Ricerca idrocarburi nel tarantino, il “no” della Provincia davanti a Emil

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lunedì 21 novembre 2016
Ricerca idrocarburi nel tarantino, il “no” della Provincia dav
Un secco ed unanime no alla ricerca di idrocarburi nel golfo di Taranto dal consiglio provinciale di
Lecce alla presenza del governatore pugliese.
Assoluta contrarietà della Provincia di Lecce a qualsiasi attività di ricerca e di estrazione di
idrocarburi nel mare Ionio e lungo le coste salentine e pugliesi, dando mandato al presidente
dell'Ente di coinvolgere nell'azione le altre regioni e amministrazioni provinciali e comunali
interessate: dal consiglio provinciale monotematico, svoltosi questa mattina a Palazzo dei Celestini
a Lecce, un secco ed unanime no sul progetto di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi nelle
acque del Golfo di Taranto. Alla presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e
di altri rappresentanti istituzionali, l'assise consiliare ha votato all'unanimità una deliberazione,
ribadendo a chiare lettere l'assoluta contrarietà alle "possibili azioni devastanti delle prospezioni di
ricerca ed estrattive di idrocarburi che potrebbero mettere a repentaglio l'intero patrimonio
ambientale del mare pugliese e tutto l'indotto del turismo locale", così come ricordato dal presidente
della Provincia Antonio Gabellone: "Questo documento – ha aggiunto - è la sintesi e la
condensazione di tutti i contributi odierni".
Nel suo intervento in aula, il governatore pugliese,
ringraziando la Provincia di Lecce ed il suo presidente per l'invito e per l'impegno profuso in questa
vicenda, ha ribadito "di non essere ossessionato da un modello di ambientalismo irragionevole, ma
di avere come obiettivo precipuo quello di trovare un punto di equilibrio, attraverso un modello
turistico fondato sul rapporto tra l'uomo e il mare. I custodi di questa terra siamo noi e questa è casa
nostra, proprio nel senso biblico del termine, e ne siamo responsabili: questa è la nostra identità, il
nostro modo di pensare e di sopravvivere": "Proprio in virtù di questo – ha precisato - è stato
necessario mettere in campo un'iniziativa politica, che ho apprezzato molto, perché i provvedimenti
giudiziari da soli non bastano. Sono un semplice esecutore e mi limito a dare rappresentanza e voce
a chi ne ha diritto, con la consapevolezza che su questa vicenda abbiamo pienamente ragione a
tutelare un bene che è essenziale per noi, per le nostre genti e per i nostri vicini". "Uccidere il mare
– ha concluso - è un atto di stupidità talmente evidente messo in atto da chi ha
esclusivamente logiche di profitto al riguardo".
Alla seduta monotematica sono intervenuti i
consiglieri provinciali, il sindaco di Lecce Paolo Perrone, i colleghi o loro delegati dei comuni di
Alessano, Arnesano, Botrugno, Calimera, Campi Salentina, Cannole, Corigliano d'Otranto, Gagliano
del Capo, Galatone, Gallipoli, Lequile, Monteroni, Nardò, Neviano, Otranto Poggiardo, Porto
Cesareo, Salve, Squinzano, Surbo, Taviano, Tricase, Tuglie, Ugento, Vernole, il consigliere
regionale Saverio Congedo, l'assessore del Comune di Lecce Alessandro Delli Noci, con il
consigliere comunale Daniele Montinaro, il presidente dell'Area Marina Protetta di Porto Cesareo
Remì Calasso, Marcello Seclì di Italia Nostra, Ferdinando Boero docente dell'Università del Salento,
il costituzionalista Vincenzo Tondi della Mura, l'avvocato Francesco Paolo Sisto, incaricato dalla
Regione Puglia a seguire l'intero fronte trivelle e predisporre i ricorsi.