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GIOVEDÌ
24 NOVEMBRE 2016
savona
IL SECOLO XIX
Il caso Ata, nuovi risvolti nei documenti acquisiti dal M5S
Verbali spariti e feste mascherate in azienda
Le riunioni del cda dalla sede di Zinola trasferite negli studi dei consiglieri. Le carte in Comune
ALBERTO PARODI
SAVONA. Crisi, non solo economica. È (s)profondo Ata.
Verbali di consigli di amministrazione spariti, persi. Un
certo numero di pagine di determinati fascicoli svaniti ,
tanto che la segreteria del cda
Ata (l’azienda municipalizzata che si occupa di rifiuti e parcheggi nel capoluogo e non
solo)ècorsaafaredenunciadi
smarrimento ai carabinieri.
Un “giallo” che si va ad aggiungereallefestedicarnevale riservate al personale effettuate in azienda con tanto di
denunce e querele per le foto
in costume dei dirigenti dell’azienda pubblica.
Poi riunioni del consiglio di
amministrazione della municipalizzata trasferite dagli uffici della sede di Zinola negli
studi professionali dei consiglieri. Per maggiore riservatezza, si può ipotizzare.
E infine nei vari procedimenti penali aperti la decisione, nel costituirsi parte civile
nelle cause (anche contro dipendenti licenziati per assenteismo), di chiedere la restituzione delle spese investigative sostenute dall’azienda
per accusarli.
È lo scenario che si può leggere scorrendo l’elenco dei
verbali dei cda Ata (220 dipendenti) dell’anno in corso.
Da cui emerge uno spaccato
sotto la gestione del cda targato Sara Vaggi, da novembre
ex presidente, su cui hanno
posto la loro attenzione anche i consiglieri comunali
M5S, tra cui Andreino Delfino
che ha chiesto e ottenuto le
copie dei verbali, e gli amministratori della giunta Caprioglio. Verbali ritenuti scottanti
sucuisièpuntatal’attenzione
non solo delle forze politiche
alla luce della necessità di
“provvedere al deposito alla
Finanza di alcune querele nei
confronti di più dipendenti
Ata”. Come si legge nel verbale della riunione del 5 agosto
scorso.
Sede. Riunione, in cui si de-
ciderà di rivolgersi alla Guardia di Finanza, che su proposta del consigliere Mario Tassinari (commercialista) -dopo essersi aperta nella sede
sociale di via Caravaggio- verrà poi tenuta nello studio del
professionista in corso Italia
4. Lontano, forse, da occhi e
orecchie indiscrete. Il segretario di quel cda fu Giancarlo
Zanini.
Carabinieri. Tra le carte dei
verbali all’esame dei grillini
c’è finita la denuncia ai carabinieri presentata il 28 luglio
scorso dopo l’insediamento
del centrodestra a Palazzo Sisto. A fare la denuncia la dipendente Ata, segretaria del
cda,LauraBrucalassi.Silegge:
«Smarrito un plico composto
da cinque pagine dalla 52 alla
56 del libro delle adunanze e
delle delibere del cda». Viene
anche indicato il periodo dellosmarrimento:«Presumibilmente dal 25 maggio al 28 luglio 2016 fra le ore 14 e le 8. Il
fatto è avvenuto a Savona in
via Caravaggio 13 (la sede dell’azienda)». Un verbale riferito alla seduta del 29 aprile in
cui si esaminarono tra i vari
La “marcia” dei lavoratori Ata per protestare a Palazzo Sisto nei mesi scorsi
punti all’ordine del giorno
graduatorie e assunzioni.
Carnevale in azienda. Scorrendo poi il verbale dello
scorso 30 marzo (nel cda dell’epoca con il presidente Vaggi c’erano Marco Ravera, at-
tuale consigliere comunale, e
Roberto Pizzorno) emerge
anche il caso della “festa in
maschera privata, riservata ai
soli soci su invito, organizzata
(nel verbale organizzava) nella sede della Società”. Una
precisazione a corredo della
decisione di presentare una
denuncia affidata all’avvocato Luca Luparia dopo la pubblicazione su un sito web il 9
marzo scorso di “una fotografia ritraente l’ingegner Pesce
(direttore generale Ata ndr) e
la dottoressa Vaggi mascherati dai noti personaggi storici
Antonio e Cleopatra accompagnata da una didascalia dai
toni inequivocabilmente offensivi”. Poi la spiegazione.
«Tale fotografia era stata scattata in occasione del Carnevale nella serata del 13 febbraio
2016”. Nella sede della società.
Spese investigative. Il 24
maggio in vista dell’udienza
preliminare in Tribunale si richiede anche “la rifusione
delle spese legali e di quelle
investigative sostenute “.
Intanto il portavoce Eric Festa del M5S savonese torna alla carica: «Ripresenteremo
per l’ennesima volta in consiglio comunale la richiesta, già
bocciata due volte, di istituire
una commissione d’inchiesta
su Ata. Alla luce anche dei tanti omissis che abbiamo trovato nelle carte. Stiamo ancora
cercando di capire a quanto
ammontino le spese legali e
investigative. Sono soldi pubblici».
[email protected]
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’ASTENSIONE DAL LAVORO POTREBBE ESSERE IL 9 GENNAIO. LA UIL SI SFILA: «MA VIGILEREMO»
Cgil e Cisl proclamano lo sciopero
«Vogliamo garanzie sul futuro»
SCIOPERO. Cgil e Cisl hanno
scelto la strada della battaglia
per far sentire la voce dei lavoratori sul caso Ata. Lo stato di
agitazione, in prefettura, era
già stato formalizzato il 18 ottobre scorso. Oggi verrà comunicata la decisione: la data
dovrà essere concordata nel
rispetto della fase di franchigia che intercorre nei periodi
di festività per quanto riguarda i servizi pubblici. Si andrà,
con ogni probabilità, all’anno
nuovo, pare il 9 gennaio 2017.
«È passato poco tempo dal-
l’insediamento del nuovo
consiglio di amministrazione
di Ata – dice Fausto Dabove,
Cgil- ma comunque troppo da
quando segnaliamo i problemi che coinvolgono i lavoratori. Carenza di personale, criticità organizzative e poi il
grande quesito: vogliamo
chiarezza sul futuro dell’azienda. Ripetiamo ancora
una volta che Ata deve rimanere una società multiservizi
pubblica».Un’azione di protesta che coinvolgerà Savona e i
19 comuni in cui Ata opera.
«Ribadiamo un altro concetto – dice Dabove-. Le problematiche aziendali non
possono essere ricondotte al
comportamento dei lavoratori che, quotidianamente, svolgono il proprio compito in
condizioni difficili».
D’accordo anche la Cisl e il
nuovo segretario di Fit, Danilo
Causa, fresco di nomina in sostituzione di Roberto Speranza. «Lo sciopero è la conclusione di un percorso intrapreso,
che non ha dato i risultati sperati – dice Danilo Causa-. Ab-
Fausto Dabove
Roberto Speranza
biamo, inoltre, appreso dai
giornali notizie preoccupanti
su possibili denunce di ulteriori lavoratori rispetto ai casi
noti. Informazioni che, in più
occasioni, avevamo chiesto
alla dirigenza, anche formalmente, che aveva sempre negato. Pretenderemo, ora,
chiarimenti».LaUilnonparteciperà allo sciopero. «Ma resteremo attenti ai vari temi,
dall’organizzazione del lavoro all’urgenza di nuove assunzioni – ha detto Franco Paparusso-. Attendiamo un incontro con la nuova dirigenza».
S.C.
SUL PIATTO CONTRATTI FINO AL 2020 PER 23,5 MILIONI DI EURO. MANOVRE SOSPETTE PER INDEBOLIRE LA PARTECIPATA
Assalto friulano al business dei rifiuti se l’azienda crolla
Ideal Service, della Legacoop, sarebbe pronta al blitz, con i buoni uffici di settori del Pd e della Lega Nord
IL RETROSCENA
BRUNO LUGARO
«L’Ata è tecnicamente fallita».
A cantare prematuramente il
De prufundis all’azienda pubblica di tutela ambientale è stata l’assemblea dei sindaci, in
una delle ultime riunioni dell’Ato savonese. Le cose non
stanno proprio in questi termini ma c’è chi ha interesse a dipingere un quadro ormai compromesso.
E vedremo perché. La situazione finanziaria dell’ente è
difficile; tuttavia il neo presidente Alessandro Garassini, da
una prima ricognizione dei
conti, ha ricavato la convinzio-
ne che vendendo, tanto per cominciare, qualche proprietà,
l’azienda possa innanzitutto
dare una risposta alla crisi di liquidità e pagare i creditori. Così a febbraio partirà la vendita
di una prima tranche dei 170
posti-auto di via Saredo, dai
quali si conta di ricavare mezzo
milione di euro. Contemporaneamente si procederà a un
drastico taglio dei costi d’esercizio. Stop definitivo, poi, allo
politica di espansione sul territorio voluta dall’amministrazione Berruti. Dunque, le idee
per salvare l’azienda sono in
campo. I dubbi riguardano
semmai l’effettiva volontà delle forze politiche di garantire
un futuro all’azienda pubblica
che ha 23,5 milioni di euro di
contratti firmati da qui al 2020.
Un boccone da spolpare per i
colossi privati che operano nel
settore dei rifiuti, se Ata andasse davvero gambe all’aria.
Nei mesi scorsi si era parlato
dell’interesse del gruppo Iren,
in forte espansione. Ma a margine dell’ultima assemblea dei
sindaci, il nome forte salito alla
ribalta è quello di Ideal Service
FG, della famiglia delle coop
“rosse”, già operativa in alcuni
piccoli comuni della Valbormida, a cominciare da Cairo dove,
fra l’altro, la raccolta differenziata ha superato l’80 per cento. Non a caso il sindaco Fulvio
Briano (Pd) non perde occasione per sottolineare l’affidabiltà
dell’azienda. Mentre i cairesi
masticano un po’ amaro, perché i vantaggi per il risultato
ottenuto, fino ad oggi sono an-
La sede dell’Ata
dati alla coop anziché ai cittadini. Con un giro d’affari di 125
milioni, 2.474 lavoratori, 1.300
clienti, 1.200 fornitori, la coop
friulana è una importante realtà nel settore dell’ecologia. Con
un vantaggio in più rispetto ad
altreaziende:ottimeentrature
politiche bipartisan: ovviamente nel Pd e nella Lega Nord.
Chi difende strenuamente Ata,
in questo difficile passaggio
della sua storia, vede insomma
giochi politico-affaristici dietro ai continui attacchi all’azienda, anche dopo le dimissioni della presidente Sara
Vaggi. Attacchi che arrivano
propriodallaLegaedasindacalisti simpatizzanti. E il Pd?
Uscito di scena Berruti, nessun
altrohaalzatobarricateindifesa dell’azienda pubblica, come
si fosse scelta una posizione
neutrale. «Ata non cadrà in mano ai privati» ha assicurato nei
giorni scorsi l’assessore Silvano Montaldo. Dunque, la giunta alza un argine. Il problema è
che in maggioranza le posizionisonodiverse,conilCarroccio
impegnato in un quotidiano tiro al bersaglio. Altro problema
danonsottovalutareèla“guerra” tra lavoratori che sta logorando l’azienda. Il 4 novembre
scorso si è quasi sfiorata la rissa
quando, alle sei del mattino, un
gruppo di “ribelli” di area Cisl,
incassata la vittoria delle dimissioni di Vaggi, hanno cominciato a deridere i filoaziendalisti che salivano sui
mezzi per iniziare il turno di lavoro. E il probabile ingresso ai
vertici di Ata dell’ex sindacalista Cisl Roberto Speranza, rischia di fare esplodere le tensioni. Anche in giunta, dove il
leghista Arecco è sponsor di
questa operazione, mentre il
forzista Piero Santi la vede come un ulteriore danno all’azienda.