della visita di Dio: per correggere; per entrare in
colloquio con noi; e per invitarsi alla nostra casa». In quell’occasione è emerso che «Dio sta, Gesù sta davanti a noi, e quando vuole
correggerci ci dice: “Svegliati! Cambia vita! Questo non va bene!”. Poi quando vuol parlare con noi dice: “Io busso alla porta e
chiamo. Aprimi!». Come quando a Zaccheo disse: «Scendi!» per «farsi invitare a casa». E allora oggi possiamo domandarci: «Com’è
il mio cuore davanti alla visita di Gesù?”». E anche «fare un esame di coscienza: “Io sono attento a quello che passa nel mio cuore?
Io sento? So ascoltare le parole di Gesù, quando lui bussa alla mia porta o quando lui mi dice: “Svegliati! Correggiti!”; o quando lui
mi dice: “Scendi, che voglio cenare con te”?». È una domanda importante perché, ha ammonito il Pontefice, «ognuno di noi può
cadere nello stesso peccato del popolo di Israele, nello stesso peccato di Gerusalemme: non riconoscere il tempo nel quale siamo
stati visitati».
Di fronte a tante nostre certezze bisogna ricordare che «ogni giorno il Signore ci fa visita, ogni giorno bussa alla nostra porta». E
dunque «dobbiamo imparare a riconoscere questo, per non finire in quella situazione tanto dolorosa» che si ritrova nelle parole del
profeta Osea: «Quanto più li amavo, quanto più li chiamavo, più si allontanavano da me». Perciò ha ripetuto il Papa: «Tu fai tutti i
giorni un esame di coscienza su questo? Oggi il Signore mi ha visitato? Ho sentito qualche invito, qualche ispirazione per seguirlo
più da vicino, per fare un’opera di carità, per pregare un po’ di più?», insomma per realizzare tutte quelle cose alle quali «il Signore ci
invita ogni giorno per incontrarsi con noi»? L’insegnamento che emerge da questa meditazione è dunque che «Gesù pianse non
solo per Gerusalemme, ma per tutti noi», e che egli «dà la sua vita, perché noi riconosciamo la sua visita». «“Ho paura di Dio, di
Gesù, quando passa!” — “Ma perché hai paura? — “Ho paura di non riconoscerlo!”». Perciò, ha concluso il Papa, «se tu non stai
attento al tuo cuore, mai saprai se Gesù ti sta visitando o no».