Non di Solo Pane

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Transcript Non di Solo Pane

Non di
solo
PANE
Domenica 20 Novembre 2016
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Anno XVIII - n°
“Signore ricordati di me…”
Il Calice di Gesù
di don Luciano Vitton Mea
Settimanale di preghiera
778
Offerta della giornata
“Pregare,
forse il
discorso
più urgente”
Sussidio
di preghiera
per la famiglia
Sito di Non di Solo Pane:
www.nondisolopane.it
Novembre 2016
Offerta quotidiana
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo
del Cuore Immacolato di Maria,
Madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio eucaristico,
le preghiere, le azioni,
Intenzioni mese di Novembre
Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.
Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le
azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il cuore
del tuo Figlio Gesù Cristo, che continua a offrirsi
nell’Eucaristia per la salvezza del mondo.
Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida
e la mia forza oggi, affinché io possa essere testimone del tuo amore.
Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego
specialmente per le intenzioni che il Santo Padre
raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo
mese
Intenzione del Santo Padre
Perché i Paesi che accolgono un grande numero di
profughi e rifugiati siano sostenuti nel loro impegno
di solidarietà.
le gioie e le sofferenze
Intenzione missionaria
di questo giorno,
Perché nelle parrocchie sacerdoti e laici collaborino
nel servizio alla comunità senza cedere alla tentazione dello scoraggiamento.
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
Intenzione dei vescovi
Perché, ascoltando la chiamata comune alla santità,
seguiamo con rinnovato slancio il Signore Gesù, volto
della misericordia del Padre.
Non di solo pane ­ Numero 778 Tempo Ordinario ­ pagina 2
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Una cosa fatta con un cuore pieno d’amore
è la cosa giusta da fare.
Il santo del giorno:
S. Edmondo
Re dell'Estanglia, territorio costituito dalle
contee di Norfolk e
Suffolk, il martire
Edmondo è patrono
dell'Inghilterra. Nato
attorno all'841, Edmondo visse in un
secolo, il IX, che era
caratterizzato
dalle
razzie degli occupanti
danesi secondo un
metodo collaudato:
l'assedio e la richiesta di una taglia per
risparmiare persone
e cose. Edmondo,
invece, nell'869, non
si piegò al ricatto e
ingaggiò
battaglia
con il suo piccolo esercito ma venne
sconfitto e fatto prigioniero. A Edmondo
furono promesse la
salvezza e il manteni-
Domenica
20
Novembre
II Settimana
del Salterio
mento della corona
se avesse rinnegato
la sua fede religiosa
e si fosse dichiarato
vassallo dei danesi.
Rispose senza esitazione per due volte
no e così venne trafitto dalle frecce dei
vincitori. Riposa a
Bury St. Edmund, ad
una cinquantina di
chilometri da Cambridge.
Brano Evangelico: Lc 23,35­43
Agisci
Quando siamo nella sofferenza e nella fatica,
impariamo da chi è in
difficoltà a chiedere aiuto, senza vergognarci, a
Dio e ai fratelli.
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo:
«Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo e­
letto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per por­
gergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te
stesso». C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re
dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non
sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimpro­
verava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pe­
na? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azio­
ni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ri­
cordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In veri­
tà ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
Contemplo:
Gesù, ricordati di me
Gesù aveva una visione politica?
Certamente non era politica­
mente indifferente, perché la sua
preoccupazione di «convertire»
l'individuo era, è, e sarà sempre
orientata alla costruzione di una
nuova società, la Città di Dio, do­
ve tutti sono invitati ad aiutarsi e
ad amarsi come fratelli, e ad ab­
bandonare l'idea che uno possa
prevalere con prepotenza sugli
altri. Il buon ladrone non identifi­
ca geograficamente il regno di
Dio! È attraverso l'umiliazione
della croce che Gesù si innalzerà
nella gloria e regnerà come Re.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 3
Lettura spirituale
Nudo e scalzo
Meditazione Luigino Bruni
Meditiamo la Parola
Un Re in croce
Meditazione di don Luciano Vitton Mea
Parroco di Bovegno
“In quel tempo il Signore parlò
per mano di Isaia figlio di Amos. E gli disse:
“Va’, sciogli il sacco che ti copre le reni, e
dai piedi togliti i sandali”. Isaia fece così, e
andò nudo e scalzo” (Isaia 20, 1­2). Isaia ri­
ceve il comando di parlare alla sua gente con
il suo corpo nudo e scalzo. Ma perché?
Per parlare non bastano le parole della bocca,
e a volte non servono. Parliamo anche con le
parole del corpo, con gesti che spesso sono
più forti, chiare, universali, radicali di quelle
dette e scritte. Queste parole diverse a volte
precedono quelle della bocca, altre volte le
seguono e spiegano ciò che le parole dette
non riuscivano a dire. Qualche volta le sole
parole che abbiamo a disposizione per parla­
re, o le sole che possiamo capire, sono quelle
delle nostre mani e della nostra carne. Le pa­
role della lingua non sono buone né belle se
non sono precedute, accompagnate e seguite
da quelle del corpo, perché le parole disincar­
nate non sanno dire parole di vita.
Con questa domenica termina l’anno liturgico
2015/16; tra otto giorni inizierà il nuovo anno
liturgico con il tempo d’Avvento in preparazione del Santo Natale. La Chiesa ci invita oggi a
celebrare
la
Solennità
di
Cristo
Re
dell’universo. Gesù è un Re diverso dai sovrani
di questa terra, da coloro che esercitano il potere dai loro lussuosi palazzi. Il Vangelo ci presenta il Signore dell’universo, Colui che ha creato ogni cosa in cielo come su questa terra, appeso ad una croce, deriso dai capi del popolo
giudaico e dai sapienti del suo tempo. Anche gli
amici lo hanno abbandonato: il suo corteo è
formato da due poveri ladroni appesi, come lui,
al patibolo. Uno strano Re. Eppure la grandezza
di Dio, la sua eterna giovinezza consiste proprio in questo: di essersi fatto prossimo della
creatura fatta a sua immagine e somiglianza, di
aver abbracciato la debolezza e la fragilità dei
suoi figli. Gesù appeso a quella croce è tanto
vicino alle sofferenze dei poveri, degli ammala-
Preghiera
ti, di coloro che sono abbandonati da tutti e
Beato l'uomo che non segue il consiglio
degli empi, non indugia nella via dei
peccatori e non siede in compagnia
degli stolti; ma si compiace della legge
del Signore, la sua legge medita giorno
e notte. Sarà come albero piantato
lungo corsi d'acqua, che darà frutto a
suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere.
Non così, non così gli empi: ma come
pula che il vento disperde; perciò non
reggeranno gli empi nel giudizio, né i
peccatori nell'assemblea dei giusti. II
Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.
vivono nella morsa della solitudine, di ogni uomo condannato ingiustamente dai tribunali di
questo mondo. È
tanto vicino anche al mio
peccato perché posso dirgli tutte le volte che
le mie fragilità hanno il sopravvento: «Gesù,
ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
Insomma Gesù è il Re di tutti i cuori umili e
semplici.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 4
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Il mondo è pieno di persone
che avrebbero potuto essere qualcuno.
E uno che avrebbe potuto essere qualcuno
è ancora peggio di chi è nessuno.
Il santo del giorno:
Presentazione
B. V. Maria
Secondo il Protovangelo di Giacomo e la Legenda
Aurea, Maria venne presentata al
tempio all'età di
tre anni. Questa
festività
nacque
con la dedicazione
Agisci
della chiesa di
Santa Maria Nuova in Gerusalemme nel 543. Presente quindi in
Oriente già nel VI
secolo, per celebrare Maria quale
vero tempio in cui
Dio ha posto la
sua dimora, venne
introdotta in Occi-
Lunedì
21
Novembre
II Settimana
del Salterio
dente soltanto dal
XIV secolo; si è
conservata come
memoria nel nuovo calendario. L'iconografia rappresenta Maria bambina che sale i
gradini del tempio
accolta dal sacerdote.
Brano Evangelico: Lc 21,1­4
Esaminerò i miei comportamenti: se tendo
a giudicare dalle apparenze, se sono rigido
nell’etichettare le persone e non sono di-
Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte
nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spic­
cioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo
più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del lo­
ro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto
aveva per vivere».
sponibile a rivedere le
mie opinioni.
Contemplo:
Rallegrati, figlia di Sion
«Rallegrati, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare
in mezzo a te» (Zc 2,14).
Nella figlia di Sion contempliamo
Maria che accoglie il Verbo di
Dio venuto tra noi per salvarci.
In Maria si compie il mistero di
una unione stretta e indissolubile
tra Dio e l'uomo. Questa è la fon­
te della sua gioia, ed è la stessa
fonte che allieta noi, che in Maria
abbiamo la stella del mare che ci
guida a Gesù, il Figlio di Dio.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 5
Lettura Spirituale:
Meditiamo la Parola
Il fremito dolcissimo
di una carezza
Meditazione a cura di don Carlo Moro
meditazione di don
Luciano Vitton Mea
Purezza è la parola meno capita e compresa dalla società dei consumi, nel crepuscolo decadente di una civiltà che si è
dimenticata le proprie radici e che ha
tradito, e continua a tradire, quei valore che fanno oltre il contingente e il
transitorio. Ma forse la vera purezza evangelica non è mai stata capita neppure all’interno del cristianesimo, non si è
stati capaci di cogliere la portata rivoluzionaria di quelle parole: “Beati i puri di
cure perché vedranno Dio”. E’ stata ridotta, nel migliore dei casi, a semplice
virtù, a una distinzione cavillosa tra atti
puri ed impuri. Uno schema troppa riduttivo, incapace di comprendere
l’ebbrezza e l’ampiezza di una dimensione che va oltre il singolo atto, il
frammento di una semplice azione. La
purezza evangelica è una dimensione
esistenziale, è qualcosa che ha a che
fare con la vista e col cuore. E’ vedere
l’invisibile nel visibile, il trascendentale
nel contingente, l’infinito nella precarietà della vita; è sentire una voce arcana nel canto del vento tra le fronde
degli alberi o dell’acqua tra i sassi del
greto. . E’ il tremito dolcissimo di una
carezza, uno sguardo trasparente che ti
permette di vedere Dio in un lebbroso,
in un povero, in ciò che il mondo e le
culture di tutti i secoli considerano immondo, cioè impuro. Per il puro di cuore
non esiste più la distinzione tra purità e
impurità; crollata questa barriera «la
purezza diventa l’ambiente e i puri di
cuore non la vedono più, poiché ci sono
dentro».
Ha dato tutto
Parroco di Gargnano
È davvero strano vedere quanto i criteri di Dio
siano diversi dai nostri: per noi infatti, chi fa
davvero la storia è colui che è ricco, che è potente e che ha molte possibilità di gestire il
suo perso­nale successo. A chi potrebbe mai
interessare una vedova e la sua misera offerta
di pochi spiccioli? 'Invece, il Signore la nota e
la loda perché, fra i tanti, proprio lei ha dato
più di tutti gli altri. Non ha dato i superfluo,
ma ha dato tutto, anche se secondo i nostri
calcoli quel tutto è assai poco. Dio guarda al
cuore: se noi ricordassimo più spesso questa
verità, ci renderemmo conto più facilmente
che davanti a lui gli atti di amore più piccoli e
insignificanti han­no un enorme valore. Dovremmo imparare a restare ammirati da questi
atti, più che da quelli altisonanti degli uomini
ricchi e potenti del mondo. Solo così raggiungeremmo una sapienza di vita e un'esperienza
di Dio che la povera vedova aveva già e che
oggi diventa per noi un modello.
Preghiera
Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli? Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro
il suo Messia: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami». Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore. Egli parla loro
con ira, li spaventa nel suo sdegno: «Io l'ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte».
Annunzierò il decreto del Signore, Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato.
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai».
E ora, sovrani, siate saggi, istruitevi, giudici della
terra; servite Dio con timore e con tremore esultate; che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira. Beato chi in lui si
rifugia.
Non di solo pane ­ Numero 778 Tempo Ordinario ­ pagina 6
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Il male si moltiplica
quando gli uomini buoni
II Settimana
del Salterio
non difendono ciò che è giusto.
Il Santo del giorno:
Santa Cecilia
Giovane cristiana vissuta nel III secolo,
venne fidanzata a un
pagano di nome Valeriano. Mantenendo il
voto di verginità, convertì lo sposo che acconsentì al battesimo
Martedì
22
Novembre
e morì martire. Anche
Cecilia, rifiutandosi di
sacrificare agli idoli,
fu decapitata. La figura di questa santa
è strettamente legata
alla musica, forse
perché la Passio che
la riguarda riferisce
matrimonio, "mentre
gli organi suonavano,
ella cantava nel suo
cuore soltanto per il
Signore".
A
partire
dal Trecento è rappresentata con strumenti musicali, principalmente l'organo.
come durante il suo
Brano Evangelico: Lc 21,5­11
Agisci
Esaminerò le mie
scelte, i miei desideri, le mie aspettative,
chiedendomi
fino a che punto la
paura di aprirmi
troppo
al Signore
possa sottrarmi il
meglio della vita.
Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi
che lo adornavano, disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che
ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Gli do­
mandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che
ciò sta per compiersi?». Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare.
Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è
prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivolu­
zioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma
non sarà subito la fine». Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro po­
polo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, ca­
restie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal
cielo.
Contemplo:
Non
lasciatevi
ingannare
Luca, storico e teologo come gli
altri evangelisti, utilizza scritti
precedenti sulla vita e gli insegna­
menti di Gesù. Luca conosce i
racconti profetici o «apocalittici»
sulla distruzione di Gerusalemme,
ma, fedele alla tradizione aposto­
lica, mette in guardia dall'utiliz­
zarli in modo ingannevole.
Sant'Agostino pregava: «Signore,
nella lettura delle tue Scritture che
io non mi inganni né inganni gli
altri». Tutto è spiegato dalla Chie­
sa, illuminata dallo Spirito Santo.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 7
Lettura spirituale
Meditiamo la Parola
Vivo di stupore
Quale sarà il mio posto nella casa di Dio
di Ernesto Olivero
Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea
Parroco di Bovegno
Il male esiste cerca qualcuno da inchiodare alla propria debolezza, al
proprio passato. Il male esiste vuol
farti credere che tu non puoi, che non
sei adatto a un altro futuro, che il passato è il tuo destino. Vai controcorrente fai il contrario. Se sei stanco
corri. Puoi volare anche se hai le ali
spezzate. Se non hai voglia di ascoltare ascolta. Se non hai voglia di fare
fai. Se hai paura di parlare buttati,
parla. Sbaglierai un verbo, sarai più
umano. La vita ha una sua saggezza.
Si fa incontrare da chi non si sente
capace. Valle incontro sarai stupito
da quello che uscirà da te.
Vivrai di stupore.
Preghiera
Signore, quanti sono i miei oppressori!
Molti contro di me insorgono. Molti di
me vanno dicendo: «Neppure Dio lo salva!». Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu
sei mia gloria e sollevi il mio capo. Al
Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo. Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché
il Signore mi sostiene Non temo la moltitudine di genti che contro di me si
accampano. Sorgi, Signore, salvami, Dio
mio. Hai colpito sulla guancia i miei nemici, hai spezzato i denti ai peccatori.
Del signore è la salvezza: sul tuo popolo
la tua benedizione.
Quale sarà il mio posto nella casa di Dio?
Lo so, non mi farai fare brutta figura, non
mi farai sentire creatura che non serve a
niente, perché tu sei fatto così: quando ti
serve una pietra per la tua costruzione,
prendi il primo ciottolo che incontri, lo
guardi con infinita tenerezza e lo rendi
quella pietra di cui hai bisogno - ora
splendente come un diamante, ora opaca
e ferma come una roccia, - ma sempre
adatta al tuo scopo.
Cosa farai di questo ciottolo che sono io,
di questo piccolo sasso che tu hai creato
e che lavori ogni giorno con la potenza
della tua pazienza, con la forza invincibile
del tuo amore trasfigurante? Tu fai cose
inaspettate, gloriose. Getti là le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita. Se mi
metti sotto un pavimento che nessuno vede, ma che sostiene lo splendore dello
zaffiro o in cima a una cupola che tutti
guardano e ne restano abbagliati, ha poca
importanza. Importante è trovarmi ogni
giorno là dove tu mi metti, senza ritardi. E
io, per quanto pietra, sento di avere una
voce: voglio gridarti, o Dio, la mia felicità
di trovarmi nelle tue mani malleabile, per
renderti servizio, per essere tempio della
tua gloria.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 8
(A.A. Ballestrero).
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Cerca di sostituire i pensieri critici
con pensieri positivi e rimarrai sorpreso
dal cambiamento che ciò provocherà
nella tua giornata, nel tuo spirito e nella tua vita.
Il Santo del giorno:
San Clemente I
Visse nel I secolo e
fu il quarto vescovo
di Roma, dall’88 al
97. L’ Epistola da
lui indirizzata ai Corinzi per ristabilire
la concordia nella
comunità cristiana
locale, afferma l'in-
discutibile autorità
dei ministri della
Chiesa.
Secondo la tradizione apocrifa, sarebbe stato esiliato
in Crimea, condannato ai lavori in miniera e infine gettato da una nave
con un' ancora al
Mercoledì
23
Novembre
II Settimana
del Salterio
collo.
È raffigurato con
abiti papali e il suo
attributo principale
è "ancora.
Viene invocato contro le malattie dei
bambini.
Brano Evangelico: Lc 21,12­19
Agisci
Mi chiederò qual è la
fame, la sete, la
malattia, la prigionia di chi mi vive accanto, non cedendo
a qualsiasi tentazione di indifferenza.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perse­
guiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trasci­
nandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Que­
sto vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in
mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e
sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né
controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai
parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete
odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello
del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vo­
stre anime.
Pregare la Parola: Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato; pietà di me, ascolta la mia preghiera. Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate
cose vane e cercate la menzogna? Sappiate che il Signore fa prodigi
per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco. Tremate e
non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi. Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore. Molti dicono: «Chi ci farà
vedere il bene?». Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento. In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore,
al sicuro mi fai riposare.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 9
Lettura Spirituale:
Suonare Bach
meditazione di don
Luciano Vitton Mea
Il giusto Giobbe manifesta
il desiderio che la sua vita e la sua sofferenza non diventino polvere, che il
suo ricordo non scivoli nell’oblio e il
tempo lo cancelli come le onde con le
impronte lasciate sulla riva del mare. Il
suo desiderio è stato esaudito, il suo
libro, un vero e proprio capolavoro, fa
parte delle Sacre Scritturo, è diventato
Parola di Dio. Ma anche sulle pagine nascoste della vita di ogni uomo, quelle
che solo Dio conosce e può leggere, sono scritte parole indelebili, impresse
con stilo di ferro e con piombo. Sono i
passaggi più drammatici dell’umana esistenza, le lacrime più amare, i fallimenti più cocenti, le ferite che rimangono
aperte e che nessuno riesce a cicatrizzare. I successi, i traguardi raggiunti, le
perfezioni umane sono soffio, vanità, e
vengono portate via dai marosi
dell’umana compiacenza. La sofferenza
no, non può essere cancellata, perché
redime, salva, porta con se un anelito
d’eternità. Non mi ricordo più dove ho
letto questa testimonianza ma certamente fa parte delle pagine che solo Dio
sa leggere: “Ho visto un ragazzo prendere un piccolo bidone da una discarica,
farlo diventare la cassa di un violoncello
e suonare Bach. E’ la felicità dentro le
sofferenze, il primo grande motore della
storia dei giusti”
Meditiamo la Parola
Le mani su di Voi
Meditazione di don Luciano Vitton Mea
Parroco di Bovegno
Il Vangelo di oggi non sembra rassicurarci troppo
sul posto che ci viene riservato nelle assemblee
di questo mondo. Portare il nome di Gesù genera
sospetto, diffidenza, travaglio e, in alcuni casi,
sofferenza. Perché il Cristo, facendosi uomo, ha
scelto la causa degli uomini, la periferia, l’orlo
del pozzo di Sichem verso mezzogiorno. Ha amato tutti ma ha scelto di frequentare gli ultimi, i
diseredati, i peccatori, le donne di strada. Un Dio
così, mi capite, diventa scomodo, incomprensibile, rompiscatole. Te lo trovi ovunque, in qualsiasi
momento, senza preavviso. La tentazione è quella di mettergli “le mani addosso, di fermarlo, di
ingessarlo in formule che non disturbano, di relegarlo nei libri, nei polverosi scaffali di una biblioteca. Così colui che porta il suo nome, il cristiano. Con la sua vita diventa scomodo, mette in
discussione alcuni ordini prestabiliti. Trascina nel
tribunale della coscienza espressioni di questo
genere: «Non si può far nulla»; «Non si può cambiare il mondo»; «Devi essere pratico e stare con
i piedi per terra», «Non c'è speranza», «Non c'è
niente di nuovo sotto il sole», «Devi accettare la
realtà». Ragionamenti che negano Dio, la sua
potenza, la sua forza, la sua presenza. Così, alla
lunga, è lui, il cristiano, ad essere trascinato in
un altro tribunale, quello degli uomini. Viene relegato, deriso, emarginato dai primi posti. E’ il
prezzo da pagare, il saldo per salvare l’anima.
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni,
trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.». Il nome di Gesù, un nome
scomodo da portare. Se diventa comodo e suadente, se genera inchini o titoli, diventa sinonimo di tradimento, di dannazione eterna.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 10
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
È un nuovo giorno
ed è anche la possibilità
di fare nuovi tentativi.
Il Santo del giorno:
Ss. Andrea Dung
Lac e compagni
Andrea
Dung-Lac
nacque nell'attuale
Vietnam nel 1795. I
suoi genitori, poverissimi, erano pagani e lo vendettero a
un catechista che lo
Giovedì
24
Novembre
II Settimana
del Salterio
educò nella missione di Vinh-Tri. Ricevette il battesimo e
studiò teologia. Nel
1823 fu consacrato
sacerdote e divenne
parroco di diverse
zone pastorali. Durante le persecuzioni di re Minh-Manh
fu arrestato più vol-
te e sempre riscattato dai cristiani.
Nuovamente imprigionato nel 1839, fu
decapitato. Insieme
ad altri centosedici
martiri
vietnamiti
venne
beatificato
nel 1900 e canonizzato nel 1988.
Brano Evangelico: Lc 21,20­28
Agisci
Rifletterò su quanto
io mi affidi più alle
riserve materiali che
alla Provvidenza del
Signore.
Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora
che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giu­
dea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino,
e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di ven­
detta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia. Guai alle donne che
sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità
nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno
condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai
pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti. Vi saranno segni nel
sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per
il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura
e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire
su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad ac­
cadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione
è vicina».
Contemplo: La vostra libera-
zione è vicina
Luca parla della distruzione di
Gerusalemme senza sovrapporla
alla fine del mondo, come faceva
la letteratura apocalittica dei suoi
tempi. Egli insiste, con san Paolo,
che non dobbiamo cercare la data
del secondo Avvento del Signore,
perché «Colui che è, che era e che
viene» (Ap 1,8) ha detto: «Lo
Spirito del Signore mi ha manda­
to per rimettere in libertà gli op­
pressi» (cf Lc 4,18). Noi preghia­
mo ogni giorno: «Padre, non ab­
bandonarci alla tentazione» (cf
Mt 6,9­13; Lc 11,2­4) di pensare
che tu non ci vieni a liberare!
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 11
Lettura spirituale
Parole Sacre
Meditazione di Valerio Albisetti
Meditiamo la Parola
Badate di non farvi ingannare
Meditazione a cura di don Carlo Moro
Parroco di Gargnano
La preghiera può essere anche una
frase, un versetto scelto dal Vangelo
o dalla Bibbia che bisogna ripetere
dolcemente con il cuore, tenendo gli
occhi chiusi. Io prego sempre tutto il
giorno, prego mentalmente ma ho
imparato con il tempo a non sforzarmi e a lasciarmi andare alla volontà
del Signore, perché se ci si rivolge a
Dio, pregandolo e rimanendo in contatto con lui, attraverso la mente e
soprattutto il cuore, tutto diventa
più facile. Ho sempre pensato che un
essere umano può lottare contro i
pensieri negativi con parole sacre,
interiori, provenienti dal cuore. Lasciamo che la parola di Dio entri nei
nostri cuori e li sani. Ma non aspettiamo impazienti la guarigione, lasciamo fare a Dio.
I tempi sono suoi.
Preghiera
Ascolta la voce del mio grido, o mio
Signore e mio Dio. Al mattino ascolta
la mia voce; fin dal mattino t'invoco
e sto in attesa. Tu non sei un Dio che
si compiace del male; presso di te il
malvagio non trova dimora; Tu detesti chi fa il male, fai perire i bugiardi. Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio.
Ho ritrovato tra le scartoffie della mia scrivania questo breve commento che ho trovato
navigando in internet. Nella sua semplicità e
profondità tratta con estrema esaustività il
brano evangelico, non certo semplice, di
quest’oggi.
Il Signore sembra dirci: “Badate di non farvi
ingannare, badate di non cadere nel tranello
di vivere solo il qui ed ora, di seguire solo
dove ti porta il cuore. Cercate di cogliere la
complessità delle cose, delle persone, dei
discorsi; fate risaltare le sfumature e non il
bianco il nero. Cercate di non farvi fregare
da chi dice che bisogna seguire i propri bisogni, da chi pensa che l’importane è stare bene prima di tutto con sé stessi e che gli altri
vengono sempre dopo”.
L’invito di Gesù sta proprio nel non considerare solo la temporalità e tutto quello che è
soggetto all’usura del tempo ma proiettare il
nostro sguardo laddove vi è l’incorruttibilità
che travalica le leggi del tempo; in Dio stesso
possiamo trovare questa opportunità che è in
definita l’attuazione, nella nostra vita del
progetto di Dio. “Senza questo sfondo escatologico, senza una pienezza di vita che lo
equilibri, non si dà ragione di questo divenire
storico di questo mondo con tutte le sue assurdità e le sue brutture. E neanche la vita e
la morte di Gesù possiamo capire – perché
Gesù muore abbandonato – se non c’è un
qualcosa che apre una visione di eternità.”
Carlo Maria Martini.
Francesca
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 12
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
È più facile trovare l’amore
quando si cerca di offrirlo a qualcun altro.
Il Santo del giorno:
Santa Caterina di
Alessandria
Caterina visse tra il
III e il IV secolo.
Probabilmente
di
nobili origini. rifiutò
il matrimonio con
Massimino Oaia, governatore di Egitto e
di Siria, perché si
era donata a Cristo.
Protestò contro le
persecuzioni ordinate da Massenzio e
per questa ragione
fu prima torturata
con una ruota dentata e poi decapitata, forse nel 305. La
leggenda racconta
che dal suo collo
sgorgò del latte.
Rappresentata come una giovane in
abiti regali, ha come
Venerdì
25
Novembre
II Settimana
del Salterio
attributi la ruota, la
palma, la spada e
l'anello del matrimonio mistico. Viene
invocata dalle donne che allattano, dai
naufraghi e contro
l'emicrania.
Protettrice:
di oratori, filosofi,
notai, sarte, modiste, filatrici, carradori, balie e nutrici.
Brano Evangelico: Lc 21,29­33
Agisci:
Cercherò in ogni occasione di testimoniare la mia fede
nella resurrezione.
E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le pian­
te; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che
ormai l'estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere que­
ste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non
passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e
la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Contemplo: Le mie parole non
passeranno
Le «parole» di Gesù sono la linfa
vitale per tutto il creato.
L'immagine della pianta del fico e
di tutte le altre piante che sembra­
no morte d'inverno, ma risorgono a
nuova vita durante la bella stagio­
ne, serve da Parabola per indicare
che il regno di Dio è sempre pre­
sente. Passano le stagioni, passano
le generazioni, cambia il mondo,
ma la parola di Dio rinnova ogni
essere umano, anche se tutto sem­
bra arido, spento e senza vita.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 13
Lettura Spirituale
Lettura spirituale
Meditiamo la Parola
Dio parla attraverso gli
ultimi
Le parole di Gesù non passeranno.
Meditazione di Valerio Albisetti
Meditazione a cura di don Carlo Moro
Parroco di Gargnano
Nella visione personalistica, che ho
fondato, l'essere umano non vive per
sé, non fa del proprio Io il centro di
tutto; non piega la vita ai propri bisogni, ma è orientato allo spirito,
alla consapevolezza. Centra la propria esistenza su Dio. Ma nella mia
visione Dio rimane spesso in silenzio.
Chi può dire di aver udito la voce di
Dio? Chi può essere così sicuro di non
confonderla con i propri fantasmi,
con i propri deliri, con la propria nevrosi? Ma Dio, per me, parla. Attraverso gli altri esseri umani. Soprattutto i più deboli. Sono loro che ci
costringono a uscire da noi stessi.
Sono loro che ci fanno sorridere con
un cuore pulito, senza inganno.
Preghiera
Signore, non punirmi nel tuo sdegno,non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore: vengo meno;
risanami, Signore: tremano le mie
ossa. Volgiti, Signore, a liberarmi,
salvami per la tua misericordia. Via
da me voi tutti che fate il male, il
Signore ascolta la voce del mio pianto. II Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera.
Accogliamo con speranza il Vangelo di oggi,
perché nel Figlio dell'Uomo, il profeta Daniele
rappresenta sia il futuro Messia, che l'intero
Popolo d'Israele. Noi, come Chiesa, già siamo
stati resi partecipi di quel Regno che a Gesù è
stato consegnato in premio, per aver accettato l'estrema umiliazione della croce. Perciò,
con l'apostolo Paolo, possiamo ritenere «che
le sofferenze del momento presente non sono
paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi». Per questo i cristiani non
hanno più bisogno di guardare l'albero di fico,
per scorgervi i primi germogli: ormai contemplano l'albero della Croce e il suo frutto salvifico, il Cristo crocifisso, dal quale traggono
speranza. E, se tutto intorno a noi dovesse
rovinare, abbiamo la certezza di rimanere comunque saldi, perché abbiamo costruito la
nostra vita su quella roccia che è la parola di
Cristo. Diciamocelo spesso: «Cielo e terra
passeranno, le parole di Gesù non passeranno». E vero, ci saranno momenti nei quali lo
stesso Signore ci avvertirà della durezza e
dell'incomprensibilità della sua parola, come
fece con i suoi discepoli dopo la moltiplicazione dei pani. Anche in quel caso fidiamoci di
Gesù ad occhi chiusi e, come Pietro, diciamogli: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna». Ma crediamoci sul serio
alla potenza salvifica della Parola, come Maria santissima, che sempre «la conservava meditandola nel suo cuore». Lo stesso Rosario
che preghiamo ogni giorno, non sia mera ripetizione di Ave Maria, ma un lasciar calare nelle profondità del cuore la pagina evangelica
che contempliamo come mistero.
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ Tempo Ordinario ­ pagina 14
XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Beato te se puoi vivere ogni giorno in modo tale
da poter dire quando è finito:
“Oggi ho fatto del mio meglio
per Dio e per l’uomo”.
Sabato
26
Novembre
II Settimana
del Salterio
Nell’autunno
del sto 1914 diede ini1900 tornò a in- zio a quella che
Beato Giacomo
dossare l’abito del dapprima si chiamò
Alberione
seminarista, questa “Scuola Tipografica
la Parola
nacque il 4 aprile voltaMeditiamo
nel collegio
di Piccolo Operaio”, e
1884 a San LorenAlba. il
Nella
Una barca,
suonotte
postosuccessiv ament e
zo
di
Fossano
che
segnava
il
pas“Pia Società San
Meditazione di don Luciano Vitton Mea
(Cuneo), da una saggio al nuovo Paolo”, il primo dei
povera e laboriosa secolo, durante la dieci rami della Fafamiglia di contadi- veglia di adorazio- miglia Paolina. La
ni. A sette anni ne solenne nel morte lo colse a
sentì la vocazione Duomo,
mentre Roma, all’età di 87
al sacerdozio. En- era inginocchiato a anni, il 26 novemtrò nel seminario di pregare una parti- bre 1971. Il 26 giuBra, ma dopo quat- colare luce gli ven- gno 1996 Giovanni
tro anni di perma- n e
d a l l ’ O s t i a , Paolo II ne ha riconenza una crisi gli l’invito di Gesù: nosciuto le virtù
fece lasciare il se- “Venite ad me om- eroiche dichiaranminario.
nes…”. Il 20 ago- dolo Venerabile.
Il santo del giorno:
Agisci
“Gesù ti chiede di
avere verso gli altri i
pensieri,le parole, le
azioni, che avrebbero potuto essere ammesse nella sua casa
di Nazareth”.
Brano Evangelico: Lc 21,34­36
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dis­
sipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non
vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà
sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di
sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al
Figlio dell'uomo».
Contemplo : State attenti a
voi stessi
Per Luca queste sono le ultime
parole della vita pubblica di Ge­
sù, prima del racconto della Pas­
sione. Sono parole che si riferi­
scono al giudizio: «Vegliate e
pregate in ogni momento, perché
abbiate la forza di sfuggire a tut­
to ciò che deve accadere, e di
comparire davanti al Figlio
dell'uomo» (Lc 21,36).
Dopo la risurrezione i discepoli
pregano con Maria (At 1,14) e ri­
conoscono: «Non ardeva forse in
noi il nostro cuore mentre egli
conversava con noi lungo la via,
quando ci spiegava le Scrittu­
re?» (Lc 24,32).
Non di solo pane ­ Numero 778 ­ pagina 15
Sussidio di preghiera per la famiglia
Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Redazione
don Luciano Vitton Mea,
don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Tiziana Guerini e Cristina Sabatti
Anno XVIII - n. 778
Domenica 20 novembre 2016
Chiuso il 16/11/2016
Numero copie 1350
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano
Ideato da
don Luciano Vitton Mea
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I Santi del Giorno
Tutte le opere di San Agostino
I racconti di un pellegrino russo
L’Imitazione di Cristo
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