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Luciano Abburrà, Luisa Donato, Maria Cristina Migliore, Carla Nanni
I NUMERI DEL SISTEMA FORMATIVO PIEMONTESE IN SINTESI
L’Osservatorio Istruzione e Formazione professionale Piemonte 2015 è un rapporto realizzato
dall’IRES Piemonte in collaborazione e per conto della Regione Piemonte (Direzione Coesione
sociale). Il Rapporto propone annualmente un’analisi integrata del sistema formativo piemontese:
l’istruzione, dalla scuola materna all’università, e la formazione professionale. Attenzione viene
dedicata anche agli esiti occupazionali di qualificati, diplomati e laureati.
•
Nel 2014/15, anno focus del rapporto, il sistema scolastico e formativo ha registrato per la
prima volta un calo di iscritti, dopo anni di crescita ininterrotta. L’inversione di tendenza si
deve a due fattori: il numero degli iscritti con cittadinanza straniera ha smesso di crescere e
registra saldi negativi in alcune aree territoriali e livelli di scuola; stanno transitando nella
scuola dell’infanzia le coorti meno numerose investite dal calo delle nascite.
•
Il livello prescolare è quello che più risente del calo degli iscritti. La quota di scolarizzazione
nella scuola dell’infanzia, tuttavia, si mantiene sui livelli dell’obiettivo europeo al 2020 (oltre il
95% dei bambini dai 4 anni), raggiunto in Piemonte già da molti anni.
•
I livelli di scolarizzazione degli adolescenti 14-18enni sono ulteriormente cresciuti negli ultimi
anni, raggiungendo stabilmente il 95%; importante per raggiungere questo risultato è il
contributo dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP, 7,4% della scolarizzazione
complessiva), che sostengono la partecipazione di fasce di giovani a rischio di dispersione, in
particolare maschi e stranieri.
•
La quota di abbandoni in Piemonte (dispersione scolastica) è in progressiva diminuzione e si
attesta, nel 2015, al 12,6%, ormai vicino all’obiettivo europeo (10% per il 2020). Nel 2004 il
Piemonte era al 22,4. Le giovani piemontesi hanno già oltrepassato l’obiettivo europeo, con
un tasso di abbandono dell’8,4% (contro il 16,6% dei coetanei maschi).
•
Ma non sono solo miglioramenti quantitativi. Si riduce la quota dei quindicenni piemontesi
con livelli insufficienti di competenze in tutti e tre gli ambiti rilevati dall’indagine OCSE-PISA:
matematica, lettura e scienze. In particolare, in lettura e scienze i quindicenni piemontesi
hanno già raggiunto l’obiettivo europeo al 2020 che prevede una quota di studenti con livelli
insufficienti al di sotto del 15%. La riduzione complessiva della quota di studenti con
competenze insufficienti si deve ad un miglioramento dei risultati degli studenti in istituti
professionali e in agenzie formative: quelli che partono da posizioni di maggiore difficoltà.
•
A fronte della loro maggiore scolarizzazione e di una crescente qualità degli apprendimenti,
per i giovani piemontesi permangono, come nel resto d’Italia, difficoltà di inserimento nel
mondo del lavoro. Nel 2015, a quattro anni dal titolo di studio, lavora il 47,8% dei diplomati
rispetto al 61,5% che si registrava nel 2004. Tuttavia, la disoccupazione diminuisce rispetto al
2014 (-1,1%) soprattutto per effetto della flessione della componente giovanile (-16% tra 15-24
anni) e delle persone in cerca del primo impiego (-22%) e il tasso di disoccupazione dei
giovani piemontesi nella fascia 15-24 anni passa dal 42,2% del 2014 al 38,1 % del 2015. Questa
riduzione si traduce, però, tra i più giovani in un aumento dell’area di inattività (+2,6%)
lasciando inalterati i livelli occupazionali.
•
A fronte degli evidenti progressi nella popolazione giovanile, una criticità è rappresentata
dalla formazione-qualificazione degli adulti. A confronto con un obiettivo europeo 2020 che
prevede il 15% degli adulti impegnati in qualche attività di istruzione-formazione, il valore
corrispondente per il Piemonte si ferma al 7,4%.
SCOLARIZZAZIONE E LIVELLI DI APPRENDIMENTO DEI GIOVANI PIEMONTESI.
IL CONTRIBUTO DEI PERCORSI IEFP IN AGENZIE FORMATIVE
di Luisa Donato e Carla Nanni
QUALI CORSI FREQUENTANO I GIOVANI PIEMONTESI NEL SECONDO CICLO?
Nel 2015/16 i percorsi del secondo ciclo sono stati frequentati da oltre 186mila allievi, ancora in
crescita nell’ultimo quinquennio, diversamente dagli altri livelli di scuola. La maggior parte degli
studenti è impegnato in percorsi tecnico professionali: il 30% frequenta un istituto tecnico (55.845
iscritti), il 18,9% un istituto professionale (35.279 studenti) e il 7,4% un percorso di istruzione e
formazione professionale (IeFP) nelle agenzie formative (13.732 allievi). I percorsi liceali - compresi
gli indirizzi artistici – contano il restante 43,7% degli iscritti, (81.427 studenti).
I percorsi di qualifica IeFP possono essere realizzati, in regime di sussidiarietà, anche nella scuola:
nel 2014/15 sono circa 12.500 gli allievi che hanno frequentato tali percorsi in istituti professionali di
Stato. Considerando insieme le due filiere (scuola e agenzie formative) gli iscritti in percorsi IeFP nel
2014/15, salgono complessivamente a 25.800 allievi, pari al 14,2% del totale studenti nel secondo
ciclo. Più in dettaglio, costituiscono il 17% degli studenti nelle prime classi, quota che sale al 22,6% in
seconda e si attesta al 23,6% in terza.
CARATTERISTICHE DELL’OFFERTA FORMATIVA DEI PERCORSI IEFP IN AGENZIE FORMATIVE
I percorsi di istruzione e formazione professionale, programmati dalla Regione Piemonte e realizzati
dalle agenzie formative, hanno avuto inizio in via sperimentale nel 2002 e sono divenuti parte
integrante dell’ordinamento del secondo ciclo con la Riforma Gelmini nel 2010.
L’offerta formativa IeFP si articola in diversi tipi di percorsi al fine di favorire la scolarizzazione degli
adolescenti e promuovere un’efficace azione di contrasto all’abbandono, in particolare vi sono:
i percorsi triennali di qualifica, rivolti ai ragazzi in uscita dal primo ciclo, frequentati, nel 2015, da
oltre 9mila studenti (67% di tutti gli allievi IeFP nella formazione professionale);
i percorsi di qualifica di durata biennale con crediti in accesso, dedicati ai giovani in difficoltà,
ripetenti e a rischio dispersione. Gli adolescenti che intraprendono questo percorso – 4mila allievi, il
29,4% del totale IeFP - sono inseriti direttamente al 2° anno di corso e sono supportati con azioni
specifiche per il recupero e lo sviluppo degli apprendimenti;
i percorsi di qualifica di durata annuale (sempre con crediti in accesso) a cui sono iscritti 138 allievi
(1%). Rappresentano un’ulteriore possibilità offerta agli studenti che nel primo biennio degli istituti
tecnici hanno frequentato percorsi integrati con le agenzie formative e intendono proseguire nella
formazione per ottenere la qualifica (inseriti direttamente al 3° anno IeFP) ;
i percorsi di diploma professionale, quarto anno post-qualifica, che arricchiscono l’offerta
formativa dal 2011, frequentati da circa 350 giovani (2,6%).
I TASSI DI SCOLARIZZAZIONE E IL CONTRIBUTO DEI PERCORSI IEFP IN AGENZIE FORMATIVE
Nei primi anni del duemila la partecipazione dei giovani nella scuola superiore aveva già assunto i
connotati di scolarizzazione di massa attestandosi intorno all’88%. I percorsi IeFP in agenzie
formative,
dalla
loro
attivazione,
hanno
contribuito,
progressivamente,
ad
innalzare
la
scolarizzazione dei giovani piemontesi. Nel 2015 la partecipazione complessiva ai percorsi delle
due filiere si attesta al 95,4%, di cui il 7,2% è dato dalla scolarità degli iscritti in agenzie formative.
Il tasso di scolarizzazione si conferma più elevato per i giovani con cittadinanza italiana rispetto agli
stranieri, per le ragazze rispetto ai maschi. I percorsi IeFP contribuiscono a sostenere la
partecipazione degli allievi con cittadinanza straniera e a ridurre il gap di genere aumentando la
scolarizzazione dei maschi.
FIGURA 1 SCOLARIZZAZIONE PER GENERE E CITTADINANZA NEL SECONDO CICLO, CON DETTAGLIO DEI TASSI NELLA SCUOLA
E NELLE AGENZIE FORMATIVE(2015/16)
Fonte: Rilevazione scolastica della Regione Piemonte, Sisform Piemonte, Istat, elaborazioni IRES
LA QUOTA DI ABBANDONI IN PIEMONTE È IN DIMINUZIONE
Per meglio monitorare l’abbandono dei giovani è utile l’indicatore che misura la dispersione “a
valle”, ovvero, la quota di 18-24enni che non ha titoli scolastici superiori alla licenza media, non è
in possesso di qualifiche professionali di durata di almeno due anni e non frequenta né corsi
scolastici né attività formative, i cosiddetti Early school leavers. Il contenimento di questo indicatore
al di sotto del 10% è stato individuato dall’Unione Europea come uno degli obiettivi al 2020 nel
settore dell’istruzione e della formazione. In Piemonte la quota di abbandono scolastico si attesta,
nel 2015, al 12,6%, in buona posizione rispetto alla media italiana (14,7%) e ad alcune regioni del
sud, ma ancora al di sopra, rispetto ad alcune aree italiane che hanno già centrato l’obiettivo
europeo (come ad esempio Marche, Provincia di Trento, Veneto e il Friuli Venezia Giulia). Il tasso di
abbandono in Piemonte, come nel resto del Paese, risulta in progressivo miglioramento: nel 2004
riguardava più di un quinto dei giovani (era al 22,4%). Si segnala, in coerenza con le migliori
performance scolastiche delle donne, come le giovani piemontesi abbiano già raggiunto e
oltrepassato l’obiettivo europeo registrando un tasso di abbandono dell’8,4% (contro il 16,6% che si
registra per i coetanei maschi).
FIGURA 2 ABBANDONO PRECOCE IN PIEMONTE A CONFRONTO CON LE REGIONI ITALIANE E LA MEDIA DELL’UNIONE
EUROPEA (E ARLY SCHOOL LEAVERS)
Fonte: Eurostat
SI RIDUCE LA QUOTA DEI QUINDICENNI PIEMONTESI CON LIVELLI INSUFFICIENTI DI COMPETENZE
Accanto ai tradizionali indicatori di performance scolastica da alcuni anni si dispone dei risultati di
indagini, internazionali e nazionali, che offrono elementi di conoscenza sui livelli di competenze
degli studenti piemontesi. Oltre alla crescita della scolarizzazione, si può così rilevare anche la
qualità degli apprendimenti. L’indagine OCSE-PISA, rilevazione internazionale sulle competenze
degli studenti 15-enni, ha l’obiettivo di rilevare le abilità ritenute essenziali per svolgere un ruolo
attivo nella società. I dati piemontesi dell’ultima rilevazione disponibile (2012) hanno messo in
evidenza un miglioramento dei risultati degli studenti rispetto al ciclo 2009 in matematica, in lettura
e in scienze. Si osserva tra il 2009 e il 2012 una riduzione della quota di studenti al di sotto del
secondo livello delle scale di competenza (low performers), ritenuto il livello minimo di sufficienza
per le abilità degli studenti.
TABELLA 1 QUOTA DI QUINDICENNI CON RISULTATI INSUFFICIENTI NELL’INDAGINE OCSE-PISA, IN PIEMONTE
Cicli di rilevazione
PISA
Quota di quindicenni con risultati insufficienti (Low performers)
matematica
lettura
scienze*
2003
18,9
14,7
-
2006
18,8
14,8
14,4
2009
21,5
18,8
16,9
2012
19,3
12,9
13,4
Diff. 2012-2009
-2,2
-5,9
-3,5
Fonte: elaborazioni IRES su dati OCSE-PISA 2003, 2006, 2009, 2012
Nota: i valori in grassetto sono statisticamente significativi; i valori evidenziati in cornice rossa indicano gli ambiti in cui il
Piemonte ha raggiunto l’obiettivo Europa 2020
IL PIEMONTE HA RIDOTTO LA QUOTA DI STUDENTI INSUFFICIENTI IN LETTURA E SCIENZE AL DI SOTTO
DELL’OBIETTIVO EUROPA 2020
La riduzione della quota di studenti con competenze insufficienti al di sotto del 15% è un altro degli
obiettivi dell’Unione Europea al 2020: il Piemonte ha già centrato l’obiettivo negli ambiti della
lettura e delle scienze, mentre nella matematica l’obiettivo non è ancora stato raggiunto.
I risultati medi piemontesi per indirizzo di studi si presentano più elevati nei licei, rispetto agli istituti
tecnici, che a loro volta mostrano performance più elevate di quelle degli istituti professionali e
della agenzie formative. Detto questo, si osserva nelle prove del 2012 come la riduzione della
quota di studenti con livelli di competenze insufficienti si debba ad un miglioramento dei risultati
degli allievi in istituti professionali e agenzie formative: il miglioramento generale origina proprio dai
livelli dove le difficoltà sono maggiori.
I RISULTATI NEI PERCORSI TECNICO PROFESSIONALI: UN CONFRONTO CON ALCUNE REGIONI DEL NORD
Nei confronti delle altre grandi regioni del Nord, i risultati degli studenti degli istituti professionali
piemontesi risultano, nel 2012, superiori a quelli degli studenti di Veneto, Emilia Romagna e Friuli
Venezia Giulia, anche se ancora inferiori a quelli degli studenti lombardi.
I risultati 2012 degli studenti delle agenzie formative, che frequentano i percorsi di qualifica IeFP,
sono migliorati nell’ambito della lettura (+16 punti) ma anche delle scienze (+22 punti) e risultano
superiori a quelli dei loro omologhi nelle regioni messe a confronto.
La funzione di questi corsi, dunque, non è stata solo quella di contenere la dispersione in termini
quantitativi, ma anche di consentire un recupero sostanziale di competenze da parte di coloro
che li hanno frequentati.
FIGURA 3 RISULTATI IN LETTURA A CONFRONTO PER INDIRIZZO DI STUDI E REGIONE OCSE-PISA 2012
Fonte: elaborazioni IRES su dati OCSE-PISA 2012
LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI IN PERCORSI IEFP NEI TEST INVALSI
A conferma dei risultati dell’indagine OCSE-PISA, anche i risultati degli studenti che assolvono
l’obbligo scolastico nelle agenzie formative (percorsi IeFP) inseriti nelle rilevazioni nazionali INVALSISNV 2013/2014 e 2014/2015 mostrano livelli di apprendimento in italiano e matematica più elevati
dei loro omologhi nelle altre grandi regioni del Nord e analoghi a quelli degli studenti degli Istituti
professionali piemontesi.
Come ci si poteva aspettare in Piemonte, nel 2015, gli studenti dei licei ottengono risultati in italiano
e matematica mediamente più alti di quelli che frequentano gli istituti tecnici e questi, a loro volta,
risultati superiori a quelli degli istituti professionali e delle agenzie formative. Tuttavia, a confronto
con le altre regioni italiane, i risultati per indirizzo mettono in evidenza come in Piemonte lo scarto
tra i risultati degli studenti degli istituti professionali e delle agenzie formative sia molto contenuto.
Questo è il risultato che maggiormente differenzia il Piemonte dalle altre regioni del Nord. Inoltre, gli
studenti della agenzie formative raggiungono punteggi più elevati sia in italiano che in
matematica rispetto alle altre regioni messe a confronto.
FIGURA 4 INVALSI 2015: RISULTATI IN ITALIANO IN PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO E EMILIA ROMAGNA, NEL II° CICLO
ITALIA
220
216
152
151
151
Agenzie
Formative
214
Emilia Romagna
166
Veneto
162
212
Istituti Professionali
212
161
179
177
Lombardia
200
208
204
195
208
205
Istituti Tecnici
205
204
Piemonte
227
227
229
221
Licei
200
Lombardia Veneto
Emilia
PIEMONTE
Romagna
130
Fonte: INVALSI 2015, elaborazioni IRES Piemonte
150
170
190
210
230
250
NEL SECONDO CICLO ASTI, BIELLA E CUNEO REGISTRANO LE MIGLIORI PERFORMANCE AI TEST INVALSI
L’indagine INVALSI-SNV, essendo una rilevazione universale, permette di analizzare i risultati degli
studenti anche in base alle dimensione provinciale. Ciò consente di osservare come aver
frequentato il secondo ciclo in province diverse, a parità d’indirizzo, possa portare a raggiungere
differenti livelli di competenze in italiano e matematica.
FIGURA 5 INVALSI 2015: RISULTATI IN ITALIANO E MATEMATICA PER PROVINCIA, II CICLO, 2015
220
220
Italiano
215
215
210
207
206
205
208
208
204
202
205
211
210
205
204
205
198
200
ITALIA
Matematica
213
203
202
200
200
196
196
195
195
195
190
190
AT
CN
BI
PIEM NO
AL
VC
Fonte: INVALSI 2015, elaborazioni IRES Piemonte
TO
VCO
CN
AT
BI
PIEM NO
TO
AL
VCO
VC
In Piemonte i risultati per provincia, in italiano e matematica, mettono in evidenza come Cuneo,
Asti e Biella siano le province che registrano le performance più elevate. Novara si posiziona in
entrambi gli ambiti al di sotto della media regionale ma in linea con quella nazionale (200 punti)
mentre la Città Metropolitana di Torino, Alessandria, il VCO e Vercelli mostrano punteggi inferiori
alla media regionale nei due ambiti e in linea con la media nazionale solo nelle prove di
matematica.
IN PROVINCIA DI NOVARA GLI STUDENTI DEI CORSI IEFP IN AGENZIE FORMATIVE MOSTRANO I LIVELLI DI
APPRENDIMENTO SUPERIORI ALLA MEDIA REGIONALE IEFP E AGLI OMOLOGHI DELLE ALTRE PROVINCE
Per concludere vorremmo segnalare alcune particolarità relative al confronto tra i livelli di
apprendimento degli studenti delle agenzie formative e degli istituti professionali:
in provincia di Novara gli studenti delle agenzie formative raggiungono livelli di
apprendimento più elevati di quelli della media regionale delle agenzie e superiori a quelli
degli omologhi di tutte le altre province piemontesi;
nelle province di Asti, del Verbano-Cusio-Ossola, di Cuneo e Biella gli studenti degli istituti
professionali mostrano risultati più elevati di quelli della media regionale per indirizzo, sia in
italiano che in matematica.
Inoltre, confrontando direttamente i risultati degli studenti delle due filiere un dato pare di interesse:
in provincia di Novara e nella Città Metropolitana di Torino i risultati degli studenti dei corsi di
Istruzione e Formazione professionale (IeFP) gestiti dalle agenzie formative, mostrano livelli di
apprendimento più elevati, in italiano e matematica, rispetto a quelli degli studenti di istituti
professionali, in un contesto di simili caratteristiche socioeconomiche dello “studente tipo” che le
frequenta.
FIGURA 6 INVALSI 2015: RISULTATI IN ITALIANO E MATEMATICA PER PROVINCIA NEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI E NELLE
AGENZIE FORMATIVE, II CICLO, 2015
Vercelli
Verbano
ITALIANO
MATEMATICA
Alessandria
190
Alessandria
190
175
Asti
Vercelli
175
160
160
145
145
130
Torino
Biella
Cuneo
Novara
Verbano
130
Torino
Biella
Cuneo
Novara
Istituti Professionali
Fonte: INVALSI 2015, elaborazioni IRES Piemonte
Asti
Agenzie Formative